Tag: Pasquale Marino

  • Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Un gol di Marilungo a 11’ dalla fine permette all’Atalanta di ritornare alla vittoria nel recupero di campionato contro il Genoa. Per i rossoblù di Marino, dopo il pesante ko di Catania, un’altra sconfitta che acuisce il momento negativo. Una partita dai due volti quella andata in scena all’Atleti Azzurri d’Italia: primo tempo senza grosse emozioni, ripresa più vivace che oltre al gol decisivo ha visto anche un legno per parte con Kucka e Denis.

    Colantuono rispetto alla vigilia varia solo un elemento: non c’è Moralez nell’undici titolare infatti. Al suo posto Carrozza. Nel 4-4-2 proposto dal tecnico neroazzurro davanti a Consigli difesa formata da Lucchini e Peluso esterni, Stendardo e Manfredini centrali. Cigarini, recuperato nonostante nei giorni scorsi avesse accusato uno stato febbrile, giostra con Brighi in mezzo al campo mentre Schelotto e Carrozza agiscono sull’esterno. In avanti Gabbiadini fa coppia con Denis. Dall’altra parte tutto come previsto per Marino, eccezion fatta per l’impiego dal primo minuto di Kucka. Nel 4-3-2-1 davanti a Frey c’è una difesa formata da Rossi e Constant esterni, Granqvist e De Carvalho centrali. A centrocampo Veloso e Biondini giocano in mezzo con Kucka. Sculli e Jankovic agiscono dietro l’unica punta Palacio.

    Luca Cigarini | © Marco Luzzani/Getty Images

    Chi si aspetta una partita vibrante ed emozionante come quella dell’andata si sbaglia: il primo tempo infatti è soporifero, tanto che i due bomber Denis e Palacio ci provano solo da fuori mentre Gabbiadini su punizione trova pronto Frey. Fanno qualcosina in più i padroni di casa con l’esordiente Carrozza, ma occasioni da rete col contagocce.

    Nel secondo tempo sono gli ospiti però a venire fuori, colpendo subito una traversa con Kucka che su calcio d’angolo stacca imperiosamente ma non centra il bersaglio grosso. Risponde poco dopo Denis, il quale prima trova pronto Frey poi prende in pieno il palo. Colantuono però vuole una scossa, tanto da inserire Bonaventura e Marilungo al posto di Schelotto e Gabbiadini. Dall’altra parte Belluschi subentra ad uno spento Veloso. E il match finalmente decolla. L’Atalanta vorrebbe anche un rigore per un fallo di mano di De Carvalho su un tentativo di intervento di Denis. Prima l’arbitro accorda un calcio d’angolo, poi addirittura una rimessa dal fondo, tanto da far imbufalire i padroni di casa che a questo punto ci mettono maggiore determinazione. E al 34’ trovano il vantaggio: Denis appoggia per Marilungo il quale con un tiro preciso all’angolino supera Frey. Gli ingressi di Jorquera e Ze Eduardo non cambiano le sorti di un match che l’Atalanta riesce a gestire sino alla fine, facendo esplodere l’entusiasmo dei tifosi e di Colantuno. Un successo accolto come una liberazione dopo un momento difficile. Ancora una trasferta con ko annesso per il Grifone: fuori casa il rendimento sin qui è stato davvero pessimo.

    PAGELLE ATALANTA

    Carrozza 7: Era al debutto ma è apparso tutt’altro che emozionato. Una spina nel fianco per il Genoa, una dolce scoperta per l’Atalanta e un attestato di merito per Colantuono che ha creduto in lui.

    Marilungo 7 : Entra e segna, dopo una ventina di minuti, un gol decisivo. Una bella vetrina per lui e una sicurezza in più per il trainer orobico.

    Schelotto 5,5: Non è il giocatore ammirato altre volte. Troppo discontinuo nel periodo in cui è in campo. Tanto che il tecnico se ne accorge e lo sostituisce.

    Denis 6,5: Non segna ma colpisce un palo e fornisce un assist. El Tanque ormai è un pericolo costante per tutte le difese avversarie.

    PAGELLE GENOA

    Veloso 5,5: Dovrebbe fare la differenza, e la fa, ma al contrario. Troppo impacciato, non riesce a dare mai la marcia in più che servirebbe ai suoi.

    Palacio 5,5: Anche lui non entusiasta. Poche volte pericoloso, quasi mai nel primo tempo. E se non gira al meglio lui, sono dolori.

    Kucka 6,5: Tra i pochi a salvarsi tra i suoi. Colpisce anche una traversa, ma più in generale è molto attivo nel corso dei 90’

    Sculli 5,5: Dovrebbe giocare in appoggio alla punta ma alla stessa non fornisce mai palloni importanti e lui alla conclusione ci va davvero poche volte.

