Una news che non sorprende più di tanto in Formula 1, dove c’è una casa in difficoltà economiche ecco spuntarne un’altra pronta a rilevare i diritti sportivi della mal capitata. I rumors davano il ritorno della Renault quasi per una certezza ed oggi la notizia è ufficiale, la casa automobilistica francese tornerà già a partire dal 2016 rilevando la Lotus che non naviga in acque tranquille.
Carlos Ghosn, Amministratore Delegato di Renault, annuncia il ritorno della casa transalpina come un passaggio reso possibile grazie ad uno studio di fattibilità del management che ha seguito costi e ricavi di una partecipazione al Mondiale e giungendo alla conclusione che l’inserimento di Renault è compatibilmente sostenibile economicamente per l’azienda. Insomma non solo è stato fatto un sensato approccio per non rischiare di dover uscire subito, ma è anche stato valutato il rischio concernente l’acquisizione di Lotus, da qui la conferma dello stesso Ghosn dell’esistenza e la firma sulla famosa lettera d’intenti firmata dalle due aziende a settembre, la base sulla quale si erano formati i rumors che davano pe certo il rientro dopo 11 anni di assenza della Renault in Formula 1.
Ghosn inoltre ha precisato che il ritorno del team francese nel circus sarà graduale, ma l’obbiettivo non sarà quello di essere un team riempitivo del lotto, ma la volontà e il fine del progetto è quello di tornare da protagonisti riducendo il più in fretta possibile il gap iniziale con i top team.
Renault e Lotus lavoreranno insieme, e non sarà la prima volta visto che per ben 15 anni l’asse franco-britannico è stato protagonista nei circuiti raggiungendo anche il mondiale piloti nel 2005 e nel 2006 con Fernando Alonso, Renault inoltre ha partecipato a più di 600 Gran Premi con 168 vittorie, 12 titoli costruttori e 11 mondiali piloti, insomma un bel pezzo di storia in Formula 1 ritorna in gran cassa.
Già scelti i piloti, saranno Pastor Maldonado e Jolyon Palmer alla sua prima esperienza in Formula 1 a fare da apripista per la nuova avventura della Renault nel circus dal 2016.
Nella seconda giornata di test della Formula1 sul circuito di Montmelò, Roman Grosjean ha ottenuto il miglior tempo fermando il cronometro sul 1:22.716, utilizzando le gomme a mescola morbida durante tutto l’arco della sessione. Il francese della Lotus ha preceduto la Mclaren di Jenson Button, leader della mattinata, distaccato di quattro decimi (1:23.181); a seguire Pastor Maldonado e Sebastian Vettel, che ha accusato un secondo di ritardo dallo stesso Grosjean. Fernando Alonso, che è sceso in pista principalmente per avere indicazioni sul passo gara della monoposto, ha ottenuto l’undicesimo tempo firmando il suo miglior passaggio in 1:27.878. Lo spagnolo della Ferrari come detto ha sfruttato la giornata odierna per la simulazione di gara con le gomme a mescola dura, in vista del Gran Premio d’Australia che si terrà tra due settimane all’Albert Park di Melbourne e che darà il via alla stagione 2013.
Alonso alla fine della sessione ha affermato di essere molto soddisfatto delle indicazioni ricevute dalla F138, ritenendo di aver colmato il gap con le rivali e di essere già pronti e attrezzati per lottare fin da subito per il titolo Mondiale. Lo spagnolo è fiducioso per un inizio di stagione ad alti livelli, al contrario di quanto successo lo scorso anno che, nonostante la vittoria nel Gran Premio della Malesia, le difficoltà incontrate sin dalla prima gara sulla F2012 ne aveva limitato il rendimento. Il due volte campione del mondo promuove la nuova vettura definendole “200 volte meglio” della precedente F2012, poco prestante e inferiore rispetto a quelle rivali: l’auspicio è che si possa iniziare il campionato ad armi pari con la Red Bull campione uscente, con la sempre temibile McLaren e anche l’outsider Mercedes che con l’arrivo in squadra di Lewis Hamilton rappresenta una seria minaccia nella lotta al titolo mondiale, che si preannuncia sempre di più interessante e avvincente per tuti gli appassionati della Formula 1.
Sebastian Vettel in pole nel Gran Premio degli Stati Uniti, penultimo appuntamento della stagione di Formula 1. Il campione del mondo dopo aver ottenuto i migliori tempi in tutte e tre le sessioni di prove libere si è ripetuto in qualifica facendo sua la sesta pole position stagionale, 36esima della carriera dando così un chiaro segnale al campionato e alla lotta al titolo Mondiale. Che intende mantenere all’interno del box Red Bull.
Il tedesco ha ottenuto la migliore prestazione grazie al tempo di 1:35.657, tempo inavvicinabile per tutti tranne che per Lewis Hamilton, con il quale ha dato vita ad un duello emozionante sul filo dei millesimi. L’inglese inaspettatamente ha tenuto alla grande il passo di Vettel ed è stato l’unico assieme al tedesco a scendere sotto il muro del minuto e 35, ma ha ha dovuto rinunciare alla pole per soli 109 millesimi di secondo accontentandosi di piazzare la sua McLaren tra le due Red Bull.
