Tag: paul pogba

  • Il derby è ancora bianconero. Marchisio e Giovinco affondano il Torino

    Il derby è ancora bianconero. Marchisio e Giovinco affondano il Torino

    Dopo due gare interne senza vittorie la Juventus torna a “violare” il proprio stadio e lo fa in una delle sfide più sentite dai propri tifosi, ovvero il derby contro il Torino. Un successo netto in favore dei bianconeri, rimasti per quasi un’ora in superiorità numerica e che per un tempo non erano riusciti a sbloccare il punteggio fallendo anche un calcio di rigore. Nella ripresa però Marchisio (doppietta) e Giovinco, due talenti nativi proprio di Torino e cresciuti nel vivaio bianconero, sbloccano la gara chiusa poi sul 3-0 permettendo di allungare, sebbene momentaneamente, su Napoli, Inter e Fiorentina.

    Per il Torino si allunga la striscia di derby consecutivi senza vittorie, ma la differenza di valori tra le due compagini è stata davvero grande. Unica nota stonata della serata uno striscione apparso in uno dei settori riservati ai padroni di casa che richiamava, in maniera ironica, la strage di Superga. Episodio questo che costerà non solo a livello di immagine ma anche pecuniario alla formazione bianconera che appena una settimana prima si era indignata per il pessimo gesto dei tifosi del Milan che avevano esposto uno striscione irriverente verso Pessotto. Tornando alla gara è poca storia con i bianconeri a fare il match e i granata chiusi in difesa. Il tutto nonostante il cambio di modulo di Conte che sorprende tutti schierando i suoi con il 4-3-3, rinunciando a Chiellini ed inserendo Lichtsteiner e De Ceglie come esterni bassi di difesa mentre in avanti Vucinic e Giovinco scalzano tutti gli altri.

    In avvio il predominio territoriale bianconero è piuttosto marcato, ma si fatica a concludere, con il Torino che invece sta bello rintanato sfiorando anche il vantaggio con Giaccherini che però apre troppo un bel diagonale da distanza ravvicinata. Pogba, complice un pasticcio di Gillet, potrebbe trovare anche la via del gol ma Rocchi lo ferma tra lo stupore generale per un fallo che non ha fatto. Troppo evidente invece quello che di li a poco commette Glik su Giaccherini in mezzo al campo: rosso diretto per il giocatore ospite e Juve in superiorità dal 36’. Una manciata di minuti dopo Basha, già ammonito, ferma irregolarmente Pogba in piena area di rigore. Rocchi grazia il granata ma concede il penalty che Pirlo, manco fosse Salas, calcia dritto dritto in tribuna.

    L'esultanza di Claudio Marchisio
    L’esultanza di Claudio Marchisio © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ad inizio ripresa però Alessio prova ad alzare ancora di più il baricentro mettendo in avanti i centimetri di Bendtner al posto di Giaccherini. La Juve cinge d’assedio il Torino puntano continuamente su cross dal fondo. Ed è su uno di questi, ad opera di Giovinco, che la Juve passa con un colpo di testa di Marchisio. Solo accademia a questo punto per i bianconeri che prima con Giovinco di destro e poi con un sinistro di Marchisio chiudono i conti, in entrambi i casi su assist di Vucinic, senza considerare alcuni interventi risolutori di Gillet che evitano il peggio. Torino ancora una volta si tinge di bianconero: d’altronde il granata da queste parti non si vede da quasi 17 anni.

    Le pagelle di Juventus-Torino
    Marchisio 8: Il protagonista assoluto del match e non solo per i due gol, per giunta decisivi, ma per come trascini la squadra in un match che lui, torinese, probabilmente sente più degli altri.
    Pogba 7: Calcia, appena ne ha l’occasione. Si inserisce, appena può, e conquista anche un calcio di rigore. Ancora una prova di alto profilo per lui che sostituisce alla grande Vidal.
    Giovinco 7,5: Come Marchisio anche lui è di Torino e probabilmente questa vittoria assume un contorno particolare, anche perché è condita da un assist e da un gol. Stavolta probabilmente il suo zampino è più decisivo.
    Glik 4: Un folle. Un’entrataccia su Giaccherini che a lui costa l’espulsione ma al Torino un derby che sino a quel momento aveva gestito rischiando poco.
    Basha 4,5: Meriterebbe il secondo giallo, e dunque il rosso, sul fallo da rigore. Ma l’arbitro lo grazia. Al di là di questo episodio è assolutamente fuori gara.
    Santana 6: Corre e si propone parecchio. In un Torino abulico in fase offensiva si fa notare per volontà.

    Il tabellino di Juventus-Torino
    JUVENTUS (4-3-3): Buffon 6; Lichtsteiner 6, Bonucci 6, Barzagli 6, De Ceglie 6 (16′ st Asamoah 6); Pogba 7, Pirlo 6,5, Marchisio 8; Giaccherini 6 (1′ st Bendtner 5,5), Vucinic 6,5, Giovinco 7,5 (34′ st Matri sv). In panchina: Storari, Marrone, Lucio, Chiellini, Isla, Padoin, Pepe, Vidal, Quagliarella. Allenatore: Alessio 7
    TORINO (4-2-4): Gillet 6; Darmian 5,5, Glik 4, Ogbonna 5,5, D’Ambrosio 5,5; Basha 4,5, Gazzi 6; Cerci 5,5 (34′ st Sansone sv), Bianchi 5 (18′ st Stevanovic 5,5), Meggiorini 5,5 (40′ pt Di Cesare 5,5), Santana 6. In panchina: L. Gomis, Rodriguez, Agostini, Masiello, Brighi, Birsa, Vives, Verdi, Sgrigna. Allenatore: Ventura 6

    Le immagini video di Juventus-Torino
    [jwplayer config=”240s” mediaid=”162207″]

  • Simone Pepe fuori dal tunnel, Conte ripropone il 4-3-3?

