Tag: Pasquale Marino

  • Cagliari, Delio Rossi o Reja se salta Ficcadenti

    Cagliari, Delio Rossi o Reja se salta Ficcadenti

    Si sarà pure dimesso dalla carica di Presidente del Cagliari, ma Massimo Cellino continua ad osservare da vicino la squadra e nei giocatori non vede la cattiveria giusta e la voglia di lottare su ogni pallone, caratteristica che il patron sardo vuole dai ragazzi per centrare una difficile salvezza. Per questo motivo avrebbe messo in discussione la posizione del mister Ficcadenti, concedendogli ancora due settimane di tempo per dare una sterzata netta alla stagione dei rossoblu che si ritrovano in piena zona retrocessione avendo guadagnato due punti in cinque partite senza neanche convincere sull’aspetto del gioco. Chi sta peggio del Cagliari è il Palermo dell’amico Zamparini, ultimo con un solo punto in classifica e con il cambio della guida tecnica già effettuato.

    I DUBBI – Cellino non è convinto pienamente sul modulo tattico utilizzato da Massimo Ficcadenti, che manda in campo la squadra con il 4-3-3, ma in squadra l’unico esterno di ruolo è Victor Ibarbo, che è alla sua seconda stagione in Italia e non fa della saggezza tattica il suo cavallo di battaglia, limitando ulteriormente il modo di giocare dei rossoblu che spesso si affidano più all’estro di Pinilla che alla costruzione di una manovra corale. C’è da aggiungere che il colombiano non è tra i titolari, infatti l’ex allenatore del Cesena preferisce due esterni non di ruolo come Cossu e Thiago Ribeiro, che devono sobbarcarsi anche tutta la fase difensiva, limitando notevolmente le loro caratteristiche offensive. Altra nota dolente è la difesa. Pisano esterno sinistro costa gol subiti e poca spinta sul quella fascia e preferirlo ad Avelar (terzino sinistro di ruolo) o ad Ariaudo (che ha giocato più volte in quella posizione con buoni risultati) sembra quasi una mossa da kamikaze. La coppia difensiva non è più solida come negli ultimi anni, e Astori senza il compagno di una vita Canini, sta inanellando una serie di prestazioni molto sotto la sufficienza.

    Ficcadenti, due settimane per tenersi la panchina sarda © Enrico Locci/Getty Images

    FIDUCIA A TEMPO – L’attuale mister del Cagliari ha le ore contate. Avrà occasione di far cambiare idea al patron rossoblu vincendo e convincendo nella doppia sfida salvezza contro Pescara e Torino. La prima in casa, finalmente in uno stadio aperto parzialmente al pubblico e la seconda in trasferta, contro l’ex Ventura che sta entusiasmando per il gioco offerto, meno per i risultati raccolti. I tifosi vorrebbe l’esonero di Ficcadenti immediatamente, già contrari la stagione scorsa al suo richiamo dopo l’allontanamento di Davide Ballardini. Non resta che aspettare, domenica in caso di sconfitta il tecnico cagliaritano dovrà chiudere la valigia e salutare l’isola.

    I SOSTITUTI – Circolano già i primi nomi. In rigoroso ordine alfabetico troviamo Marino, Reja e Delio Rossi. Il primo, pallino del presidente da qualche anno non convince sotto l’aspetto tattico visto che utilizzerebbe un modulo simile a quello attuale. Invece Reja, ex rossoblu (autore dell’ultima promozione in A del Cagliari), è il classico tecnico che si adatta ai ragazzi a disposizione e avrebbe l’esperienza necessaria per uscire da questa brutta situazione. L’ultimo nome è quello dell’ex tecnico di Lazio e Fiorentina, apprezzato notevolmente dal pubblico sardo che vedono in lui l’allenatore ideale per aprire un ciclo importante. Rossi ultimamente ha sempre rilasciato dichiarazioni pro-Cagliari e questo fa ben sperare sul suo arrivo. I tifosi ci sperano. Ora non resta che aspettare.

  • Genoa, ritorno al passato. Via Marino, c’è di nuovo Malesani

    Genoa, ritorno al passato. Via Marino, c’è di nuovo Malesani

    Costa piuttosto caro a Pasquale Marino il 5 a 4 rimediato a San Siro contro l’Inter. Il presidente del Genoa Enrico Preziosi ha deciso infatti di esonerare il tecnico siciliano e di riaffidare la panchina dei Grifoni ad Alberto Malesani, a sua volta mandato a casa appena tre mesi e mezzo fa dopo la pesante debacle del San Paolo contro il Napoli, che in quell’occasione passeggiò sui rossoblu come dimostrò il 6 a1 finale.

