Tag: parma

  • Fiorentina tutto facile, Napoli vittoria con fatica

    Fiorentina tutto facile, Napoli vittoria con fatica

    Nei due posticipi che hanno chiuso la 36° giornata di Serie A abbiamo assistito a due gare diverse che hanno però visto entrambe il successo delle favorite.

    Nella prima gara la Fiorentina non ha avuto praticamente mai problemi contro il Parma ed ha rifilato ai ducali un netto 3-0 che ha permesso alla viola di riprendersi il 5° posto, andando a sorpassare il Genoa. 

    Il Napoli invece ha sofferto contro il Cesena. I bianconeri, guidati da un grande Defrel, hanno trovato il vantaggio, hanno subito il rabbioso uno-due di Mertens e Gabbiadini che ha ribaltato il risultato in un minuto. Defrel però a fine primo tempo ha ritrovato la parità che ha gelato il San Paolo. Il Napoli però aveva l’obbligo di vincere e nella ripresa Mertens ha trovato il gol da 3 punti per i partenopei che tiene il Napoli ancora in piena corsa per la Champions League.

    Partiamo dalla gara delle 19 del Franchi.

    Montella sceglie un 4-3-3 che però vede in campo Gilardino e non Mario Gomez che va in panchina con Diamanti e Joaquin.

    Anche Donadoni sceglie il 4-3-3 con Varela-Palladino-Ghezzal a formare il tridente d’attacco.

    La partenza è sintomatica dello stato d’animo delle due squadre, con il Parma più sereno contro una Fiorentina decisamente più contratta, la prima chance arriva al 5° con Palladino che da due passi non centra la porta di Neto. Al 13° però i viola passano in vantaggio, punizione calciata in area, Lucarelli allontana male, si avventa Gonzalo Rodriguez che di testa porta avanti i suoi. La gara si apre per i padroni di casa, ci provano Pizarro, alto, e Salah fuori non di molto dopo una buona azione personale. Il Parma in sostanza non si vede più in avanti e dietro Mirante sfoggia una gran parata su Pasqual per evitare il 2-0. Al 29° gli ospiti si risvegliano e dopo una bella giocata, Palladino arriva al tiro ma salva Neto con il riflesso. Al 30° la Fiorentina raddoppia, corner di Mati Fernandez, stacco di Gilardino sul primo palo, colpo di testa e palla in gol. La viola tiene palla con tranquillità sfiora più volte il terzo gol ed il primo tempo si chiude sul 2-0.

    L'esultanza dei calciatori della Fiorentina | Foto Twitter
    L’esultanza dei calciatori della Fiorentina | Foto Twitter

    La ripresa riparte senza cambi e con un Parma che prova almeno a cercare di riaprire la sfida. La Fiorentina però non concede niente e al 56° trova il tris con Salah che con il controllo, su assist di Pasqual, fa fuori il difensore e poi calcia battendo Mirante. Il Parma viaggia sull’orgoglio ma Neto dice no anche a Ghezzal da due passi. Nei restanti minuti la Fiorentina sfiora più volte il poker mentre i ducali vanno vicini al gol della bandiera ma il risultato non cambia, vince la Fiorentina 3-0.

     

    FIORENTINA – PARMA 3-0 (13° Rodriguez 30° Gilardino, 56° Salah)

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Tomovic, Rodriguez (86° Bagadur), Savic, Pasqual; Aquilani, Pizarro (80° Badelj), Mati Fernandez; Ilicic, Gilardino, Salah (78° Diamanti).

    Allenatore: Montella.

    Parma (4-3-3): Mirante; Feddal, Mendes, Lucarelli, Gobbi; Nocerino (82° Broh), Jorquera, Mauri; Varela, Palladino (77° Coda), Ghezzal (68° Haraslin).

    Allenatore: Donadoni.

    Arbitro: Tommasi.

    Ammoniti: Mendes (P), Diamanti (F)

     

    Terminata la sfida di Firenze, è partita la gara del San Paolo, veniamo al racconto del match.

    Benitez stupisce, nel suo 4-2-3-1 Higuain è fuori per qualche acciacco fisico ma al posto del Pipita non gioca Zapata ma bensì Gabbiadini.

    Di Carlo risponde con un 4-3-2-1 con un attacco fatto di rapidità, Defrel, e tecnica, Brienza e Carbonero.

    L’inizio è certamente favorevole ai padroni di casa che provano a chiudere indietro i bianconeri, Agliardi però non corre pericoli. Il Napoli però cala i ritmi e il Cesena pian piano prova a prender campo e al 13° Carbonero s’infila tra i centrali ma schiaccia debolmente di testa, blocca Andujar. Ma è un’avvisaglia perchè dopo soli due minuti Defrel, per niente contrastato e con un bel tiro da fuori, infila l’angolo dove non può arrivare il portiere dei partenopei. Il gol subito sveglia il Napoli che nel giro di due minuti, prima pareggia con Mertens che sfrutta un liscio di Volta e poi, sempre con una buona giocata del belga, trova il vantaggio con Gabbiadini che insacca da due passi. La gara si mantiene vivace con il Napoli a gestirla ma con il Cesena che in ripartenza sa pungere. Quando il primo tempo sembra scivolare sul 2-1, i bianconeri, nel primo minuto di recupero, trovano il gol del pareggio con Defrel bravo a girare in gol un bel cross dalla destra di Volta.

