Tag: Paolo Tiralongo

  • Colpaccio Contador, tappa e maglia rossa. Crollo Rodriguez

    Colpaccio Contador, tappa e maglia rossa. Crollo Rodriguez

    Quello che non hanno fatto le montagne lo hanno prodotto le colline di Fuente Dè con Alberto Contador che sorprende Joaquin Rodriguez con un attacco da lontano e pianificato nel giorno di riposo, conquistando la tappa e la maglia rossa.

    È arrivato purtroppo il giorno di crisi per “Purito” Rodriguez, una crisi che lo spagnolo della Katusha ha sempre avuto nei grandi giri e che è arrivata nel giorno meno pronosticabile alla vigilia. Lo spagnolo perde anche il secondo posto nella classifica generale a vantaggio di Alejandro Valverde.

    Contador piazza lo scatto decisivo ad 100km dal traguardo con un allungo improvviso ed inatteso che porta via dal gruppo una ventina di corridori, fra questi c’e’ il fido amico e compagno di tanti Tour, Paolo Tiralongo che è l’unico che riesce a resistere al forcing di Contador in pianura. Purtroppo per l’italiano Contador è inarrestabile ed inizia la salita finale, dalle pendenze non proibitive, con più di due minuti di vantaggio su Rodriguez.

    Alberto Contador ©JAIME REINA/AFP/GettyImages

    Gli ultimi dieci km sono una vera e propria cronometro con Rodriguez che viene completamente abbandonato dalla sua squadra rimanendo solo contro tutti i tutto a differenza di Valverde che, con l’aiuto del colombiano Quintana e di Intxausti, riesce a staccare Rodriguez ed addirittura arriva ad un passo da Contador che compie una delle imprese più belle della storia del ciclismo.

    Vittoria splendida dello spagnolo che taglia il traguardo in lacrime prendendosi una rivincita contro chi lo riteneva già spacciato per la vittoria finale. Peccato per Joaquin Rodriguez cui è stato fatale il giorno di riposo ed a cui rimane solamente la tappa di sabato per tentare l’impresa.

    Ordine d’arrivo

    1 Alberto CONTADOR SPA STB    4 29’20”
    2 Alejandro VALVERDE SPA MOV          6”
    3 Sergio Luis HENAO COL SKY          6”
    4 Gorka VERDUGO SPA EUS          6”
    5 Rinaldo NOCENTINI ITA ALM          19”
    6 Jan BAKELANTS BEL RNT          55”
    7 Benat INTXAUSTI SPA MOV          1’13”
    8 Alexsandre GENIEZ FRA ARG          1’40”
    9 Paolo TIRALONGO ITA AST          2’13”
    10 Joaquin RODRIGUEZ SPA KAT          2’38”

    Classifica  Generale

    1 Alberto CONTADOR SPA STB      68 07’54”
    2 Alejandro VALVERDE SPA MOV        1’52”
    3 Joaquin RODRIGUEZ SPA KAT        2’28”
    4 Christopher FROOME GBR SKY        9’40”
    5 Daniel MORENO SPA KAT        11’36”
    6 Robert GESINK OLA RAB        12’06”
    7 Laurens TEN DAM OLA RAB        12’55”
    8 Andrew TALANSKY USA GRS        13’06”
    9 Igor ANTON SPA EUS        13’49”
    10 Benat INTXAUSTI SPA MOV        14’10”

     

     

  • Amador conquista Cervinia. Hesjedal di nuovo in rosa

    Amador conquista Cervinia. Hesjedal di nuovo in rosa

    È il Giro d’Italia delle prime volte ed anche per il Costarica arriva la prima vittoria di tappa nella corsa rosa con Amador, corridore della Movistar, che corona al meglio una fuga partita sin dai primi km.

    Il gruppo dei big si è limitato ad un controllo per quasi tutta la tappa con le azioni create solamente ai meno tre km dall’arrivo con la sorpresa di Hesjedal che riconquista la maglia rosa a scapito di “Purito” Rodriguez.

