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  • Palermo – Catania 1-1, Miccoli salva i rosanero

    Palermo – Catania 1-1, Miccoli salva i rosanero

    Termina 1-1 l’attesissimo derby di Sicilia della 35^ giornata di Serie A.  Palermo Catania si affrontano a viso aperto senza pressioni di risultato. Rosanero a quota 41 punti ad un passo dalla matematica salvezza. Rossoazzurri a quota 46, oramai lontani da obiettivi europei.

    Non si registra il tutto esaurito allo Stadio Renzo Barbera, scenario insolito per il derby isolano. Bortolo Mutti, non rivoluziona la squadra affidandosi ai soliti undici. Montella recupera diversi infortunati e si affida al solito 4-3-3 con Gomez e Barrientos al sostegno dell’ unica punta Bergessio. Partono forte gli etnei, vicinissimi al goal dopo soli 40 secondi con un colpo di testa ravvicinato di Motta, a lato di poco. Il Palermo paga la mancanza di qualità tecnica in mezzo al campo; i rossoazzurri  mantengono il pallino del gioco rendendosi ancora pericolosi in due occasioni prima con Bergessio, poi con El Papu Gomez, ma in entrambe le occasioni Viviano risponde presente.

    Fabrizio Miccoli © Tullio M. Puglia Getty Images Sport

    Al 25′ primo episodio cruciale del match. Sciabolata in area di rigore Rosanero da parte di Gomez, sponda di testa di Barrientos e tapin vincente di Legrottaglie da zero metri, 1-0 ospite! Il Palermo prova ad aumentare il ritmo, ma la gabbia etnea funziona perfettamente e i padroni di casa appaiono in serie difficoltà. Ci prova Miccoli a ridosso della mezz’ ora, ma il suo tiro termina alto sulla traversa della porta difesa da Carrizo. La prima frazione termina qui, ottimo Catania, male il Palermo.

    La ripresa si apre con un colpo di scena. Altro Palermo, altro ritmo da parte dei padroni di casa, subito in goal con Miccoli al 47′. Scatto fulmineo dell’ attaccante salentino, sinistro a fil di palo e “palla in buca”, 1-1 e tutto da rifare per gli ospiti. Il Palermo cambia marcia e affonda il piede sull’ acceleratore , il Catania bada a difendersi e alle ripartenze. Il finale serve solo per sancire il pareggio tra le due squadre. Finisce così, Palermo Catania 1-1.  I rosanero agguantano quata 42 punti in classifica, il Catania consolida il record di punti in Serie A  volando a quota 47.

    Le Pagelle:

    PALERMO

    Viviano 6,5:  Tornato su grandi livelli, sventa le minacce etnee da ogni angolo possibile. Incolpevole sul goal di Legrottaglie. DI QUI NON SI PASSA

    Silvestre 7:  L’ex di turno, “il traditore”, per vederla in ottica rossoazzurra. Prestazione di grande livello. Trasmette sicurezza all’ intero reparto. MURAGLIA ARGENTINA

    Miccoli 7,5 : Il capitano non si arrende mai e ne da la prova anche nella partita più “sentita” dell’anno! Decisivo il suo goal per le definitive certezze salvezza dei rosanero. ETERNO

    CATANIA

    Motta 5,5 : Si divora il possibile vantaggio etneo dopo soli 40 secondi. Soffre gli inserimenti di Miccoli dalla sinistra. RIMANDATO

    Lodi 6: Solito geometra del centrocampo. Paga le rapide ripartenze dei rosanero, ma riesce comunque a cavarsela egregiamente. PIEDE CALDO

    Gomez 7: Scheggia impazzita nella difesa Palermitana. Non lo prendono mai. Salta l’uomo con estrema facilità. Unico neo la poca freddezza sotto porta. FURETTO

    PALERMO(4-3-1-2): Viviano 6,5, Munoz 6, Migliaccio 6, Silvestre 7, Mantovani 6, Barreto 5,5, Donati 5,5, Bertolo 5,5(Acquah 88’s.t.), Ilicic 5(Zahavi 85’s.t.), Miccoli 7,5, Hernandez 5(Budan 82’s.t.). A disp.: Tzorvas, Milanovic, Pisano,  Vazquez. All. Mutti

