Tag: pau gasol

  • Stati Uniti a valanga sulla Tunisia, Francia sorprende l’Argentina

    Stati Uniti a valanga sulla Tunisia, Francia sorprende l’Argentina

    Come da pronostico gli Stati Uniti travolgono la Tunisia per 110-63 nella seconda giornata del torneo di basket alle Olimpiadi di Londra e si portano in testa da soli al Gruppo A visto anche il KO dell’Argentina che viene sorpresa dalla Francia, battuta 2 giorni fa dagli americani ed ora rientrata prepotentemente in corsa nella competizione.

    Coach Krzyzewski manda in campo lo stesso quintetto utilizzato contro i francesi ma dopo 7 minuti di gioco è costretto a correre ai ripari perche Paul, Bryant, Durant, James e Chandler appaiono svogliati e gli africani sono avanti 15-12 grazie ad un ottimo Makram Ben Romdhane e ad un ispirato Marouan Kechrid. Le seconde linee americane ribaltano la situazione ma dopo un super parziale di 14-0 i tunisini si rifanno sotto fino al 35-30.

    L’inizio di secondo tempo però è devastante e la Nazionale a stelle e strisce produce un 23-3 che ammazza la gara, complice anche il crollo fisico degli avversari. A fine match, dopo qualche giocata spettacolare per il pubblico presente sugli spalti, ci sono 16 punti di Kevin Love e 16 di Carmelo Anthony, Kevin Durant fa registrare una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi, Anthony Davis infila 12 punti e Russell Westbrook 11 mentre deludono LeBron James e Kobe Bryant autori di 9 punti in combinata. Per i campioni africani ottime performance di Romdhane (22 punti), Hadidane (11) e Kechrid (9).

    L’Argentina viene battuta dalla Francia con il risultato di 71-64 in un incontro dalle percentuali di tiro pessime: nonostante la poca precisione (4/17 totale, 0/5 da 3 ma 9/10 ai liberi), Tony Parker è decisivo negli ultimi 6 minuti con 6 punti in fila che danno il +8 alla sua squadra (66-58). I sudamericani, rimasti sempre a contatto grazie alle giocate di un super Ginobili e di un positivo Scola, devono inchinarsi, per il duo NBA ci sono rispettivamente 26 punti (Ginobili) e 16 (Scola) mentre Prigioni firma ben 8 assist (e 7 punti). Parker è il top scorer francese con 17 punti seguìto da Batum con 14 e da Gelabale con 13.

    Nell’ultima gara del Gruppo A la Lituania vince facilmente sulla Nigeria per 72-53 grazie ai 12 punti di Songaila, agli 11 di Kleiza ed ai 10 del giocatore della Montepaschi Siena Kaukenas. Agli Africani non bastano i 12 punti di Diogu.

    Stati Uniti | © TIMOTHY A. CLARY/AFP/GettyImages

    Nel Girone B il Brasile supera di misura i padroni di casa della Gran Bretagna per 67-62 (in ombra Deng, con 12 punti, per i britannici, decisivo Splitter per i brasiliani con 21 punti), la Spagna batte per 82-70 l’Australia ma la sofferenza è tanta perchè gli oceanici scappano via fino al provvisorio +5 (26-21) prima di essere ripresi e superati nel secondo tempo da Pau Gasol e compagni, tornati sul parquet più volenterosi e concentrati rispetto alla prima frazione. Per l’asso dei Lakers a fine gara ci sono 20 punti, Fernandez ne piazza 17 e Marc Gasol 12. Top scorer australiani sono invece Ingles e Newley con 12 punti. Spagna prima nel suo girone a braccetto con Russia e Brasile.

    Chiudiamo proprio con la Russia che vince agevolmente contro la Cina per 73-54 in un match mai in discussione in cui i 2 neo acquisti dei Minnesota Timberwolves, ovvero Andrei Kirilenko ed Alexei Shved (rispettivamente 16 e 14 punti) si sono messi in evidenza sin dai primi minuti. Per gli asiatici miglior realizzatore è Yi Jianlian con 16 punti.

    RISULTATI SECONDA GIORNATA:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti-Tunisia 110-63
    Nigeria-Lituania 53-72
    Argentina-Francia 64-71

    GRUPPO B:
    Brasile-Gran Bretagna 67-62
    Spagna-Australia 82-70
    Russia-Cina 73-54

    CLASSIFICHE:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti 4
    Nigeria 3
    Argentina 3
    Francia 3
    Lituania 3
    Tunisia 2

    GRUPPO B:
    Spagna 4
    Brasile 4
    Russia 4
    Cina 2
    Australia 2
    Gran Bretagna 2

  • Stati Uniti, buona la prima. Francia battuta 98-71

    Stati Uniti, buona la prima. Francia battuta 98-71

    Esordio vincente per la Nazionale di basket degli Stati Uniti nella prima gara ufficiale dei Giochi Olimpici di Londra 2012: la squadra a stelle e strisce ha battuto per 98-71 la Francia di Tony Parker conquistando così i primi 2 punti nella manifestazione che assegnerà la medaglia d’oro il 10 agosto, giorno della Finalissima.