    L a prima tappa verità del Giro 2012 inizia all’insegna del freddo e della pioggia e dopo 58 km ecco la prima fuga con otto protagonisti: Bárta, Amador, Oliveira, Montaguti, Maes, De Marchi, De Negri, Kaisen. Sulla salita di San Joux il primo a provarci è Rujano, il piccolo colombiano dell’Androni giocattoli con Damiano Cunego a ruota. Il principino di Cerro Veronese è il primo dei corridori di classifica ad attuare un’azione degna di note, ma il numero 2 della Lampre si stacca da Rujano in salita. Davanti il ceco Barta, a lungo maglia rosa virtuale, viene ripreso e staccato dal costaricano della Movistar Amador in discesa che risulta ossigeno puro anche per Cunego che raggiunge e stacca Rujano con il gruppo della maglia rosa che viene tirato dalla Liquigas di Ivan Basso.

    La lunga salita di Cervina inizia con Amador in testa con dietro De Marchi, Montaguti e De Negri a meno di un minuto con Cunego che viene raggiunto da Marzio Bruseghin e dallo spagnolo dell’Euskaltel Txurruka. Nel gruppo è calma piatta non si muove nessuno con Rodriguez che si limita a sfruttare il lavoro della Liquigas. Cunego viene raggiunto ai meno 14 km mentre davanti De Marchi e Barta riescono a riprendere Amador, la Liquigas finisce il lavoro di contenimento ed iniziano i fuochi d’artificio con gli scatti prima di Hesjedal, poi della maglia rosa Rodriguez ed infine di Domenico Pozzovivo. Davanti è lotta a tre con Amador che riesce a precedere Barta e De Marchi con Hesjedal a sfruttare nel migliore dei modi il suo allungo.

    Ryder Hesjedal ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Infatti il canadese, grazie all’attacco, strappa la maglia rosa dalla spalle di Joaquim Rodriguez che comunque si è difese bene nella salita finale. Bene tutto sommato la prestazione di Pozzovivo mentre risulta un po’ misterioso il forcing della Liquigas senza particolari risultati alla fine.

    Le dichiarazioni di Amador: “Per me è motivo d’orgoglio aver vinto una tappa al Giro. È un successo che dedico alla mia fidanzata Laura, alla mia famiglia e a tutti quelli che mi sono vicini. Ho lavorato tanto per arrivare a questo trionfo. Sono stato in fuga negli ultimi due giorni e ieri sono stato ripreso ai -10 dalla fine. Ho avuto paura ma ho tenuto duro e alla fine ce l’ho fatta

    Domani 15a tappa, Busto Arsizio-Lecco Pian dei Resinelli, km 169. Ci sono le salite di Valcava (11,6 km all’8,1%), Forcella di Bura (10,9 km al 4,3%), Culmine di San Pietro (9,8 km al 5,2%) e l’arrivo in quota a metri 1280 ai Resinelli: 7,8 km con pendenza media del 7,8% e punte del 12%.

    Ordine d’Arrivo

    1 Andrey AMADOR  CRC MOVISTAR

    5.33.36

    2 Jan BARTA  CZE NETAPP

    +0

    3 Alessandro DE MARCHI  ITA ANDRONI GIOCATTOLI

    +2

    4 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +20

    5 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +46

     

     

     

    Classifica Generale

    1 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    59.55’28”

    2 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  CAN KATUSHA TEAM

    +9

    3 Sandy CASAR  FRA FDJ

    +41

    4 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +1.05

    5 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +1.06

    6 Roman KREUZIGER  CZE ASTANA PRO TEAM

    +1.07

    7 Beat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +1.07

    8 Rigoberto URAN URAN  COL TEAM SKY

    +1.19

    9 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +1:20

    10 Domenico POZZOVIVO  ITA COLNAGO

    +1:21

  • Il Giro d’Italia con il Bambino in braccio, Lars Bak vittoria in solitario

    Il Giro d’Italia con il Bambino in braccio, Lars Bak vittoria in solitario

    Ha vinto uno che si chiama come un succo di frutta, questo il primo pensiero che mi è venuto in mente guardando la tappa.
    Ha vinto Lars Bak, danese, che ha fregato il gruppetto con cui era andato in fuga. In un momento in cui tutti si guardavano, si facevano le cortesie perché nessuno voleva partire per primo per timore di venire bruciato all’arrivo, questo arriva dalla Danimarca e a un chilometro e mezzo circa dal’arrivo, senza neanche crederci troppo neanche lui, se ne va. E non lo ripigliano più. Sarà stata la stanchezza, sarà stato il pensiero che tanto lo ripigliavano dopo, comunque fatto sta che abbiamo un vincitore di tappa danese con un nome che starebbe davvero benissimo, lo ribadisco, su un succo di frutta.

