Tag: paolo bergamo

  • Moratti voleva la riconferma di Bergamo. Spunta nuova intercettazione

    Moratti voleva la riconferma di Bergamo. Spunta nuova intercettazione

    Vi avevamo appena informato sulla settimana di passione per la dirigenza nerazzurra impegnata non solo nel preparare il derby ma alle prese con gli esposti di Agnelli, Lotito e Vieri. Come il cacio sui maccheroni l’edizione odierna di Tuttosport pubblica oggi una nuova intercettazione che proverebbe come l’Inter era interessata alla conferma di Bergamo nel ruolo di designatore.

    L’intercettazione riguarda proprio Bergamo e la segretaria della Can di A e B Fazi: “Lui mi fa: so che succedeva prima, nessuno si può lamentare, e se lo dico io che non ho vinto nulla…, ne sono convinto. Non è una cosa semplice fare il vostro lavoro,qualche errore c’è sempre. Rispetto a prima però siamo tranquilli e anche voi non dovete disperare.”

    Proprio quel voi non dovete disperare secondo il quotidiano torinese proverebbe l’appoggio del club nerazzurro alla conferma.

  • Processo Calciopoli: Monti “tace”, Bergamo scoppia d’ira

    Processo Calciopoli: Monti “tace”, Bergamo scoppia d’ira

    Nonostante le diserzioni di Zamparini, Nucini e Facchetti (verranno sentiti il prossimo 15 marzo) l’udienza di ieri a Calciopoli presso la nona sezione penale del Tribunale di Napoli è stata comunque vibrante e ricca di spunti interessanti. Alle interessanti deposizioni di Baraldi e Corbelli rispettivamente dirigenti di Parma e Napoli al momento dei fatti è seguita quella del giornalista Monti amico di Giacinto Facchetti che ha parlato di colloqui tenuti con l’ex presidente nerazzurro nel quale gli confessò la presenza di qualche anomalia nella gestione del campionato.

    Ma andiamo con ordine. Luca Baraldi ha raccontato le dinamiche della cessione di Marco Di Vaio alla Juventus “Per Di Vaio si videro il procuratore del giocatore, Moggi, Giraudo e Sacchi, si chiuse intorno ai 27 milioni e mezzo di euro. La trattativa fu impostata con la cessione a titolo definitivo per una cifra intorno ai 15-16 milioni.” Baraldi confessa poi le pressioni di Giraudo per ottenere diritti di prelazione per Gilardino, Bresciano, Marchionni e alcuni giocatori della Primavera“Per raggiungere i 27 milioni fu strutturata un’operazione con l’acquisto del 50% di Brighi con l’impegno per la Juve di cedere l’altro 50 dopo due anni  ci fu una scrittura privata tra le società, procedura che la Lega non consente, ma che dal punto di vista civilistico ha valenza. Decidemmo di fare così perché i bianconeri volevano pagare in 5 anni e non in tre come era la regola. Al momento di formalizzare la scrittura privata, la Juve ci chiese opzioni su Gilardino, Marchionni e Bresciano. Io dissi di no, perché non era negli accordi e poi come società in liquidazione non potevo svendere il patrimonio della società. Ci rivedemmo il 23 giugno, ultimo giorno utile e il mattino stesso sempre io e Minotti incontrammo Giraudo che mi richiese in cambio un’opzione almeno su calciatori del settore giovanile. Dissi ancora di no, e Giraudo ci minacciò. Di questo non ho mai avvertito gli organi federali”.

    Particolari interessanti anche dalle deposizioni di Corbelli, copresidente del Napoli con Ferlaino. Il patron di Telemarket svela che a suggerire il nome di Zeman per la panchina fu Luciano Moggi in persona mentre di accettare la consulenza della Gea per il mercato fu una idea di Ferlaino “Su consiglio del mio socio, mettemmo sotto contratto di consulenza Alessandro Moggi, affinché ci aiutasse sul mercato  il nome di Zeman, per la panchina, ci fu fatto da Luciano Moggi in persona. Arrivarono Amoruso, Pecchia e Baccin dalla Juve, nonché Fresi e Moriero, giocatori della Gea. Moggi jr. ci propose l’acquisto dell’uruguaiano Pacheco ma Ferlaino disse di no, perché già avevamo troppi giocatori della sua scuderia. Non penso che i giocatori Gea abbiano fatto del male contro il Napoli volontariamente, eccezion fatta per Fresi: credo che ci abbia fatto perdere due partite e lo dissi a suo tempo, senza essere querelato”.