    Dries Mertens e Manolo Gabbiadini | Foto Twitter
    Dries Mertens e Manolo Gabbiadini | Foto Twitter

    La ripresa riparte senza cambi con il Napoli che nei primi minuti tiene il possesso palla cercando di chiudere dietro il Cesena. E’ un possesso di palla però che porta a poco, se non ad un pericoloso, tiro cross di Mertens al 55°. Passano due minuti ed il Napoli passa, azione personale di Mertens, palla verso Hamsik che la restituisce al belga che trova il diagonale del 3-2. Il nuovo svantaggio non spegne il Cesena anzi al 62° Brienza in rovesciata costringe Andujar al corner. Al 70° Hamsik fallisce il colpo del 4-2, mancando la palla all’altezza del dischetto. La gara si mantiene comunque in bilico sino alla fine proprio perchè il Napoli non riesce a chiuderla. I romagnoli però paiono non averne più e dopo 3 minuti di recupero Irrati fischia la fine, il Napoli festeggia 3 punti pesantissimi ma altrettanto sudati.

     

    NAPOLI – CESENA 3-2 (15°, 45°+1 Defrel (C), 19°, 57° Mertens (N), 20° Gabbiadini (N))

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; David Lopez, Jorginho; Callejon, Hamsik (83° Insigne), Mertens (89° Gargano); Gabbiadini (66° Higuain).

    Allenatore: Benitez (in panchina Pecchia per la squalifica dello spagnolo)

    Cesena (4-3-2-1): Agliardi; Volta, Capelli (73° Rodriguez), Krajnc, Renzetti; Tabanelli (56° Lucchini), De Feudis (83° Cazzola), Cascione; Carbonero, Brienza; Defrel.

    Allenatore: Di Carlo.

    Arbitro: Irrati.

    Ammoniti: Volta (C), Ghoulam (N), Koulibaly (N)

  • Cuore Parma, un gol di Mauri stende la Juventus

    Cuore Parma, un gol di Mauri stende la Juventus

    Un Parma tutto cuore e grinta riesce nell’impresa di battere la Juventus prima della classe.

    Una gara in cui i gialloblu hanno giocato con tanto cuore e tanta grinta ma anche con buona qualità, contro una Juventus che, con parecchie seconde linee, molto probabilmente ha avuto la testa troppo alla Champions, sottovalutando quindi l’impegno.

    Gli eroi della giornata sono certamente il giovane Josè Mauri, autore del gol vittoria, e Roberto Donadoni che ha trascinato il suo gruppo di calciatori ad ottenere questo risultato.

    Per il Parma una settimana da sogno fatta da 7 punti in 3 gare, la salvezza è lontana, ma con questo cuore i ducali potranno chiudere il campionato con grande onore.

    La Juventus cade per la seconda volta in campionato, contro il Monaco rientreranno i titolarissimi e certamente ci vorrà tutta un’altra Juve per una grande serata di Champions. 

    La gara ha visto la Juventus provarci nel primo tempo con le conclusioni di Pereyra, fuori di poco, e Coman, salvato da un ottimo Mirante.

    L'esultanza di Josè Mauri | Foto Twitter
    L’esultanza di Josè Mauri | Foto Twitter

    Nella ripresa la Juventus è entrata in campo troppo molle, forse troppo timida ed il Parma ha preso coraggio e con una bella azione corale al 60°, ha trovato la bella finalizzazione con il tiro da fuori di Mauri. A questo punto i bianconeri ci hanno provato ma il muro gialloblu ha retto.

    PARMA – JUVENTUS 1-0 (60° Mauri)

    Parma (3-5-2): Mirante; Mendes, Santacroce (80° Cassani), Feddal; Varela, José Mauri (82° Lila), Jorquera, Nocerino, Gobbi; Belfodil (85° Prestia), Ghezzal.

    Allenatore: Donadoni.

    Juventus (4-3-1-2): Storari; Lichtsteiner, Ogbonna, Chiellini, Padoin; Vidal, Marchisio, Sturaro (57° Pepe); Pereyra (62° Morata); Coman (80° Vitale), Llorente.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Gervasoni.

    Ammoniti: Mendes (P), Jorquera (P), Gobbi (P), Marchisio (J), Chiellini (J), Ogbonna (J).

     

    Nell’altro anticipo il Genoa torna al successo battendo il Cagliari con un gran secondo tempo, grazie ai gol di Niang e Iago Falque. I sardi, autori di un buon primo tempo con due legni colpiti, vedono al classifica farsi sempre più pericolante, con lo spettro retrocessione sempre più vicino.

    GENOA – PARMA 2-0 (52° Niang, 58° Iago falque)

    Genoa (3-4-3): Lamanna; Roncaglia, Burdisso, De Maio; Edenílson (61° Kucka), Rincón, Bertolacci, Marchese; Iago Falque (85° Laxalt), Niang, Perotti (81° Lestienne)

    Allenatore: Gasperini.

    Cagliari (4-3-3): Brkić; Balzano, Ceppitelli, Rossettini, Avelar; Dessena, Crisetig, Ekdal (63° Pedro); Farias (63° Longo), Sau, M’Poku.

    Allenatore: Zeman.

