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  • Le pagelle di Slovacchia – Italia. Si salva solo Quagliarella

    Marchetti: 4,5 La paura fa novanta. Il portierino del Cagliari dimostra di esser ancora acerbo per palcoscenici internazionali. Non specifiche colpe sui gol ma manca sempre l’ultimo centimetro.

    Zambrotta: 4,5 In azzurro di solito trovava nuova linfa. Questa sera cade insieme al resto della squadra.

    Cannavaro: 4 Il capitano non ne ha più. Manca all’Italia il suo timoniere

    Chiellini: 4,5
    Per un pò sembra esser l’uomo lucido della difesa, poi va anche lui in bambola.

    Criscito: 5 Dovrebbe esser uno dei volti nuovi dell’Italia che verrà ma dimostra di esser ancora acerbo.

    Gattuso: 5
    Lippi gli chiede pressing e grinta come ai vecchi tempi ma Ringhio dopo un annata incolore è in riserva.

    De Rossi: 3 Sulla carta il miglior giocatore azzurro, in campo ne combina di tutti i colori. Disastroso

    Montolivo: 4
    Al pari di Criscito dovrebbe esser il leader del centrocampo di Prandelli. Al momento sembra non aver gli attributi necessari.

    Pirlo: 6 Non è in condizione ma i suoi piedi sono gli unici ad esser illuminati.

    Pepe: 4 Nelle altre partite non aveva demeritato ma oggi dimostra tutti i suoi limiti. Tanta corsa e grinta ma pochissima lucidità

    Iaquinta: 4 Da prima o da seconda punta non convince. Dopo un annata passata in infermeria non doveva esser la prima scelta di Lippi.

    Di Natale: 3,5 Il dieci sulle spalle è troppo pesante

    Quagliarella: 6 In 45′ minuti ha forse aumentato il rammarico per quello che poteva esser e non è stato.

    Slovacchia:
    Mucha 6,5; Pekarik 6, Skrtel 6,5, Durica 6, Zabavnik 6; Strba 7 (42’st Kopunek 6,5), Kucka 6,5; Hamsik 6,5, Vittek 7,5 (47’st Sestak sv), Stoch 6,5; Jendrisek 6 (49’st Petras sv).

  • Le pagelle di Italia – Nuova Zelanda

    Marchetti: sv E’ poco reattivo sul tiro ravvicinato di Smeltz ma la colpa del gol non è certo sua. Vive un pomeriggio da spettatore non pagante.

    Zambrotta: 6,5 Non ci sta a perdere e sforna una prova tutto cuore e grinta. E’ uno dei pochi a tentare il tiro e le incursioni sull’out destro.

    Cannavaro: 5 Dopo il mezzo errore all’esordio, oggi interviene in maniera goffa regalando il vantaggio ai neozelandesi. Il Dubai è vicino, per sua fortuna.

    Chiellini: 6 Bene in difesa, non ha la lucidità necessaria per metter a segno un gol facile facile nel primo tempo.

    Criscito: 5,5 Meno brillante dell’esordio, ha comunque il merito del cross per De Rossi da cui è scaturito il rigore.

    Pepe: 6 Tanto cuore lo porta a strafare ma non andava sostituito.

    De Rossi: 6,5 Si procura il rigore e cerca spesso il lancio illuminante, ma predica nel deserto.

    Montolivo: 7 Non è Pirlo ma lo può diventare. Coraggioso al punto giusto da risultare il migliore in campo.

    Marchisio: 4,5 Il suo momento di forma non è dei migliori ma paga anche la testardaggine di Lippi che lo schiera sempre fuori ruolo.

    Iaquinta: 5,5 Segna il rigore del pari e si danna come al solito l’anima in aiuto della squadra.

    Gilardino: 4
    C’è pure Gilardino? Seconda partita azzurra e palloni scagliati verso la porta avversaria? ZERO.