    CATANIA(4-3-3): Carrizo 6, Motta 5,5, Spolli 5,5, Legrottaglie 6,5, Marchese 6, Izco 6, Lodi 6, Almiron 6(Seymour 67’s.t. 6),  Gomez 7, Bergessio 5,5, Barrientos 6,5 (Llama 75’s.t.)(Catellani 78’s.t. 6). A disp.: Terracciano,  Bellusci, Ricchiuti, Lanzafame. All. Montella

    Palermo-Catania 1-1 highlights Goals 28/04/2012
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  • Udinese – Inter 1-3, nerazzurri tornano nella corsa Champions

    Udinese – Inter 1-3, nerazzurri tornano nella corsa Champions

    Mai dare per finiti campioni come Stankovic, Sneijder, Cambiasso e Milito. Questa la sintesi di Andrea Stramaccioni tecnico dell’Inter che subito dopo la vittoria per 3 a 1 contro l’Udinese, è come un fiume in piena, tessendo le lodi dei suoi undici eroi nerazzurri. L’Inter vincendo e soprattutto convincendo per l’ottima prestazione sul campo, riesce a tornare prepotentemente in corsa per il terzo posto, anche alla luce della sconfitta della Lazio sconfitta in casa per 2 a 1 dal Novara, e dei 3 punti recuperati proprio nello scontro ai danni dell’Udinese.

    IL MATCH- La partita nonostante il risultato parli di una vittoria netta, parte subito in salita per i nerazzurri, con l’Udinese che si porta in vantaggio nei primissimi minuti di gioco con un grandissimo gol di Danilo. Stramaccioni non si arrende e grazie a una conclusione da fuori area di Sneijder, con la complicità di una papera di Handanovic, l’Inter trova il pari. La squadra nerazzurra sembra ritrovare la convinzione e le giuste motivazioni, tanto che poco dopo arriva in un azione fotocopia del pari di Inter-Barcellona del 2010, la rete del 2 a 1 firmata ancora da Wesley Sneijder. Non bastasse l’Inter chiude i conti con una splendida azione di Alvarez che finta di sinistro e inaspettatamente calcia di destro sorprendendo tutti e realizzando la rete del 3 a 1. La sfida si chiude con un buon controllo da parte degli uomini nerazzurri che riescono in questo modo a guadagnare terreno nella rincorsa al terzo posto, ma dovranno fare i conti con i nuovi possibili infortuni di Lucio e Milito, alle prese con guai muscolari.

    Inter vittoriosa a Udine © SIMONE FERRARO/AFP/Getty Images

    CLASSIFICA- Occhio dunque alla classifica, con la Lazio sulla terza piazza ferma a quota 55 punti, il Napoli che sale al quarto posto battendo per 2 a 0 il Lecce arrivando a 54 punti a solo una lunghezza dai biancocelesti. L’Inter  battendo l’Udinese riesce ad agganciare i friuliani a 52 punti ( e proprio in virtù del risultato di ieri sarebbe avanti considerando gli scontri diretti), mentre la caduta della Roma contro la Fiorentina fa rumore, lasciando i capitolini a quota 50 punti ultimi nella rincorsa al terzo posto. Finale di campionato scoppiettante che lascerà i tifosi delle sopracitate squadre con il cuore in gola fino all’ultimo match. Già nel prossimo turno di campionato la sfida tra Udinese e Lazio, e Roma e Napoli dirà molto su chi potrà rimanere agganciato a quel treno chiamato Champions.

    INTER- Certamente dopo la vittoria contro l’Udinese l’Inter ne esce con il morale alle stelle, e con un calendario che a parte il Milan nella penultima, non ha grossi ostacoli. Anzi nell’ultimo match, lo scontro diretto contro la Lazio potrebbe decidere ancora chi vivrà la prossima stagione nell’Europa che conta. Stramaccioni può tornare a sorridere per un ritrovato Sneijder, che nonostante la difficile collocazione tattica potrebbe (aiutato da un buon Alvarez) risultare essere l’arma in più dei nerazzurri per questo finale di stagione assolutamente scoppiettante.