    La tappa ha visto questa fuga di parecchi corridori che vengono lasciati andar via dal gruppo, in mezzo a loro nessun uomo di classifica, se escludiamo Casar che comunque era a 4 minuti dalla maglia rosa. Anche in questo caso, abbiamo visto il gruppo che comincia a fare cortesie: infatti in fuga c’era un corridore della Katiuscia, la squadra della maglia rosa. Quindi non potevano rincorrerli. Però c’era qualcuno che avrebbe potuto prendere la maglia rosa se il vantaggio si fosse fatto consistente. Tensione in casa Katiuscia, sembravano quei bambini a cui chiedi: “Vuoi più bene alla mamma oppure al papà?” e per l’imbarazzo se ne vanno piangendo. La Katiuscia reagisce dicendo: “Voglio più bene allo zio!“, quindi rincorre i fuggitivi ma non troppo per mantenere il distacco entro limiti accettabili.

    Lars Bak | © LUK BENIES/ AFP /Getty Images

    Mentre il gruppetto se ne va a vivere la sua giornata di gloria, nel gruppo qualcuno cerca di sparigliare le carte. Tiralongo e Cunego provano un attacco, ma vengono ripresi. Cunego finalmente si fa vedere, dopo una settimana e mezza passata a dire: “Tranquilli, al momento giusto, poi arrivano le montagne, poi considerate che ho i piatti da lavare, c’è stata un’invasione di cavallette, la macchina dal meccanico…” e tante altre cose così. Finalmente l’abbiamo visto attaccare, può darsi che il meccanico gli abbia riconsegnato la macchina e così sta più tranquillo.
    Paolo Tiralongo, che fino a qualche giorno fa era un ottimo gregario senza velleità di classifica, in questi giorni sembra sia diventato Bartali: attacca sempre, appena c’è un cavalcavia è in testa a tirare, ho quasi paura per lui. Se continua così comincerà a correre per vincere anche contro i bambini che fanno i giri nel cortile.

    Oggi tappa pianeggiante, per velocisti. Ormai io non guardo più chi vince le volate, ma chi si fracassa prima contro le transenne nelle numerose cadute all’arrivo che ci sono state in questo Giro. Si accettano scommesse sui emtacarpi che si frantumeranno in questa volata.
    Io e mio figlio vi salutiamo e ce ne andiamo a raccogliere le puntate nel reparto ortopedia più vicino.

  • Lars Bak corona la lunga fuga. Rodriguez rischio rosa

    Lars Bak corona la lunga fuga. Rodriguez rischio rosa

    Dopo tanti tentativi finalmente la fuga è arrivata in porto con il danese Lars Bak del team Lotto Belinsol a vincere in solitario la dodicesima tappa del Giro con arrivo a Sestri Levante.

    Classica tappa di trasferimento al Giro 2012 che tuttavia ha regalato comunque delle emozioni con Joaquim Rodriguez che ha rischiato a lungo di perdere il primato della classifica generale.

    Infatti  fra i Sette battistrada in fuga dal km. 53: Lars Bak (Lotto), Sandy Casar (FDJ), Ivan Santaromita (Bmc), Jan Bakelants (RadioShack), Amets Txurruka (Euskaltel), Andrey Amador Bikkazakova (Movistar) e Michal Golas (Omega) con  Jackson Rodriguez (Androni) e Martijn Keizer (Vacansoleil) che si sono aggiunti ai fuggitivi, c’e’ il francese Sandy Casar che grazie agli abbuoni sui gran premi di montagna ed al secondo posto all’arrivo, è stato a lungo maglia rosa virtuale.

