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  • Milan, Robinho a Milanello. Gli ultimi dettagli

    Milan, Robinho a Milanello. Gli ultimi dettagli

    L’attaccante rossonero Robinho é rientrato al quartier generale del Milan nella giornata di ieri. Il brasiliano, molto probabilmente, lascerá Milano in questa finestra di calciomercato per approdare al Santos. Certo, mancano ancora degli accordi ufficiali, ma la sensazione é che difficilmente Robinho resterá al Milan. Il club rossonero e quello brasiliano non si trovano peró d’accordo sulla cifra del trasferimento: il Santos non si smuove dai sette milioni e mezzo di euro, mentre il Milan vorrebbe alzare la posta a dieci. Se i due club si verranno incontro reciprocamente, allora la situazione potrebbe sbloccarsi giá nelle prossime ore. Ripetiamo peró che la probabilitá che Robinho parta é molto alta.

    robinho
    Robinho è tornato a Milanello | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    A CASA – Ieri pomeriggio, Robinho era a Milanello a disposizione del mister rossonero Massimiliano Allegri. Il brasiliano si é regolarmente allenato con i compagni in vista della preparazione della sfida di domenica contro il Siena a San Siro. Nel periodo di pausa della Serie A, Robinho era in Brasile dove Adriano Galliani sta cercando l’accordo giusto per piazzare il giocatore nella terra dei carioca. Nell’attesa che questo avvenga, il giocatore rientra regolarmente fra i possibili uomini su cui Allegri potrebbe puntare per la prossima sfida di campionato. D’altra parte c’é tempo fino alla fine del mese per svendere.

    CALCIOMERCATO – Come detto, Galliani non solo cerca l’accordo piú adatto per portare in Brasile Robinho, ma sta lavorando anche sull’addio di Pato. Il Papero ha una situazione molto piú agevolata rispetto a quella del suo amico brasiliano: il Corinthias é pronto a mettere sul piatto 15 milioni di euro. Al Milan va benissimo cosí anche perché una cifra simile per un giocatore che non ha mai giocato negli ultimi tempi, é tanta roba davvero. Galliani, secondo quanto riportato da Calciomercato.it, vorrebbe guadagnare dalla cessione di entrambi 25 milioni di euro: se 15 arriveranno a breve dall’addio di Pato, per arrivare al risultato atteso, il Santos dovrá versare ai rossoneri dieci milioni di euro. Anche se le parti sembrano vicine, é non bisogna escludere l’ipotesi della poermanenza di Robinho al Milan. Galliani e il Milan sono stati chiari: o dieci milioni o nulla. Santos avvisato.

  • Robinho in vacanza con Neymar aspettando il Santos

    Robinho in vacanza con Neymar aspettando il Santos

    Le vacanze natalizie per i calciatori brasiliani in forza alle squadre europee sono l’occasione per rilassarsi e ritemprarsi al tepore del sole di Rio de Janeiro, tra una giornata in spiaggia ed una partitella sulla sabbia, in barba anche alle regole stabilite dai club, contrari a tale tipologia di attività che potrebbe comportare qualche infortunio. Per Robinho, però, questo divieto non sembra assumere grande importanza considerando che il rossonero è stato fotografato mentre giocava a footvolley, ed ha anche rilasciato un’intervista ad un’emittente brasiliana mentre si trovava in spiaggia in compagnia di Neymar, la stella verdeoro inseguita da mezza Europa. E poi, come non suggellare queste vacanze con uno scatto da postare su Twitter? Detto, fatto. La foto di Neymar e Robinho  durante un party a Rio è stata subito caricata in rete con tanto di dedica fraterna: “al mio idolo e fratello”.

    Un sodalizio, quello tra i due, che potrebbe preludere a qualcosa di più soprattutto in questi roventi giorni di trattative e di scenari work in progress in chiave mercato: la passione del Milan per i brasiliani è un fatto più che noto e, pertanto, Adriano Galliani è volato in Brasile per una vacanza di lavoro, per cercare di piazzare sul mercato proprio Robinho, con un incontro con i dirigenti del Flamengo avvenuto proprio alla vigilia di Natale, dal quale è seguito un comunicato ufficiale della società brasiliana che ne ha chiarito i contenuti, sintetizzabili in un “nulla di fatto” per il trasferimento di Robinho in Brasile considerando che “in virtù della valutazione fatta dal Milan abbiamo deciso di non proseguire nelle trattative per il giocatore, almeno in questo momento”. 

