Tag: pallone d’oro

  • Messi per la quinta volta Re del calcio mondiale

    Messi per la quinta volta Re del calcio mondiale

    Lionel Messi, come da pronostico di vigilia, ha conquistato, per la quinta volta nella sua carriera, il Pallone d’Oro, arrivando davanti a Cristiano Ronaldo e a Neymar.  Queste sono state le percentuali di voto: Messi 41.33%; Cristiano Ronaldo 27.76%  e Neymar 7.86%. A votare sono 154 giornalisti  e Ct, i capitani  e Ct delle 208 nazionali facenti parti della Fifa.

    Lionel Messi, pallone d'oro 2016.
    Lionel Messi, pallone d’oro 2016.

    La stagione di Messi è stata incredibile, forse, irripetibile: leader indiscusso del Barcellona, che ha vinto, quasi, tutto. Cinque i titoli conquistati dai blaugrana, con Messi miglior cannoniere, 52 le reti all’attivo e miglior assist man con 26 passaggi serviti. Messi è andato in gol in tutte le competizioni che il Barcellona ha giocato nel 2015: Liga, Champions League, Coppa del Re, Supercoppa di Spagna, Supercoppa Europea e Mondiale per Club.

    Nulla da fare per i suoi avversari, arrivati alla finale: Cristiano Ronaldo, che ha visto scappare Messi, nella personale battaglia tra i due: Messi guida la classifica con cinque trofei a tre. Neymar per la prima volta è arrivato sul podio.

    Il quinto trofeo conquistato dala pulce può essere letto come il classico “ora venitemi a prendere”: Marco van Basten, Michel Platini e Joan Crujff sono fermi a quota tre e, essendo ritirati, non possono rispondere. Fra qualche decennio ricorderemo questi anni come l’era Messi.

    Manca ancora un trofeo a Messi, la ciliegina sulla torta: il Mondiale di Calcio con l’Argentina. Gli anni passano e le opportunità per poterlo conquistare sono sempre di meno, la prossima edizione sarà in Russia nel 2018, quando Messi avrà 31 anni.

    L’unico italiano nella top undici della Fifa presente è stato Paul Pogba, uno che ambisce a vincere in futuro questo trofeo. Tra gli allenatori successo di Luis Enrique, vincitore della Champions League con il Barcellona. Per quanto riguarda la controparte femminile il titolo è andato a Carli Lloyd, tripletta nella finale mondiale con gli Usa.

     

  • Euro Juve: Si cerca il tris. Morata vuole il record

    Euro Juve: Si cerca il tris. Morata vuole il record

    E’ una Juventus totalmente diversa quella che sta dominando il suo girone di Champions rispetto a quella che ancora in campionato non è riuscita a ingranare come ci aveva ormai abituato nelle ultime stagioni. Lotterà sicuramente per le prime posizioni la formazione di Massimiliano Allegri, ne siamo convinti, nonostante il ritardo di 9 punti dalla capolista, qualche miglioramento si è visto. In Europa tutta un’altra musica, due vittorie su due, tre punti contro il Manchester City all’esordio e altrettanti contro i due volte campioni di Europa League del Siviglia. Il Borussia Moenchengladbach sulla carta è la squadra più debole del girone, ma mai abbassare la guardia, soprattutto in questa competizione.

    Massimiliano Allegri | Foto Twitter
    Massimiliano Allegri | Foto Twitter

    Vincere per chiudere la pratica e ipotecare il passaggio nel turno, concentrandosi sul campionato, questo è l’obiettivo dei bianconeri che con la terza vittoria avrebbero la strada spianata verso la fase a eliminazione diretta. Allo Juventus Stadium possono e devono farcela Morata e compagni, se si pensa che di fronte c’è il Gladbach, squadra tedesca – e la Germania a noi italiani non porta bene – i Campioni d’Italia hanno tutte le carte in regola per fare risultato.

    C’era ancora Bettega, in campo è chiaro, nell’ultimo e unico confronto tra le due compagini nel 1975, e non fu un bel ricordo per la Juve, 2 a 0 per i tedeschi all’andata e pareggio per 0 a 0 al ritorno, ma adesso la musica potrà essere un’altra. L’avversario ha cambiato guida tecnica, dopo le dimissioni di Favre sulla panchina adesso siede Andrè Shubert e in campionato le cose non stanno andando benissimo, nonostante l’ultima vittoria schiacciante per 5 a 1 contro l’Eintracht. 15 i punti di distanza da un Bayern finora sempre vincente.