    Camoranesi: 6,5 La condizione non lo assiste ma l’oriundo è insieme a Montolivo l’unico a prendersi qualche rischio.

    Di Natale: 5 Un tiro in girata all’inizio e poi nulla più. Dovrebbe metter il suo talento al servizio dei compagni e non lo fa.

    Pazzini: 5 Prende il posto di Gilardino in tutto e per tutto.

    Lippi: 4 Le scelte tecniche lo incastrano e il tormentone Cassano torna in auge.

    Nuova Zelanda (4-5-1): Paston 7; Reid 6, Nelsen 6,5, Vichelich 6 (36′ st Christie sv), Smith 6; Fallon 5,5 (18′ st Wood 6,5), Bertos 6, Elliot 6,5, Lochhead 6, Killen 5 (48′ st Barron sv); Smeltz 6,5. A disposizione: Bannatyne, Moss, Sigmund, Boyens, Brown, McGlinchey, Clapham, Mulligan, Brockie. All. Herbert

  • Le pagelle di Italia – Paraguay. Bene Pepe e Montolivo, Gilardino?

    ITALIA

    BUFFON 6 – Poche colpe sul gol, per il resto vive 45′ minuti da spettatore

    MARCHETTI (dal 1′ st) sv – Sufficienza di stima ma non corre praticamente mai nessun pericolo.

    ZAMBROTTA 5,5
    – La voglia c’è, la grinta pure manca purtroppo la gamba. Spesso poco lucido in fase offesica

    CANNAVARO 6
    – Non è gladatorio come in Germania ma la sua prova è sempre sufficiente

    CHIELLINI 6 – Partita tranquilla senza infamia e senza lode.

    CRISCITO 6,5 – Parte con il freno a mano tirato forse impaurito dall’esordio. Cresce alal distanza, positiva la sua prova.

    DE ROSSI 6,5
    -Ha qualche responsabilità sul gol del Paraguay ma poi sale in cattedra. Gol e tanta legna in mezzo al campo

    MONTOLIVO 7 – Qualità, quantità e tanta voglia lo segnalano come uno degli elementi positivi su cui contare. Anche con il ritorno di Pirlo meriterebbe la riconferma.

    MARCHISIO 5- La sua duttilità inizia ad esser la sua rovina. E’ spesso il tappabuchi ma alla fine ne perde in lucidità.

    CAMORANESI (dal 14′ st) 5 -Fermo e disattento rischia dilasciar gli azzurri in dieci per la sua irruenza.

    PEPE 7 –Sette polmoni Pepe. Il neo juventino è in gran forma dimostrando di tanto dinamismo e qualità.

    IAQUINTA 5,5 –
    Corre ma spesso con poca lucidità e non mai pericoloso in area di rigore.

    GILARDINO 4,5 – ha il peso dell’attacco sulle sue spalle ma non è in un grande momento di forma.

    DI NATALE (dal 27′ st) 5 – Metà ripresa è poco per bocciarlo ma manca ancora di convinzione.

    LIPPI 6 -Con gli uomini a disposizione fa quel che può. Lo deludono le punte ma la condizione della squadra depone a suo favore

  • Il Pagellone del Giro d’Italia 2010

    Il Pagellone del Giro d’Italia 2010

    Il Giro d’Italia 2010 ha riportato sotto i riflettori Ivan Basso che, dopo i noti problemi, ha bissato il successo rosa del 2006. Ecco il pagellone del Giro:

    10 IL PUBBLICO:
    sotto il sole (poco per la verità) o sotto la pioggia (tanta, troppa), il popolo del ciclismo ha assiepato le strade incitando i propri beniamini. Per tutti un incitamento o un appaluso, l’apoteosi del tifo pro e non del tifo contro di matrice calcistica. Dopo le ultime vicende legate al doping, qualcuno aveva paventato il rischio disamoramento del pubblico: smentito categoricamente dai fatti.