    Arbitro: Russo (sostituito nel secondo tempo per infortunio da Guida)

    Ammoniti: Edenílson (G), Dessena (C), Ceppitelli (C), Crisetig (C)

  • Roma frena ancora, vince solo l’Udinese

    Roma frena ancora, vince solo l’Udinese

    La domenica pomeriggio della 26° giornata di Serie A ha visto la Roma frenare anche in casa del Chievo, non andando oltre allo 0-0. Pareggio a reti bianche anche per il Parma, che torna a giocare dopo le due giornate rinviate, contro l’Atalanta. Si spartiscono la posta anche Empoli e Genoa, 1-1 il finale. L’unico successo di questo pomeriggio l’ottiene l’Udinese che riesce a fermare la striscia positiva del Torino, andando ad imporsi per 3-2 contro i granata. Da segnalare in Chievo-Roma il bruttissimo infortunio di Federico Mattiello che in un contrasto di gioco con Nainggolan ha subito la frattura di tibia e perone.

    Veniamo ad un breve racconto delle gare odierne.

    CHIEVO – ROMA 0-0

    Niente da fare, Rudi Garcia non riesce a trovare la cura per la pareggite. Una Roma davvero brutta, che non è piaciuta nemmeno al proprio tecnico, non riesce a scardinare un Chievo preciso ed ordinato. Maran può essere contento e magari rammaricarsi per alcuni contropiede non finalizzati a dovere. Al Bentegodi è 0-0.

    EMPOLI – GENOA 1-1

    Partita dai due volti, decisamente divertente, quella del Castellani. Nel primo tempo un Genoa brillante, ben messo in campo sovrasta un Empoli brutto e lento, e trova il meritato vantaggio al 27° con Niang. Nella ripresa però i padroni di casa cambiano regime e spingono alla ricerca di quel pari che arriva, in maniera un po’ rocambolesca, con Barba che spinge in rete dopo un salvataggio di Perin dal corner di Valdifiori.

    PARMA – ATALANTA 0-0

    Il Parma torna a giocare dopo due gare rinviate e conquista subito un punto. La gara del ritorno dei Ducali e della prima di Reja sulla panchina dell’Atalanta, non è stata certo indimenticabile, da segnalare pochissimi sussulti e l’espulsione del gialloblu Rodriguez nel finale di gara.

    UDINESE – TORINO 3-2

    Antonio Di Natale | Foto Twitter
    Antonio Di Natale | Foto Twitter

    L’Udinese torna al successo, il Torino ferma la sua striscia di 12 risultati positivi consecutivi. Stramaccioni torna a respirare l’aria buona del successo dopo un periodo decisamente no. A passare in vantaggio però è il Toro con l’ex Quagliarella che al 15° di testa batte Karnezis. Neanche il tempo di gioire che Di Natale riagguanta subito i granata. Il pari esalta i bianconeri che al 25° su azione di corner trova il vantaggio per la sfortunata deviazione di Molinaro nella propria porta. Il Torino cerca il pari ma l’Udinese regge e nella ripresa il giovane Wague trova il gol del 3-1. I granata provano a tornare in partita grazie alla conclusione di Benassi, deviata da Piris, ma non basta, i 3 punti sono dei ragazzi di Stramaccioni. 

     

    RIEPILOGO RISULTATI 26° GIORNATA SERIE A

    Sampdoria- Verona 2-0 giocata ieri

    Milan – Verona 2-2 giocata ieri

    Cesena – Palermo 0-0 giocata alle 12.30

    Chievo – Roma 0-0

    Empoli – Genoa 1-1 

    Parma – Atalanta 0-0 

    Udinese- Torino 3-2

    Napoli – Inter stasera alle 20.45

    Lazio – Fiorentina domani h.19

    Juventus – Sassuolo domani h.21

     

    CLASSIFICA DOPO 26 GIORNATE

    Juventus* 58, Roma 50, Napoli* 45, Lazio* 43, Fiorentina* e Sampdoria 42, Genoa* 37, Torino 36, Inter*, Milan e Palermo 35, Udinese* 31, Empoli, Sassuolo* e Verona 29, Chievo 26, Atalanta 24, Cagliari e Cesena 20, Parma ** 11

    * una partita in meno

    ** due partite in meno

    Parma un punto di penalizzazione.

     

  • Parma: dal crack alla follia totale del nostro calcio

    Parma: dal crack alla follia totale del nostro calcio

    Quello che si sta vivendo a Parma è uno spaccato, come abbiamo visto precedentemente, della difficile situazione che sta attraversando il nostro paese. Il fatto è che se è giusto e sacrosanto sbattere la testa in continuazione per risolvere situazioni che sono di vitale importanza per una Nazione è anacronistico e folle diventare pazzi per risolvere il fallimento di una società di calcio che in fondo produce spettacolo ed al limite attraverserà i difficili passi che hanno passato centinaia di altre aziende in Italia.

    Il Parma è stato mal gestito, su questo non ci sono dubbi, è stato mal venduto ed infatti i primi acquirenti dopo aver visto le sue reali condizioni sono spariti lasciando tutto a Manenti, che non si capisce con che garanzie e con che criterio abbia mai pensato di risollevare la situazione. Oggi al Parma sono interessate una miriade di componenti, le quali vogliono tutte dire la loro e chi per interesse chi per ruolo istituzionale vuole tenere in vita la società almeno fino a fine stagione. Perché?