    Simone Pepe fuori dal tunnel, Conte ripropone il 4-3-3?

    La gara contro la Lazio di sabato pomeriggio alle 18 porterà in casa Juventus qualche novità, in particolare in un momento stagionale fitto d’impegni in cui è necessaria una giusta ed attenta rotazione per dosare al meglio le energie e le risorse disponibili. In tal senso, il primo gradito ritorno sarà quello di Simone Pepe, al rientro dopo aver percorso un tunnel buio e ricco di insidie.

    Dopo essere stato uno degli uomini più importanti della scorsa stagione, in termini di corsa, condizione atletica e duttilità tattica, dopo esser stato uno dei più “attivi” durante i festeggiamenti per lo scudetto conquistato, l’estate di Simone Pepe si è trasformata in un incubo, in una corsa ad ostacoli improvvisa, sia sul piano fisico che psicologico. Prima l’infortunio subito nel torneo Tim di Bari, con lesione di primo grado del muscolo semimembranoso della coscia sinistra, e poi – quando sembrava prossimo alla guarigione – problema al polpaccio. Il tutto condito dall’uragano scommessopoli che lo ha coinvolto al pari di Leonardo Bonucci e che si è concluso, poi, con l’assoluzione di entrambi: ma, mentre Bonucci è riuscito a rimanere concentrato sul campo e sulla preparazione estiva, Pepe è stato maggiormente turbato e distratto dalla vicenda e ciò ha condizionato anche i tempi di recupero dall’infortunio e la sua preparazione stagionale; a ciò si sono aggiunti anche il litigio con mister Conte e le voci di mercato che lo volevano in partenza. Un periodo nero, insomma, che avrebbe potuto piegare chiunque. Alla luce di questo, la stagione di Simone Pepe non è ancora iniziata “in campo” anche se, secondo Pulvirenti, sarebbe stato uno dei principali artefici della vittoria juventina a Catania, andando a protestare con il guardalinee per chiedere l’annullamento del gol di Bergessio: questa, però, è un’altra storia.

    Contro la Lazio, dunque, potrebbe ritornare a calcare il manto erboso, e mister Conte potrebbe ritrovare una pedina fondamentale per il suo scacchiere tattico, ritornando a quel modulo 4-3-3 tanto caro al mister salentino, in cui Simone Pepe interpreta alla perfezione il ruolo di esterno destro offensivo, non disdegnando gli inserimenti ed il tiro che, nella scorsa stagione, spesso è andato a buon fine come, ad esempio, proprio nella gara contro la Lazio disputata allo Juventus Stadium lo scorso 11 Aprile. La possibilità di adottare il 4-3-3 potrebbe, all’occorrenza, fornire quel pizzico di necessaria imprevedibilità al gioco juventino che, dopo un anno e mezzo, molti allenatori avversari hanno studiato ed imparato a conoscere anche se, in realtà, solo pochi hanno saputo contrastare.

    Simone Pepe al rientro con la Lazio | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Ma, anche senza il 4-3-3, la presenza di Pepe potrebbe rivelarsi molto preziosa per la duttilità tattica che lo scorso anno gli ha consentito di giocare in quattro diversi ruoli: da esterno destro e sinistro, da mediano al posto di Marchisio, e anche da seconda punta: Simone Pepe è, dunque, quel che si definisce un “valore aggiunto” all’interno di una squadra, e potrebbe esserlo ancor di più facendo leva sulla sua voglia di riscattare le difficoltà subìte e di recuperare il tempo perduto.

    Il ritorno di Simone Pepe non sarà, però, l’unica novità in campo sabato pomeriggio: a causa della squalifica di Andrea Pirlo, infatti, Antonio Conte sembra intenzionato a concedere nuovamente fiducia a Paul Pogba, dopo i ritardi in allenamento, l’esclusione dalla trasferta di Pescara e le scuse del giovane francese. Giocando da vice-Pirlo il suo compito non sarà affatto agevole ma il suo processo di crescita e formazione passa anche da questo e, pertanto, dovrà dimostrare di poter essere un valido sostituto puntando sul suo indiscutibile talento. In attacco, invece, tornerà Mirko Vucinic che ha ormai superato la botta al polpaccio rimediata contro l’Inter e proverà a ritrovare la via del gol casalingo.

  • Pogba dalla Nazionale: “Conte ha fatto bene ad escludermi”

    Pogba dalla Nazionale: “Conte ha fatto bene ad escludermi”

    Dal ritiro della Nazionale francese under 20 Paul Pogba racconta a 360 gradi il suo inzio di stagione con la sua Juventus, scusandosi inoltre  con l’ambiente juventino per il doppio ritardo agli allenamenti che ne ha causato l’esclusione dai convocati per la partita di Pescara di sabato scorso. Il talentuoso 19enne ex Manchester United ha ammesso le sue colpe sul suo profilo Twitter già durante la gara dell’Adriatico, smorzando così sul nascere le presunte polemiche dopo la dichiarazione del suo procuratore Mino Raiola che aveva attaccato l’allenatore bianconero Conte definendolo “incapace“. Oggi ha voluto manifestare il suo primo impatto col mondo bianconero e fare il punto sui suoi primi mesi in Italia, già definito dagli addetti ai lavori come astro nascente del calcio.

