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  • Parma Juventus 0-0, le pagelle. Pirlo e Giovinco meraviglie

    Parma Juventus 0-0, le pagelle. Pirlo e Giovinco meraviglie

    Secondo 0-0 di fila per la Juventus impegnata nel recupero della 21esima giornata di Serie A al Tardini contro il Parma. La squadra di Conte fallisce il primo tentativo di sorpasso sul Milan (c’è ancora da recuperare la gara contro il Bologna), produce tanto ma sotto porta continua a peccare di concretezza. Ottimo punto strappato dal Parma che sale a quota 28 punti agganciando la Fiorentina e soprattutto a portarsi a +10 sulla zona retrocessione.

    PAGELLE PARMA JUVENTUS

    PARMA

    Ferrario 7: annienta Matri e difende con ordine e compostezza. Ottima la sua prestazione al centro della difesa, e non era per niente facile dal momento che il suo esordio da titolare con la maglia del Parma è stato bagnato contro la Juventus.

    Biabiany 7: anche se si vede poco in attacco, corre come un forsennato e in fase di ripiegamento è insuperabile. Una gara di sacrificio e di cuore, sicuramente uno dei migliori in campo.

    Mariga 6.5: tornato a Parma in prestito, il gigante keniota si piazza in mezzo al campo e fa il suo dovere, il suo atletismo e la sua forza fisica gli permettono di vincere il duello con gli avversari bianconeri (Vidal e Marchisio).

    Floccari 5: il Parma fa una partita votata all’attendismo e al difensivismo più che pensare all’attacco. Troppo solo lì davanti, non riesce ad avere la meglio sui difensori bianconeri ieri sera in maglia rosa.

    Giovinco 7: “sente” la partita, essendo a a metà tra i due club, con la voglia di dimostrare in primis a Marotta, che ha commesso un errore a non puntare sul suo estro per ben due stagioni di fila, e poi anche a Conte che è pronto per giocare in una big. La bestia nera della Juventus, 3 gol in quattro partite contro i bianconeri, questa volta non segna ma a tratti, quando il Parma si sposta dalle parti di Buffon, mette a dura prova la retroguardia bianconera con le sue preziose giocate, splendido il tacco a seguire con il quale si divincola tra due avversari, per poco non ci scappa anche un calcio di rigore. E’ maturo per la Juve.

    Giovinco e Pirlo | © GIORGIO BENVENUTI/AFP/Getty Images)

    JUVENTUS

    Barzagli 6: trova in Giovinco un cliente scomodo, meno preciso del solito rispetto al suo standard attuale quando si tratta di arginare la Formica Atomica. Resta comunque il miglior difensore bianconero.

    Lichtsteiner 5.5: poca spinta, il suo avversario diretto Modesto controlla bene il terzino elvetico non concedendogli campo libero sulla corsia di competenza limitandolo negli affondi.

    Pirlo 7: in campo nonostante alcuni problemi intestinali, riesce comunque a dispensare buoni palloni per i compagni assolvendo ai propri doveri. Non solo, alla fine risulterà lui l’uomo più pericoloso bianconero con le due reti sfiorate, una nel primo tempo su calcio di punizione con la sfera che toglie la vernice dal legno alla sinistra di Pavarini, e l’altra nel secondo con un tiro dalla distanza che chiama al difficile intervento l’estremo difensore gialloblu. Come se tutto ciò non bastasse nel recupero viene colpito in area da una ginocchiata alla schiena da Santacroce, anche se leggera, reclamando il penalty.

    Marchisio 5: e se la flessione recente della Juve derivasse proprio dal suo calo di condizione? Il Principino è stato, con i suoi gol e le sue giocate, l’arma in più di Conte nella prima parte della stagione, urge ritrovare la brillantezza smarrita al più presto perchè Madama ha bisogno delle sue prodezze. Ieri a Parma si è sentita la sua “assenza”.

    Giaccherini 5.5: entra in campo deciso e detreminato tant’è che i difensori del Parma vanno in difficoltà sui suoi movimenti rapidi ma sulla sua prestazione non può che non pesare l’errore nei minuti finali quando da due passi spara nelle braccia di Pavarini fallendo il match balla che avrebbe potuto dare i 3 punti alla Juve.

    Vucinic 5 come Giaccherini, tanto movimento e anche ottime giocate ma un attaccante come lui, abitauto a metterla dentro, deve sfruttare le occasioni che si crea e che vengono a crearsi e lui ne sciupa almeno 3-4. Il voto è influenzato pesantemente dal suo scarso feeling con la porta.

    PARMA (3-5-2): Pavarini 6.5; Zaccardo 6.5, Ferrario 7, A. Lucarelli 6 (77′ st Santacroce 5.5); Biabiany 7 (68′ Jonathan sv), Valiani 5.5 (54′ Musacci 5.5), Morrone 6, Mariga 6.5, Modesto 6.5; Floccari 5, Giovinco 7. Allenatore: Donadoni 6.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Bonucci 5.5, Chiellini 6; Lichtsteiner 5.5 (88′ st Caceres sv), Vidal 5.5 Pirlo 7, Marchisio 5, Estigarribia 5 (58′ st Giaccherini 5.5); Vucinic 5, Matri 5 (68′ Quagliarella 5). Allenatore: Conte 5.5

  • Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Un gol di Marilungo a 11’ dalla fine permette all’Atalanta di ritornare alla vittoria nel recupero di campionato contro il Genoa. Per i rossoblù di Marino, dopo il pesante ko di Catania, un’altra sconfitta che acuisce il momento negativo. Una partita dai due volti quella andata in scena all’Atleti Azzurri d’Italia: primo tempo senza grosse emozioni, ripresa più vivace che oltre al gol decisivo ha visto anche un legno per parte con Kucka e Denis.