    Robinho in vacanza in Brasile con Neymar | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Robinho in vacanza in Brasile con Neymar | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il problema, dunque, sta nel divario tra la domanda e l’offerta che ha indotto il Flamengo a desistere, mentre il Milan per mezzo del suo amministratore delegato ha deciso di guardare ad altri scenari, che riguarderebbero l’Atletico Mineiro e, soprattutto, il Santos di Neymar il quale potrebbe sfruttare il suo grande potere all’interno del club per spingere per l’acquisto dell’amico Robinho, che poi sarebbe un “ritorno a casa” considerando che il ventottenne fantasista del Milan venne lanciato proprio dal Santos di San Paolo. Se l’operazione andasse in porto – e secondo quanto riportano i media brasiliani lo stesso Galliani si sarebbe dichiarato possibilista – potrebbe essere questa l’ultima occasione per i due amici Robinho e Neymar per poter giocare nella stessa squadra prima che il gioiellino prenda la via dell’Europa considerando il pressing del Barcellona che vorrebbe portarlo in terra catalana nel prossimo mercato di Giugno.

    Il Milan ha bisogno di liquidità da reinvestire, poi, già nel mercato di Gennaio e, dunque, affinchè l’operazione cessione-Robinho possa andare a buon fine è necessaria un’offerta da almeno undici milioni di euro e se il Santos non dovesse formularla, potrebbe aprirsi un nuovo scenario che riguarderebbe ancora il Flamengo considerando che l’Adidas ha appena concluso un accordo decennale con il club e potrebbe avere tutto l’interesse nel finanziare l’operazione che porterebbe sicuri ritorni in termini di immagine e, di conseguenza, di vendite, ma per avere ulteriori sviluppi sarà necessario attendere i primi giorni del nuovo anno.

    Inoltre, è sempre calda la trattativa per il passaggio di Pato al Corinthians, in questo caso per la cifra di quindici milioni di euro: saranno i primi giorni del 2013 ad essere decisivi anche in tal senso. Per ora, dunque, sia per Galliani che per Robinho meglio concentrarsi sulle vacanze brasiliane.

  • Fantacalcio 2012/2013: migliori e peggiori per ruolo al giro di boa

    Fantacalcio 2012/2013: migliori e peggiori per ruolo al giro di boa

    L’anno sta per finire ed è tempo di tirare le somme. Chi sono i giocatori che hanno più deluso al fantacalcio? E quali sono invece quelli che hanno sorpreso in positivo? Sicuramente ce ne sono tanti di entrambe le categorie ma, per fare maggiore chiarezza, abbiamo deciso di selezionare 5 elementi di ogni ruolo che si sono rivelati top e 5 che si sono dimostrati dei flop. I fanta allenatori che hanno scommesso sui primi senz’altro si sono ritrovati in mano un bel tesoretto: non vorremmo essere invece nei panni di coloro che hanno scommesso sui secondi…Vediamo dunque nel dettaglio quali sono i migliori e i peggiori portieri, difensori, centrocampisti e attaccanti in circolazione iniziando dalla top-five.

    PORTIERE

    Il ruolo più delicato di tutti è quello del portiere. Quando la squadra subisce gol, è lui che paga per tutti e anche il fantacalcio sembra dimostrare questa tesi: un secco -1 per ogni rete subita non è poco. Alla fine di una partita, è facile avere un estremo difensore con un punteggio quasi imbarazzante per colpa anche di una difesa ballerina. Chi si è comportato meglio? Ecco la classifica. Al primo posto Marchetti che ha dimostrato di valere i soldi che il listone mette accanto al suo nome: media altissima per lui e chi l’ha preso ha fatto un affarone. Dietro troviamo il solito Buffon, garanzia di diritto. Fra le altre sorprese troviamo Consigli, Handanovic e Brkic, tutti colpi low-cost.

    DIFESA

    Per la difesa il migliore in assoluto è Barzagli. Il centrale bianconero ha una media quasi costante, circa 6.5, e per chi usa il “modificatore” i punti extra sono assicurati con lui nel pacchetto arretrato. Segue Rodriguez, difensore rivelazione della Fiorentina che ha già messo a segno 5 gol. Altro goleador inatteso è Angella, centrale dell’Udinese che vanta 4 realizzazioni. Sull’ultimo gradino diamo spazio al giovane De Sciglio: all’inizio sembrava destinato a vedere il campo col binocolo ma poi ha conquistato il posto da titolare facendo molto bene.