    Tommaso Ghirardi | Foto Twitter
    Tommaso Ghirardi | Foto Twitter

    Difficile diventa spiegare ad un semplice negoziante che la domenica guarda per passione e tifo magari le partite di calcio, che se non riesce a pagare la merce e ha difficoltà a rientrare di debiti contratti con un Istituto di Credito per poche decine di migliaia di Euro è costretto a chiudere la serranda dall’oggi al domani, mentre una società di calcio che contrae debiti per centinaia di milioni di Euro continua a giocare, fare spettacolo e allargare il debito negli anni. Difficile è spiegare ad un cittadino in difficoltà per pagare le bollette a fine mese perché nonostante alla luce del sole ci sia tutto questo ci siano comunque enti e personaggi vari che insistono nel voler portare avanti un carrozzone ormai defunto per la sola giustificazione della regolarità di un semplice campionato di calcio, perché alla fine solo questo è.

    Sky interviene sulla questione, e ne ha ben donde sia chiaro, perché a sua volta come migliaia di tifosi parmigiani è una delle tante parti lese di questa faccenda. La televisione ha pagato i diritti alla società Parma per trasmettere lo spettacolo che il Parma ad inizio stagione ha garantito di poter offrire all’emittente e al suo palinsesto ma a questo punto deve tornare logica e consequenziale la tematica delle proporzioni di soldi dati alle squadre di calcio sui diritti stessi.

    La Lega Calcio è evidente che attinge avida dai soldi che arrivano dalle emittenti televisive ed è altrettanto evidente che deve rispondere del fatto che i suoi appartenenti in modo poco chiaro o fraudolento contribuiscono allo sfascio di un movimento enorme che direttamente o per indotto produce e consuma denari in continuazioni ed in proporzioni bibliche. Ha senso da parte della FIGC fare un piano che prevede, attraverso la solita mutualità, l’aiuto necessario alla società per chiudere la stagione quando tanti tifosi, molta gente comune alla quale proponi il tuo show e una moltitudine di telespettatori battagliano tutti i mesi per arrivarne alla fine centellinando le spese?

    E la UEFA? Il tanto enunciato Fair-Play finanziario che ha bloccato anche l’iscrizione del Parma all’Europa League quest’anno perché si è fermato solo a quel controllo che pareva ridicolo, per un ritardato pagamento dell’IRPEF di alcuni calciatori transitati da Parma per alcuni mesi lasciando allora interdetta la Lega e la FIGC che erano a spada tratta a difesa del Parma? Evidentemente il massimo organo europeo in materia del calcio sa ma non è in grado di sapere o fa finta di non sapere tutto sulle società sue appartenenti.  Insomma le colpe sono tante, avranno alcuni nomi e cognomi ma non saranno mai divise equamente, proprio come i famosi diritti televisivi che per alcune squadre di calcio vale il monte stipendi annuale, mentre per altre non copre nemmeno un semplice trasferimento di un calciatore, alla faccia del Fair-Play finanziario.

    Quanto accaduto al Parma e quanto accadrà ai suoi ex amministratore diverrà in ogni caso fatto di cronaca, come accaduto per i casi Ferlaino, Cecchi Gori, Cragnotti, Tanzi, Gaucci, Mezzaroma e altri meno noti ma è come per calciopoli, calcioscommesse etc… un ottimo motivo ed un’occasione per fermarsi un attimo, riflettere e rifondare un movimento tentacolare e miliardario che ha già perso in partenza qualcosa di fondamentale, la credibilità.

  • Serie A: riforme, dominio europeo e dramma Parma

    Serie A: riforme, dominio europeo e dramma Parma

    Quello che sta vivendo il nostro calcio e la Serie A in particolare, ma non solo, non è che lo spaccato di un paese che vive di eccellenze e di incredibili paradossi, dopo anni di “snobbismo” nei confronti dell’Europa League finalmente sembra che le nostre compagini abbiano preso in seria considerazione questa competizione, tentando un rilancio europeo tanto auspicato per anni quanto rimasto deluso e spesso con rabbia mancato.

    E’ lo specchio dell’Italia di oggi, capace di straordinarie imprese nel piccolo o nel grande quotidiano ma cancellate dall’incredibile difficoltà quotidiana di realizzare e raddrizzare le questioni più semplici. La Serie A ha riscoperto il gusto di vincere in Europa, sei squadre sono in piena bagarre, cinque oggi conosceranno i futuri avversari nel cammino in Europa League e la Juventus con realistico ottimismo vede il ritorno in Germania contro il Borussia Dortmund per andare ai quarti di Champions League.

    Se un amante della Serie A si soffermasse a questo penserebbe di essere tornato agli anni ’90, quando tutte le nostre squadre facevano cammini sontuosi in Europa e spesso una o più compagini si trovavano in finale, ma la realtà che si ha di fronte guardando il dramma del Parma e l’acqua sotto i ponti passata in questi ultimi anni dice a chiare lettere che, è ottimo il risultato storico di questo turno di coppe europee ma è incredibilmente deludente vedere che nei nostri confini si vivono ancora drammi come quelli del Parma e di tante altre squadre che sono state cancellate dal calcio italiano in questi anni.

    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter
    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter

    Con l’avvento di Tavecchio alla guida della Federcalcio ci si aspettava delle riforme importanti, a partire dai diritti televisivi che oggi sono la maggior fonte di introito per le squadre di calcio, ebbene finora tale argomento ha portato solo un intermediario che si frappone tra le parti in causa per spillare più soldi alle pay-tv ma di fatto alle provinciali della Serie A arriva sempre una miseria in confronto a quanto percepiscono le grandi. Detto questo servirebbe un capitolo a parte per analizzare le ragioni delle une e delle altre e arrivare ad una conclusione, ma è proprio il governo del calcio che ci dovrebbe arrivare sistemando la questione tenendo anche conto dei bacini d’utenza.

