Tag: paulinho

  • Fantacalcio: i migliori ed i peggiori, le statistiche dopo la 25ma giornata

    Fantacalcio: i migliori ed i peggiori, le statistiche dopo la 25ma giornata

    La 25ma giornata di Serie A è stato il consueto turno spezzatino con una partita al sabato, 7 alla domenica a quattro orari diversi e due il lunedì sera, tutto questo ha reso la complicata la vita ai Fantallentori.

    In questo turno non sono mancate le reti dei soliti Bomber ma anche diversi gol da difensori e centrocampisti che al Fantacalcio sono Bonus sempre inaspettati ma certamente graditi.

    In questa giornata sono stati segnati 25 gol: Brivio, Pinilla, Rigoni, Thereau, Cuadrado, Mati Fernandez, Calaiò, Rolando, Tevez, Radu, Klose, Greco, Paulinho, Rami, Taarabt, Higuain, Amauri, Cassano, Nainggolan, Floccari, Floro Flores, Di Natale, Jankovic, Romulo, Toni.

    Anche in questo turno c’è stato un autogol, quello del difensore del Sassuolo Paolo Cannavaro a favore della Lazio.

    Gli assist forniti ed assegnati da ”La Gazzetta dello Sport” sono stati 11: Raimondi, Guarente, Matri, Icardi, Gonzalez, Paulinho, Hamsik, Pjanic, Magnanelli, Iturbe, Toni.

    L' attaccante del Livorno Paulinho
    L’ attaccante del Livorno Paulinho

    In questo turno non si è segnata alcuna doppietta ma c’è stata la conferma dei difensori goleador Rami e Rolando, il ritorno al gol di Calaiò, il primo gol in maglia giallorossa di Nainggolan e le conferme dell’attaccante labronico Paulinho, anche assist per lui, del Pipita Higuain, dell’Apache Tevez e dell’eterno Luca Toni.

    Le delusioni arrivano da Borja Valero che, anche a causa dell’espulsione, porta a casa un 4 e da Maxi Lopez che sembrava tornato a dare gioie ai Fantallenatori ma che in questo turno ha macchiato la sua prestazione con un cartellino rosso che ha portato l’attaccante blucerchiato ad incassare un 3.

     

    Questa la Top 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei migliori punteggi di questo 25° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport”):

    Amelia 7; Rami 10.5, Radu 10, Rolando 9.5, Brivio 9.5; Taarabt 10.5, Jankovic 9.5, Romulo 9.5; Paulinho 11.5, Toni 11, Tevez 10.5

    Questa invece la Flop 11, schierata in campo con un 4-3-3, dei peggiori punteggi di questo 25° turno di Serie A (voti e bonus / malus presi da “La Gazzetta dello Sport“):
    Bardi 1.5; Cannavaro 2.5, Diakitè 3, Ziegler 4, Coda 4; Munari 3, Borja Valero 4, Cerci 5; Maxi Lopez 3, Zaza 4.5, Muriel 5

     

    Ecco le statistiche aggiornate dei 3 migliori calciatori ruolo per ruolo, per Fantamedia, dopo la 25° giornata di Serie A (considerati calciatori con almeno 5 partite giocate):

    PORTIERI: De Sanctis (Roma) 5.65, Buffon (Juventus) 5.35, Mirante (Parma) 5.26

    DIFENSORI: Rami (Milan) 7.30, Benatia (Roma) 7.07, Lichtsteiner (Juventus) 6.87

    CENTROCAMPISTI: Cerci (Torino) 7.78, Vidal (Juventus) 7.60, Pogba (Juventus) 7.40

    ATTACCANTI: Rossi (Fiorentina) 9.14, Toni (Verona) 8.64, Tevez (Juventus) 8.58

     

    CLASSIFICA ASSIST:

    Romulo (Verona) 8

    Cerci (Torino) 7

    Alvarez (Inter) 6

    Borja Valero (Fiorentina), Toni (Verona), Pogba (Juventus), Gervinho (Roma), Cigarini (Atalanta), Higuain (Napoli) e Cassano (Parma) 5

  • Calciomercato Roma, Jovetic per l’attacco?

    Calciomercato Roma, Jovetic per l’attacco?

    Tante idee per il calciomercato della Roma di Rudi Garcia, neo allenatore giallorosso, in vista della nuova stagione di campionato. (altro…)

  • Addio Paulinho, in arrivo Schelotto e Kuz. Idee confuse in casa Inter?