  • Atalanta Genoa, riscatto cercasi. Colantuono recupera Cigarini

    Atalanta Genoa, riscatto cercasi. Colantuono recupera Cigarini

    Il match del riscatto. E’ quello in programma alle 18:30 tra Atalanta e Genoa. Le due squadre infatti arrivano da un weekend tutt’altro che eccelso: gli orobici infatti sono stati fermati in casa sullo 0-0 dal Lecce, mentre gli uomini di Marino arrivano dal pesantissimo ko per 4-0 rimediato a Catania. Per entrambe dunque si presenta l’opportunità dell’immediato riscatto in questo recupero e lo richiede anche una classifica che sebbene non pericolosa per gli organici a disposizione dei due tecnici potrebbe essere decisamente migliore.

    Per Colantuono non ci sono grandi problemi di formazione, specie dopo aver recuperato Cigarini, il quale sembrava in dubbio a causa di uno stato influenzale. Out solo Carmona e Capelli. Neroazzurri in campo con il 4-4-2: in porta c’è Consigli, in difesa Ferri e Peluso agiranno sugli esterni con Stendardo e Manfredini centrali. Il recuperato Cigarini insieme a Brighi si occuperanno della zona centrale del campo con Schelotto e Moralez a pungere sugli esterni. In avanti il tandem formato da Denis e Gabbiadini. Panchina invece per Tiribocchi, non al meglio ancora.

    Stefano Colantuono | © Marco Luzzani/Getty Images

    Marino deve rinunciare ad Antonelli, Bovo, Gilardino, Kaladze e Mesto ma schiererà comunque un 4-4-2. In porta ci sarà Frey, difesa con Rossi e Constant esterni, Granqvist e Roger Carvalho centrali. In mezzo al campo agiranno Veloso e Biondini con Jankovic e Sculli sulle fasce. In attacco Zé Eduardo e Palacio, quest’ultimo uomo simbolo delle ultime settimane e sul quale si fa grosso affidamento. Solo panchina invece per Kucka così come per Moretti, quest’ultimo non proprio al top della condizione.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA GENOA

    ATALANTA (4-4-2): Consigli; Ferri, Stendardo, Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Brighi, Moralez; Denis, Gabbiadini.
    A disp.: Frezzolini, Capelli, Lucchini, Bonaventura, Carrozza, Marilungo, Tiribocchi.
    All.: Colantuono.

    GENOA (4-4-2): Frey; M. Rossi, Granqvist, Roger Carvalho, Constant; Jankovic, Veloso, Biondini, Sculli; Zé Eduardo, Palacio.
    A disp.: Lupatelli, Sampirisi, Moretti, Belluschi, Kucka, Jorquera, Meucci.
    All.: Marino.

  • Catania Genoa 4-0, poker etneo all’ex Marino

    Catania Genoa 4-0, poker etneo all’ex Marino

    Catania Genoa alla vigilia doveva essere la partita dello spettacolo e dei gol, date le caratteristiche offensive delle due formazioni in campo: spettacolare lo è stata, regalando al pubblico ben 4 gol, ma a senso unico, soltano per merito del Catania di Montella, l’aeroplanino che può esultare per la squadra che ha saputo mandare in campo contro l’ex tecnico rossoazzurro, Pasquale Marino, attuale allenatore del Genoa in crisi di identità, in confusione assoluta, soprattutto in difesa.

    Alla vigilia Marino aveva lasciato spazio ai ricordi, ai ringraziamenti nei confronti di Pulvirenti, che “gli diede una Ferrari quando aveva solo il foglio rosa” ma ora, dopo il 4-0 incassato, il tecnico di Marsala probabilmente avrà altro a cui pensare rispetto ai convenevoli. Una sconfitta netta, a trecentosessanta gradi, senza appello.

    I sentori che la gara sarebbe stata tutta a favore del Catania erano ben presenti fin dai minuti iniziali, con il rigore concesso dal direttore di gara per fallo di Birsa su Alejandro Gomez, prontamente trasformato dallo specialsta dei calci da fermo, Lodi, al minuto numero 7, che consente al regista di realizzare il sesto gol in campionato e l’ 1-0 della gara. Il Catania anche dopo il vantaggio continua a macinare gioco, spettacolo ed intensità, mentre il Genoa annaspa in modo assai preoccupante, senza idee nè identità. Al 29′ ci prova Birsa a scuotere il Genoa ma la palla termina a lato. Al 39′, invece, altra occasione per il Catania con Francesco Lodi, che prova il sinistro da fuori area che termina a lato non di molto.