Mark Webber infatti è stato relegato in terza posizione ma non ha mai dato l’impressione di poter impensierire i primi due che oggi hanno praticamente fatto un altro sport. Così l’australiano si è dovuto accontentare della terza posizione e sarà affiancato in seconda fila da Kimi Raikkonen che comunque in qualifica ha ottenuto il quinto tempo. Il finlandese beneficerà dell’arretramento del compagno di squadra Romain Grosjean che dalla quarta posizione sarà arretrato di cinque posizioni per la sostituzione del cambio. Grande la prestazione delle due Lotus che anche qui ad Austin hanno dimostrato di essere competitive.
Così come grande è stata la prestazione di Michael Schumacher che con un guizzo è riuscito ad agguantare la sesta posizione, galavanizzato forse dalla possibilità domani di poter raggiungere un altro record, quello del pilota con il maggior numero di chilometri percorsi in carriera che attualmente spetta a Rubens Barrichello, e per farlo gli basterà compiere soltanto due giri. La prestazione del kaiser ottiene maggiore risalto considerando il fatto di aver tenuto dietro le due Ferrari, che hanno effettuato una qualifica davvero disastrosa.
Felipe Massa, che per la prima volta in stagione ha battuto il compagno di squadra Fernando Alonso, ha chiuso in settima posizione mentre lo spagnolo partirà in nona posizione, soltanto grazie alla penalità che dovrà scontare Grosjean che partirà alle sue spalle. Pesanti i distacchi dalla vetta, un secondo e quattro il brasiliano, un secondo e nove l’asturiano, ma soprattutto sono tantissimi i problemi sulla F2012, a partire dagli aggiornamenti portati per questo GP che non sembrano migliorare le prestazioni della Rossa, e a finire con il solito problema nel portare a temperatura gli pneumatici, problema che da tanti anni la Ferrari si porta dietro. Nell’ultima qualifica, per sopperire a questo problema, sulle vetture di Maranello sono state montate delle gomme medie già utilizzate nel tentativo di portare gli pneumatici prima in temperatura, mossa che però non ha pagato e che anzi ha relegato ancora più indietro la Ferrari rispetto alle ultime uscite.
Tra le due Rosse si è piazzata la Force India di Nico Hulkenberg mentre in decima posizione troviamo Pastor Maldonando che ha chiuso la top-ten con oltre due secondi di distacco. Delusione per Jenson Button che non è riuscito ad entrare nell’ultima qualifica per un problema all’acceleratore. Partirà alle spalle della seconda Williams di Bruno Senna. Soltanto 17esimo Nico Rosberg.
E’ successo di tutto nei 55 giri del Gran Premio di Abu Dhabi, 18esimo e terzultimo appuntamento della stagione e uno dei più belli degli ultimi anni. Sul circuito di Yas Marina ha trionfato Kimi Raikkonen che è ritornato sul gradino più alto del podio dopo quasi tre anni dalla sua ultima vittoria datata Gran Premio del Belgio 2009 al volante della Ferrari. Il pilota della Lotus, a cui quest’anno mancava soltanto la vittoria per coronare un campionato molto più che positivo, ha vinto meritatamente la prima gara dopo il suo rientro in Formula 1, correndo una gara accorta ed intelligente dopo aver guadagnato la seconda posizione ai danni di Webber alla partenza, centrando il suo 19esimo successo della carriera sfruttando al meglio il ritiro di Lewis Hamilton che al 20esimo giro è stato costretto al ritiro mentre era saldamente in testa alla gara per un problema tecnico sulla sua Mp4-27, che nella stessa situazione di Singapore ha peccato ancora una volta di affidabilità.
Il successo del finlandese però è dolce-amaro visto che nonostante la vittoria e i 25 punti conquistati è uscito matematicamente dalla lotta al titolo Mondiale che ora riguarda soltanto Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Nell’ordine perché lo spagnolo ha chiuso in seconda posizione mentre il tedesco, partito dalla pit-lane per la penalità inflittagli dai commissari per essere rimasto senza benzina alla fine delle qualifiche, ha compiuto una grande rimonta che lo ha portato al terzo posto finale, limitando i danni in un week-end che dopo i problemi del sabato sembrava non poter portare a nulla di buono. Invece il campione del mondo in carica ha saputo rispondere in pista da vero fuoriclasse, aiutato senza dubbio anche dalla doppia entrata in pista della safety-car, limitando a solo 3 i punti guadagnati dal ferrarista nei suoi confronti quando al termine della stagione mancano solo 2 gare e 50 punti a disposizione. E visto i 10 punti di vantaggio potrebbe chiudere i conti Mondiali già in Texas, gara in programma tra 2 settimane.