    Pagelle Udinese

    Handanovic 5 il portiere che nemmeno pochi giorni fa regalava il pari contro il Chievo ai suoi uomini, parando un rigore decisivo a Thereau, è un lontano ricordo. La papera sul tiro di certo non imparabile di Sneijder è l’immagine simbolo della sua prestazione. Incolpevole sugli altri due gol.

    Danilo 6 Mezzo voto in più per un gol spaventosamente bello, con una conclusione violentissima che lascia a bocca aperta a anche Julio Cesar. In fase difensiva soffre molto come tutto il suo reparto i due trequartisti nerazzurri.

    Di Natale 6 Non riesce a trovare il gol, ma si batte come un leone, provando con le sue giocate migliori a spaventare la  porta difesa da Julio Cesar.

    Pagelle Inter

    Guarin 7 Il giocatore colombiano viene chiamato in causa e non fa mancare la sua presenza. Se questo è il vero Guarin, non devono esserci dubbi sul suo riscatto. Corsa, grinta, fisico e buonissime giocate. Ottima prestazione.

    Sneijder 7,5 L’olandese è tornato. La lunga assenza causa infortuni continui l’aveva costretto a vivere la stagione come un problema. Stramaccioni ha trovato in lui la soluzione! Doppietta e partita di gran qualità per ricordare a tutti chi sia il numero dieci nerazzurro.

    Alvarez 7 Buonissima la prova del giovane argentino, che schierato largo a destra tira fuori una prestazione da grande giocatore. Se poi segna anche di destro non c’è nient’altro da aggiungere.

     

    Video Gol e Highlights Udinese Inter

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  • Cagliari – Catania 3-0: apre Thiago Ribeiro, chiude Ibarbo

    Cagliari – Catania 3-0: apre Thiago Ribeiro, chiude Ibarbo

    Nell’ anticipo del recupero della 33^ giornata, Cagliari Catania termina con sonoro 3-0 in favore dei rossoblù. Cagliari ad un passo dalla salvezza dunque, anche se ancora manca la certezza matematica.

    Si gioca al Nereo Rocco di Trieste, come da consuetudine per le gare in casa dei sardi. Ficcadenti lancia Thiago Ribeiro dal 1′, rinunciando così ad Ibarbo; Montella recupera Lodi, anche se l’ex Ascoli non è al meglio. Partono forte i sardi subito pericolosi con Pinilla, ma la conclusione dell’ attaccante rossoblù termina la sua corsa sul fondo. Rispondono i siciliani, ci prova Gomez dai 20 metri, ma Avramov è bravo a disinnescare il pericolo bloccando in due tempi. Ancora Catania in avanti, Gomez serve al centro dell’ area Bergessio che in girata spedisce abbondantemente a lato. All’ 11 prima svolta del match in favore dei sardi. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo dalla sinistra, Cossu di destro batte a rete, ma il suo tiro è rimpallato al limite dell’area dove Thiago Ribeiro si coordina e di destro batte l’incolpevole Terraciano, 1-0 Cagliari. Cresce il ritmo, il Catania prova a riversarsi nella metà campo rossoblù, ma Astori e Canini non concedono spazi a Gomez e Bergessio. Termina così il primo tempo sul punteggio di 1-0 in favore del Cagliari.

    Cagliari – Catania © Claudio Villa Getty Images Sport

    La ripresa vede subito i siciliani impostare un ritmo più sostenuto, con i sardi pronti alle ripartenze. Cagliari Catania è sempre stata una partita dalle forti emozioni, non a caso è definito il derby isolano e la ripresa ne è l’ ennesima  conferma.  Premono gli uomini di Montella, vicinissimi al goal, prima con Bergessio, poi con Llama, in entrambe le occasioni e attento Avramov. Per i sardi ci prova Conti dal limite, ma la sua conclusione deviata, termina di pochissimo a lato. Ma al 73′ cala il sipario sul match. Ibarbo, subentrato nella ripresa, sfugge sulla sinistra, pennella al centro dell’ area dove Pinilla in tutta semplicità fa centro, 2-0 Cagliari! Ma non è ancora finita, c’ è ancora spazio per l’ “Ibarbo-show“. Il colombiano si mette ancora in proprio, “scartavetra” Seymour sulla destra, serve al centro per Larrivey, che calcia addosso ai difensori etnei, ma sulla respinta Ibarbo è il più lesto di tutti e timbra il 3-0! Finisce così. Cagliari ad un passo dalla salvezza, Catania punito troppo eccessivamente.