    Addio Paulinho, in arrivo Schelotto e Kuz. Idee confuse in casa Inter?

    Neanche il tempo di far arrivare Super Mario Balotelli a Milano, sponda rossonera, che i cugini piazzano il colpo immediato. Certo, probabilmente non possiamo paragonare il nuovo acquisto interista al bad boy in arrivo dal City, ma è comunque un buon innesto per la corta e vecchia rosa nerazzurra. Parliamo di Ezequiel Schelotto, esterno destro dell’Atalanta (ancora per poco), seguito a lungo dall’Inter e prossimo alla firma con il club di Moratti. Poi, sugli accordi raggiunti con la società bergamasca ne parleremo poco sotto, visto che c’è ancora qualcosa che non quadra nel nuovo progetto giovani lanciato dal patron interista ad inizio estate, con le cessioni di vari elementi giunti ormai all’apice della loro carriera e con la promessa di ricostruire la squadra partendo da qualche elemento dall’età verde.

    Invece nella formazione interista, troviamo ancora qualche “vecchietto” di troppo. E tra questi escludiamo capitan Zanetti, che sembra non risentire dei suoi quasi 40 anni e continua a correre come un ragazzino agli esordi nel professionismo.

    Schelotto in azione con la maglia dell'Atalanta © Dino Panato/Getty Images
    Schelotto in azione con la maglia dell’Atalanta © Dino Panato/Getty Images

    Operazione El Galgo – Tradotto come “il Levriero”, El Galgo (per chi non lo sapesse) è il soprannome di Schelotto che arriverà a Milano nella giornata odierna per mettere nero su bianco sul contratto che lo legherà all’Inter per le prossime quattro, cinque stagioni (non sono ancora chiari i termini contrattuali). Una trattativa nata sei mesi fa che sembrava arrivata su un punto di non ritorno, ma come accade spesso nel calcio, basta che i tifosi invochino la cessione di un giocatore (in questo caso la curva atalantina ha fatto capire di non gradire più l’argentino dopo che lo stesso esterno aveva dichiarato apertamente di voler andare all’Inter) per vedere accelerazioni improvvise nelle trattative. L’affare si è concluso con il pagamento da parte dei nerazzurri (di Milano) di 3.5 milioni di euro più metà cartellino del giovane Marko Livaja (valutato circa 2 milioni di euro). Ecco, quest’ultimo inserimento è inspiegabile. Non si doveva ripartire dai giovani? La conferma di Stramaccioni in panchina non era per poter ringiovanire la squadra attingendo a piene mani dal settore giovanile? A quanto pare no, e nonostante l’arrivo del 23enne italo-argentino dall’Atalanta, rimangono molti dubbi sulla cessione (seppur solo la metà) di una punta che nelle poche occasioni in cui è sceso in campo non ha demeritato (a parte qualche errore che è accettabile per un 19enne). Misteri di una programmazione che non c’è!

    Arriva anche Kuz? – In casa Inter si pensa anche alla mediana, e dopo aver rinunciato al brasiliano Paulinho (e noi ci aggiungiamo, per fortuna) a causa delle richieste troppo esose del Corinthians, la dirigenza nerazzurra ha spostato il proprio mirino verso la Germania. In Bundesliga gioca una vecchia conoscenza del calcio italiano. Parliamo di Kuzmanovic, centrocampista serbo, attualmente in forza allo Stoccarda. Il giocatore è in scadenza contrattuale con il club tedesco ma potrebbe partire con sei mesi d’anticipo con un piccolo esborso economico (parliamo di circa 2 milioni di euro). L’ostacolo però è la forte concorrenza di Liverpool e Valencia che potrebbero offrire (soprattutto il club inglese), ingaggi nettamente più alti. L’ex viola sembra preferire il ritorno in Italia e le due parti dovranno trovare un accordo in poche ore (la chiusura del mercato invernale è ormai alle porte).

    Il progetto Inter continua a latitare. La convinzione è che manchi una programmazione precisa e oculata, indispensabile in un momento di crisi economica generale come questo. E ciò lo si capisce dalla rinuncia al brasiliano Paulinho, giocatore che avrebbe dovuto (secondo lo staff nerazzurro) elevare il tasso tecnico della mediana nerazzurra ed invece ci si ritrova, nelle ultime ore di mercato, a dover trattare con un centrocampista serbo che è tutto tranne che un regista (ruolo che avrebbe ricoperto il brasiliano). Ci si aspetta il colpo a sorpresa, potrebbe essere Biglia?

