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  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 10 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 10 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, decima giornata di serie A molto incerta ma al tempo stesso affascinante dato che il turno infrasettimanale è sempre foriero di gioie e dolori per tutti i fantallenatori nonché di un turnover obbligatorio che potrebbe sconvolgere tutte le vostre formazioni titolari.

    Consigli Fantacalcio giornata 10 guida alla formazione
    Turno infrasettimanale che viene dopo una nona giornata ricca di polemiche ed errori arbitrali che hanno condizionato tante partite nonché tolti numerosi bonus e malus a tutti voi.

    Palermo-Milan martedì ore 20:45
    Possibile partita ricca di gol, Miccoli è da schierare perché quasi sempre a segno contro i rossoneri. Pato potrebbe partire dalla panchina con Pazzini dal primo minuto. Emanuelson e Giorgi possibili bonus da centrocampo.

    Cagliari-Siena mercoledì ore 20:45
    Dovrebbe finalmente scoccare l’ora per Mauricio Pinilla ed Andrea Cossu in un Cagliari rigenerato dopo l’esonero di Ficcadenti, occhio anche ad Avelar. Nel Siena si punta sempre su Calaiò con Reginaldo possibile sorpresa.

    Chievo-Pescara  ore 20:45
    Si prevede una partita bloccata, inseriamo i rispettivi reparti difensivi con in primis Sorrentino e Perin. Tuttavia Thereau e Weiss potrebbero regalare bonus inattesi ed ovviamente molto graditi per chi ha i due giocatori in rosa.

    Inter-Sampdoria domenica ore 20:45
    Possibile turnover per i nerazzurri in vista della super sfida di sabato contro la Juventus, tornano Cassano e Guarin che devono essere schierati come anche Silvestre. In casa blucerchiata si sente aria di crisi e quindi puntiamo solamente su Gastaldello e Maxi Lopez.

    Atalanta-Napoli ore 20:45
    Dopo il pareggio ottenuto a Pescara deve arrivare la vittoria per i bergamaschi, non ci saranno Peluso e Cigarini ma francamente consigliamo di schierare solamente i giocatori del Napoli con Lorenzo Insigne su tutti qualora non dovesse farcela Edinson cCavani.

    Juventus-Bologna ore 20:45
    Dopo la bufera del Massimino i bianconeri tornano nel bunker dello Juventus Stadium decisi a continuare l’imbattibilità. Fuori Vidal diamo fiducia alla classe di Paul Pogba, possibile turno di riposo per Vucinic ed allora puntiamo su Quagliarella e Matri. Nel Bologna manca Diamanti ed allora schieriamo solamente Alberto Gilardino.

    Lorenzo Insigne
    Lorenzo Insigne ©ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Udinese-Catania ore 20:45
    Bianconeri friulani che vengono dalla conquista dello scalpo capitolino sponda giallorossa, Totò Di Natale è carico come Maicosuel. I catanesi dovranno evitare un nuovo errore arbitrale, potrebbe riposare Gomez e quindi spazio a Castro.

    Lazio-Torino ore 20:45
    Biancocelesti con molte assenze, Dias potrebbe riposare e quindi schieriamo Ciani che potrebbe insaccare su palla inattiva. Klose è stanco e quindi un pensierino a Sergio Floccari va sicuramente fatto. Fra i granata torna Bianchi e diamo una possibilità anche a Cerci e Stevanovic.

    Parma-Roma ore 20:45
    Come al solito partita che promette tanti gol da una parte e dall’altra, quindi spazio a tutti i giocatori offensivi presenti nelle vostre rose di ambedue le squadre ed evitiamo, se possibile, i due portieri ed i rispettivi reparti difensivi. Florenzi e Biabiany possibili goleador

    Genoa-Fiorentina giovedì ore 20:45
    padroni di casa che devono fare ancora a meno di Borriello, si punta ovviamente su Ciro Immobile e su Bosko Jankovic ma evitiamo di inserire difensori rossoblù con l’unica eccezione rappresentata da Antonelli. Fra i viola da schierare assolutamente Luca Toni e Facundo Roncaglia al rientro dopo la squalifica.

  • Catania-Juventus, Marchisio out c’è Pogba. Bendtner dal 1′?

    Catania-Juventus, Marchisio out c’è Pogba. Bendtner dal 1′?

    Il lunch match della domenica sportiva per la nona giornata del campionato di Serie A vedrà scendere in campo Catania-Juventus. Trasferta insidiosa in terra siciliana per i bianconeri che arrivano alla sfida dopo il deludente pareggio in Danimarca nella terza giornata della fase a gironi della Champions League. I catanesi stanno costruendo la loro straordinaria stagione, sfruttando al meglio le partite casalinghe. Quattro match disputati, tre vittorie e un pareggio (0-0 contro il Napoli). A testimonianza del difficile incontro che attenderà la truppa di Antonio Conte che vuole tenere almeno i tre punti di vantaggio in classifica sul Napoli (che andrà di scena nel posticipo notturno contro il Chievo Verona).