    Nel secondo tempo, il Catania si scatena ancor di più, per non lasciare nulla di intentato e provare a chiudere la gara in sicurezza: al 49′, giunge subito il raddoppio degli etnei, con Pablo Barrientos – uno degli astri nascenti del calcio argentino – che realizza di destro, con un tiro da centro area, il gol del 2-0. Al 51′ ammonizione per il genoano Kaladze e, solo un minuto dopo, al minuto 52, il 3-0 realizzato dai padroni di casa, firmato ancora da Pablo Barrientos, su azione iniziata in contropiede, con passaggio di Bergessio, e l’argentino che realizza con un bel tiro di sinistro da centroarea mandando la palla nell’angolino basso, laddove Frey non potrebbe mai arrivare.

    Il Catania potrebbe amministrare il vantaggio, ma pare non volersi accontentare, continuando a macinare gioco e costruire occasioni da gol: al 62′, giunge il poker firmato da Gonzalo Bergessio, su azione iniziata direttamente dal portiere Tomas Kosicky, con la difesa genoana colpevolmente immobile in questa circostanza. Dopo il 4-0 subìto, il Genoa prova a trovare la reazione di orgoglio per rendere almeno meno pesante il passivo: ci provano Jorquera, Veloso, Zè Eduardo, ma sono soltanto tiri da fuori area, poco velleitari, che non impensieriscono affatto Kosicky. Sul finale, Frey salva il 5-0 su colpo di testa di Bergessio che stava per approfittare dell’ennesima disattenzione della difesa genoana.

    Dopo tre minuti di recupero, la gara termina con il Catania che ottiene tre punti fondamentali per la sua classifica, e la prima vittoria nel 2012, mostrando di avere un altro passo rispetto agli avversari, oltre che – a tratti – gioco spettacolare, in stile Barcellona, con le dovute proporzioni naturalmente. Per il Genoa di Pasquale Marino, oggi privo dell’uomo simbolo del mercato di Gennaio, Alberto Gialrdino fuori per infortunio, le problematiche da affrontare e da risolvere sono ancora tante, considerando l’assoluta confusione e l’assoluta difficoltà, sia in fase offensiva che, soprattutto, in difesa, dove la squadra oggi è parsa distratta e troppo nervosa, con ben cinque ammonizioni rimediate, nella fattispecie quelle di Mesto, Kaladze, Birsa, Biondini, Jankovic.

    Con la vittoria odierna il Catania sale a quota 27 punti in classifica, con due partite da recuperare, mentre il Genoa con questo stop resta fermo a quota 30, con un match da recuperare.

  • Catania Genoa, Marino perde Gilardino

    Catania Genoa, Marino perde Gilardino

    Catania-Genoa, in programma oggi pomeriggio alle ore 15 al Massimino, pare essere una delle poche gare di serie A che verrà risparmiata dalle intemperie: nella città etnea, infatti, non si prevedono particolari problematiche e la temperatura si aggirerà sui 9-10 gradi centigradi.

    Il Catania di Vincenzo Montella è reduce dal completamento della gara con la Roma, mercoledì scorso, portando a casa un pareggio prezioso, ma dovendo fare i conti con l’infortunio grave accorso a Potenza, che lo costringerà a saltare il resto della stagione a causa della lesione al legamento crociato anteriore e a sottoporsi ad intervento chirurgico. Inoltre, Montella dovrà rinunciare anche ai vari Suazo, Campagnolo, Capuano e lo squalificato Bellusci.

    Il Genoa di Pasquale Marino, dopo la vittoria fondamentale ottenuta con la Lazio, prova a continuare il trend positivo al Massimino, puntando a far bene considerando anche il fattore ex che riguarda il tecnico siciliano. Il tecnico, però, dovrà fare a meno di molti indisponibili Antonelli, Bovo e Moretti (di lungo corso) ai quali si è aggiunto anche Alberto Gilardino, che in settimana ha subito uno stiramento al polpaccio che lo costringerà ad uno stop di circa un mese. Inoltre, bisogna tener conto delle assenze di Kucka e Constant, anche se per Marino giunge la buona notizia del recupero di Veloso, che è tornato a disposizione e dovrebbe pertanto scendere in campo dal primo minuto.