    Erik Lamela
    Erik Lamela tra i top del Fantacalcio 2012/2013 | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages
    CENTROCAMPO

    Il miglior colpo a centrocampo se l’è assicurato colui che ha puntato su Lamela: il romanista infatti nel listone parte come centrocampista anche se di fatto Zeman lo usa come attaccante. Già 10 gol per lui. Sempre nella capitale ha disputato un buon girone Hernanes, seguito dal partenopeo Hamsik. La sorpresa? Aquilani. Il giocatore della Fiorentina si trova alla perfezione negli schemi di Montella e ogni tanto segna qualche golletto.

    ATTACCO

    La concorrenza fra gli attaccanti è spietata. Nonostante questo non si deve far molta fatica per dire che il top del top è comunque Cavani giocatore con una media gol impressionante. Dietro di lui la sopresa El Shaarawy, attualmente capocannoniere del torneo. Da tenere d’occhio anche Osvaldo, Klose e Di Natale, giocatori con il gol nel sangue.

    Questi erano i migliori nel loro ruolo. Diamo spazio invece ora ai peggiori.

    PORTIERE

    La grande delusione è stata Stekelenburg, caduto fra l’altro nel dimenticatoio quando Zeman ha iniziato a preferirgli Goicoechea. Seguono Abbiati, Viviano e Sorrentino, tutta gente partita per far bene che ha finito per essere sommersa di gol.

    DIFESA

    Chi ha deluso di più è stato Abate: il terzino rossonero è irriconoscibile tanto che ha perso il posto in favore di De Sciglio. Male anche Astori, troppi cartellini minano il suo rendimento. In calo anche Zanon e Di Cesare rispettivamente del Pescara e del Torino.

    CENTROCAMPO

    Ilicic è un talento che non riesce più a esprimersi: chi ha puntato su di lui è rimasto ancora una volta deluso dal suo rendimento incostante. Seguono Sneijder, mai utilizzato in questa stagione o quasi dall’Inter, Boateng, in cerca di un’identità, Vargas, sparito a Genova e Donati del Palermo.

    ATTACCO

    Il più deludente è stato Pato: il brasiliano sta per lasciare Milano con 0 gol in campionato. Il suo prezzo era comunque alto all’inizio della stagione…Da dimenticare fin quì anche le stagioni di Thereau, Destro e Calaiò. Anche Borriello ha deluso le aspettative.

  • Pato e Robinho in Brasile? Comunque vada il Milan ha perso

    Pato e Robinho in Brasile? Comunque vada il Milan ha perso

    L’urna di Nyon prima e la sono sconfitta dell’Olimpico contro la Roma hanno riportato sulla terra l’ambiente rossonero galvanizzato dal poker di vittorie ottenuto in campionato e di un ritrovato entusiasmo venuto meno in estate dopo le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva. Il capitombolo in casa giallorossa se in qualche modo era preannunciato dalla cabala che vede il Milan far sempre difficoltà nell’ultima partita del mese di dicembre ha pero’ evidenziato ancora una volta la poca competitività della difesa capace di subire gol con estrema facilità e spesso distratta anche in fase d’impostazione. A centrocampo il ko di De Jong che non è certo Pirlo ma nemmeno Van Bommel ha evidenziato i limiti di capitan Ambrosini e l’incapacità di Nocerino e Montolivo di esser leader. Obiettivamente non ci avevamo mai creduto ad un possibile ritorno del Milan nella lotta per la Champions League e seppur con qualche dubbio sulla strategia avevamo in qualche modo approvato il nuovo modus operandi della società di via Turati.

    Pato e Robinho sempre più lontani dal Milan | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Pato e Robinho sempre più lontani dal Milan | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Evidenziati i limiti di difesa e centrocampo è logica pensare che la finestra invernale di mercato arrivi a pennello per il Milan con Galliani pronto ad investire una parte dei derivati del passaggio del turno in Champions League e delle cessioni estive per dar qualità ed alternative ad Allegri. I tifosi sperano che l’ad rossonero stia lavorando sotto traccia sfruttando il clamore delle sempre più possibili cessioni di Pato e Robinho per piazzare i colpi importanti sulla mediana e al centro della difesa.