    QUI CATANIA – Grosse novità nella formazione che scenderà in campo al Massimino. Il tecnico Rolando Maran starebbe pensando di mettere uno schieramento a specchio rispetto ai bianconeri e in questa settimana di preparazione alla gara avrebbe provato più volte il 3-5-2. Un cambiamento radicale, rispetto al collaudato 4-3-3 che da anni sta portando straordinari risultati alla società. Dovrebbe essere il giorno di Rolin, difensore centrale uruguaiano acquistato quest’estate per circa 5 milioni di euro e al momento ancora poco presente nello schieramento catanese. Nella formazione siciliana ci sarà spazio per due ex bianconeri, Legrottaglie e Almiron, giocatori che non hanno lasciato grandi ricordi a Torino (soprattutto l’argentino). Tornando agli undici che scenderanno in campo troviamo oltre al portiere Andujar, il trio difensivo formato da Rolin, Legrottaglie e Spolli. Giocatori che garantiscono tanta fisicità ma che potrebbero essere fregati in velocità. La mediana sarà costituita dai due esterni Marchese e Izco più il trio centrale Lodi, Almiron e Barrientos. Quest’ultimo sarà l’ago della bilancia dello scacchiere tattico preparato da Maran. In attacco spazio alla coppia Gomez – Begessio. Per le caratteristiche dei giocatori che scenderanno in campo non escludiamo un passaggio a gara in corso al 4-3-3 oppure al 3-4-3.

    Paul Pogba
    Pogba, prenderà il posto di Marchisio a Catania © Valerio Pennicino/Getty Images

    QUI JUVENTUSAntonio Conte non cambia e nonostante qualche momento di appannamento, non molla il 3-5-2 che da metà della stagione scorsa ha dato tante soddisfazioni alla sua squadra. L’ex tecnico di Siena e Bari dovrà fare a meno di Lucio e Marchisio. Preoccupa soprattutto l’assenza del Nazionale italiano, spesso decisivo con le sue incursioni con e senza palla. Al suo posto giocherà Pogba, che sta dimostrando partita dopo partita di essere un giocatore di tutto rispetto. Il reparto difensivo sarà formato oltre che da Buffon, dal terzetto Barzagli – Bonucci – Chiellini che dovranno vedersela contro il veloce attacco catanese. Il centrocampo è composto dal regista Pirlo, dagli interni Vidal e Pogba, e dagli esterni Lichtsteiner e Asamoah che tornano in campo dopo l’assenza nella gara contro il Nordsjaelland. Per l’attacco c’è qualche dubbio. Sicura la presenza di Vucinic dal primo minuto, si giocano il secondo e ultimo posto Bendtner e Quagliarella, con il danese favorito sul napoletano e pronto a disputare eventualmente la sua prima gara dal primo minuto in campo.

    I PRECEDENTI – Allo stadio “Massimino” di Catania, la Juventus non perde dalla stagione 1964-1965. Ma se parliamo di tempi moderni, negli ultimi cinque campionati, i bianconeri hanno strappato tre pareggi (tutti per 1-1) e due vittorie (1-2 e 1-3). Nella 14 sfide tra le due squadre, solo due volte il Catania è rimasta a secco di gol, ma parliamo dei campionati 70-71 e 83-84.

    PROBABILI FORMAZIONI CATANIA-JUVENTUS
    Catania (3-5-2): Andujar; Rolin, Legrottaglie, Spolli; Izco, Almiron, Lodi, Barrientos, Marchese; Gomez, Bergessio.
    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Vucinic, Bendtner.

  • Caceres e Pogba castigano il Napoli, Juve in fuga

    Caceres e Pogba castigano il Napoli, Juve in fuga

    Implacabile. La Juventus non sbaglia e batte anche il Napoli cancellando così quindi giorni di veleni e polemiche. Un successo sudato e sofferto per i bianconeri che grazie a Caceres e Pogba, giocatori subentrati nella ripresa, porta a casa tre punti d’oro quando ormai il match sembrava incanalato sullo 0-0. Bianconeri che in un sol colpo salgono a quota 47 risultati utili consecutivi in campionati, allungano a più tre sul secondo posto, fermano l’imbattibilità del Napoli e conquistano anche la miglior difesa. Una serata memorabile dunque per i bianconeri che ripagano con un successo la riaccesa passione dei propri tifosi, tornati a sostenere i propri beniamini dopo lo sciopero che aveva contraddistinto le ultime gare interne dei ragazzi di Conte.

    Cambi decisivi dunque al termine di una gara equilibrata e molto intensa, lottata a tutto campo con tanta grinta e determinazione. Di sicuro una grande iniezione di fiducia per i bianconeri a differenza dei napoletani che ancora una volta toppano nei match clou, in particolare quelli lontani dal San Paolo. Lo spettacolo, c’è da dire, non è stato dei migliori, ma la posta in palio, nonostante siamo solo all’ottava giornata di campionato, era alta, e nessuna delle due voleva perdere e dare il via libera in classifica all’altra. I bianconeri hanno dimostrato ancora una volta la propria dipendenza da Vucinic in attacco: se infatti Giovinco ha fatto la sua gara con tanto dinamismo e la solita combattività, Quagliarella è apparso spento, abulico. Nemmeno Matri, suo sostituto, ha brillato, e ancora una volta sono venuti fuori i limiti dei bianconeri. Limiti si, ma anche note positive: a partire dai cambi.