Doveva essere la grande occasione per Alonso che invece ha dovuto accontentarsi di recuperare tre soli miseri punti al rivale nella lotta al titolo, pochi ripensando a come era iniziata la gara ma non per questo potrebbero rivelarsi meno importanti. Già perché in gara lo spagnolo ha mostrato il solito incoraggiante passo seppur soltanto nel finale dopo l’entrata della seconda sefety-car, dopo aver gestito al meglio, grazie ad un’ottima velocità di punta nei due rettilinei, gli attacchi della McLaren di Jenson Button, arrivato a fine corsa con gli pneumatici alla frutta. L’inglese, dopo aver cullato l’idea di conquistare la seconda posizione ai danni dell’asturiano, ha dovuto subire anche il sorpasso di Vettel che grazie alla strategia di gara adottata e un pizzico di fortuna si è ritrovato negli ultimi giri con gomme più nuove e performanti, le morbide, trovandosi relegato in quarta posizione ai piedi del podio con l’unica McLaren superstite. Il ritiro di Hamilton infatti ha messo in serio pericolo la possibilità di aggancio alla seconda posizione nel campionato costruttori, occupata momentaneamente dalla Ferrari, e si vede ora insidiata dalla Lotus per la terza.
Discorso simile per la Red Bull, che avrebbe potuto chiudere già qui ad Abu Dhabi i giochi per il Mondiale e invece il ritiro di Mark Webber ha complicato i piani del team di Milton Keynes, che pur tenendo saldamente la testa della classifica ha dovuto rimandare i festeggiamenti. All’australiano infatti ne sono capitate di tutti i colori, prima il solito sorpasso subito da Alonso, poi un testacoda per un contatto con Maldonado nel tentativo di rimonta e alla fine l’ incidente con Romain Grosjean che lo ha messo definitivamente k.o., nella carambola causata da Sergio Perez, poi penalizzato, e che ha coinvolto anche la Force India di Paul Di Resta, che comunque è riuscito a terminare la sua gara in nona posizione e a portare 2 punti preziosi al team.
Tornando alla classifica finale quindi alle spalle di Button ha chiuso Pastor Maldonado che come al suo solito ha lottato e ha fatto a sportellate per difendere la sua posizione. Il giusto premio per la sua tenacia è stato il quinto posto finale che nonostante la quarta posizione iniziale resta un gran risultato. Alle spalle della sua Williams troviamo la Sauber di Kamui Kobayashi, anche lui autore di una grande gara, entrambi hanno chiuso davanti alla Ferrari di Felipe Massa che non è andato oltre la settima posizione in una gara priva di acuti degni di nota.
Ottavo Bruno Senna che ha portato anche la seconda Williams a punti davanti a Di Resta e a Daniel Ricciardo con la Toro Rosso che ha chiuso la top-ten. Ancora anonima la gara della Mercedes se non fosse per lo spaventoso incidente che ha coinvolto Nico Rosberg e Narain Karthikeyan nelle prime battute di gara. La W03 del tedesco è decollata sopra la vettura dell’indiano che aveva subito un rallentamento anomalo proprio all’ultima curva del circuito causando la prima safety-car della gara e il doppio ritiro dei due piloti. Il compagno di squadra Michael Schumacher è invece riuscito a terminare la gara ma in 11esima posizione al di fuori della zona punti.
Jenson Button è stato il pilota più veloce nelle prove libere del Gran Premio di Germania, decimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Sul circuito di Hockenheim il pilota della McLaren ha messo a segno il giro più veloce di giornata grazie al tempo di 1:16.595, tempo fatto segnare nella prima sessione di prove con pista asciutta. Al secondo posto troviamo l’altra McLaren, il compagno di squadra Lewis Hamilton che lo segue a distanza, a ben mezzo secondo di distacco dalla prima posizione, segno che con i nuovi aggiornamenti la Freccia d’Argento è pronta per ritornare a volare.
Significative sono state infatti le novità portate dal team inglese, a partire dalle nuove fiancate, dal nuovo retrotreno ma soprattutto le novità a livello di meccanica all’interno della monoposto che dovrebbero portare ad un incremento delle prestazioni della vettura in pista.
Seguono al terzo posto Fernando Alonso con la prima delle Ferrari a sette decimi di ritardo e la Mercedes di Micheal Schumacher staccato di pochi millesimi dallo spagnolo. Bene la Sauber che piazza Sergio Perez in quinta posizione davanti alla Force India di Nico Hulkenberg e l’altra Mercedes di Nico Rosberg. Felipe Massa chiude le sue prime libere in ottava posizione davanti a Pastor Maldonando e a Romain Grosjean che chiudono la top-ten.
Importanti aggiornamenti anche per quanto riguarda la Lotus che avrebbe portato in Germania un dispositivo molto simile all F-Duct per migliorare ancora di più la velocità di punta, ma perfettamente legale visto che viene azionato direttamente dal DRS e non dal pilota. Grande trovata dunque per il team di Enstone che comunque si era già dimostrata nella prima parte della stagione una delle vetture più veloci sul rettilineo.