    Di fatto abbiamo avuto tormentoni arbitrali, polemiche a sfondo razzista, incidenti negli stadi, litigi tra presidenti, guai giudiziari per tesserati sotto inchiesta e oggi buchi finanziari delle società fino alla scorsa stagione difese ad oltranza dalle istituzioni del calcio nostrano quando la U.E.F.A. è intervenuta dicendo appunto che qualcosa non andava. Insomma sempre le stesse cose che si perpetrano da anni, ma alle quali anche il governo Tavecchio, come i precedenti, interviene e a parole pone freni dopo che sono accaduti i fatti. Generalmente le riforme si fanno proprio per evitare che si verifichino falle e che si migliorino le cose, tutto disatteso. Per non parlare poi dello sconquasso accaduto in Lega Pro e in Serie B dopo l’intercettazione telefonica “abusiva” nei confronti di Claudio Lotito, braccio destro di Tavecchio che ci ha riportato indietro al 2006, quando altre intercettazioni telefoniche “abusive” spaccarono il mondo del calcio.

    Insomma con argomentazioni diverse e con un’importanza ben diversa le stesse cose che accadono nella gestione e nell’amministrazione del paese.

    In questo momento il nostro calcio esprime un ottimo risultato e lo fa contro squadre appartenenti a campionati qualitativamente sopra il nostro, Athletic Bilbao, Tottenham, Borussia Dortmund. Tutto questo fa ben sperare nella ripresa perché negli anni scorsi l’Europa League soprattutto è stata il trampolino di rilancio per il calcio di altri paesi che oggi assediano l’Italia nel ranking, come il Portogallo.

    Roberto Donadoni, allenatore del Parma | Foto Twitter
    Roberto Donadoni, allenatore del Parma | Foto Twitter

    Di contro abbiamo ancora da scoprire quanto il nostro calcio è marcio, perché ancora nel 2015 mentre un cittadino normale ha difficoltà a fare una richiesta di mutuo per comprare una casa e deve portare mille garanzie all’Istituto di credito, una società di calcio si scopre che con un debito di un centinaio di migliaia di Euro tranquillamente gestisce il mercato, si iscrive ai campionati ed esercita tranquillamente finché il coperchio della pentola a pressione non scoppia e rimane solo da pagare il disastro fatto che va a carico sempre di chi è ignaro di tutto. L’eccellenza morale di Donadoni e dei ragazzi del Parma, con Lucarelli in primis è cancellata dall’inettitudine gestionale e da un sistema che continua a dare segnali di crollo su se stesso.

    In parole povere, il calcio italiano per prestazioni sportive e qualità degli interpreti sul campo da gioco fa di tutto per risalire la china, così come i cittadini nella vita comune, ma rimane sempre da attendere le cosiddette riforme che sembrano sempre più una chimera.

  • Gioia Chievo, Zukanovic stende il Parma

    Gioia Chievo, Zukanovic stende il Parma

    Non è bastato l’arrivo del nuovo presidente Manenti, nel recupero della 22° giornata, non disputato domenica scorsa per i problemi causati dalla neve, il Parma, rimasto in 10 al 30° per il rosso a Galloppa, ha incassato la 18° sconfitta stagionale e rimane così a 9 punti sul fondo della classifica, in attesa delle prossime scadenze che potrebbero ulteriormente penalizzare la già pesante situazione degli emiliani.

    Gioisce invece il Chievo che, grazie ad un perfetto calcio di punizione di Zukanovic, espugna il Tardini e con i tre punti conquistati scavalca il Cagliari e si posiziona momentaneamente fuori dalla zona retrocessione.

    Veniamo al racconto della gara.

    Donadoni ha qualche assenza in difesa, schiera quindi Santacroce al centro con Lucarelli, mentre sugli esterni si sistemano Cassani e Feddal. Conferma per il tridente offensivo Rodriguez-Palladino-Varela.

    Maran invece opta per il suo 4-4-2 con la coppia d’attacco composta dal duo Paloschi-Pellissier. 

    Primi minuti non certo indimenticabili, con un unico lampo, un occasione sfruttata male da Nocerino a centro area al 8°. La partita prova a farla il Parma ma il Chievo dimostra di avere le possibilità di infilare i ducali in ripartenza. Al 21° i clivensi hanno una grande occasione, azione di Hetemaj, cross rasoterra dal fondo per Schelotto che di prima calcia altissimo. Intorno alla mezz’ora arriva una prima possibile svolta della gara, Galloppa prende due cartellini gialli in 5 minuti e lascia il Parma in 10.  Il Chievo però non riesce a sfruttare la superiorità numerica, anzi un Parma concentrato e ben compatto regge e prova a rendersi pericoloso. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Ervin Zukanovic | Foto Twitter
    Ervin Zukanovic | Foto Twitter

    Si riparte con Maran che inserisce Botta per Paloschi. al 49° occasione ghiotta per il Parma, Bizzarri non trattiene il pallone, in mischia colpisce Feddal ma la difesa del Chievo si salva se pur a fatica, sulla ripartenza Botta spreca un contropiede. Al 54° la gara si sblocca, Pellissier si guadagna una punizione dal limite e Zukanovic trasforma calciando sopra la barriera e battendo Mirante. Il gol sembra stordire i padroni di casa che schiacciati dalla pressione dell’ambiente non riescono ad abbozzare una reazione e anzi al 67° Mirante salva i suoi dal possibile 0-2 di Pellissier. I Ducali ci mettono il cuore ma è il Chievo a sfiorare ancora il gol in contropiede al 82°, prima Meggiorini colpisce il palo, poi Botta si fa respingere da Mirante il tiro a colpo sicuro. Anche Birsa, entrato nel finale, fallisce la chance del raddoppio permettendo al Parma di crederci sino all’ultimo. Il pareggio però non arriva e se il Chievo può esultare, per il Parma prosegue il momento nerissimo.