    Galliani in Brasile per trattare in prima persona la cessione di Pato e Robinho però non ci convince. I due brasiliani sono di gran lunga i due giocatori più talentuosi dell’organico rossonero, hanno l’età giusta per continuare a far parte del nuovo corso Milan ma apparentemente hanno un’improvvisa saudade per la terra carioca. Voi ci credete? Ci credete alla bufala che furono Shevenchko, Kaka, Thiago Silva a voler lasciare il Milan? Bene la strategia rossonera sembra ripetersi, il finale? Il Milan non tiene in organico giocatori contro voglia oppure il presidente Berlusconi ha fatto l’ennesimo sacrificio per far rimanere in rossonero due grandi campioni. Voi quale scegliete?

  • Il Milan ospita la Juventus, quanto è lontano il gol di Muntari…

    Il Milan ospita la Juventus, quanto è lontano il gol di Muntari…

    Milan-Juventus non vale lo scudetto, almeno per ora, ma da sempre è la partita più affascinante in Italia. La rivalità è forte ma non tanto da essere paragonata a quella delle sfide tra i bianconeri ed i nerazzurri, nè fra i cugini milanesi; è un dualismo che non poggia su ragioni “ideali” – geografiche, politiche, culturali – bensì sui numeri poichè sono le squadre più titolate in Italia, perchè hanno il maggior numero di tifosi e simpatizzanti, perchè hanno condiviso negli anni calciatori ed allenatori sull’asse Milano-Torino, da Inzaghi a Pirlo, Zambrotta e Davids, da Ancelotti a Capello solo per citare alcuni esempi significativi.

    Si sono incontrate nella notte di Manchester 2003, finale di Champions League, ed il Milan ha dimostrato, fino all’ultimo calcio di rigore, la sua superiore vocazione europea; si sono incontrate negli scontri scudetto dei successivi campionati, e la Juventus “in forze” ha mostrato la sua dominanza in Italia: l’ultimo precedente in ordine cronologico è quello passato alla storia per il gol annullato a Muntari, un grossolano errore arbitrale che ha condizionato l’esito di quella gara ma che non può offuscare o scalfire il cammino nello scorso campionato della squadra di Conte.

    Quest’anno, Milan-Juventus arriva un po’ in sordina, a passi silenziosi, dopo la settimana degli scintillii Europei, in cui le energie delle due squadre sono state incentrare – rispettivamente – su Chelsea ed Anderlecht, per conquistare punti importanti in chiave qualificazione: il Milan ha già centrato matematicamente l’obiettivo, la Juventus è ad un passo dal farlo poichè le manca un punto da ottenere contro lo Shakhtar. Il Milan utilizza la Champions come “habitat naturale” in cui dar sfogo alle proprie difficoltà di campionato, la Juventus considera la Champions League come un completamento del proprio percorso di crescita, come un rafforzamento del proprio cammino in campionato per testare le proprie potenzialità.

    Due approcci diversi all’Europa, due approcci diversi al campionato: la Juventus giunge a San Siro da capolista, con quattro punti di vantaggio sulla prima inseguitrice, il Milan galleggia a metà classifica, con 15 punti all’attivo a fronte dei 32 della Juventus. La classifica non permette, dunque, di poter considerare questa sfida come uno scontro diretto, ma il Milan appare in crescita ed ha ritrovato fiducia nelle ultime uscite, forse anche grazie al conforto del suo ritrovato presidente Berlusconi, che prima della gara con il Napoli al San Paolo ha fatto visita alla squadra per caricarla, e ripeterà la visita a Milanello nella speranza di sortire i giusti effetti psicologici e motivazionali. La Juventus è un collettivo in cui il presidente Andrea Agnelli non ha bisogno di caricare i calciatori (a questo pensa mister Conte, ndr) ma parla nei momenti in cui è necessario difendere le battaglie della società, senza paura di inviare frecciatine agli avversari.

    Milan-Juventus, tematiche diverse rispetto allo scorso campionato
    Milan-Juventus, tematiche diverse rispetto allo scorso campionato | © Dino Panato/Getty Images

    Il Milan punta sul suo gioiellino  Stephan El Shaarawy, attaccante dimostratosi finora infallibile aldilà di ogni più rosea aspettativa rossonera; la Juventus è alla ricerca della miglior coppia d’attacco, con Quagliarella che segna e scalpita, Vucinic che cerca la miglior forma dopo gli acciacchi delle scorse settimane, e Giovinco che vuol dimostrare il suo valore nel realizzare “gol decisivi”, quando la gara è ancora bloccata.

