Tag: paolo simoncelli

  • Il Milan ricorda Simoncelli un girone dopo

    Il Milan ricorda Simoncelli un girone dopo

    Sono trascorsi ormai cinque mesi dalla morte di Marco Simoncelli nella tragica domenica di Sepang, in Malesia, in quella curva che pareva conoscere bene e che, invece, lo ha tradito, come la sua moto, come il suo destino. Un destino amaro, che lo ha strappato all’affetto dei suoi cari, ai quali non rivolge piu’ i suoi dolci sorrisi, ma che lo sentono sempre vicino e cercano di onorare e mantener viva la sua memoria in ogni occasione, anche pubblica, perchè “il rumore” salga fin lassu’, dove Marco riposa.

    Ecco, dunque, che la famiglia ha organizzato in tal senso diverse iniziative per celebrare il suo ricordo, con positività e senza retorica, in pieno stile Sic, scanzonato ed allegro. Il suo venticinquesimo compleanno, infatti, nel mese di Gennaio, è stato festeggiato in grande stile, con una serata di musica e comicità allo stadio di Rimini, per far “casino” e festeggiare degnamente, come sarebbe piaciuto a Marco. Ed ancora, altre celebrazioni svolte in questi mesi, promosse anche dalla Fondazione appositamente creata dai genitori e dagli zii di Sic, come l’intitolazione del Palazzetto dello Sport di Coriano di Romagna, il suo amato paese, a suo nome.

    Domenica pomeriggio, invece, il viso sorridente di Sic verrà ricordato a San Siro, in occasione della partita casalinga del suo amato Milan contro il Lecce, la gara di ritorno che giunge esattamente “un girone dopo” la partita d’andata, disputata proprio quel maledetto 23 Ottobre, poche ore dopo che Sic era volato in cielo.

    Marco Simoncelli | © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Per questo motivo, prima della gara, San Siro tributerà un applauso a Marco Simoncelli e, prima della gara, entreranno in campo 58 bambini (il numero non è casuale, ma rappresenta “58” che Sic adoperava come numero della moto da gara, ndr) della scuola calcio Milan di Coriano di Romagna, che indosseranno una maglietta con l’immagine di Marco: sarà, dunque, un’ occasione per ricordarlo e applaudirlo ancora una volta, anche alla Scala del calcio.

    In tal senso, le parole del papà di Marco Simoncelli esprimono grande gratitudine nei confronti del Milan, per “un gesto bellissimo che contribuisce in maniera genuina e positiva a ricordare il nome e quello che è stato Marco”.

    Paolo Simoncelli, a causa di un imprevisto, purtroppo non potrà esser presente allo stadio domenica pomeriggio ma, con il cuore, sarà comunque lì ed intanto fissa già il prossimo appuntamento, al quale sicuramente non mancherà: fra maggio e giugno si terrà, a Milano, un torneo di calcio in onore di Marco.

    Sic, di certo, apprezzerà molto.

     

  • Una Onlus dedicata al Sic, nasce “Fondazione Marco Simoncelli”

    Una Onlus dedicata al Sic, nasce “Fondazione Marco Simoncelli”

    E’ ufficiale la nascita della Onlus dedicata a Marco Simoncelli, “Fondazione Marco Simoncelli“, che è stata costituita legalmente in tempi brevi cercando di sveltire al massimo le necessarie pratiche burocratiche. La presidente della Fondazione sarà la mamma di Marco, la signora Rossella, con la zia di Marco – Angela Simoncelli – nel ruolo di consigliere insieme al dott. Arnaldo Cappellini, e come consulenti Carlo Pernat ed il giornalista Mediaset ed amico di Marco, Paolo Beltramo.

    Marco Simoncelli | © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    La nascita della fondazione, dunque, è solo il preludio per l’avvio di una serie di iniziative dedicate a Sic, a partire da quella del 20 Gennaio, allo Stadio di Rimini, dal titolo “Buon Compleanno Sic“, una serata dedicata a Marco con divertimento e “casino”, proprio come sarebbe piaciuto a Marco, con la presenza di diversi comici di Zelig.

    Ma non solo l’iniziativa del 20 Gennaio: presto a Coriano potrebbe essere dedicata una galleria dedicata a Marco e che verrà gestita dalla stessa Fondazione, con l’obiettivo di tener vivo il ricordo di Sic, conservandone lo spirito allegro e solare, spensierato e scanzonato, aiutando con i proventi raccolti dalle varie iniziative chi è in difficoltà, evitando, però, di imbattersi in iniziative eccessivamente complesse, preferendo concentrarsi su iniziative semplici e tangibili, gestendo il denaro da “buon padre di famiglia”, come precisa Paolo Simoncelli.