  • Inter senza idee sul campo e sul mercato, Branca il colpevole?

    Inter senza idee sul campo e sul mercato, Branca il colpevole?

    Rimediato un misero punticino contro il Torino, tutt’altro che utile alla rincorsa Champions, l’Inter di Stramaccioni si lecca le ferite nel vero senso della parola, aggiungendo alla lunghissima lista degli infortunati anche i nomi di Chivu e Mudingayi. Se per il difensore romeno non ci sono particolari preoccupazioni, non si può dire lo stesso per il centrocampista belga, che ha avuto come esito dei risultati il peggiore dei riscontri: rottura del tendine d’Achille, con conseguente stop fino al termine della stagione. La curiosità risiede nel fatto che i fastidi al tendine di Achille sono una questione già ben nota in casa nerazzurra, considerando come gli stessi Samuel e Stankovic siano fuori per curare i problemi derivanti dai fastidi al suddetto tendine. Quasi un presagio, come nella mitologia greca, più che tendine di Achille a questo punto bisognerebbe parlare di tallone di Achille, per quanto riguarda il punto debole della rosa nerazzurra, fin troppo fragile, e capace di inanellare una serie infinta di infortuni.

    Marco Branca sul banco degli imputati | ©Jacopo Raule/Getty Images
    Marco Branca sul banco degli imputati | ©Jacopo Raule/Getty Images

    BRANCA TALLONE D’ACHILLE?- Costruzione di gioco che latita, una fragilità difensiva imbarazzante e con appena sei punti realizzati in sei partite giocate, tutto il tifo nerazzurro ha disegnato l’identikit del vero colpevole della crisi Inter: Marco Branca. In lui è stato idealizzato dal popolo il “Tallone d’Achille” dell’Inter post 2010. Dalle ceneri della gloriosa squadra del Triplete non è risorto niente. E la masnada di allenatori matrioska, che nascondevano a turno un nuovo tecnico, e indistintamente un nuovo progetto, sono di fatto risultati tutti attori non protagonisti di un progetto tecnico che in realtà ancora oggi stenta ad esistere. Stramaccioni lanciato nel polverone nerazzurro avrebbe dovuto rilanciare i giovani della primavera, con l’unico risultato di vedere Longo catapultato all’Espanyol in estate, Duncan nelle file del Livorno e Livajia impacchettato, pronto per essere utilizzato come merce di scambio per il prossimo affare di mercato. Escludendo le scelte azzeccatissime di Juan Jesus, Guarin e Palacio, rimangono le pessime scelte in ambito di calciomercato con i nomi di Forlan (5 milioni solo per il cartellino), Jonathan (di cui gira un video su Youtube per l’errore di Udine), Pereira, pagato 13 milioni e di cui ancora si aspettano cross buoni. Continuando si devono aggiungere i nomi di Alvarez, assoluto oggetto misterioso della rosa, e i quasi 3 milioni sciupati per il prestito oneroso di Mauro Zarate. The last but not the least, la scandalosa gestione del caso Sneijder, con una svendita degna dei grandi saldi, al Galatasaray per un giocatore che sicuramente valeva di più di 7 miseri milioni di euro.

    COU PER PAULINHO- Le ultime picconate al fantomatico nuovo progetto Inter, arrivano con la vendita di un classe 92, su cui si puntava moltissimo. L’addio di Coutinho in direzione Liverpool, fa sicuramente capire quanta poca pazienza e poca lungimiranza abbia la società nerazzurra nel vedere crescere i propri giovani. Soprattutto ragionando sul fatto che il sacrificio di due giocatori di qualità come Sneijder e Coutinho, sia collegato all’acquisto (non ancora certo oltretutto) di un giocatore più fisico che tecnico come Paulinho, porti tutti a pensare che il mercato interista non segua una logica ben precisa. Inoltre considerando come il brasiliano del Corinthians abbia un costo che si aggira oltre i 15 milioni di euro, la domanda sorge spontanea: vale la pena fare quest’ingente sforzo economico per ‘scommettere’ letteralmente su un giocatore che non ha ancora mai solcato i campi europei? Alvarez docet.

    Branca dovrà sfruttare al meglio questi due ultimi giorni di mercato, come un buon sarto per rammendare i buchi fatti in estate, cercando di mettere qualche pezza qua e là, dove Stramaccioni sta riscontrando i problemi maggiori. Regista cercasi. Nomi come Lodi e Naingolann potrebbero essere più graditi di Paulinho. Occhio anche davanti, perché Rocchi non sembra essere all’altezza dell’appellativo di vice Milito, mentre Icardi torna di moda, dopo il poker rifilato al Pescara.