    Milan-Juventus sarà la serata del secondo ritorno di Andrea Pirlo a San Siro, laddove – nonostante la barba – lo riconosceranno di sicuro molto bene, ma sarà soprattutto un importante banco di prova per l’acciaccata difesa bianconera, con Chiellini che proverà a stringere i denti dopo l’infortunio di Champions, e Bonucci influenzato. Nel Milan, invece, la “non novità” è che mancherà Pato per trauma alla coscia sinistra ed, oltre a lui, Massimo Ambrosini a centrocampo, che con tutta probabilità non riuscirà a recuperare.

    Interpreti a parte, però, domenica sera le luci di San Siro illumineranno un grande Milan-Juventus, all’altezza del fascino di questa sfida.

  • Olimpiadi Calcio, Brasile sfida il Messico e la maledizione dell’oro

    Olimpiadi Calcio, Brasile sfida il Messico e la maledizione dell’oro

    Questo pomeriggio a Londra si assegna l’oro per il torneo olimpico di calcio. In finale ritroviamo Brasile e Messico, rispettivamente vittoriose su Corea del Sud e Giappone nelle semifinali. Il pronostico sembra nettamente a favore dei carioca di Mano Menezes, che fin qui non hanno ancora perso un colpo. Cinque vittorie su cinque match disputati, ma anche tanti spauracchi salvati sempre dalle individualità superiori alla media dei calciatori verdeoro. Neymar e compagni non potranno però sottovalutare il Messico. Sarebbe un peccato mortale, anche perché i centroamericani sono tutto fuorché una Nazionale arrendevole. Lì davanti gli “alieni verdi” fanno paura, sebbene non possano contare sulla straripante forza di un Damiao o sulla classe infinita di Neymar.

    Comunque si sa, le finali hanno sempre fatto una storia a sé. Sono tante le storie che potremmo raccontare, facendo riferimento anche al banalissimo episodio di Davide contro Golia, abusato più e più volte nel mondo dello sport, profanando se vogliamo le Sacre Scritture. Anche oggi siamo difronte ad una sfida che sulla carta parrebbe a senso unico. Il capocannoniere del torneo, il miglior giocatore del torneo, il miglior centrocampista del torneo, il miglior difensore del torneo; di contro invece forse il miglior collettivo visto fin qui sul Tamigi. Nel calcio moderno, in una finalissima, può il collettivo superare le individualità? Risposta puramente soggettiva, alla quale rispondo di no (felice di sbagliarmi ovviamente).

    neymar | ©PAUL ELLIS/AFP/GettyImages

    Ciò che più mi fa propendere verso la massa dei bookmakers è il possesso palla attuato dalle due formazioni. Un qualcosa di incessante, di incontrollabile. Non siamo folli se diciamo che la partita verrà vinta dalla squadra che riuscirà a prendere in mano il pallino del gioco, e sinceramente penso che quella squadra sarà proprio il Brasile di Oscar. Se davvero andasse così per i ragazzi di Luis Fernando Tena sarà come morire, dal momento che gran parte del gioco messicano si basa sopratutto sul palleggio e già contro il Senegal (a tratti anche col Giappone) hanno mostrato notevoli lacune quando si trattava di difendere.

    C’è infine un ulteriore dato che mi porta a credere che quest’oggi la finale sarà piuttosto agevole per i verdeoro, ovvero l’assenza di Giovani Dos Santos, infortunatosi alla fine del primo tempo del match contro il Giappone. Fin qui è stato uno degli uomini chiave del Messico, come dimostrano le tre reti segnate nei cinque match disputati.

    Ricordiamo che per Brasile e Messico sarà una prima volta assoluta: i verdeoro per l’oro, i centroamericani (oltre che per l’oro) per la prima finale olimpica conquistata nella loro storia. Appuntamento alle ore 16 (diretta live su Sky Olimpiadi 7).

    Le probabili formazioni di Brasile Messico, finale Olimpiadi calcio 2012

    Brasile (4-3-3): Gabriel, Rafael , Juan, Thiago, Marcelo, Sandro, Romulo, Oscar, Hulk, Neymar, Damiao. Allenatore: Mano Menezes
    Messico (4-3-3): Corona, Jimenez, Salcido, Mier, Chavez, Reyes, Enriquez, Aquino, Herrera, Fabian, Peralta. Allenatore:

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Olimpiadi di calcio: Al via i quarti, Brasile facile contro Honduras?

    Olimpiadi di calcio: Al via i quarti, Brasile facile contro Honduras?