    Il tutto accompagnato, già dall’inizio di questa avventura, dall’entusiasmo e dal calore di chi conosceva Marco, di chi lo ammirava in pista e di chi provava simpatia per quel cespuglio di ricci arruffati, e quel sorriso gioioso.
    Papà Paolo Simoncelli, a proposito di questo, ci tiene a sottolineare come sia stato fondamentale sentire l’affetto della gente per “il loro bambino”, e di come ciò sia stato decisivo per indurre alla costituzione della Onlus e alla promozione delle varie iniziative che prenderanno il via.

    E’ questo il modo migliore per ricordarlo, è questo il modo migliore per tenere sempre vivo il ricordo di Sic.

  • Papà Simoncelli “Un 1′ di casino assoluto per Marco a Valencia”

    Papà Simoncelli “Un 1′ di casino assoluto per Marco a Valencia”

    E’ passata una settimana dalla tragica morte di Marco Simoncelli sul circuito di Sepang e mentre molti si continuano a chiedere il perchè interessandosi alle dinamiche vivizionando quel maledetto impatto molti altri pensano invece al modo più bello per ricordarlo. Il sogno di Paolo Teruzzi, ad esempio, sarebbe quello di un ritorno di Valentino Rossi sulla Honda di Sic nella prossima stagione per farla correre con il doppio numero. Guido Meda ma anche moltissimi, tifosi e non, attraverso i social network hanno iniziato un lungo tam tam per intitolare il Circuito di Misano al povero Sic.

    Paolo Simoncelli con Vale Rossi | ©Getty Images
    Ieri Paolo Simoncelli, il papà di Marco, intervistato da Ilaria Cavo per Domenica 5 ha dato ancora una volta quella sensazione di magia che si era già vista più volte in questa settimana. Papà Paolo dice di voler ricordare suo figlio come un angelo e pur nel dolore riconosce che la vicinanza di queste persone, semplici e spesso con problemi ancora più gravi fa un gran bene alla famiglia. Per quanto riguarda il ricordo e la possibilità di aver intitolato il circuito di Misano Simoncelli confessa la sua gioia ipotizzando anche la costruzione di un museo attiguo per permetter ai fan di poterlo ricordare “Sarebbe un regalo immenso. A lui, dopo l’inversione del senso di marcia, quel circuito piaceva meno di altri, ma sarebbe un omaggio meraviglioso e se lo facessero io sarei disposto a fare un museo di Marco con le sue tute e le sue cose perché i tifosi possano rendergli omaggio. Marco l’ho portato con me a casa; lui è a casa con noi e ogni tanto me lo stringo forte” Ieri, gli altri motori importanti, quella della Formula 1 hanno ricordato Marco Simoncelli con un minuto di silenzio prima del primo gran premio di India a Valencia però, dove si terrà il primo Gp del dopo Simoncelli papà Paolo chiede invece del silenzio un minuto di casino assoluto con tutte le moto, Gp, 125 e 250 a “rombare” per Sic “Domenica prossima, durante il GP di Valencia, vorrei che invece di osservare un minuto di silenzio in onore di Marco, venisse fatto un minuto di casino con tutte le moto della MotoGP, della Moto2 e della 125 accese che rombano insieme”. L’intervista a Paolo Simoncelli e il toccante ricordo del Dott. Costa Il saluto della Formula 1 per Simoncelli e Dan Wheldon

  • Simoncelli addio davvero speciale. Ciao Sic impenna fra gli angeli

    Simoncelli addio davvero speciale. Ciao Sic impenna fra gli angeli

    Un abbraccio collettivo, una stretta intensa e forte, colma di lacrime e dolore, di stima e di affetto per quel ragazzo, prima che campione, con i ricci crespi e gli occhi dolci, dal sorriso sempre pronto e la battuta facile, che trasmetteva allegria e solarità a chiunque incontrasse, nel paddock dei circuiti di Moto Gp come nei giri in Paese, nella sua amata Coriano di Romagna. Una persona semplice, anzitutto. Genuino ed altruista, aldilà di ogni retorica di commiato. Tutti lo hanno voluto ricordare così, semplicemente perchè lo era realmente.

