Abbiati 7: Pronti via e subito chiamato al miracolo su un bel colpo di testa di Bakos, poi per il resto della partita, fatta eccezione per qualche brivido che la sua difesa gli fa correre, vive una serata di relativa tranquillità. Averlo tra i pali però fa dormire sonni sereni ai suoi compagni del reparto difensivo. Thiago Silva 7: E’ una certezza, sicuramente uno dei, se non il, difensore più forte che c’è in circolazione in questo momento, mai una sbavatura, mai un intervento avventato, ma sempre coperture e anticipi realizzati con una classe e una tempestività che pochi possono vantare di avere nel proprio bagaglio tecnico. Forma con Nesta una coppia perfetta e quando i due sono in orma ne beneficia tutta la squadra. Seedorf 6: In settimana Allegri aveva detto che giocatori come lui bisognerebbe clonarli, non ha tutti i torti. L’olandese a 35 anni suonati è una pedina fondamentale nello scacchiere rossonero e dopo aver vinto tutto ciò che c’era da vincere non è ancora sazio e lotta indomito su ogni pallone. Contro il Viktoria non è stato protagonista, ma domenica c’è la Juve, la sua vittima preferita e chissà che Clarence non abbia riservato i suoi colpi migliori per la Vecchia Signora. Cassano 6,5: In gol in Champions dopo sette anni esatti, l’ultima al Bernabeu contro il Real, gol che è il numero duemila dell’era berlusconiana, gol che vale il 2-0 e chiude la pratica. Ma in mezzo tanta qualità per Fantantonio che con Ibra al suo fianco appare trasformato, anche perchè libero di muoversi come più gli piace intorno allo svedese e non ad agire da prima punta come già successo. Ibrahimovic 7,5: Fa tutto lui, torna, si procura il rigore (un po’ generoso), lo tira, lo realizza e poi si concede anche il lusso di mandare Cassano in porta con un delizioso assist che il barese non può sbagliare. Non c’è altro da aggiungere, sua maestà Zlatan stende il modesto Viktoria e si prepara ad affrontare la sua ex squadra nel posticipo di domenica sera, di sicuro a Torino non sarà accolto da re. Milan (4-3-1-2): Abbiati 7; Abate 6,5 (42′ st De Sciglio sv), Nesta 5,5, Thiago Silva 7, Antonini 6 (33′ st Taiwo 6); Nocerino 6, Van Bommel 6, Seedorf 6 (25′ st Aquilani 6); Emanuelson 5,5; Cassano 6,5, Ibrahimovic 7,5. A disp.: Amelia, Yepes, Bonera, Ganz. Cech 7: Si mostra molto reattivo e molto capace fra i pali, sventa due volte su Cassano ed una su Ibra in maniera plastica e anche con un certo stile, forse l’omonimia o qualche gene in comune con il più famoso Peter che milita nel Chelsea, gli han dato la carica giusta, sta di fatto che deve piegarsi soltanto per un rigore e per un bel tocco di Cassano che si presenta a tu per tu davanti alla sua porta. Pilar 6: Dopo appena due minuti scatta sulla sinistra e mette in mezzo un pallone interessantissimo per Bakos, che colpisce bene e chiama Abbiati all’intervento prodigioso. Il laterale ceco è molto spesso costretto dall’avanzata di Abate a tenere la guardia alta e a coprire sulle sortite dell’esterno rossonero che in un’occasione, che poi porterà Ibra al tiro da distanza ravvicinata, lo beffa in maniera troppo semplice. Jiracek 7: Dinamico e vivace specie nel primo tempo, molto spesso tiene in apprensione i giocatori milanisti, specie quando palla al piede si fa 40 metri di campo e lascia partire un buon sinistro che sibila al lato della porta difesa da Abbiati. Un giocatore molto interessante. Horvath 6,5: Ha sui piedi la palla del clamoroso vantaggio dei suoi nel tempio di San Siro, ma sarà l’emozione o la troppa foga, sbaglia clamorosamente e spreca la grande occasione che un’azione congiunta tra Bakos e Pilar, con passaggio smarcante del primo, gli aveva fornito. Bakos 6: Parte bene l’unico attaccante ceco, come detto al secondo minuto di gioco colpisce splendidamente di testa e chiama l’estremo difensore milanista ad un intervento non facile, poi si perde tra le maglie della difesa milanista e non è colpa sua se a marcarlo si scambiano due dei difensori più forti del continente. Viktoria Plzen (4-5-1): Cech 7; Rajtoral 6, Cisovsky 5,5, Bystron 6, Limbersky 6,5; Pilar 6 (31′ st Fillo 5), Jiracek 7, Horvath 6,5, Kolar 6,5, Petrzela 6; Bakos 6 (23′ st Duris 5,5). A disp.: Pavlik, Trapp, Reznik, Sevinski, Darida.