    Finora è andato tutto bene, non mi aspettavo questo inizio, forse sì, ma non voglio accontentarmi, voglio dare sempre il massimo e vincere il più possibile con questa maglia, in fondo sono arrivato alla Juve per questo“.

    Frasi che scaldano il popolo juventino convinti delle sue enormi potenzialità fin dall’esordio stagionale con il Chievo quando venne chiamato in causa a sostituire un fuoriclasse come Andrea Pirlo. Il francesino ha già collezionato 8 presenze totali in maglia bianconera, segnando 2 reti pesantissime contro Napoli e Bologna, quest’ultima allo scadere del match che ha fatto letteralmente impazzire di gioia lo Juventus Stadium che ha permesso di mantenere il distacco invariato dall’Inter.

    Paul Pogba
    Paul Pogba | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Poi torna sul “malinteso” (così lo ha definito lo stesso Pogba) con Antonio Conte e il suo staff per i ritardi agli allenamenti durante la settimana che lo ha escluso dalla trasferta abruzzese di sabato: il numero 6 bianconero ha accettato il rimprovero affermando di essere stata una “giusta lezione” che gli servirà affinchè possa migliorare anche sotto il profilo caratteriale, per avere così un futuro più luminoso. Inoltre ha apprezzato molto il fatto di essere stato sulle prime pagine dei quotidiani sportivi per le sue ottime prestazioni cercando comunque di mantenere un basso profilo, restando umile e continuando a lavorare essendo sempre a disposizione del mister.  Già da sabato nella prossima giornata dovrà farsi trovare pronto poichè molto probabilmente sarà lui il sostituto dello squalificato Pirlo in mezzo al campo nella gara che vedrà affrontarsi Juventus e Lazio in programma alle ore 18. Quale occasione migliore per poter mettersi in mostra cercando di non far rimpiangere per una sera un immenso campione dal valore indiscusso come Andrea Pirlo? Ma la Juventus ha puntato molto su di lui proprio per questo, perchè crede nel ragazzo e nelle sue potenzialità di centrocampista universale, capace di poter abbinare le due fasi (di impostazione e di copertura) al meglio. D’altronde lo stesso Conte nella giornata di ieri ha speso parole al miele per il centrocampista francese, definendolo un potenziale numero 1 a livello mondiale, aggiungendo comunque che sta a lui farlo crescere e renderlo un vero e proprio campione, anche fuori dal campo.

    Dalla Juventus alla Nazionale francese, cui Pogba spera e crede di poter farne parte il più presto possibile, nonostante per il CT transalpino Deschamps sia ancora prematuro parlarne. Ma lo stesso calciatore bianconero ha affermato di non pensarci ora come ora in quanto ancora deve dimostrare di potersi meritare una convocazione in nazionale maggiore, non avendo così fretta di bruciare le tappe e continuando a lavorare quotidianamente per essere protagonista con il suo club e con la sua Nazionale, confessando schiettamente di essere particolarmente stimolato da una precoce candidatura alla maglia dei Blues.

     

     

  • Antonio Conte  “ho una panchina a casa”

    Antonio Conte “ho una panchina a casa”

    Dopo tre mesi di silenzio, Antonio Conte esce allo scoperto a margine di un incontro in video chat con i tifosi bianconeri sulla piattaforma Google+ e ritorna a parlare con un libero sfogo a 360 gradi. Un ritorno lucido e rabbioso al contempo, dai toni più che decisi che rinverdiscono la memoria della sua grinta e della sua determinazione, anche verbale. Per questo, oltre ad affrontare tematiche prettamente calcistiche, il mister bianconero non si sottrae neppure alle punzecchiature in merito alla sua imitazione compiuta da Maurizio Crozza, affermando di esserne “molto divertito, seppur il comico sia completamente pelato, mentre io ho risolto il problema, anche se so perdendo i capelli del trapianto per lo stress”. Essere imitati, secondo Conte, è sintomo di popolarità, anche perchè i vocaboli che uso “fanno tendenza”, anche in famiglia.

     Inevitabile, poi, una battuta sulla questione dell’esultanza dei due giornalisti al gol del Chelsea contro lo Shakhtar, precisando in maniera più chiara e netta il suo punto di vista con due semplici parole che condannano il comportamento poco professionale dei cronisti: “provo vergogna”. Un sentimento che esprimere il suo essere “sanguigno” e diretto e che lascia trapelare – in maniera poco velata – il suo desiderio represso di potersi esprimere liberamente nei confronti di coloro che, in questi mesi, lo hanno giudicato con troppa facilità, ai quali mister Conte augura di “vivere un giorno da colpevole pur essendo innocente”.

    Antonio Conte, poi, non può non affrontare la questione più spinosa e delicata che lo riguarda, ossia la sua lontananza forzata dalla panchina, fino al prossimo 9 Dicembre. Una circostanza che gli genera grande dolore e sofferenza al punto che, fra il serio ed il faceto, afferma che sua moglie ha realizzato per lui una panchina in salotto, dove siede per guardare la Tv: una nostalgia per il campo accentuata dalle maggiori difficoltà connesse allo svolgimento del suo lavoro settimanale che si è “dovuto triplicare“, poichè non può intervenire con aggiustamenti nel corso del match. Nonostante ciò, però, mister Conte riconosce il grandissimo lavoro dei suoi collaboratori cogliendo l’occasione per ringraziarli pubblicamente poichè sono ottimi professionisti e sono “riuscito a entrare nella loro testa calcisticamente”.