    Caceres e Pogba, appena entrati, hanno fatto centro, dimostrando che non basta un grande bomber per vincere gli incontri. Quel bomber che il Napoli ha, ovvero Cavani, ma che non è bastato. La sua traversa, il suo spirito di sacrificio, non sono stati utili ai partenopei per quel colpaccio che in molti sognavano. Ma nel reparto offensivo dei campani è stato l’unico a salvarsi: Hamsik come al solito in queste partite è assente ingiustificato, Pandev invece ha invertito quel trend che lo vedeva bestia nera della Juventus. Tornando alla gara non ci sono state sorprese nei due undici.

    Dopo un bel guizzo di Giovinco (che più in avanti sprecherà un regalo di Campagnaro), con annessa risposta di De Sanctis, il match promette spettacolo ma non è così. La Juve prova a prendere in mano il pallino del gioco ma con un Quagliarella spento e un centrocampo fermato dai dirimpettai azzurri, non è poi così facile. Mettici un problema al ginocchio per Bonucci e le cose non sembrano poi andare così lisce, anche se sulla sinistra Asamoah garantisce una spinta costante.

    Martin Caceres esulta
    Martin Caceres esulta © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il Napoli sembra preferire il contropiede ma è su punizione che costruisce la palla gol più grande della sua partita: un gran tiro a giro di Cavani centra in pieno la trasversale a Storari battuto. Le azioni da rete sono poche e prima della chiusura del tempo solo Giovinco ci prova con una bella conclusione dalla distanza: De Sanctis dice di no. Nella ripresa la Juve sembra calare e il Napoli prende fiducia. Alessio lancia Matri per Quagliarella ma è Giovinco ad avere una bella occasione calciando di poco a lato. Si illumina anche Pirlo che apre un’autostrada a Matri ma quest’ultimo, timidamente, favorisce l’uscita di De Sanctis.

    Nel giro di 2’ (30’ e 32’) Alessio cambia ancora inserendo Pogba e Caceres. E nel giro di 2’ (34’ e 36’) i due ricambiano la fiducia: prima l’uruguayano di testa su corner di Pirlo insacca, poi il secondo con un gran tiro dalla distanza insacca alle spalle di De Sanctis. Cala il buio pesto sul Napoli: per la lotta scudetto serve probabilmente qualcosa in più. Per la Juve invece una vittoria pesante che significa fuga solitaria al primo posto.

    Le pagelle di Juventus-Napoli:
    Asamoah 7: Una furia. Sulla fascia non ha rivali in velocità e ogni qualvolta punta il diretto avversario lo supera senza affanni.
    Pogba 7: Entra conquista palloni e segna il gol della sicurezza. Stavolta però lo fa da vice Vidal. E la cosa dovrebbe far riflettere chi lo vorrebbe come sostituto di Pirlo.
    Quagliarella 5: Alla vigilia aveva detto che non avrebbe esultato in caso di gol. Ma per andare a rete devi prima calciare in porta.
    Hamsik 5: Come al solito in queste gare è l’ombra di se stesso. Probabilmente sarà un problema psicologico, fatto sta che la pressione non gli fa un bell’effetto.
    Inler 6: Lotta in mezzo al campo e in più di un caso imbriglia i dirimpettai.
    Cavani 6.5: Lotta in ogni zona del campo, centra una splendida traversa su punizione. Un predicatore nel deserto.

    Il tabellino di Juventus-Napoli
    JUVENTUS (3-5-2): Storari 6; Barzagli 7, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Lichsteiner 6, Vidal 6 (30′ st Pogba 7), Pirlo 7, Marchisio 6,5, Asamoah 7 (32′ st Caceres 7); Quagliarella 5 (15′ st Matri 5,5), Giovinco 6. In panchina: Rubinho, Branescu, Lucio, Marrone, Padoin, Isla, Giaccherini, Bendtner. Allenatore: Alessio 7
    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 5,5, Cannavaro 5,5, Gamberini 5,5 (38′ st Insigne sv); Maggio 5.5, Inler 6, Behrami 5,5 (43′ st Dzemaili sv), Zuniga 6; Hamsik 5; Pandev 4,5, Cavani 6,5
    In panchina: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Fernandez, Mesto, El Kaddouri, Donadel, Dossena, Vargas. Allenatore: Mazzarri 5,5

    VIDEO HIGHLIGHTS JUVENTUS-NAPOLI 2-0

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  • Juventus, cosa succede a Pirlo?

    Juventus, cosa succede a Pirlo?

    La sostituzione di Andrea Pirlo durante Fiorentina-Juventus ha rappresentato una delle “notizie” della partita, molto di più di una semplice fase del match da annotare sul tabellino, soprattutto perchè ha riguardato il faro del centrocampo bianconero, colui che da oltre un decennio è l’artista del centrocampo Azzurro, genio e regolarità.