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Torna Ibra, torna il Milan
Torna Ibra e torna il Milan. Certo lo scoglio da superare stasera non era così difficile, e sicuramente poco indicativo per testare lo stato di salute di Ibrahimovic e di tutto la squadra rossonera, anche se i campioni cechi partono subito forte e già al secondo minuto si rendono pericolosi con Bakos, che sfruttando un cross di Pilar dalla sinistra, colpisce di testa incrociando e chiama Abbiati ad un intervento straordinario. La risposta dei padroni di casa non si fa attendere, passano appena tre minuti e l’asse Ibra-Cassano costruisce la prima azione della serata, l’attaccante svedese mette in mezzo un pallone interessante, Fantantonio da due passi batte a colpo sicuro ma Cech, omonimo del più famoso collega del Chelsea, compie il primo dei miracoli della serata. Il secondo al 32°, quando Abate tiene viva una palla sulla destra e crossa in mezzo, la palla arriva ad Ibrahimovic che stoppa di coscia e batte a colpo sicuro, forse fin troppo, l’estremo difensore ceco risponde presente. Dopo un iniziale sbandamento adesso la partita sembra volgere tutta a favore dei rossoneri che tengono in costante affanno la difesa ospite. Al 39° però ecco un’altra sortita del Viktoria, un azione confezionata da Bakos e Kolar porta Horvath al tiro dal limite, ma la palla esce fuori di poco ed è l’ultima azione degna di nota del primo tempo. Il secondo tempo si apre ancora all’insegna del Milan, già al primo minuto Emanuelson arriva al limite ma spara alto da buona posizione. Passano solo 5 minuti ed ecco l’episodio che cambia la partita palla in area al solito Ibra, che inventa un numero e coglie in controtempo un avversario che tocca la palla con il braccio, per l’arbitro è rigore, di certo un po’ generoso ma dopo qualche polemica, l’attaccante svedese si presenta sul dischetto e non sbaglia spiazzando, il fino ad allora impeccabile, Cech. A questo punto il Viktoria cerca di dare una scossa alla propria partita e di reagire al gol del vantaggio avversario, ma i campioni d’Italia in carica sono ben organizzati e sanno come tenere a bada le sfuriate dei cechi. La gara corre via tranquilla, quando al 66° un altro lampo di Genio del mago di Malmoe, sempre lui, manda in porta el pibe di Bari vecchia che a tu per tu col portiere lo supera con un colpo sotto e sigla il 2-0, un bel regalo per se stesso che non segnava in Champions da 7 anni esatti, l’ultimo gol risaliva infatti al 28 settembre 2004 durante un match al Bernabeu contro il Real Madrid, quando Cassano militava ancora nella Roma, anche in quell’occasione fu il gol del 2-0, risultato poi ribaltato dai blancos; ma un bel regalo anche per il compleanno del presidente rossonero Berlusconi, quella di Fantantonio è infatti la rete numero 2000 dell’era berlusconiana del Milan. Il match di fatto si chiude qui, il Milan amministra la partita e il Plzen cerca invano di accorciare le distanze, ma il risultato non cambia, a San Siro si chiude sul 2-0. Tre punti importanti per la squadra di Allegri che si mantiene in testa al girone a pari punti del Barça corsaro in Bielorussia a casa del Bate Borisov.