    Dal gruppo si muovono sia Paolo Tiralongo che Damiano Cunego con la Liquigas prontissima a ricucire il gruppo salvando di fatto la maglia rosa di Rodriguez. Davanti, dopo l’ultimo gran premio di montagna, è Golas che rischia il collo in discesa per tentare di sorprendere i compagni di fuga ma Bak, che ha dalla sua un ottima dote di passista, riesce a staccare tutti nell’ultimo chilometro presentandosi da solo sul traguardo ligure della corsa rosa.

    Lars Bak ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    La classifica generale rimane invariata con le uniche novità rappresentate dagli inserimenti del francese Sandy Casar al terzo posto dopo i tanti secondi guadagnati durante la fuga di giornata e quello di Ivan Santaromita al quinto posto.

    Le dichiarazioni del danese Bak: “Non sono stanco, ho vinto e quindi sono felice. Ho aspettato fino all’ultimo chilometro visto che nelle volate non sono veloce. Ho dovuto fare qualcosa all’ultimo, credo che Casar avrebbe vinto se fossimo arrivati tutti assieme e quindi dovevo provarci. Ho avuto fortuna a trovarmi solo negli ultimi 500 metri“.

    Il venerdì rosa presenterà la tappa più facile di tutto il Giro d’Italia, si parte da Savona e si arriva a Cervere per un totale di 121 km che serviranno soprattutto per scaldare i motori in vista delle montagne di sabato  a Cervinia dove finalmente potremmo iniziare a vedere chi veramente potrà lottare per la vittoria e chi dovrà abbandonare qualsiasi speranza di colore rosa.

    Classifica Generale

    1 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    26.16’53”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – CANNONDALE

    +17

    3 Sandy CASAR  FRA FDJ

    +26

    4 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +32

    5 Ivan SANTAROMITA  ITA BMC

    +49

    6 Roman KREUZIGER  CZE ASTANA PRO TEAM

    +52

    7 Beat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +52

    8 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS

    +57

    9 Damiano CARUSO  ITA LIQUIGAS

    +1:02

    10 Dario CATALDO  ITA OMEGA PHARMA

    +1:03

  • Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, vince Paolino Tiralongo

    Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, vince Paolino Tiralongo

    Finalmente qualcosa si muove, finalmente vediamo qualcuno che ci prova. E poi chi vince? Uno dei migliori gregari del ciclismo moderno, ovvero Paolo Tiralongo.
    Dalle Marche all’Abruzzo quasi tutto un saliscendi, parte la fuga con un altro dei miei eroi di questo giro: Fumiyuki Beppu, ciclista giapponese che d’ora in poi chiameremo Beppe. Parlare di ciclisti giapponesi è come parlare di sciatori magrebini, motociclisti eschimesi oppure pallavolisti pigmei: sembrano difficili persino da immaginare, ma possono esistere. Il nostro Beppe si infila nella fuga che verrà ripresa a pochi chilometri dal’arrivo, e io penso a questo ragazzo che viene da lontanissimo, al nostro samurai che non oso immaginare quanto venga sfottuto in patria per il lavoro che ha scelto di fare. In Giappone, notoriamente, i lavori migliori e più ricercati sono:
    – Arrotolatore di sushi;
    – Kamikaze (carriera solitamente breve ma intensa);
    – Personaggio di un fumetto manga;
    – Daitarn 3

    Giro d'Italia 2012 | ©Luk Beines/AFP/GettyImages

    Sicuramente il giovane Beppe, non riuscendo a sfondare in nessuna di queste specialità, ha deciso di darsi al ciclismo su strada, e noi per questo lo stimiamo. Grazie Beppe, anzi, Arigatò!
    La tappa quindi è segnata da questa lunga fuga, ripresa in ogni caso dal gruppo, e dal primo arrivo in salita di questo giro. Man mano si staccano in tanti, tra cui la maglia rosa Malori, e a 1600 metri, sull’ultimo strappo, parte la bagarre. Invece di Cunego, come tutti si aspettavano, parte Scarponi. Dietro di lui, Tiralongo, dicevo ottimo gregario che in carriera aveva vinto solo una gara: la tappa di Macugnaga l’anno scorso al Giro d’Italia. Sembra quindi che non ci siano speranze per il bravo Paolino, che invece sente una forza dentro che neanche lui sa come e supera Scarponi. Seconda tappa vinta al Giro nella carriera, diciamo poche vittorie ma sentite. Prima della vittoria dell’anno scorso il miglior risultato in bicicletta di Tiralongo era stato quella volta in cui, durante una tappa di trasferimento al Giro 2007, aveva preso un Gratta e Vinci in un bar e aveva vinto 50 euro.

