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  • MotoGP, pagelle GP Qatar. Disastro Rossi – Ducati

    MotoGP, pagelle GP Qatar. Disastro Rossi – Ducati

    Jorge Lorenzo vince il primo Gran Premio del Mondiale 2012 MotoGP a Losail in Qatar davanti ai due piloti Honda Dani Pedrosa e Casey Stoner. A ridosso del podio si piazzano Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso, Valentino Rossi inizia la stagione malissimo, decimo. Le pagelle ai protagonisti del GP del Qatar 2012.

    Lorenzo 9: grande calcolatore, è consapevole che al momento possiede la moto, la Yamaha, più equilibrata del lotto e la più “gentile” con i nuovi pneumatici, che da quest’anno entrano subito in temperatura ma finiscono anche molto prima. Adotta la migliore tattica, quella dell’attesa: segue a distanza Stoner e quando intuisce che l’australiano non ne ha più affonda il colpo portando l’attacco decisivo che gli consegnerà i primi 25 punti della stagione.

    Stoner 7: il campione in carica sbaglia la sua strategia di gara preferendo sin dall’inizio spremere i nuovi pneumatici imprimendo un ritmo impressionante tentando l’allungo su Lorenzo e Pedrosa che invece preferiscono risparmiarli per il gran finale. Solo il gradino più basso del podio per il padrone del GP del Qatar (4 vittorie sulle 6 edizioni disputate).

    Pedrosa 8: al contrario di Stoner, Dani usa la testa e preserva le gomme fino all’ultimo. Solo così Camomillo potrà arrivare fino in fondo e giocarsi il titolo Mondiale con Jorge e Casey, evitando di lasciare punti preziosi per strada. Rimedia alla pessima qualifica (settimo beccandosi oltre un secondo dal tempo della pole).

    Crutchlow 8: il primo dei “terrestri”, il pilota inglese della Yamaha ha il merito di aver vinto l’estenuante battaglia per il quarto posto contro il compagno di team Andrea Dovizioso. Oltretutto nelle qualifiche guadagna la prima fila scattando dalla terza piazza in griglia.

    Dovizioso 7.5: nonostante sia stato battuto nel duello da Crutchlow, per il Dovi il quinto posto non è assolutamente da buttare via. Vedremo se il passaggio dalla Honda ufficiale alla Yamaha clienti del team Tech3 di Poncharal sarà traumatico oppure no.

    Valentino Rossi © KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images

    Rossi 4: l’entusiasmo mostrato dopo i primi giri di pista con la nuova GP12 aveva lasciato subito spazio ad una sorta di preoccupazione nei test invernali. Al termine del primo week-end la preoccupazione, a sua volta, lascia spazio al pessimismo più nero per un’altra stagione anonima. Rossi e Ducati è un binomio che non funziona, è vero che la Ducati da qualche anno a questa parte non è il massimo della competitività, ma vedere Hayden che gira mezzo secondo al giro più forte del Dottore, essere l’ultimo delle “mille” e transitare sotto la bandiera a scacchi in decima posizione davanti solo a Spies e alle CRT significa che tra il 7 volte campione del mondo della classe regina e la Desmosedici non c’è proprio feeling. In una semplice e concisa parola, un disastro! Non riesce a tirare fuori neanche la “bestia da gara” che è in lui.

    Hayden 7: paga una partenza non proprio eccezionale, il pilota statunitense è comunque il primo ducatista in qualifica (quinto) e in gara (sesto). La sua guida è di gran lunga migliore rispetto a quella mostrata da Valentino Rossi ma il podio al momento rimane lontanissimo.

    Bradl 7.5: buon ottavo posto per il tedesco campione del mondo in carica della Moto2 al suo esordio nella classe regina, conduce in sesta piazza per tanti giri prima di accusare la fatica non essendo ancora abituato alle “mille”.

    Barbera 7: avrebbe meritato molto di più ma sul suo voto non può non pesare l’errore alla staccata della prima curva nei giri finali di gara, messo sotto pressione da Hayden. Primo dei ducatisti fino a tre quarti di gara, nulla di strano se non fosse in sella all’unica Ducati GP12 non evoluta e per giunta portata al traguardo davanti a quella ufficiale evoluta di Valentino Rossi.

    Spies 4: l’ultimo arrivato in sella ad una 1000 cc, paga le due cadute durante il week-end e i problemi di chattering in gara che non gli consentono di guidare al meglio la sua Yamaha.

    Ducati 4: dallo storico telaio a motore portante in fibra di carbonio al telaio perimetrale in alluminio di quest’anno nulla è cambiato. La rivoluzione epocale della casa bolognese non ha dato i suoi frutti, il rischio che questa sia un’altra stagione fallimentare è elevatissimo e concreto. Cosa si inventeranno a Borgo Panigale?

  • Cagliari – Inter le pagelle, Milito ancora decisivo

    Cagliari – Inter le pagelle, Milito ancora decisivo

    Non basta la volontà di tornare grandi, di far bene, e l’entusiasmo che un cambio di panchina può dare momentaneamente. A questa Inter serve realmente un progetto e un ricambio di giocatori su tutti i reparti. La partita con il Cagliari è un enorme passo indietro rispetto a quella vista contro il Genoa, dove se contro i liguri c’era stato l’alibi dei tre rigori, in questo caso le disattenzioni difensive sono state fino troppo evidenti. Stesso discorso per la manovra offensiva, praticamente nulla, con i gol arrivati grazie alla feddezza di Milito e Cambiasso abili a realizzare le uniche vere occasioni importanti per i nerazzurri. Considerando la superiorità numerica, questo è un dato che deve far riflettere, quanto poco sia stato il gioco espresso dagli uomini di Stramaccioni, e quanto poco siano stati utili Zarate e Forlan che solo una settimana fa contro il Genoa sembravano aver ritrovato un po’ di grinta. Cagliari Inter finisce 2-2 con un punto poco utile alla rincorsa utopica del terzo posto. La domanda sorge spontanea: l’Inter è al punto di partenza?

    PAGELLE CAGLIARI

    Diego Milito © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Astori 6,5 Realizza un gol in acobazia di rara bellezza nonostante la marcatura di Ranocchia, indirizzando il pallone nell’angolino alto con una girata da campione. Prestazione buona con molti interventi di testa a sovrastare le punte nerazzurre.

    Nainggolan 7 Un mediano di grinta, corsa e carattere, dotato di un gran tiro dalla distanza. È sempre pronto a pressare il primo portatore di palla neroazzurro, e se può si fa vedere davanti come quando dalla sua metà campo fa fuori mezza squadra avversaria, facendo partire un tiro violentissimo dal limite neutralizzato da Castellazzi.