    9,5 IVAN BASSO:
    Era dato per favorito nel Giro dei grandi assenti e non si è sottratto alle sue responsabilità sorretto da una squadra fortissima e da una condizione psico-fisica ottimale. Rimedia alla tappa Lucera-L’Aquila con un resto di Giro perfetto, vincendo sullo Zoncolan e strappando il rosa ad Arroyo all’Aprica. Un grande leader, a dispetto dei detrattori, ed un campione ritrovato.

    9 TEAM LIQUIGAS. Era stata annunciata ai nastri di partenza come la squadra più forte presente al Giro e le strade italiane hanno confermato senza possibilità di smentita le previsioni della vigilia. Un team allestito per vincere dove ogni componente sapeva il proprio ruolo e lo ha svolto in modo impeccabile, da Agnoli a Kiserlovski passando per Szmyd e Vanotti fino a giungere ai due capitani senza escludere nessuno: una vera corazzata.

    9 VINCENZO NIBALI. Inserito in extremis in luogo di Pelizzotti, lo ‘squalo ’ si è reso artefice di una corsa rosa strepitosa a dir poco. Tre giorni in Maglia Rosa (interrotti solo dalla caduta di Montalcino), una tappa vinta (quella del Monte Grappa con una splendida stoccata in discesa), il fondamentale aiuto fornito a Basso ed il terzo posto finale: l’Italia del Pedale ha trovato il fuoriclasse del futuro.

    8 DAVID ARROYO. Non era dato tra i favoriti alla vittoria finale ed aveva scarsa considerazione anche tra gli outsiders ma questo spagnolo, secondo dietro Basso, ha disputato davvero un ottimo Giro ‘rischiando’ di portare a casa la maglia rosa finale. La sua discesa sul Mortitolo resterà un capolavoro, purtroppo (per lui) incompiuto.

    8 GLI AUSTRALIANI.
    Se il ciclismo italiano ha tanto sofferto in questo Giro ed è stato salvato dalla vittoria finale di Basso e dalle performances di Scarponi e Nibali, il movimento australiano si conferma in grande stato dando spettacolo, cogliendo successi di giornata e portando a casa la Maglia Rossa (Evans),la Maglia Verde (Lloyd) e quella bianca (Porte, il campione del domani).

    7,5 MICHELE SCARPONI. Beffato da Garzelli alla Tirreno-Adriatico (che gli nega il bis alla Corsa dei Due Mari), bissa il dispiacere per 13’’ finendo quarto dietro Nibali. Si accomoda dunque ai piedi del podio in un Giro che lo ha visto sempre protagonista (con una vittoria di tappa a nobilitare la sua corsa): è una splendida realtà del ciclismo italiano.

    7 ALEXANDRE VINOKOUROV.
    Non era giunto in Italia per vincere ma ha vestito 5 giorni la maglia rosa, ha vinto una tappa e colto il sesto posto finale lottando sempre. Ha pagato a caro prezzo l’imboscata della tappa Lucera- L’Aquila dove molti team,la sua Astana in primis, hanno sbagliato l’approccio e la lettura della corsa.

    6,5 CADEL EVANS. Avevano presentato il Giro 2010 come una sfida a due tra lui e Basso ed in effetti è stato così nonostante la grande corsa disputata da Arroyo. Capitano di una squadra che non lo ha aiutato, ha portato a casa la Maglia Rossa finale, una vittoria di tappa (Montalcino) ed ha indossato anche la maglia rosa. Non al meglio, poteva fare sicuramente di più ma è stato impareggiabile per grinta ed orgoglio.

    Una MENZIONE POSITIVA merita GILBERTO SIMONI che, dopo tanti successi regalati al suo pubblico, ha salutato il Giro in questa edizione dando dimostrazione di grande orgoglio.
    INSUFFICIENTI,invece, CARLOS SASTRE e DAMIANO CUNEGO che, giunti al Giro con obiettivi diversi, hanno fallito la corsa rosa.