    Il divorzio tra Marino ed il Genoa però non è solo frutto della sconfitta a Milano, che sulla carta può anche starci, ma va ricercato nella mancanza di sintonia con gran parte dello spogliatoio genoano che non ha mai celato il desiderio di rivedere Malesani alla guida della squadra. E così Preziosi ha adottato questa soluzione che non comporterà nulla dal punto di vista economico in considerazione del fatto chec il tecnico era comunque a libro paga della società.

    Alberto Malesani | © Getty Images

    Per il Genoa questo è indubbiamente un momento delicato visto che la vittoria manca da due mesi, da quando cioè al Ferraris veniva battuta per 2 a 1 la Lazio. Nonostante tutto la posizione di Marino sembrava ancora sicura, almeno per una settimana, fino cioè alla gara di Novara. Ed invece ieri Preziosi ci ha ripensato dando il ben servito all’ex tecnico del Catania e contattando nel primo pomeriggio Malesani il quale, dopo aver dato la propria disponibilità al rientro, si è recato immediatamente a Genova. Una scelta comunque dettata più dalla volontà dello spogliatoio che dall’ammirazione che Preziosi nutre per lo stesso Malesani, considerando che dopo quel 6 a 1 di Napoli il patron dei liguri rilasciò dichiarazioni piuttosto sibilline in tal senso.”Siamo stati inguardabili, non avevo altra scelta. Ma forse l’ errore è stato puntare su un allenatore la cui filosofia non si sposa con le esigenze della società“.

    Oggi è in programma la prima seduta di allenamento sotto la guida di Malesani visto che ieri la stessa è stata svolta sotto l’occhio vigile del preparatore atletico Pilati e da quello dei portiere Spinelli. Serve ricompattare il gruppo dunque: la trasferta di Novara è molto delicata e Malesani punta a fare bene al proprio ritorno in rossoblu.

  • Inter – Genoa 5-4, Stramaccioni parte col botto

    Inter – Genoa 5-4, Stramaccioni parte col botto

    Inizia con un risultato sudato e strappato con i denti l’avventura di Andrea Stramaccioni sulla panchina dell’ Inter . Cinque gol realizzati e quattro subiti, per ribadire come questa Inter sia più che pazza. Com’era prevedibile mancano ancora gli equilibri, ma i primi accorgimenti fatti dal neo tecnico nerazzurro, sono stati evidenti almeno dal punto di vista dello spettacolo, e nel saper rivitalizzare un giocatore dato per disperso come Zarate. Mentre la squadra di Marino mostra un evidente squilibrio tra la potenza del suo reparto offensivo, e le disattenzioni inspiegabili del proprio reparto arretrato, confermando le statistiche della peggior difesa della Serie A.

    La rivoluzione alla lettura delle formazioni non c’è, perché Stramaccioni, punta forte sui soliti noti, inserendo solo Chivu al posto di Nagatomo e lasciando Lucio in coppia con Samuel. Confermata davanti la presenza di Zarate nel tridente offensivo con Milito e Forlan. Marino deve far a meno di Rossi, inserendo in mediana Belluschi e nel tridente offensivo spazio per Sculli, con Gilardino e Palacio.

    Zarate e Stramaccioni © Claudio Villa Getty Images Sport

    PRIMO TEMPO  Genoa vicinissimo al gol al 9’ con Sculli che sugli sviluppi di un corner impatta di testa e trova il salvataggio sulla linea da parte di Cambiasso con Julio Cesar battuto. I nerazzurri sono spietati e alla prima azione utile puniscono il Genoa: azione bellissima con Zarate che pesca Forlan sull’esterno e l’uruguaiano pennella in area un cross perfetto per Milito che di testa batte Frey e porta i suoi sul 1 a 0. Al 20’ occasione colossale sprecata dai nerazzurri, dove Samuel serve una sponda a Cambiasso che di testa da due passi colpisce a botta sicura ma trova un miracolo di Frey, e sulla ribattuta brutta svirgolata di Milito che manda il pallone altissimo. Il Principe si fa perdonare al 28’ realizzando la sua doppietta, e il suo 16esimo gol personale, pescato da un gran lancio di Stankovic, l’argentino scatta sul filo del fuorigioco tagliando fuori tutta la difesa rossoblu e battendo in solitaria Frey. I nerazzurri calano il tris al 38’ con la difesa del Genoa completamente in tilt. Pessimo disimpegno difensivo e la firma sul terzo gol è di Samuel che da due passi deve solo mettere dentro l’assist di Lucio dalla destra. Il Genoa non si arrende e nel secondo minuto di recupero trova un gol fortunoso dopo un altro salvataggio sulla linea di Cambiasso, dove Sculli di rovesciata trova la deviazione di Moretti utile a battere Julio Cesar: 3 a 1.