    Funerali Simoncelli | © Roberto/Getty Images
    Coriano lo saluta, l’Italia lo saluta, nell’ultimo atto, celebrato ieri nella chiesa del suo paesello, nella sua Romagna, che portava sempre nel cuore, nelle parole e nelle espressioni colorite quanto genuine, che lo avevano reso un personaggio tanto simpatico, anche a coloro che non seguono il motociclismo. La Chiesa di Coriano, oggi, lo ha abbracciato metaforicamente, stringendosi attorno al papà-amico di Sic, Paolo, alla mamma Rossella, alla sorellina Martina, ed alla fidanzata Kate, che ricorda Marco come “una persona perfetta, e le persone perfette non possono vivere tra di noi comuni mortali” . Il feretro è giunto portato a braccio dai suoi più cari amici, scortato da due moto, simbolico filo di connessione fra la sua vita, la sua passione, e ciò che lo ha portato via, ma anche una nuvola di palloncini rossi, con il suo numero di gara, il 58, che in molti vorrebbero, ora, ritirare dalle competizioni motociclicistiche in suo ricordo. Insieme ai familiari, anche Valentino Rossi, l’amico fraterno, il fratello maggiore, che nel libro dei saluti ha lasciato una frase tipica del loro rapporto fatto di ilarità, goliardia e straordinaria complicità: “Cazzo… mi manchi, Rossi”. Parole semplici e sentite, vere come il vuoto immenso che la scomparsa di Marco lascia per Valentino. E poi altri piloti, come Loris Capirossi, Marco Melandri, Andrea Dovizioso, Sete Gibernau, per citarne solo alcuni, e Jorge Lorenzo, che si scusa nel messaggio di saluti per “aver discusso con lui”, confermando anche oggi la vicinanza che aveva già mostrato nei confronti di papà Paolo appena appresa la tragica notizia. E poi il dottor Costa, medico della Moto Gp, ed in rappresentanza delle istituzioni il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni ed il sottosegretario Rocco Crimi. A suggellare l’essere “speciale” di Super Sic, la sua canzone preferita di Vasco Rossi, che il parroco ha concesso di far risuonare all’uscita del feretro dalla Chiesa: “Siamo solo noi”. Un clima che i tanti fan hanno cercato di mantenere sulla scia del ricordo, non struggente, ma positivo, come era il sorriso contagioso di Sic, quel sorriso che aveva sfoderato anche nell’ ultima intervista rilasciata in Malesia, appena sveglio in hotel, quando si augurava si salire sul gradino più alto del podio, per esser ben visibile dalla televisione. E’ lì che è giusto ricordarlo, mentre vinceva e festeggiava, ondeggiando quei riccioli biondi. La speranza è che ci guardi dal gradino più alto che ci sia, come ha detto il vescovo di Rimini al termine dell’omelia. Addio Marco, riposa in pace ed insegna anche agli angeli ad impennare.

  • Papà di Simoncelli assolve i soccorsi “Marco era già morto”

    Papà di Simoncelli assolve i soccorsi “Marco era già morto”

    Dietro la solarità di Marco Simoncelli ci doveva esser per forza una famiglia sana, ricca di principi e valori e la dimostrazione arriva in un momento tragico e di sofferenza. Paolo Simoncelli, il papà di Marco, ha infatti voluto subito placare le polemiche di questo pomeriggio in seguito alla divulgazione di un video che ritraeva i soccorritori perder la barella con il corpo del pilota sopra.

    “Ero anch’io vicino ai barellieri quando Marco è stato soccorso. – dice Paolo Simoncelli – Mio figlio era già morto, la caduta della barella non ha cambiato la situazione. Vorrei ringraziare le autorità malesiane, l’ambasciatore italiano e i ragazzi del circuito di Sepang che non ci hanno lasciato soli un attimo, sono stati eccezionali. Poi a Roma c’erano tutti, a partire dal presidente del Coni Gianni Petrucci. Centinaia di persone che hanno smesso di lavorare per salutare Marco”.

    Un analisi lucida nel dolore che gli fa onore e che viene poi riconfermata in serata, all’arrivo a Coriano con la salma, ai microfoni di Sky.
    “Ho provato anche a salutare Marco, ma ormai non c’era più nulla da fare. E’ bellissimo vedere l’affetto della gente, non mi ero reso conto che gli volessero così bene, hanno capito che era un puro: non posso dire di essere felice, ma è una cosa che fa molto piacere. Dicono che Dio chiami in Paradiso i migliori, magari è così”.

    “Marco era una persona speciale e forse la gente ha capito che era così, era onesto, era un puro e un guerriero e forse è morto proprio per quello. Io gli volevo bene e lui me ne voleva a me, Marco era un grande. Prima di ogni gara ci abbracciavamo sempre e lo abbiamo fatto anche stavolta, ma non è servito. Se avesse lasciato la moto non sarebbe morto. Marco ha goduto di tutte le cose semplici che ha avuto. E sabato mi ha detto, sono stanco voglio tornare a casa. Ma era tornato in forma come all’inizio del Mondiale, avrebbe fatto bene in gara”