    Oggi altra tappa di mezza montagna, non difficilissima ma con una bella salita finale, anche se gli ultimi 5 chilometri sono in pianura. Vediamo se qualcuno deciderà di dare un senso a questa domenica e presentarsi lunedì con una bella e nuova maglia rosa, oppure tutti aspetteranno ancora e dedicheranno questa giornata a riflettere sulle tagliatelle fatte in casa che gli avrebbe preparato la mamma nel caso avesse deciso di non partecipare al giro.

    Ultima nota: la maglia rosa passa sulle spalle di Ryder Hesjedal, primo canadese a guidare la classifica generale. Il ciclista ha qualcosa in comune con l’ex maglia rosa Ramunas Navardauskas: corre per la stesa squadra, è il primo a diventare maglia rosa per il suo Paese, e soprattutto ha un cognome impronunciabile e difficile da scrivere. Evidentemente nel team Sky amano avere dei ciclisti che non si sa come pronunciare, come fai a urlare “Forza Hesjedal”? Io ci ho provato, mi hanno dato 3 giorni di prognosi per lingua slogata, e altri 3 per aver provato a gridare “Vai Navargauskas!”. Ma uno che si chiama Mario Rossi non potevano prenderlo in quella squadra?

  • Tiralongo beffa Scarponi. Hesjedal maglia rosa

    Tiralongo beffa Scarponi. Hesjedal maglia rosa

    Questa volta la vittoria è tutta sua, seconda gioia al Giro d’Italia per Paolo Tiralongo che piazza l’acuto sulla salita di Rocca di Cambio a scapito di un buon Michele Scarponi con Frank Schleck a conquistare l’ultimo gradino del podio.

    Infatti, dopo il successo dell’anno scorso a Mucugnaga, per gentile concessione di un Alberto Contador che ha voluto ripagare Tiralongo di tante sofferenze al suo servizio, questa volta la vittoria è tutta merito del corridore dell’Astana.

    Primo arrivo in salita della corsa rosa, sicuramente non le pendenze proibitive del Mortirolo ma tanto basta per smuovere le acque e mettere le cose in chiaro. Infatti con l’allungo nel tratto più duro della salita finale, Michele Scarponi ha fatto capire a Damiano Cunego chi è il capitano della Lampre con Ivan Basso ad arrancare un po’, su pendenze sicuramente non adatte alle sue caratteristiche. La fuga di giornata ha visto protagonisti Rabottini, Selvaggi, Beppu e Hollenstein, scattati appena lasciato il centro storico di Recanati. Beppu ha vinto il traguardo volante dell’Aquila, Rabottini è stato l’ultimo a cedere a 13,7 km dall’arrivo, quando l’ha raggiunto Pirazzi. Con Pirazzi, italiano della Colnago, attacca anche il Movistar Herrada, ma entrambi sono ripresi dal gruppetto dei migliori con l’Astana il team con più rappresentanti in gruppo. Ai meno 500m Scarponi, scortato da un ottimo Niemec ci crede, attacca e si porta dietro Tiralongo. Scarponi parte lunghissimo, rilancia e sembra poter vincere ma, quando si siede per rifiatare ai 100 metri finali, il siciliano dell’Astana dà tutto e lo passa proprio sul traguardo.