    Coach Krzyzewski parte con il quintetto titolare formato da Paul in cabina di regia, Bryant guardia tiratrice, Durant ala piccola, James ala grande e Chandler centro ma l’avvio è stentato con molti errori al tiro da parte delle stelle NBA. La Francia così resta a -1 (22-21) dopo il primo quarto. L’uscita dal campo del leader Tony Parker (per rifiatare) affonda i transalpini che subiscono un super parziale dagli avversari e sprofondano a 12 (33-21). Durant inizia a martellare il canestro dei francesi (saranno 15 i punti all’intervallo per il fenomeno dei Thunder) e così team U.S.A. vola sul 52-36 all’intervallo lungo.

    Ancora Durant, con la collaborazione di Bryant, porta la sua squadra su un comodo vantaggio da gestire nell’ultimo quarto. A fine match Durant fa registrare 22 punti (top scorer della partita) a cui abbina anche 9 rimbalzi: un talento unico per la naturalezza con cui riesce a segnare a nche tiri che normalmente sarebbero impossibili. Love segue con 14 punti, Bryant ne piazza 10, LeBron James si limita all’essenziale e termina la sua gara con 9 punti, 5 rimbalzi ed 8 assist. Per la Francia gli unici 2 giocatori ad andare in doppia cifra sono Traorè (12 punti) e Tony Parker (10) troppo poco per impensierire il “Dream Team 2” statunitense. Per gli U.S.A. prossima gara soft con la formale esibizione contro la Tunisia.

    Nelle altre gare del Gruppo A la Nigeria sorprende la Tunisia per 60-56, in un match dai contenuti tecnici molto modesti, mentre lo spettacolare trio ScolaGinobiliDelfino permette all’Argentina di schiantare l’insidiosa Lituania per 102-79: a fine gara per il lungo appena tagliato dai Rockets ed acquisito dai Suns ci sono ben 32 punti, 21 sono di Ginobili e 20 di Delfino. Attenzione dunque alla Nazionale albiceleste.

    Nel Girone B invece sofferta affermazione del Brasile sull’Australia (75-71 il risultato finale), equilibrio nel primo tempo, poi i verdeoro allungano ad inizio ripresa con super Barbosa (16 punti totali, leader della sua squadra), ma nel finale di match gli australiani si rifanno sotto portandosi sul 73-71 a 29 secondi dalla sirena. Gli oceanici avrebbero anche la palla del possibile pareggio ma ingenuamente commettono infrazione di passi (9 secondi al termine dell’incontro) e sul fallo intenzionale per bloccare il cronometro Huertas firma i 2 tiri liberi della sicurezza brasiliana.

    Stati Uniti | © Jamie Squire/Getty Images

    Facile invece il successo della Spagna sulla Cina: a guidare gli iberici ci pensa il solito Pau Gasol con 21 punti ed 11 rimbalzi, bene anche Ibaka con 17 punti e Navarro con 14 punti, per i cinesi ottima gara di Yi Jianlian (30 punti ed 11 rimbalzi) ma il punteggio finale è chiaro, 97-81 per gli spagnoli.

    Un monumentale Andrei Kirilenko permette alla sua Russia di avere la meglio sulla Gran Bretagna (95-75): per lui gara mostruosa da 35 punti (13/15 da 2, 1/2 da 3 punti),buona partita anche per Shved (13 assist complessivi) mentre alla Nazionale di casa non basta un grande Luol Deng che infila 26 punti nel canestro avversario.

    RISULTATI PRIMA GIORNATA:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti-Francia 98-71
    Nigeria-Tunisia 60-56
    Argentina-Lituania 102-79

    GRUPPO B:
    Brasile-Australia 75-71
    Spagna-Cina 97-81
    Russia-Gran Bretagna 95-75

    CLASSIFICHE:

    GRUPPO A:
    Stati Uniti 2
    Nigeria 2
    Argentina 2
    Tunisia 1
    Francia 1
    Lituania 1

    GRUPPO B:
    Spagna 2
    Brasile 2
    Russia 2
    Cina 1
    Australia 1
    Gran Bretagna 1

  • Stati Uniti inarrestabili, piegata anche la Spagna

    Stati Uniti inarrestabili, piegata anche la Spagna

    5 partite e 5 vittorie, ruolino di marcia perfetto per gli Stati Uniti a 4 giorni dall’inizio del torneo Olimpico. Nell’ultima amichevole in preparazione dei Giochi la nazionale a stelle e strisce ha piegato anche la Spagna (100-78 il risultato finale). Una prova davvero convincente per i ragazzi di coach Mike Krzyzewsky che hanno condotto una gara autoritaria dopo un primo quarto un pò in sofferenza. Alla fine resta una prova di forza disarmante contro una squadra, la Spagna, che dovrebbe essere la diretta rivale nella corsa all’oro. L’impressione è che se gli statunitensi decidono, durante il match, di giocare seriamente, non c’è niente da fare per nessuno.