  • Le pagelle di Bayern Monaco – Inter. Milito 10 e lode

    Milito: 10 e lode Si scopre a trentanni uno dei migliori attaccanti al mondo. Corona una stagione super mettendo a segno il doppio sigillo nella finalissima. Extraterrestre.

    Sneijder: 8
    La sua confidenza con il pallone è unica. Mai banale, mai eccessivo è l’uomo ideale per lanciare il Principe Milito.
    Pandev: 7,5 Lo davano stanco e fuori forma, questa sera è stato superlativo. Il lavoro che gli chiede Mourinho è duro ma il macedone risponde presente.
    J. Zanetti: 7 Capitano mille polmoni. Corona il sogno di una vita.

    J. Cesar: 8 L’Inter soffre un pò ad inizio ripresa e se non cade è sopratutto merito suo

    Robben: 7
    Ha talento da vendere è il solo a tentare di impensierire la difesa nerazzuraa.

    IL TABELLINO
    BAYERN MONACO-INTER 0-2

    Bayern M. (4-2-3-1): Butt 6,5; Lahm 6, Demichelis 5, Van Buyten 5, Badstuber 5; Schweinsteiger 6, Van Bommel 6; Robben 7, Muller 5,5, Altintop 6,5 (17′ st Klose 6); Olic 6 (29′ st Gomez sv). A disp.: Rensing, Contento, Pranjic, Gorlitz, Tymoshchuk. All.: Van Gaal
    Inter (4-2-3-1): Julio Cesar 8; Maicon 6, Lucio 5,5, Samuel 7, Chivu 5,5 (23′ st Stankovic 6); Zanetti 7, Cambiasso 6,5; Eto’o 6, Sneijder 8, Pandev 7,5 (34′ st Muntari sv); Milito 10 (46′ st Materazzi sv). A disp.: Toldo, Cordoba, Mariga, Balotelli. All.: Mourinho
    Arbitro: Webb (ING)
    Marcatori: 35′, 25′ st Milito
    Ammoniti: Demichelis, Van Bommel (B), Chivu (I)
    Espulsi: nessuno

  • Le pagelle di Milan – Juventus 3-0

    Le pagelle di Milan – Juventus terminata 3-0

    Dida 6.5: ultima apparizione a San Siro dopo 7 anni di Milan in cui ha vinto praticamente tutto; parte non benino con l’intervento un pò goffo non trattenendo un tiro di Marchisio, si fa trovare pronto sulla sventola di Del Piero. Preciso nelle uscite.

    Thiago Silva 7: oscura Iaquinta per tutti i 90′ rendendolo inoffensivo, quando gli sfugge dalle grinfie compie un recupero prodigioso in scivolata con l’attaccante a tu per tu con Dida.

    Favalli 6.5: come Dida termina l’avventura al Milan essendo in scadenza di contratto; nessuna sbavatura in difesa, serata tranquilla al fianco di Thiago Silva resa facile dalla Juventus. Gli resta da decidere se appenderà le scarpette al chiodo.

    Antonini 7: primo gol in campionato con la maglia del Milan per il terzino sinistro lanciato in quel ruolo proprio da Leonardo. Non corre praticamente nessun rischio sulla sua corsia di competenza.

    Pirlo 7: sempre pulito nei passaggi, come al solito millimetrici. In crescita rispetto alle ultime prestazioni negative. La Nazionale al Mondiale ha bisogno dei suoi colpi.

    Ronaldinho 7.5: il primo gol è un regalo di Grosso, il secondo è un colpo da antologia li dove Manninger non può arrivare. Una doppietta per salutare San Siro definitivamente? I saluti che gli riservano i compagni di squadra al momento della sua sostituzione tra gli applausi del pubblico fanno pensare ad un addio del brasiliano.