  • Paulinho per Coutinho. Qual’è il vero progetto Inter?

    Paulinho per Coutinho. Qual’è il vero progetto Inter?

    Ci sono o ci fanno? Questa è la domanda spontanea che mi sento di rivolgere verso i dirigenti nerazzurri. Taglio di ingaggi, diminuzione delle spese e ricostruzione parte dai giovani con in panchina, Andrea Stramaccioni, uno che ha dimostrato in breve tempo di saperci fare con i ragazzini. Bene, fin qui sembra tutto bello. La crisi economica che ha colpito il calcio italiano sembrava l’occasione giusta per vedere tanti bei talentini del vivaio nerazzurro scendere a San Siro, con l’approvazione del pubblico che dopo anni di vittorie non avrebbe fatto grandi pressioni sulla lotta per il primo posto. Quindi? Perché si cede Coutinho (classe ’92) per acquistare Paulinho (classe ’88) rimettendoci tra i 3 e gli 8 milioni di euro? Dove sta la programmazione e il ringiovanimento della rosa? Il mercato Inter d’altronde regala spesso queste emozioni…

    Nel giro di qualche anno, la rosa dell’Inter ha perso giocatori del calibro di Julio Cesar, Lucio, Thiago Motta, Sneijder ed Eto’o, tutti in nome del Fair Play Finanziario, a causa del loro alto ingaggio. Ci sta, scelta condivisibile o meno, fa parte del nuovo progetto nerazzurro.

    La strategia Inter non è ancora molto chiara... © Claudio Villa/Getty Images
    La strategia Inter non è ancora molto chiara… © Claudio Villa/Getty Images

    E allora che senso ha cedere un 20enne con uno stipendio da 600 mila euro a favore di un 24enne che difficilmente arriverà in Italia con lo stesso ingaggio? Qualcosa non torna, ci sono 4 anni di differenza, un adattamento al calcio italiano tutto da valutare, una perdita economica sia sull’acquisto del nuovo giocatore che (probabilmente) sull’ingaggio.

    La trattativa – Dopo aver ricevuto tra gli 8 e i 10 milioni di euro per la cessione di Wesley Sneijder al Galatasaray, l’Inter sarebbe intenzionata a privarsi di Coutinho per arrivare al connazionale Paulinho, centrocampista del Corinthians. Il giovane brasiliano, attualmente in forza ai nerazzurri, verrebbe ceduto per 10 milioni al Liverpool e con i soldi ricavati, Branca partirebbe per il Brasile e andrebbe a chiudere l’operazione Paulinho con un esborso economico tra i 13 e i 18 milioni di euro. Perché questa differenza? La clausola rescissoria del 24enne centrocampista del Timao è da quasi 20 milioni, ma la società brasiliana, nonostante viva un periodo ottimo da punto di vista finanziario, potrebbe abbassare le richieste a causa del pressing del giocatore, voglioso di provare un campionato europeo.

    Connazionali diversi – Se il doppio affare (in entrata ed in uscita) andasse a buon fine, l’Inter si ritroverebbe nel giro di qualche giorno senza più trequartisti (tranne quel Guarin, che in nerazzurro sta trovando spazio dietro le punte, ma nato e acquistato come centrocampista centrale). Paulinho, al contrario di Coutinho, per caratteristiche tecniche e tattiche, sarebbe più adatto al ruolo di regista affiancato ad un giocatore di sostanza che gli permetterebbe di liberarsi dai compiti di marcatura.

    Ma il punto principale è… Ne vale la pena? Rinunciare ad un classe ’92 che a fasi alternate (a causa della poca fiducia dimostrata dallo staff tecnico) ha dimostrato di poter crescere bene, mettendo in evidenza una discreta personalità e buona tecnica individuale, per portare alla Pinetina un classe ’88, ottimo centrocampista ma che dovrà dimostrare tutto in un campionato nettamente diverso rispetto a quello brasiliano.

    Personalmente, la reputo una mossa azzardata, soprattutto sul piano economico, viste le differenze di valutazione tra i due giocatori. Pronto ad essere smentito… D’altronde, l’unico giudice potrà essere solamente il campo da gioco.