    SECONDO TEMPO – Cambio per Marino nella ripresa che inserisce Jankovic togliendo Veloso, schierando un modulo estremamente offensivo, il  4-2-4. Partita più equilibrata nei primi minuti, sia per un Genoa più attento in fase difensiva sia per un’Inter che sembra essere calata vistosamente. Al 13’ episodio chiave, con Zanetti che commette involontariamente fallo di mano in aera di rigore, Valeri non ha dubbi e assegna il penalty. Palacio dagli undici metri è spietato e spiazza Julio Cesar portando il punteggio sul 3 a 2. Stramaccioni intanto fa esordire Guarin al posto di Stankovic. Al 28’ grande giocata di Milito che salta l’uomo serve un pallone perfetto a Forlan che in area liscia clamorosamente la conclusione. Pochi istanti dopo il gol se lo inventa da solo Zarate, saltando l’uomo, creandosi lo spazio e trovando un tiro a giro sul palo lontano, imprendibile per Frey: Inter 4 Genoa 2. La partita non smette un attimo di regalare emozioni e al 34’ Belluschi serve una verticalizzazione perfetta per Palacio. L’argentino a tu per tu con il portiere si fa stendere ottenendo un altro rigore e l’espulsione di Julio Cesar. Gilardino dagli undici metri beffa il neo entrato Castellazzi con un diagonale imprendibile. Partita riaperta: 4 a 3! Finale pirotecnico al 38’ con un penalty guadagnato da Guarin, l’espulsione di Belluschi per la chiara occasione da gol, e dal dischetto di rigore Milito mette a segno il terzo sigillo personale. Incredibile al 44’ un altro rigore per il Genoa, per un intervento scomposto di Lucio su Sculli: Gilardino realizza nuovamente, portando la partita sul risultato rocambolesco di 5 a 4. Liberazione al fischio finale, per tutto l’ambiente nerazzurro.

  • Inter – Genoa, Stramaccioni fiducia a Zarate

    Inter – Genoa, Stramaccioni fiducia a Zarate

    È arrivato il momento della nuova Inter targata Andrea Stramaccioni. La sfida casalinga che i nerazzurri affronteranno domenica contro il Genoa di Marino, sarà un banco di prova importante per valutare se quantomeno l’influsso e le motivazioni positive del nuovo allenatore interista inizino a dare i loro frutti sin da subito. La classifica parla di due squadre assolutamente in crisi, dove per l’Inter bloccata con un punteggio che la tiene fuori dai giochi per il terzo posto, vincere significherebbe ritrovare quella scintilla che Moratti aveva già chiesto a Ranieri prima del match contro la Juventus. Discorso diverso per i grifoni, che dopo il pareggio acciuffato in extremis contro la Fiorentina, cercano la vittoria come l’acqua nel deserto, soprattutto considerando come i tre punti manchino in casa Genoa da otto turni.

    Mauro Zarate © Claudio Villa Getty Images Sport

    INTER- Per i più sognatori, e i tifosi più entusiasti che si aspettavano una rivoluzione ‘verde’, un rinnovamento totale dal punto di vista anagrafico, ci sarà ancora da aspettare. Stramaccioni ha iniziato a lavorare con il gruppo da una sola settimana, e la mission aziendale è stata subito chiara: Vincere. I giovani troveranno il loro spazio nel corso di quest’ultimo scorcio di campionato, ma ora spazio ancora una volta ai senatori, con qualche variazione tattica che permetterà forse di vedere una nuova Inter. L’assenza di Sneijder e Alvarez (non ancora recuperato al 100%) costringe il giovane Strama a schierare un 4-3-3 dove potrebbe rivedere il campo dal primo minuto proprio Mauro Zarate. Nel dettaglio, la linea difensiva potrebbe vedere tornare Ranocchia a fare coppia con Samuel, consegnando un turno di riposo a Lucio. Larghi sulle fasce, vista l’indisponibilità di Maicon, dovrebbero giocare il capitano Zanetti, e sul versante opposto uno tra Nagatomo e Chivu. In mediana la linea a tre vedrà Stankovic al centro con Poli da un lato e il ballottaggio tra Guarin e Cambiasso dall’altro. Nel tridente offensivo, posto garantito al centro per Milito, con l’innesto sulle fasce di Forlan e Zarate.

