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  • Paul Pogba genio ed umiltà, la Juve ha il suo top player

    Paul Pogba genio ed umiltà, la Juve ha il suo top player

    Paul Pogba, doppia “p” nel nome e cognome: la medesima iniziale di ” promessa”, “predestinato”, o di “prodigio”. Diciannove anni, classe 1993, origini guineiane ma cittadino francese, cresciuto in fretta con il pallone fra i piedi, in una famiglia in cui si respira calcio, considerando che anche i due fratelli maggiori, Florentin e Mathias (fra loro gemelli), sono entrambi calciatori. Ben presto la stella nascente di Paul viene notata da uno dei maggiori conoscitori di calcio del panorama mondiale, dal “totem” degli allenatori Sir Alex Ferguson che nel 2009 lo porta al suo Manchester United, strappandolo al Le Havre senza badare ai convenevoli nella trattativa, promettendo alla famiglia del calciatore una casa e novantamila sterline, ed aprendo, così, un contenzioso con la società francese.

    L’avventura di Paul Pogba con i Red Devils inizia nella formazione Under 18, dove si rivela decisivo in campo – conquistando anche la FA Youth Cup – per poi approdare in prima squadra e ben impressionare quando viene chiamato in causa: dal 1 Luglio 2012, però, si svincola per scadenza di contratto dallo United e, tale circostanza, è ancora oggi uno dei maggiori rimpianti di Ferguson, in particolar modo dopo aver assistito all’exploit di Paul con la maglia numero sei della Juventus.

    L’avventura bianconera l’ha voluta fortemente lui stesso, scegliendo il progetto Juve per cercare di ripercorrere con la maglia della Vecchia Signora le gesta di grandi calciatori francesi, da Michel Platini (che, per ragioni anagrafiche Paul non può ricordare in campo, ndr) a Zinedine Zidane, passando soprattutto per Patrick Vieira, colui che lo ha indirizzato sulla strada per Torino, consigliandogli di preferire tale opzione rispetto a quelle di Milan ed Inter. Il ruolo di Vieira è, così, un elemento ricorrente nell’avventura juventina di Paul anche perchè, fin dalle sue prime apparizioni in campo, i paragoni con l’ex centrocampista di Milan, Arsenal, e Juventus non si sono risparmiati: per la statura, per le movenze in campo, per le capacità atletiche e le lunghe leve, ma probabilmente Paul Pogba ha anche qualcosa in più rispetto a Vieira, perlomeno considerando il paragone alla stessa età.

    Paul Pogba dopo il gol contro il Bologna | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pogba, infatti, sembra avere già la personalità di chi è conscio dei suoi mezzi e del suo talento, ben coniugata con la serietà e l’impegno di chi si sente ancora un giovane che ha tanto da imparare: dopo il gol realizzato nel big match contro il Napoli ha evitato qualunque tipo di “volo pindarico” ed anche ieri sera, dopo il pregevole assist per Giaccherini che ha mandato in gol Quagliarella e, soprattutto, dopo la rete decisiva che ha regalato nei minuti di recupero la vittoria contro il Bologna, il francese ha mantenuto un low profile, senza esaltarsi per la rete personale ma dichiarandosi felice per la vittoria del “team”.

    Su questo aspetto, è certo, pesa l’impostazione di Antonio Conte che stima moltissimo il francesino – al punto da elogiarlo pubblicamente – e potrà avere, così, un ruolo determinante nel suo processo di crescita: gli ingredienti sono di pregiatissima qualità, ma l’imprinting “caratteriale” di Conte potrà rivelarsi un valore aggiunto fondamentale nella formazione della personalità in campo del giovane Paul ed, anche nel post partita di ieri, tramite le dichiarazioni di Angelo Alessio si è percepita tale sensazione. Nonostante Pogba fosse stato il migliore in campo e determinante in zona gol, il vice del tecnico salentino gli ha rimproverato alcuni leziosismi di troppo all’inizio del secondo tempo: bastone e carota, insomma, anche per proteggerlo da quelle che saranno, d’ora in poi, le pressioni maggiori attorno a lui.

    A ben guardare, però, sembra che Pogba sia ben in grado di reggerle, senza “montarsi la testa”, senza uscire fuori dalle righe cercando di dare il meglio in campo: d’altronde non capita a tutti di potersi allenare a stretto contatto quotidiano con Paul Scholes – prima – e con Andrea Pirlo – oggi – due fra i più grandi centrocampisti di tutti i tempi e, soprattutto, due simboli di dedizione al lavoro, serietà e professionalità. Oltre alle doti innate, Pogba può diventare grande facendo conto sul loro esempio.

