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  • Maldini, veleno sul Milan “non mi vogliono”

    Maldini, veleno sul Milan “non mi vogliono”

    Paolo Maldini e il Milan, un matrimonio che non s’ha da fare. I motivi che spingono la bandiera rossonera lontano dalla società di Via Turati non sono conosciuti, sebbene i maligni puntino il dito sulla dirigenza storica del Diavolo che non vorrebbe al suo interno un elemento così popolare fra gli stessi tifosi della squadra e tutti gli appassionati di calcio. Accostato di recente al Psg degli amici Leonardo e Carlo Ancelotti, Maldini ancora non si sbilancia. Sono però  forti le dichiarazioni che, nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, andata in edicola questa mattina, l’ex calciatore ha in serbo per il suo vecchio club, con un eloquente “non mi vogliono”.

    paolo maldini | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    TUTTO INUTILE – Due anni e mezzo fa l’ultima partita con la maglia del Milan, nella sfida contro la Fiorentina all’Artemio Franchi, che sancì l’addio del capitano e contemporaneamente quello di Carlo Ancelotti. Dopo quasi mille giorni in Via Turati non si è trovato ancora posto per la leggendaria bandiera. Maldini non ha mai nascosto il suo desiderio di poter occupare un posto dirigenziale, ma la domanda è rimasta sempre senza risposte. Attualmente Galliani non ha alcun incarico da offrirgli. Oggi lo sfogo dell’ex calciatore al quotidiano sportivo milanese contro l’ex società, “in società qualcuno non mi vuole”.

    LOVE IN PARIS – Negli ultimi giorni si era parlato di un forte interessamento del Psg nei confronti del rossonero, dopo che lo stesso Maldini si era presentato al Parco dei Principi al fianco del direttore sportivo Leonardo per la prima del nuovo corso Ancelotti sulla panchina francese, culminata nella bella vittoria per 3-1 contro il Toulouse. Nell’intervista alla Gazzetta dello Sport l’ex difensore della Nazionale azzurra ha chiarito come non sia stato contattato ufficialmente per un’offerta di lavoro, spiegando che il colloquio avuto con i vertici societari del Paris Saint Germain sia stato solamente di avvicinamento e non c’è ancora nulla di concreto.

    IL NO AL CHELSEA – Non è la prima volta che Carlo Ancelotti prova a convincere il suo ex giocatore a raggiungerlo in una nuova avventura. Già in passato l’allenatore di Reggiolo lo chiamò per essere il suo vice quando volò in Inghilterra ai tempi del Chelsea. Allora il rossonero rifiutò perché appena conclusa la carriera da professionista e ancora non sapeva che cosa avrebbe voluto fare nel suo futuro. Due anni più tardi Ancelotti ci riprova, stavolta insieme con Leonardo. Qualora da Milano non dovesse arrivare alcuna risposta allo sfogo di quest’oggi, con tutta probabilità Maldini volerà a Parigi, andando ad arricchire la già folta patria rossonera.

  • Il “vecchio” Milan a Parigi. Paolo Maldini al Psg?

    Il “vecchio” Milan a Parigi. Paolo Maldini al Psg?

    Paolo Maldini è stato visto ieri sera al Parco dei Principi al fianco di Leonardo in tribuna, per assistere all’esordio in campionato sulla panchina del Psg di Carlo Ancelotti, compagno di squadra ed ex allenatore ai tempi del Milan. Si ipotizza un ingresso dell’ex bandiera rossonera nello staff tecnico del club parigino.

    paolo maldini | © getty images

    VECCHIO PALLINO – Il 2012 sarà l’anno del ricongiungimento del glorioso triangolo milanista che vedeva Leonardo dirigente, Ancelotti allenatore e Maldini leader della squadra che dominava in Europa? Con tutta probabilità sì. Le telecamera hanno più volte indugiato sull’ex capitano del Diavolo mentre si trovava al fianco del direttore sportivo brasiliano. Una presenza quasi “ufficiosa”. Il Paris Saint Germain avrebbe offerto a Maldini un posto di primo piano all’interno dello staff. Non si conosce ancora con esattezza il ruolo che verrà affidato all’ex rossonero, sebbene sia da escludere un lavoro dietro la scrivania. Già in passato Ancelotti aveva corteggiato il suo capitano ai tempi del Chelsea, ma allora non se ne fece nulla per la volontà dello stesso giocatore che decise di attendere una chiamata (mai arrivata) dalla società per la quale giocò un quarto di secolo, diventandone una bandiera al pari di Franco Baresi (sebbene i tifosi della Curva Nord non furono esattamente d’accordo su quest’ultima affermazione come dimostra l’ultimo “saluto” riservato a  Maldini durante il giorno del suo addio).