     

    PARMA – CHIEVO 0-1 (0-0) (54° Zukanovic)

    Parma (4-3-3): Mirante; Cassani (59° Mauri), Lucarelli, Santacroce, Feddal; Nocerino, Mariga (69° Belfodil), Galloppa; Varela, Palladino, Rodriguez.

    Allenatore: Donadoni.

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Frey, Dainelli, Gamberini, Zukanovic; Schelotto, Radovanovic (87° Birsa), Izco, Hetemaj; Paloschi (46° Botta), Pellissier (71° Meggiorini).

    Allenatore: Maran.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Feddal (P), Santacroce (P), Paloschi (C), Frey (C), Nocerino (P), Radovanovic (C)

    Espulsi: Galloppa (P)

  • Parma, una voragine di debiti

    Parma, una voragine di debiti

    Terrificante verità svelata qualche ora fa dalla “Gazzetta dello Sport” che è andata retroattivamente a vedere i bilanci del Parma Football Club dal 2006 ad oggi. I ducali si sono indebitati in tutto questo tempo per una cifra pari a 197,4 milioni di Euro lordi e 96,5 milioni netti. Il crack è tutto da imputare alla gestione precedente, quella di Tommaso Ghirardi ma ad oggi con questi dati alla mano è facile capire perché, anche dopo la cessione della società, ancora il futuro societario degli emiliani sia terribilmente nebuloso e tanti si defilano dal progetto Dastraso.

    Secondo l’indagine del quotidiano sportivo nella stagione 2006/07 la situazione debitoria era considerata “normale” con una chiusura in passivo di 16 milioni, poi negli anni a seguire è avvenuto il disastro contraddistinto dal crescendo del segno negativo. La stagione successiva infatti il debito si è raddoppiato (31,8 milioni) e nel 2008/09 addirittura si era già vicini ai 100 milioni di Euro di debiti per poi aumentare ancora e ancora fino alla terrificante realtà di oggi che è vicina ai 200 milioni di Euro di debito.

    Tommaso Ghirardi ex-patron del Parma | Foto Twitter
    Tommaso Ghirardi ex-patron del Parma | Foto Twitter

    I revisori contabili di Audirevi che hanno stimato il bilancio del 2014 nella loro relazione lasciano un commento che lascia interdetto chiunque e porge ai profani tifosi che oggi seguono con trepidazione gli sviluppi domande inquietanti sul futuro dei ducali, ma non solo perché è eloquente che dalle dichiarazioni scritte nella suddetta relazione che è il sistema calcio che ancora oggi finanziariamente progredisce in bene e in male senza un vero e proprio controllo.

    “A causa degli effetti connessi alle incertezze descritte nel precedente paragrafo, non siamo in grado di esprimere un giudizio definitivo sul bilancio d’esercizio del Parma Football Club al 30 giugno 2014”.

    Come è possibile che una società di calcio possa arrivare a questo punto ancora oggi senza nessun campanello d’allarme lanciato dalle istituzioni che governano il mondo interbancario? Come è possibile che venga ammesso il progredire del marcio finanziario in una attività che oggi molto più di ieri rappresenta per indotto e per ricavi derivanti da esso una parte importante dell’economia di un territorio?

    Dopo la crisi bancaria spagnola alla quale ha contribuito pesantemente anche l’indebitamento dei top-club iberici si pensava che il Fair-Play finanziario tanto invocato dalla UEFA fosse la panacea di tutti i mali, ma è evidente che nemmeno l’occhio lungo del massimo organismo calcistico europeo possa arrivare a scovare tutti i problemi così come è altrettanto evidente che il sistema calcio italiano non è garantito da fidejussioni bancarie e crediti ipotetici a copertura di acquisti milionari e minusvalenze così come si voglia far credere.

    E dire che l’Inter, prima squadra che nella gestione Moratti aveva speso cifre folli, indebitandosi oltre misura per vincere il Triplete, avrebbe dovuto fare scuola e da monito per gli avventurieri del calcio, ma non è stato così. L’Inter, che tra diritti televisivi e ricavi vari è nettamente superiore al Parma, dopo cinque anni ed un nuovo proprietario è ancora in affannosa risalita e questo fa pensare che per il Parma sarà durissima, salvo miracoli finanziari dei nuovi padroni.

  • Jeremy Menez la vince: Milan supera il Parma

    Jeremy Menez la vince: Milan supera il Parma

    Jeremy Menez è stato l’assoluto protagonista di Milan-Parma terminata 3-1 per la squadra di Inzaghi: il francese realizza la rete del vantaggio su calcio di rigore, segna la seconda rete su azione imbeccato da Cerci e serve a Zaccardo la terza marcatura.

    Jeremy Menez grande protagonista nel match Milan-Parma
    Jeremy Menez grande protagonista nel match Milan-Parma

    Era dalla partita vinta per 2-0 in casa contro il Napoli che a San Siro i tifosi rossoneri non vedevano i tre punti della propria squadra; la partita è stata mediocre, faticosa e costellata da parecchi errori da ambo le parti al cospetto di un Parma che esce da Milano a testa alta essendosi giocato la partita.