    Colantuono rispetto alla vigilia varia solo un elemento: non c’è Moralez nell’undici titolare infatti. Al suo posto Carrozza. Nel 4-4-2 proposto dal tecnico neroazzurro davanti a Consigli difesa formata da Lucchini e Peluso esterni, Stendardo e Manfredini centrali. Cigarini, recuperato nonostante nei giorni scorsi avesse accusato uno stato febbrile, giostra con Brighi in mezzo al campo mentre Schelotto e Carrozza agiscono sull’esterno. In avanti Gabbiadini fa coppia con Denis. Dall’altra parte tutto come previsto per Marino, eccezion fatta per l’impiego dal primo minuto di Kucka. Nel 4-3-2-1 davanti a Frey c’è una difesa formata da Rossi e Constant esterni, Granqvist e De Carvalho centrali. A centrocampo Veloso e Biondini giocano in mezzo con Kucka. Sculli e Jankovic agiscono dietro l’unica punta Palacio.

    Luca Cigarini | © Marco Luzzani/Getty Images

    Chi si aspetta una partita vibrante ed emozionante come quella dell’andata si sbaglia: il primo tempo infatti è soporifero, tanto che i due bomber Denis e Palacio ci provano solo da fuori mentre Gabbiadini su punizione trova pronto Frey. Fanno qualcosina in più i padroni di casa con l’esordiente Carrozza, ma occasioni da rete col contagocce.

    Nel secondo tempo sono gli ospiti però a venire fuori, colpendo subito una traversa con Kucka che su calcio d’angolo stacca imperiosamente ma non centra il bersaglio grosso. Risponde poco dopo Denis, il quale prima trova pronto Frey poi prende in pieno il palo. Colantuono però vuole una scossa, tanto da inserire Bonaventura e Marilungo al posto di Schelotto e Gabbiadini. Dall’altra parte Belluschi subentra ad uno spento Veloso. E il match finalmente decolla. L’Atalanta vorrebbe anche un rigore per un fallo di mano di De Carvalho su un tentativo di intervento di Denis. Prima l’arbitro accorda un calcio d’angolo, poi addirittura una rimessa dal fondo, tanto da far imbufalire i padroni di casa che a questo punto ci mettono maggiore determinazione. E al 34’ trovano il vantaggio: Denis appoggia per Marilungo il quale con un tiro preciso all’angolino supera Frey. Gli ingressi di Jorquera e Ze Eduardo non cambiano le sorti di un match che l’Atalanta riesce a gestire sino alla fine, facendo esplodere l’entusiasmo dei tifosi e di Colantuno. Un successo accolto come una liberazione dopo un momento difficile. Ancora una trasferta con ko annesso per il Grifone: fuori casa il rendimento sin qui è stato davvero pessimo.

    PAGELLE ATALANTA

    Carrozza 7: Era al debutto ma è apparso tutt’altro che emozionato. Una spina nel fianco per il Genoa, una dolce scoperta per l’Atalanta e un attestato di merito per Colantuono che ha creduto in lui.

    Marilungo 7 : Entra e segna, dopo una ventina di minuti, un gol decisivo. Una bella vetrina per lui e una sicurezza in più per il trainer orobico.

    Schelotto 5,5: Non è il giocatore ammirato altre volte. Troppo discontinuo nel periodo in cui è in campo. Tanto che il tecnico se ne accorge e lo sostituisce.

    Denis 6,5: Non segna ma colpisce un palo e fornisce un assist. El Tanque ormai è un pericolo costante per tutte le difese avversarie.

    PAGELLE GENOA

    Veloso 5,5: Dovrebbe fare la differenza, e la fa, ma al contrario. Troppo impacciato, non riesce a dare mai la marcia in più che servirebbe ai suoi.

    Palacio 5,5: Anche lui non entusiasta. Poche volte pericoloso, quasi mai nel primo tempo. E se non gira al meglio lui, sono dolori.

    Kucka 6,5: Tra i pochi a salvarsi tra i suoi. Colpisce anche una traversa, ma più in generale è molto attivo nel corso dei 90’

    Sculli 5,5: Dovrebbe giocare in appoggio alla punta ma alla stessa non fornisce mai palloni importanti e lui alla conclusione ci va davvero poche volte.

  • Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Partita d’altri tempi, un Milan sorprendente anche per i suoi stessi tifosi. Un 4-0 che suona come condanna definitiva per l’Arsenal. Ibrahimovic è spettacolare, ma anche Boateng e Robinho sono protagonisti di un match dominato in lungo e largo dai rossoneri. Disfatta su tutti i fronti per gli inglesi. In Inghilterra non si assisteva ad una sconfitta di tali proporzioni dal 1958. Walcott evanescente, Henry dice addio al club che l’ha fatto diventare leggenda, Van Persie l’unico a provarci.

    Le pagelle di Milan Arsenal 4-0 (andata degli ottavi di Champions League)

    MILAN

    Abbiati 7: nel secondo tempo compie due autentici miracoli sulle conclusioni dell’attaccante olandese Van Persie, che avrebbero potuto riaprire i giochi per un’eventuale rimonta dell’Arsenal nel ritorno in Inghilterra.

    Abate 6,5: il terzino destro rossonero offre un’attenta prestazione difensiva, risultando però un po’ troppo timoroso in fase offensiva al momento di crossare.

    Mexes 7: ottima prova del difensore francese, che riesce a fermare Van Persie in più di un’occasione, mostrando a volte un po’ troppo i muscoli e venendo graziato dall’arbitro nel finale.

    Thiago Silva 8: autentico fuoriclasse della difesa milanista. Al posto delle scarpe sembra avere delle molli ultra-resistenti, non sente la fatica e continua a scattare fino al 90′, insuperabile.

    Antonini 7,5: una delle note più positive della magica notte di San Siro. Corre a tutto spiano sulla corsia di sinistra, annichilisce Walcott nel primo tempo, andando addirittura vicino al gol in due occasioni.