Tuttavia il compagno Kimi Raikkonen chiude le prime libere in 15esima posizione a due secondi e due decimi di distacco dalla vetta. Indietro anche le Red Bull che hanno preferito nascondersi con Sebastian Vettel 12esimo e Mark Webber 20esimo in una sessione che di indicativo ha dato davvero poco.
Nelle seconde libere caratterizzate dalla pioggia incessante è invece salito in cattedra Pastor Maldonado che ha sfruttato il breve periodo di tregua della pioggia per montare le gomme intermedie e migliorare giro dopo giro il suo tempo che alla fine è risultato il migliore della sessione grazie all’ 1:27.476. Il ritorno della pioggia ha poi impedito ai piloti di migliorare le posizioni fino a quel momento ottenute congelando di fatto la sessione.
Alle spalle del pilota venezuelano ha chiuso Nico Rosberg che in gara sarà penalizzato di cinque posizioni sulla griglia di partenza per aver sostituito il cambio a causa di un guasto. Il tedesco ha preceduto il campione del mondo in carica Sebastian Vettel e il messicano della Sauber Sergio Perz che si è confermato veloce anche sul bagnato.
Quinto posto per Romain Grosjean davanti alla Toro Rosso di Daniel Ricciardo, mentre chiude ottavo Jenson Button che dimostra di non essere veloce tanto quanto sull’asciutto con la nuova McLaren, e a dimostrazione di ciò la 19esima posizione di Lewis Hamilton. L’inglese precede in nona posizione Mark Webber e in decima Kimi Raikkonen.
Deludenti le Ferrari con Massa 12esimo e Alonso 20esimo proprio alle spalle di Hamilton, anche se nel box si respira un cauto ottimismo in vista della gara. Tanti i testacoda della sessione provocati proprio dalla pioggia che ha reso molto scivolosa la pista: Ricciardo è stato autore di un uscita di pista al Motodrome senza conseguenze, peggio è andata a Micheal Schumacher che sempre nello stesso punto ha perso il controllo della sua Mercedes danneggiando la parte posteriore e quella anteriore della vettura, causando la bandiera rossa e la sospensione anticipata della sessione. Le libere continueranno anche nella mattinata di domani prima delle qualifiche che si svolgeranno al pomeriggio ma atenere banco è come sempre il meteo che anche in questo week-end si preannuncia più incerto che mai.
Co un giro sensazionale Sebastian Vettel sbaraglia la concorrenza conquistando la pole position del Gran Premio d’Europa, ottavo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Sul circuito ricavato nella zona portuale di Valencia, il pilota tedesco campione del mondo in carica ha piazzato la sua Red Bull davanti a tutti ottenendo il miglior tempo di 1:38.086 ipotecando di fatto la vittoria per domani considerata la migliore messa a punto della sua vettura e la tortuosità del circuito che rende i sorpassi difficili. Con la pole ottenuta, la terza in stagione, Vettel raggiunge quota 33 eguagliando due monumenti della Formula 1 come Jim Clark e Alain Prost.
A completare la prima fila Lewis Hamilton, forse l’unico che domani quantomeno potrebbe dare fastidio al bicampione del mondo per la vittoria del Gran Premio. Il pilota anglo-caraibico della McLaren spera di ripetere la gara di due settimane fa in Canada quando, partito dalla seconda piazza in griglia, riuscì con una gara condotta in maniera impeccabile e con la testa a sopravanzare il tedesco salendo sul gradino più alto del podio a Montreal. 1:38.410 il tempo di Hamilton ottenuto proprio all’ultimo tentativo disponibile, 3 decimi da Vettel che per essere colmati sarà necessario tutto il talento del campione del mondo 2008 attuale leader del Mondiale. In ogni caso la McLaren è sembrata un pò patire le gomme a mescola morbida con le quali ha realizzato il tempo, al contrario le medium sembrano lavorare a meraviglia sulla MP4-27.
Seconda fila inedita con un Pastor Maldonado sempre più in rampa di lancio e un ottimo Romain Grosjean che alterna splendide qualifiche a deludenti corse. Il venezuelano, che ha riportato la Williams ad un successo che mancava da 7 anni, ha ottenuto il terzo tempo a 65 millesimi da Hamilton e domani partirà dietro gli scarichi di Vettel mentre lo svizzero con passaporto francese della Lotus ha battuto per l’ennesima volta in qualifica il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen che scatterà dalla quinta posizione. Un divario quello tra i due piloti Lotus impercettibile (solo 8 millesimi). A seguire le due vetture inglesi, Nico Rosberg con la prima Mercedes e Kamui Kobayashi su Sauber che ha avuto la meglio sul compagno di team Sergio Perez (15esimo). Nella top ten entrambe le Force India che qui a Valencia hanno fatto passi in avanti con Nico Hulkenberg che partirà ottavo e Paul Di Resta decimo. Chiuso a sandwich tra le vetture indiane del magnate Vijay Mallya l’altra McLaren guidata da Jenson Button, ancora in evidente difficoltà con la sua Freccia d’Argento ma che a differenza delle ultime tre qualifiche è riuscito a rientrare tra i primi 10 accusando un ritardo di 7 decimi dal poleman Vettel.