    Conclusa la Fase a gironi non senza sorprese (eliminate Spagna e Uruguay), le Olimpiadi di calcio 2012 tornano di scena nel teatro di Londra. A recitare il ruolo di protagonista assoluta ci sarà la Nazionale di Mano Menezes, rimasta praticamente senza avversari dopo i ko inopinabili delle Furie Rosse e della Celeste. Il Brasile quest’oggi affronterà l’Honduras nel match valido per i quarti di finale del torneo olimpico. I centroamericani sono da prendere comunque con le molle dal momento che possono vantare nel proprio curriculum la vittoria contro la Spagna nel Gruppo D e il bomber Bengtson, autore fin qui di 3 gol. In ogni caso i verdeoro dovrebbero superare abbastanza agevolmente l’ostacolo honduregno per tuffarsi in semifinale.

    Semifinale in cui i carioca (qualora vincano quest’oggi) affronteranno la vincente tra Gran Bretagna e Sud Corea. Partita non facile per i padroni di casa, reduci dal successo contro l’Uruguay nell’ultima giornata del Gruppo A. Giggs e compagni dovranno prestare particolarmente attenzione al ritmo che i coreani riusciranno a imporre durante la gara, consapevoli di poter fare affidamento ad un Sturridge presentatosi a Londra in piena forma, dopo le vicissitudini legate al caso di meningite di inizio luglio.

    pape moussa konate | ©Michael Reagan/Getty Images

    Forse il quarto di finale più affascinante lo riserva proprio Messico-Senegal. I centroamericani sembrano essersi liberati di quella ruggine mostrata nella partita d’esordio contro i coreani, andando a vincere le restanti due partite attraverso un gioco a tratti spettacolare. Di fronte oggi avranno gli africani del Senegal, che in questa prima parte del torneo hanno mostrato uno dei giocatori più interessanti, Pape Moussa Konate (attaccante classe ’93 in forza al Maccabi Tel Aviv). Sebbene i bookmakers lo presentino come un match equilibrato, crediamo che il quarto di finale tra Messico e Senegal si risolverà a favore della Nazionale di Peralta e Dos Santos.

    Ci sarà poi la rivelazione Giappone che si contenderà l’accesso alle semifinali contro l’Egitto, qualificatosi al fotofinish grazie al successo contro la Bielorussia. Inutile nascondere come i nipponici siano favoriti rispetto ai nordafricani, in virtù anche del primato conquistato nel Gruppo D e del successo all’esordio contro la gloriosa Spagna. Gli egiziani sono dati per spacciati da più parti, sebbene proprio da loro potrebbe arrivare la sorpresa più grande di oggi. Chi vince affronterà la vincente della sfida tra Messico e Senegal. Il Brasile può attendere.

    Programmazione televisiva dei quarti di finale

    Giappone-Egitto (ore 13, Sky Olimpiadi 8)

    Messico-Senegal (ore 15.30, Sky Olimpiadi 8)

    Brasile-Honduras (ore 18, Sky Olimpiadi 8)

    Gran Bretagna-Corea del Sud (ore 20.45, Sky Olimpiadi 8)

    I PROTAGONISTI DI QUEST’OGGI

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012 

  • Numeri maglia Milan Nocerino l’8, Pato il 9 e Boateng il 10. Resta libero il 22

    Numeri maglia Milan Nocerino l’8, Pato il 9 e Boateng il 10. Resta libero il 22

    Che fosse una stagione di grandi cambiamenti in casa Milan lo si era intuito già dalla lunga schiera di saluti nell’ultima giornata dello scorso campionato. I contemporanei addii di Nesta, Gattuso, Seedorf e Pippo Inzaghi hanno segnato la fine dell’epoca della Vecchia Guardia lasciando un vuoto incolmabile forse da chi adesso si trova in organico sopratutto dopo aver perso due pesanti elementi come Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic. Il nuovo Milan sarà una squadra giovane senza prime donne e top player e starà alla bravura di Massimiliano Allegri e della società sopperire ai limiti tecnici coinvolgendo e caricando il gruppo. Forse il mercato qualcosa regalerà ma è chiaro che tra chi adesso compone l’organico rossonero qualcuno è chiamato alla prova del nove, altri invece dovranno finalmente dimostrare di aver le capacità e la forza per caricarsi sulle spalle la rinascita rossonera.