    Van Bommel 7,5: Pellegatti  l’ha soprannominato Magister football, ed oggi il campione olandese fornisce una prestazione maiuscola per la causa rossonera, ergendo un muro invalicabile davanti la difesa e proponendo ottimi assist ai compagni.

    kevin prince boateng | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Nocerino 6,5: l’ex rosanero non trova il gol, rimandando così alla prossima partita la sua prima marcatura nel torneo internazionale. Compie una gara di sacrificio aiutando l’intera squadra a conquistare preziosi palloni a centrocampo.
    Emanuelson 7: Allegri lo schiera mezz’ala sinistra, il suo ruolo naturale, e l’olandese ex Ajax lo ripaga con la migliore prestazione da quando è arrivato nel Milan lo scorso anno. Egoista nel finale ma quest’oggi i tifosi del Diavolo perdonano ogni cosa. (Seedorf s.v. 12′ giocati)

    Boateng 8,5: il Boa conquista l’Europa. Prova immensa sotto il profilo atletico ed una tecnica immensa che permettono al ghanese di segnare gol come quello di questa sera che ha qualcosa di magico. Ambrosini 6 (25′ s.t.)

    Robinho 8: il brasiliano si sveglia dal letargo. Meglio tardi che mai qualcuno avrà detto all’uscita dello stadio. Binho firma una doppietta stagionale nel match più importante della stagione. Pato s.v.(40′ s.t.)

    Ibrahimovic 9: uno schiaffo alle polemiche. Prova da leader, una rarità se si considera il passato del bomber di Malmoe. Trascina i rossoneri al successo fornendo deliziosi assist ai compagni e causando innumerevoli pericoli alla retroguardia dei Gunners. Segna il definitivo 4-0 su rigore.

    ARSENAL

    Koscielny 4: un incubo che perseguiterà a lungo il ragazzo francese. Non ci capisce più nulla fin dai primi minuti di gara. Esce per infortunio alla fine del primo tempo, forse un bene tutto sommato. Djourou 4,5 (44′).

    Song 4,5:  il centrocampista dei Gunners dovrebbe in teoria spezzare le offensive del Milan, ma la realtà si dimostra ben lontana rispetto all’ideale di partita immaginato da Arsene Wenger.

    Ramsey 4,5: naufraga insieme al resto della squadra. Il fatto che non segni ispira una fiducia ritrovata all’interno dello spettacolo internazionale, meno fra i tifosi inglesi, che rimarranno a lungo scioccati dopo la prestazione offerta dalla squadra questa sera a San Siro.

    Walcott 4: che il tabù sia stato cancellato oggi lo dimostra la prova incolore dell’ala destra inglese. L’inconsistenza della sua prova costringe Wenger alla sostituzione del calciatore inglese alla fine del primo tempo.

    Henry 5: l’addio alla sua squadra del cuore non poteva essere peggiore. Entrato ad inizio ripresa al posto di uno spento Walcott non riesce quasi mai a rendersi pericoloso. Goodbye campione.

    Van Persie 6: il gioiellino olandese è l’unico a provarci nella disfatta generale dell’Arsenal. La giornata no dei Gunners viene decretata nel secondo tempo da uno strepitoso Abbiati che compie due autentici miracoli nei confronti dell’attaccante.

    Altri giocatori: Szczesny 5,5, Sagna 4,5, Vermaelen 4,5, Gibbs 4, (21′ s.t. Chamberlain 5), Arteta 4,5, Rosicky 5.

    HIGHLIGHTS MILAN ARSENAL 4-0

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  • Napoli Chievo, Britos e Cavani infiammano il San Paolo

    Napoli Chievo, Britos e Cavani infiammano il San Paolo

    Mazzarri questa volta aveva posto come obiettivo i tre punti ad ogni costo, Napoli Chievo oltre ad esser importante per la classifica serviva ai partenopei a ritrovare vittoria ed entusiasmo in vista dell’ormai imminente match di Champions League contro il Chelsea. L’undici azzurro in un colpo solo e alla fine di una prestazione gagliarda sfata il tabù vittoria e vittoria interna, prima che manca da ben cinque partite mentre la seconda addirittura dalla goleada rifilata al Genoa nel dicembre scorso. Il Chievo si è sempre dimostrato un avversario ostico per il Napoli vantando una striscia di vittorie consecutive interessante al fine delle statistiche e per disegnare nei clivensi una sorta di bestia nera.

    Napoli Chievo, la partita.

    Britos primo gol Napoli Chievo | ©ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images
    Mazzarri complice l’assenza per squalifica di capitan Cannavaro rivoluziona la difesa schierando insieme ad Aronica i rientranti Grava e Britos, in avanti spazio al trio delle meraviglie mentre a centrocampo si rivede Inler. Di Carlo non abbandona il consueto 4-3-1-2 confermando ancora una volta Thereau alle spalle del tandem Pellissier Paloschi. L’avvio di partita è favorevole ai padroni di casa con il Chievo costretto alla difesa e incapace di pungere con le solite ripartenze. Proprio Britos voluto in estate da Mazzarri e mai utilizzato per il notorio problema fisico sblocca la partita con un bel colpo di testa su assist da calcio d’angolo di Lavezzi. Cavani invece chiude il match trasformando un calcio di rigore che gli permette di festeggiare al meglio il 25° compleanno. Il Chievo ci mette molto a reagire ma impensierisce la difesa partenopea nell’ultima parte di gara grazie al positivo impatto di Moscardelli sulla partita. Il Napoli vince con merito ritrovando entusiasmo in vista di una lunga sequela di impegni probanti e decisivi.