    Pinilla 6 Lotta contro Samuel e nel primo tempo rischia l’espulsione per una manata rifilata a Stankovic. Nella ripresa trova un gol di prepotenza anticipando tutti di testa, ma poi ingenuamente essendo già ammonito si arrampica sulla recinzione per i tifosi e viene espulso per somma di ammonizioni, lasciando i suoi in inferiorità numerica.

    Cossu 7 è la spina nel fianco della difesa nerazzurra. Costringe Forlan a stare basso e Chivu e gli altri difensori a cercare sempre di raddoppiarlo per non essere saltati.

    Ibarbo 6 Entra nel finale, e delizia i suoi tifosi con una giocata a saltare prima Chivu, poi Samuel e per finire Ranocchia, prima di trascinarsi il pallone fuori.

    PAGELLE INTER

    Ranocchia 5 Rientro amaro per il centrale italiano che di questo passo difficilmente vedrà Euro 2012. Si fa beffare da Astori sul primo vantaggio cagliaritano e sbaglia qualche pallone di troppo, evidenziando una mancata sicurezza che su un centrale non può mancare mai.

    Cambiasso 6,5 Ritrovato il centrocampista con il vizio del gol e con i tempi degli inserimenti perfetti. Riporta i suoi sul pari con un gol da rapinatore d’area, ma avrebbe anche un’altra occasione di testa nel primo tempo sventata da Agazzi.

    Guarin 5,5 Spento e parente lontano di quello apprezzato nella mezz’ora di Genoa. Rimane come ingabbiato nel centrocampo nerazzurro e sbaglia molti palloni, riuscendo a servire nonostante tutto l’assist a Zarate sul primo gol interista.

    Forlan 5 a parte l’assist per Cambiasso l’uruguaiano non combina praticamente nulla. Vuoi la posizione non adatta, o lo schema non gradito, la condizione fisica e la voglia di far bene sono lontane milioni di km. Inguardabile, viene fischiato all’uscita.

    Milito 6,5 Il Re Mida del gol: tocca un pallone e lo trasforma in oro, ops in gol. Bella la girata e la rete realizzata che permette di trovare il pari subito dopo lo svantaggio. Poi si vede in fase di appoggio e di sponda, niente più.

    Video gol e highlights Cagliari Inter

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  • Palermo – Juventus 0-2, sorpasso al Milan missione compiuta

    Palermo – Juventus 0-2, sorpasso al Milan missione compiuta

    Se vogliono lo scudetto dovranno sudare” – aveva detto ai suoi Conte nel corso della seduta di allenamento di mercoledì scorso – e ora la Juve si trova al comando della classifica a +1 sul Milan. La Juventus passa al Barbera superando i padroni di casa per 2-0 con le reti di Leonardo Bonucci e Quagliarella.

    Conte preferisce l’attaccante partenopeo da affiancare a Vucinic con Caceres e Estigarribia sulle fasce. Retroguardia affidata a Chiellini, Bazagli e Bonucci mentre sulla mediana Pirlo, Marchisio e Vidal. Il Palermo invece deve fare i conti con le numerose assenze con Mutti costretto a rimaneggiare il reparto difensivo affidandolo a Munoz, Labrin e Milanovic. In attaco coppia formata da Ilicic e Miccoli.

    Parte subito con la convinzione di poter fare il salto in classifica la squadra bianconera che con molta facilità riesce a portarsi nell’area dei rosanero, anche se, anche in questa partita, bisognerà sempre attendere la fase di “maturazione” per poter tradurre i guizzi in gol. Ci prova al 9′ Vucinic a metter dentro su invito di Quagliarella, lo stesso attaccante napoletano spreca una ghiottissima occasione di portare la squadra in vantaggio e ancora toccherà poco più tardi al montenegrino approfittare di una distrazione della difesa dei siciliani e tentare il tiro in porta da posizione defilata. Poco Palermo, anzi quasi assente la risposta della squadra allenata da Mutti e anche per questo match a Buffon toccherà fare da spettatore. Il primo tempo si conclude sullo 0-0.

    Palermo – Juventus © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Nella ripresa la Juventus dimostra di non aver poi così tanta fretta di andare in gol, la pressione del primo tempo sembra aver lasciato il posto alla calma e la ragionevolezza. Fino a quando al 56′ a salire in cattedra e a trafiggere Viviano ci pensa Bonucci, abile a colpire di testa su corner battuto da Pirlo. Il Palermo prova a reagire al 68’ quando Miccoli salta Chiellini scodella un tiro cross su cui Ilicic non riesce ad approfittarne per poco. Poco più tardi i bianconeri chiuderanno definitivamente il match con Quagliarella che fa partire un tiro a giro nei pressi del limite d’area di rigore avversaria che batte Viviano. Per la Juventus è la certezza di aver raggiunto l’obiettivo settimanale, quello di approfittare di un eventuale altro passo falso del Milan e la consapevolezza che il cammino ancora è lungo e insidioso per raggiungere quello finale, il tricolore che in bacheca significherebbe il 30° anche se in tutti gli almanacchi sarebbe numerato come 28°.

    LE PAGELLE

    PALERMO

    Milanovic 6.5: risponde presente alla chiamata di Mutti che lo manda in campo vista l’emergenza in difesa della squadra rosanero. Alla sua terza presenza in Seria A, il giovane difensore serbo dimostra già una buona personalità e tanto coraggio quando decide di rimanere ugualmente in campo con una frattura al setto nasale.

    Migliaccio 6.5: eroico, gioca tutta la partita con una microfrattura al dito del piede che non gli permette di esprimersi come vorrebbe ma da ugualmente il 100% in campo.

    Barreto 5.5: tanta imprecisione nei passaggi, sbaglia diversi appoggi facili. Non è nella sua giornata migliore, gara più di quantità che di qualità per il mediano paraguaiano che ha l’arduo compito di arginare i centrocampisti bianconeri.

    Miccoli 5: il capitano rosanero, che ha tra le sue vittime predilette proprio la Juventus, non riesce mai ad essere incisivo in avanti. Ci si aspettava una partita diversa per l’ex con ancora il dente avvelenato.

    Ilicic 4.5: tanto fumo e niente arrosto: nel primo tempo non trova la giusta collocazione in campo anche per merito della pressione di Chiellini, nella ripresa  sembra svogliato ed esce tra i fischi del proprio pubblico. Ha subito un’involuzione spaventosa rispetto allo scorso anno.

    JUVENTUS

    Bonucci 7: si prende, forse per la prima volta da quando è alla Juve, la palma di migliore in campo e migliore del reparto difensivo. Ha il merito di sbloccare la situazione permettendo ai bianconeri di giocare il resto della gara in discesa, questa volta il gol è tutto suo (con il Napoli rete assegnata a Vucinic), ma soprattutto si rende prezioso con i suoi interventi difensivi sia in anticipo sull’avversario che uno contro uno, dalle sue parti non passa nessuno. Di testa le prende tutte lui.

    Chiellini 6.5: ha trovato una costanza di rendimento incredibile dopo che nella scorsa stagione e nella prima parte di questa era stato indicato come il punto debole della retroguardia con le sue dormite difensive. Limita Ilicic con una marcatura asfissiante, andandolo a pressare, in alcune circostanze, anche nella metà campo avversaria.

    Vidal 6: luce brillante con Fiorentina, Inter e Napoli, il centrocampista cileno oggi va a intermittenza alternando buoni recuperi a palle perse. Forse aveva bisogno di tirare un pò il fiato dopo le recenti eccezionali prestazioni fornite.

    Estigarribia 5: non si vedeva in campo dalla partita con il Milan, l’esterno paraguaiano non sfonda sulla sua corsia risultando il peggiore dei suoi. De Ceglie al momento è di un altro pianeta.

    Quagliarella 6.5: dopo aver punito il Napoli con il classico gol dell’ex che ha fatto masticare amaro i tifosi partenopei, segna il suo secondo gol consecutivo con un bel sinistro a giro mettendo il risultato al sicuro. Attaccante ritrovato, la Juve ha bisogno anche dei suoi gol se vuole continuare a coltivare il sogno scudetto.

    PALERMO (3-5-2): Viviano 6; Munoz 5.5, Milanovic 6.5, Labrin 6; Pisano 5.5, Migliaccio 6.5 (73′ Bacinovic 5.5), Della Rocca 5.5, Barreto 5.5, Acquah 5 (62′ Budan 5.5); Miccoli 5, Ilicic 4.5 (83′ Vazquez sv). Allenatore: Mutti 6.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6.5, Bonucci 7, Chiellini 6.5; Caceres 6.5, Vidal 6 (82′ Pepe sv), Pirlo 6.5, Marchisio 6.5, Estigarribia 5; Quagliarella 6.5 (77′ Del Piero 6), Vucinic 5.5 (67′ Matri 6). Allenatore: Conte 7

    VIDEO PALERMO – JUVENTUS 0-2

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  • Juventus – Napoli 3-0, le pagelle. Vidal e Pirlo immensi

    Juventus – Napoli 3-0, le pagelle. Vidal e Pirlo immensi

    Grande prova per la Juventus che nel posticipo di ieri della 30° giornata di Campionato ha battuto il Napoli per 3-0 in quella che era una sfida importante per entrambe le squadre. Bianconeri e azzurri erano infatti obbligati a vincere per approfittare del passo falso di Milan e Lazio negli anticipi di sabato. La Juventus si riporta ora a -2 punti dai rossoneri rendendo ancora più avvincente la corsa allo scudetto, gli azzurri invece non riescono nell’aggancio al terzo posto rimanendo a 3 punti dalla Lazio.

    Juventus – Napoli, la partita

    JUVENTUS

    Buffon s.v.: Non si registra un tiro in porta da parte del Napoli.
    Bonucci 6,5: A parte la rete (fortunata) non sbaglia un solo intervento.
    Barzagli 6,5: Il suo rientro è coinciso con zero gol subiti nelle due partite contro Inter e Napoli, una sicurezza.
    Chiellini 6,5: Alza un muro e i tre tenori non riescono a superarlo mai, ormai è una colonna di questa squadra, all’ennesimo anticipo su Zuniga riceve una gomitata che verrà espulso.
    Lichtsteiner 6: Riceve un’ammonizione per le continue proteste con un guardalinee e rischia il rosso per una goffa simulazione, questo basta per cancellare il buono che aveva fatto fino a quel momento, viene giustamente sostituito. Dal 65’ Caceres 6,5: Si piazza sulla corsia di destra e macina chilometri, sfiora anche il gol.
    Marchisio 6,5: Così come è successo contro l’Inter rifiata nel primo tempo per poi dare tutto il meglio di sé nella ripresa, cerca più volte il gol ma con poca fortuna.

    Andrea Pirlo © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pirlo 7,5: Si sprecano ormai gli aggettivi per questo signore del calcio, aperture magistrali, chiusure precise, carezze al pallone, magia con i piedi, colpi di tacco a smarcare i compagni, si permette un tunnel in piena area di rigore bianconera e questo dice cosa sta facendo questo signor giocatore, da una sua parabola nasce il gol dell’ 1 a 0.
    Vidal 8: Aveva davanti a sé Inler che doveva arrivare alla Juventus al suo posto, lui non lo ha fatto rimpiangere, un giocatore strepitoso che corre per 90 minuti e recupera decine di palloni, gli inserimenti poi, non sono mai casuali come quello del 74’ minuto quando con un doppio degno del miglior Ronaldo e un tiro preciso, chiude la gara guadagnandosi gli applausi del pubblico.
    De Ceglie 6,5: Annulla prima Maggio e poi Zuniga, sbaglia la misura di qualche cross ma non sbaglia tutto il resto.
    Borriello 5: Prova inguardabile, con la sua uscita dal campo la Juventus si è trasformata. Dal 71’ Quagliarella 6,5: In venti minuti crea più occasioni che Borriello in 70′ di partita. Sfiora l’eurogol con un pallonetto dai 50 metri e poi castiga De Sanctis con un destro sul primo palo.
    Vucinic 5,5: Qualche lampo di classe, un passo indietro rispetto alle precedenti uscite, ma si sacrifica molto per la squadra. Dall’ 81’ Del Piero 6,5: Gli bastano 10 minuti di partita per regalare alta classe ai tifosi, sfiora per 2 volte il gol e fornisce l’assist per il gol del 3 a 0.

    Allenatore Conte 7: E’ grazie a lui se la Juventus e i suoi tifosi possono ancora coltivare il sogno scudetto, ma Borriello andava sostituito molto prima.

    NAPOLI

    De Sanctis 7: Salva in un paio di occasioni, anche se sul terzo gol poteva fare di meglio, ma sono dettagli.
    Campagnaro 5,5: In occasione del gol di Vidal viene addirittura deriso dal gioco di gambe del Cileno, ma fino a quel momento era stato il migliore del reparto difensivo.
    Cannavaro 5,5: Finchè dalle sue parti gioca Borriello, il capitano dei napoletani ha avuto vita facile, il discorso cambia con l’entrata di Quagliarella e Del Piero, qui si vedono i suoi limiti.
    Aronica 5: Non è entrato mai in partita è stato travolto dalla furia bianconera.
    Gargano 5,5: Ha dovuto lottare contro un guerriero come Vidal, e ne è uscito con le ossa rotte.
    Inler 4,5: Non è riuscito a giocare un solo pallone, e a centrocampo ha perso tutti i duelli. Dal 60’ Pandev 6: Il suo ingresso dà vivacità in attacco al Napoli, è l’unico che salta l’uomo, per fermarlo a volte i giocatori della Juventus ricorrono al fallo “tattico”.
    Maggio 6: Finchè è rimasto in campo era stato il migliore dei Napoletani infortunato è stato sostituito. Dal 24’ Dossena 5: Prima Lichtsteiner e poi Caceres lo hanno travolto sulla fascia destra.
    Zuniga 4: Il cartellino rosso sventolato in faccia per una gomitata a Chiellini ci ha fatto accorgere che era in campo.
    Hamsik 4,5: Solo davanti a Buffon si trascina la palla sul fondo, per il resto della gara non combina nulla. Dal 71’ Dzemaili 5: Con il suo ingresso la Juventus sigilla il secondo e il terzo gol.
    Cavani 4,5: Mai visto giocare così male, in 90 minuti effettua una ciabattata che Buffon nemmeno accompagna con lo sguardo.
    Lavezzi 5: Qualche spunto in velocità e qualche pallone recuperato, ma poco per un giocatore come lui.

    Allenatore Mazzarri 5: Quando le cose vanno bene è giusto fare gli elogi, ma quando le cose vanno male è giusto essere criticati, contro la Juventus il Napoli era messo malissimo in tutte le zone del campo.

    Arbitro Orsato 6: Sbaglia la distribuzione dei cartellini gialli, sicuramente ha graziato Lichtsteiner che andava ammonito per simulazione e quindi espulso, ha la pecca di annullare un gol probabilmente regolare di Vucinic e qualche vistosa trattenuta in area Napoletana, giusto il rosso diretto per la gomitata di Zuniga a Chiellini.

    VIDEO JUVENTUS – NAPOLI 3-0

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  • Inter – Genoa 5-4, le pagelle. Stra-ordinario Milito

    Inter – Genoa 5-4, le pagelle. Stra-ordinario Milito

    Entra subito nel cuore dei tifosi la nuova ‘Pazza’ Inter di Stramaccioni, con la grinta e la voglia di non mollare mai, marchio di fabbrica della vecchia squadra allenata da Mourinho. La vittoria pirotecnica e rocambolesca ottenuta contro il Genoa, potrebbe davvero rappresentare quella famosa scintilla di cui parlava Massimo Moratti. Nonostante il discorso terzo posto sia quasi compromesso, i giocatori hanno dato tutto in campo, dimostrando quell’attaccamento alla maglia che nelle ultime prestazioni era assolutamente mancato.

    Buona la prova tattica di Strama che con il nuovo 4-3-3 risveglia dal letargo invernale Mauro Zarate, dandogli la giusta dose di fiducia per fargli ritrovare la serenità smarrita. Il gol che realizza è la risposta migliore che un tecnico possa volere da un suo uomo. Da segnalare le note positive di Poli, Zanetti, un ritrovato Cambiasso, e un super Milito che con la tripla di oggi sale a 17 gol (avesse iniziato a segnare prima sarebbe stata un’altra stagione). Sale agli onori delle cronache anche l’oggetto misterioso Fredy Guarin che al suo esordio conquista il pubblico con buoni spunti, ottime giocate e un rigore conquistato. I quattro gol incassati non sono di certo un bel segnale, ma forse nemmeno Stramaccioni poteva immaginare un esordio così pazzo come la sua nuova Inter.

    Diego Milito © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Lucio 5,5 Qualche buona chiusura nel primo tempo, poi anche l’assist decisivo per Samuel, ma dimentica che il suo compito è quello di non far prendere gol, e nel finale compie un intervento un po’ troppo scomposto regalando il terzo rigore della partita ai rossoblu.

    Poli 6,5 Buonissimo l’impatto sulla partita del ex doriano. Il ragazzo ha qualità e sicuramente sta dimostrando di avere ulteriori margini di miglioramento. Chiude, corre, recupera e si concede anche qualche bella giocata nello stretto strappando gli applausi dei suoi tifosi.

    Zanetti 7 Il capitano nel suo vecchio ruolo, in sostituzione di Maicon non sfigura affatto, anzi. Corre come un ragazzino della primavera anticipando e scartando ogni avversario. Sfortunato sull’episodio del rigore, considerando come la distanza ravvicinata, il tocco di mano sarebbe potuto essere considerato involontario.

    Milito 7,5 Welcome back Principe. Per la serie scusate il ritardo. Mette a segno una tripletta che lo scaraventa a quota 17 gol. Considerando come abbia iniziato a segnare tardissimo, con una stagione migliore avrebbe lottato per il titolo cannonieri a mani basse.

    Zarate 6,5 Il vizio di non passare la palla ce l’ha sempre, ma stavolta i dribbling e le giocate da campione gli riescono, trovando un gol da cineteca con la palla che gira e beffa Frey. Ritrovato.

    PAGELLE GENOA

    Kaladze 5 Soffre tantissimo e commette una serie innumerevole di errori, tra cui il più brutto è dimenticarsi la marcatura su Milito nel primo gol.

    Veloso 5 Macchinoso e lento. Avrebbe dovuto essere il metro di riferimento della sua squadra, gestendo le chiavi del gioco rossoblu, invece risulta essere il peggiore in campo.

    Belluschi 6 Splendida la verticalizzazione per Palacio mettendolo in condizione di essere uno contro uno con il portiere nerazzurro. Poi fallo scriteriato su Guarin, che gli costerà il rosso diretto e il rigore per gli avversari

    Sculli 6,5 Bella e fortunata la sua rovesciata nel finale di primo tempo. Caparbio e determinato nell’azione in cui si conquista il calcio di rigore prendendosi il calcione in area da Lucio.

    Palacio 6 Spreca un occasione a inizio gara, poi segna un rigore e se ne procura un altro saltando con grande tecnica Julio Cesar.

    Video Inter Genoa

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  • Juventus – Inter 2-0, le pagelle. Vidal lottatore, Buffon uomo ragno

    Juventus – Inter 2-0, le pagelle. Vidal lottatore, Buffon uomo ragno

    La Juventus batte l’Inter nel derby d’Italia numero 185 in campionato, dopo un primo tempo ricco di occasioni da gol sia da una parte che dall’altra, nella ripresa i nerazzurri si arrendono sotto i colpi di Caceres e di Del Piero che trova la sua prima rete in campionato e allo Juventus Stadium proprio nella sfida più sentita tra le due squadre e tifoserie (le altre due reti stagionali allo Stadium il numero 10 le ha segnate in Coppa Italia). La Juve resta così a -4 dal Milan capolista.

    Juventus – Inter 2-0, la partita

    PAGELLE JUVENTUS

    Buffon 7,5: Nel primo tempo decide di chiudere la saracinesca e ci riesce con almeno 4 miracoli, nel secondo tempo assiste alla vittoria.

    Caceres 7,5: Il primo tempo ha giocato un pò in affanno, ma quando Conte passa al 3-5-2 lui si esalta e riesce anche a segnare il gol dell’1-0, corre e rincorre per tutto il secondo tempo senza mai fermarsi.

    Barzagli 6: Era al suo rientro dopo quasi un mese, ma ha il merito di farsi trovare pronto.

    Chiellini 7: Dopo il primo tempo con qualche sbavatura, decide di mettersi in carreggiata nei secondi 45 minuti, allora diventa un muro insuperabile in difesa e sfiora il gol con un’azione da autentico attaccante.

    De Ceglie 6,5: Dalle sue parti gioca un certo Maicon ma lui non ne esce certo sconfitto dal confronto, sbaglia la misura di qualche cross ma si fa trovare sempre pronto in difesa.

    Pirlo 6: Nel primo tempo viene francobollato da Poli e non riesce a brillare sbaglia passaggi facili ma dopo il vantaggio si allenta la marcatura e lui torna a danzare con la palla tra i piedi.

    Marchisio 6: Nel primo tempo rifiata mentre nella ripresa si inserisce negli spazi e accompagna l’azione, da una sua conclusione nasce il calcio d’angolo del 1 a 0.

    Vidal 7,5: E’ il più continuo dei giocatori bianconeri in campo, si batte per tutti i 90 minuti, e confeziona un bellissimo assist per il gol della sicurezza.

    Pepe 5,5: Ancora in ritardo di condizione, sbaglia tutti i cross, ma ha il merito di metterci comunque sempre la grinta. Dal 52’ Bonucci 6: Entra e si piazza al centro della difesa a tre, questa volta senza sbavature.

    Matri 5: Sbaglia due gol nel primo tempo, ma è praticamente assente, giustamente sostituito. Dal 52’ Del Piero 7: Ripaga la fiducia di Conte con il gol del 2 a 0 e con una prestazione ad alti livelli, molto meglio di chi lo ha preceduto in campo.

    Vucinic 5,5: Questa volta la stella non brilla, ma era normale dopo i 120’ minuti di Martedì, viene aiutato poco dagli altri compagni di reparto. Dal 73’ Quagliarella 5: In campo si muove bene ma sbaglia 2 gol facili, un attaccante può sbagliare un gol ma 2 sono già troppi.

    Allenatore Conte 7: La sua Juventus ancora è imbattuta, ha il merito di saper leggere le partite, infatti dopo un primo tempo un po’ in affanno ridisegna la squadra, e nel secondo tempo schianta l’Inter.

    Gianluigi Buffon © Valerio Pennicino/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Julio Cesar 7: Determinante come il collega Buffon ma con un pizzico di fortuna in meno.

    Maicon 7: Le partite con la Juve lo esaltano e lui sfodera una prestazione grandiosa, salva sulla linea un gol già fatto.

    Lucio 5: Sbaglia sull’imbucata di Del Piero sul gol del 2 a 0 e non sempre è sicuro nelle chiusure.

    Samuel 6: E’ il migliore dei neroazzurri in difesa ma da solo non può reggere le avanzate bianconere.

    Nagatomo 5: In attacco si vede poco e in difesa sbaglia molto.

    Zanetti 6,5: Nonostante le sue primavere è sempre uno dei migliori in campo, è l’ultimo ad arrendersi.

    Stankovic 6: Nel primo tempo prende la sua squadra per mano e detta i tempi a centrocampo, cala vistosamente nella seconda frazione di gioco e i risultati si vedono.

    Poli 6,5: Ha il merito di fermare per tutto il primo tempo Pirlo, viene sostituito ingiustamente. Dal 67’ Faraoni 5,5: Entra quando la partita è già segnata.

    Obi 6,5: Nel primo tempo è devastante per corsa pressing e ritmo alto, ma cala alla distanza. Dal 67’ Pazzini 5: Non incide nei pochi minuti giocati.

    Milito 6: Cerca la rete in un paio di occasioni e si carica il peso dell’intero reparto offensifo dell’Inter, è poco aiutato da Forlan, ma lotta come un leone.

    Forlan 4,5: Non si registra una giocata degna di nota nei suoi 90 minuti in campo.

    Allenatore Ranieri 5,5: Azzecca le mosse del primo tempo, ma sbaglia tutto nel secondo le partite durano 90 minuti.

    HIGHLIGHTS JUVENTUS – INTER 2-0

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  • Juventus – Milan 2-2, le pagelle. Genio Vucinic, male Ibra

    Juventus – Milan 2-2, le pagelle. Genio Vucinic, male Ibra

    La Juve torna in finale di Coppa Italia a distanza di 8 anni dall’ultima volta, pareggiando 2-2 con il Milan nella semifinale di ritorno giocata allo Juventus Stadium. I bianconeri passano con Del Piero ma nella ripresa il Milan riesce a ribaltare il risultato e a ristabilire la parità con il 2-1 conquistato dalla Juve all’andata con Mesbah e Maxi Lopez portando la gara ai supplementari. Negli extra time la squadra di Conte trova il gol qualificazione con una splendida conclusione di Vucinic dalla distanza. Gran bella partita Juventus Milan, con le due squadre disposte a tutto in campo pur di superarsi e primeggiare in una stagione che le vede assolute protagoniste. La Vecchia Signora alla fine del match può vantarsi di aver mantenuto l’imbattibilità grazie all’eurogol di Vucinic e fregiarsi di aver nettamente vinto il confronto con il Milan nel 2012. La Juve in finale attende la vincente dell’altra semifinale Napoli – Siena, andata 1-2 in programma questa sera.

    Juventus – Milan 2-2, la partita

    PAGELLE JUVENTUS

    Storari 6,5 – Sui gol è incolpevole, ma ha il merito di farsi trovare pronto e preparato in tutti gli altri interventi.