    Con questo successo gli U.S.A. vincono anche il triangolare (giocato al Palau Sant Jordi di Barcellona) disputato assieme all’Argentina (battuta pochi giorni fa) e alla Spagna.

    Inizio stentato per James e compagni che accusano un parziale di 23-13 firmato in gran parte da Sada ed Ibaka (devastante con 3 schiacciate). A riequilibrare la situazione ci pensa un infuocato Carmelo Anthony che firma ben 23 punti nel corso del primo tempo e dà il via allo show americano. Anche grazie al contropiede gli Stati Uniti lasciano indietro gli avversari (42-32 ) prima della pausa lunga in cui gli iberici rosicchiano qualche punto (48-40).

    Carmelo Anthony | & copy; David Ramos/Getty Images

    Nel secondo tempo però entra in scena il duo dei Thunder Westbrook-Durant: l’ala di Oklahoma City segna 10 punti in soli 3 minuti e gli U.S.A. allungano quasi definitivamente (60-46), Westbrook invece ne segna 7 e gli Stati Uniti mettono in ghiaccio la partita (69-48). Il colpo di grazia ai giallorossi lo dà LeBron James che nell’ultima parte di gara si mangia il diretto avversario Pau Gasol, finisce 100-78, gli Stati Uniti fanno davvero paura.

    Nel successo catalano spiccano i 27 punti di Carmelo Anthony, i 25 di James e i 13 di Durant. Per la Spagna buone prove di Ibaka (16 punti), Navarro (11) mentre Pau Gasol, efficace in attacco (19 punti) è parso svagato in difesa dove dovrà alzare il livello ai Giochi per dare chance di vittoria alla sua squadra.

    Il bilancio degli americani nelle 5 amichevoli giocate parla chiaro con 5 affermazioni importanti contro Repubblica Dominicana (113-59), Brasile (80-69), Gran Bretagna (118-78), Argentina (86-80) e Spagna (100-78). Ora il vero torneo con unico obiettivo il primo posto.

  • NBA, All Star Game: Ecco la lista delle riserve

    NBA, All Star Game: Ecco la lista delle riserve

    La NBA ha ufficializzato la lista delle riserve in vista dell’All Star Game 2012 che si giocherà ad Orlando il prossimo 26 febbraio. Come prevedibile nell’elenco non figurano nè Danilo Gallinari, nè Andrea Bargnani, messi fuori gioco definitivamente dai rispettivi infortuni.

    I ricambi della Eastern Conference saranno Deron Williams (New Jersey Nets), Joe Johnson (Atlanta Hawks), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Paul Pierce (Boston Celtics), Luol Deng (Chicago Bulls), Chris Bosh (Miami Heat) e Roy Hibbert (Indiana Pacers). Gli esordienti assoluti sono Iguodala, Deng e Hibbert.

    Per la Western Conference sono state selezionate queste riserve: Steve Nash (Phoenix Suns), Tony Parker (San Antonio Spurs), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder), Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks), LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers), Kevin Love (Minnesota Timberwolves) e Marc Gasol (Memphis Grizzlies). In questo caso esordiranno alla partita delle Stelle Bynum (selezionato come centro titolare), Gasol e Aldridge.

    Non sono mancate le polemiche dato che Deron Williams è stato invitato a partecipare all’evento nonostante il record perdente dei suoi Nets (di solito vengono chiamati atleti che militano in squadre con record vincente) a discapito di Rajon Rondo dei Boston Celtics (che forse ha pagato l’infortunio al braccio che lo ha tenuto a lungo fermo ad inizio stagione). A Pau Gasol, gli allenatori delle 30 squadre NBA che hanno effettuato le scelte, hanno preferito il fratello minore Marc, inoltre è rimasto fuori, per la prima volta nella sua carriera, Tim Duncan, ormai 36 enne ma che probabilmente resterà nella storia della lega come l’ala grande più forte vista sui parquet americani. Salta il record di 15 presenze totali per la power forward dei Celtics Kevin Garnett.

    A meno di infortuni e quindi di ovvie sostituzioni dell’ultim’ora questa edizione dell’All Star Game verrà ricordata soprattutto per il grande numero di esordienti convocati dato che tra Eastern e Western Conference ne figurano 3 per parte.