Male, anzi, malissimo le Ferrari eliminate entrambe nella seconda sessione. Se per Felipe Massa è diventata ormai un habituè quella di non partecipare alla Q3, per Fernando Alonso essere estromesso dalla lotta per la pole position è una novità alla luce anche dei progressi e dei passi in avanti fatti registrare dalla scuderia di Maranello recentemente. Il pilota spagnolo partirà dalla 11esima piazza, il brasiliano partirà due posizioni più indietro, in 13esima. Quella di domani per le due Rosse sarà una gara tutta d’attacco e in salita. Anche le Ferrari, come le McLaren hanno mostrato di andare meglio con le gomme a mescola dura e di soffrire le soft. Tra la morsa dei due ferraristi partirà Michael Schumacher, anche lui in affanno e sempre alla ricerca di costanza in gara.
Oltre a quella di Alonso, la sorpresa della giornata è stata l’eliminazione di Mark Webber addirittura nella prima sessione. Il pilota australiano partirà dalla 19esima posizione a causa di alcuni problemi riscontrati sulla sua Red Bull sistema Drs che non gli ha permesso di eguagliare le velocità raggiunte dalle altre vetture. Chiudono lo schieramento le due Hispania di Pedro De La Rosa e Narain Karthikeyan e le due Marussia di Charles Pic e Timo Glock. Domani la partenza è fissata alle 14:00.
Sul circuito cittadino di Valencia dove domenica si correrà il Gran Premio d’Europa, Sebastian Vettel prenota pole e vittoria. Il pilota tedesco della Red Bull infatti ha chiuso le seconde prove libere davanti a tutti e in quelle della mattina aveva fatto registrare il secondo miglior tempo dietro solo a Pastor Maldonado, lanciando un chiaro avvertimento alla concorrenza e facendo intuire di avere già una vettura bilanciata in grado di portare a casa l’intera posta in palio.
Nella prima sessione è stato dunque il venezuelano della Williams, eroe a Barcellona, il più veloce con il tempo di 1:40.890 precedendo di un soffio il campione del mondo iridato staccato di soli 83 millesimi. A seguire l’altra Red Bull di Mark Webber a 94 millesimi dal leader con Jenson Button e Fernando Alonso che occupano quarta e quinta piazza con distacchi nell’ordine di un decimo. Distacchi minimi tra i piloti, basti pensare che tra il primo e il nono ci sono solo meno di 3 decimi di distacco. Paul Di Resta precede Michael Schumacher, il vincitore dell’ultimo Gran Premio Lewis Hamilton e Nico Rosberg, chiude la top ten la Lotus Renault di Kimi Raikkonen. Attardato Felipe Massa che non va oltre la 14esima posizione ad un secondo e 2 dalla vetta.
Nella sessione del pomeriggio migliorano le condizioni della pista situata presso la zona portuale della città spagnola con Vettel che migliora sensibilmente la prestazione di Maldonado di oltre un secondo e mezzo chiudendo le libere con il miglior crono odierno in 1:39.334. Alle sue spalle exploit di Nico Hulkenberg a 131 millesimi e Kamui Kobayashi a poco più di 2 decimi. Scendono gli altri big che hanno preferito concentrarsi di più sulle simulazioni gara con Alonso che ha chiuso con il settimo tempo, Webber con il nono, addirittura le due McLaren non sono andate oltre la 12esima e 14esima posizione rispettivamente con Jenson Button e Lewis Hamilton che comunque non sono staccati di molto dalla vetta considerando la posizione, “solo” 8 decimi. Alle spalle dell’anglo-caraibico la seconda Ferrari di Massa. Domani le terze e ultime libere e a seguire le qualifiche a partire dalle 14:00.
Dopo la pausa di una settimana dall’ultimo Gran Premio di Spagna disputatosi nel caldo torrido di Barcellona ecco che la Formula 1 scalda di nuovo i motori per far tappa nel Principato di Monaco, sesto appuntamento del Mondiale 2012, che proprio quest’anno festeggia il suo 70esimo anniversario dalla sua entrata ufficiale nel calendario di F1. L’ultimo GP ha regalato la prima vittoria di Pastor Maldonado, nonchè un grande equilibrio nel campionato al cospetto dei 5 vincitori diversi su altrattante gare disputate. Ecco perchè il GP di Monaco che si terrà domenica si preannuncia come uno dei più avvincenti degli ultimi anni.
IL FASCINO DI MONTECARLO – Monaco rappresenta il circuito più corto con i suoi 3,34 km da percorrere per 78 giri (260,52 km il totale), ma allo stesso tempo quello più lungo visto che le medie sul giro molto basse impongono una maggior durata della distanza in gara. Montecarlo è il circuito più longevo e anche il più lento del calendario con le strette stradine e chicane che lo caratterizzano ma sicuramente anche quello più carico di fascino al pari di circuiti storici come Spa-Francorchamps o Monza dove una vittoria vale certamente qualcosina in più in termini di importanza rispetto agli altri circuiti, ma soprattutto rappresenta ancora uno dei pochi tracciati dove il pilota può ancora fare la differenza e teatro di grandi gare in passato. I muretti vicinissimi alla pista impongono infatti una grande concentrazione per tutta la durata della gara, in cui chi sbaglia non ha via di scampo.