    Secondo mister Conte, nel proficuo rapporto con il suo staff ha contribuito positivamente il precedente anno di lavoro insieme, culminato nella conquista dello scudetto: un traguardo che resterà impresso indelebilmente nella sua memoria, con un gusto ancor più intenso rispetto a quello del 5 Maggio 2002 conquistato da calciatore, perchè gli ha permesso di incidere in maniera determinante sulla squadra, fornendo idee, indirizzi, motivazioni e spirito ai calciatori. Un percorso professionale ed emozionale, dunque, che ha reso ancor più viscerale il suo legame con la Juventus, nato nella sua famiglia d’origine (basti pensare che suo padre è presidente di un club di tifosi bianconeri, ndr) e proseguita nei lunghi anni da calciatore (e capitano) della Vecchia Signora che, ormai, “è come una seconda casa” ed, in tal senso, il tecnico si riferisce anche al grande rapporto con il presidente Andrea Agnelli, che in questi mesi non ha mai smesso di mostrargli la sua vicinanza.

    Antonio Conte torna a parlare ai tifosi juventini | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Il mister ama parlare sempre del collettivo piuttosto che dei singoli, ma non si tira indietro di fronte ad una domanda su Paul Pogba: un calciatore che Conte stima moltissimo, e che non ha paura di schierare in campo nonostante la sua giovane età, ritenendolo un ragazzo responsabile anche fuori dal campo. Nonostante l’esclusione punitiva dalla trasferta di Pescara, dunque, Conte continua a ritenere che Pogba abbia le potenzialità per diventare un numero uno a livello mondiale, ma “non deve perdere mai la bussola”.

    Antonio Conte parla, poi, del momento calcistico della Juventus dopo la sonora vittoria di Pescara ed il successo di Champions con il Nordsjaelland, soffermandosi sul fatto che il valore dei due avversari non deve essere ridimensionato per screditare l’importanza dei risultati della Juventus: la sua squadra non ha perso la fame di vittorie e l’ha prontamente dimostrato, nonostante la sconfitta con l’Inter facesse ipotizzare il contrario.

    Secondo Conte la Juve deve “essere sempre intensa” e solo così può sognare in grande senza porsi limiti: il sogno per eccellenza si chiama Champions League, ma il cammino è ancora lungo e tortuoso e passa, in primis, dalla gara del 20 Novembre con il Chelsea. Un match delicato, nel quale – parafrasando capitan Buffon – mister Conte ritiene che “la Juve abbia il destino nelle proprie mani” predicando calma e pazienza e non dimenticando il contatto con il recente passato.

    E’ proprio questa la conclusione dell’intervento di Antonio Conte, che invita tutti gli juventini a guardarsi indietro e sorridere, soddisfatti di quello che la squadra in così poco tempo è riuscita a costruire: per questo motivo, secondo il tecnico salentino, è essenziale che il popolo bianconero rimanga sempre unito e continui a credere nella forza e nel valore di questo gruppo, formato “da uomini veri”. 

  • Esclusione Pogba, Mino Raiola polemizza con Conte

    Esclusione Pogba, Mino Raiola polemizza con Conte

    Lesclusione di Pogba dai convocati di Pescara-Juventus non è passata sottotraccia, soprattutto considerando il gran momento di forma attraversato dal giovane francese, dopo i due gol decisivi realizzati contro Napoli e Bologna e le ottime prestazioni offerte, al punto che – se non ci fossero stati i suoi due ritardi in allenamento – mister Conte aveva deciso di lanciarlo titolare al posto di Andrea Pirlo, per concedere un turno di riposo al regista bresciano contro gli abruzzesi.

    Per Antonio Conte, però, il gruppo assume assoluta priorità rispetto alle individualità, seppur brillanti, e la disciplina e la correttezza nei comportamenti sono assolutamente determinanti per guadagnarsi la stima e la considerazione del tecnico salentino che, anche da calciatore, ha sempre mostrato un comportamento impeccabile e, dunque, da tecnico pretende lo stesso dai suoi giocatori. Per questo motivo, al contrario di quanto accade solitamente, la Juventus ha deciso di sottolineare pubblicamente con un comunicato sul suo sito ufficiale quale sia la motivazione dell’esclusione del diciannovenne francese dalla trasferta di Pescara, in controtendenza con l’abitudine di risolvere all’interno dello spogliatoio ed al riparo da “occhi esterni” eventuali problematiche della squadra, ed ha rimarcato i due ritardi negli allenamenti settimanali di Pogba.

    Questo ha, però, suscitato l’immediata reazione critica da parte dell’entourage del centrocampista, con in testa il procuratore Mino Raiola che si è scagliato polemicamente contro l’artefice di questa decisione, alludendo in maniera ironica proprio al tecnico bianconero: “Chi ha deciso di dare la notizia sul sito è in confusione. Mi auguro che non sia stata una decisione di Conte, altrimenti vuol dire che non è in grado di gestire situazioni di questo livello”. Inoltre, Raiola ha cercato di motivare e giustificare i due ritardi di Pogba attribuendone la responsabilità al club: “nel primo caso gli è arrivata la notifica dell’allenamento a notte inoltrata, nel secondo aveva degli appuntamenti che il club stesso gli aveva preso per conseguire dei documenti”. 

    Paul Pogba escluso da trasferta di Pescara, Raiola polemizza | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Parole pesanti e dure alle quali, però, è difficile ipotizzare una pubblica risposta di Antonio Conte, chiuso nel suo silenzio almeno fino al prossimo 9 Dicembre: più probabile pensare ad una “delega” nei confronti del suo vice Angelo Alessio, il quale aveva già fatto trapelare qualche segnale in tal senso quando, nonostante un’ottima prestazione di Pogba contro il Bologna, nel post-gara gli venne rimproverata un’eccessiva leziosità, invitandolo ad essere maggiormente concreto.