    GENOA-Le buone notizie arrivano dall’infermeria, dove è recuperato e arruolabile Rossi. Marino propone un modulo speculare a quella nerazzurro, schierando un 4-3-3 che garantisce buona copertura dietro e una discreta manovra offensiva in fase di ripartenza. Nel dettaglio, davanti a Frey agiranno l’ex rossonero Kaladze in coppia con Carvalho al centro, mentre sulle corsie laterali spazio a Mesto e Moretti. A centrocampo tanta responsabilità per Veloso che deve prendere le chiavi del gioco rossoblu in mano e guidare la sua squadra come un vero leader. Più larghi sugli esterni Rossi e Biondini. Davanti per cercare di bucare la retroguardia nerazzurra spazio al tridente composto da Gilardino ariete centrale, con Palacio e Jorquera  più decentrati. Attenzione all’incognita Belluschi già in gol contro la Fiorentina.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER GENOA:

    INTER (4-3-3): Julio Cesar; Nagatomo, Ranocchia, Samuel, Zanetti; Poli, Stankovic, Cambiasso; Zarate, Milito, Forlan.

    A disposizione: Castellazzi, Faraoni, Lucio, Obi, Guarin, Castaignos, Pazzini.

    Allenatore: Stramaccioni.

    GENOA (4-3-3) Frey; Mesto, Carvalho, Kaladze, Moretti; Rossi, Veloso, Biondini; Jorquera, Gilardino, Palacio.

    A disposizione: Lupatelli, Bovo, Belluschi, Birsa, Jankovic, Ze Eduardo, Sculli.

    Allenatore: Marino.

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  • Genoa – Fiorentina, formazioni. Gilardino contro il suo passato viola

    Genoa – Fiorentina, formazioni. Gilardino contro il suo passato viola

    Partita dal sapore particolare quella in campo domani al Marassi tra Genoa e Fiorentina, viste le rispettive posizioni di classifica. 33 punti per i rossoblu guidati da Marino, che dopo la sconfitta contro la Roma cercano punti utili a far rilanciare la squadra, mentre i viola fermi addirittura un punto sotto i liguri, stazionano a cavallo della zona retrocessione. La sonora sconfitta incassata dalla Fiorentina domenica scorsa contro i rivali storici della Juventus ha lasciato inevitabilmente strascichi polemici da parte dei tifosi insoddisfatti per il rendimento stagionale. Sfida tra deluse quindi, con entrambe le società che nonostante il cambio in corsa, dove a Genoa dopo Malesani è arrivato Marino, e a Firenze dopo Mihajlovic è subentrato Delio Rossi, non sono riuscite a invertire il trend di risultati negativi.

    GENOA Marino deve fare i conti con la lunga lista di infortunati e indisponibili: Antonelli, Constant, Kucka e Granqvist tutti fermi ai box, aggiungendo anche Jankovic che deve scontare il turno di squalifica. Ci sono da segnalare i recuperi di Sculli e Bovo, ma per entrambi senza voler rischiare eventuali ricadute, possibile un subentro a partita in corso. Quindi formazione con modulo tipo 4-3-1-2 dove davanti a Frey la difesa a quattro sarà composta nel seguente modo: Carvalho e Kaladze centrali con Moretti e Mesto sulle corsie laterali. Centrocampo a tre con l’ex Cagliari Biondini affiancato da Rossi e il portoghese Veloso. Leggermente più avanzato nel ruolo di trequartista spazio a Belluschi, a supporto del duo d’attacco Gilardino-Palacio. Proprio Gilardino domani affrontando per la prima volta la sua ex squadra con la nuova maglia rossoblu, sentirà la partita in maniera particolare rispetto ai suoi compagni.

    Alberto Gilardino © Valerio Pennicino/Getty Images

    FIORENTINA – Delio Rossi deve assolutamente cercare di riportare i viola alla vittoria, poiché un’ulteriore sconfitta oggi affosserebbe ancora di più la posizione di classifica dei toscani rilegandoli alla lotta salvezza con Siena e altre compagini. Il ricordo della batosta contro la Juventus è ancora fresco, e l’unica cura potrebbe essere rappresentato dal recupero del jolly offensivo Stevan Jovetic, leader e capocannoniere dei viola. Per quanto riguarda il modulo si va verso la conferma del 4-4-3 schierato nell’amichevole vinta contro il Montecatini: Boruc tra i pali, con il ritorno della coppia centrale Gamberini e Natali, dove il giovane Nastasic dovrebbe accomodarsi in panchina. Più larghi agiranno Davide Cassani e Pasqual, mentre in mediana solito centrocampo a quattro con Montolivo, Lazzari, e la corsa degli esterni garantita da Behrami e Vargas. L’unico dubbio al centro rimane sul ballottaggio tra Lazzari e Kharja, con il primo leggermente favorito sul calciatore marocchino. In attacco come preannunciato ci sarà il ritorno di Jovetic, considerando anche la squalifica di Cerci, che verrà affiancato dal suo nuovo partner ex bianconero Amauri.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA FIORENTINA

    GENOA (4-3-1-2): Frey; Mesto, Carvalho, Kaladze, Moretti; Rossi, Veloso, Biondini; Belluschi; Gilardino, Palacio.
    A disp.: Lupatelli, Alhassan, Samprisi, Birsa, Sculli, Zé Eduardo, Jorquera.
    All.: Marino.