    L’intervento di Monti fa scoppiare l’ira di Paolo Bergamo costringendo il giudice Casoria a farlo allontanare dall’aula. Il giornalista infatti racconta delle confessioni di Giacinto Facchetti “di un sistema Moggi” ma afferma di non conoscere le fonti del presidente nerazzurro “Facchetti era convinto che ci fossero delle anomalie pesanti nel sistema, dalla conduzione delle designazioni adalcune decisioni, in generale parlava di una tendenza a violare le leggi. Parlava di ‘un sistema Moggi‘. Era convinto che la figura centrale fosse quella di De Santis, e che dentro ci fossero anche Palanca, Gabriele, Bertini, Trefoloni e Racalbuto”. Il giornalista del Corriere della Sera risponde poi alla domanda come Facchetti avesse maturato queste convinzioni “si interpretavano gli episodi” , scatenando l’ira di Paolo Bergamo, che ha urlato “Non è una cosa seria, questa è una presa in giro”, prima di esser invitato ad allontanarsi dall’aula.

  • Calciopoli, Narducci convoca Facchetti Jr., Corbelli e Baraldi

    Calciopoli, Narducci convoca Facchetti Jr., Corbelli e Baraldi

    Il giudice Casoria ha accolto le richieste del pm Narducci convocando, come persone informate sui fatti, per la prossima udienza in programma il primo marzo Gianfelice Facchetti figlio di Giacinto, l’ex presidente del Napoli, Corbelli, il presidente del Palermo Zamparini, i dirigenti del Parma, all’epoca dei fatti, Baraldi e Minotti, e l’ex arbitro Nucini.

    Tutti i convocati erano stati ascoltati da Narducci e Capuano e ritenuti teste importanti per avallare la tesi dell’accusa. L’udienza si è chiusa con il prolungamento di altri 45 giorni di tempo per il consulente Porto di trascrivere le intercettazioni portate come prova dalla difesa, ma su segnalazione di Narducci accolta dal giudice Casoria dovrà ricontrollare quelle sbobinate“indicazione errata di un interlocutore degli ex arbitri Bergamo e Pairetto: nella perizia esso risulta come un “tal Danilo”, mentre è accertato che l’utenza apparteneva all’ex dirigente del Milan Leonardo Meani.

  • Calciopoli 2: Palazzi riparte con Bergamo

    Calciopoli 2: Palazzi riparte con Bergamo

    Proprio a ridosso delle festività natalizie il procuratore federale Stefano Palazzi dà il via alla serie di interrogatori per il secondo filone dell’inchiesta a Calciopoli. Il lavoro certosino dei legali della difesa e sopratutto del consulente di Luciano Moggi, Nicola Penta, hanno portato alla luve una lunga sequela di intercettazione omesse nella prima parte del processo.

    Palazzi partirà oggi risentendo l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. Al vaglio in Calciopoli 2 c’è la posizione dei club esclusi cinque anni fa e sopratutto la posizione dell’Inter e la consequenziale assegnazione dello scudetto 2006. Le richieste di revisione portate da Andrea Agnelli però saranno vagliate attentamente e difficilmente si avrà un responso prima che ad emetterlo non sia il tribunale di Napoli.

  • Calciopoli, intercettazioni: Bergamo e Pairetto bacchettano Pieri per un errore pro Juve

    Calciopoli, intercettazioni: Bergamo e Pairetto bacchettano Pieri per un errore pro Juve

    Che qualcosa inizia a non tornare ormai è evidente anche ai più ferrei accusatori della Triade e del sistema soprannominato Calciopoli ma man mano che l’arguto Penta sbobina intercettazioni, le perplessità sul modo di condurre le indagini e creare il castello accusatorio da parte dei pm risulta sempre meno comprensibile.

    I designatori Bergamo e Pairetto capisaldi del sistema secondo l’accusa vengono beccati al telefono in un post Bologna-Juventus decisa da un gol viziato da una punizione inesistente fischiata da Pieri.

    I due si mostrano perplessi e impauriti dall’onta delle polemiche e ancor di più lo è l’arbitro che si dice pentito per aver concesso il fallo. Di seguito vi riportiamo le intercettazioni:

    PAIRETTO-BERGAMO
    12 dicembre ore 22.29 (5’ dopo il fischio finale)

    BERGAMO: Una bolgia è stata nel se­condo. Undici leoni, anche nel primo tempo. Questi (quelli del Bologna, ndr) sono andati di già col nervosismo
    PAIRETTO: Su quella punizione…
    BERGAMO: Lui (Pieri, ndr) era molto lontano, uff.
    PAIRETTO: Dice che ha tirato, è an­che vero. Però lui (Ibra, ndr) allarga il braccio.
    BERGAMO: il primo fallo lo fa Ibrahi­movic.
    PAIRETTO: Avevo detto: speriamo non segnino su questa punizione, te lo giuro.
    BERGAMO: Io lo pensavo: sono quel­le fischiate che poi… E’ a trenta metri, che ti metti a fischiare. (…) Aspettiamo­ci una valanga di polemiche.