  • Premier League: Arsenal – Manchester City 1-0, allungo Red Devils a +8

    Premier League: Arsenal – Manchester City 1-0, allungo Red Devils a +8

    Nel giorno di Pasqua probabilmente e’ stata messa la parola fine alla corsa al titolo di Premier League. I Red Devils volano a +8 in classifica con la vittoria odierna contro il QPR all’Old Trafford per 2-0, risultato che arriva in concomitanza con la sconfitta dei cugini sul campo dell’Arsenal.

    Lo United si prende i tre punti schierando dal primo minuto Rooney, Young e Welbeck e tenendo fuori Hernandez e Phil Jones mentre per la vittima di turno QPR sono ancora indisponibili due pedine fondamentali come Helguson e Cisse’. Il Manchester prende il pallino del gioco da subito e Rooney scalda subito le mani al portiere ospite al 7′. Subito dopo al minuto 14 Young innescato in netta posizione di fuorigioco viene spinto da Derry, con seguente calcio di rigore ed espulsione del difensore ospite. Grave svista arbitrale e Rooney segna il suo ventiduesimo gol in stagione avvicinandosi a Van Persie per la classifica marcatori.

    Il match gia’ in discesa undici contro undici ora diventa una passeggiata per lo United che e’ padrone del gioco in ogni reparto controllando il possesso palla e il QPR si fa vedere solo con qualche timida ripartenza. La ripresa si apre sotto il solito copione con i ragazzi di Ferguson che vanno vicini al raddoppio in piu’ di un’occasione, prima con Rooney al 55′, poi Rafael al 59′ si mangia un gol fatto sparando addosso al portiere e ancora Welbeck al 62′. Pochi minuti piu’ tardi ci pensa Scholes, il migliore “acquisto” di questa stagione, a chiudere la partita con una botta da 30 metri e a far esplodere l’Old Trafford.

    Arsenal – Manchester City © Michael Regan/Getty Images

    Passando al match di Londra, il Manchester City si presenta all’Emirates Stadium in piena crisi di risultati e a meno 5 punti dalla vetta. Mancini butta nella mischia dal primo minuto Balotelli e la sua squadra produce come nell’ultimo mese e mezzo una prova incolore, incapace di esprimere il gioco brillante e fluido fatto vedere per piu’ di meta’ stagione. A decidere il match e’ lo Spagnolo Arteta al 87′ che dopo un errore di Pizarro scarica un gran destro da fuori sul quale Hart non puo’ arrivare. Il risultato potrebbe essere anche piu’ rotondo con il palo di Van Persie e il salvataggio sulla linea su conclusione di Vermaelen. Da sottolineare anche l’ennesima espulsione di Mario Balotelli, la quarta stagionale e terza in Premier.

    Il netto calo dei Citizens e’ sicuramente da imputare allo scarso apporto proposto dai suoi uomini migliori, con il rendimento di Silva, Dzeko e Aguero che e’ andata sempre piu’ diminuendo con il passare del tempo. Il Manchester United con la sua maggiore esperienza e la sua maggiore compattezza di squadra e di spogliatoio e’ riuscito ad avere continuita’ e adesso con 8 punti a 6 giornate dal termine Ferguson ha praticamente il titolo in mano, l’ennesimo da mettere in bacheca.

    Risultati

    Swansea-Newcastle 0-2
    Sunderland-Tottenham 0-0
    Bolton-Fulham 0-3
    Chelsea-Wigan 2-1
    Liverpool-Aston Villa 1-1
    Norwich-Everton 2-2
    WBA-Blackburn 3-0
    Stoke-Wolverhampton 2-1
    Manchester UTD-QPR 2-0
    Arsenal-Manchester City 1-0

  • Scholes lancia il Manchester United in vetta, Chelsea ok

    Scholes lancia il Manchester United in vetta, Chelsea ok

    Il sabato di Premier League metteva in campo per quanto riguarda i piani alti della classifica il Manchester United, il Tottenham e il Chelsea, l’Arsenal sarà in scena domani pomeriggio sul campo dello Swansea e il Manchester City lunedì in trasferta contro il Wigan Athletic.