    Antonio Conte crede fortemente nelle capacità e nel potenziale tecnico di questo talento purissimo, al punto da dedicare molto tempo alla ricerca di diverse soluzioni in campo per valorizzare al meglio le sue caratteristiche e , pertanto,vorrebbe plasmarlo al meglio anche dal punto di vista caratteriale, evitando che il calciatore – data la giovane età – possa lasci tentare da consigli poco lungimiranti che possano provenire dal suo entourage che potrebbero finire per “bruciarlo” compromettendo il suo rapporto con tecnico e società.

    La Juventus, dunque, vuole fortemente evitare l’ipotesi di un Balotelli-bis considerando il comune denominatore che lega i due calciatori, somiglianze fisiche a parte: il procuratore Mino Raiola, appunto. La Juventus e Conte non hanno di certo gradito le pressioni esercitate da parte del procuratore per un impiego maggiormente continuo del suo assistito ed hanno scelto, quindi, di inviargli un segnale forte e deciso.

    La disciplina ed il rispetto delle regole prima di tutto, senza far sconti a nessuno e senza distinzioni: ancor di più nel caso del giovane Pogba che deve e può crescere molto, dentro e fuori dal campo.

  • Paul Pogba salta Pescara, pugno duro di Conte

    Paul Pogba salta Pescara, pugno duro di Conte

    Pugno duro. Il talento francese in forza alla Juventus, Paul Pogba, è stato escluso dalla lista dei convocati di Antonio Conte per la trasferta bianconera a Pescara, gara che si giocherà questa sera in notturna. All’ex giocatore del Manchester United sono costati cari i due ritardi ingiustificati agli allenamenti nel giro di una settimana. Ventidue i convocati per il match in terra abruzzese, con il francese costretto a rimanere a Torino insieme a Pepe e De Ceglie, con il primo che giocherà con la Primavera bianconera per riprendere la condizione mentre il terzino è alle prese con un affaticamento alla coscia sinistra. Quindi, nonostante l’ottimo periodo del centrocampista, il tecnico juventino non fa sconti e lascia a casa Pogba.

    DOPPIA DELUSIONE – Il giocatore francese avrebbe dovuto sostituire Andrea Pirlo a Pescara, concedendo al regista italiano un turno di riposo dopo una serie di partite giocate ad alto livello. Niente da fare. L’ex United ha perso un’ottima occasione di dimostrare il suo talento partendo nell’undici iniziale. Venerdì, il centrocampista bianconero è stato escluso anche dalle convocazioni di Deschampsper la partita amichevole Italia-Francia in programma il 14 novembre. In patria si parlava di una chiamata da parte dell’ex tecnico del Monaco che ha giustificato l’esclusione per la mancanza di continuità del giocatore.

    Paul Pogba
    Pogba escluso dalla lista dei convocati per la trasferta pescarese © Alberto Pizzoli/Getty Images

    POGBALOTELLI – Che si sia già montato la testa dopo qualche più che buona prestazione e due gol importantissimi in campionato contro Napoli e Bologna? Un nuovo Balotelli? Per il bene del calcio italiano ci si augura di no. Il 19enne francese ha dimostrato grande carisma ma questo doppio ritardo agli allenamenti potrebbe essere un primo campanello d’allarme. Troppo spesso abbiamo visto giocatori che ai primi complimenti si sono esaltati e hanno perso la testa, probabilmente non sarà il caso di Pogba, ma è giusto dare una scossa al giocatore, lasciandolo a casa per la sfida contro il Pescara. Per quanto riguarda una multa,  non è stato preso alcun provvedimento. Voi avreste usato il pugno duro oppure sarebbe stato più opportuno chiudere un occhio visto l’ottimo rendimento del 19enne francese?

  • Senza Vucinic tocca a Bendtner. Quagliarella preferito a Giovinco

    Senza Vucinic tocca a Bendtner. Quagliarella preferito a Giovinco

    Più che il risultato negativo e la bruciante sconfitta, la gara di sabato scorso contro l’Inter per la Juventus rischia di portare con sè pesanti conseguenze che possono ripercuotersi anche sul cammino verso gli ottavi di Champions League: dopo i tre pareggi fin qui raccolti, Juventus-Nordsjaelland è una gara senza appello e la vittoria è un obbligo assoluto per sperare di potersela giocare con le dirette concorrenti del girone, ossia il Chelsea e lo Shakhtar di Lucescu, ma alla vigilia della gara contro i danesi le premesse non sono ottimali sul fronte infortuni. Mirko Vucinic ha saltato la seduta di allenamento di ieri e sarà, infatti, indisponibile dopo la botta (e conseguente contusione, ndr) rimediata al polpaccio nella gara contro l’Inter, che sabato lo ha costretto ad uscire alla fine del primo tempo: mister Conte dovrà, così, studiare un’alternativa efficace per far sì che la Signora riesca finalmente a pungere in attacco in un match decisivo per il proseguio  dell’avventura europea.

    L’impresa non è delle più semplici, considerando che Mirko Vucinic è l’uomo di maggiore talento e qualità nel reparto offensivo bianconero e che, ogni qualvolta è stato assente, la manovra d’attacco ne ha risentito vistosamente, perdendo in imprevedibilità e brillantezza. Il principale indiziato per un posto da titolare potrebbe essere, così, proprio colui che nelle premesse stagionali doveva essere l’ultimo nella gerarchia degli attaccanti, Nicklas Bendtner, nella speranza che contro i suoi connazionali danesi possa trovare lo stimolo giusto per ripagare la fiducia ricevuta: ad inizio stagione sarebbe apparso impensabile un suo impiego da titolare in una gara tanto decisiva, eppure le circostanze e la necessità potrebbero determinare proprio questo. Il suo partner d’attacco potrebbe essere Fabio Quagliarella, che nella Champions League di quest’anno ha ottimamente esordito contro il Chelsea a Stamford Bridge e che, al pari di Giovinco, è il miglior marcatore della Juventus in campionato con tre gol realizzati.