    Napoli Chievo tabellino e pagelle
    15′ Britos (N), 38′ rig. Cavani (N)
    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 6; Grava 6,5, Britos 6,5, Aronica 4; Zuniga 5,5, Gargano 6,5, Inler 7, Dossena 5; Lavezzi 6,5 (32′ st Pandev s.v.), Hamsik 6,5 (23′ st Maggio s.v.); Cavani 6,5 (44′ st Vargas s.v.). A disp.: Rosati, Fernandez, Dzemaili, Fideleff. All.: Mazzarri
    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 4,5; Sardo 6, Andreolli 5, Acerbi 5,5, Dramé 5,5; Hetemaj 6, Bradley 6 (30′ st Vacek s.v.), Luciano 5 (30′ st Rigoni s.v.); Thereau 5; Pellissier 5,5, Paloschi 6 (16′ st Moscardelli 6). A disp.: Puggioni, Frey, Cesar, Cruzado. All.: Di Carlo
    Arbitro: Gava
    Ammoniti: Grava, Zuniga, Britos (N), Sardo, Hetemaj, Andreolli (C)
    Espulsi: –

    Video Napoli Chievo 2-0 highlights Youtube
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  • Siena Roma 1-0, le pagelle. Sannino affonda Luis Enrique

    Siena Roma 1-0, le pagelle. Sannino affonda Luis Enrique

    Una Roma disastrosa contro il solito coriaceo Siena. I toscani sono una squadra con una identità ben precisa: grande organizzazione di gioco, concentrazione in ogni fase del match, grinta e voglia di correre e di aiutare i compagni. La mano di Sannino sull’undici bianconero è evidente. La Roma invece è una squadra è in costante mutamento. La sua discontinuità è preoccupante e rischia di tagliarla fuori dall’Europa. C’è ancora troppa fragilità difensiva e sterilità in attacco. La sensazione è che scarseggino le motivazioni e l’esperienza e che le seconde linee siano di un livello tecnico non all’altezza.

    PAGELLE SIENA

    Sannino 7,5 E’ lui il vero artefice della vittoria. Dirige la squadra come fosse un’orchestra e tutti i giocatori sono parte integrante del gioco. La tattica difensiva perfetta unita alle ripartenze micidiali. L’unica cosa che può rimproverare ai suoi è di non aver segnato più gol, ma la salvezza è nettamente alla portata.

    Calaiò 7 Realizza il rigore in modo perfetto il rigore che vale i tre punti. Sbaglia un gol facile nel primo tempo, ma è oscurato dal grande lavoro di sacrifico e qualità che fa per la squadra.

    Destro 6,5 Sbaglia tre occasioni da gol colossali, ma è encomiabile il suo impegno. Mette in crisi i giallorossi con sponde e movimenti continui, si guadagna il penalty vincente e nel finale è in grado di fare reparto da solo nonostante i crampi.

    Giorgi 6,5 L’ex Novara è un motorino sulla fascia destra. Fa la diagonale difensiva e un attimo dopo è pronto a ripartire in contropiede con buona qualità. Manca il gol per eccessivo altruismo, ma la sua corsa è fondamentale per la vittoria.

    Terzi 6,5 Si comporta da vero leader della difesa e non sbaglia mai una giocata. Gioca sempre d’anticipo e sceglie i tempi giusti di intervento.

    Vergassola 6,5 Il Capitano senese è una vera diga in mezzo al campo. Il suo lavoro in mediana insieme a Gazzi è di grande sacrificio e polmoni, ma sbaglia poco e niente nel reimpostare il gioco interpretando le due fasi al meglio.

    Giuseppe Sannino | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Rossettini 6,5; Gazzi 6,5; Vitiello 6; Pegolo 6; Brienza 6; Del Grosso 6; Angelo 6; Grossi s.v., Parravicini s.v.

    PAGELLE ROMA

    Luis Enrique 5 La sua squadra non ha identità. Questo non può essere il suo gioco: assenza di pressing, lentezza del possesso e pochissimo movimento senza palla. Alcuni giocatori sono troppo poco esperti o tecnicamente poco validi, ma quel che manca è la voglia di fare e una solida tattica da mandare a memoria.

    Stekelenburg 6 Rischia tantissimo, ma non deve mai intervenire. Il rigore perfetto è non può nulla.

    Heinze 5,5 El Gringo è uno di quelli che non molla mai. Rimane concentrato e attento, ma è vittima  del colabrodo difensivo della Roma.

    Totti 5 Serata no per il Capitano alla sua 700esima da professionista. Sbaglia passaggi banali, non viene a prendersi la palla ed è fuori dal gioco scontando una forma fisica poco felice.

    Borini 5 E’ sempre isolato. Poco e mal servito si muove altrettanto poco e male e sbaglia semplici controlli di palla.

    Lamela 5 Crea l’unico pericolo a Pegolo su punizione. Nei ristanti minuti vaga per il campo alla ricerca della posizione e non azzarda mai l’uno contro uno o il passaggio filtrante.

    Rosi 5 Dovrebbe essere la spinta costante sulla destra, ma è troppo timido. Per non rischiare di perdere palla preferisce tornare indietro invece di provare a saltare l’uomo. In fase difensiva è smemorato e disattento.

    Pjanic 5 Partita anonima. Sbaglia i più facili appoggi e non si inserisce in avanti come di consueto. E’ molto statico e la mancanza del suo filtro aggrava le pecche della fase difensiva.

    Juan 5 Subisce la fisicità delle due punte senese e soprattutto appare svagato e poco concentrato.

    Viviani 4,5 Il ragazzo è ancora acerbo. Si intravedono grandi qualità soprattutto in fase di interdizione, ma è ancora troppo ingenuo e si fa soffiare facilmente la palla in zone del campo ad alto rischio. Manca la personalità per impostare il gioco in una zona del campo fulcro del gioco della Roma.

    Jose Angel 4,5 Fa male entrambe le fasi dato che non spinge mai e lascia buchi difensivi preoccupanti. Sembra non conoscere i concetti di diagonale difensiva o di sovrapposizione offensiva.

    Kjaer 4 E’ disastroso. Entra a inizio ripresa e con un fallo ingenuo regala il rigore partita al Siena. Nel resto degli interventi appare goffo e fuori tempo. Peggio quando deve impostare il gioco. Nel finale Luis Enrique lo butta punta centrale, ma la serata è pessima anche nel semplice gioco aereo.