    Paul Scholes | © Alex Livesey/Getty Images

    I Red Devils agganciano il City in vetta con una netta e convincente vittoria in casa contro il Bolton, e come è successo in FA Cup per Henry, che al rientro all’Arsenal ha segnato subito, oggi è stato il turno della favola Scholes, che dopo il ritiro della scorsa stagione, si ripresenta all’Old Trafford e timbra subito il cartellino, a testimoniare che la classe e il carattere sono rimasti gli stessi, anche dopo qualche mese di inattività. Il Manchester United parte forte e domina in tutte le parti il Bolton, conquistando un calcio di rigore con Welbeck al 22′, ma Rooney si fa parare il tiro dal dischetto. Gli uomini di Ferguson ci provano ancora con Rooney e poi con Welbeck senza però trovare la via del gol e al 45′ ci pensa allora Scholes a sbloccare il risultato raccogliendo una palla vagante in area e mettendola alle spalle del portiere. Il primo tempo si chiude sul risultato di 1-0 e nel secondo tempo il copione è lo stesso, con lo United che arrotonda il risultato prima con Welbeck servito da Rooney e il 3-0 è ad opera di Carrick che piazza la palla nell’angolino con un preciso sinistro da fuori area.

    Arrivano i tre punti anche per il Chelsea di Villas-Boas, anche se ha dovuto faticare un po’ di più contro un Sunderland ben messo in campo, compatto e aggressivo, che fino al 90′ ha cercato il pareggio. I Blues scendono in campo privi di Drogba e Kalou, impegnati con la Costa d’Avorio in Coppa d’Africa, Sturridge in panchina e con Fernando Torres e Mata in avanti, supportati da Lampard e Ramires. Il Chelsea parte al piccolo trotto, cercando di controllare il possesso palla, ma è il Sunderland che è più pericoloso e dinamico, soprattutto con Bendtner che procura anche un’ammonizione a Luiz dopo appena 8 minuti. Dopo appena 5′ la fase di studio da parte del Chelsea finisce, e Mata accelera sulla destra arrivando sul fondo, Torres sul cross del compagno si coordina per una spettacolare rovesciata che colpisce in pieno la traversa e sulla respinta Lampard è il più veloce di tutti e insacca. Da sottolineare il gran gesto atletico-tecnico di Fernando Torres, veramente sfortunato in questa occasione. Il primo tempo scorre via senza troppe emozioni, solo la supremazia territoriale da parte del Chelsea e qualche conclusione ancora con Torres e una punizione di Mata. Il secondo tempo si apre con il Sunderland più motivato aggredendo alto il Chelsea che inizia ad andare in affanno rischiando veramente grosso quando McLean si mangia il gol del pareggio a porta quasi sguarnita. Poi la partita scorre lenta senza troppe emozioni, fino al 75′ quando fa il suo ritorno in campo Essien, dopo il lungo infortunio al ginocchio, prendendosi tutta l’ovazione di Stamford Bridge.

    Il Tottenham dopo l’aggancio al Manchester United al secondo posto in classifica, a Londra nell’ultima settimana non si è fatto altro che parlare sui giornali della possibilità della vittoria della Premier League. Oggi però gli Spurs, si inceppano in casa contro il Wolverhampton, pareggiando per 1-1, con reti di Modric e di Fletcher per gli ospiti. In casa Liverpool invece, con l’entusiasmo della vittoria in casa del Manchester City in FA Cup e del rinnovo di capitan Gerrard oggi ci si aspettava una vittoria in casa con lo Stoke City, trovando però uno 0-0 che non serve molto alla corsa Champions League, e soprattutto ad evidenziare quanto i Reds soffrano l’assenza di Suarez.

    RISULTATI 21 GIORNATA

    Manchester United-Bolton 3-0
    Chelsea-Sunderland 1-0
    Tottenham-Wolverhampton 1-1
    Liverpool-Stoke City 0-0
    Aston Villa-Everton 1-1
    WBA-Norwich 1-2
    Blackburn-Fulham 3-1

  • Cannavaro ritorna in campo, giocherà in India

    Cannavaro ritorna in campo, giocherà in India

    Fabio Cannavaro torna al calcio giocato. Dopo sei mesi dal  ritiro, l’ex capitano azzurro annuncia su Twitter che da febbraio riprenderà a calcare i campi da gioco. L’India è pronta ad accoglierlo insieme ad altri cinque campioni del continente europeo calcistico.

    fabio cannavaro | © YASSER AL-ZAYYAT/AFP/Getty Images

    PREMIER INDIANA – Il fascino non è lo stesso del campionato inglese, ma i milioni in ballo sono indubbiamente un argomento molto convincente per indossare di nuovo le scarpette chiodate per alcuni mesi. Il Paese del Buddhismo abbraccia Fabio Cannavaro. Dopo 6 anni dalla vittoria di Berlino, il calciatore nato a Napoli aggiunge un’ultima appendice alla sua irripetibile carriera, durante la quale ha vestito le maglie di Juventus e Real Madrid. Il ritiro dalle scene proclamato il 9 luglio 2011 a Dubai sembrava essere definitivo, con l’ex bianconero che chiudeva la propria carriera nell’Al Ahli club, storica società degli Emirati Arabi. Invece il tweet di oggi lasciato dallo stesso Cannavaro sul proprio profilo ufficiale riscrive la storia agonistica del difensore centrale.

    GRANDI STELLE – L’India potrà contare su sei campioni del passato per sponsorizzare al meglio la nuova Premier indiana. Oltre all’ex “Blancos”, hanno accettato con entusiasmo la nuova avventura l’iberico Fernando Morientes, il nigeriano Okocha, il francese Pires, l’argentino Crespo, e l’inglese Robbie Fowler. Le ex stelle di Real, Fenerbache, Arsenal, Parma e Liverpool andranno ad arricchire ciascuna delle sei squadre che si contenderanno il titolo del West Bengala. L’inizio del campionato è previsto per il 25 febbraio.

    SULLE ORME DI SCHOLES – Il 2012 verrà ricordato dagli appassionati di calcio come una sorta di ritorno al passato. La settimana scorsa i tifosi dello United hanno rivisto con la maglia Red Devils la leggenda Paul Scholes. L’inglese 37 enne aveva dato l’addio al calcio la scorsa estate, dopo aver conquistato l’ennesima Premier League. Sir Alex Ferguson ha spinto il suo ex giocatore a rituffarsi nel mondo del pallone per aiutare la squadra a risollevarsi dopo le brutte prestazioni che hanno caratterizzato la prima parte di stagione del Manchester.

  • Ryan Giggs: il giocatore più amato di sempre dai tifosi del Manchester United

    Ryan Giggs: il giocatore più amato di sempre dai tifosi del Manchester United

    Non è certo una cosa facile riuscire a mettersi alle spalle in una classifica stilata dai tifosi, gente del calibro di George Best e Bobby Charlton. Ryan Giggs c’è riuscito! È entrato nel cuore dei tifosi del Manchester United più di qualsiasi altro giocatore. Questo è il risultato di una classifica delle leggende dei Red Devils, ottenuta dalla somma dei voti dei lettori del magazine ufficiale “Inside United” e del sito del club.

    Giggs trionfatore assoluto ha messo dietro di sé Eric Cantona e sua maestà George Best . Fuori dalla zona podio Bobby Charlton, insieme a Cristiano Ronaldo e all’evergreen Paul Scholes. Solo un decimo posto per Wayne Rooney, che forse sta ancora pagando gli strascichi estivi sulle indecisioni riguardanti i dubbi sulla permanenza a Manchester.

    Ryan fa il suo debutto Premier League contro l’Everton a 17 anni il 2 marzo 1991 nel magico stadio dell’Old Trafford. Oggi numeri alla mano (600 partite giocate e 109 gol fatti) con un palmares che può vantare  11 Premier League, due Champions League, una Coppa Intercontinentale e un Mondiale per Club volendo citare solo i trofei più importanti, si può dire tranquillamente che abbia scritto diverse pagine della storia del calcio. Una leggenda vivente, un giocatore esemplare per i più giovani, un modello da seguire e soprattutto in un’epoca caratterizzata dall’amore per il Dio denaro più che dal cuore e dai sentimenti verso i colori di una maglia, una bandiera come Giggs merita più di chiunque altro questo riconoscimento. Soprattutto considerando che viene direttamente da chi il calcio lo vive in maniera più passionale: i tifosi! Lui come ha reagito alla notizia della vincita del premio? “Ovviamente ciascuno può avere opinioni differenti, ma non mi sarei mai aspettato un simile risultato soprattutto perché ci sono tanti grandi campioni in classifica. Chi avrei votato io? Al primo posto Scholes, quindi Keane e Schmeichel” Un grande campione, soprattutto di sincerità e umiltà!