  • Paulinho ammonito per ricordare Morosini

    Paulinho ammonito per ricordare Morosini

    Troppo spesso abbiamo dovuto raccontare, specie negli ultimi tempi, di episodi vergognosi accaduti ai margini dei campi di calcio, in serie A come nelle categorie inferiori, dai cori razzisti alle violenze antisemite alla solidarietà ad un condannato per omicidio. Questa volta, invece, nella gara di serie B disputata ieri tra Vicenza e Livorno l’episodio accaduto avrebbe dovuto essere classificato, ed enfatizzato, come un bel gesto dedicato a Piermario Morosini, il calciatore del Livorno scomparso lo scorso 14 Aprile a soli 26 anni, per un malore che lo colpì in campo durante una gara del campionato cadetto. L’autore della lodevole iniziativa è stato Paulinho, calciatore brasiliano del Livorno, che dopo aver realizzato il gol del pareggio ha sollevato la propria maglia da gioco e, al di sotto di questa, ha mostrato una T-shirt dedicata proprio a ricordare Piermario Morosini che raffigurava la scritta “Ciao Moro”.

    Paulinho ammonito in Vicenza-Livorno per ricordo a Morosini
    Paulinho ammonito in Vicenza-Livorno per ricordo a Morosini | foto dal web

    Un bel gesto, appunto, che anche i tifosi avversari del Vicenza hanno sottolineato con un applauso all’indirizzo di Paulinho, considerando che Morosini aveva vestito anche la maglia del Vicenza, ma che il direttore di gara Gennaro Palazzino ha deciso di “punire” con il cartellino giallo applicando in maniera molto fiscale il regolamento Aia che prevede l’ammonizione per chi si toglie la maglia o si copre la testa con la maglia da gioco.

    Una decisione senz’altro discutibile considerando che, anche se in osservanza del regolamento, in tal caso avrebbe dovuto prevalere il buon senso dell’arbitro considerando il nobile gesto di Paulinho che aveva fatto seguito al ricordo dello stesso Morosini avvenuto prima dell’inizio della gara, con un mazzo di fiori depositato in suo ricordo da alcuni bambini.

    Inoltre, la punizione decisa dall’arbitro Palazzino appare addirittura eccessiva rispetto a quanto previsto dal regolamento sopracitato, proprio perchè Paulinho “non si è tolto la maglia nè si è coperto la testa”, ma ha semplicemente sollevato la divisa da gioco per mostrare la T-shirt sottostante e, pertanto, la decisione del direttore di gara oltre che contraria al buonsenso appare completamente errata.

    Una buona occasione persa, dunque, per sottolineare una lodevole iniziativa.

  • Paulinho-Inter, l’agente del brasiliano a Milano ma c’è anche il Psg

    Paulinho-Inter, l’agente del brasiliano a Milano ma c’è anche il Psg

    Dopo la vittoria in rimonta per 1-3 sulla Juventus, l’Inter si prepara per affrontare le prossime partite e soprattutto in questi giorni decisioni fondamentali avvengono anche fuori dal campo: si tratta infatti del possibile arrivo a Milano di Paulinho, giocatore tanto desiderato dall’intero club e che potrebbe essere determinante per il mercato di gennaio. Un regalo non da poco quello che Massimo Moratti potrebbe fare al suo pupillo Stramaccioni che sta dando soddisfazioni al presidente neroazzurro che ha quindi intenzione di ripagare il lavoro del tecnico.

    Secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi, nella giornata di oggi Bernardo, l’agente di José Paulo Bezerra Maciel Júnior, questo il nome completo di Paulinho, dovrebbe incontrare i vertici dell’Inter per poter venire a conoscenza sulle intenzioni del club italiano. Si vocifera però che proprio prima di sbarcare a Milano, Bernardo abbia fatto tappa a Parigi dove ha fatto visita al Paris Saint Germain, il quale è ovviamente interessato al centrocampista brasiliano del Corinthians.

    Paulinho FBL- WC2014 -JPN-BRA-FRIENDLY
    Paulinho © ANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Una brutta notizia per i neroazzurri che da tempo hanno messo gli occhi su Paulinho ma che se dovessero concorrere con il club francese potrebbero inciampare in una corsa contro il denaro: ad oggi il centrocampista costa infatti 15 milioni di euro ed inoltre Mario Gobbi, presidente del Corinthians ha spiegato di non avere alcuna intenzione di cedere il talentuoso giovane calciatore e soprattutto che non ha mai avuto alcun contatto con Moratti. Nonostante queste dichiarazioni l’Inter sembra essere davvero ad un passo dall’acquisto del nazionale verdeoro, il quale proprio ad ottobre aveva dichiarato di essere attirato dall’idea di approdare tra le fila del club neroazzurro: a giugno infatti uno dei principali ostacoli che vi furono tra il giocatore e l’Inter fu il Mondiale per Club che si disputerà dal 6 al 16 dicembre; da questa data in poi Paulinho potrebbe quindi essere libero da ogni tipo di obiettivo e aver voglia di sbarcare in un club che tanto sta facendo bene e che punta in alto.

  • Inter slitta l’ingresso dei cinesi in società. Rossi e Paulinho sogni mercato

    Inter slitta l’ingresso dei cinesi in società. Rossi e Paulinho sogni mercato

    Mentre l’Inter di Stramaccioni fa le prove generali per ritornare di nuovo grande, le manovre della dirigenza nerazzurra iniziano a disegnare il futuro prossimo venturo di società e squadra. Ormai è certo lo slittamento dell’accordo con il quale l’Inter darà il benvenuto ai nuovi soci cinesi in società, e soprattutto ai 55 milioni di euro di capitale con cui i nuovi azionisti acquisiranno il 15% delle quote del club nerazzurro.

    Nonostante le tante voci messe in giro, non tutte proprio confortanti, Moratti ha sempre fornito risposte grosso modo positive. L’affare con i cinesi, per il numero uno di Corso Vittorio Emanuele, si farà. E scatta immediato il pensiero a come quei soldi – tanti – potranno essere investiti sul mercato di gennaio. Soprattutto se la squadra saprà arrivare a quella data con il passo della grande. In pratica: se l’Inter tra due mesi dovesse essere in corsa per tutti gli obiettivi, quali saranno gli innesti che la società metterà a disposizione del mister per provare a vincere di nuovo?

    Massimo Moratti
    Massimo Moratti © Claudio Villa/Getty Images

    Capitolo mercato – I nomi che circolano sono tanti. Molti noti, altri del tutto nuovi. Ma in questi casi il pragmatismo obbliga ad andare con i piedi di piombo. Nei giorni scorsi “Pepito” Rossi ha speso parole importanti per la società nerazzurra. “Chi non vorrebbe giocare nell’Inter? E’ una grande squadra, con grandi giocatori, ma al momento non sto pensando a niente se non al ginocchio ed a recuperare al 100%”. Del resto Rossi, all’Inter, troverebbe una vecchia conoscenza. Quell’Antonio Cassano che tanto sta facendo sognare i tifosi della “nord”. “Antonio – ha affermato il talento del Villareal – sta facendo molto bene, lo conosciamo che è un grande calciatore. Non è una sorpresa che stia facendo bene con l’Inter“. Giuseppe Rossi, nonostante l’infortunio al ginocchio, continua ad essere oggetto del desiderio di moltissime società. A partire dalla Roma. Ma per il momento di concreto non c’è nulla. Ma gli uomini mercato interisti guardano anche al di là dell’oceano. Ci sarebbe quel Paulinho al Corinthians, altro pezzo pregiato che suscita interesse nei maggiori casati d’Europa. A partire dal Chelsea. Ma il giocatore, stendo alle sue ultime dichiarazioni, ha in testa solo il club nerazzurro. Probabilmente qualche acquisto a gennaio si farà. A prescindere dai grandi nomi. L’Inter ha dimostrato di essere forte, ma con qualche lacuna sparsa per i reparti. Il sostituto di Milito, per esempio. Cinesi o no, insomma, con l’anno nuovo Moratti metterà mano al portafogli per provare a rinforzare la rosa a disposizione di Stramaccioni. Fair play permettendo.

    In uscita – Per qualcuno che arriva c’è sempre qualcuno che va via. Potrebbe essere il caso di Matias Silvestre. Il difensore, proveniente dal Palermo, non ha convinto lo staff tecnico nerazzurro. La sua partenza, a meno di clamorosi “ritorni di fiamma”, dovrebbe essere sicura. Meno sicura quella di Jonathan, che comunque rimane oggetto semi misterioso per Stramaccioni. Ma il vero cruccio per tecnico e società – e tifoseria – rimane il destino di Wesley Sneijder. Il folletto di Utrecht è ancora nei piani dell’Inter? O si va verso una dolorosissima cessione? L’impressione è che tutto dipenda da come lui saprà, nei prossimi due mesi, adattarsi alla nuova filosofia di gioco che tante soddisfazioni sta dando sul campo domenica dopo domenica. Come dire, con Wes il gioco della squadra potrebbe migliorare ancora. Ma nel caso qualcosa dovesse andare storto, il suo futuro potrebbe essere lontano da Milano.