    Sebastian Giovinco, invece, potrebbe partire dalla panchina nel tentativo di sfruttare, a gara in corso e con maggiori spazi in campo, le sue doti di velocità e tecnica, che contro la statica difesa danese potrebbero rivelarsi molto preziose: il suo ruolo potrebbe essere, così, quello di dodicesimo uomo, pronto ad entrare a gara in corso come arma in più a disposizione. E’ indubbio, però, che senza la determinante presenza di Vucinic la Juventus dovrà puntare ancor di più sul collettivo, sul gioco di squadra, che dovrà adattarsi alle caratteristiche del terminale offensivo Bendtner, abile nel gioco aereo e possente fisicamente anche se, nella sua precedente esperienza all’Arsenal, aveva comunque mostrato discrete doti realizzative anche con i piedi.

    Niklas Bendtner probabile titolare in Juventus-Nordsjaelland | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Quel che è certo è che dovrà essere supportato a dovere dal resto della squadra, che dovrà metterlo in condizione di rendersi pericoloso in avanti: in tal senso, potrebbe esservi anche un cambio importante a centrocampo, con il probabile inserimento di Paul Pogba al posto di uno fra Arturo Vidal e Claudio Marchisio, considerando l’ottimo momento di forma del giovane francese. Quasi certa, inoltre, l’esclusione di Lichtsteiner, uno dei peggiori contro l’Inter sostituito anzitempo per evitargli una quasi certa espulsione, che dovrebbe lasciare il posto all’uruguagio Martin Caceres.

    Alle 14.15 la conferenza stampa di presentazione del match potrebbe fornire qualche spunto ulteriore  in vista del match di domani sera, interrompendo la strada del silenzio scelta prima della gara con Bologna ed Inter: un cambiamento imposto dalle esigenze Uefa.

  • Paul Pogba genio ed umiltà, la Juve ha il suo top player

    Paul Pogba genio ed umiltà, la Juve ha il suo top player

    Paul Pogba, doppia “p” nel nome e cognome: la medesima iniziale di ” promessa”, “predestinato”, o di “prodigio”. Diciannove anni, classe 1993, origini guineiane ma cittadino francese, cresciuto in fretta con il pallone fra i piedi, in una famiglia in cui si respira calcio, considerando che anche i due fratelli maggiori, Florentin e Mathias (fra loro gemelli), sono entrambi calciatori. Ben presto la stella nascente di Paul viene notata da uno dei maggiori conoscitori di calcio del panorama mondiale, dal “totem” degli allenatori Sir Alex Ferguson che nel 2009 lo porta al suo Manchester United, strappandolo al Le Havre senza badare ai convenevoli nella trattativa, promettendo alla famiglia del calciatore una casa e novantamila sterline, ed aprendo, così, un contenzioso con la società francese.

    L’avventura di Paul Pogba con i Red Devils inizia nella formazione Under 18, dove si rivela decisivo in campo – conquistando anche la FA Youth Cup – per poi approdare in prima squadra e ben impressionare quando viene chiamato in causa: dal 1 Luglio 2012, però, si svincola per scadenza di contratto dallo United e, tale circostanza, è ancora oggi uno dei maggiori rimpianti di Ferguson, in particolar modo dopo aver assistito all’exploit di Paul con la maglia numero sei della Juventus.

    L’avventura bianconera l’ha voluta fortemente lui stesso, scegliendo il progetto Juve per cercare di ripercorrere con la maglia della Vecchia Signora le gesta di grandi calciatori francesi, da Michel Platini (che, per ragioni anagrafiche Paul non può ricordare in campo, ndr) a Zinedine Zidane, passando soprattutto per Patrick Vieira, colui che lo ha indirizzato sulla strada per Torino, consigliandogli di preferire tale opzione rispetto a quelle di Milan ed Inter. Il ruolo di Vieira è, così, un elemento ricorrente nell’avventura juventina di Paul anche perchè, fin dalle sue prime apparizioni in campo, i paragoni con l’ex centrocampista di Milan, Arsenal, e Juventus non si sono risparmiati: per la statura, per le movenze in campo, per le capacità atletiche e le lunghe leve, ma probabilmente Paul Pogba ha anche qualcosa in più rispetto a Vieira, perlomeno considerando il paragone alla stessa età.

    Paul Pogba dopo il gol contro il Bologna | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pogba, infatti, sembra avere già la personalità di chi è conscio dei suoi mezzi e del suo talento, ben coniugata con la serietà e l’impegno di chi si sente ancora un giovane che ha tanto da imparare: dopo il gol realizzato nel big match contro il Napoli ha evitato qualunque tipo di “volo pindarico” ed anche ieri sera, dopo il pregevole assist per Giaccherini che ha mandato in gol Quagliarella e, soprattutto, dopo la rete decisiva che ha regalato nei minuti di recupero la vittoria contro il Bologna, il francese ha mantenuto un low profile, senza esaltarsi per la rete personale ma dichiarandosi felice per la vittoria del “team”.