    Leonardo 9: una media tra l’8 alla stagione (non gli si poteva chiedere di più) e il 10 da dare all’uomo che ha dimostrato di essere. Un signore, un bravo ragazzo. Grande professionalità e stile; mai una parola fuori posto, elegante e rispettoso come pochi nelle sue dichiarazioni e un sorriso brillante sempre stampato in faccia anche nei momenti bui. Sempre disponibile con la stampa, mancherà tanto al nostro calcio. Personalmente scettico alla sua nomina di allenatore del Milan, totalmente ricreduto nel corso della stagione. Consentiteci di fargli un grosso in bocca al lupo per il suo avvenire.

    Buffon 5.5: fortuna per lui che chiude la stagione più nera della storia della Juventus anzitempo, resta negli spogliatoi per problemi muscolari (?). Rassegnato, potrebbe essere stata l’ultima partita con la maglia bianconera: le sirene inglesi, davanti ad una mediocrità della squadra, si fanno sempre più allettanti.

    Cannavaro 5 e Chiellini 5.5: stasera ne combinano di tutti i colori. Il primo è sempre in ritardo, il secondo gioca al di sotto delle sue possibilità, forse entrambi con la testa già al Mondiale. Gli attaccanti del Milan sembrano giganteggiare.

    Grosso 4: non ci siamo accorti fosse in campo.

    Marchisio e Candreva 5.5: la Juventus deve ripartire da loro per il centrocampo, le qulità ci sono. Stasera figurano tra i migliori ma comunque la prestazione rimane negativa.

    Del Piero 5.5: la voglia del capitano c’è, ma non basta. E’ l’unico ad impegnare Dida. Si nota la sua frustrazione quando sul 3-0 a favore del Milan e a pochi minuti dal termine si dispera per un salvataggio di un difensore rossonero in calcio d’angolo, il suo stato d’animo la dice tutta.

    Zaccheroni 4: qualcuno diceva che era impossibile fare peggio di Ferrara, lui ci è riuscito ma le colpe non sono tutte da imputare a lui. Ha preso una squadra in grave crisi e l’andamento della stagione era già segnato ma alcune sue scelte non sono piaciute per niente come il suicidio contro il Fulham al Craven Cottage negli ottavi di Europa League che ha segnato l’eliminazione della Juventus dalla competizione dove partita con un vantaggio di 4 reti (compreso il gol di Trezeguet del ritorno) a 1. Altre scelte più che discutibili in campionato, far giocare poco Candreva e far giocare fuori ruolo Marchisio, le incomprensioni con Diego e tanto altro. Poteva essere l’occasione del rilancio. Auguriamo anche a lui di trovare presto una nuova sistemazione.

    MILAN (4-2-1-3): Dida 6.5 (87′ Abbiati sv); Zambrotta 6.5, Thiago Silva 7, Favalli 6.5 (61′ Nesta 6), Antonini 7; Gattuso 6.5, Pirlo 7; Seedorf 6.5; Pato 6.5, Borriello 6.5, Ronaldinho 7.5 (70′ F. Inzaghi sv).
    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 5.5 (46′ Manninger 5.5); Zebina 5 (76′ Caceres sv), F. Cannavaro 5, Chiellini 5.5, Grosso 4; Salihamidzic 5 (46′ Camoranesi 5), Poulsen 4.5, Marchisio 5.5; Candreva 5.5; Iaquinta 5, Del Piero 5.5.

  • F1: le pagelle del Gp di Spagna

    Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Spagna

    Webber 10: è stato il più veloce di tutto il weekend catalano: pole position e vittoria, gli manca solo il giro più veloce in pista andato ad Hamilton ma la costanza dei tempi sul giro è stata impressionante. Senza rivali, neanche il compagno di squadra Vettel è riuscito a stargli dietro. Un razzo. Complimenti all’australiano.