    Simplicio 5; Osvaldo 5; Bojan 5

  • Catania Genoa 4-0, le pagelle. Lodi e Barrientos scatenati

    Catania Genoa 4-0, le pagelle. Lodi e Barrientos scatenati

    Una partita che termina con risultato di 4-0 è una partita sicuramente a senso unico che mostra il lato positivo soltanto da parte di una delle due formazioni in campo, nella fattispecie il Catania, che produce gol, ritmo, intensità, gioco e gol. L’altra squadra in campo, invece, mostra solo di esser “presente” fisicamente in campo, ma mai entrato in partita, ferma su se stessa, distratta, confusa, molle, ferma allo sterile possesso palla, inadatta a frenare le ripartenze, incartata e priva di identità.

    Questo il quadro sintetico di questo Catania Genoa dal quale gli uomini di Vincenzino Montella escono con spirito rinvigorito e grande convinzione, mentre gli uomini di Pasquale Marino, ex tecnico dei rossoazzurri etnei, escono con le ossa rotte, come si usa dire in gergo, con la necessità di riassestare i propri equilibri di squadra.

    Le pagelle di Catania Genoa

    CATANIA

    Kosicky 6.5 Gara tranquilla, quasi da spettatore, date le scarse velleità offensive del Genoa. Il portiere si diletta in lanci lunghi ad innescare gli scatti dei veloci attaccanti del suo Catania e, uno di questi, vale l’assist per il 4-0 di Bergessio.

    Motta 6.5 Limita Sculli, per il resto gara precisa: un buon inserimento

    Legrottaglie 6 Gli attaccanti del Genoa non sono ispirati oggi, pertanto non fatica più di tanto al centro della difesa. Prova sufficiente

    Spolli 6 Anche per lui gara sufficiente, di ordinaria amministrazione

    Marchese 6 Gara con pochi inserimenti, ma nel complesso positiva

    Izco 6.5 Prova a proporsi in avanti, con qualche iniziativa positiva e qualche buon cross.

    Lodi 7.5 Il migliore in campo, senza dubbio: prima realizza su rigore il suo sesto gol stagionale, dimostrando ancora di avere un piede “fatato”, poi rimane sempre al centro del gioco, dettandone i tempi, confezionando passaggi precisi, ed anche l’assist per il raddoppio di Barrientos

    Almiron 6.5 Gara di buona intensità e grande sostanza, il suo contributo in coppia con Lodi è fondamentale

    Gomez 7 Devastante nelle sue incursioni sulla corsia sinistra, dove  a tratti appare incontenibile: è lui che si procura il calcio di rigore che apre la gara, per l’ 1-0 del Catania

    Bergessio 7 Un gol, quello del 4-0, in contropiede, ma poi sempre pericoloso in zona offensiva, Frey gli nega la doppietta personale che sarebbe valsa il 5-0

    Barrientos 7.5 Insieme a Lodi, il migliore in campo: l’amico di Lavezzi segna una doppietta preziosa, con la quale dimostra la sua grande qualità: elemento in crescita, ma già prezioso

    GENOA

    Frey 5.5 Subire quattro gol è sintomo di una giornata da dimenticare completamente: dal rigore, dopo sette minuti, alle altre tre reti subite; riesce ad evitare solo il 5-0, che sarebbe una beffa ancora più pesante

    Mesto 5 Soffre molto, come l’intero reparto arretrato: gara mediocre

    Kaladze 5 Si fa ammonire, ed ammattisce contro Barrientos, che al suo cospetto appare imprendibile

    Granqvist 4.5 Lento, macchinoso, impreciso, svagato. Probabilmente, il peggiore in campo

    Rossi 5.5 Fatica a reggere i ritmi ed a tenere uniti i reparti, appare in affanno, come tutto il Genoa

    Jankovic 5.5 Parte bene, prova a mettere in campo il suo ritmo, tentando qualche conclusione. Viene sostituito al 20′ del secondo tempo da Veloso che apporta maggiore contributo, meritando la sufficienza

    Biondini 5 Anche lui, solitamente sempre sul pezzo, oggi pare appannato e svagato

    Belluschi 6 Da rivedere in altre circostanze, oggi riesce a far intravedere qualche lampo positivo, almeno tecnicamente.

    Birsa 5 Troppo confusionario, troppo goffo in alcuni interventi: uno dei peggiori in assoluto

    Sculli 5 Più di quantità che d’altro il suo apporto, corre molto ma conclude ben poco: anche per lui giornata da dimenticare

    Palacio 5.5 Un paio di tentativi, che non impensieriscono il portiere del Catania, poi si spegne in una difficoltà di proposizione che, da lui, non ci si aspetterebbe. Viene sostituito al 28′ del secondo tempo da Ze Eduardo, che non fornisce nessun apporto decisivo alla causa.

    HIGHLIGHTS CATANIA GENOA 4-0

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  • Udinese Milan 1-2, le pagelle. El Shaarawy versione Maxi

    Udinese Milan 1-2, le pagelle. El Shaarawy versione Maxi

    PAGELLE UDINESE MILAN 1-2

    Handanovic 5: Certo non si può criticare il valore del portiere in sè per una sola partita storta, ma le responsabilità sulle due reti milaniste appaiono lampanti, nel primo caso respinge male proprio sui piedi di Lopez e sul secondo prende gol con troppa leggerezza sul palo di sua competenza.

    Benatia 5,5: come tutta la sua squadra disputa una prima frazione ad altissimo livello non concedendo mai niente all’avversario, nella ripresa si perde e lascia troppi spazi agli avanti rossoneri, rischiando anche di subire il colpo del 2-1 subito dopo aver preso il pareggio, cincischiando in area.