  • Premier: Il Manchester risponde al Chelsea

    Premier: Il Manchester risponde al Chelsea

    Dopo aver battuto il Chelsea nella Supercoppa Inglese il Manchester chiude il Monday Nigth della prima giornata di Premier League rifilando un netto tre a zero al Newcastle.

    Gli uomini di Alex Ferguson dopo un avvio soft sbloccano la partita con il redivivo Scholes in regia. La prima rete porta la firma del bulgaro Berbatov, Fletcher sul finire del primo tempo sigla il raddoppio.

    La ripresa è poco più di una formalità suggellata da una rete d’antologia di Giggs su assist del solito Scholes. Primi tre punti dello United e risposta chiara alle velleità del Chelsea di Carlo Ancelotti.

  • Premier League: Scholes decide il derby di Manchester, United batte City 1-0

    Premier League: Scholes decide il derby di Manchester, United batte City 1-0

    Il 156esimo derby di Manchester va allo United che, esattamente come all’andata, riesce a portare la vittoria a casa nei minuti di recupero contro i cugini del City (allora i Red Devils vinsero 4-3 con gol decisivo di Owen). Questa volta il marcatore è l’intramontabile Paul Scholes che beffa Given di testa su cross millimetrico di Evrà che da l’ennesimo dispiacere al tecnico dei Citizens Roberto Mancini. United che si porta ad un punto in classifica dal Chelsea di Ancelotti (che giocherà alle 18:30 nel derby di Londra con il Tottenham) riaprendo, almeno per il momento, la Premier League.

    Partita equilibrata con occasioni sia da una parte che dall’altra, primo tempo dominato dalla squadra di Ferguson, ripresa a favore del City: Fletcher al 4′ e Rooney al 40′ creano le occasioni più pericolose, in mezzo Tevez chiama al miracolo Van der Sar con una punizione pennellata all’incrocio dei pali.
    La seconda parte di gara vede la squadra di Mancini crescere sul piano del gioco fino a quando a 20 minuti dal termine la banda di Ferguson decide di voler portare a casa l’intera posta in palio: ci provano Nani e Giggs ma senza fortuna, all’85’ occasionissima per il City che non riesce a sfruttare una situazione di mischia in area di rigore per battere a rete. Poi al 93′ la beffa di Scholes che mantiene vive le speranze dei Red Devils di vincere la Premier League.

    Il tabellino
    MANCHESTER CITY – MANCHESTER UNITED 0-1
    93′ Scholes
    MANCHESTER CITY (4-4-2): Given; Onuoha, Touré, Kompany, Bridge; Johnson (65′ Vieira), De Jong (79′ Ireland), Barry, Bellamy; Tevez, Adebayor (75′ Wright-Phillips).
    A disposizione: Nielsen, Boyata, Zabaleta, Santa Cruz.
    Allenatore: Mancini
    MANCHESTER UNITED (4-3-3): Van der Sar; Neville, Vidic, Evans, Evra; Fletcher, Scholes, Gibson (59′ Nani); Valencia (80′ Obertan), Rooney (79′ Berbatov), Giggs.
    A disposizione: Kuszczak, O’Shea, Rafael, Carrick.
    Allenatore: Ferguson
    Arbitro: Atkinson
    Ammoniti: Kompany (MC), Johnson (MC), Evra (MU)

  • Carling Cup: al Manchester United derby e finale, Rooney condanna il City di Mancini

    Non ce l’ha fatta il Manchester City a centrare l’impresa di accedere alla finale di Carling Cup dopo 24 lunghi anni dall’ultimo trionfo. All’Old Trafford i Citizens sono stati battuti nel derby dai cugini dello United che hanno capovolto il 2-1 dell’andata rispondendo con un secco 3-1. Le reti, tutte nella ripresa, portano le firme di Scholes (51′) che porta i Red Devils in vantaggio per poi giungere al raddoppio con Carrick (71′); il discorso qualificazione viene riequilibrato dal grande ex della gara Tevez che accorcia le distanze ad un quarto d’ora dal termine ma al 90′ arriva la doccia gelata per Mancini con Rooney che regala a Ferguson la finale di Wembley contro l’Aston Villa il prossimo 28 febbraio.

    Manchester United – Manchester City 3-1
    51′ Scholes (MU), 71′ Carrick (MU), 76′ Tevez (MC), 90′ Rooney (MU)