    Partenza stentata da ambo le parti con Nocerino che al 6′ avrebbe la palla del vantaggio ma liscia la palla solo davanti a Lopez; il Milan soffre il pressing del Parma che ha il merito di gestire con tranquillità la palla: ci vuole un cross di Zaccardo per spezzare gli equilibri del match con la palla che viene toccata con il braccio sinistro da Rodriguez: rigore trasformato da Jeremy Menez per il vantaggio del Milan. Basta però la solita sbandata difensiva a rimettere in corsa il Parma: al 24′ Nocerino con una girata al volo nell’area piccola infila per l’1-1 approfittando del vuoto davanti a Lopez.

    Al 32′ la punizione di Alex si stampa sul palo; al 36′ colpo di testa di Destro sulla sbagliata uscita di Mirante ma la palla va alta sopra la traversa; al 39′ occasionissima per il Parma: Lopez dice di no a Varela.

    Nella ripresa al 57′ Cerci ed è lui a propiziare il 2-1 con un assist che Menez dal limite sfrutta piazzando la palla rasoterra sul secondo palo. Al 76′ è ancora Jemery Menez il grande  protagonista dopo un triangolo con  Zaccardo con il difensore che conclude con una conclusione di sinistro nell’angolino. Prima rete stagionale, e con la maglia del Milan, per Zaccardo. Con questi tre punti i rossoneri si portano a quota 29 punti in classifica. Il Parma rimane in fondo alla classifica a quota 9 punti.

     

  • Coppa Italia: Lazio e Parma ai quarti

    Coppa Italia: Lazio e Parma ai quarti

    Coppa Italia che premia la Lazio e il Parma le quali si qualificano ai quarti di finale, rispettivamente vincitrici contro Torino e Cagliari 

    PARMA – CAGLIARI 2-1 Il Parma batte 2-1 il Cagliari e si qualifica agli ottavi di finale di Coppa Italia dove si troverà di fronte la vincente del match tra Juventus e Verona. La squadra di Donadoni ha gestito la gara in tutto il corso dei suoi novanta minuti salvo complicarsi la vita concedendo agli avversari il gol del momentaneo pareggio. La formazione di casa avrebbe potuto vincere il match con un parziale molto più ampio ma le occasioni, per giunta diverse, sprecate hanno fissato il risultato finale con soltanto un gol di scarto.

    In avvio di gara è stato Cassano a impensierire la porta di Colombi; al 17′ assist di Rispoli per il barese il quale che ha concluso alto. Al 23′ triangolazione tra Cassano e  Rispoli con la conclusione bloccata dall’estremo difensore; a pochi secondi dalla fine del primo tempo il vantaggio del Parma: punizione di Cassano, Barella ha sfiorato indirizzando la sfera verso il centro dell’area dove Paletta, in rovesciata, ha depositato la palla in rete. In avvio di ripresa conclusione di De Ceglie, su assist di Cassano, deviata in angolo. Al 65′ occasione per Rispoli il quale, a tu per tu, con Colombi si fa ipnotizzare mancando il raddoppio. Al 66′ ancora conclusione di Rispoli ma la palla esce a lato. Al 69′ il pareggio della squadra di Zola: Farias a tempo di prendere la mira e calciare, la palla è respinta da Mirante ma Sau è stato pronto a ribadire in gol. Nuovo, e definitivo, vantaggio del Parma al 84′: Rispoli, salta due avversari e ha depositato alle spalle di Colombi per il 2-1.

    TORINO – LAZIO 1-3 L’ottavo di finale di Coppa Italia allo stadio “Olimpico” di Torino ha sorriso alla Lazio la quale ha superato per 1-3 il Torino. Turn over maggiore da parte di Pioli mentre Ventura ha mandato in campo sette titolari.

    Gli ospiti nel primo tempo sono passati in vantaggio al 13′: imbeccato da Onazi, Keita è entrato in area superando Padelli con

    Keita, autore della rete iniziale nel match di Coppa Italia Torino-Lazio
    Keita, autore della rete iniziale nel match di Coppa Italia Torino-Lazio

    un tiro sul secondo palo. Al 29′ la seconda rete: Cataldi, imbeccato da Keita, serve un assist sul piede di Klose il quale deve solo depositare in rete. La squadra di Pioli si è dimostrata molto più sul pezzo della squadra di Ventura. Al 48′ Keita può fare tris ma non capitalizza l’assist di Cataldi. Dopo pochi istanti El Kaddouri pesca tutto solo Martinez il quale è riuscito ad infilare Berisha. Al 57′ un errore di Glik ha consentito a Klose di presentarsi tutto solo davanti al portiere granata, rigore e rosso per Padelli, rigore che viene trasformato da Ledesma. La partita finisce praticamente qui.

     

  • Nuovo Parma: tra Taci e Kerimov c’era Doca?

    Nuovo Parma: tra Taci e Kerimov c’era Doca?

    Si stanno lentamente unendo i pezzi del puzzle che compongono e comporranno il nuovo Parma, ci sono alcune certezze, qualche mistero e delle piste da seguire. Per primi avevamo ipotizzato l’interessamento di Sulejman Kerimov, spiegando i motivi delle nostre supposizioni ed oggi continuiamo a restare della nostra opinione, tuttavia la nuova proprietà del Parma rimane nascosta e probabilmente resterà frammentata con il magnate russo magari a fare la parte del co-finanziatore attraverso una delle società da lui controllate.