    Su questo aspetto, è certo, pesa l’impostazione di Antonio Conte che stima moltissimo il francesino – al punto da elogiarlo pubblicamente – e potrà avere, così, un ruolo determinante nel suo processo di crescita: gli ingredienti sono di pregiatissima qualità, ma l’imprinting “caratteriale” di Conte potrà rivelarsi un valore aggiunto fondamentale nella formazione della personalità in campo del giovane Paul ed, anche nel post partita di ieri, tramite le dichiarazioni di Angelo Alessio si è percepita tale sensazione. Nonostante Pogba fosse stato il migliore in campo e determinante in zona gol, il vice del tecnico salentino gli ha rimproverato alcuni leziosismi di troppo all’inizio del secondo tempo: bastone e carota, insomma, anche per proteggerlo da quelle che saranno, d’ora in poi, le pressioni maggiori attorno a lui.

    A ben guardare, però, sembra che Pogba sia ben in grado di reggerle, senza “montarsi la testa”, senza uscire fuori dalle righe cercando di dare il meglio in campo: d’altronde non capita a tutti di potersi allenare a stretto contatto quotidiano con Paul Scholes – prima – e con Andrea Pirlo – oggi – due fra i più grandi centrocampisti di tutti i tempi e, soprattutto, due simboli di dedizione al lavoro, serietà e professionalità. Oltre alle doti innate, Pogba può diventare grande facendo conto sul loro esempio.

  • Juventus da record, Pogba firma l’allungo

    Juventus da record, Pogba firma l’allungo

    Finale al cardiopalma per i tifosi della Juventus che sul finire del 3′ di recupero deve i tre punti all’uomo partita di questo turno infrasettimanale, Paul Pogba. Contro il Bologna i bianconeri si impongono per 2-1 dopo aver rischiato di vedersi ridurre a 2 i punti di vantaggio in vista del big match di sabato prossimo contro l’Inter che, a San Siro contro la Sampdoria, aveva già fatto scattare i tre campanellini all’indirizzo di Torino.

    Proprio in vista dell’importante sfida di sabato sera Conte ha optato per il turnover lasciando fuori Chiellini, Asamoah, Lichtsteiner, Giovinco e Vucinic oltre a dover rinunciare a Vidal per squalifica e Marchisio ancora alle prese con acciacchi. In difesa spazio a Caceres al fianco di Barzagli e Bonucci, centrocampo affidato a Isla, Pogba, Giaccherini e De Ceglie con Pirlo mentre l’attacco è tutto per la coppia Quagliarella-Bendtner. Il Bologna è costretto a rinunciare a Diamanti per squalifica, Pioli affida il reparto offensivo alla coppia Gilardino-Gabbiadini con Kone nel ruolo di rifinitore.

    Pogba in gol contro il Bologna | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    La partenza è tutta a favore della Juve che pressa gli avversari per tutto il primo tempo mai pericolosi. Pericolosa per i Felsinei è invece l’intraprendenza di Pogba che a centrocampo corre, recupera palloni, inventa per i compagni e spesso arriva alla conclusione. Prima sugli sviluppi di un calcio d’angolo infila in rete ma l’arbitro aveva già fischiato un fallo del giovane francese, poi ci prova dai 25 mt con un gran tiro che si stampa sul palo e sul finale del primo tempo è ancora lui a sfiorare il gol di testa sugli sviluppi di una punizione. Primo tempo tutto bianconero con le occasioni di Quagliarella, Giaccherini e Bendtner che dalla distanza impegnano un attento Agliardi.
    Il Bologna prova a reagire e a farsi vedere dalle parti di Buffon: lo fa al 20′ quando Gabbiadini riesce a mettere in rete la palla ma, anche qui, l’arbrito aveva fermato il gioco per fallo in attacco di Gilardino. Finisce 0-0 il primo tempo e, visti i risultati dagli altri campi, la sensazione è che nei successivi 45′ la Juventus voglia cambiar registro.

    Il secondo tempo riprende da dove l’avevamo lasciato, con la Juve in attacco che, questa volta riesce a concretizzare subito il vantaggio: Pogba mette in mezzo un delizioso pallone per Giaccherini che di testa rimette al centro servendo Quagliarella che infila di piatto alle spalle di Agliardi. 1-0 e bianconeri che calano un po’ il ritmo e consentono agli uomini di Pioli di rialzare la testa; i rossoblu provano a superare la metà campo pur non essendo mai pericolosi dalle parti di Buffon, almeno fin quando al 26′ un tentativo sciagurato di rinviare palla dalla sinistra del limite dell’area di De Ceglie si rivela un assist al bacio per Taider che ringrazia e mette dentro sul palo opposto di Buffon. Per De Ceglie neanche il tempo di rendersi conto del danno procurato che già Alessio lo toglie dal campo effettuando i tre cambi per risolvere la partita: fuori l’esterno, Quagliarella e Isla, dentro Giovinco, Vucinic e Asamoah. Sul tabellone dello Juventus Stadium il risultato di Inter-Sampdoria ricorda ai tifosi bianconeri che il big match di sabato prossimo si giocherà con l’Inter a -2 dalla vetta; la Juve non ci sta e ricomincia con l’arrembaggio dalle parti di Agliardi provandoci dapprima con Asamoah, Giaccherini e ancora Bendtner ma sul finire del 3′ di recupero Pogba sale in cattedra: sugli sviluppi di una punizione Giovinco raccoglie palla e rimette in mezzo per il centrocampista francese che di testa questa volta non sbaglia facendo esplodere lo Juventus Stadium. Finisce 2-1 per i bianconeri che finalmente infrangono il tabu Bologna che non vincevano dal 21 febbraio del 2010 oltre a registrare un altro record rappresentato dai 28 punti in classifica dopo 10 giornate da quando si assegnano 3 punti per vittoria ovvero dalla stagione 94/95. Inoltre, per la prima volta in questa stagione, la Juventus vince nelle partite infrasettimanali dopo il pareggio con la Fiorentina e quelli in Champions League.