    PATRIA MILAN – Il Psg si sta trasformando letteralmente in un “rifugio” milanista. Prima Leonardo scelto dallo sceicco Al Thani come direttore sportivo per dare inizio ad un progetto ambizioso in stile City. Sei mesi dopo il brasiliano caccia l’allenatore francese Kambouaré per far posto al tecnico di Reggiolo, nonostante il primo posto in classifica occupato dalla squadra. Pochi giorni più tardi parte l’assalto a Pato e Kaka, entrambe stelle del recente passato rossonero. Infine Maldini viene arruolato tra le fila tecniche del club francese. Parigi è la nuova patria del Milan.

  • Maldini rompe con la moglie, divorzio in casa Milan

    Maldini rompe con la moglie, divorzio in casa Milan

    Da quando ha deciso di appender le scarpe al chiodo la vita per Paolo Maldini non è stata più la stessa, ovviamente per la mancanza del rettangolo verde ma anche per la mancanza di quei riconoscimenti che forse in cuor suo si aspettava. Dalla partita d’addio, contro la Roma, quando una parte della curva rossonera espose un incredibile e polemico striscione che rese triste e amaro un giorno che doveva celebrare il suo addio al calcio giocato.

    Paolo Maldini e Adriana Fossa ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    Maldini poi si sarebbe aspettato un incarico societario, non un ruolo di secondo piano, ma un posto importante dove per carisma ed esperienza avrebbe potuto agire al meglio per il Milan, ma anche in questo caso la società rossonera gli ha sbarrato la porta non ripetendo l’iter compiuto ad esempio con capitan Baresi e Leonardo. Il capitano rossonero in campo simbolo di fair play e sempre portato come esempio positivo per i giovani fu investito poi dalla pesante accusa di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico per eludere dei controlli fiscali corrompendo un funzionario dell’Agenzia delle Entrate e inoltre per aver reperito in modo abusivo informazioni su un socio in affari nel tentativo di concludere in breve tempo e senza ostacoli un investimento immobiliare.

    Nello scandalo, adesso in attesa di giudizio, è stata accusata anche la moglie Adriana Fossa mamma dei due figli di capitan Maldini e aspiranti rossoneri. Proprio da questo evento pare che la storia dei due si sia incrinata tanto che i giornali e siti gossippari in questi giorni raccontano indiscrezioni di una possibile rottura da fonti vicini alla coppia. Maldini avrebbe preso una casa in affitto mentre Adriana pare sia rimasta nella villa di famiglia con i due bambini. La coppia al momento non ha rilasciato nessun commento ufficiale ma le apparizioni mondane dei due sono notevolmente diminuite avallando le indiscrezioni sulla possibile rottura.

  • Paolo Maldini nel club azzurro. Prandelli approva

    Paolo Maldini nel club azzurro. Prandelli approva

    Questa sera prima del match tra Italia e Irlanda del Nord sarà premiato insieme a Zoff, Peruzzi, Buffon e Cannavaro per aver superato le cento presenze in azzurro, presto però Paolo Maldini potrebbe ritrovare proprio nello staff dell’Italia la sua prima occupazione sportiva del post ritiro.

    Paolo Maldini | © Shaun Botterill/Allsport/Getty Images
    Le indiscrezioni giravano da tempo ma qualche ulteriore conferma arriva da Cesare Prandelli “Maldini nel club Italia? Magari, sarebbe un apporto di saggezza e serietà. – e continua – Campioni come lui ma anche Cannavaro, hanno dato alla Nazionale non solo vittorie ma un’immagine vincente. Lui è un simbolo dell’Italia nel mondo”. Maldini andrebbe ad aggiungere prestigio ed esperienza ad un staff importante aumentando in qualche modo la truppa rossonera nella staff azzurro che al momento può contare su Arrigo Sacchi e Demetrio Albertini.