    Morata
    Morata

    Insegue un record Alvaro Morata, cinque i gol consecutivi per lo spagnolo in Champions League, eguagliato Alex Del Piero, ma domani sera in casa sarà l’occasione per superare uno che ha fatto la storia del club bianconero. Un primato che cercherà di raggiungere il giocatore che non ha brillato nell’ultima gara di campionato con l’Inter ma che è sempre in grado di accendere la partita in qualsiasi momento, con lo zampino vincente o la giocata da applausi. I tre punti prima di tutto, in campionato la Juve ha fatto abbastanza bene, ecco perchè si va verso la riconferma per undici undicesimi della squadra che è scesa in campo domenica a San Siro, salvo qualche dubbio.

    Buffon dovrebbe aver smaltito il piccolo fastidio e dovrebbe essere regolarmente titolare, a dirigere la difesa a tre composta da Barzagli, Bonucci e Chiellini, con il primo adattabile come terzino in una retroguardia a quattro nel caso dovesse essere arretrato Evra e il modulo fosse il 4 – 4 – 2 e non il 3 – 5 – 2. Numeri a parte, l’italiano è sembrato uno dei giocatori più in forma, il migliore nella posticipo. Il tecnico livornese confermerà anche i tre centrocampisti ovvero Kedhira, Marchisio e Pogba, anche se dall’ultimo, nella lista dei 23 per il Pallone d’Oro, ci si aspetta molto di più. Cuadrado ha dimostrato di essere l’esterno ideale, la forma del colombiano si è vista, per cui sarà difficile rinunciare alla sua velocità. Davanti l’unico certo della maglia da titolare è Morata, con Dybala, ultimo cambio domenica, e Mandzukic a contendersi un posto.

    Paul Pogba | Foto Twitter
    Paul Pogba | Foto Twitter

    Sarà 4 – 4 – 2 per i tedeschi, tra le cui fila c’è il fratello l’altro Hazard, fratello di Eden, ma per il 10 sarà solo panchina. Sommer tra i pali, difesa a quattro composta da Korb, Christensen, Dominguez e Wendt, centrocampo con Traorè, Dahoud, lo svizzero Xhaka e Johnson, laddove le punte saranno Stindl e Raffael. Si può e si deve fare, i tre punti sono fondamentali per il passaggio del turno e guardare al ritorno con tranquillità.

     

     

     

     

  • Cristiano Ronaldo fa suo il Pallone d’Oro

    Cristiano Ronaldo fa suo il Pallone d’Oro

    Era il favorito della vigilia, tutti davano per certo il suo successo e così è stato, a conquistare il Pallone d’Oro 2014 è stato il portoghese del Real Madrid Cristiano Ronaldo.

    Cr7 conquista così il suo terzo pallone d’Oro andando ad eguagliare veri e propri miti del calibro di Michel Platini, Johann Cruijff e Marco Van Basten e avvicinandosi al suo storico rivale Leo Messi.

    Cristiano Ronaldo ed il Pallone d'Oro | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo ed il Pallone d’Oro | Foto Twitter

    Ronaldo che nella scorsa stagione ha alzato al cielo la Champions League con il suo Real Madrid, ha segnato 61 gol nell’anno solare, di cui 17 nella massima competizione europea, che hanno sicuramente pesato nel giudizio finale.

     

    Il portoghese ha ottenuto oltre il 37% dei voti, al secondo posto si è piazzato Leo Messi che ha surclassato di pochissimo il portiere del Bayern Monaco e della nazionale tedesca campione del mondo Manuel Neuer.

     

    Nel suo discorso di ringraziamento Cristiano Ronaldo ha voluto nominare la famiglia, l’allenatore i compagni di squadra, il presidente ed ha voluto far capire che è sempre più agguerrito per cercare di conquistare il trofeo anche nella prossima stagione ed agganciare Messi.

    La Germania, delusa dal 3° posto di Neuer ha avuto di che consolarsi portando a casa altri 3 premi: il pallone d’oro femminile con Nadine Kessler del Wolfsburg, toccante il suo ricordo di Junior Malanda giovane del Wolfsburg maschile morto sabato in un incidente stradale,  che ha battuto Wambach e Marta, e quello degli allenatori al maschile Joachim Low, sconfitti Ancelotti e Simeone, e per il femminile Ralf Kellermann.

    Il Puskas Award per il titolo del gol più bello dell’anno se lo giocavano James Rodriguez, Robin Van Persie e Stephanie Roche. A vincere è stato il colombiano Rodriguez grazie al gioiello realizzato negli ottavi di finale del mondiale brasiliano contro l’Uruguay.

    Un vero e proprio super team è l’undici selezionato come miglior squadra dell’anno: Neuer tra i pali, linea difensiva formata da Lahm, Thiago Silva, David Luiz e Sergio Ramos, a centrocampo un trio composto da Iniesta, Kroos e Di Maria ed un tridente d’attacco stellare, Messi, Cristiano Ronaldo e Robben. 

     

     

  • Pallone d’Oro 2013 3 gli italiani solo Balotelli “rischia” i 23

    Pallone d’Oro 2013 3 gli italiani solo Balotelli “rischia” i 23

    Quanto vale il Pallone d’Oro? Serve per premiare il miglior giocatore dell’ultima stagione o il miglior giocatore in assoluto? Del Piero qualche tempo fa rispose alla domanda di un giornalista sul Pallone d’Oro con un altra domanda: “Maldini ha mai vinto il Pallone d’Oro? No? E allora non è un premio” (altro…)

  • Pallone d’Oro 2013: Messi e Ronaldo in calo. Ecco le new entry

    Pallone d’Oro 2013: Messi e Ronaldo in calo. Ecco le new entry

    Il Pallone d’Oro 2013 potrebbe subire degli stravolgimenti. Negli anni passati eravamo abituati tutti a veder trionfare Lionel Messi, argentino arrivato quest’anno ad alzare il quarto premio consecutivo. (altro…)

  • Ibrahimovic al veleno su Messi e Cristiano Ronaldo

    Ibrahimovic al veleno su Messi e Cristiano Ronaldo

    Zlatan Ibrahimovic o si ama o si odia, non ci sono vie di mezzo. Sia per il suo modo di giocare molto egocentrico sia per l’atteggiamento mostrato in campo e fuori. Dal famigerato amore per il Dio denaro che gli è valso da più parti il soprannome di “mercenario”, al voler lottare per essere il numero uno. Nessuno sopra Ibra, solo il cielo. Questa è più o meno la visione dello svedese, come descritta dai media. In campo, e lo si può vedere con i propri occhi, Ibrahimovic è un giocatore determinante per ogni squadra: il Milan era tornato a grandissimi livelli proprio grazie all’ex nerazzurro e con l’assenza dello Svedesone, le magagne sono venute fuori tutte in una volta. Passiamo ad analizzare le frasi recenti di Zlatan Ibrahimovic nei confronti di due colleghi: Messi e Cristiano Ronaldo, non certo due giocatori qualunque.

    MESSI Leo Messi è da tutti considerato il più grande giocatore di calcio di ogni epoca: vittorie su vittorie, sia premi singoli che di squadra, gol su gol e record che vengono frantumati ogni giorno che passa. Ibrahimovic forse non eguaglierà mai Messi in quanto a premi vinti: in particolare lo svedese è orfano del Pallone d’Oro e della Champions League, due riconoscimenti che sono mancati ad Ibra per essere considerato da tutti davvero il migliore. Non che Ibrahimovic non sia forte, sia chiaro, soltanto che all’ex rossonero manca una certa legittimità che, i premi appena citati, gli avrebbero potuto garantire. La Pulce argentina è appena reduce dal quarto Pallone d’Oro consecutivo e Ibra ha voluto dire la sua opinione a riguardo. Come riportato da Corriere.it, queste le parole dello svedese: “Continua a vincere Palloni d’Oro, ma non riesce a prendere del cioccolato da una macchinetta senza prima salire su una scala”.
    Ironia o volontà di schernire l’avversario? Conoscendo Ibra, è più facile che questa possa essere una dichiarazione al veleno, per pungere Messi sul campo della stazza fisica.

    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images

    RONALDO – Non va meglio nemmeno a Cristiano Ronaldo, asso del Real Madrid. Il portoghese è stato così definito da Ibra in un’intervista rilasciata al quotidiano portoghese O Jogo: “Ha sempre un posto in prima fila. Ma è uno spettatore privilegiato dato che assiste a queste premiazioni sempre in prima fila…“. Il senso sembra essere più chiaro: Ronaldo, ancora una volta ha dovuto assistere ad una premiazione importante dalla prima fila perchè non è stato lui a ricevere il premio. Sempre in lizza per una possibile vittoria finale ma sempre superato, e in questo caso ancora una volta, da Leo Messi. Ibra al veleno per tutti. Recentemente però, il portavoce del Paris Saint-Germain, Guarin, ha smentito il tutto così come lo stesso Ibrahimovic che, riferito a Messi, ha dichiarato: “Come avrei fatto a dire quelle cose su Messi visto che io stesso ho votato per lui?“. La rivalità fra Ibra e Messi era cosa nota: anche ai tempi del Barcellona, quando i due erano compagni di club, molte le voci sulle presunte scintille fra i due. Non tanto da parte di Messi ma da parte di Ibra.

  • Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Ancora una volta ha vinto lui. Per la quarta volta consecutiva, il prestigioso premio della rivista France football, il Pallone d’oro, è andato a Leo Messi, stella indiscussa del calcio contemporaneo. La Pulce ha preso in mano le redini del Barcellona ed è riuscito ad aprire un ciclo vincente nel suo club che fa paura. Dall’esordio in prima squadra ad oggi, sono stati polverizzati record su record. Dai successi ottenuti con i blaugrana, alle giocate straordinarie in campo fino ad arrivare all’ultimo, strabiliante successo, del massimo numero di gol segnati da un calciatore professionista in un anno solare. Messi merita di diritto un posto di primo piano nel panorama calcistico moderno ma ne merita un altro; anche in quello degli all time. Guardando al passato, c’è stato veramente qualcuno migliore di lui? Inoltre, Messi è da considerare il giocatore più forte di tutti i tempi soltanto considerando i quattro Palloni d’oro consecutivi? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

    Leo Messi
    Nessuno come Leo Messi| © Getty Images
    PALLONE D’ORO – Intanto può essere utile dare qualche breve informazione sul Pallone d’Oro: che cos’è, chi lo fa, da quando esiste e il regolamento secondo il quale viene assegnato. Il Pallone d’oro è un premio calcistico istituito nell’ormai lontano 1956 dalla rivista francese France football che annualmente viene affidato nel mese di dicembre al giocatore migliore dell’anno che si sta per concludere. Ci sono state dalla nascita di questo riconoscimento importanti variazioni. Infatti, fino al 1994, erano in lizza soltanto i giocatori europei militanti in squadre eruopee. Successivamente, dal 1995, vennero considerati tutti i giocatori militanti in club d’Europa: non importava più essere europeo. Infine, dal 2007, il Pallone d’oro è esteso a tutti i giocatori del mondo.

    RIFLESSIONI – Certe limitazioni della storia passata fanno sorgere dei dubbi riguardo il senso di un riconoscimento simile. Intanto, visto che le regole sono cambiate in modo abbastanza evidente nel passare degli anni, viene da pensare che un Pallone d’oro conquistato da un giocatore in un certo periodo, valga meno di quello vinto da un altro in epoca diversa. Fino al 2007 la competizione era molto ristretta, poi, da quell’anno, il premio è stato esteso a tutti i giocatori del mondo. Balza subito all’occhio che Leo Messi ha fatto qualcosa di più dei suoi predecessori in quanto si è trovato costretto a lottare con tutto il globo e non solo con calciatori europei o militanti in Europa. Questo per sottolineare l’immenso talento di un giocatore come la Pulce argentina, genio assoluto del calcio. Bisogna però sottolineare che nel passato più remoto, certi giocatori avrebbero potuto vincere facilmente il Pallone d’oro, ma non ci sono riusciti per via del regolamento. Basti pensare a Pelè e Maradona, due grandi fuoriclasse, esclusi dalla lista dei vincitori del premio per via della loro nazionalità: il primo militava in un club non europeo, oltre che essere brasiliano, mentre il secondo, pur giocando in Europa, era argentino. Viene dunque da pensare che, se le regole di oggi fossero valse anche per il passato, quasi sicuramente ci sarebbe stato qualcun altro in grado di vincere così tanti Palloni d’oro di fila. Senza nulla togliere a Leo Messi, forse veramente il miglior giocatore del mondo, sarebbe giusto dare un peso specifico diverso al premio in base all’anno in cui è stato consegnato.

  • José Mourinho “pinocchio” sull’assenza al Pallone d’oro

    José Mourinho “pinocchio” sull’assenza al Pallone d’oro

    Devo preparare al meglio la partita di Coppa del Re in programma mercoledì contro il Celta Vigo” aveva detto. Ed invece era da tutt’altra parte. Una nuova raffica di polemiche investe il tecnico del Real Madrid Josè Mourinho, reo di aver disertato la serata di gala nella quale veniva assegnato il Pallone d’Oro oltre al titolo di miglior allenatore con una scusa rivelatasi poi infondata. Un giornalista del quotidiano sportivo As infatti ha pizzicato il tecnico portoghese nel quartiere di Hortaleza, intento ad osservare gli allenamenti del figlio. “Mourinho ha mentito” recitava la prima pagina del celebre giornale spagnolo, con la foto del tecnico insieme alle due guardie del corpo che hanno cercato, invano, di nasconderlo quando si sono accorti della presenza del cronista.

    Jose Mourinho
    Josè Mourinho © Jasper Juinen/Getty Images

    Mourinho era stavo invitato alla cerimonia di Zurigo poiché in nomination per il premio di miglior allenatore del 2012, vinto poi dal ct spagnolo Vicente Del Bosque. Se la scusa di voler preparare al meglio la sfida di Coppa, cosa poco credibile vista la modesta caratura dell’avversario, aveva fatto intuire ai tanti un forfait volontario da parte del portoghese, lo scoop del giornalista spagnolo ha dato quella conferma che mancava e ha mandato su tutte le furie il presidente dei madrileni Florentino Perez, il quale a quanto pare è stanco dell’ennesimo sgarbo nei suoi confronti da parte di Mourinho.

    Un altro passo in avanti dunque verso un divorzio che appare inevitabile a fine stagione, anche se tra campionato fallimentare, primo turno di Champions League superato con qualche difficoltà di troppo e continui affronti, non è escluso a questo punto un eventuale ribaltone a stagione in corso. Mourinho tuttavia non crede a questa ipotesi, complice una clausola nel suo contratto che condannerebbe il Real Madrid al pagamento di una somma cospicua. Ma si sa, la pazienza ha sempre un limite.

  • Pallone d’oro 2013: Messi per il poker. Tra gli allenatori c’é Del Bosque

    Pallone d’oro 2013: Messi per il poker. Tra gli allenatori c’é Del Bosque

    Ormai manca pochissimo per il grande show annuale organizzato per assegnare il Pallone d’oro 2013. Oltre al premio affidato al giocatore piú incisivo dalla rivista France Football, ci sará spazio anche per il Fifa World Player, riconoscimento deciso da c.t e capitani delle varie nazionali. Non ci sará bisogno di un mago troppo esperto per poter affermare chi sará il prossimo vincitore del pallone dorato. Leo Messi infatti sembra essere il candidato piú papabile per accreditarsi il quarto riconoscimento consecutivo. Un bottino da record dei redord quello della Pulce, se le previsioni verranno rispettate.

    QUATTRO – Dopo una lista molto nutrita, avara di italiani, ecco i tre finalisti per l’assegnazione del Pallone d’oro: Cristiano Ronaldo del Real Madrid e Leo Messi ed Andres Iniesta del Barcellona. I giornalisti che dovranno votare, avranno un lavoro molto ostico in quanto i giocatori citati sono tutti dei veri e propri alieni.

    Leo Messi
    Leo Messi vicino al quarti Pallone d’Oro | ©Getty Images
    Il portoghese Ronaldo é stato il protagonista assoluto della vittoria della Liga del Real Madrid della scorsa stagione: dall’altra parte, Iniesta e Messi hanno avuto una stagione non ricchissima di successi con il proprio club. C’é peró da dire che il primo ha vinto tutto con la nazionale spagnola, dall’Europeo al Mondiale, senza parlare dei vari successi conquistati con i blaugrana. Messi invece é reduce dal record di gol segnati nell’arco di un anno solare: poi, cosa dobbiamo dire? Ogni elogio per l’argentino sarebbe sprecato dal momento che la Pulce ha giá collezionato 3 Palloni d’oro consecutivi e se ne arrivasse un altro, sarebbe il quarto. Nessuno come lui.

    ALLENATORI – Capitolo allenatori. A sorpresa, non saranno né Pep Guardiola né Mourinho i tecnici ad accreditarsi il prestigioso riconoscimento. Chi sembra destinato ad essere il coach migliore, é Vicente Del Bosque. Lo spagnolo ha praticamente vinto tutto quello che c’era da vincere sulla panchina della Spagna e l’ultimo successo é quello relativo all’Europeo estivo. In pratica non ci dovrebbero essere troppe sorprese con Messi e Del Bosque favoriti. E la Spagna sorride dal momento che tutti i giocatori finalisti sono impegnati in Liga mentre l’allenatore é quello delle Furie Rosse. Piú di cosí.

  • Buffon, Pirlo e Balotelli in lizza per il Pallone d’Oro. La lista

    Buffon, Pirlo e Balotelli in lizza per il Pallone d’Oro. La lista

    Nella lista dei calciatori in corsa per la conquista del Pallone d’Oro 2012, pubblicata oggi dal quotidiano France Football, appaiono anche i nomi di tre calciatori italiani: si tratta infatti dei due bianconeri Gianluigi Buffon e Andrea Pirlo e soprattutto del bomber del City Mario Balotelli. Sicuramente inaspettato il nome del talento senza testa che, nonostante i tanti capricci e litigi avvenuti in questi ultimi tempi, si è conquistato un posto tra i 23 giocatori più forti del mondo.

    Inutile dire che la maggior parte dei calciatori è di nazionalità spagnola e specificatamente indossano la maglia del Real Madrid e del Barcellona: solamente loro infatti occupano undici posti dei ventitre disponibili. Per la prima volta inoltre tra i candidati vi è un giocatore che milita nel campionato cinese: si tratta ovviamente di Didier Drogba, attaccante in forza allo Shanghai Shenhua.

    Italian forward Mario Balotelli (R) cele
    Balotelli e Buffon © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    Sicuramente per tutti gli atleti inseriti nella lista è un grande onore ma le scommesse vedono come favoriti alla vittoria finale i soliti Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, veri e propri talenti della natura che stanno continuando a stupire partita dopo partita.

    Ecco dunque la lista completa:

    Sergio Aguero (Manchester City – Argentina)
    Mario Balotelli (Manchester City – Italia)
    Karim Benzema (Real Madrid – Francia)
    Gianluigi Buffon (Juventus – Italia)
    Sergio Busquets (FC Barcellona – Spagna)
    Iker Casillas (Real Madrid – Spagna)
    Didier Drogba (Chelsea e Shanghai Shenhua – Costa d’Avorio)
    Radamel Falcao (Atletico Madrid – Colombia)
    Zlatan Ibrahimovic (Milan e PSG – Svezia)
    Andrés Iniesta (FC Barcellona- Spagna)
    Lionel Messi (FC Barcellona – Argetina)
    Manuel Neuer (Bayern Monaco – Germania)
    Neymar (Santos – Brasile)
    Mesut Özil (Real Madrid – Germania)
    Gerard Piqué (FC Barcellona – Spagna)
    Andrea Pirlo (Juventus – Italia)
    Sergio Ramos (Real Madrid – Spagna)
    Cristiano Ronaldo (Real Madrid – Portogallo)
    Wayne Rooney (Manchester United – Inghilterra)
    Yaya Toure (Manchester City – Costa d’Avorio)
    Robin van Persie (Arsenal e Manchester United – Olanda)
    Xabi Alonso (Real Madrid – Spagna)
    Xavi Hernandez (FC Barcellona – Spagna)

    Nello stesso articolo è stato poi riportata la lista dei candidati per la nomina di miglior allenatore: tra i dieci vi sono gli italiani Roberto Di Matteo, Roberto Mancini e Cesare Prandelli.