    Lo scorso anno, dopo il passaggio dal Milan alla Juventus, il suo rendimento era stato stratosferico, il vero valore aggiunto della squadra di Conte, ben assistito da Vidal e Marchisio, collezionando ben 41 presenze nell’intera stagione. Quest’annata calcistica, invece, non è iniziata ai suoi livelli, probabilmente anche a causa delle squadre avversarie che la Juventus ha fin qui incontrato, che hanno spesso studiato soluzioni tattiche ad hoc per soffocare la fonte di gioco bianconera, con marcature ad uomo d’altri tempi. E’ innegabile, però, che oltre alle eccessive “attenzioni” degli avversari, il problema del calo di rendimento di Pirlo potrebbe essere connesso alla sua condizione fisica, considerando i suoi 33 anni ed i numerosi impegni ai quali non ha mai pensato di sottrarsi. In tal senso, dopo la gara di Firenze, alcuni commentatori calcistici (in particolare Zvonimir Boban, ndr) gli avevano consigliato – “per il suo bene” – di iniziare a pensare di lasciare la Nazionale Italiana, concentrandosi solo sulla Juventus perchè sarebbe impensabile alla sua età disputare un’altra stagione fitta di impegni (che segue quella precedente terminata il 1 Luglio do po la finale degli Europei, ndr), considerando che per la Juventus di quest’anno c’è anche il “fronte” Champions League da considerare.

    Andrea Pirlo, da sempre schivo e riservato, non si farà certo condizionare da tali consigli esterni e deciderà autonomamente ciò che reputerà giusto: nessuno meglio di un atleta, soprattutto a questi livelli, può conoscere il proprio fisico e captarne i segnali, decidendo al meglio per sè e per la propria squadra, anche se oggettivamente pare difficile ipotizzare un suo addio alla Nazionale, alla quale da sempre è molto legato, soprattutto in vista dei Mondiali brasiliani.

    Andrea Pirlo in Fiorentina-Juventus | © FABIO MUZZI/AFP/GettyImages

    La Juventus ha piena fiducia in lui – com’è ovvio che sia – e gli stessi compagni non hanno mai smesso di elogiarlo, neppure in questo avvio di stagione un po’ in salita. Il punto “focale” della questione è, dunque, l’individuare una soluzione che permetta ad Andrea Pirlo di gestire al meglio le energie, per poterle sfruttare nell’espressione della sua classe cristallina. In tal senso, dopo il “campanello d’allarme” della gara di Firenze, pare che Antonio Conte ed il suo staff abbiano deciso di studiare un piano di recupero fisico personalizzato, in cui lo seguirà personalmente il preparatore atletico Bertelli.

    Inoltre, a differenza dello scorso anno, in cui Pirlo era imprescindibile sia per rendimento che per mancanza di alternative che gli consentissero di rifiatare, quest’anno la Juventus ha in rosa Paul Pogba che, seppur solo diciannovenne, ha già dimostrato quando è stato chiamato in causa di essere una buona alternativa, dotato di buona tecnica, corsa e visione di gioco, oltre che di grande dinamismo e reattività. Questo aspetto, dunque, può consentire ad Andrea Pirlo di recuperare con serenità la migliore condizione fisica per tornare presto in campo ai suoi standard, dimostrando ai molteplici sentenziatori che, anche a 33 anni, il suo valore è ancora incommensurabile: contro la Roma potrebbe andare in panchina, ma in Champions contro lo Shakhtar Donetsk sarà prontissimo.

  • Quagliarella e la Juve sono inarrestabili, affondato anche il Chievo

    Quagliarella e la Juve sono inarrestabili, affondato anche il Chievo

    Ancora Fabio Quagliarella. Dopo il preziosissimo gol di Stamford Bridge l’attaccante napoletano si ripete contro il Chievo Verona e permette alla Juventus, nonostante il turnover e un grande Sorrentino, di conquistare la quarta vittoria su quattro gare in campionato e di raggiungere una striscia di 43 risultati utili consecutivi in campionato. Un momento d’oro dunque per l’estroso attaccante che in estate sembrava più volte al passo d’addio e che invece, con il resto del reparto in vistoso affanno in termini realizzativi, si sta dimostrando decisivo.

    Un successo indubbiamente meritato per la formazione di Carrera, rimasta con i piedi per terra dopo la bella partita di Londra, contro un Chievo troppo brutto e rinunciatario, lontano parente di quella squadra che da tre anni era imbattuto contro i bianconeri. Non c’è stata storia con i piemontesi che sin da inizio gara si sino riversati nella metà campo avversaria ma per un’ora un grande Sorrentino ha bloccato ogni tentativo di realizzazione. Dopo i due gol pura accademia e spazio anche all’ultimo arrivato Bendtner che ha avuto cosi modo di saggiare la Serie A.

    Ma non è stato il solo ad aver debuttato, in maglia bianconera, in campionato. Lo ha fatto anche Lucio, autore di una bella prova in difesa. Spesso il difensore brasiliano si è avventurato palla al piede nella metà campo avversaria dimostrando grande personalità. Gara in crescita invece per Pogba, limitatosi alle cose semplici ma molto ordinato. Male invece Isla, in ritardo non solo di condizione ma anche di integrazione nei meccanismi della squadra. Poca roba invece il Chievo che Sorrentino a parte non ha entusiasmato. Specie davanti dove Pellissier non si è mai visto.

    Ma andiamo alla gara. Nessuna sorpresa nella Juventus che presenta quel parziale turnover della vigilia. Fuori dunque Barzagli, Lichtsteiner, Pirlo e Giovinco. Dall’altro lato Di Carlo lascia fuori Di Michele per dare spazio a Thereau. L’avvio della Juventus è tambureggiante, tanto da costringere il Chievo a stringere le maglie della difesa. Le stesse prova ad aprirle Quagliarella con un bel diagonale, ma in quel preciso momento comincia lo show di Sorrentino che di li a poco si ripeterà in sequenza su Giaccherini e un Asamoah tornato quello che tutti conoscevano dopo l’opaca prova di Stamford Bridge. Buffon invece si gusta la partita da spettatore non pagante.