  • 1000 volte Javier Zanetti, il capitano nell’Olimpo del calcio

    1000 volte Javier Zanetti, il capitano nell’Olimpo del calcio

    1000 volte Javier Zanetti! E’ ormai partito il conto alla rovescia per la  sfida  di stasera contro la Roma per la semifinale di Tim Cup,  dove il capitano nerazzurro Javier Zanetti taglierà il traguardo storico delle 1000 partite giocate. Il terzino argentino che veste la maglia nerazzurra dall’estate del1995,  entrerà di diritto nell’Olimpo del calcio, in un gruppo ristretto di grandissimi campioni, dove è possibile trovare giocatori del calibro di Peter Shilton, Ray Clemence , Pat Jennings, Alan Ball, David Seaman, Paolo Maldini, Andoni Zubizarreta, Roberto Carlos e Tommy Hutchinson. Tutti, verranno ricordati da una speciale fascia celebrativa che Zanetti  indosserà stasera per la partita di coppa tra Inter e Roma. Giocatore infinito che si appresterà nella prossima stagione a togliere anche il record di presenze con la maglia nerazzurra allo Zio Bergomi, fermo a quota 758, con Zanetti staccato di soli 10 presenze. Lo Zio capirà, nessuno meglio di Zanetti potrebbe rappresentare l’Inter nella storia.

    EMOZIONI – Il capitano nerazzurro in occasione del traguardo delle 1000 partite, ha voluto raccontare le sue emozioni in un’intervista rilasciata a Inter Channel: “Sono orgoglioso di arrivare a questa cifra, 1000 partite molto sentite tutte quante, e arrivare a questo traguardo è per me davvero importante. Finora ho collezionato 33 presenze con il Talleres, che è stata la mia prima squadra, 66 con il Banfield, 12 con l’Under 23, 140 con la Nazionale maggiore e 748 con l’Inter: totale 999. Se dovessi giocare contro la Roma arriverei appunto a 1000, un traguardo importante. Nella mia carriera ho fatto sempre tutto con passione, il calcio mi ha sempre dato tanto e io ho cercato sempre di rendermi utile ogni volta che ne ho avuto un’opportunità. Arrivare a questa cifra è anche importante perché non ci sono tanti giocatori che ci arrivano, sono solo nove, io sarei il decimo, e i loro nomi sono tutti molto importanti. Essere fra loro è un motivo di orgoglio”.

    RICORDI– Javier Zanetti leggendo i nomi dei giocatori millenari, ne cita due in particolare, evidenziandone la sua ammirazione, soprattutto per un simbolo dell’altra Milano, quella rossonera:  “Roberto Carlos e Paolo Maldini, due persone che ho sempre ammirato molto: poterli raggiungere mi rende felice. Maldini ha dato tantissimo al calcio mondiale e da quando sono arrivato in Italia l’ho sempre stimato per la carriera che ha fatto e per la persona che è. I derby con lui come avversario sono sempre stati molto sentiti ma anche molto leali, ho dei grandi ricordi”. Paolo Maldini, volendo ricordarlo  si è ritirato con 1041 partite sulle spalle, quindi se Zanetti dovesse continuare con questa media di 50 partite all’anno l’anno prossimo ci sarebbe anche il sorpasso a un mostro sacro come Paolo.

    COMPORTAMENTO- Per il terzino nerazzurro quello che conta davvero nella vita è il  giusto modo di comportarsi, dentro ma anche fuori dal campo: “Mi sono comportato sempre per quello che sono, cerco sempre di essere me stesso, che è la cosa che mi interessa di più”. Comportamento che viene apprezzato non solo dai propri tifosi ma anche da quelli di altre squadre: “Mi fa un enorme piacere incontrare persone che magari non sono tifosi dell’Inter eppure mi fanno i complimenti, questo è un grande riconoscimento.”

    ROMA E ANCORA– Parlando della partita contro la Roma, Zanetti si augura di vincere per poter festeggiare al meglio questo importantissimo traguardo. Aggiungendo come per il momento lui stesso non si ponga limiti per il futuro: “Sarò un momento importante per noi domani, perché si tratta della semifinale di Coppa Italia contro una grande avversaria come la Roma, speriamo di poter festeggiare in pieno. E dopo… voglio continuare, facendo 1001, 1002, etc, finché arriverà il momento che dirò basta”.