    FIORENTINA (4-4-2): Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Lazzari, Vargas; Amauri, Jovetic.
    A disp.: Neto, Nastasic, De Silvestri, Olivera, Kharja, Marchionni, Ljajic.
    All.: Rossi

  • Roma – Genoa 1-0, Osvaldo ‘fredda’ il Grifone

    Roma – Genoa 1-0, Osvaldo ‘fredda’ il Grifone

    Seconda vittoria consecutiva per la Roma che nel Monday Night della 28esima giornata di Serie A supera il Genoa rilanciandosi a ridosso del terzo posto; la zona Champions League, che solo fino a due giornate sembrava ormai impossibile da raggiungere con la sconfitta nel derby che aveva portato la Lazio a +10 sui cugini, torna ad essere a portata di mano e distante solo 4 punti.

    Così come successo nell’ultimo turno di campionato a Palermo, i giallorossi riescono a sbloccare la gara nei primissimi minuti di gioco, infatti al 3′ è Osvaldo, che rientrava dalla squalifica, a portare in vantaggio la Roma: Greco lancia l’attaccante italo-argentino, in posizione millimetrica di fuorigioco, verso l’area di rigore, il quale punta Marco Rossi e con un preciso rasoterra diagonale batte Frey. Ottava rete stagionale e primo centro nel 2012 per il centravanti giallorosso che poco dopo si divora la palla del 2-0 che avrebbe chiuso virtualmente la partita. Orfana di Totti, la Roma gestisce bene il vantaggio nel primo tempo concedendo poco al Genoa di Marino con il suo lungo fraseggio in mezzo al campo. A differenza delle uscite precedenti però si è vista una squadra più prudente e meno votata all’attacco con i due terzini, fondamentali per il gioco di Luis Enrique, Taddei, preferito a Rosi, e Josè Angel più bassi del solito e parsa molto più attenta a non commettere leggerezze soprattutto a centrocampo per non farsi trovare scoperta nella eventuale ripartenza dell’avversario.

    Nella ripresa la gara regala tante emozioni, sia da una parte che dall’altra. Marino crede nel pareggio e inserisce prima Jankovic per il deludente Rossi e poi Jorquera per Belluschi per dare più peso e fantasia all’attacco rossoblu e mettere in difficoltà la retroguardia giallorossa. Luis Enrique risponde togliendo uno spento Lamela per Bojan, cambio azzeccato perchè l’ex attaccante del Barcellona si rivela una spina nel fianco del Genoa mettendosi subito in mostra sfiorando il 2-0 da buona posizione angolando troppo il suo sinistro. La grande occasione però capita a Palacio, proprio il nuovo entrato Jorquera libera con un assist preciso al centro dell’area l’attaccante argentino che sciupa clamorosamente il punto del pari calciando la sfera sulla traversa. La Roma chiude in attacco, ci provano Marquinho, Osvaldo e Bojan ma Frey è sempre attento evitando ai suoi un passivo più pesante.

    Pablo Daniel Osvaldo © Paolo Bruno/Getty Images

    Buone notizie per i giallorossi vengono dalla difesa che per la seconda volta consecutiva riesce a non prendere reti, il nuovo atteggiamento difensivo di Luis Enrique ha dato più equilibrio al reparto arretrato che andava spesso in tilt. Ora servirà trovare continuità nei risultati, troppo altalenanti, per poter continuare ad ambire in un piazzamento Champions ma non sarà facile perchè sabato pomeriggio i giallorossi andranno a fare visita al Milan primo della classe e lanciato verso la conquista dello scudetto. Per il Genoa invece la classifica comincia a farsi preoccupante con una difesa che è la peggiore del torneo con 49 gol subiti in 28 partite disputate e con una vittoria che manca ormai da quasi due mesi. Il prossimo impegno casalingo contro una Fiorentina che sta attraversando una profonda crisi, sarà determinante per il futuro di Marino la cui panchina si fa sempre più rovente.

    PAGELLE ROMA – GENOA

    ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg 6.5; Taddei 6, Kjaer 6.5, Heinze 6.5, José Angel 6; Gago 6 (88′ Simplicio s.v.), De Rossi 6, Greco 6.5 (74′ Marquinho 6); Lamela 5.5 (59′ Bojan 7); Osvaldo 6.5, Borini 5.5. Allenatore: Luis Enrique 6

    GENOA (4-3-1-2): Frey 7.5; M. Rossi 4.5 (46′ Jankovic 6), Kaladze 5, Carvalho 5.5, Moretti 6; Mesto 6, Biondini 6.5, Veloso 6; Belluschi 5 (65′ Jorquera 6); Gilardino 5, Palacio 6. Allenatore: Marino 5.5