    L’esultanza della Juventus © Marco Luzzani/Getty Images

    Bianconeri che comunque sembrano in parte soffrire dell’assenza di Pirlo: capita spesso infatti di vedere i difensori uscire palla al piede o lanciare lungo visto che Pogba, almeno nella prima frazione, sembra non andare oltre al compitino assegnatoli e Isla sulla destra è pressoché impalpabile. Nella ripresa dopo pochi minuti i bianconeri sostituiscono Vidal con uno spento Isla e il neo entrato occupa l’insolita posizione di esterno destro. Si alza ancora il baricentro e si cinge maggiormente d’assedio un Chievo che si difende con le unghie e con i denti. E quando la difesa ospite si dimentica di Chiellini su un calcio d’angolo, ci pensa Sorrentino a chiudere la saracinesca con un intervento sontuoso.

    Ma sul susseguente corner la mezza rovesciata di Quagliarella non lascia scampo nemmeno allo spider clivense che deve raccogliere la palla in fondo al sacco. E’ il game over per il Chievo che perde cosi la chance di portarsi a casa lo 0-0 ed in più non sembra in grado di poter creare delle situazioni ideali per tentare di concludere a rete una volta. Figuriamoci due visto che di li a poco è ancora Quagliarella show: stavolta il numero 27 salta Dainelli e insacca in rete facendo calare il sipario sul match. Trovano spazio per uno spezzone di gara Lichtsteiner e Bendtner ma solo per far rifiatare i compagni. La Juventus è un rullo compressore. La Fiorentina è avvisata.

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-CHIEVO VERONA
    LUCIO 6,5: Era all’esordio in campionato con la Juve e nonostante lo scetticismo dei tifosi ha disputato una grande prova, non tanto in fase difensiva visto che il Chievo da quelle parti non si è visto, ma per la volontà messa in fase di spinta.
    GIACCHERINI 6,5: Dove lo metti lui gioca, e lo fa bene. Stavolta Carrera lo mette in mezzo e non solo si danna l’anima per recuperare palloni ma più volte tenta la conclusione. E in una di queste solo super Sorrentino gli nega la gioia del gol.
    ASAMOAH 7: Era chiamato a riscattarsi dopo la brutta gara con il Chelsea. Sarà che stavolta non ha Ivanovic davanti ma punta l’uomo e lo salta che è una bellezza. E’ lui a servire l’assist per il 2-0.
    QUAGLIARELLA 8: E’ decisamente il suo momento. Altri due gol e soprattutto una grinta e una volontà che lo hanno fatto ritornare alla ribalta dopo un periodo di difficoltà. E pensare che in estate doveva essere merce di scambio. Che sia lui il top player offensivo della Juventus?
    SORRENTINO 7,5: Per un’ora o poco più è insuperabile. Le prende veramente tutte, ma la più bella parata è quella su Chiellini da distanza ravvicinatissima. Il suo muro però crolla quando Quagliarella lo infila per la prima volta: ma anche lì è andato vicinissimo al miracolo.
    VACEK 6,5: Tra i pochi a salvarsi nel Chievo. Dimostra grande personalità e lotta veramente tanto in mezzo al campo a differenza di qualche suo compagno apparso spento.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-CHIEVO VERONA:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon sv; Lucio 6,5, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Isla 5 (7′ st Vidal 6,5), Marchisio 6 (28′ st Lichtsteiner sv), Pogba 6, Giaccherini 6,5, Asamoah 7; Vucinic 6, Quagliarella 8 (35′ st Bendtner sv). In panchina: Storari, Rubinho, Barzagli, Caceres, Marrone, De Ceglie, Pirlo, Matri, Giovinco. Allenatore: Carrera 7
    CHIEVO VERONA (4-3-2-1): Sorrentino 7,5; Frey 5,5, Dainelli 6 (28′ st Sardo sv), Cesar 6, Jokic 6; Vacek 6,5, Hetemaj 5, L. Rigoni 5 (17′ st Cruzado 5); M.Rigoni 5,5, Thereau 5 (25′ st Moscardelli 5,5); Pellissier 5. In panchina: Puggioni, Andreolli, Viotti, Cofie, Papp, Guana, Samassa, Stoian, Di Michele Allenatore: Di Carlo 5

    VIDEO JUVENTUS-CHIEVO 2-0

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  • Turnover Juventus contro il Chievo. Carrera lancia Pogba e Quagliarella

    Turnover Juventus contro il Chievo. Carrera lancia Pogba e Quagliarella

    Smaltita la gioia per il meritato pareggio di Stamford Bridge contro il Chelsea, la Juventus torna a rituffarsi nel campionato. Avversario di turno in Juventus Stadium che si preannuncia come al solito colmo di spettatori è il Chievo Verona, squadra storicamente ostica ai bianconeri come dimostra il risultato dello scorso anno con gli scaligeri che bloccarono sull’1 a 1 i bianconeri. Proprio per questo alla vigilia del match Massimo Carrera ha voluto mantenere alta la concentrazione, etichettando la formazione veneta come una bestia nera per i piemontesi. Clivensi che tuttavia non arrivano da un buon momento: due ko di fila contro Parma e Lazio che hanno fatto calare l’entusiasmo dopo la vittoria all’esordio contro il Bologna. Juventus che invece arriva da una striscia positiva di 42 risultati di fila e che mira a rimanere a punteggio pieno in vetta alla classifica.