    Lichtsteiner 6 – Meno lucido del solito sbaglia qualche appoggio e nn sempre riesce a chiudere dalle sue parti, stanco viene sostituito. (Dal 91’ Caceres 6,5 – Molto meglio del compagno si vede sia in fase difensiva ma è pericoloso anche quando attacca).

    Bonucci 5,5 – L’errore sul gol di Maxi Lopez macchia la sua prova fino a quel momento senza sbavature.

    Chiellini 6 – Anche lui sbaglia sul gol di Lopez ma in compenso si rende protagonista di moltissime chiusure in tutte le zone del campo, molto bene su Ibrahimovic.

    De Ceglie 6 – Pochissimi errori molta corsa ma si vede quasi solamente in difesa, infatti appoggia poco la manovra d’attacco.

    Pirlo 7 – Doveva essere un giocatore finito, a 33 anni e con quasi tutte le partite disputate da titolare in questa stagione tra campionato, Coppa Italia e Nazionale fornisce palloni con la solita classe e anche nei supplementari non si ferma mai.

    Vidal 6,5 – Molta sostanza, motorino infaticabile recupera moltissimi palloni è il primo a fare pressing, finisce zoppicando.

    Giaccherini 6,5 – Corre e gioca in tutte le parti del campo sia a sinistra sia a destra che al centro, fondamentale per gli schemi di Conte, ha il demerito di mangiarsi un gol solo davanti ad Amelia.

    Pepe 5,5 – Perde Mesbah in occasione dell’1-1 e sbaglia molti appoggi, non riesce mai a mettere un cross al centro dell’area avversaria, non è in grande forma e si vede. (Dal 63’ Marchisio 6 – Mette ordine a centrocampo, cerca qualche inserimento senza fortuna).

    Mirko Vucinic © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Vucinic 8 – Sigla un gol fantastico e regala la finale alla sua Juventus, delizia la platea con giocate di classe, a volte si intestardisce e perde qualche pallone ma se lo va a riconquistare, finalmente è un giocatore ritrovato.

    Del Piero 6,5 – Non tradisce le attese, lotta come un leone e sigla l’ennesimo gol al Milan, finchè rimane in campo non sbaglia un pallone, fa salire la squadra e la fa rifiatare nel momento del bisogno, esce tra gli applausi generali del pubblico presente . (Dal 74’ Borriello 4,5 – Al novantesimo minuto solo davanti ad Amelia si mangia il gol che avrebbe evitato i supplementari e non si rende utile nei seguenti 30 minuti di extra time).

    Allenatore Conte 6,5 – Disegna bene la squadra da mandare in campo, tranne il black out del secondo tempo indovina tutte le mosse compreso il 4-4-2 del finale che ha congelato il risultato.

    PAGELLE MILAN

    Amelia 7 – Salva il risultato in almeno un paio di circostanze su Giaccherini e su Borriello.

    Antonini 5,5 – Spinge poco e spesso viene saltato da Vucinic sulla sua corsia.

    Mexes 5,5 – In occasione del gol di Del Piero si lascia andare con molta leggerezza, cresce con il passare dei minuti ma spesso va in confusione; ha dalla sua un grande giocatore come Thiago Silva che ne limita i danni.

    Thiago Silva 7 – E’ sicuramente il migliore in campo dei rossoneri, non sbaglia mai un intervento e chiude in tutte le zone della difesa, eroico rimane in campo zoppicando.

    Mesbah 6,5 – Sigla un bel gol sfuggendo a Pepe e beffando tutta la retroguardia bianconera, poche volte va in affanno chiude in difesa e si propone in attacco, acquisto azzeccato.

    Muntari 6 – Inizia bene pressando tutti e tutto, ma piano piano diventa poco lucido ci prova sempre dalla distanza con pochissima fortuna.

    Seedorf 6,5 – Molti giovani hanno tanto da imparare da questo fuoriclasse che, al rientro da un infortunio, rimane in campo per 120 minuti sempre con la stessa classe; in campo si vede pure l’uomo perché è sempre il primo a chiedere scusa sui falli commessi, lui si che è lontano dalla provocazione.

    Aquilani 5 – Nervosissimo e spesso ridicolizzato in mezzo al campo, Vucinic gli nasconde il pallone e lui lo scalcia da tergo, fallo di frustrazione è sicuramente il peggiore in campo del Milan (Dal 68’ Nocerino 6 – Meglio del compagno ma non decisivo come al solito).

    Emanuelson 6,5 – Il primo tempo è un disastro, nel secondo tempo cambia posizione e cambia marcia alla partita.

    Ibrahimovic 5 – Poco incisivo come del resto tutto il Milan nel primo tempo, viene sostituito e la partita cambia in bene per i rossoneri (Dal 46’ M. Lopez 6,5 – In un solo colpo si beve la difesa bianconera e porta in vantaggio il Milan, molto più mobile di Ibrahimovic, ci prova in tutte le maniere).

    El Shaarawy 5,5 – Un passo indietro rispetto alle ultime gare disputate non incide mai. (Dal 78’ Inzaghi 5,5 – Tanta grinta, non basta, si accascia al suolo facendo temere il peggio, per fortuna sono solo crampi allo stomaco).

    Allenatore Allegri 5 – Cerca di fare pretattica facendoci rimanere con il dubbio Ibrahimovic dal primo minuto, il risultato è pessimo, si gioca troppo presto le sostituzioni finendo la partita con Inzaghi e Thiago Silva a mezzo servizio, un grande allenatore non dovrebbe fare questi errori da principiante, invece delle solite lamentele dovrebbe fare il mea culpa.

    JUVENTUS MILAN 2-2 VIDEO YOUTUBE

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  • Roma – Genoa 1-0, Osvaldo ‘fredda’ il Grifone

    Roma – Genoa 1-0, Osvaldo ‘fredda’ il Grifone

    Seconda vittoria consecutiva per la Roma che nel Monday Night della 28esima giornata di Serie A supera il Genoa rilanciandosi a ridosso del terzo posto; la zona Champions League, che solo fino a due giornate sembrava ormai impossibile da raggiungere con la sconfitta nel derby che aveva portato la Lazio a +10 sui cugini, torna ad essere a portata di mano e distante solo 4 punti.