  • Spezia, cinque sberle al Livorno per tornare a sognare

    Spezia, cinque sberle al Livorno per tornare a sognare

    Che scoppola! Uno Spezia stratosferico rifila una sberla a mano piena al Livorno lasciandogli ben impresse tutte e cinque le dita. Sì, proprio cinque, come i gol che i liguri hanno messo a segno contro la squadra di Nicola in una partita da sempre molto sentita dalle opposte tifoserie. Livorno che dunque non riesce a rimanere in scia del Sassuolo e che a conti fatti perde persino un punto dal Varese. Spezia che invece agguantano il quarto posto in compagnia proprio dei biancorossi lombardi e di un’altra matricola terribile, la Ternana di Mimmo Toscano.

    I bianconeri di Serena dal canto loro sembrano essere tornati sugli standard di rendimento delle primissime giornate e con l’organico di cui dispongono hanno tutte le carte in regola per puntare in alto. Di certo c’è che a facilitare il compito degli ospiti è stato il cartellino rosso sventolato al portiere di casa Mazzoni dopo 10’. Una superiorità numerica durata poco più di un tempo visto che al 18’ della ripresa è toccata a Porcari la stessa sorte. Tanto però è bastato ai liguri per rendere ampio il divario e incassare l’intera posta in palio. Nessuna sorpresa negli undici iniziale eccezion fatta nello Spezia dove Schiavi, non al top, viene lasciato in panchina. Al suo posto c’è Pasino.

    Non passano nemmeno 10’ che il match cambia completamente volto: Lambrughi si addormenta permettendo cosi ad Okaka, servito da Di Gennaro, di entrare in area di rigore dove Mazzoni lo stende. Calcio di rigore ed espulsione del portiere che purtroppo perde per qualche istante conoscenza, salvo riprendersi poco dopo. Per lui tre costole rotte. Al suo posto va Fiorillo che subentra a Gentsoglou ma dagli undici metri l’ex Di Gennaro non sbaglia.

    Esultanza Spezia
    Esultanza Spezia © Marco Luzzani/Getty Images

    La reazione dei padroni di casa c’è ma lo Spezia, che intanto sostituisce l’infortunato Okaka con Antenucci, non si fa mai sorprendere e in chiusura di primo tempo raddoppia: Di Gennaro innesca Bovo che facilmente insacca. Ad inizio ripresa la rete che chiude il match: sul calcio d’inizio battuto dal Livorno i difensori di casa servono involontariamente Di Gennaro il quale appoggia per Sansovini che insacca. Una mazzata per i toscani che vedono calarsi il poker da Antenucci in contropiede.

    L’espulsione di Porcari per doppia ammonizione rimette in parità la situazione numerica al 18’ ma ormai è troppo tardi e dopo che Belingheri incoccia in pieno la traversa è Antenucci da dentro l’area di rigore a firmare il gol del momentaneo 5-0. Proprio sul finire di gara arriva il gol della bandiera per la vicecapolista con Paulinho che concretizza un calcio di rigore a seguito di un fallo di Piccini.
    Festa solo per i bianconeri che tornano cosi a sognare in grande e che anche dal punto di vista del morale acquisiscono tantissima fiducia. Deluso, soprattutto per la grandezza dello scarto tra le due squadre Nicola, il quale dovrà lavorare molto sotto l’aspetto psicologico per recuperare i suoi in vista del difficile posticipo di lunedì prossimo sul campo della Reggina dove tra l’altro non ci sarà Mazzoni, squalificato ed infortunato.

    Le immagini di Livorno-Spezia:
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  • Sfumano anche Lucas e Paulinho. C’era una volta il calcio italiano

    Sfumano anche Lucas e Paulinho. C’era una volta il calcio italiano

    Prima battuta d’arresto per il calciomercato Inter. I due obiettivi brasiliani della società nerazzurra sono sempre più lontani, o per meglio dire Paulinho sicuramente non arriverà a Milano visto che ha rinnovato con il Corinthians mentre il sogno di Moratti Lucas si allontana sempre più, su di lui c’è il forte pressing del Manchester United, pronto ad offrire ben 33 milioni di euro per portarlo alla corte di Sir Alex Ferguson.