    Carrera, ancora privo degli infortunati Pepe e Padoin, ha intenzione di applicare un po’ di turnover, considerando che nel giro di poche ore si tornerà in campo per il turno infrasettimanale e che si arriva dal non facile match di Londra dove i bianconeri hanno speso tante energie. In particolare Andrea Pirlo, apparso molto stanco sia a Genova che in Inghilterra e che dovrebbe essere sostituito in mezzo dal campo dal giovane Pogba, anche se non è da escludere un eventuale impiego di Marrone. Ma non solo. In difesa potrebbe tirare il fiato Barzagli, sempre presente in questo inizio di stagione mentre Vidal, dopo il pestone subito contro il Chelsea, potrebbe, così come fatto a Genova una settimana fa, cominciare dalla panchina. Al suo posto Giaccherini.

    Possibile esordio dal 1’ anche per Isla, chiamato a sostituire Lichtsteiner. In avanti invece potrebbe essere premiato Quagliarella, autore del gol decisivo in Champions League e davanti nel ballottaggio con Matri. Non è da escludere a gara in corso l’esordio di Bendtner, come anticipato nella conferenza stampa della vigilia da Carrera. Torna in panchina invece Giovinco. Nel 3-5-2 di Carrera dunque davanti a Buffon spazio alla difesa formata da Lucio, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo l’inesauribile Marchisio con Pogba e Giaccherini mentre sugli esterni agiranno Isla e Asamoah. In avanti accanto a Vucinic ci sarà Quagliarella.

    Fabio Quagliarella © Mike Hewitt/Getty Images

    Dall’altro lato invece Di Carlo deve fare a meno di Paloschi, Squizzi, Dramè e Luciano e sembra avere qualche dubbio in difesa dove Frey, Sardo e Jokic si giocano un paio maglie da titolare, con gli ultimi due che appaiono favoriti. Dovrebbero finire in panchina anche Cruzado e Di Michele, con l’allenatore dei veneti che sembra interessato a puntare su Vacek e Thereau. Nel 4-3-2-1 che schiererà Di Carlo davanti al portiere Sorrentino la difesa sarà formata da Dainelli e Cesar come centrali mentre ai loro lati largo a Sardo e Jokic. In mezzo al campo ci saranno Vacek, Hetemaj e L. Rigoni. M. Rigoni e Thereau invece giostreranno alle spalle dell’unica punta Pellissier.

    Le probabili formazioni di Juventus-Chievo Verona:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Lucio, Bonucci, Chiellini; Isla, Marchisio, Pogba, Giaccherini, Asamoah; Vucinic, Quagliarella. In panchina: Storari, Rubinho, Barzagli, Caceres, Marrone, Vidal, De Ceglie, Lichtsteiner, Pirlo, Bendtner, Matri, Giovinco. Allenatore: Carrera
    CHIEVO VERONA (4-3-2-1): Sorrentino; Sardo, Dainelli, Cesar, Jokic; Vacek, Hetemaj, L. Rigoni; M.Rigoni, Thereau; Pellissier. In panchina: Puggioni, Andreolli, Viotti, Frey, Papp, Cruzado, Guana, Samassa, Moscardelli, Stoian, Di Michele Allenatore: Di Carlo

  • Paul Pogba alla Juventus con lo United nel cuore

    Paul Pogba alla Juventus con lo United nel cuore

    Sembra non finire più la storia di Paul Pogba il quale, dopo mesi di lunga trattativa, è riuscito ad arrivare ad indossare la maglia della Juventus. Questa volta però a parlare è proprio il giovane centrocampista francese che ha voluto mettere una pietra sopra al suo passato, spiegando le motivazioni che l’hanno spinto a lasciare il Manchester United e ad approdare tra le fila bianconere. Motivo principale della sua partenza è stata la non perfetta sintonia con Ferguson e soprattutto il fatto che il più delle volte si è visto escludere dai giocatori scelti per affrontare le partite con la spiegazione che è ancora troppo giovane: Pogba è infatti uno dei più grandi talenti del momento e, essendo nato nel 1993, ha davanti a se una lunga carriera da vero protagonista.

    Già nella Nazionale francese il centrocampista si è infatti ritagliato un ruolo importante conquistando con l’under 19 più titoli e soprattutto la fascia di capitano. Per questo motivo le risposte di Ferguson non bastavano più a Pogba, che ha deciso di non rinnovare con lo United e di arrivare ad indossare la maglia bianconera numero 6, permettendo a Beppe Marotta di mettere a segno un colpo importantissimo per il club di Torino.

    Paul Pogba © Claudio Villa/Getty Images

    Inoltre Paul Labile Pogba, questo il nome completo del calciatore, si è fatto notare anche per le parole che ha voluto dire nei confronti del suo ex club: nonostante il divorzio infatti il centrocampista ha spiegato di non poter minimamente parlare male dello United, in quanto resterà sempre nel suo cuore per essere stata una grande famiglia durante questi anni e soprattutto la prima vera grande esperienza dove è cresciuto sia personalmente che come giocatore. Proprio per questo e specialmente perché si sentiva pronto a disputare un vero campionato il francesino ha avuto il coraggio di lasciare Ferguson, il quale invece riteneva che il suo momento sarebbe arrivato più avanti.

  • Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    E’ andato secondo previsioni il trofeo Berlusconi 2012. Vittoria meritata di una Juventus che seppur con qualche defezione di troppo ha addomesticato un Milan troppo brutto per essere vero. Che la rivoluzione estiva non facesse presagire nulla di buono lo si era capito da tempo, ma per quanto visto a San Siro contro i bianconeri la sensazione è che la strada per poter competere riguardo lo scudetto è veramente tanta. Specie dopo l’addio, annunciato da Galliani a fine gara, di Antonio Cassano. Un altro pezzo da novanta che lascia i rossoneri, apparsi contro la Juventus quasi incapaci di tenere testa alla formazione avversaria. Il gol di Robinho in apertura aveva un po’ illuso, ma la pronta risposta di Marchisio, la traversa di Vucinic e il gol di Vidal hanno ribaltato il tutto.

    Nella ripresa uno dei più attesi, Matri, in predicato di passare proprio ai rossoneri, ha tramortito i padroni di casa in gol nel finale, su rigore, con Robinho. Troppo poco per una squadra che nell’ultimo ventennio, per lungo tempo, ha dominato in Italia ed in Europa e che probabilmente per la prima volta sembra cominciare la stagione fuori dalle pretendenti per lo scudetto. Di contro c’è una Juventus che non molla mai, nemmeno quando Carrera decide di partire con diverse novità. Come Marrone, inserito al centro della difesa o Pogba in mezzo al campo.

    Entrambi, nonostante la giovane età, riescono a dire la loro più che egregiamente, in modo cosi da non far sentire troppo le assenze di Chiellini e Pirlo. Due tra i tanti, visto che mancavano anche Buffon, Caceres e Isla. Insomma, non dei novellini. Veramente poche le note liete tra gli uomini di Allegri: l’unica forse è legata a Constant, il cui contributo a centrocampo è stato veramente importante, tale da non fare rimpiangere chi è andato via. Per il resto buone prove per Montolivo, Flamini e Yepes. Per il resto, Robinho a parte, si è visto veramente poco, e sono state gli uomini di maggior talento a tradire i rossoneri: Boateng e Pato su tutti.

    La Juventus alza il trofeo Berlusconi © Claudio Villa/Getty Images

    Passando alla partita nonostante Carrera schieri una Juve rabberciata, con gli inserimenti a sorpresa di Marrone dietro, Padoin e De Ceglie laterali, fa molto meglio di un Milan che di fatto deve fare a meno di Mexes e Ambrosini, mentre Pato comincia dalla panchina. Un intervento errato di Storari su tiro di Flamini spiana la strada a Robinho per il gol illusorio. Sì perché proprio nel giro di un amen ecco che De Ceglie scodella in mezzo per Marchisio il quale in scivolata anticipa Flamini e fulmina Abbiati. Boateng gioca a nascondino e a parte Constant i rossoneri non ci fanno bella figura.

    Dall’altra parte la Juve si da da fare, con Vidal solito guerriero in mezzo al campo, Pogba che si limita a fare il compito assegnato e dunque rispettando le consegne del tecnico e un Vucinic che dopo un inizio in sordina esce allo scoperto centrando una grande traversa. Fa meglio Vidal in chiusura di frazione che sfrutta un fuorigioco applicato male dal Milan battendo col piattone destro Abbiati. Nella ripresa rivoluzione di Carrera che cambia ben 7/11 della squadra, gettando nella mischia fra gli altri Bonucci, Giaccherini, Quagliarella e Matri.

    Nel Milan fa l’ingresso in campo Pato ma di fatto non si vedrà mai. A differenza di Matri, sempre attivo e capace di sfruttare uno svarione del Milan per calare il tris. La dinamicità di Giaccherini rischia di costare casa ai padroni di casa che negli ultimi istanti rientrano in gara dopo che Boateng si fa commettere fallo da un acerbo Masi in area di rigore. Dal dischetto Robinho segna ma non evita una sconfitta giusta. Servono rinforzi, e anche urgentemente, viceversa per i tifosi del Milan potrebbe essere una stagione avara di emozioni. Dall’altro lato continua a crescere la consapevolezza, quella del gruppo juventino, di poter dire la propria con qualsiasi formazione scenda in campo.

    La video sintesi di Milan-Juventus 2-3:
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  • Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Arriva ad una settimana dall’inizio del campionato il più classico dei tornei estivi italiani. Il trofeo Berlusconi in programma alle 21 a San Siro tra Milan e Juventus però sarà parecchio diverso dall’ultima edizione. E forse si può anche affermare che mai come nell’ultimo anno di cose, tra un’edizione e l’altra del memorial intitolato al padre del presidente milanista Luigi, ne sono cambiate. Innanzitutto per ciò che riguarda la differenza con la passata stagione: dodici mesi fa infatti l’ambiente rossonero, reduce da quello scudetto che ha interrotto la lunga egemonia dell’Inter, era molto carico, e sognava in grande per l’Italia e l’Europa.