    SCUDETTO- Ovviamente arrivano anche da lui i complimenti al Milan per la conquista del 18esimo titolo, ma con i primi avvertimenti per la prossima stagione: “Il Milan ha vinto meritatamente, è stata la più continua, però noi abbiamo tanta voglia di far bene e di tornare a vincere il tricolore già dal prossimo anno”.

    GRAZIE AI TIFOSI- Infine, un ringraziamento alle persone che lo amano e lo incitano a continuare ogni domenica: “Grazie a tutti i tifosi che ho avuto, che mi hanno sempre dimostrato tanto affetto e questo non si dimentica”.

    (Fonte: Fc Inter News.it)

  • I pronostici sul derby Milan – Inter dal mondo del calcio

    I pronostici sul derby Milan – Inter dal mondo del calcio

    Cercando nel web e sui giornali italiani più famosi abbiamo voluto raccogliere le “voci” che girano intorno alla partita dell’anno. Un pronostico secco su come finirà la sfida scudetto tra Milan e Inter del 2 Aprile.

    Questo il pensiero e il pronostico dei grandi personaggi calcistici e di alcuni presidenti di Serie A sulla stracittadina milanese:

    Paulo Roberto Falcao ex calciatore brasiliano della Roma: “Tutti si aspettano che a decidere questi incontri siano i giocatori tecnici ma alla fine la sfida potrebbe essere decisa da un difensore“ e sul discorso campionato:“Non sarà così determinante per lo scudetto. C’è ancora da giocare. Può succedere di tutto al derby. Questo è il bello del calcio”.

    Gino Corioni, presidente del Brescia sul derby scudetto “di sicuro non lo vincerà il Brescia, ma finirà in pareggio. Lo scudetto? Lo conquisterà l’Inter”.

    Enrico Preziosi ha parlato di mercato con un possibile altro giocatore in partenza da Genoa verso la sponda nerazzurra e sulla sfida scudetto ha dichiarato: “Vincerà la squadra migliore, quella che poi si aggiudicherà lo scudetto”.

    Lothar Matthaus ex giocatore nerazzurro in un’intervista dalle pagine della Gazzetta dello sport: “Vince l’Inter ovvio. Ma lo dico non da tifoso ma da tecnico: è la squadra più in forma. Non solo la rimonta aiuta. Ti carica e mette paura agli avversari. Certo questo può essere anche un pericolo. Mai essere troppo sicuri. Senza considerare che una vittoria potrebbe dare al Milan la spinta decisiva per la volata. Ma scelgo l’Inter non solo per la partita: lo scudetto sarà nerazzurro”

    Paolo Maldini ex calciatore e simbolo rossonero ai microfoni di Sky Sport: I rossoneri devono puntare alla vittoria, spero molto in Pato data l’assenza di Ibra. La partita è fondamentale, l’Inter ha tanti campioni, Eto’o su tutti, ma il Milan è primo in classifica e può assolutamente vincere”.

    Roberto Mancini, ex tecnico interista intervistato dal quotidiano La Repubblica ha voluto spiegare il suo pensiero sul prossimo derby scudetto: “Mancano ancora tante altre partite, ma se dovesse vincere il Milan sarebbe un risultato decisivo: accumulerebbe oltre al +5 in classifica anche il vantaggio psicologico di aver battuto la rivale più insidiosa. Ma un valore enorme avrebbe anche una vittoria dell’Inter, che scavalcherebbe i rossoneri dopo un lungo inseguimento”.

    Andriy Shevchenko ex attaccante rossonero, spesso protagonista quando giocava le stracittadine da una sua visione della prossima sfida scudetto: “Al Milan mancherà un campione come Ibrahimovic, ma quello che conta è la squadra, vincerà chi si prepara meglio. Pato secondo me può fare la differenza in attacco. Penso che sia una gara decisiva per lo scudetto, I rossoneri stanno giocando bene in campionato, li vedo favoriti”.