    PIERI-PAIRETTO
    13 dicembre 2004 ore 22.50
    PIERI: Ho provato a chiamarti da ieri. Ho rivisto.
    PAIRETTO: Minchia questo episodio
    PIERI: Ho fatto questo fischio perché ho visto questo fallo.
    PAIRETTO: Tu hai mimato la tratte­nuta
    PIERI: Io ho visto… C’è Ibra… La since­ra verità: per quello che è successo non lo rifischierei. (…) Ho mimato quello che ho visto. Se non riesce a saltare uno di una stazza così, però tornassi indietro non lo rifischierei. Il discorso che ti ho detto io: non lo ripeterei quel fischio. Quel fischio e quella rete hanno offusca­to una buona gara.
    PAIRETTO: Se facevi un ammonito di qua e uno di là, non avresti fatto male.
    PIERI: Luci (l’osservatore, ndr) ha det­to: fino al 40’ avevi ragione te.
    PAIRETTO: T’ha trattato male, forse era un eccesso.
    PIERI: Pareva contento, quanto m’ha dato?
    PAIRETTO: 8.20 (un voto molto bas­so, ndr)
    PIERI: Mi dispiace per questo fischio che magari mettono in difficoltà voi
    PAIRETTO: Io non ho problemi: io non brigo, mai rotture di cazzo, non mi chia­ma Carraro. Me ne batto, non so altri (…)
    PIERI: Figurati se gli davo un rigore al­la Juve… Mi fucilavano.

  • Calciopoli: dietrofront del perito “Non fu Facchetti a dire Collina”

    Calciopoli: dietrofront del perito “Non fu Facchetti a dire Collina”

    Ennesimo colpo di scena dalle stanze di Napoli, quando il documento presentato dalla difesa di De Santis pareva potesse far prender un piega al Processo a Calciopoli, il perito con un supplemento di indagini smentisce i periti di Luciano Moggi e se stesso imputando a Bergamo il famoso “metti dentro Collina” e non a Facchetti.

    La madre di tutte le intercettazione è una bufala colossale e a questo punto si tornano a mischiare le carte al processo partenopeo. Oggi i vari testimoni che si sono susseguiti nell’aula presieduta dal giudice Casoria hanno comunque smentito qualsiasi tipo di pressioni esterne.

  • Calciopoli, il perito svela: fu Facchetti a dire “Metti Collina” e non Bergamo

    Calciopoli, il perito svela: fu Facchetti a dire “Metti Collina” e non Bergamo

    Mistero svelato. Una delle intercettazioni più roventi portate in aula dalla difesa di Luciano Moggi per smontare la tesi accusatoria a suo carico come “deus ex machina” di Calciopoli nel processo di Napoli e che ha fatto scontrare addetti ai lavori e tifosi finalmente ha la sua verità. L’intercettazione in questione è la tanto discussa telefonata dell’ex presidente dell’Inter Giacinto Facchetti, scomparso nel 2006, e l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo prima di un Inter – Juventus del 28 novembre 2004. In quel dialogo (si parlava di designazioni arbitri ndr) uno dei due interlocutori disse all’altro “Metti dentro Collina” difficilmente distinguibile dal nostro udito di chi fosse stata la paternità dell’affermazione perchè le due voci in quell’istante si sovrappongono una sopra l’altra.

    Ieri alla ripresa, dopo la pausa estiva, del processo Calciopoli in cui Moggi e Baldini hanno animato l’udienza sfiorando quasi la rissa, il perito, chiamato a risolvere il rebus, ha dato il suo responso dichiarando che ha pronunciare quella frase fu proprio il defunto Facchetti e non Bergamo come era stato scritto sui giornali e detto nei programmi televisivi sportivi in prima analisi.

    Di seguito l’audio dell’intercettazione tra Facchetti e Bergamo.

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  • Intercettazione Bergamo Palombo: anche la Gazzetta consigliava la griglia

    Si infittisce ulteriormente il mistero intorno alle intercettazioni “sfuggite” ai pm durante il processo sportivo a Calciopoli e recuperate grazie al lavoro certosino dei consulenti tecnici della difesa di Luciano Moggi. Oggi salta fuori un intercettazione tra il designatore arbitrale Paolo Bergamo e Ruggero Palombo, vicedirettore della Gazzetta dello Sport e principale accusatore del sistema Moggi.

    L’intercettazione non è scabrosa e non ha nessuna rilevanza processuale ma serve a capire ulteriomente il modo in cui venivano fatti i sorteggi e sopratutto la fitta rete di scambi telefonici tra tutti i personaggi che ruotavano intorno al calcio. L’intercettazione risale al 7 marzo 2005 e Palombo protesta per la mancanza di Collina nella griglia di Juve Roma.