    Paolo Tiralongo ©JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    Le parole del vincitore all’arrivo: “Ho fatto molta fatica a prendere la ruota di Scarponi, poi ho pensato che non sarebbe potuto arrivare così forte nel finale e allora l’ho seguito con il mio passo. Ho aspettato che si sedesse un attimo e poi ho fatto uno sforzo incredibile nel finale. Sono rimasto senza ossigeno. Contador? Lo sento spesso, e lo aspetto alla Vuelta. Tornerà fortissimo

    È il Giro d’Italia delle prime volte infatti, dopo la prima maglia rosa lituana con Ramunas Navardauskas ecco il primo canadese a comandare la generale, Ryder Hesjedal (Garmin), ex biker ha 15″ di vantaggio su Tiralongo e 17″ su Rodriguez: Basso ottavo a 40″. Adriano Malori, parmense di 24 anni, si è staccato dal gruppo dei migliori a 14,2 chilometri dalla conclusione, ma per lui è stata sicuramente una giornata indimenticabile.

    Domani altra battaglia con partenza da Sulmona ed arrivo a Lago Laceno (km 229), secondo arrivo in salita. E’ più impegnativo di quello di oggi. Si fa l’Altopiano delle Cinque Miglia con il Macerone, poi l’ascesa finale: 9,9 km, dislivello 589 metri, pendenza media 5,9% e punte del 12%.

    Ordine d’Arrivo

    1 Paolo TIRALONGO ITA

    5.51:53

    2 Michele SCARPONI ITA

    +0

    3 Frank SCHLECK LUX

    +0

    4 Joaquim RODRIGUEZ SPA

    +3

    5 Ryder HESJEDAL CAN

    +3

    Classifica Generale

    1 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – CANNONDALE

    26.16’53”

    2 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +15

    3 Joaquim RODRIGUEZ  SPA KATUSHA TEAM

    +17

    4 Christian VANDEVELDE  USA GARMIN CANNONDALE

    +21

    5 Peter STETINA  USA GARMIN CANNONDALE

    +26

    6 Daniel MORENO FERNANDEZ  SPA KATUSHA TEAM

    +26

    7 Roman KREUZIGER  CZE ASTANA PRO TEAM

    +35

    8 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS

    +40

    9 Damiano CARUSO  ITA LIQUIGAS

    +45

    10 Dario CATALDO  ITA OMEGA PHARMA

    +46

  • Tour De France, gioia portoghese con Rui Costa. Sorprende Hushovd

    Tour De France, gioia portoghese con Rui Costa. Sorprende Hushovd

    Il portoghese della Movistar Rui Costa compie una fantastica impresa nell’ottava tappa della Grande Boucle vincendo la prima tappa al Tour della carriera precedendo sul tragaurdo un sontuoso Gilbert con Cadel Evans a completare il podio. Possiamo dire che oggi è cominciato il Tour, la tappa sviluppatasi sempre sotto un brutto tempo ha vissuto della fuga di nove uomini: Da Costa (Movistar), Riblon (Ag2r-La Mondiale), Zandio (Sky), Engels (QuickStep), El Fares e Zingle (Cofidis), Van Gardener (Htc), Gautier (Europcar) e Kolobnev (Katusha). Scatta paolo Tiralongo e dopo pochi minuti è il suo capitano Vinokourov che prova l’allungo dimostrando un piano tattico preciso e definito alla vigilia.

    Il portoghese Rui da Costa | ©PASCAL PAVANI/AFP/Getty Images
    Si crea un quartetto: Tiralongo, Vinokourov (Astana), Zandio e Flecha (Sky) che inseguono quattro dei nove attaccanti della prima ora, guidati da uno scatenato Van Garderen e da Rui Costa. Il finale è impegnativo con una salita con pendenze fino al 7% dove nel 2008 a vincere fu Riccardo Riccò, vittoria sporcata dalla positività al Cera, ma questa volta è il portogallo a gioire con Rui Costa che stacca i compagni di fuga respingendo anche l’attacco di Vinokourov. Dietro inizia la bagarre tra i big con qualche allungo provato da Contador e marcato stretto da Andy Schleck ma con un Philippe Gilbert che ai meno 500m lascia tutti di stucco piazzando una scatto favoloso e mangiandosi letteralmente le mani dimostrandosi adatto anche a questi arrivi un po’ più duri rispetto alle sue caratteristiche. Grande il campione del mondo Thor Hushovd che pensava di dover cedere la maglia gialla ed invece la conserva un altro giorno con una prova di cuore e di carattere. Ordine d’ arrivo