    Le probabili formazioni vedranno i seguenti schieramenti. Il Catania scenderà in campo con il modulo 3-5-2, con Carrizo in porta, Legrottaglie, Spolli, Marchese in difesa; Izco, Almiron, Lodi, Gomez, Llama a centrocampo;  Barrientos, Bergessio in avanti. Unico ballottaggio probabile quello fra Biagianti ed Almiron, con quest’ultimo che potrebbe esser lasciato a riposo precauzionale.
    Il Genoa si schiererà, invece, con modulo 4-3-3, con Frey in porta, Mesto, Granqvist, Kaladze, Rossi in difesa; Belluschi, Veloso, Biondini a centrocampo; Jankovic, Palacio e Sculli in avanti.

    Il direttore di gara al Massimino di Catania sarà il signor Giacomelli di Trieste.

  • Genoa Lazio 3-2, le pagelle. Super Jankovic, Marchetti flop

    Genoa Lazio 3-2, le pagelle. Super Jankovic, Marchetti flop

    Terza vittoria su tre gare per il Genoa targato Marino sul gelato del “Ferraris” con Rodrigo Palacio e Bosko Jankovic (doppietta) sugli scudi. Battuta d’arresto invece per la compagine biancoceleste che oltre ai tre punti perde per infortunio Rocchi, Stankevicius e forse anche Hernanes oltre all’espulso Diakitè,per il prossimo turno.

    Pagelle Genoa Lazio 3-2
    Genoa

    Jankovic 7,5 sicuramente uno di quei giocatori che se è a posto fisicamente riesce a fare la differenza. Sempre puntuale negli inserimenti approfitta degli errori di Marchetti e Garrido per realizzare una splendida doppietta.

    Palacio 7 l’argentina è in uno stato di forma entusiasmante e l’arrivo di Gilardino gli ha consentito di poter svariare in tutto la zona d’attacco senza poter mai dare punti di riferimento agli avversari. Una vera e propria perla il gol del vantaggio rossoblù che gli consente di festeggiare nel migliore dei modi le sue trenta candeline.

    Sculli 7 l’ex giocatore della Lazio ritorna ai suoi livelli passati lasciandosi trasportare magicamente dall’ambiente rossoblù. Suo l’assist del 2-0 di Jankovic e gol sfiorato in almeno due occasioni.

    Lazio

    Lulic 7 una spina per la difesa rossoblù, mai domo anche quando la sua squadra è sull’orlo del baratro sfiorando il gol e procurandosi il rigore trasformato da Ledesma. Duttilità allo stato puro nega il quarto gol al grifone nel finale del match.

    Klose 6,5 abbandonato per 70’ in attacco riesce comunque a rendersi pericoloso nel finale del primo tempo ed a fornire a Gonzales un assist al bacio per il 3-2 biancoceleste.

    Marchetti 4,5 l’ex portiere del Cagliari si fa un po’ sorprendere dalla magia di Palacio ad inizio partita e poi regala a Jankovic il raddoppio con un uscita velleitaria e completamente fuori tempo.

    Diakitè 5 portato a spasso da Palacio per tutto il match, lascia in 10 i suoi per delle proteste francamente inutili e fuori luogo.

    Le Pagelle

    GENOA (4-4-2): Frey 6,5; Mesto 5,5, Granqvist 6,5, Kaladze 6,5, Constant 6; Jankovic 7,5 (dal 40′ s.t. Birsa s.v.), Kucka 6,5, Biondini 6, Sculli 7 (dal 33′ s.t. Belluschi 6); Palacio 7, Gilardino 6,5. (Lupatelli, Sampirisi, Carvalho, Jorquera, Ze Eduardo). All. Marino.

    LAZIO (4-4-2): Marchetti 4,5; Konko 5,5, Diakité 5, Stankevicius 5,5 (dal 22′ s.t. Biava 6), Garrido 5 (dal 16′ s.t. Rozzi 5,5); Gonzalez 6,5, Matuzalem 6, Ledesma 6,5, Lulic 7; Rocchi s.v. (dal 16′ p.t. Candreva 5,5), Klose 6,5. (Bizzarri, Zauri, Scaloni, Hernanes). All. Reja.

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  • Genoa Lazio 3-2, magia Palacio doppio Jankovic

    Genoa Lazio 3-2, magia Palacio doppio Jankovic

    Nell’anticipo delle 12:30 il Genoa di Pasquale Marino supera la Lazio per 3-2 in una partita rocambolesca in cui gli errori biancocelesti hanno deciso il match. Come contro il Napoli, ancora una volta a Marassi il Genoa sfiora la rimonta subita dopo essere stato in vantaggio per 3-0, regalando al suo Presidente Preziosi, la solita sofferenza nel finale.