    HIGHLIGHTS ROMA – GENOA

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  • Roma – Genoa: Totti non convocato, torna Osvaldo

    Roma – Genoa: Totti non convocato, torna Osvaldo

    Stasera allo stadio Olimpico va in scena il Monday Night Roma – Genoa che chiude il programma della 28esima giornata di Serie A. Gara di vitale importanza questa per i giallorossi di Luis Enrique in ottica Champions League alla luce dei risultati maturati ieri al Massimino, a San Siro e al Friuli delle contendenti al terzo posto. La Roma infatti ha l’opportunità di accorciare sulla Lazio che ieri è andata ko a Catania rimediando il secondo stop consecutivo post derby rimanendo a quota 48, Udinese e Napoli, che avevano la possibilità di effettuare il sorpasso, hanno impattato 2-2 nel posticipo di domenica sera portandosi ad una sola lunghezza dai biancocelesti mentre l’Inter non è andata oltre lo 0-0 casalingo contro l’Atalanta; in più è doveroso inserire anche lo splendido Catania di Montella che comincia a respirare aria di Europa e che ha agguantato al sesto posto in classifica proprio la Roma e l’Inter.

    Conquistare i tre punti contro il Genoa però non sarà cosa facile per le diverse assenze alle quali dovrà far fronte il tecnico asturiano. L’infermeria si sta affollando sempre di più, a Burdisso, Juan (campionato finito per loro), Cassetti e Pjanic si è aggiunto anche Francesco Totti, infortunatosi al flessore della coscia sinistra e non convocato per il match di stasera. L’assenza del capitano giallorosso sarà in parte compensata dal rientro di Osvaldo che ha scontato i due turni di squalifica tornando a disposizione di Luis Enrique, a centrocampo quella di Pjanic si farà sentire allo stesso modo dal momento che il bosniaco si è rivelato fondamentale per l’economia del gioco del tecnico. Greco e Simplicio si contenderanno una maglia da titolare con Marquinho, ormai in pianta stabile in prima squadra, che scalpita per poter giocare dall’inizio.

    Pablo Daniel Osvaldo © Marco Luzzani/Getty Images

    A De Rossi toccherà il compito di caricarsi sulle spalle l’intero peso della squadra, dai piedi di Capitan Futuro dovranno partite le manovre giallorosse per mettere il tridente in avanti in condizione di segnare. Il centrocampo sarà completato da Gago, in difesa scelte obbligate con Kjaer e Heinze coppia centrale, Rosi sulla corsia di destra e Josè Angel favorito dal primo minuto su Taddei che dovrebbe accomodarsi in panchina. In attacco, con il rientro di Osvaldo, Lamela arretrerà di qualche metro il suo raggio d’azione agendo dietro le due punte con l’inamovibile Borini a guidare la Roma verso un successo che riporterebbe la Roma a dire la sua nella volata Champions League.

    Modulo speculare per il Genoa che ha la difesa più perforata del campionato con 48 reti subite in 27 partite. La cura Marino al momento non funziona perchè, oltre al primato negativo di gol incassati, il Grifone non vince in campionato da più di un mese, l’ultima vittoria risale allo scorso 5 febbraio quando riuscì ad avere la meglio sulla Lazio battuta per 3-2. Anche Marino ha notevoli problemi di formazione: Sculli, Kucka, Granqvist, Bovo, Antonelli e Constant sono ai box per i rispettivi infortuni, nell’undici titolare quindi dovrebbero trovare spazio Veloso e Belluschi a centrocampo, quest’ultimo che giocherà a ridosso delle due punte che saranno Palacio e Gilardino mentre Rossi, Carvalho, Kaladze e Moretti formeranno la linea difensiva a protezione di Frey.

    PROBABILI FORMAZIONI ROMA GENOA

    ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; Gago, De Rossi, Greco; Lamela; Osvaldo, Borini.
    Panchina: Lobont, Taddei, Perrotta, Simplicio, Marquinho, Bojan, Piscitella.
    Allenatore: Luis Enrique.

    GENOA (4-3-1-2): Frey; Rossi, Carvalho, Kaladze, Moretti; Mesto, Veloso, Biondini; Belluschi; Palacio, Gilardino.
    Panchina: Luaptelli, Sampirisi, Sturaro, Birsa, Jankovic, Jorquera, Zé Eduardo.
    Allenatore: Marino.

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  • Genoa – Parma, Grifoni senza l’ex Gilardino

    Genoa – Parma, Grifoni senza l’ex Gilardino

    Ci sarà aria di riscatto al Ferraris di Genova, quando nel primo anticipo della 25ma giornata scenderanno in campo i rossoblu di casa dell’ex allenatore ducale Marino e il Parma di Donadoni.