    Andiamo con ordine, con comunicati vicini alla realtà, ma pressanti, la stampa annuncia la cessione del Parma da parte di Ghirardi ad una società controllata da Pietro Doca che invece poche ore dopo smentisce lasciando interdetto lo stesso Ghirardi, finalmente si arriva alla fatidica conferenza stampa dove l’avvocato Fabio Giordano si presenta insieme all’Amministratore Delegato Pietro LeonardiFabio Giordano dissipa subito i primi dubbi, sarà lui a fare il Presidente del Parma per un periodo di tre mesi, poi prenderà l’incarico di vice-Presidente mentre il ruolo di Amministratore Delegato sarà ricoperto dal senior dello studio legale di Giordano. Pietro Leonardi diventa così Direttore Generale ed infine per chiarire il malinteso tra Doca e Ghirardi spiega che il ruolo di Doca era definito come si conosce ma che si è spaventato dalle pressioni ed ha preferito non ricoprire più il ruolo di Presidente.

    L'avvocato Fabio Giordano con Pietro Leonardi alla conferenza stampa | Foto Twitter
    L’avvocato Fabio Giordano con Pietro Leonardi alla conferenza stampa | Foto Twitter

    Fin qui tutto chiaro, Doca avrebbe dovuto ricoprire quel ruolo per un periodo limitato quale fiduciario immesso dalla nuova proprietà, in pratica il ruolo che ora ha Giordano. Sulla nuova proprietà l’intermediario dello studio legale spiega che si tratta di una Holding per il 60% cipriota e per il 40% russa (anche questo lo avevamo anticipato noi), si tratta di una Holding il cui business principale è l’estrazione di idrocarburi (e anche questo lo avevamo preannunciato noi) ed infine che i primi di gennaio o al massimo i primi di marzo si faranno conoscere. Per il momento Giordano comunica solo il nome della Holding, Dastraso Holdings Limited e questa ci era sfuggita.

    Poi Giordano spiega che l’intenzione della nuova proprietà è quella di rimanere in Serie A, che il Parma è stato scelto per il blasone, per l’educazione dei suoi tifosi e per la bellezza della città e a chi gli chiede sulla presenza di Rezart Taci (petroliere albanese) nella Holding risponde che è una persona da lui stimata ma che non se la sente di dire ora se è presente oppure no tra gli azionisti della cordata, frase che per noi è quasi come una conferma nascosta dalla discrezione.

    Facendo un’indagine sulla Dastraso Holdings Limited attraverso registro delle imprese cipriote si notano due dati, il primo riguarda il nome del Presidente, ovvero Pietro Doca che quindi è confermato avere un ruolo primario, il secondo dato che risalta è la data di costituzione della società russo-cipriota, il 7 novembre 2014. Quest’ultimo dato fa pensare che appunto la Holding, che ha rilevato la maggioranza di Eventi Sportivi (società di Ghirardi che gestiva il Parma) sia stata creata apposta per l’acquisizione della società di football.

    Inoltre la data ci riporta alla mancata conclusione della cessione del Parma da parte di Ghirardi ad un altro acquirente che poi si tirò indietro proprio nel novembre scorso. Possibile che i due interlocutori siano gli stessi e che la Holding sia l’escamotage per definire l’acquisto già intavolato precedentemente?

    Sulejman Kerimov | Foto Web
    Sulejman Kerimov | Foto Web

    Altro dato che ha snocciolato Giordano è che la Holding ha un fatturato di due miliardi, tantissimo in un mese di vita e non appartiene ad alcuna black list. Ipotizziamo che la parte cipriota è riferita a Rezart Taci, rimane da analizzare la parte russa.

    Negli ultimi anni Putin ha approvato una serie di norme molto restrittive per limitare la fuga di capitali dalla Russia e uno dei tanti oligarchi miliardari nel mirino era proprio Kerimov che come avevamo visto nel precedente articolo ha interessi nell’isola di afrodite attraverso la Nafta Moskva che detiene il 20% della Aniket Investments Limited, la quale investendo in diversi settori sul mercato cipriota potrebbe essere azionista per il 40% della fantasma Dastraso Holdings Limited. Inoltre il meccanismo della creazione di società satelliti è un sotterfugio, per concludere affari, molto utilizzato dallo stesso Sulejman Kerimov così come da Roman Abramovic socio d’affari con cui condivide la smania del calcio e dei suoi profitti derivati. Altro indizio è stato l’avvicinarsi dello stesso Kerimov al calcio italiano in ben due occasioni, una per la Roma che poi venne acquisita dalla cordata americana di Pallotta e la seconda con il Bari poco tempo fa.

    Un altro fattore che ci ha incuriosito è proprio la smentita secca della squadra di calcio attualmente di proprietà di Kerimov, l’Anzhi, quando venne inserito il nome del magnate russo tra i pretendenti del Bari non ci fu la stessa reazione, viene da pensare che la smentita si sia resa necessaria proprio per evitare indagini accurate da Mosca sulla Aniket Investments Limited ma che l’interesse di Sulejman Kerimov sul Parma sia più reale di quanto si pensi.

    Probabilmente non sarà lui in persona il Presidente, ma Taci o Doca o un altro nome tuttavia la metodologia misteriosa e nascosta della parte russa è molto nello stile di Sulejman Kerimov.