    Boateng eredita il 10 di Seedorf | ©Claudio Villa/Getty Images
    Questa mattina, sono stati ufficializzati i nuovi numeri maglia Milan e dalle novità è facile intuire a chi la società rossonera chiederà di caricarsi sulle spalle il nuovo corso. Da Mattia De Sciglio che eredita il numero due di Zambrotta al coraggio di Francesco Acerbi di mettersi sulle spalle il 13 di Alessandro Nesta. Chi però dimostra ancora una volta di aver coraggio da vendere è Antonio Nocerino che abbandona il fortunato 22 che in passato fu di Kaka mettendosi sulle spalle il pesantissimo numero 8 appena lasciato da Ringhio Gattuso. Sulle spalle di Kevin Prince Boateng il numero dieci di Clarence Seedorf mentre a Pato va il numero nove di Super Pippo Inzaghi a dimostrazione che adesso il Milan chiede al brasiliano gol decisivi e la definitiva consacrazione.

    Uno spunto interessante e suggestivo per il mercato Milan lo può dare proprio il numero 22 lasciato libero da Antonio Nocerino e che potrebbe esser ripreso da Kaka tornato prepotentemente in orbita Milan negli ultimi giorni.

    Numeri Maglia Milan 2013
    Portieri
    1 Marco AMELIA – 32 Christian ABBIATI – 59 GABRIEL
    Difensori
    2 Mattia DE SCIGLIO – 5 Philippe MEXES – 13 Francesco ACERBI – 15 Djamel MESBAH – 20 Ignazio ABATE – 25 Daniele BONERA – 76 Mario YEPES – 77 Luca ANTONINI –
    Centrocampisti
    4 Sulley MUNTARI -8 Antonio NOCERINO – 10 Kevin Prince BOATENG – 12 Bakaye TRAORE’ – 16 Mathieu FLAMINI – 18 Riccardo MONTOLIVO – 21 Kevin CONSTANT – 23 Massimo AMBROSINI – 28 Urby EMANUELSON – 14 Rodney STRASSER
    Attaccanti
    9 Alexandre PATO – 70 De Souza Robson ROBINHO 92 Stephan EL SHAARAWY – 99 Antonio CASSANO

  • Messi show, Argentina Brasile 4-3. Espulso Lavezzi

    Messi show, Argentina Brasile 4-3. Espulso Lavezzi

    Amichevole di lusso quella giocata negli Stati Uniti tra Argentina Brasile che ha visto il successo dei argentini per 4-3 sui rivali verdeoro. Grande mattatore dell’incontro il pallone d’ore Lionel Messi che ha cattuto per tre volte il portiere argentino. E’ il Brasile a dominare gran parte del primo tempo puntando sul pressing alto mentre gli avversari che soffrono il centrocampo organizzato da Mano Menezes riescono a portare a casa la vittoria riproponendo nella ripresa il tridente.

    Il Brasile passa in vantaggio al 22’ grazie a Romulo, che riceve palla a centro area in posizione di sospetto fuorigioco e trafigge l’estremo difensore argentino con un rasoterra incrociato.
    Andare sotto di un gol serve all’Argentina per svegliarsi e, nel giro di 4 minuti, Lionel

    Lionel Messi | © MEHDI TAAMALLAH/AFP/GettyImages
    Messi ribalta il risultato con una doppietta tra il 31’ e il 34’: prima con un sinistro piazzato nell’angolo alla destra di Rafael, e subito dopo con un comodo tiro a porta vuota dopo aver saltato in dribbling l’estremo difensore brasiliano al termine di una corsa palla al piede di 20 metri.

    Nella ripresa saltano gli schemi anche grazie alle tante sostituzioni ma paradossalmente la partita si fa più intensa e spettacolare.
    Al 55’ arriva il pareggio vedeoro con Oscar che sfrutta una sponda in area di Leandro Damiao, e al 66’ il Brasile torna in vantaggio grazie ad un errore di Romero, che esce male su cross da calcio d’angolo e permettendo ad Hulk di siglare il momentaneo 3-2.
    Quattro minuti più tardi l’Argentina si riaffaccia in avanti e trova il 3-3 grazie al napoletano Fernandez, che imbuca di testa su calcio d’angolo. A 5’ dal termine arriva la terza rete della “Pulce” con uno strepitoso sinistro da fuori area che si infila nell’angolino alto alla destra di Rafeal, per l’asso blaugrana gli spettatori del MetLife Stadium riserveranno al 90esimo una standig ovation.
    Nel finale di gara c’è spazio anche per le espulsioni di Lavezzi e Marcelo per una rissa causata da una durissima entrata.