    Così come successo nell’ultimo turno di campionato a Palermo, i giallorossi riescono a sbloccare la gara nei primissimi minuti di gioco, infatti al 3′ è Osvaldo, che rientrava dalla squalifica, a portare in vantaggio la Roma: Greco lancia l’attaccante italo-argentino, in posizione millimetrica di fuorigioco, verso l’area di rigore, il quale punta Marco Rossi e con un preciso rasoterra diagonale batte Frey. Ottava rete stagionale e primo centro nel 2012 per il centravanti giallorosso che poco dopo si divora la palla del 2-0 che avrebbe chiuso virtualmente la partita. Orfana di Totti, la Roma gestisce bene il vantaggio nel primo tempo concedendo poco al Genoa di Marino con il suo lungo fraseggio in mezzo al campo. A differenza delle uscite precedenti però si è vista una squadra più prudente e meno votata all’attacco con i due terzini, fondamentali per il gioco di Luis Enrique, Taddei, preferito a Rosi, e Josè Angel più bassi del solito e parsa molto più attenta a non commettere leggerezze soprattutto a centrocampo per non farsi trovare scoperta nella eventuale ripartenza dell’avversario.

    Nella ripresa la gara regala tante emozioni, sia da una parte che dall’altra. Marino crede nel pareggio e inserisce prima Jankovic per il deludente Rossi e poi Jorquera per Belluschi per dare più peso e fantasia all’attacco rossoblu e mettere in difficoltà la retroguardia giallorossa. Luis Enrique risponde togliendo uno spento Lamela per Bojan, cambio azzeccato perchè l’ex attaccante del Barcellona si rivela una spina nel fianco del Genoa mettendosi subito in mostra sfiorando il 2-0 da buona posizione angolando troppo il suo sinistro. La grande occasione però capita a Palacio, proprio il nuovo entrato Jorquera libera con un assist preciso al centro dell’area l’attaccante argentino che sciupa clamorosamente il punto del pari calciando la sfera sulla traversa. La Roma chiude in attacco, ci provano Marquinho, Osvaldo e Bojan ma Frey è sempre attento evitando ai suoi un passivo più pesante.

    Pablo Daniel Osvaldo © Paolo Bruno/Getty Images

    Buone notizie per i giallorossi vengono dalla difesa che per la seconda volta consecutiva riesce a non prendere reti, il nuovo atteggiamento difensivo di Luis Enrique ha dato più equilibrio al reparto arretrato che andava spesso in tilt. Ora servirà trovare continuità nei risultati, troppo altalenanti, per poter continuare ad ambire in un piazzamento Champions ma non sarà facile perchè sabato pomeriggio i giallorossi andranno a fare visita al Milan primo della classe e lanciato verso la conquista dello scudetto. Per il Genoa invece la classifica comincia a farsi preoccupante con una difesa che è la peggiore del torneo con 49 gol subiti in 28 partite disputate e con una vittoria che manca ormai da quasi due mesi. Il prossimo impegno casalingo contro una Fiorentina che sta attraversando una profonda crisi, sarà determinante per il futuro di Marino la cui panchina si fa sempre più rovente.

    PAGELLE ROMA – GENOA

    ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg 6.5; Taddei 6, Kjaer 6.5, Heinze 6.5, José Angel 6; Gago 6 (88′ Simplicio s.v.), De Rossi 6, Greco 6.5 (74′ Marquinho 6); Lamela 5.5 (59′ Bojan 7); Osvaldo 6.5, Borini 5.5. Allenatore: Luis Enrique 6

    GENOA (4-3-1-2): Frey 7.5; M. Rossi 4.5 (46′ Jankovic 6), Kaladze 5, Carvalho 5.5, Moretti 6; Mesto 6, Biondini 6.5, Veloso 6; Belluschi 5 (65′ Jorquera 6); Gilardino 5, Palacio 6. Allenatore: Marino 5.5

    HIGHLIGHTS ROMA – GENOA

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  • Udinese – Napoli 2-2 le pagelle.Ci pensa Cavani

    Udinese – Napoli 2-2 le pagelle.Ci pensa Cavani

    Partita importante per la lotta alla Champions, Udinese – Napoli si chiude con un pareggio che non accontenta più la squadra ospite, soprattutto per come è arrivato, sotto di due gol, infatti, gli uomini di Mazzarri dopo aver fallito un rigore con Cavani riescono a riequilibrare le sorti della partita con lo stesso Matador autore di una doppietta.

    Udinese

    Handanovic 6,5: il portierone slovacco è ormai un affermato pararigori anche ieri sera riesce ad ipnotizzare Cavani che gli spara addosso il tiro dal dischetto, ma poi lo punisce con una doppietta sul quale il numero uno friulano nulla può.

    Domizzi 5,5: stesso errore commesso in coppa, ci viene da pensare che sia un vizio, salta con le braccia larghe e concede un rigore agli avversari, poi non pago fa un entrataccia su Vargas al limite dell’area dalla cui punizione scaturirà il punto del 2-1, una serata rovinata da questi due episodi e che costano due punti alla propria squadra.

    Pasquale 6,5: sgroppa sulla fascia e offre deliziosi assist ai propri compagni, ingaggia uno splendido duello con Zuniga e lo vince, deve chinarsi anche lui alla forza del Matador.

    Pinzi 7: lotta su ogni pallone, sigla la rete del vantaggio con un facile tocco di piatto, propizia quella del secondo vantaggio e per poco non sigla la terza rete, di certo una prestazione da incorniciare per il centrocampista romano.

    Di Natale 6,5: forse stanco delle fatiche di coppa trova comunque il modo di mettere la propria firma sulla partita siglando la rete del doppio vantaggio, esce e la squadra subisce il pareggio, la sostituzione alla luce di quanto successo siamo sicuri che gli avrà lasciato un po’ di amaro in bocca.

     

    Edinson Cavani| © Dino Panato/Getty Images

    Napoli

    Britos 5: poco autoritario, spesso in balia degli avversari e in sofferenza nelle ripartenze in velocità della squadra di casa, deve sicuramente migliorare.

    Zuniga 5,5: all’89° ha la palla buona per la vittoria ma trova sulla sua strada Handanovic, per il resto della partita soffre da matti la sfida con Pasquale che lo surclassa quasi sempre in velocità e lucidità.

    Inler 6: il suo ritorno da ex non è dei migliori, senza infamia e senza lode la sua prestazione certo da lui ci si aspetta e si vuole molto di più.

    Dzemaili 6,5: schierato prima al posto di Hamsik poi nella sua più naturale posizione di centrocampista centrale, lo svizzero ex Parma non delude compiendo una gara d’ordine sempre attento a tamponare gli attacchi friulani, soffre come tutta la squadra i primi 60 minuti poi prova a suonare la carica con qualche sortita che lo porta anche alla conclusione.