    Red Bull 9.5: meriterebbe il voto più alto in pagella ma l’inconveniente capitato sulla vettura di Vettel influisce nel complessivo. E’ la macchina migliore: paga solo in affidabilità, particolare importante e da non trascurare.

    Hamilton 9: sfortunato al penultimo giro quando è costretto al ritiro per il cedimento della sospensione anteriore sinistra della sua McLaren mentre era in seconda posizione. Peccato perchè nonostante la superiorità dimostrata dalla Red Bull è rimasto attaccato negli scarichi di Vettel per poi effettuare il sorpasso al pit-stop. Magra consolazione è suo il giro più veloce in pista.

    Alonso 9: lui ed Hamilton sono gli unici a tenere il ritmo delle Red Bull. Lo spagnolo fatica all’inizio ma da metà gara in poi si esalta facendo vedere al suo pubblico un paio di giri veloci in successione. Poi è fortunato a scalare dalla quarta alla seconda posizione per i problemi di Vettel e Hamilton.

    Schumacher 8: finalmente una gara degna del suo nome. Per la prima volta in questa stagione termina davanti al compagno di team Rosberg e si difende da grande combattente dagli attacchi di Button, nettamente più veloce di lui.

    Sutil 8: altri punti importanti conquistati dal tedesco della Force India. Un settimo posto frutto di tanto lavoro dei tecnici della scuderia indiana ma anche della qualità del pilota ormai pronto al grande salto in un top team.

    Massa 5: un weekend da dimenticare completamente a parte il sesto posto conquistato. Le voci su un possibile addio a fine stagione in favore di Kubica potrebbero influire molto sul suo rendimento.

    Rosberg 5: dopo 4 Gran Premi condotti da campione questa volta deve arrendersi, arrancando nelle retrovie. Finisce 13esimo. Una giornata storta può capitare, cercherà il pronto riscatto già dal prossimo Gp.

    Gp Spagna 4: poco spettacolo per il pubblico. Gara ravvivata in parte solo dai problemi tecnici di Vettel e Hamilton. I sorpassi effettuati si possono contare sulle dita di una mano.

  • Le pagelle di Genoa – Milan 1-0

    Fatich: 6,5 Il suo ingresso nel secondo tempo cambia la partita. Vivace e prezioso il suo contributo sulla fascia

    Sculli: 6,5 E’ l’uomo di Gasperini. Corre, raddoppia in difesa e oggi si regala un bel gol.

    Zapater: 6,5 Con Gattuso in campo fa un pò più di fatica dopo giganteggia.

    Thiago Silva 6,5
    Meriterebbe una statua. Chiude ogni varco possibile, certezza.

    Flamini: 4 Il calcio non è mestiere per lui. Ennesima prestazione macchiata da falli assurdi, deve fare le valigie.

    Borriello: 5,5
    E’ sempre generoso ma lo vorremmo più incisivo sotto porta.

    IL TABELLINO
    Genoa-Milan: 1-0

    Genoa (3-4-3): Amelia 6,5; Tomovic 5,5, Papastathopoulos 5,5(1’st. Fatic 6,5), Bocchetti 6; Mesto 6, Zapater 6,5, Juric 6, Criscito 6,5; Sculli 6,5, Acquafresca 6 (20’st. Suazo 6), Palacio 6 (42’st. Palladino sv). A disposizione: Scarpi, Gucher, Aleksic, Milanetto. All.: Gasperini
    Milan (4-2-1-3): Dida 6,5; Abate 5, Thiago Silva 6,5, Favalli 6, Antonini 5(30’st. Zambrotta 6); Pirlo 5, Flamini 4; Gattuso 6(10’st. Seedorf 4,5); Pato 5 (20’st. Huntelaar 5), Borriello 5,5, Ronaldinho 5. A disposizione: Abbiati, Bonera, Jankulowski, Inzaghi. All.: Leonardo
    Arbitro: Damato
    Marcatori: 11’st. Sculli
    Ammoniti: Bocchetti (G); Gattuso (M)
    Espulsi: Flamini per doppio giallo (M)

  • Le pagelle di Lazio – Inter 0-2

    Le pagelle di Lazio – Inter terminata 2-0 per i nerazzurri

    Muslera 7.5: è da applausi, salva la propria porta in almeno 3 occasioni e deve sorbirsi pure i fischi dei suoi tifosi. Per una volta che il portiere era in forma…grande professionista.