    Una Lazio ampiamente rimaneggiata deve fare a meno nel riscaldamento anche del “profeta” Hernanes che preferisce non rischiare la caviglia malconcia nel campo gelato. Appunto il manto del Luigi Ferraris è gelato ed i giocatori impiegano un po’ ad adattarsi alle insidie del terreno di gioco. La sfortuna della Lazio non finisce con Hernanes ma continua con il forfait di Tommaso Rocchi dopo nemmeno 5’ di gioco. Al 9’ il Genoa si porta avanti con una magia di Rodrigo Palacio che, forse in maniera un po’ fortuita, porta in vantaggio il grifone con l’argentino a deviare di tacco su azione da calcio d’angolo. La Lazio risponde subito con Gonzalez che sfiora l’immediato pareggio ma un errore di Marchetti in uscita consente a Jankovic di battere  a rete su assist di Sculli. Sussulto biancoceleste nel finale della prima frazione su due calci d’angolo consecutivi dove nel primo è Frey a respingere su colpo di testa di Klose e nel secondo è Lulic a piazzare la palla a lato di pochissimo. Si chiude così un primo tempo dove la Lazio non ha sicuramente demeritato pagando eccessivamente sulla magia di Palacio e sull’errore di Marchetti.

    La ripresa si apre in maniera deficitaria per la squadra di Edy Reja con Garrido che scivola in un comodo disimpegno consentendo a Jankovic di realizzare una doppietta facile facile. Sul 3-0 come contro il Napoli la partita sembra finita ma Lulic, il migliore in campo per la Lazio, si procura un calcio di rigore che viene trasformato da Ledesma riaprendo così il match. Tuttavia Frey non è impegnato severamente nei minuti successivi ed al 37’ Diakite pensa bene di farsi espellere per proteste lasciando i suoi compagni in dieci. Il Genoa non riesce a pungere in contropiede ed i minuti finali si rendono palpitanti grazie al 3-2 biancoceleste firmato da Gonzalez su assist di Miro Klose. Dopo 4’ di recupero Tagliavento decreta la vittoria rossoblù consentendo a  Pasquale Marino di realizzare la terza vittoria consecutiva in casa e a Rodrigo Palacio di festeggiare nel migliore dei modi il suo trentesimo compleanno.

  • Genoa Napoli, Mazzarri rinuncia a Cavani e Inler

    Genoa Napoli, Mazzarri rinuncia a Cavani e Inler

    Il 6-1 dell’andata va dimenticato” ha dichiarato Mazzarri in settimana, il Genoa è squadra tosta e si è molto rafforzata a Gennaio, com’è consuetudine del presidente Preziosi, protagonista di molte operazioni nella parentesi invernale del calciomercato. I padroni di casa vogliono puntare dritti alla vittoria per migliorare la propria classifica, mentre i napoletani cercheranno di invertire il trend che li vede leggermente in crisi in questo inizio 2012.

    Marino ricorrerà ad un coperto 4-4-2, per contrastare l’azione di rimessa degli avanti partenopei, confermatissimo Frey in porta, in difesa Kaladze e Granqvist torneranno a formare la coppia centrale del reparto arretrato, con Moretti e Mesto ad agire sugli esterni bassi e con il compito di spingere in fase di attacco. A centrocampo, partito Merkel, la diga di mediana sarà composta da Kucka, più volte dato per partente, e dall’ex cagliaritano Biondini. Sulle ali agiranno invece il figliol prodigo Sculli e il ritrovato Jankovic. Coppia d’attacco formata da Palacio e da Gilardino alla ricerca del primo gol in maglia rossoblu.

    Walter Mazzarri | © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    In casa Napoli, mini turn-over per il tecnico Mazzarri, che rinuncia ad uno stanco Inler inserendo Dzemaili in mediana, e con un unico dubbio in attacco con Pandev e Cavani, a lottare per una maglia, con il macedone in vantaggio sul bomber uruguayano. In difesa solito terzetto, con Britos al fianco di Cannavaro e Campagnaro. Mentre a centrocampo come detto presente Dzemaili a far coppia con Gargano e ad agire sugli esterni Maggio e Dossena anche quest’ultimo preferito a Zuniga. In attacco come detto unico dubbio rappresentato dalla punta centrale del tridente, confermati, invece, Hamsik ed il Pocho Lavezzi.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA NAPOLI

    Genoa (4-4-2): Frey, Kaladze, Granqvist, Moretti, Mesto; Kucka, Jankovic, Biondini, Sculli; Palacio, Gilardino.
    A disp.: Lupatelli, Sampirisi, Zè Eduardo, Pratto, Birsa, Seymour, Jorquera.

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Dzemaili, Gargano, Dossena; Pandev, Hamsik; Lavezzi.
    A disp.: Rosati, Fernandez, Aronica, Inler, Zuniga, Vargas, Cavani.

  • Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Il carattere della squadra vincente è ormai un marchio ben evidente che Ranieri ha impresso nelle mente di tutti i suoi giocatori che scendono in campo. Dati alla mano l’Inter sta seguendo lo stesso strano percorso della passata stagione, quando Leonardo dovette rivitalizzare un gruppo dato per finito. L’arduo compito è capitato nelle mani di Ranieri che con questo filotto di vittorie e il morale alle stelle con la vittoria nel derby è riuscito a ridare colore ad una stagione più nera che azzurra. Il tecnico romano è riuscito nell’integrazione graduale dei più giovani, e nel rigenerare i vecchi senatori come Cambiasso e Maicon che molti davano per bolliti. L’Inter si disfa della pratica Genoa senza troppi problemi, grazie a una perla del terzino destro brasiliano, e con un’azione corale di rara bellezza tra Obi e Poli, a dimostrazione che il valore della panchina nerazzurra non sia così basso. La nota positiva è anche il buon rientro di Sneijder, che mette nelle gambe ottanta minuti e lotta sfiorando il gol in più di un’occasione. Poco da dire per un Genoa rinunciatario ancor prima di scendere in campo nelle parole del suo tecnico e di Preziosi, che hanno snobbato questa competizione per il campionato.

    Andrea Poli | © Marco Luzzani/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Maicon 7,5 Il colosso. Assolutamente devastante, ricorda a tutti chi è il terzino destro più forte del mondo, mettendo la freccia e asfaltando la sua fascia destra. Nemmeno inizia la partita e fa partire un destro che toglie le ragnatele sotto il sette difeso da Lupatelli. Partenza col botto! Non bastasse recupera mille palloni e entra di diritto anche nell’azione del raddoppio servendo l’assist per Poli. Stakanovista della corsa.

    Cambiasso 7 E’ tornato ai suoi livelli migliori, con delega di vice allenatore in campo consegnata direttamente da Ranieri. Urla, lotta e recupera una quantità innumerevole di palloni in mediana, riuscendo a deliziare il suo pubblico anche con qualche giocata di fino. Da segnalare come sia l’unico giocatore a non aver mai riposato da quando c’è Ranieri in panca.

    Poli 7 Contro il Genoa sente ancora l’aria del derby della Lanterna e scende in campo con il coltello fra i denti, ringhiando e rincorrendo ogni avversario. Mette la ciliegina sulla torta trovando il gol del 2-0 nella ripresa, scambiando in maniera spettacolare con Obi e battendo Lupatelli. Primi applausi sentiti per lui di San Siro.

    Sneijder 6,5 Parte bene, cercando il gol con un paio di conclusioni dal limite dell’area, poi cala un po’ cercando giocate che non gli riescono alla perfezione. Nella ripresa scarta due avversari con un tunnel e prova una conclusione a giro che sfiora il palo lontano. C’è tempo per provare un pallonetto da fermo e prendersi i complimenti da Ranieri che lo toglie concedendogli la standing ovation per un rientro importante.

    Castaignos 5 Ranieri gli concede l’occasione e le chiavi dell’attacco nerazzurro ma lui si dimostra troppo timido in una serata in cui avrebbe dovuto dimostrare quanto vale. Spreca l’unica occasione buona nel primo tempo, senza lasciare il segno se non per un retropassaggio sciagurato a servire Pratto lanciato a rete contro Castellazzi.

    PAGELLE GENOA

    Sculli 6 L’aria di ‘casa’ gli fa bene, poiché entra nei minuti finali della ripresa e riesce a incidere sul risultato finale con un gran colpo di tacco al volo che si trasforma nell’assist per Pratto prima della ribattuta di Birsa sul gol del 2-1.

    Kucka 5,5 Sarà che ormai ha già le valigie in mano, o meglio ha già la maglia nerazzurra addosso, che stasera gioca una partita senza lodi, limitandosi a fare il minimo sindacale. Perde di netto il duello con Cambiasso in mediana.

    Birsa 6,5 Buona la sua partita, costellata di buone giocate, un bel tunnel ai danni di Poli, e il gol cercato e arrivato nel finale di match. Come un rapace d’area si è inserito con i tempi giusti per sfruttare la ribattuta sulla traversa di Pratto, per bucare Castellazzi.

    Ze Eduardo 4 Chi? Il suo nome si sente solo nel momento della lettura delle formazioni. Assente ingiustificato.

