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  • Zamparini: Pastore andrà al Barca

    Zamparini: Pastore andrà al Barca

    Il vulcanico presidente Zamparini scopre le carte sul mercato rosanero, facendo il punto della situazione soprattutto in chiave cessioni, anche in considerazione dei pezzi molto appetiti dai grandi club di cui il suo Palermo dispone: in primis Javier Pastore, ma anche Hernandez.
    L’argentino, pupillo del presidente, ha una probabilità di restare in Sicilia pari al 50% mentre, se dovesse partire, secondo Zamparini andrà quasi sicuramente al Barcellona, per costituire una coppia delle meraviglie con il connazionale ed amico Lionel Messi che lo avrebbe già convinto a raggiungerlo in blaugrana.

    Per un pezzo pregiato come Pastore è forte, però, l’interessamento anche di alcuni club italiani, su tutti Inter, Milan e Roma. Zamparini rivela di essere stato contattato personalmente solo da uno di questi club, mentre gli altri hanno preferito interloquire con il procuratore di Pastore, Simonian.

    Ma, secondo Zamparini, la pista italiana è la meno probabile da percorrere. In tal senso, infatti, il presidente ricorda le difficoltà riscontrate lo scorso anno nelle trattative con l’Inter, e soprattutto con Branca, per la cessione di Edinson Cavani, poi approdato al Napoli per “soli” 18 milioni di euro; mentre con il Milan la trattativa non sarebbe delle più agevoli data l’indecisione del club rossonero nel puntare su Pastore oppure su Ganso.
    Ora, dunque, il presidente del Palermo vuole tutelare i suoi interessi economici e, per questo, dichiara che esiste una clausola “verbale” per la cessione di Javier Pastore di circa 50 milioni di euro che potrebbe anche essere rivista anche al rialzo nel caso di reale interessamento da parte di un grande club.

    Maurizio Zamparini, poi, ha parlato anche di Hernandez, che rimarrà a suo avviso a Palermo almeno per un altro anno ancora per completare il suo processo di maturazione, senza alcuna possibilità di apertura neppure se vi fosse un interessamento da parte della Roma con Sabatini.
    Così come il portiere Sirigu cercato in precedenza dall’Inghilterra, ma che resterà in rosanero con tutta probabilità.

    Discorso a parte per capitan Fabrizio Miccoli, combattuto fra la volontà di tornare a casa, a Lecce, e la volontà di restare a Palermo: in tal caso, però, Fabrizio Miccoli dovrà accettare l’idea di non poter essere un titolare inamovibile ed entrare in campo senza malumori qualora venisse mandato in panchina. Tuttavia, l’uscita della famiglia Semeraro dalla società Leccese potrebbe essere un punto a favore della permanenza dell’attaccante salentino a Palermo, per concludervi la carriera.

    In ultimo, il presidente non può sottrarsi dal parlare del tecnico Delio Rossi, un allenatore con il quale “non c’è nè odio nè amore”, che definisce bravo e preparato, ma che teme alzerà le richieste economiche in caso di sua permanenza.
    Pertanto, il presidente Zamparini sta sondando il terreno con altri tecnici possibili sostituti di Delio Rossi. In primis, Gian Piero Gasperini, che Zamparini considera molto valido. Anche se, per stessa ammissione del Presidente rosanero, il suo sogno sarebbe stato un altro: Walter Mazzarri.
    Se il suo rapporto con De Laurentiis si fosse compromesso definitivamente, Zamparini sarebbe stato prontissimo a portarlo al Palermo, data l’estrema affinità caratteriale che li lega, entrambi fumantini e vulcanici.
    Il sogno Mazzarri, dunque, per ora è accantonato, ma con Zamparini mai dire mai.

  • Sedotto e abbandonato, il rammarico di Gasperini

    Sedotto e abbandonato, il rammarico di Gasperini

    E’ stato praticamente l’allenatore del Napoli per qualche ora; poi, grazie alla mediazione del ds Riccardo Bigon, il presidente Aurelio De Laurentiis e l’allenatore Walter Mazzarri hanno sancito la pace dopo essersi tirate frecciatine per settimane.
    Gian Piero Gasperini aveva già trovato l’accordo verbale con il numero uno partenopeo quando gli è stato detto che i suoi servigi non sarebbero più serviti. Sedotto e abbandonato da quello stesso presidente che ha voluto con questa trattativa punire il figliol prodigo tornato sui suoi passi dopo essersi praticamente offerto a Juve e Roma e aver corretto il tiro una volta saputo del non interesse di bianconeri e giallorossi nei suoi confronti. Una vera e propria beffa.

    Queste le parole dell’ex tecnico del Genoa contattato da Radio Kiss Kiss: “Seccato che il mio nome sia stato tirato in ballo in questa vicenda? Se la sono cantata e suonata da soli. Quello che è successo tra De Laurentiis e Mazzarri è una cosa al di fuori delle mie scelte. Ma alla fine credo che sia giusto così, Mazzarri fa bene a restare al Napoli perchè insieme alla sua squadra ha disputato una bellissima annata. Peccato solo per questo finale strano di campionato. Si è solo guastata la festa dopo aver raggiunto un risultato eccezionale“.

    Per Gasperini ora si spalancano le porte del Palermo: al termine della finale di Coppa Italia verrà ufficializzato il divorzio da Delio Rossi che vuole congedarsi dal pubblico rosanero con la vittoria del trofeo. Nonostante tutto però per Gasperini rimane il rammarico di aver sfiorato la panchina azzurra, senza togliere nulla a quella siciliana, e guidare il Napoli in Champions League a distanza di 21 anni dall’ultima volta.

  • Niente regali, Sampdoria–Palermo 1-2, Blucerchiati in serie B

    Niente regali, Sampdoria–Palermo 1-2, Blucerchiati in serie B

    Incredibile retrocessione in serie B della Sampdoria che nemmeno un anno fa di questi tempi festeggiava la qualificazione ai preliminari di Champions League. Decidono i gol del leccese Miccoli nel primo tempo e di Pinilla nella ripresa, inutile il momentaneo pareggio di Biabiany.

    Senza gli squalificati Mannini e Ziegler, è una Sampdoria a trazione anteriore, con Biabiany a sostenere le punte Pozzi e Maccarone. In difesa confermato Da Costa tra i pali, con Zauri e Laczko esterni e la coppia di centrali Volta-Lucchini. Nel Palermo fresco di qualificazione alla finale di Coppa Italia, Rossi fa riposare diversi titolari: in porta Benussi prende il posto dell’infortunato Sirigu e fa il suo debutto stagionale in campionato; out anche Balzaretti, a centrocampo Migliaccio, Liverani e Nocerino, con Ilicic mezza punta alle spalle di Hernandez e Miccoli.

    Samp che parte molto bene creando qualche pericolo in zona benussi soprattutto con Massimo Maccarone, ma il segnale che la partita della Sampdoria non sarà fortunata è rappresentato dal gol, assolutamente regolare annullato a Pozzi, lo stesso si inginocchia davanti all’assistente quasi a supplicarlo di cambiare idea, ma non c’è verso e al 46’ Fabrizio Miccoli mantiene la promessa fatta alla sua squadra del cuore, il Lecce, insaccando alle spalle di Da Costa un diagonale su assist di Ilicic gelando tutto lo stadio Marassi attonito ed incredulo a quanto sta accadendo.

    Si riparte e la Samp centra subito il pareggio. Calcio d’angolo, mischia in area, colpo di testa di Biabiany e gol, con qualche dubbio circa una carica proprio del francese sul portiere del Palermo Benussi. Il Lecce vince a Bari ed alla Sampdoria il pareggio non basta, ma invece della vittoria arriva la condanna definitiva rappresentata dal gol di Mauricio Pinilla su azione di contropiede su assist di Abel Hernandez.

    Fine ingloriosa della squadra del presidente Garrone che paga lo screzio avuto con Cassano e la cessione di Pazzini un po’ frettolosa o comunque mal monetizzata con una retrocessione in serie B e con tutti i suoi giocatori, con in prima linea capitan Palombo, a piangere ed a chiedere scusa a tutta Marassi

  • Streaming Sampdoria – Palermo, Serie A 37 Giornata

    Formazioni SAMPDORIA – PALERMO (ore 15:00)

    SAMPDORIA (4-4-2): Da Costa; Zauri, Lucchini, Volta, Laczko; Biabiany, Palombo, Tissone, Guberti; Pozzi, Maccarone.
    Panchina: Curci, Martinez, Dessena, Koman, Gastaldello, Poli, Padalino.
    Allenatore: Cavasin.
    PALERMO (4-3-1-2): Benussi; Cassani, Munoz, Bovo, Darmian; Bacinovic, Acquah, Nocerino; Ilicic; Miccoli, Pinilla.
    Panchina: Brichetto, Goian, Garcia, Migliaccio, Liverani, Hernandez, Pastore.
    Allenatore: Rossi.

    CLICCA QUI PER VEDERE SAMPDORIA – PALERMO IN STREAMING

  • Adam Simon e Zahavi, il Palermo scopre nuovi talenti

    Adam Simon e Zahavi, il Palermo scopre nuovi talenti

    La strategia del Palermo assomiglia sempre più a quella dell’Arsenal puntando fortemente sullo scouting rastrellando possibili giovani talenti che nel futuro più o meno recente contribuiranno alla crescita del club sia tecnica che economico dando vita a possibili e corpose plusvalenze.

    Pastore, Hernandez, Ilicic e Bacinovic sono oramai colpi noti e per il futuro i rosanero hanno esteso il loro sguardo ad est bloccando Eran Zahavi e Adam Simon che vanno ad aggiungersi al difensore Milan Milanovic e al cileno Carlos Labrin.

    Adam Simon è un centrocampista ungherese nazionale Under 20 bravo nella fase d’interdizione può esser una valida alternativa a Bacinovic. Bravo nel leggere la partita e asfissiare con il suo pressing i portatori di palla avversari deve crescere nella fase di palleggio. Arriva per una cifra vicino ai 700 mila euro e proviene dal Szombathelyi Haladá.

    Altro giovane interessante è Eran Zahavi, 23 anni, è il fiore all’occhiello dell’Hapoel Tel Aviv. Tanta qualità e la predisposizione a giocare davanti al centrocampo ponendosi come valida alternativa ad Ilicic e Pastore. Zahavi non è del tutto una scoperta avendo già disputato 8 partite in Champions League, 2 reti ed una gemma in rovesciata contro il Lione. In tutta la stagione ha confezionato 15 assist e arriverà al Palermo per circa un milione di euro.

  • Tim Cup: Inter – Roma 1-1. Nerazzurri in finale contro il Palermo

    Tim Cup: Inter – Roma 1-1. Nerazzurri in finale contro il Palermo

    L’Inter nella serata delle 1000 presenze del suo capitan Javier Zanetti, festeggia pareggiando 1 a 1 contro la Roma e, staccando in virtù del risultato dell’andata ( 1 a 0 per in nerazzurri) il biglietto che vale la finale di Tim Cup in programma il 29 maggio nello stadio Olimpico di Roma contro il Palermo. Zamparini che aveva pronosticato una finale con i nerazzurri è stato accontentato. “Contro l’Inter vinceremo 3 a 1” avrebbe aggiunto. Sono aperte le scommesse!

    Vediamo nel dettaglio l’andamento della partita.

    Novità in formazione per i nerazzurri con Leonardo che schiera dal primo minuto Mariga a centrocampo al posto di Thiago Motta, Kharja trequartista con Coutinho che parte dalla panchina, e Pazzini che vince il ballottaggio con Diego Milito. Montella tra le fila giallorosse sotterra l’ascia di guerra con Menez e lo schiera al posto di Vucinic, con Simplicio alle spalle di Borriello. La sorpresa è che Cassetti recupera  e quindi è tra gli undici titolari.

    PRIMO TEMPO- Il primo squillo nerazzurro arriva al 3’ con Maicon che si propone in fase offensiva scambia con Pazzini e entrato in area da posizione defilatissima calcia sull’esterno delle rete. La Roma ci prova al 10’ con Borriello, in un’azione molto confusa, quando la difesa interista non riuscendo a ripartire palla al piede, favorisce l’inserimento dell’attaccante giallorosso che calcia alto sprecando l’occasione. Al 12’ altra occasione per la Roma con De Rossi che servito in area prova a calciare a giro cercando il palo lontano, con palla di poco a lato. Maicon tra le file nerazzurre, gode di molta libertà di movimento, con Menez forse troppo poco attento in fase di copertura sulla stessa fascia. Partita che si mantiene equilibrata fino alla mezz’ora, con l’Inter che non trova gli spazi giusti per rendersi pericolosa, cercando spesso l’imbucata per Pazzini, mentre il gioco della Roma passa spesso dalle giocate di Menez che non sembra essere in serata. Poche le occasioni da gol, ma comunque partita gradevole. Al 35’ De Rossi dopo uno scontro di gioco con Mariga, accusa dolori al costato, quasi chiedendo il cambio. Montella aspetta, e il suo capitano stringendo i denti rimane in campo tranquillizzando lo staff medico. Al 43’ azione di sfondamento della Roma, con Pizzarro prima e Riise poi che provano la conclusione da fuori area, senza fortuna per entrambi. 1 minuto di recupero e Orsato manda le squadre a riposo sul punteggio di 0 a 0.

    SECONDO TEMPO- Cambio per la Roma al rientro in campo con Greco al posto di Pizzarro, mentre nessuna novità per l’undici nerazzurro. Partita spezzettata nei primi minuti della ripresa, con diversi falli per parte. Roma sicuramente più aggressiva e con un pressing maggiore con l’ingresso di Vucinic al posto di Simplicio, per una squadra totalmente a trazione anteriore. Arriva la doccia fredda per la squadra giallorossa al 58’ quando Eto’o all’interno dell’area stoppa la palla e tira fuori un colpo da biliardo, mirando e battendo Doni con palla all’angolino basso opposto. 34 gol per lui in questa stagione, raggiungendo anche Ronaldo top scorer in una sola annata con la maglia nerazzurra. Discorso qualificazione davvero complicatissimo per la Roma che sicuramente non vedrà i tempi supplementari, e che dovrebbe segnare 3 gol per conquistare la finale di coppa. Grandissima occasione per Pazzini al 66’ che riesce a sgusciare tra Riise e Juan, calciando forte in porta ma trovando una grande parata di Doni a negargli il gol. Per i nerazzurri arriva il cambio, con Milito a rilevare Pazzini. AL 72’ è proprio Milito servito da Zanetti in area, che ripropone un azione simile al secondo gol di Madrid, scartando Riise ma non trovando il tiro vincente, centrando in pieno Doni. Al 75’ la Roma è davvero sfortunata quando Borriello servito da Vucinic in area, calcia a botta sicura e colpisce il palo destro, con la palla che cammina sulla linea sbatte sull’altro palo e si allontana. La Roma non si arrende e al minuto 84’ Borriello dopo diversi tentativi mette in rete un gran gol. Su cross di Perrotta, stacca altissimo e di testa mette la palla all’angolo opposto con Julio Cesar che può solo guardare. Punteggio che torna sul pari: Inter 1 Roma 1. Qualche scintilla nel finale tra Burdisso e Cambiasso, con la partita che si incattivisce senza un vero motivo, e tre componenti della panchina giallorossa espulsi per eccesso di nervosismo. 4 minuti di recupero e fischio finale sul punteggio di 1 a 1  con i nerazzurri che accedono alla finale dell’Olimpico in programma il 29 maggio contro il Palermo di Delio Rossi.

  • Inter – Roma, semifinale di Coppa Italia. Probabili formazioni

    Inter – Roma, semifinale di Coppa Italia. Probabili formazioni

    Dopo l’eliminazione del Milan fresco vincitore dello scudetto ad opera del Palermo di Delio Rossi, stasera andrà in scena la seconda semifinale di Coppa Italia che vedrà fronteggiarsi Inter e Roma, per staccare il biglietto della finale del trofeo. Sfida che ha infiammato nel recente passato la maggior parte delle finali del torneo e che questa sera come sempre non mancherà certamente di regalare emozioni e come ci insegna la statistica, anche gol. Curiosità: il presidente del Palermo Zamparini ieri alla domanda su chi avesse voluto trovare in finale, ha risposto in maniera secca, Inter. Motivazione? Perché i nerazzurri avrebbero meno fame di vittorie rispetto ai giallorossi.

    Vediamo nel dettaglio come le due squadre si preparano alla sfida che andrà in onda alle 20:45 di stasera allo stadio milanese di San Siro.

    INTER – Il tecnico nerazzurro è parso davvero infastidito e seccato dai cori del suo ex calciatore Rino Gattuso, e proprio ieri per mezzo del sito ufficiale nerazzurro ha rilasciato le sue prime dichiarazioni, chiedendo maggiore chiarezza al giocatore calabrese e una risposta da parte della società rossonera. Pensieri da sgomberare in fretta per concentrarsi sulla semifinale che attende i nerazzurri in serata contro la Roma. I veri problemi per il tecnico brasiliano arrivano nella scelta della formazione con molti indisponibili, chi per infortunio chi per squalifica. Punto primo: la difesa dovrà essere rivoluzionata, viste le indisponibilità di Ranocchia squalificato, Cordoba operato e Samuel in fase di recupero. Le possibilità sono lo spostamento di Chivu al centro o l’utilizzo di Materazzi che contro la Fiorentina non ha disputato una cattiva gara. Punto secondo: il centrocampo è il reparto più deficitario viste le assenze di big del calibro di Sneijder e Stankovic. Quindi possibile modulo con Coutinho trequartista. Recupera ed è disponibile Thiago Motta. Punto terzo: l’attacco con il rebus dell’uomo da scegliere per fare coppia con Eto’o. Pazzini è una garanzia, ma Milito ha bisogno di giocare ed è sicuramente più fresco, e forse con la voglia di tornare a segnare un gol come quello che regalò la coppa all’Inter lo scorso anno proprio contro la Roma. In sintesi: Julio cesar tra i pali, Maicon, Chivu (Materazzi), Lucio e Nagatomo in difesa, centrocampo a quattro con Cambiasso, Zanetti (che festeggerà le 1000 partite), Thiago Motta e Coutinho (in alternativa Pandev), con la coppia offensiva Eto’o Pazzini (Milito).

    ROMA – In casa giallorossa c’è bisogno di questa vittoria, per centrare una finale che varrebbe oro. Le delusioni stagionali potrebbero essere superate con la conquista di questa Coppa, che andrebbe a portare i giallorossi a quota 10 trofei e con il diritto di poter esibire sulla maglia una stella d’argento. Mica poco. Le motivazioni non mancano di certo, ma Montella dovrà nuovamente fare a meno del suo capitano e giocatore inamovibile Francesco Totti, che proprio questa sera sconta l’ultimo turno di squalifica rimediato per il calcione rifilato a Balotelli. Largo a Borriello dunque che sarà il punto centrale dell’attacco. Guai anche in difesa dove è arrivata l’indisponibilità di Cassetti  per infortunio (distorsione alla caviglia destra), quindi al suo posto Montella dovrebbe lasciare spazio a Rosi. Centrocampo ritrovato con il rientro di De Rossi e Perrotta (entrambi squalificati in campionato), ma con l’assenza di Taddei squalificato e l’infortunio di Brighi. Spazio dunque al montenegrino Vucinic o in caso di pace fatta con il tecnico dovrebbe giocare il talento francese Menez. Quindi la difesa dovrebbe vedere Burdisso e Juan centrali con Riise e Rosi sulle fasce. Centrocampo con la coppia Pizzarro-De Rossi arretrati, e Simplicio Vucinic (o Menez in alternativa) e Perrotta a supporto dell’unica punta Marco Borriello.

    INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta, Coutinho; Pazzini, Eto’o.
    A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Samuel, Kharja, Mariga, Pandev, Milito
    Allenatore: Leonardo.

    ROMA (4-2-3-1): Doni; Rosi, N. Burdisso, Juan, Riise; De Rossi, Pizarro; Perrotta, Simplicio, Vucinic; Borriello.
    A disposizione: Lobont, G. Burdisso, Castellini, Loria, Greco, Menez, Caprari.
    Allenatore: Montella

  • Juve, un Pastore alla guida di Madama

    Juve, un Pastore alla guida di Madama

    Con la conquista della finale in Coppa Italia del Palermo, la Juventus è passata in soli tre giorni dalla possibile conquista del quarto posto Champions, alla rinuncia anche dell’ Europa League per il prossimo anno.

    Con questa prospettiva la Vecchia Signora non potrà quindi, assolutamente ambire a determinati calciatori senza poter offrire loro la prestigiosa vetrina Europa. Allora l’ ipotesi Carlitos Tevez è definitivamente sfumata come pure la possibilità di ambire ai vari Nasri e Dzeko. Ecco che allora Beppe Marotta e Fabio Paratici tenteranno di prendere l’ unico pezzo pregiato ancora accessibile al club bianconero anche a costo di pagarlo caro, il suo nome è Javier pastore e per lui la vecchia Signora è disposta a sacrificare metà dei 100 milioni messi a disposizione da John Elkann per la campagna acquisti della prossima stagione.

    I rapporti tra Juventus e Palermo sono buoni grazie all’amicizia che lega Marotta e Paratici al presidentissimo rosanero e in un’eventuale trattativa potrebbero essere inseriti Amauri, Palladino e Giovinco, da sempre giocatori molto apprezzati e che in una piazza come Palermo potrebbero sicuramente fare meglio di quanto prodotto in maglia bianconera.

  • Le pagelle di Palermo – Milan, rossoneri Ibradipendenti

    Le pagelle di Palermo – Milan, rossoneri Ibradipendenti

    Sirigu: 6 Corre qualche rischio solo dopo l’ingresso di Ibrahimovic, non può nulla sul gol è fortunato sul doppio palo.

    Cassani: 5,5
    Da qualche tempo appare in difficoltà, la corsa non è brillante e fa fatica ad arrivare sul fondo.

    Goian: 7
    Tra qualche anno sarà sicuramente nel mirino delle big. Insuperabile nel gioco aereo dimostra di aver un ottimo senso della posizione e ottime capacità d’anticipo.

    Bovo: 6,5
    Mezzo punto in meno per fallo ma il suo rendimento conferma la sua definitiva consacrazione. Freddo dal dischetto cosi come nella propria area di rigore.

    Balzaretti: 6 Nel primo tempo è tenuto sotto scacco da Abate si rifà nella ripresa con le sue accelerazioni dà respiro alla difesa.

    Migliaccio: 7,5 E’ un incubo per qualsiasi centrocampista, aggredisce chiunque porti palla, prezioso tatticamente è ormai una certezza sulle palle inattive.

    Acquah: 5
    Delio Rossi lo chiama fuori dopo mezzora e la bocciatura lo aiuterà a crescere.

    Bacinovic: 6 Entra per Acquah e si presenta subito mordendo le caviglie di Pirlo.

    Ilicic: 7 Se Delio Rossi lo tiene in campo sacrificando Pastore un motivo ci sarà. E’ un moto perpetuo, sempre in aiuto del compagno e sempre pericoloso negli spazi.

    Pastore: 7 Mezzo voto in meno per la protesta al momento della sostituzione. L’argentino dimostra ancora una volta di esser l’uomo in più del Palermo, bravo a far salire la squadra, bellissimo l’assist per Ilicic.

    Hernandez: 6,5 Lottare con Nesta e Thiago Silva è un compito arduo lui però gioca una partita di sacrificio non facendo ragionare la manovra rossonera.

    Pagelle Milan

    Abbiati: 6 Il Palermo arriva poche volte al tiro, sui gol ha poche responsabilità.

    Abate: 7 E’ una delle piacevoli scoperte della stagione, alla solita corsa mette insieme tanta qualità, arriva spesso al cross ma gli avanti del Milan vivono una giornata storta.

    Nesta: 6 Perde Ilicic nell’azione che porta al raddoppio

    Thiago Silva: 6 Non è un marziano. ANche ieri sembrava calamitasse il pallone su di se, perfetto in anticipo e sulle palle alte. Si perde poi Migliaccio in occasione del vantaggio e fa capire di esser anche lui umano.

    Antonini: 6
    Spinge molto rispettando i compiti assegnati da Allegri. E’ costretto ad uscire per uno scontro fortuito con Thiago SIlva.

    Van Bommel: 5 La sua partita non è male, un giocatore della sua esperienza però dovrebbe aiutarlo a trattenersi da far un fallo da ultimo uomo.

    Pirlo: 6
    Dopo tre minuti becca Robinho con un lancio “alla Pirlo”. Non può esser al meglio ma è tutt’altro che bollito.

    Flamini: 5,5
    Corre tantissimo ma è meno brillante del solito

    Seedorf: 5,5
    La posizione di trequartista lo costringe a liberarsi subito della palla impedendogli di incidere.

    Robinho: 4 E’ fumoso il brasiliano, sbaglia l’ennesimo gol davanti a Sirigu e poi si intestardisce nel dribbling.

    Pato: 5
    Non è la sua migliore serata cerca di farsi vedere tra gli spazi ma non incide.

    Ibrahimovic: 6,5
    Tira in porta più volte dei suoi compagni in soli venti minuti. Sfortunato sul doppio palo segna comunque nel finale lanciando un segnale a chi crede che sia finita l’Ibradipendeza.

  • Fatal Palermo, Milan ko. Rosanero in finale

    Fatal Palermo, Milan ko. Rosanero in finale

    E’ il Palermo a poter scrivere la propria storia dopo i novanta minuti giocati al Barbera contro il Milan neo Campione d’Italia. I rosanero dopo il 2-2 dell’andata riescono ad imporsi per 2-1 staccando il biglietto per la finale e guadagnandosi la partecipazione all’Europa League per la prossima stagione.

    Allegri un pò a sorpresa rinuncia agli acciaccati Boateng e Ibrahimovic affidandosi alla coppia Pato Robinho in attacco e rispolverando Pirlo a centrocampo al fianco di Van Bommel e Flamini. Delio Rossi rinuncia a Pinilla schierando Ilicic e Pastore alle spalle di Hernandez.

    L’avvio è favorevole ai rossoneri che sbagliano con Robinho subito una ghiotta occasione e poi Seedorf che manda alto da posizione favorevole. Il Palermo è poco incisivo a centrocampo e il Milan riesce a far la partita anche se si vede poco dalle parti di Sirigu. Delio Rossi capisce i problemi in mediana e sostituisce il giovane Acquah con il più dinamico Bacinovic. Prima della chiusura del primo tempo il Milan perde Antonini al cui posto entra Bonera.

    Nella ripresa dopo un azione di Pato, il Palermo prende il sopravvento a centrocampo diventando con il passare dei minuti più incisiva anche in attacco. Al 18′ arriva la capocciata di Migliaccio su azione di calcio d’angolo che spezza la partita, la reazione del Milan è di sola rabbia ma Sirigu dorme sogni tranquilli e Ilicic lanciato divinamente da Pastore si conquista il rigore e la consequenziale espulsione di Van Bommel. Bovo spiazza Abbiati per il 2-0.

    Lo stesso difensore azzurro dopo appena 30” si fa espellere per un fallo brutto quanto inutile su Pato riaprendo in qualche modo la partita. I rossoneri sono pericolosi con il solo Ibra, entrato al posto di Seedorf, che prima prende un doppio palo e poi a tempo scaduto accorcia le distanze.

    La partita finisce con il Palermo che vola verso Roma alla ricerca di una vittoria storica, il Milan si dovrà “accontentare” dello scudetto.