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  • A2 Sud: Dalla Campania alle Isole tutti a caccia della Roma

    A2 Sud: Dalla Campania alle Isole tutti a caccia della Roma

    La Roma Nuoto di Mario Fiorillo a detta di tutti sembra essere la formazione da battere. I capitolini, già ai play off nella scorsa stagione, si sono rinforzati, ma all’esordio la Promogest non sarà un cliente facile. Ci sono poi le solite Civitavecchia e Catania, pronte a insidiare le prime posizioni per tornare nel palcoscenico che le ha viste protagoniste per anni in A1. La Sicilia è rappresentata anche da Palermo e 7 Scogli, formazioni comunque in grado di dire la loro insieme alle campane Salerno e Arechi, ma attenzione alle neopromosse, Del Bo Aqavion e Roma 2007 Arvalia, insieme a Latina e Polisportiva Muri Antichi pronte a vendere cara la pelle fino alla fine.

    Roma Nuoto pronta all'esordio casalingo contro la Promogest
    Roma Nuoto pronta all’esordio casalingo contro la Promogest

    Partiamo proprio da Roma dove i padroni di casa, dati per favoriti, affronteranno la Promogest di Quartu Sant’Elena. Per i capitolini diverse novità, a partire dal portiere, William Washburn, che dopo anni di inattività torna a ricoprire il ruolo che lo aveva fatto conoscere al mondo pallanuotistico. Un portiere di assoluto rispetto, la cui tenuta sarà da verificare, visto che non sarà di certo l’esperienza a mancare all’italo – americano, un motivo in più per cui Mario Fiorillo e la società hanno deciso di puntare su di lui. Una scommessa tutta da giocare, ma una società che non nasconde l’obiettivo per l’anno, ovvero la promozione. Tre acquisti di assoluto spessore, quello dell’estremo difensore, del serbo classe ’94 Dimitrije Obradovic e del centroboa Michele Lapenna, profili mirati e che andranno a rinforzare una rosa già molto competitiva, composta dal giusto mix di giovani e giocatori di esperienza, abituati comunque alle difficoltà dell’A2. Molti cagliaritani in squadra, alcuni sono prodotti del vivaio della Promogest, laddove Calli e Corgiolu arrivano dalla Rari Nantes Cagliari. Il tecnico Pettinau ha deciso di portare in terra sarda il portiere Bartolucci, proveniente dalla Vela Ancona, Baldinelli, Gaffuri e Namar, tre innesti importanti insieme alla ciliegina sulla torta rappresentata da Filip Vuleta, l’anno scorso a Sori. Roma favorita, ma occhio alla squadra sarda.

    Passiamo all’altra formazione della capitale, la neopromossa Roma 2007 Arvalia, che riceverà la Nuoto Catania.

    Nuoto Catania
    Nuoto Catania

    Formazione etnea che nella passata stagione ha creato comunque non pochi grattacapi alla Pallanuoto Trieste. Un progetto quello della società del presidente Mario Torrisi che ha voluto inserire volti nuovi, giovani catanesi soprattutto provenienti dall’Acicastello ma nati proprio nel Catania, cercando di sopperire alla partenza di Alessio Privitera, che sta disputando la stagione di A1 con il Sori. I giocatori esperti sono stati trattenuti, lo straniero Nenad Kacar farà come sempre da chioccia e con i suoi gol proverà a trascinare la squadra etnea verso i play off, che rimangono l’obiettivo primario. Due i campani in rosa per la nuova stagone: Geremia Massa, reduce dalle esperienze con la Promogest dopo essere stato alla corte di Baldineti alla Sport Management e a Brescia, e Marco Parisi, centroboa di tutto rispetto. La fiducia del tecnico Giuseppe Dato è stata riposta in giovani di belle speranze, Fabrizio Maiolino, attaccante classe ’95, Stefano Anfuso, difensore classe ’97, Samuele Catania, attaccante classe ’98, Eugenio Russo, difensore classe ’98, e Giuseppe Privitera, centroboa classe ’99, pronti a mettersi in mostra. Un campionato nuovo per la Roma 2007 Arvalia, un’avventura che potrà e dovrà dare motivazioni forti ai giocatori che hanno appena conquistato una promozione storica. Contro il Catania non sarà semplice, anche al netto dei diversi addii che per diversi motivi non ha potuto evitare la società, tra cui quelli di Sebastianutti, Rigon e Luka Vukic, tra i più noti, ma la società ha comunque le sue ambizioni, insieme a quelle di far crescere i suoi giovani. Ecco perchè a fianco a capitan Cesare Piccinini, un highlander in acqua, scenderanno dei volti nuovi. Non ha bisogno di presentazioni Claudio Gazzarini, portiere di esperienza, tante calottine indossate, sempre tanta professionalità, poi Ludovico Sacco, Edoardo Martella, Andrea Tafuro, tornato a casa e, dulcis in fundo, Duje Lusic, croato, figlio del campione olimpico Deni, che cercherà di dare il suo apporto a una squadra che potrà comunque fare bene giù da sabato, usando le sue armi contro un Catania sempre ostico da affrontare.

    Il Civitavecchia è pronto a riproporsi per le zone alte della classifica. La squadra allenata da Pagliarini nella passata stagione è uscita dalla corsa alla promozione per colpa dei tiri di rigore contro il Lavagna, ma i laziali proveranno un’altra volta la scalata verso l’A1. Difficile passare in un campo così difficile, squadra aggressiva tra le mura amiche, ma nulla esulerà dal lottare il Tgroup Arechi, compagine salernitana. Quasi tutti di Salerno i giocatori in rosa, tanti giovani, alcuni provenienti dalle serie inferiori, tutti scelti con la massima accuratezza per poter crescere tra le fila scudocrociate, magari riuscendo a fare quel salto di qualità che hanno fatto Baviera, quest’anno alla Canottieri Napoli, e Del Basso, passato invece al Vis Nova sempre in A1. Mario Grieco potrà contare su una rosa rinforzata con gli acquisti di Carmine e Gianluca Esposito, del portiere Rosario Ferrigno, Andrea Giordano e Giuseppe Postiglione, tutti comunque campani, in linea con il progetto Arechi. Occhi puntati su Matija Brgulian, difensore montenegrino del ’95, capitano della Nazionale Under 20, mentre non ci sono più parole su un sempreverde Marco Iannicelli, che superati ormai da un pò i 4o anni, tornerà a dare il suo apporto in acqua. Play off l’obiettivo di Civitavecchia, che proverà a far valere il fattore casa, mentre gli ospiti, con in testa una salvezza tranquilla, tenteranno il colpaccio esterno.