    Il tecnico siciliano dovrà fare i conti con una discreta lista d’indisponibili, oltre all’infortunato Gilardino, possibile il suo recupero per la prossima gara di campionato, mancheranno anche gli squalificati Sculli e Biondini. Per sopperire a queste assenze probabilmente ricorrerà ad un cambio di modulo, passando ad un solido 4-4-2, con il rientrante Mesto arretrato sulla linea difensiva insieme a Costant, in ballottaggio con Moretti per una maglia da titolare. Con Kaladze e Granqvist coppia centrale. In mediana Veloso e Kucka nella zona centrale con capitan Rossi e Belluschi sugli esterni a sostenere il duo d’attacco composto da Jankovic e il bomber Palacio. 

    Alberto Gilardino| © Valerio Pennicino/Getty Images

    In casa Parma la voglia di rifarsi dopo la sconfitta subita in trasferta a Roma, la prima della gestione Donadoni, è tanta. Il tecnico bergamasco sembra intenzionato a confermare lo stesso undici della scorsa settimana con l’eccezione del rientro di Floccari al fianco dell’insostituibile Giovinco. Con il giovane Ferrario schierato in difesa al posto dell’indisponibile Paletta, al fianco di Lucarelli e Zaccardo nella difesa a 3 dei ducali. A centrocampo spazio a Biabany e  Modesto sulle fasce, con Morrone, Mariga e l’unico dubbio da sciogliere tra Musacci e Galloppa in ballottaggio per una maglia da titolare, l’ex centrocampista del Siena probabilmente si accomoderà in panchina per evitare ricadute dato il suo fresco rientro dopo l’infortunio.

    PROBABILI FORMAZIONI GENOA PARMA

    GENOA (4-4-2): Frey; Mesto Granqvist Kaladze Constant; Rossi Veloso Kucka Belluschi; Jankovic Palacio.
    A disp.: Lupatelli, Carvalho, Moretti, Birsa, Jorquera, Alhassan, Zé Eduardo.

    PARMA (3-5-2): Mirante; Zaccardo Lucarelli Ferrario; Biabany Morrone Mariga Musacci Modesto; Giovinco Floccari.
    A disp.: Pavarini, Santacroce, Gobbi, Jonathan, Galoppa, Valiani, Okaka.

  • Thereau gela Marassi, Genoa Chievo 0-1

    Thereau gela Marassi, Genoa Chievo 0-1

    Genoa Chievo, alla vigilia, è la partita della svolta per il Genoa, che deve provare a sfruttare al massimo il fattore campo, per rilanciarsi e rilanciare le sue ambizioni, dopo un periodo grigio, soprattutto in trasferta, e con l’ultima parentesi negativa (in ordine cronologico) con la sconfitta per 4 a 0 subìta al Massimino di Catania da parte degli etnei di Montella. Gli uomini di Pasquale Marino sono la difesa più perforata della serie A, mostrando in tal senso una palese difficoltà nel reparto arretrato, troppo spesso impreciso e distratto, ma anche flagellato da diversi infortuni, come quelli di Moretti, Antonelli, Mesto. Il Chievo, invece, dal canto suo, giunge a Marassi con l’intento di provare a conquistare importanti punti salvezza, per rimanere in “zona tranquillità”, e raggiungere al più presto la fatidica “quota 40”.

    Genoa Chievo, la partita. La prima fase del primo tempo di gioco è perlopiù di studio, con ritmi non troppo alti, e molto flusso di gioco al centrocampo.

    pasquale marino, tecnico del Genoa
    La gara inizia a decollare intorno al minuto numero nove, con un interessante cross da parte di Kucka per Palacio posizionato in area, sul quale il Genoa chiede un fallo di mano del Chievo. Al 12′, ci prova il Chievo a proporsi in avanti, con Sardo che prova la sua specialità, ossia il tiro da fuori, ma Frey è attento e para senza troppi affanni.

    Nella fase centrale del primo tempo è sempre il Chievo a provare ad alzare il baricentro, mentre il Genoa mantiene perlopiù il possesso palla, costruendo anche qualche buona ripartenza veloce, come l’azione al 25′ con cross di Jankovic per Palacio, anticipato, però, da Andreolli.

    Al 30′, poi, giunge quasi improvvisamente il gol del vantaggio da parte degli ospiti, con una bella azione che coinvolge il duo d’attacco clivese, Pellissier-Thereau: il primo inventa un bell’assist da destra, il secondo anticipa prontamente la distratta difesa rossoblu ed infila da distanza ravvicinata, e da ottima posizione, un incolpevole Sebastian Frey, che non può far altro che raccogliere la palla in fondo alla rete: 0-1 Chievo, con quinta rete stagionale per Thereau, e Marassi ammutolito.