    HIGHLIGHTS INTER GENOA 2-1

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  • Coppa Italia, Inter Genoa. Forlan nuovo stop

    Coppa Italia, Inter Genoa. Forlan nuovo stop

    Cavalcando l’ondata di entusiasmo post derby l’Inter cercherà di allungare il filotto di vittorie consecutive battendo il Genoa negli ottavi di Coppa Italia nella sfida in programma questa sera al Meazza. Claudio Ranieri stigmatizza su chi lo riempie di critiche per un gioco poco brillante e poco spettacolare contro il Milan, spiegando come nel calcio l’importante sia raggiungere i risultati, che in quest’ultimo periodo ai nerazzurri proprio non mancano. Clima diverso per i rossoblu guidati da Marino, che nonostante l’ultima ottima vittoria contro l’Udinese, daranno la massima priorità al campionato, (secondo le stesse parole del tecnico) soprattutto a causa della lunga lista di indisponibili per il match di stasera. Più che una partita di Coppa stasera si assisterà a una vetrina importante per molti calciatori che per diversi motivi non hanno mai trovato spazio nelle rispettive squadre, cercando in questo match l’ultima speranza di convincere i propri tecnici. Kucka, Ze Eduardo, Castaignos, Zarate, e Birsa sapranno sfruttare l’occasione?

    Diego Forlan | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    INTER – Stagione sfortunata per Diego Forlan, che ha accusato un risentimento muscolare nell’allenamento e i risultati degli esami non lasciano molte speranze: stiramento tra il primo e secondo grado al retto femorale della gamba destra (considerando inoltre come avesse appena recuperato dal grave infortunio al bicipite femorale dell’altra gamba). Il tecnico nerazzurro stasera dovrebbe lasciare spazio a chi ha giocato di meno, facendo riposare molti senatori in vista del prossimo big match contro la Lazio. È dunque il turno di Sneijder che dopo il lungo recupero e i pochi istanti giocati nel derby deve mettere più minuti nelle gambe e riprendersi le chiavi del gioco nerazzurro. Possibile l’utilizzo del modulo 4-4-1-1 con Ranocchia che torna a giocare dopo la rete di Cesena, affiancato da una vecchia conoscenza come Cordoba, supportati entrambi sugli esterni da Chivu e Maicon. In mediana, immancabile uno tra Thiago Motta e Cambiasso (leggermente favorito il brasiliano che contro la Lazio sconterà un turno di squalifica) con Poli al centro, mentre sugli esterni agiranno il capitano Javier Zanetti e l’altro argentino Ricky Alvarez. Leggermente avanzato nella sua posizione naturale c’è il ritorno di Sneijder a servire palloni all’unica punta Castaignos. Novità anche tra i pali dove Castellazzi concederà un turno di riposo a Julio Cesar.

    GENOA – La lista degli infortunati del Grifone è interminabile: Dainelli, Kaladze, Antonelli, Bovo e Gilardino sono out per la sfida di stasera. Marino inoltre lascia a casa altri pezzi da novanta: Palacio appena recuperato non è rischiabile, Frey si trascina da tempo un problema alla schiena e Veloso ha bisogno di un turno di riposo. Quindi sarà un Genoa ridisegnato con molti nomi nuovi, e alcuni rientri importanti, tra i quali quelli di Moretti che ha appena scontato il turno di squalifica e la possibilità per Kucka di tirar fuori una prestazione convincente proprio contro la sua prossima possibile squadra. Modulo speculare a quello nerazzurro, con Lupatelli a sostituire Frey, Moretti e l’autore della rete contro l’Udinese Granqvist al centro della difesa, con Mesto e Constant sulle corsie laterali. A centrocampo Seymour e Kucka dovrebbero giocare più centrali, mentre sugli esterni occhio a Rossi e l’ultimo arrivato dal Cagliari Biondini. Dietro l’unica punta Pratto dovrebbe giocare Jorquera, ma il ritorno in patria di Sculli dalla Lazio, potrebbe far cambiare i piani tattici di Marino. Occhio anche all’esterno destro di 19 anni Sampirisi (a metà con il Milan) che rientra nella lista dei disponibili e potrebbe avere un’occasione importante di dimostrare il suo valore.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER GENOA

    Inter (4-4-1-1): Castellazzi; Maicon, Ranocchia, Cordoba, Chivu; Zanetti, Poli, Cambiasso, Alvarez; Sneijder; Castaignos.
    A disp.: Orlandoni, Lucio, Thiago Motta, Faraoni, Obi, Milito, Zarate. All.: Ranieri.

    Genoa (4-4-1-1): Lupatelli; Mesto, Moretti, Granqvist, Constant; Biondini, Kucka, Seymour, Rossi; Jorquera; Pratto.
    A disp.: Scarpi, Marchiori, Samperisi, Birsa, Jankovic, Sculli, Ze Eduardo. All.: Marino.