    Queste le formazioni al completo:

    Eastern Conference
    F-Carmelo Anthony
    F-LeBron James
    C-Dwight Howard
    G-Derrick Rose
    G-Dwayne Wade

    Riserve: Deron Williams (New Jersey), Joe Johnson (Atlanta), Andre Iguodala (Philadelphia), Paul Pierce (Boston), Luol Deng (Chicago), Chris Bosh (Miami) e Roy Hibbert (Indiana)

    Western Conference
    F-Blake Griffin
    F-Kevin Durant
    C-Andrew Bynum
    G-Kobe Bryant
    G-Chris Paul

    Riserve: Steve Nash (Phoenix), Tony Parker (San Antonio), Russell Westbrook (Oklahoma City), Dirk Nowitzki (Dallas), LaMarcus Aldridge (Portland), Kevin Love (Minnesota) e Marc Gasol (Memphis)

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  • NBA, salta l’acquisto di Chris Paul per i Lakers

    NBA, salta l’acquisto di Chris Paul per i Lakers

    Era tutto fatto, ma sul più bello David Stern, Commissioner NBA, ha bloccato tutto: Chris Paul sarebbe diventato un giocatore dei Los Angeles Lakers, la trade che doveva portare il fortissimo playmaker in maglia gialloviola prevedeva l’inserimento di un terzo team per far quadrare lo scambio ed i salari dei giocatori. In breve in California sarebbe dovuto approdare proprio Paul, mentre New Orleans come contropartite avrebbe ricevuto Lamar Odom proprio dai Lakers e in più Luis Scola, Kevin Martin e Goran Dragic dagli Houston Rockets che per i 3 giocatori messi sul piatto avrebbero potuto usufruire dei servigi dello spagnolo Pau Gasol.

    Chris Paul, New Orleans Hornets | © Harry How/Getty Images

    Quando tutto sembrava sul punto di essere ufficiale è però intervenuto Stern che con una mossa a sorpresa ha bloccato tutta la trade mantenendo immutato lo scenario. Gli Hornets infatti sono di proprietà della NBA che li ha acquisiti qualche mese fa e Stern ha il potere di opporsi o dichiararsi favorevole alle operazioni di mercato visto che il suo ruolo, oltre a quello di Commissioner della Lega, è anche di fare il Presidente della franchigia della Louisiana. A bloccare tutto, a quanto pare, l’insoddisfazione di Stern sull’equilibrio dello scambio ritenuto iniquo per i “Calabroni” (a nostro parere l’unica squadra che ci avrebbe in qualche modo rimesso sarebbero stati i Rockets che per avere Gasol avrebbero smantellato la squadra dando 3 ottimi giocatori). In realtà a far saltare lo scambio è stato il parere contrario di alcuni proprietari furibondi: diversi “owners” hanno alzato la voce a New York durante il meeting del Board of Governors chiamato a ratificare il nuovo contratto collettivo che dovrebbe garantire maggiore equilibrio nel torneo.

    Addirittura Dan Gilbert, padrone dei Cleveland Cavaliers, propone ora che per gli eventuali scambi o semplici operazioni di mercato di New Orleans ci sia una votazione collegiale da parte dei proprietari delle altre 29 franchigie NBA proprio perchè il team di coach Monty Williams appartiene alla Lega. Per gli Hornets però a bene vedere è una grossa occasione persa dato che a fine anno Paul, che ha già dichiarato di non firmare il rinnovo di contratto, sarà libero di accasarsi altrove praticamente gratis!

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  • Colpo Barcellona con i fratelli Gasol, Kirilenko firma per il CSKA

    Colpo Barcellona con i fratelli Gasol, Kirilenko firma per il CSKA

    Con il lockout NBA che prende sempre più forza (leggi l’articolo) tutti i migliori giocatori del basket americano si stanno guardando intorno per trovare una squadra. In attesa che la Virtus Bologna possa finalmente annunciare l’ingaggio di Kobe Bryant, è notizia di oggi che il Barcellona permetterà ai fratelli Marc e Pau Gasol di allenarsi con la prima squadra e se il lockout non dovesse risolversi in tempi brevi probabilmente sarà offerto loro un contratto per disputare quindi le partite ufficiali in Eurolega e campionato.

    © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    La Spagna dunque si arricchisce di altri 2 campionissimi dopo che nei giorni scorsi il Real Madrid aveva trovato l’intesa con Rudy Fernandez ex Portland Trail Blazers, passato in Estate ai campioni in carica dei Dallas Mavericks. Marc e Pau hanno poi chiarito la loro situazione dicendo che ritornare nella squadra che li ha lanciati nel grande basket è in primis un onore ed anche un privilegio. Sta di fatto che i blaugrana diventano in questo modo sicuramente la formazione da battere in ogni competizione.   Altro ingaggio importante è quello di Andrei Kirilenko da parte del CSKA Mosca: anche questo è un ritorno visto che dopo 10 anni di NBA con la maglia degli Utah Jazz il russo riesce a realizzare il sogno di giocare con la squadra che per prima aveva creduto nelle sue potenzialità quando era molto più giovane (triennio 1998-2001). Kirilenko ha firmato un triennale, in cui ha però incluso una clausola di rescissione automatica se il lockout NBA dovesse terminare per riprendere il proprio posto in una delle 30 franchigie professionistiche americane visto che è free agent ed un rinnovo con i jazz non è poi così tanto sicuro. Con la probabile cancellazione della stagione nei prossimi giorni sono attesi altri annunci di super star che dalla Lega statunitense vorranno provare l’esperienza in Europa, anche per tenersi in forma in vista del futuro.

  • Europei Lituania 2011: Trionfo Spagna, la Francia si arrende 98-85

    Europei Lituania 2011: Trionfo Spagna, la Francia si arrende 98-85

    La Spagna è Campione d’Europa 2011. La Nazionale allenata da Sergio Scariolo, nella Finalissima del massimo torneo continentale, batte la Francia per 98-85 e vince per la seconda volta consecutiva la medaglia d’oro (e sarebbero state sicuramente 3 di fila se agli Europei giocati in casa del 2007 non ci fosse stato un incredibile Andrei Kirilenko a guidare la Russia al successo nella Finale di Madrid che ha comunque portato l’argento agli spagnoli). Da segnalare un altro riconoscimento importante per gli iberici che hanno in Juan Carlos Navarro l’M.V.P. dell’Europeo.

    © Jorge Guerrero/AFP/Getty Images
    Prestazione altamente convincente per i neo Campioni con un attacco praticamente perfetto da quasi 100 punti, che ovviamente ha coperto qualche lacuna difensiva dovuta principalmente alla poca attenzione visto il margine rassicurante nell’ultimo periodo. Per i francesi l’ultimo ad arrendersi è stato Parker ma giocare da soli contro una squadra praticamente composta da atleti NBA è impresa ardua ed impossibile per chiunque. Eppure la Francia parte bene in avvio guidata dalle giocate di puro atletismo di Noah e Pietrus. La Spagna sente il campanello d’allarme ed inizia a fare sul serio, Calderon (con 5 punti in fila per il provvisorio +5) attacca spesso Parker ed i lunghi Marc e Pau Gasol fanno valere la loro superiorità a centro area. I transalpini restano attaccati al match con le unghie e con i denti (25-20 al primo riposo) mostrando una forte determinazione ma neanche Parker e Batum possono fare qualcosa quando si scatena la furia di Serge Ibaka che in pochi minuti nel secondo quarto piazza ben 5 stoppate blindando il canestro giallorosso e permettendo ai compagni di allungare ulteriormente il divario dei punti con Fernandez e Navarro protagonisti (46-34 a 2 minuti dal termine). La reazione francese si concretizza in un veloce 7-0 (46-41) che riporta in partita il quintetto francese prima che qualche sbavatura difensiva fissi sul 50-41 il punteggio alla fine del primo tempo. Nella ripresa Noah e Diaw iniziano ad usare maggiormente il fisico e ricuciono lo strappo fino al -6 (60-54), poi sale in cattedra Navarro con i suoi canestri d’autore e la “Roja” ha vita facile e si porta addirittura sul +15 ad inizio quarto periodo (79-64). Resta da gestire solo il comodo vantaggio e nei buchi difensivi dei francesi anche Pau Gasol trova una comoda quanto inusuale tripla dall’angolo che taglia definitivamente le gambe agli avversari. Navarro completa la festa, 27 punti in 29 minuti per lui, prima di prendersi 2 minuti di “riposo” sul parquet per poi uscire per la sua personalissima standing ovation: dai quarti di finale in poi la guardia ex Memphis Grizzlies , ora al Barcellona, è stata devastante con 26 punti alla Slovenia e 35 alla Macedonia per finire con i 27 di stasera. Cifre mostruose che rendono l’idea del perchè sia stato nominato M.V.P. del torneo. Nella Spagna che vince da sottolineare anche le prove, come al solito determinanti, delle “Torri Gemelle” Marc e Pau Gasol, rispettivamente con 11 punti e 17 punti e 10 rimbalzi. Notevole la prestazione di Calderon (stuzzicato anche dal confronto con il pariruolo Tony Parker) che chiude con 17 punti all’attivo e di Rudy Fernandez con 14 punti. Impressionante Ibaka nella difesa spagnola con 5 stoppate a cui aggiunge 4 punti. Nella Francia ci sono 26 punti, 5 rimbalzi e 5 assist del solito Parker, percentuali non eccellenti per Batum che alla fine mette 10 punti mentre 11 sono firmati da Noah e 12 da Diaw. FINALE 1°-2° posto: Spagna-Francia 98-85 SPAGNA – P. Gasol 17, Fernandez 14, Navarro 27, Calderon 17, M. Gasol 11; Rubio 0, Reyes 2, Claver 0, San Emeterio 0, Llull 4, Ibaka 4, Sada 2. All.: Scariolo. FRANCIA – Noah 11, Batum 10, Parker 26, Pietrus 4, Diaw 12; Seraphin 4, Albicy 1, Kahudi 3, Traoré 4, De Colo 2, Tchicamboud 0, Gelabale 8. All.: Collett. Finale 3°-4° posto: Russia-Macedonia 72-68  MIGLIOR QUINTETTO DEL TORNEO (votazioni dei giornalisti): Tony Parker (Francia), Juan Carlos Navarro (Spagna), Bo McCalebb (Macedonia), Andrei Kirilenko (Russia), Pau Gasol (Spagna).  

