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  • Calciopoli, si apre indagine sull’indagine

    Calciopoli, si apre indagine sull’indagine

    L‘indagine sull’indagine, l’inchiesta sull’inchiesta: non è un semplice e vuoto gioco di parole ma una circostanza che potrebbe aprire clamorosi scenari nella vicenda Calciopoli. La Procura di Roma ha, infatti, avviato un’indagine per tentare di scoprire perchè alcuni video e telefonate che avrebbero potuto essere molto importanti nell’inchiesta Calciopoli sono invece state occultate o comunque modificate. Il “la” alla vicenda è stato dato dall’ex arbitro Dondarini che aveva presentato un esposto in cui si denunciavano problemi e falle nell’inchiesta Calciopoli ed in particolare il fatto che sia stata considerata soltanto una parte ben precisa delle intercettazioni, tralasciandone altre “pur presenti agli atti e di una certa rilavanza”.  Nello specifico, i Pm e, nello specifico la dott. Condemi, vorranno adesso capire perchè alcune telefonate dai contenuti molto gravi siano finite poi nel dimenticatoio e perchè il video in Dvd relativo al sorteggio arbitrale del 2009 e che dimostrava che il suddetto sorteggio era truccato e pilotato non sia più stato inserito nelle prove del processo e sia, invece, stato sostituito con una serie di fotogrammi che finivano per distorcere la corretta ricostruzione e non fare la dovuta chiarezza.

    Calciopoli, si apre l'inchiesta sull'inchiesta | immagini dal web
    Calciopoli, si apre l’inchiesta sull’inchiesta | immagini dal web

    Inoltre, è ben sottolineare il fatto che l’iniziativa dell’esposto presentato dall’ex arbitro Dondarini non è l’unico episodio di tal genere e che si è associato a questo anche un altro ex fischietto, Pieri, anche lui condannato in primo grado con rito abbreviato a due anni e quattro mesi, e poi assolto in appello. Anche nell’esposto presentato da Pieri si denunciano le “anomalie inspiegabili” e nel mese di febbraio 2012, ormai più di un anno fa, ha sporto anche denuncia per falsa testimonianza contro Teodosio De Cillis per aver mentito nel corso del processo di Napoli, per giunta sotto giurament0, circa le modalità di acquisizione da parte dei carabinieri delle famigerate schede telefoniche svizzere adoperate per le scottanti comunicazioni. In tal senso, fra le varie intercettazioni ascoltate ma non trascritte e, dunque, oggetto dell’inchiesta sull’inchiesta, sembra inevitabile inserire quella tra l’ex designatore arbitrale Bergamo e lo scomparso dirigente nerazzurro Giacinto Facchetti, in cui prima di una designazione arbitrale dell’arbitro Bertini per una partita di campionato dell’Inter si scambiavano osservazioni circa lo “score” dello stesso Bertini con l’Inter e da quella conversazione si deduce in maniera pressocchè inequivocabile la volontà di Bergamo di “spingere” per un miglioramento di tale “score” per i nerazzurri. Facchetti, infatti, affermava “ho visto lo score di Bertini con noi: 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte” e Bergamo rispondeva: “porca miseria, allora facciamo 5,4,4”. 

    Parole di certo destinate ad avere ripercussioni nell’inchiesta sull’inchiesta Calciopoli con la quale sembra lecito attendersi una maggiore chiarezza su una vicenda risalente ormai a sette anni fa ma che non ha ancora fugato dubbi, illazioni, supposizioni e che, al contrario, non ha fatto altro che creare un clima di scarsa fiducia nei confronti di chi ha condotto l’indagine che, poi, ha giustamente punito i responsabili quali Moggi e Giraudo (solo per citare gli “esponenti” principali, ndr) ma che ha di fatto tralasciato dei particolari che sembrano oggi molto rilevanti e che dovranno necessariamente essere presi in considerazione.

  • Dondarini querela Mughini per diffamazione

    Il carattere focoso e spesso colorito di Giampiero Mughini, giornalista, scrittore e opinionista della trasmissione Controcampo, lo costringerà a difendersi in Tribunale dalle accuse di diffamazione attribuitegli dall’arbitro Dondarini.

    Si parla di un commento di Mughini della partita tra Reggina e Juventus del del 23 febbraio 2008 e finita per due a uno a favore dei calabresi. Dondarini in quella partita sbagliò molto e Mughini apostrofò la sua direzione come “una costruzione diabolica di una mente malata”.

    “Sono stati superati evidentemente – ha commentato l’avv. Gabriele Bordoni, che assiste come parte civile Dondarini – i limiti del diritto di critica ed anche se si trattava di una trasmissione sportiva nella quale è possibile che i toni siano più accesi, non si poteva consentire un’offesa così grave, oltretutto allusiva ad un comportamento dell’arbitro finalizzato all’alterazione del risultato. Allusione gravissima, gratuita ed assolutamente intollerabile”. L’avv. Bordoni nell’atto di costituzione di parte civile quantifica provvisoriamente i danni patiti in 100.000 euro. Il processo è stato fissato per il 20 aprile 2011.

  • Calciopoli: frode sportiva per Giraudo, per il gup “dati certi”

    E’ stata resa pubblica la sentenza emessa il 14 dicembre per i protagonisti di Calciopoli che hanno scelto il rito abbreviato, il gup Edoardo De Gregorio esistono “dati certi” a comprovare l’esistenza “associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva”.

    Per Giraudo, Lanese, Pieri e Dondarini è stata dunque riscontrata l’esistenza di un sistema di potere finalizzato a gestire ognuno i propri interessi a discapito della lealtà sportiva. Prove schiaccianti a carico dell’ex dirigente juventino sembrano esser l’utilizzo delle sim straniere e le frequenti riunioni con i coimputati Moggi, Bergamo, Pairetto, Lanese e Mazzini dove il dirigente bianconero fu sempre presente contribuendo alla composizione delle griglie arbitrali.

  • Giraudo colpevole. Condannato a 3 anni per frode sportiva]

    E’ arrivata poco fa la sentenza del Giudice De Gregorio presso il tribunale di Napoli che ha condannato l’ex amministratore delegato Antonio Giraudo a 3 anni di reclusione per frode sportiva e associazione a delinquere (l’accusa ne aveva chiesti 5).
    L’ex dirigente bianconero aveva chiesto il rito abbreviato al contrario di Moggi.
    Condannato inoltre per frode sportiva a 2 anni e 4 mesi l’ex arbitro Pieri e a 2 anni l’ex presidente dell’Aia Lanese e l’arbitro Dondarini.
    Assolti oltre a Gabriele, Cassarà e Baglioni, anche Messina, Foschetti e Griselli e l’unico arbitro in attività, l’internazionale Rocchi che, ascoltata la sentenza, è scoppiato in lacrime.