  • Genoa Udinese 3-2, Marino batte Guidolin

    Genoa Udinese 3-2, Marino batte Guidolin

    Una partita per cercare risposte e trovarle, quella tra il Genoa di Marino e l’Udinese di Guidolin valida per la 18esima giornata di Serie A, la penultima del girone d’andata. Una gara delicata per il Grifone, reduce da due sconfitte consecutive, una più pesante dell’altra, contro il Napoli – con conseguente esonero di Malesani – e contro il Cagliari nella prima del 2012, all’esordio di Marino. Un Genoa dalla difesa più che rimaneggiata, con Marco Rossi generoso ad arretrare in difesa per questa gara, ma con un esordiente Gilardino a Marassi, proprio contro la sua vittima preferita in Serie A, ossia l’Udinese alla quale ha già segnato 13 gol.

    Genoa | © Getty Images

    L’Udinese, invece, dopo un avvio di campionato perfetto, ha subito in settimana la prima delusione della sua stagione, con l’eliminazione dalla Coppa Italia a causa della sconfitta contro il Chievo Verona. Inoltre, gli uomini di Guidolin patiscono anche le assenze di tre giocatori fondamentali impegnati in Coppa d’Africa, Asamoah, Benatia e Badu, oltre che l’assenza di Domizzi, costringendo il tecnico a schierare in difesa Ferronetti.

    La gara si apre con un gol annullato all’Udinese, realizzato da Totò Di Natale all’ottavo minuto, per fuorigioco; un minuto dopo, invece, si rende pericoloso Gilardino su suggerimento di Palacio, ma Gila non è prontissimo nell’affrontare a tu per tu Handanovic che salva il risultato. Al 12′, protagonista ancora il portierone dei friulani, che salva su un tiro pericoloso di Merkel.

    Al 13′, però, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, è l’Udinese a passare in vantaggio con colpo di testa di Ferronetti, lasciato libero ed indisturbato nel colpire a rete. Al 21′ è ancora decisivo Handanovic, con una parata di piede su un tiro velenoso di Gilardino. Al 43′ si rende pericolosa nuovamente l’Udinese con Floro Flores, sul quale è pronto Frey a deviare con i pugni in calcio d’angolo.

    Il secondo tempo si apre con emozioni immediate: dopo solo 4′ Granqvist mette il risultato in parità, approfittando di una buona punizione calciata da Jankovic e, soprattutto di una papera di Handanovic che non trattiene. Appena un minuto dopo, è lo stesso Jankovic a portare in vantaggio il Genoa, realizzando il 2-1 di destro sul secondo palo, grazie ad un bell’assist di Constant.

    Al 56′, occasione dell’Udinese con Floro Flores ma Frey è bravo a chiudergli la porta in faccia. La gara acquisisce un ritmo incalzante, senza attimi di respiro: al 72′ è Palacio a marcare il tabellino realizzando il 3-1 con un’azione rocambolesca, innescata da Gilardino, con la partecipazione involontaria di Ekstrand; Palacio ne approfitta ed infila Handanovic, realizzando il suo personale settimo gol in campionato.

    La partita sembra avviarsi sui binari di una vittoria per i padroni di casa con due gol di scarto, ma le emozioni non sono ancora finite: al 74′ fallo in area di Marco Rossi su Totò Di Natale (molto dubbio, sembra prendere la palla, ndr) con conseguente espulsione del capitano rossoblu e calcio di rigore di cui si incarica lo stesso Di Natale, che realizza daglu undici metri il gol del 3-2, suo tredicesimo gol in campionato.

    La gara si riapre, così, improvvisamente con un’ulteriore occasionissima per Di Natale, che potrebbe realizzare il 3-3 ma viene bloccato da un super Frey che neutralizza sia il tentativo di Totò che la ribattuta di Basta. All’81’, ancora pericolosissimo l’attaccante napoletano, ma è sempre Frey bravissimo a negargli la gioia del pareggio, superandosi nuovamente. All’89’ occasioni da una parte e dall’altra, sull’immediato capovolgimento di fronte: prima è pericoloso Jankovic su Handanovic, poi sul contropiede di Di Natale, è Frey molto bravo a deviare il destro del napoletano. Tre minuti di recuepero finali, molto accesi, con un’ammonizione rimediata da Veloso: il Genoa comunque riesce a chiudere la gara in fase d’attaco per evitare ulteriori pericoli da parte dei Friulani.

    La gara si chiude sul 3-2, regalando al Genoa la prima vittoria della gestione Marino ed all’Udinese uno stop imprevisto che la allontana dalla vetta della classifica.