INCOGNITA METEO E GOMME – A differenza di Barcellona dove tutti i piloti hanno dovuto modificare un pò il loro stile di guida per preservare maggiormante le gomme che nell’ambiente torrido della Spagna si usuravano con molta facilità, il clima monegasco dovrebbe dare un pò di tregua visto che le temperature si preannunciano più basse e gradevoli. Proprio per questo, così come lo scorso anno, la Pirelli porterà per la prima volta in stagione la gomma Supersoft, quella con dicitura rossa, che verrà utilizzata come gomma morbida, e quella soft, con spalla gialla, come mescola più dura. Questa scelta dovrebbe garantire un maggiore spettacolo ma soprattutto meno calcoli da parte dei piloti che dovranno preoccuparsi meno di risparmiare le gomme e più sulla prestazione assoluta. Ma attenzione al meteo, che potrebbe riservare in previsione del wee-end una gara sotto la pioggia
FERRARI LAVORA SULL’AERODINAMICA – Rispetto a tutti gli altri circuiti a Monaco è necessaria un’impostazione della vettura nettamente diversa. Per questo in Ferrari si cerca di portare più aggiornamenti possibili atti a migliorare quello che è il carico aerodinamico della monoposto lasciando da parte l’efficenza del motore, che sul circuito cittadino è richiesta al minimo. Tuttavia non si tralasciano molti degli aggiornamenti portati in Spagna e che potrebbero rivelarsi molto utili visto che la F2012 sul circuito del Montmelò, anche se con caratteristiche diverse, è sembrata migliorata rispetto alle prime gare. In Ferrari si tiene a far bene in vista di questo Gran Premio, anche perchè pochi giorni fa, esattamente il 21 Maggio, cadeva l’anniversario del debutto del Cavallino nel Mondiale di F1, proprio sul circuito di Montecarlo nel 1950.
INCERTEZZA SUI FAVORITI – Come detto la Ferrari arriva bene al Gran Premio di Monaco grazie al secondo posto di Alonso nel GP di Spagna che lo ha rilanciato nuovamente in vetta alla classifica mondiale, anche se in coabitazione con Sebastian Vettel. Così come la Williams e Maldonado, binomio vincente al Montmelò, e la Lotus, sempre a piazzamento in questa stagione con Raikkonen e Grosjean, e che senza sorprese potrebbe essere la sesta scuderia vincente nei primi 6 GP. Chi invece arriva un pò meno meglio nel Principato sono Red Bull e soprattutto McLaren. La scuderia austriaca sembra la brutta copia della vettura imbattibile delle ultime due stagioni, mentre a Woking, dopo un inizio abbastanza incoraggiante, paiono aver perso la strada giusta e stanno trovando più difficoltà del previsto a tenere il passo dei primi. Inoltre le caratteristiche della Mp4-27 sembrano adttarsi bene ai circuiti con curve ad alta velocità, praticamente inesistenti a Monaco, e meno a quelle di bassa velocità, paricolare sul quale i due piloti di Woking dovranno lavorare molto.
SCHUMACHER PENALIZZATO – Si parte comunque da una certezza, ovvero la squalifica comminata a Michael Schumacher che verrà retrocesso di 5 posizioni a qualifica ultimata per aver tamponato il brasiliano della Williams Bruno Senna durante il Gran Premio di Spagna. La manovra del tedesco era stata esaminta a fine gara dai commissari che hanno deciso di infliggere la penalità nel GP successivo, visto che la gara dei due piloti a Barcellona era terminata con l’incidente in causa.
PROGRAMMA WEEK-END – Come di consueto il week-end monegasco si aprirà con le prove libere, non di venerdì come su tutti gli altri circuiti, ma di giovedì. Si parte con le prime prove libere alle ore 10:00. seguite dalle seconde libere alle ore 14:00. Da giovedì si riprenderà poi sabato in cui si terranno le terze libere nella mattinata dalle 11:00 alle 12:00, e successivamente la lotta per la pole con le qualifiche delle ore 14:00. Stesso orario per la gara, domenica alle ore 14:00.
Non finisce di stupire il campionato del mondo 2012 di F1, uno dei più combattuti degli ultimi anni. Il week-end spagnolo ha regalato il quinto vincitore diverso, sia come pilota che come costruttore, su cinque gare, ultimo quello storico di Pastor Maldonado, primo pilota venezuelano a vincere un GP. Si conferma bravissimo ancora una volta Fernando Alonso, che conquista un ottimo secondo posto, cosi come Kimi Raikkonen, ancora a podio. Sugli scudi anche Lewis Hamilton e Kamui Kobayashi. Male invece Jenson Button, Mark Webber e Felipe Massa.