    Insomma potremmo dire venerdì nero per l’Inter ma momento nero per il calcio italiano. Prendendo spunto dagli obiettivi brasiliani sfumati si evince che il campionato italiano non gode più dello stesso appeal di un tempo (Paulinho preferisce restare in Brasile piuttosto che giocare in Italia), dall’ormai mera speranza Lucas si evince invece ciò che un dato di fatto lampante: i top club italiani a livello economico non possono più competere con i top club europei vedi il Manchester United che spara alto per Lucas, che sarà anche un fenomeno come dicono ma che al momento non ha ancora dimostrato di valere le cifre astronomiche richieste dal suo club di appartenenza (San Paolo).

    Paulinho © YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages

    IL CALCIO ITALIANO PIANGE – A peggiorare il quadro inoltre dobbiamo registrare la tendenza che vede alcuni dei pezzi pregiati del nostro campionato andare all’estero più per idolatrare il Dio denaro che per altro. Ezequiel Lavezzi, esploso nell’ultima stagione a Napoli, non ci ha pensato due volte ad abbandonare la piazza di Napoli che tanto lo amava, pur di andare a giocare al Psg in un campionato francese che con tutto il rispetto non potrà mai valere quello italiano. E non basterà di certo lo sceicco del Psg a cambiare il livello della Ligue 1 visto che a comprare è solo il Paris Saint-Germain. Però, i padroni del calciomercato europeo sono loro, perchè oltre a Lavezzi, il club di Leonardo ci porterà via due autentici fenomeni, due giocatori che fanno reparto da soli: Ibrahimovic e Thiago Silva. Il Milan ha provato a resistere alle tentazioni parigine ma alla fine si è dovuto inchinare allo strapotere economico del club di Parigi, che porterà via al Milan due colonne portanti non solo del club milanese ma di tutto il calcio italiano. Non bastassero gli addii di Lavezzi, Ibra e Thiago Silva il campionato italiano perderà altri due talenti, stavolta italiani, come Verratti (anche lui al Psg) e Borini, passato al Liverpool che ha creduto in lui più di quanto ci credesse la Roma. E sono proprio gli addii di Verratti e Borini (meno eclatanti in termini economici) che devono far riflettere tutto il calcio italiano e fanno forse ancora più male…

    ADDIO PAULINHO, SPERANZA LUCAS – Chiusa la parentesi seppur lunga ma doverosa per un calcio italiano in crisi, ritorniamo ad analizzare nel dettaglio la situazione Inter. Il ds Piero Ausilio è da poco tornato dal Brasile, ma potrebbe tornarci presto. Di sicuro però non tornerà per convincere Paulinho, centrocampista classe 1988 del Corinthians, che già ha comunicato la sua intenzione di rimanere almeno un altro anno tra le file del Timao, in modo tale da poter giocare la Coppa Libertadores (Corinthians campione in carica) e il Mondiale per Club per preparsi al meglio ai mondiali brasiliani del 2014, vera e propria ossessione dei giocatori verdeoro. Discorso diverso per Lucas Rodrigues Moura da Silva, trequartista classe 1992 del San Paolo, vero e proprio sogno del presidente Massimo Moratti. In effetti per Lucas c’è ancora una speranza, seppur piccola, ma pur sempre una speranza. Dal Brasile non arrivano notizie incoraggianti perchè sul talentuoso brasiliano si è inserito prepotentemente il Manchester United, che avrebbe già offerto 33 milioni di euro, cifra superiore sia alla richiesta del San Paolo (30 milioni) ma soprattutto superiore all’offerta nerazzurra (25 milioni). Ecco che allora l’Inter potrebbe tentare l’ultimo assalto in Brasile provando almeno a pareggiare la cifra offerta dai Red Devils contando anche sui buoni rapporti tra l’entourage del brasiliano e i dirigenti nerazzurri. Ma a questo punto molti (non solo i tifosi nerazzurri) si chiederanno ma il gioco vale la candela? Varrebbe la pena svenarsi economicamente parlando per portare in Italia uno come Lucas? Se ciò accadesse non solo sarebbe un controsenso contro la politica messa in atto da Inter e Milan ma evidenzierebbe anche la confusione vigente nel calcio italiano. Lasciamo andar via i vari Verratti, Borini e via dicendo inseguendo stranieri costosissimi che magari non valgono neanche i nostri talenti. Riflettiamo. Riflettiamo.