    Dall’altro lato vi era una Juventus piccola piccola, incapace pochi mesi prima di qualificarsi perfino in Europa League, e che vedeva alla guida un Antonio Conte alla prima avventura con una grande squadra. Insomma qualche piccola speranza c’era, ma minore rispetto ai grandi timori causati dalle annate precedenti. Tra fine 2011 e inizio 2012 è successo quello che tutti sanno, ovvero la Juventus capace di ritornare sul tetto d’Italia e il Milan secondo che in estate ha praticamente smantellato una squadra, non solo per via delle clamorose cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, ma anche causa l’addio di tanti veterani, sovvertendo cosi quella che era la situazione dell’anno precedente. Stavolta infatti è la Juventus che sembra avere qualcosina in più, almeno sulla carta.

    Alessandro Matri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ma non sempre, storicamente, ciò viene considerata una cosa positiva al trofeo Berlusconi: nel corso degli anni infatti ha preso piede una questione scaramantica. Tantissime volte infatti chi ha perso questo incontro, ha poi vinto il campionato. E’ successo perfino la scorsa stagione, quando la Juventus usci sconfitta nonostante il gol di Vucinic, grazie ai gol rossoneri di Boateng e Seedorf. Per ciò che riguarda la condizione delle due squadre vi è da dire che sarà un match dove non ci saranno alcuni dei protagonisti più attesi. Nella squadra bianconera infatti out Chiellini, Caceres, Isla, Pirlo e Buffon. Va meglio ad Allegri che deve fare a solo di Ambrosini e Mexes.

    Al rientro dopo l’esperienza con la nazionale brasiliana Pato, ma ci sarà spazio anche per Constant e Zapata, quest’ultimo osservato speciale in vista della stagione che comincerà presto. Esordio a San Siro anche per Montolivo, mentre non ci sarà, almeno dall’inizio Cassano. Nella Juventus invece la curiosità dei tifosi è rivolta verso Pogba, talentuoso francese chiamato a sostituire Pirlo.

    Situazione paradossale invece per Matri, il quale scenderà in campo con la maglia bianconera ma che presto potrebbe trovarsi a vestire quel rossonero che in serata affronterà d’avversario. Spazio anche per un ritrovato De Ceglie oltre che per Lichtsteiner, negli ultimi giorni nel mirino del Paris Saint Germain. Per le due compagini sarà la prima volta sul campo in sintetico-misto di San Siro che l’Inter ha voluto già collaudare. Per Conte invece le ultime prove tecniche di collegamento con la panchina sulla quale siederà Massimo Carrera.

    Milan – Juventus, le probabili formazioni:
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Bonera, Zapata, Antonini; Flamini, Montolivo, Constant; Boateng, Robinho, Pato. Allenatore: Allegri
    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Lucio, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Asamoah, De Ceglie; Vucinic, Matri. Allenatore: Carrera

  • La Juve cerca il sostituto di Bonucci. Pogba in sede per la firma

    La Juve cerca il sostituto di Bonucci. Pogba in sede per la firma

    La notizia del deferimenti del procuratore federale Stefano Palazzi per Pepe, Conte e Bonucci potrebbe cambiare le strategie del mercato per la Juventus. I bianconeri infatti potrebbero tornare sul mercato in cerca di un difensore in vista del rischio squalifica  fino a tre anni per illecito a cui potrebbe incorre Leonardo Bonucci. L’eventuale squalifica del difensore azzurro creerebbe non pochi problemi ai Campioni d’Italia specie nella prima parte del campionato, dato che Conte dovrà fare a meno già degli infortunati Caceres e Chiellini.

    Diventa quasi d’obbligo allora rivedere i piani in ottica mercato per non rischiare di trovarsi scoperti in quella che è stata la miglior difesa del campionato appena passato. Marotta e soci starebbero pensando di trattare uno tra l’italiano Salvatore Bocchetti e il portoghese Bruno Alves che giocano entrambi in Russia e che già in passato erano stati oggetto dei desideri bianconeri. Altra alternativa potrebbe essere la decisione di puntare tutto sul giovane Masi che sicuramente resterà a Torino fino alla finale di Supercoppa Italiana e che ha già positivamente sorpreso gli addetti ai lavori nella prima uscita ufficiale durante il Torneo Tim.

    Paul Pogba © Michael Regan/Getty Images

    In attesa di scoprire le mosse della Società piemontese sull’arrivo ipotetico di un difensore centrale, oggi finalmente sarà a Torino Paul Pogba, che in mattinata effettuerà l’iter delle visite mediche con tanto di firma. Per l’annuncio si dovrà attende la prossima settimana visto che la Juventus è quotata in borsa, ma il Francese sarà un giocatore bianconero a tutti gli effetti.

    Per quanto riguarda invece il top player la Fiorentina avrebbe tolto dal mercato Jovetic e questo fa si che diventino più insitenti le voci di un passaggio a Torino di Van Persie. Piccola curiosità per quanto riguarda l’olandese, in giornata l’Arsenal ha assegnato ai giocatori numeri di maglia tranne al nuovo acquisto Podolsky lasciando supporre ai maligni che il giocatore sia in attesa di prendere proprio il numero 10 di Van Persie. Non dimentichiamo infine che nelle ultime ore sono anche salite le quotazioni di Edin Dzeko, altro vecchio desiderio della dirigenza bianconera.