  • NBA: Dallas manda i Lakers fuori dai playoff, è la fine di un’era

    NBA: Dallas manda i Lakers fuori dai playoff, è la fine di un’era

    Clamorosa eliminazione dei campioni NBA in carica dei Los Angeles Lakers ad opera degli strepitosi Dallsa Mavericks del tedesco Dirk Nowitzki: un secco quanto roboante e sorprendente 4-0 nella serie, è la fine di un’era, di un ciclo che ha portato a Los Angeles 2 titoli e 3 finali negli ultimi 3 anni. E il dominio gialloviola nella Lega termina come peggio non poteva, con un -36 dagli avversari che lascia intendere che per quanto riguarda il match c’è poco da commentare. Probabilmente esce di scena anche il coach più vincente della storia del basket americano dato che Phil Jackson ha lasciato intendere di essere prossimo al ritiro, ed uscire in questo modo dal mondo che lo ha reso famoso in tutto il pianeta non gli rende certamente giustizia, per tutto quello che ha fatto in tanti anni di carriera, per tutti i successi conquistati e per tutto quello che la persona, prima che l’allenatore, ha dato al movimento del basket mondiale.
    Vane le parole di Kobe Bryant, leader tecnico e carismatico dei gialloviola, che prima della gara aveva detto di credere alla rimonta per scrivere la storia della NBA (mai nessuna squadra è riuscita a capovolgere uno 0-3 in 4-3 in tutte le 98 occasioni fin qui capitate).

    Come già detto non c’è molto da dire sulla gara, a parte i primi minuti dove Bryant prova a tenere a galla i suoi compagni che già annaspano di fronte alla freschezza atletica ed alla convinzione psicologica degli avversari: il numero 24 segna 13 dei suoi 17 punti finali nel primo quarto, ma ben presto si perde anche lui nella mediocrità generale della sua squadra. Dallas inizia a spingere sull’acceleratore e per Los Angeles è la fine: la circolazione di palla dei Mavericks è sublime, si pesca sempre l’uomo libero che riesce ad infilare sistematicamente il canestro avversario. A beneficiare di questo gioco spumeggiante sono soprattutto Terry e Stojakovic che riscrivono (loro si) i record NBA: Terry a fine partita mette a referto 9 triple con soli 10 tentativi (eguagliato il record playoff di Vince Carter e Ray Allen), il serbo arriva ad un perfetto 6/6, nel primo tempo le 11 bombe dei Mavs rappresentano il record di tiri da 3 segnati in un tempo in una sfida playoff, lo stesso dicasi per il 20/32 finale (altro record riscritto per quanto riguarda i tiri da oltre l’arco) e per finire le 49 triple totali infilate dai Mavs nelle 4 sfide giocate nella serie contro i Lakers segnano un altro record nella storia delle sfide playoff. Tutte queste cifre per far capire il massacro a cui sono andati incontro i californiani, apparsi impotenti e fuori contesto, il massimo è stato riuscire a contenere il margine sotto i 40 punti di scarto, il miglior risultato raggiungibile in questo incontro che sicuramente resterà nella storia della NBA.
    4 giocatori su tutti per Dallas, in primis uno scatenato Terry autore di 32 punti, cecchino infallibile dalla lunga distanza, al pari di Stojakovic, perfetto nelle sue esecuzioni che chiude con 21 punti, strepitoso Barea con 22 punti mentre il vero leader della squadra texana, Nowitzki, si mette al servizio dei compagni, ben più ispirati, ma contribuisce con 17 punti. La panchina dei padroni di casa arriva a segnare la cifra irreale di ben 86 punti (contro i soli 37 degli ospiti). Nei Lakers segnaliamo i 17 punti di Bryant, più per dovere di cronaca che per la prestazione, nessun Laker è degno di nota, a parte Odom ed il solito, sciocco Andrew Bynum, espulsi dagli arbitri visti i colpi proibiti ai danni degli avversari (quello di Bynum su Barea è anche piuttosto violento e censurabile, da squalifica esemplare). Los Angeles viene dominata in ogni aspetto del gioco, dai rimbalzi agli assist passando per la difesa. Ineccepibile la vittoria Mavericks.
    Dallas ora aspetta in finale di Conference la vincente della sfida tra Grizzlies e Thunder (serie sul 2-1 Memphis), per i Lakers parte la rifondazione, ad iniziare dal coach. Voci di corridoio dicono che siano partiti anche i contatti con gli Orlando Magic per avere in cambio Dwight Howard, centro numero 1 della Lega, e con i New Orleans Hornets per Chris Paul, playmaker numero 1 della NBA. Intoccabile sarà il solo Kobe Bryant, tutti gli altri saranno messi sul mercato e si cercherà di ripartire, se possibile e fattibile, dall’asse Paul-Bryant-Howard. Impresa non facile riuscire ad assemblare un trio del genere ma il richiamo della città e la storia della franchigia potrebbero agevolare le trattative. Quel che è certo è che sarà una lunga Estate caldissima a Los Angeles.

    Playoff NBA, 8 maggio 2011

    Dallas Mavericks-Los Angeles Lakers 122-86
    Dal Terry 32, Barea 22, Stojakovic 21
    Lak Bryant 17, Brown 15, Artest 11

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Miami Heat (2)-Boston Celtics (3) serie 2-1 Heat
    Chicago Bulls (1)-Atlanta Hawks (5) serie 2-1 Bulls

    WESTERN CONFERENCE:

    Los Angeles Lakers (2)- Dallas Mavericks (3) serie 0-4 Mavericks (Mavericks qualificati)
    Oklahoma City Thunder (4)-Memphis Grizzlies (8) serie 2-1 Grizzlies

  • All Star Game NBA 2011: Bryant trascina la Western Conference e vince l’M.V.P.

    All Star Game NBA 2011: Bryant trascina la Western Conference e vince l’M.V.P.

    E’ la Western Conference la squadra vincitrice del 60esimo All Star game NBA. La squadra dell’Ovest, guidata da uno spettacolare Kobe Bryant autore di 37 punti, ha superato la squadra dell’Est per 148-143.

    Partita come al solito altamente spettacolare, con attacchi decisamente spumeggianti e difese invece tutt’altro che impeccabili, ma ormai è risaputo che in questa gara la cosa che conta di più è far divertire il pubblico presente e niente diverte gli spettatori quanto l’attacco che prevale sulla difesa!

    L’inizio della partita è tutto per la Eastern Conference con Stoudemire in evidenza, ma Bryant, che segna il primo canestro per la squadra dell’Ovest, riporta la situazione in equilibrio. Il numero 24, aiutato da Durant, scava il primo solco tra le 2 squadre a metà quarto. Entrano le riserve ma la situazione non cambia con la Western Conference che guida alla fine del primo periodo per 37-27.

    Da applausi l’intesa tra Westbrook e Griffin (il rookie dei Clippers protagonista per la terza serata consecutiva dopo la partita tra rookie e sophomore di venerdì e la gara delle schiacciate vinta ieri) che sembrano giocare assieme da una vita, mentre da segnalare la fluidità di gioco del trio Ginobili-Gasol-Nowitzki. I minuti finali del secondo quarto vedono anche il ritorno in campo di Bryant che porta sul +12 la sua squadra siglando a metà gara qualcosa come 21 punti.

    Il ritorno in campo per il secondo tempo vede svegliarsi LeBron James, fino a quel momento un pò fuori contesto e forse fin troppo generoso nei confronti non solo dei suoi compagni con assist a ripetizione, ma anche con i suoi avversari, in primis proprio Bryant. L’ala degli Heat riesce a portare i suoi fino al -4 (83-79) ma l’infortunio di Wade alla caviglia in uno scontro fortuito con Williams e la sua uscita di scena riaprono il palcoscenico alla Western Conference che in pochi minuti si porta sul +14 (100-86). Alla fine del terzo periodo il punteggio recita Ovest 117, Est 100 e già la gara sembra indirizzata verso una ben precisa direzione.

    A quel punto coach Rivers si gioca il tutto per tutto, LeBron capisce che è il momento di fare sul serio e a furia di punti, assist e rimbalzi porta i suoi compagni sul -2. Qui entra in scena Durant che con 5 punti consecutivi riporta a +7 la Western Conference (142-135) ad un minuto e 40 secondi dal termine. Stoudemire con una tripla e James con un canestro da 2 riportano la Eastern Conference sul -2, ma Gasol con un rimbalzo offensivo sul tiro sbagliato di Bryant ed i liberi di Paul fissano il risultato sul 148-143 finale.