Maldonado 10 – massimo voto per il protagonista assoluto di questo GP. Evita di compromettere la sua gara facendo sfilare Alonso al via, poi gestisce la gara da leader vero senza la benchè minima sbavatura. Magistrale il giro più veloce in prossimità nel secondo pit dello spagnolo che intanto aveva finito le gomme e che gli ha permesso il sorpasso. Dopo la pole regalatagli gentilmente dal pasticcio della McLaren corona il suo week-end perfetto con la prima vittoria in F1, e per questo nel suo paese c’è già chi vuole santificarlo.
Williams 10 e lode – ritorno alla vittoria nel giorno più significativo, ovvero nel 70esimo compleanno del suo fondatore Frank Williams, presente ai box e visibilmente emozionato. Risultato meritato vista la crescita esponenziale della vettura di quest’anno che potrebbe riportare la scuderia ai fasti di un tempo.
Alonso 9,5 – vincere davanti al pubblico di casa poteva essere il massimo per lo spagnolo che ce l ha messa tutta per ripagare l’apporto dei suoi fans. La macchina però, a suo dire, lo tradisce nel finale e deve accontentarsi della seconda piazza, che porta comunque punti preziosi in cascina. Si comporta sempre da vero leader, quale nel team in effetti lo è.
Raikkonen 9 – il secondo podio consecutivo è la giusta ricompensa per il finlandese, che da quando è ritornato ha sempre dimostrato di non aver perso lo smalto dei tempi migliori. Ha solo da recriminare al box, che lo tiene inspiegabilmente in pista con gomme finite per una presunta quarta sosta di Maldonando e Alonso, che alla fine non è arrivata. Ha la forza nel finale di riportarsi negli scarichi dello spagnolo, quando però ormai è troppo tardi per attaccarlo. Ciliegina sulla torta dedica il suo risultato alla mamma. Genio.
Grosjean 8 – ottima la prestazione del francese che continua a sorprendere e soprattutto a portare punti importanti al team. Per lui anche la consolazione di aver ottenuto il giro più veloce della gara. Niente male.
Kobayashi 9 – la scelta di aver risparmiato un treno di gomme in qualifica ha pagato. Il giapponese senza acuti di rilievo chiude la gara in quinta posizione ma soprattutto vince la sfida in famiglia con il suo compagno di squadra Sergio Perez. Questa volta è toccato a lui portare in alto i colori della Sauber.
Vettel 7,5 – il risultato non rispecchia tutto quanto messo in pista dal tedesco, che si batte fin dalla partenza per cercare di guadagnare terreno sui primi. Una penalizzazione eccessiva, presa nello stesso momento e per la stessa ragione da Massa, ne rallenta l’azione ma comunque riesce a limitare i danni portando a casa un sesto posto che gli permette di mantenere la leadrship della classifica mondiale in coabitazione con Fernando Alonso.
Hamilton8,5 – parte ultimo retrocesso da una penalizzazione di cui non ha colpa e che forse in fin dei conti è risultata anche eccessiva. Lui in gara fa quel che può, esaltandosi a suon di soprpassi come solo lui sa fare, cercandi di risparmaire al massimo gli pneumatici che nel clima infuocato della Spagna si consumavano velocemente. Alla fine deve arrendersi proprio a causa delle gomme finite ma l’ottavo posto davanti al compagno di squadra porta allo stesso tempo tanta soddisfazione e tanto rammarico.
Button 5,5 – lui che è cosi bravo nell’usare le gomme va i crisi come non mai e si vede. Parte davanti al compagno di squadra, retrocesso ultimo, a fine gara gli termina dietro. Doveva ma soprattutto poteva fare di meglio sin dalle qualifiche. Non pervenuto.
Mclaren 3 – week-end nero per la suderia inglese che comincia malissimo sin dalle qualifiche con il pasticcio del carburante che costa la pole position a Hamilton. Come se non bastasse per la terza volta consecutiva la gara dell’inglese viene condizionata ai box dall’errore dei meccanici che lo tengono ai box più del previsto. Tutto da dimenticare
Massa 4 – pessimo in qualifica con il 17esimo tempo (recupera una posizione poi per la retrocessione di Hamilton in ultima posizione), parte bene e difende egregiamente la sua posizione ma si perde rovinando la sua gara subendo una penalizzazione per non aver rispettato le bandiere gialle.
Webber 5 – totalmente in confusione, cosi come la Red Bull. Praticamente evanescente sia in qualifica, fuori gia in Q2, e in gara tanto che senza penalizzazioni riesce ad arrivare dietro anche al suo compagno di squadra
Cinque su cinque. Tanti infatti sono i vincitori diversi delle prime cinque gare di questo equilibratissimo Mondiale 2012 di Formula 1, che oggi ha visto trionfare Pastor Maldonado, salito sul gradino più alto del podio assaporando il gusto dolce della prima vittoria in Formula 1, ma non è tutto.