    Le Pagelle di Juventus-Bologna

    Juventus

    De Ceglie 4: Conferma il suo pessimo stato di forma, nelle due ultime partite contro il Bologna e il Nordsjaelland, i suoi due errori da dilettanti rischiano di mandare in fumo i progetti stagionali in Campionato e Champions. I suoi compagni recriminano per non aver avuto in tutta la partita un assist perfetto come quello servito a Taider.

    Bendtner 6: Il giovane danese è costretto a fare i conti con il suo connazionale ed ex bianonero Sorensen, il duello fisico è divertente e spesso ad avere la meglio è il giovane difensore felsineo. Ma Bendtner lavora molto per la squadra, fa vedere qualche buon tocco da rifinitore e prova la conclusione per due volte.

    Quagliarella 6,5: Parte male nel primo tempo facendosi vedere solo una volta con una conclusione da fuori. Nel secondo tempo mette in rete la palla del momentaneo vantaggio e sfiora il raddoppio dopo l’1-1.

    Pogba 8: Nella notte di Halloween si traveste da Pirlo e a seconda delle esigenze anche da Marchisio e Vucinic. Classe ’93, stupisce la sua personalità’. E’ riuscito perfino ad oscurare le magie di Pirlo: sigla i suoi 3 punti dopo quelli contro il Napoli, per tutta la partita corre, inventa, finalizza. Colpisce un palo ad inizio match con un tiro al bacio che si stampa sul palo. Confeziona la palla per il momentaneo gol del vantaggio e chiude la partita con i tre punti che valgono oro in vista del big match contro l’Inter.

    Bologna

    Taider 6,5: Pogba lo affossa ma nell’unica occasione che la Juventus gli concede lui si fa trovare pronto confezionando un tiro alle spalle di Buffon che vale il momentaneo 1-1.

    Motta 5,5: Perde il duello con Giaccherini per tutta la durata della sua partita e al 9′ gli permette di colpire di testa indisturbato per fare da sponda al gol di Quagliarella.

    Gabbiadini 5,5: Il talento under 21 non impensierisce la retroguardia bianconera ma è difficile farlo quando i compagni non ti servono buone chance.

    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Caceres 6; Isla 5,5 (31′ st Vucinic 6), Giaccherini 6,5, Pirlo 6, Pogba 8, De Ceglie 4 (28′ st Asamoah 6); Quagliarella 6,5 (27′ st Giovinco 6), Bendtner 6. A disp.: Storari, Rubinho, Lucio, Chiellini, Lichtsteiner, Marrone, Padoin, Pepe, Matri. All.: Alessio
    Bologna (3-4-1-2): Agliardi 5,5, Sorensen 5,5, Antonsson 5, Cherubin 6; Motta 5,5 (21′ st Pulzetti 6), Kone 6,5, Pazienza 5,5 (21′ st Krhin 6), Morleo 6; Taider 6,5; Gabbiadini 5,5 (44′ st Paponi sv), Gilardino 6. A disp.: Stojanovic, Lombardi, Radakovic, Guarente, Carvalho, Garics, Abero, Riverola, Pasquato. All.: Pioli

    Juventus-Bologna 2-1 – highlights
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”158877″]

  • La Juventus si veste da Halloween “Continuiamo a fare paura!”

    La Juventus si veste da Halloween “Continuiamo a fare paura!”

    Fantastica iniziativa quella della Juventus che per l’occasione decide di vestirsi in maschera cogliendo al balzo l’arrivo di Halloween e ripetendo quanto fatto lo scorso anno quasi fosse diventato un atto scaramantico: sul sito ufficiale della squadra è apparsa nella giornata di lunedì una fotogallery chiamata “Happy Halloween II” che racchiude i giocatori in versione horror: il titolo non poteva essere più azzeccato e, per farsi ancora più nemici il tutto è racchiuso nella scritta “Una Juventus mostruosa… Continuiamo a far paura!”.

    Si parte con in copertina proprio il meno atteso: un Antonio Conte vestito da “Conte Dracula”, con tanto di canini affilati e mantello. Si passa poi ad Andrea Pirlo quasi irriconoscibile nelle vesta di Joker; Gianluigi Buffon è uno dei più azzeccati nei panni di Freddy Krueger con cappello in testa, guanto di rasoi in una mano e pallone ben saldo nell’altra. Nicklas Bendtner per l’occasione diventa Frankenstein mentre Arturo Vidal è imprigionato in una barella in versione Hannibal Lecter. Kwadwo Asamoah ricopre il ruolo di Blade, Claudio Marchisio quello di Jonathan Kramer, pazzoide protagonista di Saw, Leonardo Bonucci quello di Jason e Paul Pogba quello del mito di guerre stellari Darth Maul. Si arriva poi a Lucio, inserito nella gallery horror come Terminator, Stephan Lichtsteiner ne “La Mummia”, Sebastian Giovinco nei panni di Hellraiser ed infine Mirko Vucinic perfettamente inserito nel corpo di Benjamin Barker, diabolico parrucchiere di Fleet Street.

    Un modo simpatico per far capire che in ogni caso la squadra che comanda in questo campionato è ancora quella di Torino, nonostante tutto e tutti e soprattutto per scacciare ogni tipo di polemica che in questi giorni si era alzata nei confronti della Juventus. Tutto pronto dunque in casa bianconera che proprio questa sera, affronterà il Bologna per la decima giornata di andata della nuova stagione sperando che l’aver riproposto la gallery horror possa portargli fortuna anche sul campo.

    LA GALLERY COMPLETA: