Riprende la stagione agonistica della Rari Nantes Bogliasco, una stagione che vedrà i ragazzi biancoazzurri lottare nuovamente per arrivare a quella salvezza che è l’obiettivo principale della formazione del presidente Gavazzi.
Purtroppo per i tifosi bogliaschini, da sempre molto coinvolti nelle partite della squadra, ci sono state quattro perdite importanti per il tredici azzurro: Deserti, Di Somma, Boero e Loomis.
Deserti, gladiatore dei due metri, ha lasciato la sua Bogliasco per approdare alla corte di Gu Baldineti per provare probabilmente le ultime rincorse ai vertici della classifica insieme alla Sport Management Verona; la stessa strada la percorre anche uno come Edoardo Di Somma che nella pallanuoto sta cominciando a scrivere pagine importanti ed è destinato a imporre la sua personalità e il suo talento fuori dal comune anche in questa nuova realtà. Un bogliaschino doc che lascia casa un po’ come Giacomo Boero, infaticabile soldato costretto ad un passo indietro per assecondare le sue esigenze lavorative. Ultima cessione è l’americano Loomis, il quale dopo una buona stagione non è stato riconfermato per esigenze tecniche.
Dopo le cessioni cominciamo a vedere chi è rimasto a Bogliasco, a cominciare dalla guida di questa squadra giovane e ambiziosa: Daniele Bettini. Il mister ligure si sta oramai confermando come ottimo allenatore nella classe regina mostrando tutte quelle qualità di conoscenza del gioco che già da giocatore aveva mostrato unendoci una grande capacità di gestione dell’organico a sua disposizione. Riuscendo, inoltre, a sfruttare al meglio le qualità dei giovani del vivaio bogliaschino oramai da anni ai vertici delle classifiche italiane in tutte le categorie (e i tanti Trofei del Giocatore lo dimostrano).
Una guida importante per un gruppo che ha in giocatori come Guidaldi e capitan Di Somma gli uomini simbolo elementi importanti e insostituibili per l’armonia della squadra sia in acqua che fuori.
Intorno a loro e a giocatori del calibro di Detrane, Monari e Prian ed una serie di giovani di belle speranze tra i quali possiamo citare: Guidi, Puccio e soprattutto Ravina. Proprio su Ravina poggiano molte delle speranze dei dirigenti liguri che vedono in lui una buona scommessa per il futuro.
Quattro cessioni dicevamo ma debitamente sostitute cominciando da un ritorno gradito come quello di Fabio Gambacorta, prodotto del vivaio biancoazzurro che dopo un lungo peregrinare torna nella natia Bogliasco per portare esperienza e gol a mister Bettini. Con lui arriva anche Giordano dal Quinto, in una sorta di scambio nell’affare Boero, giocatore capace di coprire molti ruoli e molto utile negli schemi di qualsiasi formazione.
Due nuovi innesti per il difficile ruolo di centroboa sono Andrea Fracas, il quale torna a Bogliasco dopo due entusiasmanti stagioni in Serie A2con il Camogli, classe ’95 desideroso di mostrare tutto quanto di buono ha mostrato anche nelle nazionali giovanili.
Insieme a lui a combattere sui due metri ci sarà Alonso, altro prodotto della pallanuoto brasiliana che il guru Rudic sta mandando a fare esperienza nel campionato italiano, il quale arriverà solamente a fine di settembre al termine del campionato carioca.
Una base solida e nuovi innesti di qualità senza dimentica un settore giovanile da top team questi sono gli ingredienti su cui si basa la stagione del Bogliasco, una stagione che si prospetta dura nella parte bassa della classifica (visto che la discussa nuova formula del campionato) ma sicuramente gli orgogliosi ragazzi di Bettini sapranno essere assoluti protagonisti.
I play off di A2 persi, ma la grande occasione è arrivata lo stesso, una nuova formula che vedrà la serie A1 allargata e quindi anche l’Ortigia tornare dove solo qualche anno fa bazzicava stabilmente la formazione biancoverde, retrocessa per mano del Nervi poche stagioni fa. Un’altra siciliana nel massimo campionato, con un gruppo che ormai lavora da diverso tempo insieme, tanti giovani di Siracusa, un allenatore come Gino Leone che ha saputo proseguire un lavoro portato avanti nel corso degli anni da colui che ha plasmato questo gruppo, ovvero Aldo Baio. Si rituffa tra le grandi d’Italia la società siciliana, pronta a iniziare il campionato cercando di conquistare la sua salvezza nella vasca “Paolo Caldarella“, da sempre teatro di battaglie e di soddisfazioni.
C.C Ortigia di nuovo in A1
Sarà sempre Gianluca Patricelli a difendere la porta biancoverde, esperienza da vendere per colui che in A1 ha passato la maggior parte della carriera e che dovrà condurre con le sue parate la squadra siciliana alla salvezza. Insieme a lui nella rosa Andrea Negro, altro prodotto del vivaio, pronto ad ereditare il ruolo del primo portiere, quando il suo predecessore deciderà di appendere la calottina al chiodo, anche se ancora per qualche anno il suo rendimento sarà alto.
Veniamo ora alla difesa, che aggiunge ai già presenti Dario Puglisi, Raffaele Rotondo, Stefano Vinci e Giacomo Polifemo uno dei due rinforzi di questa sessione di mercato estiva. Stiamo parlando di Blagoje Ivovic, macedone, protagonista nelle due stagioni precedenti con la calottina della Sport Management, giocatore che quindi ha già assaggiato il campionato italiano di A1 alla corte di Baldineti e che quindi conoscerà la cultura del lavoro e del sacrificio. Dovrà essere la colonna portante di un gruppo di giovani ragazzi, lui insieme all’altro veterano, ovvero Daniele Lisi, ogni tipo di presentazione sarebbe inutile per un atleta serio che di partite in Serie A ne ha fatte abbastanza. Così come i gol, quelli che Leone si aspetta da lui e dall’altro neo arrivato in casa Ortigia, Stevie Camilleri, su cui torneremo dopo, senza dimenticare il montenegrino Damjan Danilovic, mancino che ha già dato prova della sua lucidità sotto porta nella passata stagione e torna nel palcoscenico più alto dopo l’esperienza di due anni fa all’Acquachiara.
Andrea Martelli, Lorenzo Motta, Antonino D’Amico e Gianmaria Siani completano un gruppo solido e ben amalgamato, un gruppo di giocatori giovani ed esperti, che potranno ben figurare in mezzo anche a formazioni più blasonate. Sebastiano di Luciano con i suoi gol e la sua velocità ha mostrato nel girone sud di serie A2 in questi anni di dare più di un problema ai portieri oltre che alle difese avversarie. La sua maturazione pallanuotistica gli consentirà di confrontarsi con la massima serie, per confermarsi, mentre come centroboa, a fianco al siracusano Martino Abela, è stato preso un giovane di esperienza come Giacomo Casasola, anche se quello del giocatore classe ’90 è un ritorno a Siracusa, già abituato al campionato di A1 e in grado di ricoprire bene il ruolo.
Stevie Camilleri nuovo acquisto Circolo Canottieri Ortigia
A meno di una settimana dall’inizio del campionato abbiamo intervistato il terzo straniero della squadra, anche se ormai è in Italia da tanto tempo. Stevie Camilleri è arrivato qui molto giovane, con l’etichetta di promessa della pallanuoto maltese. Una grande scoperta della Rari Nantes Bogliasco, un ragazzo dotato di un tiro incredibile per potenza e precisione. Un pò di scetticismo nei suoi confronti, come avviene quasi sempre quando arriva un giovane di cui non si hanno molte informazioni. Sappiamo però quanto questo sport a Malta sia seguito, con il campionato estivo e i numerosi campioni che accorrono tutti gli anni per prendervi parte. Diventa in poco tempo un beniamino, cresce stagione dopo stagione, mostrando tutte le sue qualità di “cecchino“. Lo dimostrano i gol messi a segno con la calottina biancoblù nei sei anni trascorsi nel paesino diventato la sua casa, il suo ambiente ideale. Più di 350 le realizzazioni per il maltese e poi il divorzio con la società cui rimarrà sempre riconoscente.
Il sole, il mare, le piccole realtà cittadine, non ha messo tanto tempo a imparare l’italiano e ad affezionarsi alla nostra terra, in fondo Malta è simile a qualsiasi città affacciata sul mare. Ecco perchè non ha detto di no alla proposta dei 7 Scogli lo scorso anno, ecco perché ha deciso di tuffarsi in una nuova avventura, stavolta al Sud, con la famiglia. Una ragazza e un bambino magnifico, cosa chiedere di più. Fatica e divertimento, ma alla fine della stagione sono 70 i gol in 21 partite. Una media pazzesca, valsa a Camilleri la chiamata dell’altra squadra di Siracusa, l’Ortigia. A1, di nuovo A1, e la carica di chi si rituffa nell’ennesima sfida italiana. Lo abbiamo intervistato mentre era proprio a Malta, dove la squadra sarà impegnata fino a mercoledì in una serie di allenamenti. Riportiamo di seguito le sue parole.
Stevie, dopo l’esperienza con la Canottieri 7 Scogli, finalmente torni a giocare in A1, dove hai militato diverse stagioni con il Bogliasco, forse la societá grazie al quale sei esploso. Cosa vuol dire per te tornare a confrontarti con la massima serie?
“Per me questa è una sfida personale e non vedo l’ora che inizi il campionato, manca poco. Sono motivato e darò di tutto per raggiungere i miei obiettivi ma soprattutto quelli che la società si è posta, ovvero mantenere la categoria e poi chissà, ambire a qualcosa in più“.
A Siracusa hai trovato il tuo habitat ideale, cittadina di mare dove si sta benissimo. A dire il vero non ti sei dovuto spostare tanto visto che eri già qui anche lo scorso anno, anche se ai 7 Scogli. Cosa ti ha spinto ad accettare l’Ortigia?
“Più che simile a Bogliasco per me Siracusa si avvicina ancora di più a Malta. Mi sono subito innamorato della città, ma penso che la Sicilia in generale sia qualcosa di fantastico. Il mare ha sempre avuto un posto primario nella mia vita e continua ad averlo. Anche nel passato sono stato corteggiato dall’Ortigia ma per vari motivi non siamo arrivati a concludere. Quest’anno quando ho ricevuto la chiamata di Gino Leone ero molto contento, mi ha convinto subito e credo sia stata in quel momento la scelta migliore per me“.
Stevie Camilleri con la calottina della Rari Nantes Bogliasco
Finora l’avevi affrontata solo da avversario, adesso hai la calottina biancoverde e dovrai lottare per un obiettivo preciso. Che gruppo siete e che campionato sarà per voi?
“Mi sono subito trovato bene con tutti. Siamo veramente un bel gruppo, lavoriamo duro nell’acqua e ci troviamo bene insieme anche fuori, questa è la cosa più importante. Sarà un campionato sicuramente difficile e complicato andare cosi d’accordo non potrà che rappresentare un aiuto in più per noi“.
Sei arrivato molto giovane in Italia, sei crsciuto pallanuotisticamente e umanamente qui e ti ritro Mi sono subito trovato bene con tutti. È veramente un bel gruppo. Lavoriamo duro nell’acqua e ci troviamo bene insieme fuori. Sarà un campionato sicuramente difficile e complicata ma sono certo che il fatto che andiamo cosi d’accordo sara di aiuto per noi.vi ad affrontare il tuo settimo campionato di A1, hai famiglia, quindi non potevi chiedere di piu. Cosa vedi per il tuo futuro e quali sono le tue ambizioni anche fuori dall’acqua?
“Spero di giocare per qualche anno ancora ad alti livelli. Poi per il dopo sto costruendo delle basi per garantire a me e la mia famiglia un futuro“.
Tutto pronto per l’esordio casalingoin programma sabato contro l’An Brescia dell’ex biancoverdeChristian Napolitano.
Una nuova stagione per una società sempre attenta e attiva sul mercato. L’Acquachiara si presenta ai nastri di partenza del campionato con alcune cessioni importanti, debitamente sostituite dalla dirigenza di Franco Porzio, ma anche conferme fondamentali a cominciare dalla panchina dove siederà nuovamente il principe delle panchine Paolo de Crescenzo.
Punto cardine di un progetto che non vedrà più coinvolti quattro giocatori di assoluto valore come: Matteo Astarita, mancino classe 85 che si trasferisce nelle fila della Florentia, Fran Paskvalin invece lascia il posto da centroboa della formazione biancazzurra per approdare alla Mladost; LarryCaprani invece chiude il rapporto con la società napoletana per, probabilmente, ritornare vicino a casa.
Ma la cessione più importante è senza dubbio quella di Antonio Petkovic, grandissimo cannoniere croato, che dopo aver siglato più di 300 gol con la formazione partenopea si trasferisce nelle fila dell’emergente Sport Management Verona dove giocherà sotto la guida di Gu Baldineti.
Ma, come detto, i dirigenti dell‘Acquachiara non sono stati fermi sul mercato in entrata e sono riusciti a portare alle dipendenze di mister De Crescenzo tre acquisti del calibro di: Michele Luongo e Goran Volarevic dalla Sport Management e Milos Korolija, proveniente dall’Oradea.
Korolija dovrà sostituire con la sua esperienza Paskvalin nella difficile posizione di centroboa. Volarevic è un giocatore capace di portare sicurezza e tranquillità ad un difesa giovane, praticamente un allenatore in acqua capace di guidare i movimenti di tutti i suoi compagni. Per Michele Luongo, bomber nomade della pallanuoto italiana, l’arduo compito di sostituire Petkovic una responsabilità importante che l’ex chiavarese saprà gestire al meglio.
Stimolo in più per Michele sarà quello di giocare con il fratello Stefano, punto di forza del Settebello di Campagna che ha voluto raccontarci le sue sensazioni in questa preparazione pre campionato in questa piccola intervista:
1) Sta per iniziare una nuova stagione quali sono le tue impressioni e le tue sensazioni? Cosa ci puoi dire della squadra e dei nuovi innesti?
“Sono sicuramente sensazioni positive perché anche se non ho ancora raggiunto i miei compagni a Napoli per la preparazione ho sentito che c’è molta voglia di lavorare e di crescere quest’anno, esprimere un bel gioco e toglierci qualche soddisfazione. La squadra sicuramente è competitiva, anche se per lo scudetto penso che purtroppo i giochi siano fatti già prima di iniziare con la Pro Recco strafavorita con una formazione di altissimo livello. Noi comunque abbiamo fatto ottimi acquisti come mio fratello, Volarevic e Korolja; a mio avviso 3 acquisti di primissima fascia”.
2) Cosa ne pensi della nuova formula del campionato? E il mercato di che squadra ti ha impressionato di più?
“Sicuramente è un formula particolare e dettata dall’anno Olimpico che impone di ridurre il campionato per i molti impegni della nazionale. E’ un peccato che i momenti più belli della serie A1, ovvero i playoff non si facciano e si sia optato per una Final Six, però speriamo sia spettacolare, con sorprese, in una bella location e che attiri molti spettatori”.
3) Il mondiale non è andata secondo le aspettative quali sono secondo te I giocatori che possono aspirare ad entrare nel sette bello del futuro?
“Come si sa le porte della nazionale sono aperte a tutti, come di Sandro Campagna, quindi tutti possono aspirare ad entrarci dimostrarci di giocare ad alto livello e con continuità”.
4) Quale giocatore può essere un esempio per te e invece quale giovane ti ha impressionato nell’ultima stagione in Italia o ai mondiali?
“Sicuramente un giocare che stimo tantissimo è Prlainovic, perchè gioca con continuità ad altissimo livello in tutte le fasi di gioco, trascina la squadra prendendosi responsabilità e infonde mentalità vincente come la sua. Un giocatore giovane che mi ha impressionato è Mandic, giovane ma già con tanta esperienza, e sono curioso di vederlo quest’anno nel campionato italiano”.
5) Finora hai avuto una ottima carriera raccontaci la partita che ricordi con più piacere e anche il gol più bello che hai fatto.
“Forse la partita più bella per me è stata quest’anno ai quarti di finale con la Croazia a Bergamo in World League che abbiamo perso ai rigori, oltre ad aver giocato molto bene sfornando assist e facendo anche il gol finale del pareggio mi sentivo mentalmente in modo giusto, in grado di poter giocare come volevo. Il gol più bello è forse quello di quest’anno ai quarti di finale con i Campioni del Mondo dell’ Ungheria, fine terzo tempo a 1 secondo dalla fine. Oltre a essere un gol bello è stato molto importante, unico gol a uomini pari della partita”.
Sarà uno Sport Management tutto rinnovato quello che da qualche settimana a questa parte si sta preparando alla nuova stagione. Il club del presidente Sergio Tosi, quest’anno di casa a Busto Arsizio, dopo i due anni a Monza, è pronto a stupire ancora, con una corazzata di giovani interessanti, che il condottiero ” Gu ” Baldineti saprà sicuramente forgiare a sua immagine e somiglianza. Un gruppo di ragazzi che dovrà lottare su tre fronti, visto che il piazzamento al terzo posto significa Champions League, risultato non da poco quello raggiunto al primo anno da neopromossa in A1. Lavorare duramente per fare un’annata incredibile sarà l’obiettivo, migliorarsi rispetto alla passata stagione.In fondo tre anni fa erano soltanto in B.
” Gu ” Baldineti allenatore Sport Management – veronaport.it
Tanti ragazzi nel giro della Nazionale, stranieri di tutto rispetto e anche giocatori che vogliono rilanciarsi e che della pallanuoto non fanno la loro vita. Rispetto alla passata stagione rimarranno Andrea Razzi, fiorentino doc ma allo Sport Management ormai da tre anni e diventato quindi un ” veterano “. Con lui è rimasto in rosa l’altro toscano della comitiva, Andrea Di Fulvio, il più grande dei tre fratelli, in una famiglia di pallanuotisti, contando che invece l’altro, Carlo, ha preso la via dell’Australia. Entrambi ” fulmini ” in acqua, il primo importante in fase realizzativo, il secondo invece determinante in marcatura sul centroboa. Quartetto fiorentino che si ricompone in quel di Busto Arsizio, perchè ai due e a Matteo Bini, il mancino ex Florentia, si è aggiunto Francesco Coppoli. Un pò di Toscana in una squadra dove invece sono andati via gli stranieri Ivovic e Filipovic, solo omonimi del montenegrino e del serbo che hanno giocato insieme a recco, insieme al portierone Goran Volarevic, passato all’Acquachiara. Baldineti che dovrà fare a meno anche dei gol di Michele Luongo e della potenza fisica di Sasha Sadovyy e Michele La Penna nel ruolo di cetroboa, mentre Boldrini, Binchi e Zimonjic hanno smesso. Tanti cambiamenti, una nuova politica quella che porterà avanti la squadra che si allenerà e giocherà a Busto Arsizio. Via Recco, che l’ha acquistato dal Bogliasco, arriva Edoardo Di Somma, vittima di un brutto incidente la scorsa estate e che nessuno avrebbe mai pensato potesse tornare così, forse anche più forte di prima. Forse è vero, la determinazione e il carattere fanno la differenza, e così è stato. Cristiano Mirarchi, dopo l’esperienza in America è tornato lo scorso anno alla Roma Vis Nova, ma la sua natatorietà, oltre alla capacità di ricoprire più ruoli, sarà utile alla squadra, giocatore duttile e fondamentale. Poi sono arrivati giocatori d’esperienza, in primis lo straniero, Toni Petkovic, croato ed ex acquachiarino che ha portato a suon di gol la formazione di Franco Porzio a raggiungere alti livelli e che si confermerà con la nuova calottina, cosa che cercherà di fare dopo l’anno a Como l’ex bresciano Marko Jelaka, lui che di professione fa il marcatore.
Antonio Petokovic, nuovo acquisto dello Sport Management – sport.ilmediano.it
Il tiro veloce del primo, sarà spesso di difficile lettura per i portieri avversari, letale, così come acquisto fondamentale si rivelerà quello di Arnaldo Deserti, centroboa ex Bogliasco, Savona, oltre a Recco e Brescia, che darà un certo peso all’attacco dello Sport Management, affiancato dall’anconetano Tommaso Busilacchi, giovane nel giro della Nazionale maggiore. In porta è stato scelto l’altro ex comasco, anche lui ligure, PaoloOliva, protagonista alle ultime Universiadi con la calottina azzurra, affiancato da Antonelli, brasiliano, che come la maggior parte dei brasiliani di Rudic, farà un’esperienza in Italia. Il terzo bogliaschino, acquistato un pò a sopresa, ma un colpo a tutti gli effetti, è quello di Tommaso Vergano, classe ’93, che l’anno scorso, udite udite, giocava in serie C a Milano nel Metanopoli. Dalla C alla A1? Sì, avete capito bene, una decisione non facile, ma che non gli impedirà di chiudersi altre porte extra pallanuotistiche. Lo abbiamo intervistato e riportiamo di seguito la chiacchierata con lui, per far vedere come la pallanuoto non costituisca la vita di nessuno, ma come si possano fare più cose insieme e unire l’utile al dilettevole, pur faticando molto e facendo sacrifici.
Tommaso Vergano, ultimo acquisto dello Sport Management – rarinantesbogliasco.it
Tommy, dopo un anno in C hai scelto di tornare in A1, dove avevi già giocato con il Bogliasco e dimostrato il tuo valore innegabile. Arrivi sotto le grinfie di un allenatore come Gu, colui che può lavorare sulla testa di ogni giocatore e che potrà farti fare il salto di qualità. E’ stato semplice scegliere visti anche i tuoi impegni fuori dall’ acqua, ricordiamo che infatti dall’anno scorso si è iscritto all’Istituto Italiano di fotografia a Milano?
” Per prima cosa devo dire che non era nei miei piani tornare a giocare in serie A, ma la proposta dello Sport Managment non poteva che lusingarmi. Non lo nego, non è stato facile dire di sì dopo un anno giocato in serie C, dove i ritmi e soprattutto l’impegno mentale sono molto diversi. La pallanuoto è sempre stato il mio sport e ciò che amo fare, quindi alla fine questa mia passione ha prevalso. Continuerò a studiare a Milano pur vivendo a Busto, cercherò di incastrare al meglio allenamenti, partite esami e lezioni, pur sapendo che non sarà una passeggiata. Sono davvero contento di questa mia nuova avventura. Per quanto riguarda Gu lo conoscevo di fama non avendolo mai avuto come allenatore, ma posso confermare dai primi allenamenti che è tosto, ma allo stesso tempo molto preparato “.
Una nuova avventura come l’ha definita tu, l’occasione da non lasciarsi scappare a ventidue anni e chissà, il trampolino per raggiungere la Nazionale perchè, e questo lo aggiungiamo noi, le qualità per arrivarci non ti mancano sicuramente. Quali sono i tuoi obiettivi?
” Quello che penso ora è solo di tornare a giocare e rimettermi in pari con i miei compagni, sia fisicamente che tatticamente. Abbiamo tre competizioni dove possiamo far bene, perdere non piace a nessuno “.
Torniamo a quello che sarà per te un ” tram tram ” giornaliero. Dovrai fare allenamenti, a volta doppi e intensi, ma allo stesso tempo frequentare la scuola. Una prova di testa anche oltre che di fisico visto che non deve essere così leggero. Come ti gestirai?
” La mia routine durante l’anno sarà divisa tra lezioni, treno, treno e allenamento. Fortuna vuole che faccio due cose molto diverse e che mi piacciono molto, quindi sono molto stimolato. Sarà stancante ma alla fine preferisco sia così piuttosto che perdere tempo o sprecare le giornate. Se poi ci saranno orari incompatibili qualche volta deciderò cosa fare e come recuperare dall’altra parte “.
Ultima domanda, stavolta riguardandante il gruppo e la squadra. Siete tutti giovani, l’obiettivo è confermare la splendida annata fatta e per questo state gia lavorando sodo. Dove pensi possa arrivare lo Sport Management?
” Siamo giovanissimi e tutti nuovi, l’ età media si è abbassata di sei anni rispetto all’anno scorso e questo vuol dire tanto. Dovremo conoscerci, consapevoli che le qualità non ci mancano, le abbiamo tutti per fare bene ( tranne Razzi – aggiunge ridendo – ). Per quanto riguarda il dove possiamo arrivare non saprei rispondere ora, ma sono molto fiducioso “.
Si chiude un lungo applauso della gente, barche che suonano i clacson come a salutare un evento dal sapore fantastico. La pallanuoto riportata in mare, anche solo per un giorno, come a rievocare le origini di questo sport, che prima si giocava proprio negli specchi d’acqua salata. Sole, mare, atmosfera stupenda, Capri per un giorno si è trasformata in una vetrina per uno sport che avrebbe bisogno di qualche cambiamento, una spinta dal basso. Ecco che ieri è stata una grande giornata di sport e non solo perchè l’evento era il primo dei tre organizzati organizzati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al CONI. Un progetto intitolato “Lo sport@Expo2015 – Alimentazione e sport, un gioco di squadra” che punta su un tema legato a “sport e alimentazione“, ricollegando il valore dell’attività fisica e della pratica sportiva con alcune delle principali aree tematiche di Expo 2015.
La stupenda location di Capri dove è andato in scena l’evento
Italia e Spagna, due formazioni che si sono sempre battagliate nelle varie competizioni, mondiali, europee e olimpiche, si sono sfidate in una situazione un pò particolare, nel rettangolo di gioco montato nella stupenda isola campana. Ieri era un’amichevole, ma nessuno ci tiene a perdere, neanche quando in palio ci sono solo risate e divertimento. L’ultima partita del Settebello in acque libere risaliva a 17 anni fa, ad Amalfi, dove a sfidare gli azzurri c’erano proprio gli iberici. Un remake quindi, tutti ad assistere a un evento unico, chi sugli scogli, chi dallo stabilimento di Marina Piccola, chi dai gommoni o dalle imbarcazioni presenti tutte intorno a far da cornice.
Italia-Spagna nel mare di Capri
Il movimento delle onde, i Faraglioni dietro, ecco che Italia-Spagna va in scena in un quadretto straordinario, clima e atmosfera fantastiche, sia in acqua, dove la sportività la fa da padrona, sia fuori, dove chi anche magari non sa proprio tutto della pallanuoto può avvicinarsi a questo sport.
Un buon modo per farla conoscere, per tornare al passato, quando si giocava solo d’estate e rigorosamente in mare. Fa quasi sorridere vedere l’arbitro sulla barca, un pontile galleggiante trasformarsi in bordo e al contempo in panchina per i giocatori che non sono in acqua. Il risultato in questo contesto rimane sullo sfondo, fa piacere che l’Italia, infarcita di giovani, alcuni dei quali campani, abbia liquidato gli spagnoli con il punteggio di 18 a 12, ma quello che più interessa è vedere come la gente, se stimolata, sia ancora in grado di apprezzare i valori di questo sport.
Tutti felici e contenti alla fine, una buona occasione per le due compagini di allenarsi in una location paradisiaca, per i due commissari tecnici di vedere e provare alcune situazioni, ma anche per il pubblico di vedere qualche giocata estemporanea, che magari in piscina si vede raramente e che invece la pallanuoto in mare saprebbe regalare.
Settebello in subacquea
Un successo non solo per la pallanuoto, sperando sia solo l’inizio di un cambiamento e non un “unicum” per uno sport che ha bisogno di rinvigorirsi e di tornare alle origini, se non altro per i nostalgici e per quelli che ancora la amano.
Andrea “Deddy” Fondelli è ormai diventato un profilo di caratura internazionale. Lui, ligure di nascita e appena ventunenne si è tolto soddisfazioni e raccolto già molto se si considera la sua giovane età. Un ragazzo cresciuto molto negli ultimi anni, sia nella Pro Recco sotto le grinfie di Porzio e Milanovic, sia in Nazionale, dove Alessandro Campagna ha saputo valorizzarne le caratteristiche, facendolo diventare uno dei punti fermi per il futuro azzurro. Senza dimenticare il suo mentore, quell’Alessandro Cavallini che lo ha “svezzato” pallanuotisticamente parlando, facendolo esordire giovanissimo in prima squadra e responsabilizzandolo, tutte situazioni che lo hanno preparato a quello che sarebbe arrivato dopo, la Pro Recco, il sogno di una vita.
Un’occasione da non perdere e che “Deddy” ha colto al volo, ritagliandosi sempre più spazio, ma ora il “golden boy” non vuole più fermarsi. L’erede di Maurizio Felugo, così si dice, e non è una bestemmia questa, perchè il suo ex compagno e attuale direttore sportivo, gli ha passato lo scettro di giocatore intelligente. Sarà tanto il lavoro da fare per raggiungere colui che a livello nazionale e internazionale ha vinto tutto, ma Fondelli ha la testa e le qualità per poter diventare la figura di spicco della Pro Recco e del Settebello. L’età è dalla sua, ma i trofei nel palmares del classe ’94, la caparbietà e la determinazione, non possono che essere un buon punto di partenza.
Al suo primo Mondiale, un pò tra alti e bassi, ma come quello di tutti gli azzurri, è arrivato un quarto posto che comunque non è da buttare. Abbiamo cercato, in un’intervista esclusiva, di scoprire le sensazioni di Andrea Fondelli, tra club e Nazionale, provando a descrivere gli obiettivi di un giovane atleta e potenziale campione.
Andrea Fondelli in Italia – Francia
Ciao Andrea, non c’è mai tempo per riposarsi. Dopo Kazan un periodo di relax era più che dovuto ma ora, tra tornei e l’inizio della preparazione con il Recco, vi rituffate subito nell’acqua clorata. Una nuova stagione, con la consapevolezza di essere sempre i più forti, con ulteriori rinforzi di spicco, ma una formula diversa. Cosa ti aspetti?
“Come hai detto la fine del Mondiale coincide con la fine della stagione, quindi con la necessità di staccare un po’. Il recupero fisico e mentale dopo lo stress muscolare e mentale accumulato in un anno è fondamentale, anche se il tempo per le vacanze è sempre poco. Due o tre settimane di stop non sono abbastanza. Detto questo, non c’è tempo per pensare, è così per noi, tra poco si ricomincia, una nuova annata è alle porte. Sarà dura, sia con la Pro Recco che con la Nazionale e poi la sostituzione della fase dei Play Off con partite secche sarà una nuova situazione cui abituarsi, con le difficoltà del caso. In Europa invece puntiamo a ripeterci, pur sapendo che alcune squadre si sono rinforzate molto, ma anche noi abbiamo fatto acquisti importanti e venderemo cara la pelle”.
Nuovo allenatore a Recco, Amedeo Pomilio, vice del CT Campagna, quindi uno che conoscete, ma cosa vuol dire calarsi subito in una piazza dove deve vincere tutto?
“Conosciamo tutti benissimo Amedeo e abbiamo tutti un ottimo rapporto con lui, cosa fondamentale all’interno di una squadra. È un ottimo allenatore, parlo per esperienza personale ovviamente avendolo avuto anche come primo coach nella Nazionale giovanile dove abbiamo vinto un mondiale a Perth. Con lui mi sono trovato benissimo”.
Non è da tutti a solo vent’anni giocare da protagonista una finale scudetto, tu l’hai fatto nella passata stagione. Questo dimostra la maturazione che hai raggiunto. Sarà l’anno di Europei e Olimpiadi, non proprio competizioni banali. Quali sensazioni hai, come pensi andrà a livello personale e di squadra?
“L’anno scorso ho disputato un buon campionato e sopratutto delle buone finali scudetto, ma penso che tutto derivi sempre dal lavoro svolto. La determinazione ha fatto sì che mi potessi conquistare sempre più spazio all’interno della squadra ma devo crescere ancora. Per questa stagione mi aspetto di maturare ulteriormente, sono giovane e ho ancora tanto da imparare, dovrò conquistarmi tutti i giorni il posto in squadra. Un sogno? Ripetere il triplete dell’anno scorso. Con la Nazionale sarà un anno importantissimo , Europei a gennaio e Olimpiadi d’estate, l’obiettivo principale è guadagnare un posto nel Settebello ma per farlo dovrò lavorare sodo. Abbiamo le carte in regola per fare bene, dipenderà tutto da noi”.