    Tommaso Ghirardi attuale presidente del Parma: “Sarà decisivo solo se vincerà la squadra che sta davanti, il Milan. Il campionato mi sembra molto equilibrato e combattuto. Credo che sia bello per i tifosi”.

    Edinson Cavani capocannoniere del Napoli non usa diplomazia per fare un pronostico: “Vorrei che l’Inter vincesse il derby. Perché la squadra di Leonardo passerebbe al comando della classifica ma non scapperebbe via. E noi potremmo scavalcarla nello scontro diretto. Con un risultato diverso, invece, tutto dipenderebbe dal Milan”

    Aurelio De Laurentis presidente del Napoli risponde al suo gioiello migliore: “Cavani tifa per l’Inter? Ognuno fa quello che vuole, io tifo per il bel gioco. Il derby di Milano sarà una bellissima partita e ce la godremo tutti quanti”.

    Angelo Palombo cuore del centrocampo doriano non si sbilancia troppo ammettendo come sia difficile fare un pronostico su una gara del genere: “E’ una partita difficile tra due grandi squadre. L’Inter ora sta molto bene, ha fatto tanti punti nelle ultime partite quindi sarà dura per il Milan”.

    (Fonte: Gazzetta dello Sport- Fc Inter News- Tutto Mercato Web.com- Sky Sport)

  • Paolo Maldini rinviato a giudizio per corruzione

    Paolo Maldini rinviato a giudizio per corruzione

    La bandiera del Milan e del calcio italiano Paolo Maldini è stato questa mattina rinviato a giudizio con la pesante accusa di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. L’ex giocatore dovrà difendersi dall’accusa mossa nel tentativo di agirare un controllo fiscale attraverso la corruzione di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate.

    Secondo i pm Maldini avrebbe utilizzato lo stesso funzionario per una verifica illecita relativa ad un’operazione immobiliare che voleva portare a termine in Toscana.

  • Raul supera Maldini, 140 presenze in Champions

    Raul supera Maldini, 140 presenze in Champions

    Al Real Madrid non c’era più posto per lui ma Raul aveva ancora voglia di giocare per raggiungere un doppio traguardo: superare Gerd Muller e anche Inzaghi nel numero di gol “europei” e diventare il leader assoluto di presenze in Champions League.

    La scelta dello Schalke si è dunque dimostrata azzeccata in quanto lo spagnolo ha raggiungo dopo sei anni i quarti della massima competizione europea, nella partita d’andata al Mestalla oltre a segnare un gol importantissimo per la sua squadra ha raggiunto Pippo Inzaghi a quota settanta centri e nella partita di ieri alla Veltins-Arena di Gelsenkirche ha raggiunto quota 140 presenze in Champions League superando la leggenda Paolo Maldini fermo a quota 139.

    Raul e lo Schalke adesso giocheranno il suggestivo confronto con i quarti senza assilli di dover compiere ulteriori imprese ma con la volontà di voler continuare a stupire, anche se lo spagnolo vorrebbe non dover incontrare il suo Real Madrid.

  • Il miglior undici dell’era Berlusconi. Vota il sondaggio

    Il miglior undici dell’era Berlusconi. Vota il sondaggio

    Domani 20/02/2011 il Milan del presidente Berlusconi compirà 25 anni. Come abbiamo anticipato ieri i rossoneri festeggeranno l’evendo scendendo in campo al Bentegodi con una maglia celebrativa con impressa la firma del presidente.

    L’avvento di Berlusconi ha cambiato radicalmente la sorte del club rossonero e il club 25 anni fa vicino al fallimento è adesso il club più vincente al mondo grazie all’incetta di trofei portati in via Turati dai tanti campioni che si sono avvicendati con la maglia rossonera che vanta ben sette palloni d’oro.

    Per celebrare l’evento vi proponiamo di votare il nostro sondaggio cercando di creare il miglior undici del venticinquennio. Il modulo è il 4-4-2 ma ci rendiamo conto che sarà un’impresa difficile scegliere tra campionissimi.