    Lo svantaggio dei padroni di casa, innervosisce molto la gara, con molti falli ed altrettanti cartellini gialli comminati dal direttore di gara Guida: al 20′, prima del gol gialloblu, ammonito Bradley del Chievo, mentre al 41′ intervento duro di Andreolli su Palacio, con Sculli che interviene in difesa dell’argentino e si fa ammonire per proteste, insieme all’autore del fallo.

    Al 44′, ancora un faccia a faccia, con Sculli molto nervoso, che questa volta se la prende con Sardo, reo di averlo spinto durante un’azione di gioco sulla fascia. Al 46′, nel minuto di recupero della gara, ammonito anche Dramè del Chievo, anche diffidato, mentre la prima frazione termina con una punizione concessa al Genoa sulla fascia laterale, nei pressi del calcio d’angolo: tira Veloso, esce il portiere Sorrentino che subisce anche fallo da parte di Kaladze che era andato a saltare.

    Anche nel secondo tempo il match torna ad accendersi, con il Genoa che prova a scuotersi; dopo dodici minuti dalla ripresa, bellissima azione di Palacio che trova il taglio perfetto di Jankovic che prova il tiro con Sorrentino già in terra, ma il portiere clivense è bravissimo a deviare d’istinto con la mano in calcio d’angolo.

    Al 29′, potenziale occasione per il Genoa con calcio di punizione da posizione interessante per Jankovic, che però non inquadra la porta. Al 30′, sostituzione per il Chievo, in chiave difensiva, con Nicolas Frey (fratello del portiere del Genoa Sebatian, ndr) che entra per Cruzado. Al 39′ grande occasione per il Chievo per raddoppiare: gran tiro di Vacek con Sebastian Frey che si supera deviando in calcio d’angolo. Al 44′, assist di Sardo per il neo entrato Paloschi, che di prima intenzione prova il tiro, ma Frey blocca senza troppi problemi.

    Le ormai flebili speranze di ottenere il pari per il Genoa, si spengono con il tiro alto di Palacio al 47′: dopo quattro minuti di recupero, termina la gara che decreta la terza sconfitta consecutiva per il Genoa, che resta fermo a 30 punti in classifica, raggiunto proprio dal Chievo stesso, che conquista tre punti fondamentali per il suo percorso.

  • Genoa Chievo: ultime e probabili formazioni

    Genoa Chievo: ultime e probabili formazioni

    Il Genoa contro il Chievo a Marassi questo pomeriggio cerca di ritrovare la via della “guarigione”, dopo la pesantissima sconfitta subìta la scorsa settimana contro il Catania al Massimino, che ne ha minato ancor di più le flebili certezze che stava tentando di ricostruire nella gestione di Pasquale Marino.
    Inoltre, giocando fra le mura amiche, dovrebbe essere confermato il trend fin qui mostrato – soprattutto nella gestione Marino – che vede i rossoblu disastrosi in trasferta e quasi impeccabili in casa, risentendo di un problema perlopiù psicologico, come lo stesso tecnico ha sostenuto, che impedisce al Grifone di esprimersi con tranquillità senza il supporto dei tifosi.

    Palacio | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    La sfida contro i gialloblu di Mimmo Di Carlo, però, quest’oggi non sarà una “passeggiata”, e la domenica di Carnevale potrebbe riservare qualche “scherzetto” ai padronoi di casa, alla luce della grande volontà di riscatto dei clivensi dopo la sconfitta di Napoli, e delle grandi motivazioni legate alla necessità di raggiungere prima possibile l’ obiettivo stagionale della salvezza, volendo sfruttare la positiva situazione di classifica fin qui costruita, con ventisette punti all’attivo e nove punti di vantaggio sulla terz’ ultima, ossia il Lecce.

    Per quanto riguarda gli aspetti prettamente tattici, il Genoa di Marino quest’ oggi scenderà in campo con una formazione rimaneggiata, soprattutto nel reparto arretrato poichè mancheranno Mesto, Bovo, Antonelli e Moretti, mentre  in attacco sempre fuori il “nuovo acquisto” Alberto Gilardino: pertanto, il tecnico di Marsala dovrebbe schierare i suoi con un modulo 3-5-2, che prevederà Frey in porta, Marco Rossi, Granqvist e Kaladze in difesa, Jankovic, Biondini, Veloso, Kucka e Constant a centrocampo, Sculli e Palacio di punta.

    Il Chievo, invece, con Sammarco infortunato, si schiererà con un modulo 4-3-1-2 con Sorrentino fra i pali, Sardo, Andreolli, Cesar, Dramè in difesa, Bradley, Rigoni, Hetemaj a centrocampo, Cruzado ad agire da trequartista, Pellissier e Thereau in attacco.

    Dirigerà la gara il signor Guida di Torre Annunziata.