    Isla 7: solita partita tutta cuore, grinta e qualità, ha una buona occasione che non sfrutta qualche minuto dopo il vantaggio di Di Natale. E’ costretto ad uscire per un brutto infortunio e il filtro di centrocampo ne risente lasciando spazi di cui, nella prima frazione i mediani rossoneri, non avevano goduto.

    Armero 6,5: motorino inesauribile si fa trovare sia in zona d’attacco sia in difesa.   ha qualche buona occasione per mettere i risultati in ghiaccio, non sfruttata per la troppa frenesia. Complice la stanchezza cala nel finale e s’innervosisce rischiando un po’ troppo.

    Di Natale 7: Diciassettesimo gol stagionale, numeri impressionanti per il mini-bomber napoletano, una rete che purtroppo vale poco visto come si è conclusa la partita. Esce per un problema muscolare e la squadra ne risente.

    Udinese (3-5-1-1): Handanovic 5; Benatia 5,5, Danilo 6, Domizzi 6; Basta 6, Isla 7 (16′ st Pasquale 5,5), Pazienza 6 (43′ st Torje sv), Fernandes 6, Armero 6,5; Abdi 6; Di Natale 7 (30′ st Floro Flores sv). A disposizione: Padelli, Coda, Ferronetti, Pereyra.

    Amelia 7: incolpevole sul vantaggio dei friulani, compie interventi importanti che frustrano in più occasioni le velleità degli attaccanti di casa, è merito suo se la barca di Allegri non affonda nel gelo di Udine.

    Thiago Silva 5,5: non è il solito muro invalicabile e per una volta si concede una serata normale, ha la colpa di mettere il piede sulla conclusione di Di Natale, ingannando di fatto Amelia.

    Ambrosini 6,5: capitano indomito, si carica sulle spalle il peso del centrocampo, lotta su ogni pallone mostrando i denti in più di un’occasione, suona la carica nella ripresa e i suoi lo seguono senza fiatare.

    Maxi Lopez 7,5: entra e di fatto cambia la gara, porta maggior peso in attacco, sigla la rete del pari facendosi trovare pronto sulla respinta di Handanovic e offre un ghiotto assist al suo compagno di reparto El Sharaawy, forse questa prestazione gli regalerà più minuti a disposizione nel prossimo impegno di campionato. Sostituire Ibra non è facile ma l’argentino si districa alla grande.

    El Sharaawy 7: il ragazzo ha qualità da vendere e nel primo tempo è l’unico a dannarsi l’anima per cercare di combinare qualcosa di rilevante in area friulana. Nella ripresa propizia il gol del pari con un tiro velenoso mal respinto e sigla la rete della vittoria, secondo gol di fila e seconda rete ai friulani, evidentemente ha un feeling particolare con gli uomini di Guidolin. Pare già pronto per palcoscenici importanti come quelli che offre la Champions.

    Milan (4-3-1-2): Amelia 7; Abate 6, Mexes 5,5, Thiago Silva 5,5, Mesbah 5,5; Emanuelson 5, Ambrosini 6,5, Nocerino 5,5 (21′ st Maxi Lopez 7,5); Seedorf 4,5; El Shaarawy 7, Robinho 5 (43′ st Bonera sv). A disposizione: Roma, Zambrotta, Antonini, Cristante, Inzaghi.

    HIGHLIGHTS UDINESE MILAN 1-2

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  • Inter Novara 0-1, le pagelle. Caracciolo bestia “nerazzurra”

    Inter Novara 0-1, le pagelle. Caracciolo bestia “nerazzurra”

    Quattro partite e un solo punto raccolto dall’Inter, questo racconta la sfida con la favola del Novara di Mondonico che scende in campo con ordine e riesce a strappare con le unghie e con i denti i tre punti in un campo ostico se non impossibile per una neopromossa. Ranieri ha scelto di giocare con un modulo più abbottonato lasciando spazio ai due trequartisti Sneijder e Alvarez con l’unica punta Milito, ma nel primo tempo ne è venuto poco o nulla di buono. Nella ripresa scelte sconfessate con Pazzini al posto di Alvarez e si ritorna al modulo a due punte. Dopo essere stata colpita e affondata come spesso accade ultimamente, la difesa nerazzurra ha mostrato i suoi evidenti limiti senza la giusta copertura della linea dei centrocampisti. Ancora stravolgimenti dopo il gol di Caracciolo con l’uscita di un buon Poli per far spazio a uno spaesato Forlan con il nuovo modulo a tre punte. A questo punto un po’ per la sfortuna (vedere la traversa di Sneijder) un po’ per la fretta e la troppa voglia di fare gol in mezz’ora di gioco anche con l’uomo in più per l’espulsione di Radovanovic l’Inter ha mostrato tutta la sua approssimazione. Imprecisa e frettolosa, questi sono i due aggettivi che potrebbero descrivere la squadra di Ranieri nella partita di ieri. Viceversa un Novara cinico e spietato con un Caracciolo che vede nell’Inter una delle sue vittime preferite realizzando gol davvero da cineteca. Ranieri per curare l’Inter a questo punto dovrà tirar fuori un vero e proprio numero di magia.

    PAGELLE INTER

    Chivu 4,5 Ha sempre detto che odia giocare da terzino e che si sente più un centrale e puntualmente lo dimostra con le sue prestazioni sul campo che le sue dichiarazioni sono fondate. Permette a Caracciolo di stoppare la palla dal limite dell’area lasciandogli libero l’angolo per calciare e battere Julio Cesar. Spinge più nel primo tempo e nella ripresa Nagatomo fa molto meglio di lui in fase offensiva. A questo punto perché non schierare  sin dal primo minuto il nipponico?

    Poli 6 Forse il migliore in campo dei suoi. Corre recupera palloni e ha il giusto tempo degli inserimenti. Si vede negare un rigore da Russo inspiegabilmente quando viene atterrato in area da Garcia, con l’arbitro che fa cenno di rialzarsi. Lascia il campo per Forlan nella ripresa .