    IL MIGLIOR PORTIERE (1 SCELTA)

    Il miglior portiere dei 25 anni di Berlusconi

    Rossi Sebastiano (46%, 39 Voti)
    Dida Nelson (21%, 18 Voti)
    Galli Giovanni (19%, 16 Voti)
    Abbiati Cristian (14%, 11 Voti)

    Totale Votanti: 84

    LA MIGLIORE DIFESA (4 SCELTE)

    La migliore difesa dell’era Berlusconi

    • Maldini Paolo (97%, 83 Voti)
    • Baresi Franco (91%, 78 Voti)
    • Nesta Alessandro (69%, 59 Voti)
    • Cafu (40%, 34 Voti)
    • Tassotti Mauro (33%, 28 Voti)
    • Costacurta Billy (29%, 25 Voti)
    • Thiago Silva (29%, 25 Voti)
    • Panucci Cristian (2%, 2 Voti)
    • Serginho (2%, 2 Voti)

    Totale Votanti: 86

    IL MIGLIORE CENTROCAMPO (4 SCELTE)

    Il centrocampo del Milan di Berlusconi

    Kaka (84%, 72 Voti)
    Rijkaard Frank (80%, 69 Voti)
    Pirlo Andrea (70%, 60 Voti)
    Donadoni Roberto (42%, 36 Voti)
    Ancelotti Carlo (33%, 28 Voti)
    Gattuso Gennaro (24%, 21 Voti)
    Albertini Demetrio (19%, 16 Voti)
    Seedorf Clarence (16%, 14 Voti)
    Desailly Marcel (16%, 14 Voti)
    Rui Costa Manuel (7%, 6 Voti)
    Ambrosini Massimo (3%, 3 Voti)

    Totale Votanti: 86

    IL MIGLIORE ATTACCO (2 SCELTE)

    La coppia d’attacco del Milan di Berlusconi

    • Van Basten Marco (91%, 79 Voti)
    • Shevcenko Andrij (38%, 33 Voti)
    • Weah George (20%, 17 Voti)
    • Gullit Ruud (17%, 15 Voti)
    • Inzaghi Pippo (15%, 13 Voti)
    • Ibrahimovic Zlatan (9%, 8 Voti)
    • Savicevic Dejan (6%, 5 Voti)
    • Pato Alexandre (1%, 1 Voti)
    • Massaro Daniele (1%, 1 Voti)
    • Papin Jean Pierre (0%, 0 Voti)
    • Simone Marco (0%, 0 Voti)
    • Bierhoff Oliver (0%, 0 Voti)

    Totale Votanti: 87

    IL MIGLIOR ALLENATORE

    Il miglior allenatore

    • Sacchi Arrigo (46%, 37 Voti)
    • Capello Fabio (29%, 23 Voti)
    • Ancelotti Carlo (25%, 20 Voti)

    Totale Votanti: 80

  • Gourcuff aveva un caratteraccio, ecco perchè andò via dal Milan

    Gourcuff aveva un caratteraccio, ecco perchè andò via dal Milan

    Lo scorso anno Leonardo volò in Francia personalmente per convincerlo a tornare in rossonero alla luce della strepitosa annata con il Bordeuax e alle tante critiche piovute addosso ai rossoneri per essersi privati di un giovane di cosi alto valore, ma a difendere le scelte societarie ci pensa Paolo Maldini che in una lunga intervista concessa all’Equipe bacchetta il talentino francese:

    “Al Milan, sbagliò al cento per cento. Per quello che vidi, una buona parte dei torti veniva da lui. Il suo problema qui era il suo comportamento. Non si è dimostrato intelligente nel modo di gestirsi. E’ veramente un peccato, perché nessuno mette in discussione le qualità tecniche di Yoann”

    “Non aveva voglia di mettersi a disposizione del gruppo. Il calcio è uno sport collettivo, devi essere tu a metterti sulla lunghezza d’onda degli altri. Non si è neanche messo a studiare subito l’italiano. Sulla tattica non voleva lavorare. Non era sempre puntuale. Sono successe tante cose, cose che non è possibile raccontare. Ma lui sa benissimo quello che ha fatto”.

    “Quando entrava in campo non dava tutto dei giocatori con meno talento si sono guadagnati il rispetto al Milan perché davano tutto. Lui non l’ha fatto e lo sa. Dopo un po’ divento un corpo estraneo al gruppo. Se veniva dettata una regola, lui la infrangeva. Non puoi comportarti così. Sinceramente, dopo un po’ non ci siamo più occupati di lui, non era più da prendere in considerazione”.