    Prove mostruose per Bryant (37 punti e 14 rimbalzi) e Durant (34 punti) autentici trascinatori della squadra dell’Ovest. In ombra il chiacchieratissimo Carmelo Anthony (solo 8 punti), dalla panchina bene Gasol e Wstbrook autori rispettivamente di 17 e 12 punti. Per la squadra dell’est bene James con una abbondante tripla doppia da 29 punti, 12 rimbalzi e 10 assist, 29 punti anche per Stoudemire, Wade solo 14 punti per il problema alla caviglia che lo ha costretto a stare fuori per il secondo tempo, mentre Howard si ferma solo a 5 punti. Alla fine l’M.V.P. è Kobe Bryant, e non solo perchè si giocava nella sua Los Angeles, ma perchè ha dato dimostrazione che se gioca a determinati livelli il migliore resta sempre lui, nonostante l’età e nonostante gli acciacchi!

    WESTERN CONFERENCE – Anthony 8, Durant 34, Duncan 2, Bryant 37, Paul 10; Gasol 17, Williams 5, Nowitzki 6, Ginobili 7, Griffin 8, Love 2, Westbrook 12. All.: Popovich.

    EASTERN CONFERENCE – James 29, Stoudemire 29, Howard 5, Rose 11, Wade 14; Pierce 6, Rondo 6, Garnett 4, Allen 12, Bosh 14, Horford 2, Johnson 11. All.: Rivers.

    GUARDA GLI HIGHLIGHTS :

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  • All Star Game NBA: Ufficializzati i roster al completo

    All Star Game NBA: Ufficializzati i roster al completo

    Sono ufficiali le formazioni che giocheranno l’All Star Game NBA tra qualche giorno a Los Angeles. Dopo l’elezione tramite voto popolare dei quintetti di partenza dell’Est e dell’Ovest (leggi l’articolo), sono stati gli allenatori a completare i roster con le 7 riserve.

    Purtroppo non hanno trovato spazio tra gli uomini che entreranno dalla panchina nessuno dei nostri connazionali, nè Andrea Bargnani, nè Danilo Gallinari, nè Marco Belinelli, che assisteranno alla manifestazione solo da semplici spettatori.

    le riserve della squadra della Eastern Conference saranno Joe Johnson ed Al Horford degli Atlanta Hawks, Chris Bosh dei Miami Heat (che completa il trio visto che James e Wade partiranno titolari) e i fantastici 4 dei Boston Celtics ovvero Rajon Rondo, Paul Pierce, Ray Allen e Kevin Garnett che arriva alla sua 14 esima convocazione per la partita delle Stelle e raggiunge i miti Jerry West e Karl Malone nonchè il suo attuale compagno ai Celtics Shaquille O’Neal, l’unico dello starting five biancoverde ad essere rimasto fuori. Boston inoltre avrà anche l’allenatore della squadra dell’est, coach Doc Rivers che ormai può annoverare il miglio record nella Conference prima della pausa per la manifestazione, irraggiungibile sia dai Bulls che dagli Heat.

    Nella Western Conference invece avremo come cambi il duo Spurs (quindi fidato per Popovich) Duncan-Ginobili, poi prenderanno parte anche Russell Westbrook (Thunder), Dirk Nowitzki (Mavericks), Pau Gasol (Lakers), Deron Williams (Jazz) e Blake Griffin dei Clippers, spettacolare ala grande che nel suo primo anno da rookie sta facendo meraviglie a non finire! Un solo dubbio in questa formazione, visto che ancora non è stato rimpiazzato Yao Ming, inabile per infortunio, anche se nel ruolo di centro potrebbe essere spostato Gasol dalla panchina ed il suo posto a sedere sarebbe preso (secondo indiscrezioni dell’ultima ora) da Kevin Love dei Minnesota Timberwolves, miglior rimbalzista del campionato.

    Questo il quadro completo dei convocati:

    Eastern Conference:

    F — Amar’e Stoudemire, New York
    F — LeBron James, Miami
    C — Dwight Howard, Orlando
    G — Derrick Rose, Chicago
    G — Dwyane Wade, Miami
    Head coach: Doc Rivers, Boston

    Panchina: Kevin Garnett, Ray Allen, Paul Pierce, Rajon Rondo (Boston), Chris Bosh (Miami), Al Horford, Joe Johnson (Atlanta)

    Western Conference:

    F — Carmelo Anthony, Denver
    F — Kevin Durant, Oklahoma City
    C — Yao Ming, Houston
    G — Kobe Bryant, L.A. Lakers
    G — Chris Paul, New Orleans
    Head coach: Gregg Popovich, San Antonio

    Panchina: Tim Duncan, Manu Ginobili (San Antonio), Pau Gasol (Los Angeles Lakers), Dirk Nowitzki (Dallas), Deron Williams (Utah), Russell Westbrook (Oklahoma City), Blake Griffin (Los Angeles Clippers)

    Unica variazione sarà la sostituzione di Yao (centro titolare dell’Ovest) con Kevin love, come già detto, in pole position.