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  • Calciopoli: Collina diserta l’udienza. Stagnoli fa infuriare Narducci

    Il Processo a Calciopoli sembra sempre più una gigantesca bolla di sapone tanto da far perdere la pazienza ai pm Narducci e Capuano che a fine udienza hanno chiesto la copia stenografica delle dichiarazioni di Stagnoli per denunciarlo di falsa testimonianza.

    Senza la presenza di Collina e di tutti i testimoni chiamati da Bergamo il protagonista principale dell’udienza è il guardalinee Stagnoli:


    “Il clima nell’attuale Can è simile a quello del 2004-2005, gli errori sono studiati ora come lo erano allora, quando c’erano Bergamo e Pairetto. Io una grande differrenza non la vedo. Non sapevamo chi fossero i diffidati delle gare che preparavamo. Mai con De Santis abbiamo discusso di questo e men che meno per Fiorentina-Milan. A noi non interessava questo dato

    Cade dunque un altro tassello dal quadro accusatorio proposto dai pm, sicuri che sull’ammonizione sistematica dei diffidati si cercava di condizionare le partite. Per la prossima udienza dovrebbe esserci, finalmente, Collina. Priopreschi, avvocato di Moggi, ha fatto un elenco dei testimoni per l’udienza del 15: Sandulli, Artico, Battaglia, Gottardo, il giornalista Bianchi, Frascione, Piccolomini, Ricciardi, Speciale, Venerato, Abete, Antonelli , Baldini, il giudice Mastrandrea, De Gennaro.

  • Calciopoli 2, intercettazione: Bertini si lamenta con Bergamo delle pressioni di Facchetti

    Calciopoli 2, intercettazione: Bertini si lamenta con Bergamo delle pressioni di Facchetti

    Alla vigilia di un altra importante giornata dibattimentale del processo a Calciopoli nelle aule del tribunale di Napoli salta fuori una nuova intercettazione tra l’arbitro Bertini e l’ex designatore Paolo Bergamo. E’ il 12 maggio 2005 e si è conclusa da qualche ora la partita di Coppa Italia tra Cagliari e Inter finita sullo 1-1.

    Bertini si lamenta delle pressioni ricevute ad inizio partita da Giacinto Facchetti. L’allora presidente dell’Inter si lamenta del momento difficile della sua squadra esortando prima della partita l’arbitro ad attenzione per “smuovere la casella giusta”

    Bergamo: Pronto?
    Bertini: Sei a letto Paolo, eh?
    Bergamo: No… Allora?
    Bertini: Comè andata? Che mi dici?
    Bergamo: Ma io ho visto l’ultima mezz’ora perché mi avevano avvertito di questo… di questo fallo di mano che no… non era mica espulsione…oh…
    Bertini: Quella non è espulsione…
    Bergamo: No, non è mica una chiara occasione da goal.
    Bertini: Poi si può fare una disquisizione di carattere tecnico su tutto, ma non si ha la… forse una mancata percezione di dove fosse come posizione, ma non può essere ritenuta un’occasione…
    Bergamo: No… un’occasione di.. assolutamente.
    Bertini: E’ stato quello che… l’unica cosa…
    Bergamo: Protestavano un po’ quelli dell’Inter… sono un po’ insofferenti quando…
    Bertini: Eh me ne son accorto. E’stata una remata dal primo minuto poi, dal primo minuto, non capisco, non capisco perché. Tra l’altro c’è stato Facchetti che all’inizio della partita è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare sempre… ‘Sa, questa è la tredicesima partita, per ora siamo in perfetta parità, quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate, e per l’Inter non è che sia un grande score’ ha detto. Quindi l’abbiamo preparata in questo modo la partita.
    Bergamo: Mmhh
    Bertini: E non è stato piacevole, non è stato piacevole.
    Bergamo: Bisogna che ci parli, sì… più tranquillo in campo. Ci avevo già parlato, gli avevo già detto; ma questo non capisce un ca**o…
    Bertini: Ma io ho l’impressione…Non so neanche l’interlocuzione più giusta quale possa essere… Questo veramente… a volte è imbarazzante… Una premessa del genere… ci siamo… ci siamo guardati tutti, prima della partita.
    Bergamo: Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, chiama Gigi, che s’è accorto che m’hai già chiamato..
    Bertini: Sì, sì, certo… e quindi… niente, insomma… questa situazione… te l’ho detto, appunto.
    Bergamo: Grazie. Comunque la partita… un clima…
    Bertini: Al di là di questo la partita è andata bene…
    Bergamo: Per quella parte che si diceva ti ci penso io…
    Bertini: Sì, perchè poi tra l’altro non ha neanche senso, non mi sembra di aver fatto… Anzi.. anzi! Va buo’…
    Bergamo: Buonanotte, ci sentiamo.
    Bertini: Ci sentiamo domani.
    Bergamo: Ciao, grazie.
    Bertini: Ciao, grazie.