    Le Pagelle:

    CATANIA

    Bellusci 5: Pesa come un macigno la responsabilità di rimpiazzare Legrottaglie. Perde di gran lunga il duello con gli attaccanti rossoblù. BOCCIATO

    Lodi 5.5: Non di certo la sua miglior partita. Lo si nota più in fase difensiva che offensiva. SOTTOTONO

    Bergessio 6: Fa a sportellate con l’intera difesa sarda. Spreca qualche buona occasione, ma è solo contro tutti. ISOLATO

    CAGLIARI

    Avramov 7: Chiamato in causa per sostituire lo squalificato Agazzi si fa trovare pronto, sventando ogni tipo di minaccia etnea. DI QUI NON SI PASSA

    Pinilla 6,5 : Gioca costantemente sulla linea del fuorigico. E’ perfetto il suo inserimento in occasione del goal del 2-0. BOMBER

    Ibarbo 7,5: Entra negli ultimi 15 minuti finali e asfalta la difesa rossoazzurra con le sue ripartenze. DEVASTANTE

    CAGLIARI : Avramov 7; Pisano 6, Astori 7, Canini 7, Agostini 6,5; Ekdal 6,5, Conti 6,5, Nainggolan 6,5; Cossu 6,5 (dal 48′ s.t. Ariaudo SV); Thiago Ribeiro 6,5 (28′ s.t. Ibarbo 7,5), Pinilla 6,5 (43′ s.t. Larrivey SV). (Ruzzitto, Gozzi, Bovi, Nenè). All: Ficcadenti.

    CATANIA : Terracciano 5,5; Motta 5, Bellusci 5, Spolli 6, Marchese 6; Biagianti 6 (25′ s.t. Suazo 5,5), Lodi 5,5, Seymour 5; Gomez 5,5 (9′ s.t. Lanzafame 6), Bergessio 6, Llama 5,5 (31′ s.t. Catellani SV). (Kosicky, Capuano, Calapai, Ricchiuti). All.: Montella.

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  • Milan – Bologna 1-1, diavolo all’inferno

    Milan – Bologna 1-1, diavolo all’inferno

    Brutto stop per il Milan che davanti al proprio pubblico stecca clamorosamente e ottiene solo uno scialbo pareggio, raggiunto tra l’altro in extremis grazie al solito Ibrahimovic. Una gara che gli uomini di Allegri paiono affrontare col giusto piglio, attaccando fin da subito e rendendosi pericolosi con un tiro dalla distanza dell’attaccante svedese, ben parato a terra da Agliardi, oggi chiamato a sostituire il titolare Gillet. I padroni di casa cercano di mettere subito in chiaro le cose e al quarto d’ora vanno ancora vicini al gol sempre con il solito numero 11, che stavolta alza troppo la mira e spedisce sopra la traversa da posizione interessante.

    Nonostante la forte pressione ecco che al 26° avviene il fattaccio che cambierà le sorti della partita e potrebbe cambiare anche quelle del campionato, Van Bommel su pressione di Diamanti, ottima la sua prova, perde palle clamorosamente sulla trequarti e lascia spazio al contrattacco rossoblu, con lo stesso numero 23 che lancia in profondità Ramirez e l’uruguaiano bravo a sfruttare l’assist e a battere Abbiati in uscita.
    I rossoneri accusano il colpo e cominciano a perdere dinamismo, anche se alcuni minuti dopo riescono a rendersi pericolosi con Robinho che dopo una bella azione personale riesce a mettere in mezzo per Nocerino, anticipato di un soffio da Morleo in ripiegamento difensivo. La pressione degli uomini di Allegri pericolosi anche con Abate al 33°, lascia molto spazio ai contropiedi degli ospiti che con Mudingayi riescono ad arrivare caparbiamente al tiro, la mira del centrocampista non è però buona e la palla finisce fuori di poco. Si va a riposo con gli ospiti in vantaggio.