    1 R.A. Costa Por
    2 Philippe Gilbert Bel  
    3 Cadel Evans Aus  
    4 Samuel Sanchez Spa  
    5 P. Velits Svk  
    6 D. Devenyns Bel  
    7 Damiano Cunego Ita  
    8 Alberto Contador Spa  
    9 Andy Schleck Lux  
    10 Frank Schleck Lux  

    Classifica Generale

    1 Thor Hushovd  
    2 Cadel Evans 1”  
    3 Frank Schleck 4”  
    4 Andreas Kloden 10”  
    5 Jakob Fugsland 12”  
    6 Andy Schleck 12”  
    7 Tony Martin 13”  
    8 Patrick Velits 13”  
    9 David Millar 19”  
    10 Philippe Gilbert 30”  
  • Giro d’Italia, Contador che classe, gioia Tiralongo a Macugnaga

    Giro d’Italia, Contador che classe, gioia Tiralongo a Macugnaga

    Paolo Tiralongo vince l’arrivo in salita di Mucugnaga al Giro d’Italia coronando la sua carriera da eterno gregario con una vittoria splendida accompagnato al traguardo da un grande Alberto Contador, suo ex capitano e grande amico, terzo Vincenzo Nibali.

    Brutto tempo sulle strade della corsa rosa con la fuga di giornata che parte dopo 48 km con Pineau, Rabottini e Bak. Stefano Garzelli non vuole rischiare la maglia verde ma sul Mottarone non riesce a raggiungere i fuggitivi riuscendoci solo nella discesa. Dietro il gruppo viene tirato dalla Katusha e a 19 km da Macugnaga Garzelli si rialza. Rabottini e Pineau non si arrendono, ma devono cedere 5 km dopo.

    Si arriva sulla salita finale e a poco più di 6 km dal traguardo, scatta Tiralongo. Reagiscono prima Rodriguez, poi Dupont, Kruijswijk e Gadret, ma proprio quando il tentativo di Taralongo pare esaurirsi, ecco lo scatto di Contador, che stacca tutti, supera Gadret, affianca il suo ex gregario, lo aiuta a resistere e assiste al suo successo, davanti a Nibali, che giunge a 3”, poi Gadret, Rodriguez e Krijswijk a 6”, quindi Scarponi a 8”.

    Grande, grandissimo gesto di Alberto Contador che ripaga con gli interessi i tanti sacrifici fatti da Tiralongo quando il pistolero era all’Astana. Domani ultima tappa di montagna, da Verbania al Sestriere: 242 km, con il Gpm del Colle delle Finestre e il suo famoso sterrato, a 26 km dall’arrivo, prima della salita del Sestriere, Scarponi tenterà di consolidare il secondo posto anche perché, la cronometro di milano vede favorito Nibali sul marchigiano mentre per la vittoria finale, non c’e’ stata mai discussione con un Contador assolutamente di un’altra dimensione sportiva e da oggi anche umana.

    Ordine d’ arrivo

    1 Paolo Tiralongo Ita
    2 Alberto Contador Spa  
    3 Vincenzo Nibali Ita  
    4 John Gadret Fra  
    5 Joaquin Rodriguez Spa  
    6 Syeven Kruijswijk Ned  
    7 Michele Scarponi Ita  
    8 Roman Kreuziger Cze  
    9 Hubert Dupont Fra  
    10 Kanstantsin Sivstov Blr  

    Classifica Generale

    1 Alberto Contador  
    2 Michele Scarponi 5’18”  
    3 Vincenzo Nibali 5’52”  
    4 John Gadret 7’53”  
    5 Kanstantsin Sivtsov 9’58”  
    6 Mikel Nieve Ituralde 10’08”  
    7 Roman Kreuziger 10’20”  
    8 Joaquin Rodriguez 10’43”  
    9 Denis Menchov 10’51”  
    10 Josè Rujano Gillen 11’50”