    Sneijder 5,5 L’olandese è un oggetto misterioso, perché invece di integrarsi nei meccanismi di gioco della squadra gioca praticamente da solo. È sfortunato nel finale quando colpisce la traversa che avrebbe potuto regalare il gol del pari, ma mostra un’imprecisione figlia della voglia di riprendersi il suo posto da leader che ora non ha.

    Forlan 4,5 Lui e Sneijder in teoria dovrebbe essere le armi in più per la sua squadra, ma il loro  inserimento nei meccanismi della squadra è abbastanza lontano. Viene fischiato dal pubblico in un paio di cross sbagliati malamente. Gioca troppo lontano dalla porta e non gli riesce nulla di buono. Irriconoscibile.

    Pazzini 4,5 Entra nella ripresa per dare peso all’attacco ma praticamente è come se non fosse entrato mai in campo. Non è nel suo momento migliore e quando ha sui piedi la palla del possibile pari, da un metro la calcia troppo centrale facendosi neutralizzare la conclusione.

    PAGELLE NOVARA

    Ujkani 6,5 è sempre pronto e reattivo, e dalla sua parata su un tiro di Lucio nasce l’azione della ripartenza che porterà al gol di Caracciolo. Nel finale tiene a galla il risultato impedendo a Pazzini di mettere in rete da due passi.

    Radovanovic 5 In mediana non demerita dove insieme ai suoi compagni cerca di fermare le continue avanzate nerazzurre. Poi compie un’autentica stupidità quando già ammonito calcia via il pallone allontanandolo, attirando l’attenzione di Russo che non può che ammonirlo di nuovo, con conseguente espulsione per doppio giallo.

    Garcia 5,5 Viene graziato dall’arbitro per l’intervento sciagurato che falcia in piena aera Poli. Per il resto tiene a bada gli attaccanti nerazzurri con diligenza.

    Caracciolo 7 L’airone vola alto quando vede nerazzurro. Stop e tiro a giro da vero campione per segnare un gol da ricordare, e per regalare ai suoi una vittoria storica a San Siro.

  • Cagliari Palermo 2-1, le pagelle. Ibarbo è Bolt, naufragio Ilicic

    Cagliari Palermo 2-1, le pagelle. Ibarbo è Bolt, naufragio Ilicic

    Per il Cagliari strepitosa prestazione offensiva di Ibarbo, che sull’erba del Sant’Elia incanta il pubblico rossoblu sverniciando tutti i calciatori che provano a competere con lui in velocità. Ancora in gol Pinilla, ex illustre della partita. Ottima prova anche per Agazzi. I rosanero recriminano per l’opaca prestazione dei due trequartisti, Ilicic-Zahavi, con Budan completamente fuori partita.

    Pagelle Cagliari Palermo 2-1

    Ibarbo 7,5: fa impazzire la retroguardia del Palermo e i supporter rossoblu. Da applausi la sua sgroppata che sventa un pericoloso contropiede dello sloveno Ilicic nel primo tempo, Viviano gli nega il gol infortunandosi. Impressionante in occasione del gol di Pinilla, quando un’accelerazione stile Usain Bolt brucia l’erba del Sant’Elia e permette a Pinilla di insaccare a porta vuota.

    Pinilla 7: prima del suo arrivo il reparto offensivo del Cagliari era quello più in difficoltà. Da quando il cileno è atterrato in Sardegna 5 gol in tre partite per la squadra rossoblu, due portano la sua firma. Forza e istinto da autentico uomo d’area, Ballardini gongola.

    Agostini 7: fra i migliori in campo tra le fila del Cagliari, sempre disponibile alla sovrapposizione, diventando la locomotiva del treno sardo composto da Nainggolan e Ibarbo. Merita il suo primo gol in Serie A.

    Agazzi 7: sempre attento l’estremo difensore rossoblu, mezzo miracolo nel primo tempo sulla conclusione di Ilicic indirizzata sull’angolino di destra della propria porta. Autentica prodezza anche nel secondo tempo sul colpo di testa ravvicinato del neo entrato Hernandez. Ha la maturità e i numeri per essere considerato ormai l’erede di Marchetti.

    Nainggolan 6,5: dopo le ultime vicende che hanno accostato il suo nome a quello della Juventus e le prestazioni deludenti che lo avevano accompagnato durante tutto il mese di gennaio e questo inizio di febbraio, il belga torna ad essere il guerriero del centrocampo rossoblu. Corre, pressa, dialoga con Ibarbo, tira dalla distanza. Tutte qualità che hanno spinto Conte e Marotta a considerarlo come prima scelta per il prossimo mercato estivo.

     

    Viviano 6,5: tiene in partita i suoi compagni di squadra nel primo tempo grazie al miracolo su Pinilla all’11° minuto e il salvataggio sul colpo di testa ravvicinato dello scatenato Ibarbo. Poi si infortuna ma rimane in campo. In occasione dell’1-0 del Cagliari non risulta particolarmente efficace in uscita. Non può nulla sul secondo gol di Dessena.

    Bertolo 6: Mutti lo sostituisce dopo la rete di Pinilla con Migliaccio e l’argentino non la prende bene. Comprensibile, anche perché fino a quando rimane in campo il centrocampista rosanero è uno dei pochi a creare pericoli alla retroguardia rossoblu. Probabilmente si sarà richiesto perché sia toccato a lui e non a Ilicic.

    Hernandez 6: da vivacità all’attacco rosanero, sostituendo l’israeliano Zahavi (4,5), impalpabile per tutto il match. Trasforma il calcio di rigore che riapre la partita. La sua velocità e freschezza sono una panacea per i tifosi del Palermo, che tornano in Sicilia con l’ennesima sconfitta in trasferta ma con la consapevolezza di poter contare nel girone di ritorno sul talento dell’attaccante uruguaiano.