L’ex campione del mondo della GP2 è infatti il primo venezuelano a centrare un successo in F1, e lo fa vincendo il Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò nei pressi di Barcellona, regalando a Frank Williams il ritorno alla vittoria proprio nel giorno del suo 70esimo compleanno, vittoria che mancava da ben otto anni dal Gran Premio del Brasile del 2004 con Juan Pablo Montoya. Non è un caso che il ritorno alla vittoria coincida con l’anno del ritorno del motore Renault, binomio che ha caratterizzato le vittorie della scuderia negli anni 90, e con questo meritatissimo successo il team di Groove diventa la quinta vettura diversa vincente nei primi cinque GP di quest’anno.
Da evidenziare la prestazione di Maldonado, che dopo aver perso la testa della corsa alla partenza in favore di Fernando Alonso, riesce a recuperare con una grandissima strategia di gara e a scavalcare lo spagnolo al secondo pit-stop, grazie anche ad un giro record che gli permette di guadagnare ben 2 secondi all’idolo di casa. Da vero veterano poi la gestione della prima posizone, mai messa in dubbio neanche nel finale quando Alonso cominciava a farsi minaccioso negli specchietti ma senza riuscire a trovare il guizzo giusto per portargli l’attacco definitivo.
Il pilota della Ferrari dal canto suo deve recriminare per quel doppiaggio su Charles Pic della Marussia in prossimità della sua seconda sosta che gli ha fatto perdere decimi importanti per la vittoria, anche se è fuori di dubbio che anche senza questo episodio difficilmente avrebbe battuto il super-Maldonado di oggi. Non è bastato infatti l’apporto incredibile del suo pubblico allo spagnolo che nel finale deve ancora lottare con problemi di usura gomme, ma tutto sommato può comunque consolarsi per la continua crescita della Ferrari che nelle sue mani sembra davvero efficace, e per la ritrovata vetta della classifica in coabitazione con Sebastian Vettel.
Anzi nel finale il pilota della Rossa ha il suo bel da fare per mantenere a distanza uno scatenato Kimi Raikkonen, che grazie alla maggior freschezza delle sue gomme a mescola dura gli recupera secondi su secondi portandosi negli scarichi della F2012, me per il sorpasso è troopo tardi. Costa caro al finlandese volante l’ aver ritardato di qualche giro il suo ultimo pit-stop, ma in definitiva il week-end spagnolo conferma il suo buon periodo di forma, basta pensare che il finnico è stato l’unico a mantenere il passo dei primi due piloti, e quindi podio più che meritato.
Medaglia di legno per l’altra Lotus di RomainGrosjean, ancora una volta protagonisti, mentre bella la prestazione della Sauber di KamuiKobayashi che vede premiata la scelta di risparmiare un set di gomme nelle qualifiche con un’ottima quinta posizione.
Dalla settima posizione in poi, a prte Alonso naturalmente, troviamo tutti gli altri big. A cominciare dal campione del mondo in carica SebastianVettel che salva il salvabile chiudendo la gara in sesta posizone, che viste come si erano messe le cose, è oro colato. Partendo da una discutibile penalizzazione per non aver rispettato le bandiere gialle per l’incidente occorso a MichaelSchumacher e BrunoSenna, che ha causato al tedesco la perdita di molte posizioni, per passare alla strana sostituzione del nuovo muso anteriore che apparentemente non sembrava avere problemi.
Nonostante ciò il numero uno in carica riesce a terminare davanti all’unica Mercedes superstite di NicoRosberg che con il settimo posto chiude degnamente il week-end spagnolo del team tedesco, visto l’ennesimo ritiro del compagno di squadra. Non è bastata infatti come in Cina la super-velocità del propulsore Mercedes sul rettilineo principale per competere per la prima posizone e anzi la W03 ha dovuto fare i conti con l’usura degli pneumatici che con il caldo torrido di Barcellona sono ritornati punto debole della vettura.
Mezzo disastro in casa McLaren dove l’unica nota positiva è ancora una volta la rimonta di LewisHamilton, che dall’ultima posizione, dopo la squalifica inflittagli nella giornata di ieri, riesce a limitare i danni e a chiudere davanti al suo compagno di squadra JensonButton. L’anglo-caraibico ha gestito al meglio i suoi pneumatici dimostrando di non essere poi cosi aggressivo come si dice e la tattica delle due soste ha pagato, almeno per quanto riguarda lo scontro in famiglia, ma un ottava e una nona posizione non possono essere certo risultati positivi per il team di Woking, che deve fare ancora i conti con gli errori dei meccanici ai box durante i pit-stop. E’ toccato nuovamente ad Hamilton che al momento di uscire dalla sua piazzola passa sopra la pistola di avvitamento dei dadi della ruota posteriore sinistra, fortunatamente per lui senza conseguenze.
Alle spalle delle due McLaren la ForceIndia di NicoHulkenberg che chiude la top-ten in decima posizione, mentre da dimenticare la gara dell’altra RedBull di MarkWebber, 11esima ad un giro di distacco, e per l’altra Ferrari di FelipeMassa, che come Vettel ha dovuto subire il drive throught per aver ignorato le bandiere gialle, chiudendo la sua gara soltanto in 15esima posizione.