    Zarate 6: ci prova ma è lasciato troppo solo contro due giganti quali sono Lucio e Samuel; dimostra di avere ottime doti tecniche nei suoi dribbling.

    Il resto dei giocatori della Lazio sv: non pervenuti

    Samuel e Thiago Motta 6.5: meritano mezzo voto in più rispetto ai compagni di squadra perchè i loro gol portano le firme del successo.

    LAZIO (3-5-2): Muslera 7.5; Biava sv, Dias sv, Radu sv; Lichtsteiner sv, Brocchi sv (85′ Scaloni sv), Baronio sv (61′ Hitzlsperger sv), Mauri sv, Kolarov sv; Floccari sv (68′ Foggia sv), Zarate 6.
    INTER (4-3-2-1): Julio Cesar sv; Zanetti 6, Lucio 6 (75′ Cordoba sv), Samuel 6.5, Chivu 6; Stankovic 6, Cambiasso 6, Thiago Motta 6.5; Maicon 6, Sneijder 6 (68′ Milito 6); Eto’o 6 (73′ Muntari sv).

  • Le pagelle di Parma – Roma 1-2

    Le pagelle al termine di Parma – Roma finita 2-1 per gli ospiti.

    Dellafiore 6: controlla bene Vucinic nel primo tempo, un pò meno nella ripresa quando deve marcare Toni.

    Lanzafame 6.5: entra a partita in corso e da una scossa alla partita: prima prende la traversa poi segna il gol del 2-1, un pò fortunoso, che riapre la partita.

    Galloppa 6.5: ottimo lavoro sul centrosinistra sia in fase di copertura che in quella offensiva. Partita ordinata.

    Biabiany 7: è imprendibile, quando parte sembra Speedy Gonzales mostrando grandi doti da velocista. E’ costantemente una spina nel fianco per la Roma che deve ricorrere anche alle maniere forti per fermarlo.

    Juan 6.5: rimane la colonna della difesa giallorossa anche se oggi commette qualche sbavatura in più del solito.

    Taddei 7: oltre al gol del momentaneo 2-0, si sacrifica soprattutto in fase di copertura. Importante il suo possesso nella fase clou della gara.

    Toni 6.5: entra nel secondo tempo al posto di Vucinic e prende “legnate” a destra e a manca. Fa respirare la squadra guadagnandosi una miriade di falli.

    Totti 6.5: beffa Mirante con un magnifico pallonetto portando la Roma in vantaggio, nella ripresa è troppo egoista quando invece di servire Toni tutto solo davanti a Mirante preferisce fare da solo prendendo il palo e fallendo il raddoppio che poteva chiudere la partita. L’errore gli sarebbe costato caro se il Parma avesse pareggiato.

    PARMA (3-5-2): Mirante 6; Dellafiore 6, Lucarelli 6, Castellini 6; Valiani 6.5, Dzemaili 5.5 (64′ Lanzafame 6.5), Jimenez 6, Galloppa 6.5, Antonelli 6.5; Biabiany 7, Bojinov 5.5 (46′ Crespo 6).
    ROMA (4-2-3-1): Julio Sergio 6; Cassetti 5.5, Juan 6.5, Burdisso 6.5, Riise 6; De Rossi 6, Perrotta 6; Taddei 7, Menez 5 (46′ Mexes 6), Vucinic 5.5 (46′ Toni 6.5); Totti 6.5 (90′ Baptista sv).