    Balzaretti 5: una serata da incubo per il terzino sinistro della Nazionale di Prandelli. Fa la conoscenza di Ibarbo che lo ridicolizza in occasione della rete del vantaggio sardo, quando il colombiano gli prende un metro nel giro di pochi cm, potendo così servire quasi indisturbato il cileno Pinilla al centro.

    Ilicic 5: non è il peggiore, ma poco ci manca. Agazzi gli nega il gol che avrebbe cambiato la partita durante il primo tempo, ma è l’unico lampo in tutta la serata di Cagliari per il trequartista sloveno. Subisce l’onta del cambio negli ultimi 15 minuti di partita, quando Mutti lo richiama in panchina tentando la carta Vazquez.

    Tabellino Cagliari Palermo

    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi 7, Perico 6, Canini 6, Astori 6,5, Agostini 7, Dessena 6, Conti 6 (65′ Ekdal 6), Nainggolan 6,5, Cossu s.v. (6′ Ibarbo 7,5), Thiago Ribeiro 6,5 (84′ Ariaudo s.v.), Pinilla 7.
    Panchina: Avramov, Gozzi, Ceppelini, Larrivey. Allenatore: Ballardini 7

    Palermo (4-3-2-1): Viviano 6,5, Pisano 5,5, Silvestre 5,5, Mantovani 5, Balzaretti 5, Bertolo 6 (60′ Migliaccio 5,5), Donati 5,5, Barreto 5, Zahavi 4,5 (60′ Hernandez 6), Ilicic 5, Budan 4,5 (69′ Vazquez 5).
    Panchina: Tzorvas, Munoz, Aguirregaray, Della Rocca. Allenatore: Mutti 5

    HIGHLIGHTS CAGLIARI PALERMO 2-1

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  • Lazio Cesena 3-2, le pagelle. Dinamismo Kozak, Iaquinta che esordio

    Lazio Cesena 3-2, le pagelle. Dinamismo Kozak, Iaquinta che esordio

    Ecco i giudizi relativi alla sfida tra Lazio e Cesena. Tra i padroni di casa giudizi negativi solo per il reparto arretrato mentre da centrocampo in avanti brillano tutti. Nel Cesena invece benissimo il tandem formato da Iaquinta e Mutu, male invece Santana, ancora lontano dai meccanismi della squadra.

    Pagelle Lazio

    Marchetti 6: Ad inizio gara compie un paio di buoni interventi prima dei due gol del Cesena. Nella ripresa controlla agevolmente le poche sfuriate degli avversari dalle sue parti.
    Konko 4: Gioca praticamente mezz’ora e con il suo fallo da espulsione rischia di spegnere ogni speranza dei suoi.
    Biava 5,5: Si riprende solo dopo il 2-0, ma è proprio nel primo tempo che il centrale biancoceleste va in tilt.
    Zauri 5: Ha delle responsabilità su ambedue i gol. A parziale scusante il fatto che non è un centrale di difesa.
    Lulic 7: Se in fase difensiva soffre molto la mobilità di Ceccarelli in proiezione offensiva è disarmante con la sua velocità. E se trova anche il gol come con il Cesena può risultare letale in futuro.
    Ledesma 7: Nel primo tempo, da centrocampista, gioca qualche buon pallone in direzione delle punte. Nella ripresa è chiamato a difendere e lo fa più che egregiamente.
    Matuzalem 7: Finalmente riesce ad esprimersi sui suoi livelli. Ottima prova la sua.
    Gonzalez 7: Corre per un intero match senza mai fermarsi. Fondamentale per scardinare la difesa del Cesena.
    Hernanes 6,5: Il suo siluro ad inizio ripresa spiana la strada ai laziali verso la rimonta. Riscatta cosi un primo tempo dove risente del grigiore generale della squadra.
    Candreva 5,5: Non entusiasma particolarmente, forse perché gioca il primo tempo in cui i biancocelesti sono sotto.
    Klose 6,5: Nel primo tempo fallisce due facili occasioni ma nella ripresa risulta decisivo con un assist e tanto movimento.
    Kozak 7,5: Un assist e un gol in meno di 40’. Il suo ingresso in campo da quel dinamismo che serviva ai suoi.

    Pagelle Cesena

    Antonioli 5,5: Nel primo tempo è magistrale su Klose, ma nella ripresa ha qualche responsabilità sulle marcature dei biancocelesti.
    Comotto 5: Cala vistosamente nella ripresa quando soffre il dinamismo degli esterni laziali.
    Rodriguez 5,5: Ha qualche responsabilità sul gol che da il via alla rimonta della Lazio. Per il resto argina Hernanes come può.
    Lauro 6: Deve occuparsi di Klose e tranne qualche sbavatura lo fa anche bene.
    Ceccarelli 6: Nel primo tempo va molto bene e costringe Lulic a chiuderlo, anche se quest’ultimo non sempre ci riesce. Cala, come il resto della squadra, nella ripresa.
    Santana 5: Sfiora il gol del 3-1 che poteva chiudere il match. Ma nel complesso è il più deludente dei suoi. Evidentemente deve inserirsi bene nei meccanismi.
    Colucci 6,5: Illumina la manovra dei suoi, almeno nel primo tempo, con delle belle giocate per le punte.
    Parolo 6: Ha il merito di innescare Mutu per il 2-0, ma per il resto non brilla in maniera particolare.
    Pudil 5: In balia di Gonzalez quando viene attaccato. Non entra mai in partita.
    Iaquinta 7: Un assist ed un gol dopo un anno e mezzo dall’ultima volta. Gli mancheranno i 90’ nelle gambe ma può tornare utilissimo nella corsa alla salvezza.
    Mutu 7: E’ lui a sbloccare il match ed a subire il fallo che porterà al 2-0 e al rosso di Konko. Nella ripresa non entusiasma, ma il calo è generale.
    Rennella 5,5: Fa il suo ingresso in campo nel migliore momento della Lazio. Sfortunato.
    Del Nero 5,5: Mezz’oretta da ex nella quale combina poco.