    Cavani 7: se non fosse per il rigore fallito il voto sarebbe decisamente più alto, ma il Matador si fa nettamente perdonare siglando in 4 minuti la doppietta che vale il pareggio, prima con una splendida punizione dal limite e poi con una rasoiata di sinistro da dentro l’area di rigore.

    Udinese (3-5-1-1): Handanovic 6,5; Coda 5, Domizzi 6, Danilo 6; Pereyra 6 (41′ st Ekstrand sv), Pinzi 7, Pazienza 6, Asamoah 6, Pasquale 6,5; Fabbrini 5; Di Natale 6,5 (28′ st  Floro Flores 5,5). A disp.: Padelli, Fernandes, Armero, Abdi, Torje.

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 5,5, Cannavaro 6, Britos 5 (19′ st Vargas 5); Zuniga 5,5, Gargano 6 (9′ st Hamsik 6), Inler 6, Dossena 5,5; Dzemaili 6,5; Pandev 5, Cavani 7. A disp.: Rosati, Aronica, Fideleff, Fernandez, Ammendola.

     

    Highlights Udinese-Napoli

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  • F1, le pagelle del GP d’Australia. Button perfetto

    F1, le pagelle del GP d’Australia. Button perfetto

    Le pagelle dei protagonisti del Gran Premio d’Australia

    Button 10: capisce che è la sua gara già dall’inizio quando svernicia in partenza Hamilton allontanandosi con un ritmo quasi inavvicinabile. Lo stratega della Formula 1 si conferma tale, perfetta come al solito la gestione della gara, neanche la safety-car entrata a pochi giri dal termine riesce a guastargli la festa e soltanto la pole mancata per un solo decimo in qualifica gli ha impedito di coronare un week-end perfetto, ma si sa, quello che conta alla fine è solo la vittoria. Ed ecco spiegato il perchè molti quotisti già da sabato scommettevano sulla sua.

    Vettel 7,5: parte sesto e arriva secondo. Nessun sorpasso in pista e ha la fortuna di aver ritrovato come alleata la safety-car, che gioca uno scherzo ad Hamilton, facendogli guadagnare la seconda posizione. Raggiungere Button era impossibile e ha capito che quest’anno non sarà facile dominare come nel 2011 perchè la McLaren al momento è davanti alla sua “Abbey”, ma gli eventi oggi non gli sono andati certamente contro (chiedere allo sfortunato Schumacher, voto 8 che dopo averci messo del suo in partenza per agguantare la terza posizione viene appiedato dalla sua Mercedes, voto 4 che lo lascia senza cambio nel momento della lotta) e questo è un aspetto non irrilevante.

    Hamilton 6,5: la pole position di sabato lo aveva fatto ben sperare e invece Lewis non riesce a ripetere la bella prestazione della qualifica perdendosi sul più bello. Superato sin dal via da Button deve vederselo scappare senza riuscire a tenere il suo passo e alla fine quello che deve mangiarsi le mani per il risultato è proprio Luigino. Sfortunato alla fine quando la safety-car gli fa perdere la seconda posizione ai danni di Vettel, ma l’errore nel ritardare di un giro il primo pit-stop gli è stato fatale. Sarebbe stata una beffa se Webber gli avesse tolto anche la “gioia” del podio ma, fortuna per lui, così non è stato.

    Webber 7: neanche lui riesce a spiegarsi come ha fatto ad uscire indenne dallo scontro in partenza con altre due vetture, costrette poi al ritiro. Scivola in nona posizone ma passato lo spavento poi si riprende aiutato anche dalla safety-car che gli permette di sopravanzare Alonso. Alla fine guadagna una posizione rispetto alla partenza chiudendo in quarta piazza e a pochi decimi dal podio, ma di certo nella sua gara di casa ci si aspettava di più.

    Alonso 8,5: forse non parte male come lo scorso anno ma poco ci manca. La F2012 è nata male e manca di competitività, ma nonostante questo Nando tira il solito coniglio dal cilindro compiendo un vero e proprio miracolo e di più davvero non gli si può chiedere. La fortuna, che oggi era ospite del box Red Bull, gli gira le spalle a favore di Webber nel finale, con la safety-car che nel walzer dei pit-stop gli fa perdere la quarta posizione a favore dell’australiano. Ma in Ferrari resta senza dubbio l’unico punto fermo.

    Ferrari 5: distante anni luce al momento da Red Bull e soprattutto McLaren, che ha recuperato tutto il gap nei confronti della scuderia anglo-austriaca. Quello che non si riesce a spiegare è il perchè non ci riescano neanche nel team di Maranello. E’ vero che la progettazione di un’auto completamente nuova rispetto al passato richiede tempo per migliorare, ma se davanti scappano, dietro stanno arrivando e anche quest’anno ci sarà da soffrire.

    Jenson Button © Clive Mason/Getty Images

    McLaren 10: siamo soltanto alla prima gara ma al momento la scelta del team di non optare per lo scalino sul muso e  di andare controtendenza rispetto alle avversarie sta pagando. La nuova Mp4-27 è sembrata fin da subito la macchina più veloce e a differenza dello scorso anno non è costretta a rincorrere, essendo al momento la macchina migliore del lotto. Proprio per questo la Freccia d’Argento si candida quest’anno come seria pretendente per il titolo mondiale. Merita pienamente la testa della classifiica.

    Massa 4: la giornata del buon Felipe rispecchia pienamente la condizione della Ferrari. Fatica a trovare il giusto assetto e combatte più con i problemi della F2012 che con gli avversari in pista. Lottare come oggi nelle retrovie  non è certo quello che nel team si aspettano, nella stagione che deve essere del riscatto. Deve dimostrare di valere e di meritare la Ferrari e al momento non lo sta facendo.

    Raikkonen 8: la gara del rientro sembra essere stregata sin dal sabato, in cui non riesce ad andare oltre la 18esima posizione, addirittura fuori nella Q1. Sembra, perchè grazie alla sua bravura (e anche agli errori altrui) Iceman riesce a risalire fino alla settima posizione lottando in pista come ai vecchi tempi, che per suo dire era la cosa che più gli mancava. Può fare certamente di meglio e deve togliersi ancora un pò di ruggine di dosso, ma questi primi punti mondiali sono oro sia per il morale che per la classifica.

    Regia 0: pessima la scelta nel finale di indugiare nelle retrovie mentre davanti si ritrovavano a lottare “per caso” grazie all’entrata in pista della safety-car, che aveva ricompattato il gruppo. Ci si lamenta dello spettacolo, che negli ultimi tempi sembra essersi perso per strada in Formula 1, poi quel minimo di duelli non viene neanche inquadrato. Siamo alla prima gara, ma se il buongiorno si vede dal mattino…