    BRASILE (4-3-3): Rafael (79′ Danilo), Uvini, Juan, Marcelo; Romulo (74′ Casemiro), Oscar (59′ Giuliano), Sandro; Hulk (83′ Lucas), Neymar, Damiao (67′ Pato). All. Menezes
    ARGENTINA (4-3-3): Romero; Rodriguez (88′ Campagnaro), Fernandez, Garay, Zabaleta; Sosa (61′ Guinazu), Gago, Mascherano; Higuain (88′ Lavezzi), Messi, Di Maria (74′ Aguero). All. Sabella.
    Arbitro: Jair Marrufo.
    Marcatori: Romulo (B) 23′; Messi (A) 31′, 34′; Oscar (B) 56′; Hulk (B) 72′; Fernandez (A) 76′; Messi (A) 85′.

    Video Argentina Brasile 4-3 highlights
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  • Convocati Barcellona Milan, c’è Pato manca Van Bommel

    Convocati Barcellona Milan, c’è Pato manca Van Bommel

    Le polemiche di sabato sera al Massimino, la Juventus a -2 non possono distrarre troppo il Milan di Massimiliano Allegri in vista del match di martedì sera al Camp Nou di Barcellona per la partita di ritorno dei quarti di finale di Champions League. Come abbiamo avuto più volte modo di scrivere i rossoneri, così come i catalani, sono stati sfortunati nel sorteggio ma come ha dimostrato la partita dell’andata in un doppio confronto è tutto possibile e lo 0-0 dell’andata lascia praticamente aperta ad ogni risultato la qualificazione. Il Milan arriva alla partita dell’anno con l’assenza pesante di Thiago Silva e quella di Van Bommel ancora alle prese con i problemi alla schiena ma anche con la consapevolezza di esser cresciuta notevolmente da inizio stagione avendo maturato una propria identità. Barcellona Milan deve esser la partita perfetta, per batter i catalani infatti non basta un colpo estemporaneo di Ibra o una fiammata di Boateng bensì una prova corale e ovviamente tanta tanta fortuna.

    Pato convocato per Barcellona Milan | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Rispetto alla partita di mercoledì scorso a San Siro Allegri può senza ombra di dubbio sorridere per aver recuperato Abate che sicuramente partiranno titolari ma anche Pato e Maxi Lopez che pur partendo dalla panchina aumenteranno il peso specifico dell’attacco garantendo alternative durante i novanta minuti. La formazione del Milan al Camp Nou dovrebbe esser con Abbiati in porta, difesa con Abate e Antonini esterni mentre in mezzo con Nesta non escluderei la conferma di Bonera autore di due partite maiuscole contro Barcellona e Catania e dato in grandissima forma. Capitan Ambrosini stringerà ancora una volta i denti impadronendosi del parte centrale del centrocampo, Nocerino e Seedorf saranno le due mezzale mentre Boateng fungerà da trequartista alle spalle di Ibrahimovic e Robinho. Difficilmente Pato giocherà dal primo minuto anche se le notizie che arrivano da Milanello lo danno in grande condizione psicofisica.

    La Champions League e Ibrahimovic. Ogni partita di Champions League può esser l’occasione giusta per Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese pur avendo fatto passi da gigante rispetto al passato non riesce ancora a togliersi di dosso il marchio di “piccolo” nelle partite che contano. Il Camp Nou potrebbe esser la volta buona? Il Milan e tutti i suoi tifosi lo sperano.

    Barcellona più offensivo? Rispetto alla gara d’andata anche Pep Guardiola sembra orientato a far qualche cambio per Barcellona Milan. Non è escluso che il tecnico catalano faccia ricorso alla difesa a tre sopperendo così alle assenze sull’out sinistro ma è comunque abbastanza preventivabile l’utilizzo di Iniesta tra i tre di centrocampo a discapito di Keita e l’inserimento di un terzo attaccante a completare il tridente con Sanchez e Messi.

    Questi i 23 convocati da Allegri per Barcellona Milan:
    Abbiati, Amelia, Piscitelli, Abate, Antonini, Bonera, De Sciglio, Mesbah, Mexes, Nesta, Zambrotta, Yepes, Ambrosini, Aquilani, Boateng, Emanuelson, Nocerino, Seedorf, El Shaarawy, Ibrahimovic, Maxi Lopez, Pato, Robinho.