    A Palermo il Te.li.Mar dovrà vedersela con il Latina. Due formazioni che lotteranno fino alla fine per lo stesso obiettivo: la salvezza. Una sfida subito molto calorosa tra una compagine molto giovane, ovvero quella siciliana, che oltre all’azzurrino Barberini si è assicurata le prestazioni di un altro ” ragazzotto ” che di palcoscenici ne ha calcati, tra A1, A2 e anche serie B, ovvero Enrico Trebino, pronto ad affrontare il suo ennesimo campionato. Il croato Bruno Sabioni è stato l’ultimo acquisto in ordine temporale del presidente Damiani. Il Latina, ripescato, dopo l’esperienza negativa della scorsa stagione, cercherà di non ricommettere gli stessi errori, proverà a farlo con l’apporto del suo straniero, degli altri ragazzi in rosa cresciuti sotto la guida del tecnico Tofani, e con l’esperienza di Daniele Simeoni, tornato proprio nella squadra con la quale aveva ottenuto la promozione in A1.

    La neopromossa Del Bo Aqavion
    La neopromossa Del Bo Aqavion

    A Napoli andrà di scena la sfida tra l’altra neopromossa di turno, ovvero Del Bo Aqavion, e la Canottieri 7 Scogli. Termina con il botto la campagna acquisti della squadra campana capace l’anno scorso, al termine di una stagione perfetta, di coronare un sogno chiamato A2. Il regalo del presidente Coda si chiama Fabio Bencivenga, il ” Drago Di Curti “, ex allenatore proprio dell’Aqavion, che dopo un anno di stop, ritornerà in acqua per dare il suo apporto ai due metri. Non sarà come ai tempi d’oro, ma il suo palmares potrà sicuramente aiutare la squadra a ottenere la salvezza. Il campo di casa sarà Santa Maria Capua a Vetere, mentre il tecnico sarà l’ex del Pomigliano Paolo Iacovelli. Egli potrà contare sul gruppo che ha contribuito alla promozione, tutti ex posillipini, ovvero il portiere Cappuccio, insieme ai vari Scalzone, Ferrone, Occhiello, cui si è aggiunto l’ex mancino della Cesport Sciubba. L’unica napoletana di A2, il cui obiettivo è far crescere un sistema, una progettualità in un territorio come quello di Mergellina, da cui attingere per creare un vivaio solido. 7 Scogli che non avrà più i gol assicurati di Camilleri e Legrenzi ma che proverà comunque a fare il suo campionato dignitoso. Cusmano e Dainese sono arrivati tra le fila aretuse, ma a Napoli sarà una sfida all’insegna dell’equilibrio.

    Campolongo Hospital R.N Salerno riceverà invece sabato la Polisportiva Muli Antichi.

    Campolongo Hospital R.N Salerno
    Campolongo Hospital R.N Salerno

    Una squadra costruita considerando anche i liquidi a disposizione della società giallorossa. Nuovo tecnico, Matteo Citro, poi Pierpaolo D’Angelo, mancino, e Giuliano Spatuzzo, entrambi giovanissimi e provenienti dall’Arechi, mentre Daniele Priori viene dal Latina. La salvezza è l’obiettivo comune anche dei Muri Antichi, rimasti in A2 ai danni dell’Arenzano. Una sfida gol a gol sarà quella che andrà in scena alla Nicodemi di Salerno, ma i catanesi venderanno cara la pelle sapendo di poter fare punti che, in trasferta, anche se alla prima giornata, farebbero comodo.

     

  • Il Milan piega un Palermo combattivo

    Il Milan piega un Palermo combattivo

    Bella partita a San Siro questa sera come secondo anticipo del sabato per la Serie A. Milan-Palermo è stato un bel match tra due squadre che sicuramente nel prosieguo del torneo siamo certi diranno molto. I rossoneri superano il Palermo con una bella prova e gestendo bene il confronto con una squadra che senza paura è salita a San Siro per giocarsela rispondendo alla pari ai padroni di casa.

    Il Milan parte guardingo, ma con un buon piglio e il Palermo idem, sembra una gara d’attesa per entrambe con una prevalenza a tinte rossonere che tiene bene il possesso palla e quando perde la sfera non subisce pericolosamente il rovesciamento di fronte palermitano. Al 21° il Milan trova la chiave per entrare in modo vincente dentro l’area rosanero, assist di Bonaventura a centro area per Bacca che non si fa pregare e infila sotto la traversa il pallone.

    Carlos Bacca | Foto Twitter
    Carlos Bacca | Foto Twitter

    Dopo il vantaggio del Milan il Palermo si fa più concreto nonostante due occasioni per Bonaventura prima e Luiz Adriano poi e al 32° trova il pareggio con un bel colpo di testa sottomisura di Hiljemark a cui Lopez non bada e sul cui pallone avrebbe potuto intervenire in uscita arrivando il cross da calcio d’angolo.

    Il Milan non ha alcun contraccolpo psicologico ma anzi si scrolla di dosso qualsiasi timore e riprende a macinare il gioco come prima del suo vantaggio. Al 39° Bonaventura si conquista un calcio di punizione da buona posizione, lo batte lui stesso e piazza il pallone sotto all’incrocio facendo andare al riposo la sua squadra in vantaggio per 2-1.

    La ripresa parte con lo stesso ritmo dell’inizio della partita, ovvero due squadre che si controllano a vicenda non affondano il colpo e nelle ripartenze reciproche sono sempre pronte a chiudere fino al 72° quando il Palermo costruisce l’azione più bella della partita grazie al dinamismo di Hiljemark e l’intuizione di Gilardino subentrato nel frattempo a Djurdjevic. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo da fuori area la palla rasoterra viene data a Gilardino che è spalle alla porta ma con la coda dell’occhio vede l’inserimento di Hiljemark che controlla benissimo e con Lopez proteso in uscita trova sotto le sue gambe il pertugio per batterlo per la seconda volta. 2-2 e per il Milan tutto da rifare.

    Ci pensa nuovamente Bacca tre minuti dopo il pareggio del Palermo a chiudere la partita. Assist con un lancio dalla trequarti di destra in diagonale in area da parte di Kucka che pesca il colombiano sulla testa ed è bravissimo a mettere il pallone nell’angolo della porta dove Sorrentino non può arrivare.

    MILAN-PALERMO 3-2 (2-1)  21° Bacca (M), 32° Hiljemark (P), 39° Bonaventura (M), 72° Hiljemark (P), 75° Bacca (M)

    Milan (4-3-1-2): Lopez 6; De Sciglio 6,5, Romagnoli 6,5, Zapata 7, Abate 6 (dal 18° Calabria 6,5); Bonaventura 7, Montolivo 6,5, Kucka 6,5; Honda 6 (dal 79° Poli 6); Bacca 8, Luiz Adriano 5,5 (dal 70° Balotelli 6).

    A disp.: Abbiati, Alex, Balotelli, Calabria, Cerci, De Jong, Donnarumma, Ely, Suso, Mauri, Nocerino, Poli.

    All.: Sinisa Mihajlovich 7

    Palermo (3-4-2-1): Sorrentino 5,5; El Kaoutari 5,5, Gonzalez 5, Struna 5,5; Lazaar 6, Chochev 5,5, Jajalo 6, Hiljemark 7 (dal 89° Rigoni L. S.V.); Quaison 6 (dal 70° Trajkovski 5), Vazquez 6,5; Djurdjevic 5,5 (dal 56° Gilardino 6).

    A disp.: Colombi, Andelkovic, Brugman, Cassini, Daprelà, Goldaniga, Maresca, Rispoli, Vitiello.

    All.: Giuseppe Iachini 6,5

    Arbitro: Carmine Russo 5

    Ammoniti: Lazaar (P), Gonzalez (P), Montolivo (M)                            Espulsi:

  • Shock Juve. Paradiso Chievo e Sassuolo

    Shock Juve. Paradiso Chievo e Sassuolo

    La seconda giornata di Serie A lascia nella visione globale un’incertezza incredibile su come potrà dipanarsi il futuro del campionato. Inutile nascondersi il dato più rilevante è quello che vede i Campioni d’Italia ancora a zero punti e sconcertante è che la Juve oltre a non avere questi non ha nemmeno un gioco. Se una volta si diceva che era più difficile affrontare avversari tecnicamente inferiori perché non ti permettevano di giocare, nel caso di Madama si può dire che con l’Udinese si era vista tanta inconcludenza mentre con la Roma, che secondo il detto ti fa più giocare, si è vista tanta debolezza oltre all’inconcludenza.

    La Roma ha surclassato i bianconeri sul piano del gioco e pure sul piano delle occasioni, lasciando stare gli episodi che come al solito possono solo riempire le pagine dei giornali e dare tante recriminazioni che qui non ci sono. Garcia a metà sessione di mercato era senza una squadra e in poco tempo è riuscito a darle una fisionomia, Allegri tra sorrisi e complimenti aveva già dei punti fermi, uno andava via e poco dopo ne arrivava un altro, sembrava e doveva essere più facile amalgamare il gruppo e invece, si notano ancora tante idee confuse anche nell’allestimento della formazione. E’ un bene per lui e per la squadra che arrivi la sosta, anche se i vari nazionali non saranno a Vinovo a lavorare. In ogni caso la Juve che oggi non c’è prima o poi arriverà si tratta solo di tempo.

    La Roma con il risultato di domenica si è sbloccata anche psicologicamente, si è tolta probabilmente quel ceppo che derivava da quel 7-0 preso contro il Bayern. Molti non lo ricorderanno ma i giallorossi nella scorsa stagione persero la sfida di Torino con la Juve e poi quella con i bavaresi in un breve lasso di tempo, fatto che piegò la testa di una squadra in lotta per lo scudetto. Oggi le parti sono invertite perché il match con la Juve aumenta l’autostima e premette un gran lavoro in vista della Champions. Insomma è tutta un’altra musica.

    L'espressione di Bonucci è l'istantanea del momento Juve | Foto Twitter
    L’espressione di Bonucci è l’istantanea del momento Juve | Foto Twitter

    Il campionato poi dice anche altre cose, dice per esempio che la brutta Inter di Mancini zitta zitta è in testa con una truppa di squadre inaspettatamente a farle compagnia. Dice che per Chievo, Sassuolo e Palermo sognare è lecito e che per due settimane guardare la classifica è come ammirare un capolavoro di Michelangelo. Mancini può in queste due settimane lavorare per rendere ancora più omogenea la squadra e può farlo con la consapevolezza che il gioco arriverà, per la rinascita nerazzurra importante ora è essere lì e godersi l’esplosione di Jovetic.

    Il Sassuolo di Di Francesco sembra più matura, sembra più in grado di gestire le forze in campo senza andare in imbarcate paurose come nelle scorse stagioni, stesso discorso per il Chievo di Maran anche se qui conta di più la birra in corpo di chi deve salvarsi e corre dall’inizio come un forsennato e la complicità di una Lazio irriconoscibile che forse ha subito troppo la batosta a Leverkusen. Per il Palermo due vittorie con il minimo scarto e poco gioco, bene per i punti ma è più effimera la cosa.

    Giampiero Ventura | Foto Twitter
    Giampiero Ventura | Foto Twitter

    Nel gruppo di testa c’è il Torino. Qui va una menzione speciale per lo straordinario lavoro di Ventura e per lo spirito granata che è sempre vivo e mai domo, per il Torino vale il discorso dell’Inter essere lì è importante perché il Toro deve sognare l’Europa e essere con dei punti di vantaggio sulle altre interessate al piazzamento dimostra che la strada presa è giusta e il progetto tecnico continua con ambizione e consapevolezza straordinarie.

    Deludente non è solo la Juve attenzione, deludono anche Fiorentina, Napoli e Milan che nel precampionato hanno mostrato i muscoli e poi ai test veri hanno fallito. Il Milan di Mihajlovic è apatico e poco reattivo, a tratti indisponente, tuttavia il tecnico serbo deve trovare l’equilibrio giusto e poi si potrà giudicare se il mercato è stato importante o meno. Il Napoli è strano, sgretola gli avversari poi si ferma e si fa riprendere, quasi facendo il masochista. E’ chiaro che Sarri deve lavorare più sulla testa dei giocatori che sull’impostazione della squadra perché se i partenopei avessero mantenuto lo spirito mostrato nei primi tempi per almeno un’ora di gioco in entrambe le partite avrebbero un’altra classifica. La Fiorentina di Paulo Sousa può solo migliorare, due sconfitte arrivate mostrando però un discreto gioco, si vede il ritardo sul mercato dei viola e si vede un certo equilibrio comunque. Anche in questo caso bisogna aspettare, per ora però i zero punti sono più penalizzanti di quelli di Juve, Napoli e Milan.

    In generale vedendo le prestazioni di Genoa e Samp oltre a quelle delle altre squadre della stessa fascia si nota come la Serie A di quest’anno sembra più livellata. Il Genoa è più calmo, compassato e gestisce di più le gare mentre la Sampdoria è addirittura esplosiva quando inizia a giocare e ancora non è inserito Cassano, che qualcosa in più può senz’altro aggiungere alla squadra di Zenga.

    Insomma le squadre della fascia intermedia (sopra la zona retrocessione e in lotta per l’Europa) si sono avvicinate al duo Juve-Roma e questo dato potrebbe essere importante per la crescita di appeal del nostro campionato che molto probabilmente quest’anno non si chiuderà con netto anticipo come gli anni scorsi.

     

  • Jovetic trascina l’Inter, volano anche Chievo, Toro e Palermo

    Jovetic trascina l’Inter, volano anche Chievo, Toro e Palermo

    La seconda giornata della Serie A 2015/16 ha visto una serata piuttosto vivace, piena di gol, emozioni ed anche alcune sorprese.

    In vetta alla classifica a punteggio pieno, dopo il Sassuolo di ieri, infatti troviamo l’Inter, trascinata da Stevan Jovetic, il Chievo, devastante Poker alla Lazio, il Torino, di rimonta sulla Fiorentina, ed il Palermo, corsaro in quel di Udine.

    Delusione invece per il Napoli che non riesce a mantenere un doppio vantaggio firmato Higuain e si fa agganciare sul 2-2 dalla Sampdoria di un super Eder.

    Bene il Genoa che vince nella prima casalinga, contro il Verona.

    Veniamo ad un breve racconto delle gare partendo da quella di Modena.

    CARPI – INTER

    Stevan Jovetic
    Stevan Jovetic

    Jovetic è ancora una volta decisivo, il montenegrino sblocca il risultato al 31°, lancio di Guarin, Jovetic colpisce calciando addosso a Brkic in uscita, la palla ritorna al numero 10 che la deposita a porta vuota. Il Carpi abbozza una reazione nel finale e trova il pari al 81° con la zampata di Di Gaudio. L’Inter sembra un attimo in difficoltà, i neopromossi ci credono ma al 88° Gabriel Silva causa il calcio di rigore su Guarin che Jovetic trasforma per il definitivo 1-2.

    CHIEVO – LAZIO

    Gialloblù devastanti, Lazio probabilmente ancora scossa per l’eliminazione della Champions. Bastano queste poche parole per descrivere la gara. La gara la sblocca Meggiorini al 12° con una conclusione deviata da Gentiletti. Alla mezz’ora lo stesso Meggiorini s’inventa l’assist con l’acrobazia volante per il 2-0 di Paloschi. Il primo tempo lo chiude la punizione perfetta di Birsa. Nella ripresa prima viene annullato un gol a Paloschi che si rifà poco dopo per il 4-0 finale.

    TORINO – FIORENTINA 

    In soli 9 minuti, tra il 67° e il 76°, il Torino rimonta il vantaggio viola siglato da Alonso ad inizio gara e con i gol di Moretti, Quagliarella e Baselli conquista il successo, e mantiene il punteggio pieno, ai danni di una Fiorentina che nel primo tempo era piaciuta parecchio.

    UDINESE – PALERMO

    Ci pensa il bomber di centrocampo Rigoni a segnare il gol che permette ai rosanero di Iachini di espugnare il Friuli. La rete arriva al 7° dopo una gran giocata Vazquez mette in mezzo la palla che Rigoni spinge di testa in gol. L’Udinese ci prova a trovare la parità, il Palermo rimane in 10 per l’espulsione di Struna al 70°, ma tiene.

    NAPOLI – SAMPDORIA

    Higuain, con una bella doppietta, illude il Napoli di Sarri, che gioca un gran primo tempo e sembra avere in pugno la gara. Ad inizio ripresa però diventa protagonista Eder: prima trasforma il rigore causato da un’ingenuità di Albiol su Fernando, poi con una stupenda azione personale, fatta di finte e controfinte, lascia partire il diagonale vincente. Trovato il 2-2 la Samp insiste e sfiora anche il successo con la conclusione di Muriel. Il Napoli invece si spegne ed esce davanti ad un San Paolo decisamente deluso.

    GENOA – VERONA

    Il Genoa voleva cancellare il ko di Palermo ed il Grifone ci riesce con una bella prestazione contro il Verona ma sopratutto con le reti nella ripresa di Pavoletti, abile a farsi trovare pronto dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo, e Gakpè che trova così il suo primo gol in Serie A.

    ATALANTA – FROSINONE 

    Primo successo stagionale anche per l’Atalanta che si sbarazza del neopromosso Frosinone per 2-0. I bergamaschi potrebbero andare avanti dopo meno di 10 minuti ma Pinilla si fa respingere un rigore da Leali. Poco male perchè passano poco più di dieci minuti ed arriva la zampata vincente di Stendardo. La gara viene chiusa nella ripresa dal gol del Papu Gomez.

     

    RISULTATI 2° GIORNATA SERIE A 2015/16

    BOLOGNA – SASSUOLO 0-1 (86° Floro Flores) giocata ieri alle 18.00

    MILAN – EMPOLI 2-1 (17° Bacca (M), 19° Saponara (E), 68° Luiz Adriano (M)) giocata ieri alle 20.45

    ROMA – JUVENTUS 2-1 (61° Pjanic (R), 79° Dzeko (R), 87° Dybala (J)) giocata alle 18.00

    ATALANTA – FROSINONE 2-0 (21° Stendardo, 69° Gomez)

    CARPI – INTER 1-2 (31°, 87° rig. Jovetic (I), 81° Di Gaudio (C))

    CHIEVO – LAZIO 4-0 (12° Meggiorini, 30°, 69° Paloschi, 44° Birsa)

    GENOA – VERONA 2-0 (57° Pavoletti, 75° Gakpe)

    NAPOLI – SAMPDORIA 2-2 (9°, 39° Higuain (N), 57° rig.,59° Eder (S))

    TORINO – FIORENTINA 3-1 (9° Alonso (F), 67° Moretti (T), 69° Quagliarella (T), 76° Baselli (T))

    UDINESE – PALERMO 0-1 (7° Rigoni)

     

    CLASSIFICA DOPO 2 GIORNATE

    Chievo, Inter, Palermo, Sassuolo e Torino 6 pt, Roma e Sampdoria 4 pt, Atalanta, Genoa, Fiorentina, Lazio, Milan, Udinese 3 pt, Napoli e Verona 1 pt, Bologna, Carpi, Empoli, Frosinone e Juventus 0 pt.

  • Roma e Torino chance sprecate, bene il Palermo

    Roma e Torino chance sprecate, bene il Palermo

    La trentunesima giornata di Serie A, dopo i due anticipi del sabato, con la consacrazione della Juventus insaziabile e vincente sulla seconda in classifica Lazio e il pareggio a reti bianche tra Sampdoria e Cesena, aveva regalato alcune chance per le squadre che nel pomeriggio potevano recuperare punti importanti soprattutto in chiave europea, visto che in zona retrocessione i giochi sembrano davvero fatti.

    I sogni europei vedevano coinvolto il Torino, che nel lunch-match doveva far visita al Sassuolo e strappare tre punti fondamentali per continuare la corsa all’Europa League, soprattutto recuperando due punti alla Sampdoria di Sinisa Mihajlovic. Nulla da fare, i granata sono andati sotto prima su calcio di rigore realizzato da Domenico Berardi e poi hanno raddrizzato il match, sempre su calcio di rigore con Quagliarella. Un po’ poco considerando la posta in palio e l’occasione, tuttavia il Sassuolo di Di Francesco conferma, anche in un finale di stagione in cui non ha più nulla da dire, la sua filosofia di fare calcio sempre propositivo ed in qualunque circostanza.

    Il rigore realizzato da Francesco Totti | Foto Twitter
    Il rigore realizzato da Francesco Totti | Foto Twitter

    Alle 15:00 gli occhi erano puntati soprattutto sui campi di Palermo, dove il Genoa restava attaccato alle ambizioni europee, e a Roma, dove i giallorossi, dopo la sconfitta dei cugini a Torino, avevano la possibilità di sorpassare gli odiati rivali riposizionandosi al secondo posto. Meno interessanti i match di Verona, tra Chievo e Udinese, e di Empoli tra i toscani ed il Parma tutto cuore di Donadoni.

    La Roma offre una prestazione figlia della situazione interna che sta vivendo e inquinata dall’acido confronto tra tifoseria organizzata e presidenza. E dire che il match sembrava subito instradato al meglio per i giallorossi, con un calcio di rigore a favore dopo tre minuti di gioco per un fallo di mano in area. Il capitano Totti realizza e sembra il preludio a quanto pronosticato, invece l’Atalanta si mette a posto tatticamente e pareggia sempre con un calcio di rigore ottenuto in una classica azione di contropiede. Realizzazione di Denis e resto della partita quasi in ghiaccio che vede fiammate giallorosse discontinue e azioni di rimessa bergamasche, ma finisce 1-1.

    Il Genoa si offre molle al Palermo, cerca di impostare la partita a suo favore crea gioco ma in contropiede i rosanero gli fanno male. In entrambi i casi è Chochev a segnare mettendo nel primo tempo la partita al sicuro ed in entrambi i casi la difesa rossoblù sulla ripartenza dei padroni di casa è messa malissimo, segno che la concentrazione della squadra rossoblù è già in vacanza, altro che Europa da conquistare. Nella ripresa il canovaccio della gara non cambia e il Genoa accorcia le distanze con Falque ma alla fine sarà 2-1 per i padroni di casa.

    Palermo vittorioso sul Genoa per 2-1 | Foto Twitter
    Palermo vittorioso sul Genoa per 2-1 | Foto Twitter

    Empoli-Parma è una partita ricca di gol, senza pensieri e con la mente sgombra le due squadre mostrano un match gradevole, aperto e chiuso dal Parma che prima passa in vantaggio con Lodi, poi si fa pareggiare e superare dalle reti di Maccarone e Tonelli ed infine pareggia nella ripresa grazie a Belfodil. Pareggio anche tra Chievo ed Udinese, veneti in vantaggio con l’eterno Pellissier nel primo tempo e pareggio nella ripresa grazie ad un’autorete di Cesar.

    RISULTATI 31° TURNO DI SERIE A

    Sabato 18 aprile 2015

    Sampdoria-Cesena 0-0 (0-0)

    Juventus-Lazio 2-0 (2-0) – 17° Tevez (J), 28° Bonucci (J)

    Domenica 19 aprile 2015

    Sassuolo-Torino 1-1 (1-0) – 45° Berardi (S) rig., 58° Quagliarella (T) rig.

    Chievo-Udinese 1-1 (1-0) – 39° Pellissier (C), 71° Cesar (C) autog.

    Empoli-Parma 2-2 (2-1) – 19° Lodi (P), 32° Maccarone (E), 45° Tonelli (E), 73° Belfodil (P)

    Palermo-Genoa 2-1 (2-0) – 9°, 30° Chochev (P), 52° Falque (G)

    Roma-Atalanta 1-1 (1-1) – 3° Totti (R) rig., 23° Denis (A) rig.

    Alle 18:00 previsto il primo posticipo domenicale con il Napoli impegnato a Cagliari e a seguire alle 20:45 l’atteso derby di Milano tra Inter e Milan. Lunedì si chiude la giornata con Fiorentina-Verona.

  • Menez e Mexes riportano il Milan al successo

    Menez e Mexes riportano il Milan al successo

    Nella serata della contestazione della Curva Sud e di un San Siro semivuoto, il Milan di Pippo Inzaghi torna al successo sconfiggendo per 3-1 il Cagliari di Zeman. 

    Decisivi per il successo sono stati Menez e Mexes. L’attaccante ha realizzato una doppietta con un bel tiro a giro nel primo tempo e un rigore, che ha fatto arrabbiare i sardi in quanto il contatto Ceppitelli-Cerci pareva esser fuori area, nella ripresa. Il difensore ha trovato un gran gol al volo, in un momento fondamentale, due minuti prima infatti il Cagliari, con un perfetto contropiede, aveva trovato il pareggio con Farias.

    Il Cagliari a tratti ha mostrato qualcosa di buono, poco prima del rigore del 3-1 i rossoblu infatti avevano centrato una traversa con Joao Pedro.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi deve rinunciare all’ultimo momento a Jack Bonaventura e schiera a centrocampo Poli, De Jong e Van Ginkel. In attacco confermato il tridente Honda-Destro-Menez.

    Zeman sorprende lasciando fuori Joao Pedro nel suo 4-3-3. A centrocampo infatti vanno Crisetig, Donsah ed Ekdal. Davanti il trio già visto contro l’Empoli: Farias-Sau-M’Poku.

    Jeremy Menez | Foto Twitter
    Jeremy Menez | Foto Twitter

    Al 5° subito uno spavento per il Milan con Sau che si libera in area, tenta la conclusione, fuori di poco. I rossoneri provano a crescere, facendo possesso palla che però non porta occasioni, se non un paio di corner. Al 21° il Milan passa in vantaggio con una bella conclusione di Menez che si sposta la palla e lascia partire il tiro vincente. Il gol sblocca il Milan che al 25° avrebbe la possibilità di raddoppiare, palla in profondità di Honda che trova Antonelli, l’ex Genoa prova a concludere ma Brkic in uscita chiude. I padroni di casa alzano i ritmi e costringono il Cagliari nella propria metà campo. Il primo tempo si chiude con il Milan avanti 1-0.

     

    Si riparte con Zeman che inserisce Joao Pedro per Gonzalez mandando Donsah a ricoprire il ruolo di terzino destro. Neanche il tempo di ripartire che il Cagliari trova il contropiede vincente con Farias, lanciato da Ekdal, che mette a sedere Mexes e trova la parità. Mexes però due minuti dopo si fa perdonare colpendo al volo un corner battuto da Menez e riportando avanti i suoi. La partita si accende con entrambe le squadre che ad ogni azione potrebbero trovare il gol. Inzaghi inserisce Cerci e Pazzini ma è il Cagliari a sfiorare il pari con la traversa colpita da Joao Pedro. Al 77° Cerci accelera e viene steso fuori area da Ceppitelli. Per Tagliavento e i suoi collaboratori è rigore, Menez trasforma. I rossoblu non mollano e cercano quel gol che potrebbe riaprirla. Nel recupero decisivo due volte Brkic che chiude due contropiedi del Milan, il primo su Pazzini, il secondo su Cerci. Arriva il fischio finale, il Milan torna al successo. Per il nuovo Cagliari di Zeman arriva la prima sconfitta, anche se a tratti i sardi non hanno sfigurato.

    MILAN – CAGLIARI 3-1 (21°, 77° rig. Menez (M), 47° Farias (C), 49° Mexes (M))

    Milan (4-3-3): Diego Lopez; Abate, Paletta, Mexes, Antonelli; Poli, De Jong (87° Essien), Van Ginkel; Honda (69° Cerci), Destro (73° Pazzini), Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Cagliari (4-3-3): Brkic; Gonzalez (46° Joao Pedro), Ceppitelli, Diakité, Avelar; Donsah, Crisetig, Ekdal; Farias, Sau, Mpoku (65° Cossu).

    Allenatore: Zeman.

    Arbitro: Tagliavento.

    Ammoniti: Crisetig (C), Gonzalez (C), Farias (C), De Jong (M), Ceppitelli (C)

     

    Nell’altro anticipo, giocato alle 18, il Chievo contro il Palermo conquista tre punti pesantissimi per cercare di garantirsi un salvezza tranquilla. A decidere la gara è un gol al 35° di Paloschi, imbeccato da un colpo di tacco volante di Meggiorini. Nella ripresa Paloschi fallisce un calcio di rigore calciando alto mentre il Palermo, apparso spento come nelle ultime giornate, non va oltre ad una traversa colpita da Vazquez. Nel finale di gara espulso Andelkovic per doppia ammonizione.

    CHIEVO – PALERMO 1-0 (35° Paloschi)

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Frey, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Schelotto, Radovanovic, Izco, Birsa (59° Botta); Paloschi (77° Biraghi), Meggiorini (73° Pellissier).

    Allenatore: Maran.

    Palermo (4-3-2-1): Sorrentino; Vitiello (74° Rispoli), Terzi, Andelkovic, Daprelà (69° Lazaar); Rigoni, Maresca, Barreto; Quaison (53° Belotti), Vazquez; Dybala.

    Allenatore: Iachini.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Izco (C), Maresca (P)

    Espulso: Andelkovic (P)

  • Morata illumina il Barbera, Juve implacabile!

    Morata illumina il Barbera, Juve implacabile!

    Palermo-Juventus, è decisa da Alvaro Morata. La sfida è certamente un antipasto gustoso per il 27° turno di Serie A, soprattutto perché la Juventus ha un buon margine di vantaggio sulla Roma e può permettersi di effettuare un mini turn-over in vista del ritorno a Dortmund per gli ottavi di Champions League. Il Palermo sogna il colpaccio, vorrebbe fare un ottimo risultato con la squadra più forte e far esplodere il “Barbera” come negli anni migliori della società di Zamparini.

    Allegri quindi rimette in piedi il 3-5-2 di memoria contiana e promuove tra i titolari, per questa sfida Sturaro e De Ceglie nel centrosinistra del centrocampo. Rimette in difesa Barzagli per alzare la sua condizione e in attacco al posto di Morata, al fianco di Tevez c’è Llorente. L’assenza di Pirlo obbliga l’impiego in quella posizione di Marchisio affiancato a destra da Pereyra.

    Iachini oltre ai canonici ballottaggi in difesa e a centrocampo non vede l’ora di ammirare davanti al sua coppia d’oro Vazquez-Dybala contro la difesa più forte della Serie A. Assenti per i rosanero, Morganella che ormai ha chiuso la stagione e Gonzalez. Si comincia con un minuto di silenzio per la morte dell’arbitro Luca Colosimo.

    Il match parte con una leggera predominanza da parte della Juventus, nel mantenimento del pallone e della manovra, tuttavia è perché il Palermo sembra attendista ed infatti dopo cinque minuti di studio da parte dei rosanero il baricentro della squadra di Iachini si alza e l’atteggiamento è più aggressivo. Il primo tiro della partita si vede al 12° da parte di Lichtsteiner che dalla destra tenta con un diagonale rasoterra di sorprendere Sorrentino, ma il fendente è fuori.

    Al 16° Tevez, vede messo male il portiere rosanero e prova dalla trequarti un tiro incredibile, potente e alto, Sorrentino in modo scomposto recupera la posizione e respinge goffamente, sulla ribattuta la difesa del Palermo libera. Nella fase di metà primo tempo il ritmo è più elevato ed ora le due squadre giocano a viso aperto, ma con i padroni di casa in leggera soggezione. Per la prima frazione si vede una Juve più in palla che non rischia praticamente mai se non per errori individuali che mettono qualche apprensione e l’ultima occasione se la procura Tevez, che al 44° prova da fuori area con un rasoterra da posizione centrale, ma il tiro è a lato.

    Alvaro Morata porta in vantaggio la Juventus | Foto Twitter
    Alvaro Morata porta in vantaggio la Juventus | Foto Twitter

    Nel primo tempo Sturaro aveva preso una botta, ma aveva continuato a giocare, nella ripresa Allegri per non rischiare ulteriormente inserisce Vidal al suo posto. L’inizio della ripresa non cambia il canovaccio della gara, Juve che imposta e Palermo che prova a ripartire mantenendo l’equilibrio della sfida.

    Al 51° Tevez su calcio di punizione dal limite dell’area impegna Sorrentino alla respinta. Dal 60° Allegri manda in campo Morata al posto di Llorente per cercare una più fluida manovra in avanti palla a terra, tuttavia cambia poco perché il Palermo si chiude sempre bene e quando potrebbe andare in affanno la difesa libera i pericoli in modo semplice e senza fronzoli.

    Al 70° la Juventus si porta in vantaggio, Morata viene servito sulla sinistra, Andelkovic gli lascia molto spazio e lo spagnolo si accentra, poi con un bellissimo tiro a girare di sinistro supera Sorrentino sul palo opposto. Il Palermo reagisce bene attaccando a testa bassa, sempre però in modo disordinato procurandosi calci d’angolo e punizioni, ma mai rendendosi pericoloso. La Juventus invece nelle ripartenze potrebbe fare male ai padroni di casa ma pecca sempre di qualche errore di troppo nell’ultima fase dell’azione.

    Si vede veramente poco, aumenta l’agonismo ma i due portieri rimangono inoperosi fino al termine del match. La Juventus allunga momentaneamente sulla Roma portandosi a +14 punti, ma non convince la prestazione se era un test in vista di Dortmund. Il Palermo esce a testa alta dalla sfida perché comunque è sempre rimasto in partita.

    Palermo (3-5-2): Sorrentino 5,5; Vitiello 6, Terzi 6,5, Andelkovic 5; Rispoli 6,5, Barreto 6 (dal 76° Belotti 6), Maresca 6,5 (dal 63° Jajalo 6), Rigoni 6, Daprelà (dal 83° Emerson S.V.); Dybala 5, Vazquez 5,5.

    All.: Giuseppe Iachini 6

    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Bonucci 5,5, Chiellini 6; Lichtsteiner 5,5, Pereyra 6, Marchisio 6,5, Sturaro 5,5 (dal 46° Vidal 6), De Ceglie 5 (dal 77° Padoin 6); Llorente 5 (dal 60° Morata 7), Tevez 6,5.

    All.: Massimigliano Allegri 6,5

    Arbitro: Marco Guida 5

    Ammoniti: Vazquez (P), Andelkovic (P), Barzagli (J), Morata (J), Lichtsteiner (J), Pereyra (J) Espulsi:

  • Dybala: “Al Barcellona? Ci andrei a nuoto”

    Dybala: “Al Barcellona? Ci andrei a nuoto”

    Innocente come l’acqua che attraverserebbe se arrivasse un’offerta concreta, così Paulo Dybala, rivelazione della Serie A di quest’anno, risponde ad una domanda specifica posta in un’intervista da Radio Belgrano, emittente argentina che segue spesso i calciatori sudamericani che militano nel nostro campionato.

    L’intervista è stata ripresa dal Daily Mail che a sua volta, per via dell’interesse che hanno diversi club d’oltremanica sul giocatore del Palermo, segue passo per passo ogni vicenda che riguarda gli stesi nel Bel Paese.

    Paulo Dybala | Foto Twitter
    Paulo Dybala | Foto Twitter

    Paulo Dybala già precedentemente aveva fatto capire di preferire, qualora ci fossero le condizioni, i blaugrana o una squadra di Premier League in particolare il Manchester City che da lui sono sempre scelti anche per le partite con gli amici alla Playstation. Queste affermazioni erano apparse sul Guerin Sportivo il mese scorso ma erano state prese così come un sogno da parte di un ragazzo che si sta specchiando nel magico mare della notorietà calcistica.

    Nell’intervista più recente a Radio Belgrano, appunto, il Golden Boy rosanero mette subito le cose in chiaro:

    “Se aprirei ad un’eventuale offerta del Barcellona? Ci andrei a nuoto fino a Barcellona se arrivasse una loro chiamata. Non dovrei nemmeno cambiare la mia attrezzatura da nuoto, dopotutto avrei solo da attraversare il Mar Mediterraneo”.

    La domanda dell’emittente era specifica e riferita proprio alle sue dichiarazioni apparse sul Guerin Sportivo dove parlava di un sogno giocare nella squadra di Luis Enrique o in un team della Premier League. Secondo fonti di mercato Paulo Dybala è seguito in modo serrato da Manchester United, Manchester City, Juventus, Napoli e Borussia Dortmund ma l’ultima valutazione fatta da Zamparini (più di 50 milioni di Euro) ha lasciato interdetti tutti che ora stanno valutando.

    Intanto il ventunenne attaccante argentino a mezzo stampa si muove con questa dichiarazione d’amore per il Barcellona e sappiamo che quando c’è una trattativa di mercato ormai si deve fare i conti con tre parti in causa non più due, quindi Juventus e Napoli sono avvisate, in caso di offerta dai catalani non ci sarebbe storia, così come la valutazione di Zamparini potrebbe essere rivista al ribasso in caso di interessamento del team di Luis Enrique, proprio per volontà del giocatore.

    L’estate del mercato è ancora lontana ma pare che per Dybala e il Palermo si prospetti già un periodo molto caldo da seguire con attenzione.

  • Vazquez e Dybala fermano la corsa del Napoli

    Vazquez e Dybala fermano la corsa del Napoli

    La coppia d’oro del Palermo non lascia scampo nemmeno ad una delle squadre più in forma della Serie A. 

    Il Napoli vede la propria corsa (sei vittorie nelle ultime sette gare con l’unico stop subito contro la Juventus) fermarsi al Barbera sotto le giocate del sempre più esaltante Dybala accompagnato dal suo gemello del gol Vazquez che non solo ha giocato bene ma ha anche segnato un gol e fornito un assist. La partita l’aveva sbloccata Lazaar al 14° con la complicità di una papera di Rafael.

    Iachini quindi può sorridere, la brutta prestazione di San Siro sembra solo uno sbiadito ricordo. Davanti i suoi hanno giocato una gara perfetta mettendo in difficoltà gli avversari e dietro non hanno concesso molto al temibile attacco del Napoli.

    Benitez invece avrà certamente da riflettere, giusto optare per il turnover visto il Tour de Force che attenderà i suoi nel prossimo mese, però il tecnico spagnolo probabilmente rimpiangerà la scelta di aver lasciato in panchina un Gabbiadini che quando è entrato è parso vivace e in forma ed ha trovato quel gol, giunto troppo tardi, che ha dato un po’ di brio al finale della partita.

    Veniamo al racconto della gara.

    Iachini, con l’assenza dello squalificato Gonzalez ed un Daprelà non al meglio, decide di cambiare il modulo schierando la difesa a 4 con Rispoli e Lazaar sugli esterni. A centrocampo non c’è Jajalo ma Bolzoni, mentre dietro a Dybala, al fianco di Vazquez, a sorpresa viene schierato Quaison.

    Benitez non modifica il suo consueto 4-2-3-1 ma cambia qualche uomo: a centrocampo al fianco di David Lopez gioca Jorginho e nel trio di trequartisti, alle spalle di Higuain, insieme ad Hamsik si schierano De Guzman e Callejon.

    La gioia di Vazquez e Dybala | Foto Twitter
    La gioia di Vazquez e Dybala | Foto Twitter

    La partita inizia su ritmi piacevoli, con entrambe le squadre a fare pressing sull’inizio azione dell’avversario, non si segnalano però occasioni da rete nei primi dieci minuti. Al 14° un lampo che sblocca la gara, conclusione da lontanissimo di Lazaar, sembra un tiro con poche pretese, Rafael si fa trovare impreparato, commette una papera e la palla finisce in gol per il vantaggio del Palermo. La reazione del Napoli non si vede anzi al 22° sono i rosanero con Bolzoni, al termine di un ottimo contropiede, a rischiare di raddoppiare. Al 35° il raddoppio diventa realtà, Quaison è bravo a tagliare il campo per Dybala che controlla il pallone e lo serve a Vazquez, quest’ultimo lascia partire il tiro che s’infila in rete. Stavolta il Napoli prova subito la reazione ma Sorrentino dice no ad Higuain. Il primo tempo si chiude con i padroni di casa avanti di due gol.

    La ripresa parte senza cambi, ci si aspetta un Napoli aggressivo e a testa bassa ma per lo meno nei primissimi minuti i partenopei non riescono a costruire e si rendono pericolosi solo con una punizione di Callejon. Benitez è costretto a togliere Hamsik, non al meglio, per inserire Gabbiadini ma non si vedono risultati nell’immediato. Il Palermo invece è sempre insidioso e al 63° un tiro di Vazquez, deviato da Rigoni, costringe Rafael al tuffo in corner. Il gol però è nell’aria, passano solo due minuti e Dybala pennella un cross per Vazquez che fa sponda all’inserimento vincente di Rigoni. La terza rete in sostanza chiude la gara, il Napoli non ha la forza per scalare una montagna divenuta altissima mentre il Palermo tira il fiato dopo un grande match. Gabbiadini però non ci sta e al 82° con un tocco di tacco su punizione di De Guzman, accorcia le distanze provando a riaccendere i suoi. Non c’è però tempo, dopo 4 minuti Mazzoleni fischia la fine certificando il successo del Palermo.

     

    PALERMO – NAPOLI 3-1 (2-0) (14° Lazaar (P), 35° Vazquez (P), 65° Rigoni (P), 82° Gabbiadini (N))

    Palermo (4-3-2-1): Sorrentino; Rispoli, Andelkovic, Terzi, Lazaar; Bolzoni, Rigoni, Barreto (85° Jajalo); Quaison (69° Chochev), Vazquez (78° Belotti); Dybala.

    Allenatore: Iachini.

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Britos, Strinic; Jorginho, David Lopez (69° Gargano); Callejon, Hamsik (53° Gabbiadini), De Guzman; Higuain (73° Zapata).

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Mazzoleni.

    Ammoniti: Jorginho (N), Higuain (N), Rispoli (P), Rigoni (P), Bolzoni (P)

  • Frena la Juve, corre il  Napoli, cadono Lazio e Samp

    Frena la Juve, corre il Napoli, cadono Lazio e Samp

    La 21° giornata della Serie A 2014/15 ha visto l’Udinese fermare la capolista Juventus sullo 0-0, i bianconeri, oggi in blu, non sfruttano così il pari della Roma e mantengono 7 punti di vantaggio sui giallorossi. L’Udinese dalla sua ha fatto una gara attentissime in difesa, belle prove di Piris e Allan, e ha provato a far male con le insidiose ripartenze. La Juve può recriminare per una clamorosa palla gol sprecata da Tevez al 85°.

    L'esultanza di Gabbiadini | Foto Twitter
    L’esultanza di Gabbiadini | Foto Twitter

    Prosegue la corsa del Napoli che, contro un avversario storicamente ostico come il Chievo, riesce ad imporsi per 2-1 al Bentegodi. Nel primo tempo un autogol per parte, piuttosto simili, prima di Cesar e poi di Britos fissano il risultato sul 1-1. Nella ripresa il Napoli fa suo il bottino pieno grazie al primo gol in azzurro di Manolo Gabbiadini. Terzo posto consolidato e secondo a soli 4 punti.

    Tremendo tonfo della Sampdoria a Torino. Nel giorno in cui tutti si aspettano qualcosa da Samuel Eto’o, protagonista assoluto della giornata è Fabio Quagliarella che con una tripletta trascina il Torino ad un nettissimo successo per 5-1 sui blucerchiati. Le altre reti dei granata sono siglate da Amauri e da Bruno Peres. Inutile quanto bello il tacco di Obiang che aveva siglato il momentaneo 1-4.

    Della frenata della Sampdoria non ne sa approfittare la Lazio che a Cesena si trova contro un super Defrel autore di un gran tiro che vale l’uno a zero e del cross in mezzo che manda in tilt Cataldi che fa autogol. Arriva troppo tardi la rete di Klose che serve solo ad accorciare le distanze. Il Cesena vince e prova a rimanere attaccato alla Serie A.

    Torna a vincere il Palermo che al Barbera non lascia scampo al Verona. I rosanero compiono una rimonta visto che erano stati gli scaligeri a passare in vantaggio grazie al bel colpo di testa di Tachtsidis su azione di corner. Il solito immenso Dybala, questa volta con un calcio di punizione potente e precisissimo, riporta in parità i suoi e nella ripresa ci pensa il Gallo Belotti a trovare la rete da tre punti. Per il Verona di Mandorlini, nonostante il successo nello scorso turno, il periodo negativo sembra non voler finire.

    Una rovesciata di pregevole fattura, siglata nel recupero, di Mauricio Pinilla permette all’Atalanta di avere la meglio sul Cagliari. Il gol dell ex del cileno fissa il risultato sul 2-1, prima di lui nel primo tempo avevano segnato Biava, per il vantaggio nerazzurro e Dessena, per il pari rossoblu. 

    RISULTATI 21° GIORNATA

    Genoa -Fiorentina 1-1 (giocata ieri)

    Roma Empoli 1-1 (giocata ieri)

    Sassuolo – Inter 3-1 (anticipo delle 12.30)

    Atalanta – Cagliari 2-1

    Cesena – Lazio 2-1 

    Chievo – Napoli 1-2

    Palermo – Verona 2-1

    Torino – Sampdoria 5-1 

    Udinese – Juventus 0-0

    Milan – Parma posticipo delle 20.45

     

    CLASSIFICA DOPO 21 GIORNATE

    Juventus 50, Roma 43, Napoli 39, Lazio e Sampdoria 34, Fiorentina 32, Palermo 30, Genoa 29, Torino, Sassuolo e Udinese 28, Milan* e Inter 26, Verona 24, Atalanta 23, Empoli 20, Cagliari 19, Chievo 18, Cesena 15, Parma* 9

    * una partita in meno.

    Parma un punto di penalizzazione.