    Zlatan Ibrahimovic | © Marco Luzzani/Getty Images

    Al rientro in campo l’undici rossonero prova a rimettere la partita sui binari giusti, al terzo minuto è Nocerino ad avere una ghiotta occasione sempre da dentro l’area sfruttando una palla vagante, il centrocampista ex Palermo non aggiusta il tiro e di mancino spara fuori. Al 52° è stavolta Diamanti a rendersi pericoloso con un tiro-cross sul quale Abbiati ci mette una pezza.

    I minuti passano e l’impotenza dell’attacco milanista fa spazientire i tifosi presenti allo stadio e non solo. Ogni tentativo dei rossoneri sembra, infatti, essere vano e ben contrastato dall’ottima difesa felsinea che protegge la propria porta con ordine come nell’occasione in cui Cherubin riesce ad anticipare Cassano, nel frattempo subentrato ad uno spento Seedorf, liberato davanti ad Agliardi da un ottimo assist di Ibra, o affidandosi alla fortuna come all’87° quando lo svedese s’inventa un numero d’alta classe con una rovesciata che finisce di poco a lato, ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato è al 90°, infatti, che arriva la tanto sospirata rete del pareggio con l’attaccante bravo a sfruttare uno splendido assist al bacio da parte di Emanuelson, battendo sul tempo sia il portiere che il difensore addetto alla sua marcatura. Il Milan prova a credere nella spettacolare rimonta, ma è troppo tardi e anche la sfortuna gioca la sua parte quando Robinho da pochi passi e totalmente libero in area spedisce a lato il gol che sarebbe valso la vittoria e il primato in classifica.

    Pagelle Milan

    Bonera 5: mai in partita si perde troppo spesso l’uomo e si fa saltare con troppa facilità essendo poi costretto a falli al limite del regolamento e che gli costeranno l’espulsione per doppia ammonizione, sostituire Thiago Silva non è di certo compito facile.

    Emanuelson 6: entra e nel finale fornisce due assist al bacio per Ibra e Robinho, il primo tramutato in gol, il secondo no. Ma in 10 minuti combina più del titolare Antonini.

    Van Bommel 4: a Milano ancora si chiedono come è possibile pretendere dall’olandese che ricopra il ruolo che fu di Pirlo, non è di certo uomo d’ordine e a cui affidare l’impostazione della manovra, la prova è quando si fa soffiare goffamente la palla da Diamanti spianando la strada al vantaggio ospite.

    Robinho 5,5: prova a darsi da fare ma in sostanza è molti giochi di gambe e poca sostanza, sfiora il gol del vantaggio a trenta secondi dal termine ma la palla finisce a lato sul suo pericoloso colpo di testa.

     Ibrahimovic 6: la sufficienza solo perchè con caparbietà riesce a rimettere in piedi una partita che l’aveva visto protagonista in negativo, una prova impalpabile quella dello svedese che non punge quasi mai e sbaglia anche qualche tocco di troppo, a tratti appare svogliato.

     

    Pagelle Bologna

    Agliardi 6,5: sostituire Gillet non è di certo compito facile ma il portiere classe ’83 non fa rimpiangere l’assenza del titolare e compie delle ottime parate sbarrando la strada alle incursioni degli avanti milanisti.

    Cherubin 7: copre, chiude e tiene botta, ottima prestazione da parte sua come da parte di tutta la difesa felsinea, chiamata ad un compito di certo non facile.

    Mudingayi 6,5: la sua è una partita tutta cuore e polmoni, da lui non si pretende altro, ha una buona occasione, ma arriva troppo stanco al tiro e spedisce fuori dopo essersi liberato bene al tiro.

    Ramirez 6,5: tecnica sopraffina, il suo sarà sicuramente un futuro radioso e purtroppo per i rossoblu lontano dalle due torri, ma fino ad allora si godranno le giocate di questo splendido giocatore che ha il merito di mettere pressione ad un Milan apparso stanco e svogliato, bravo ad ottimizzare una delle pochissime palle buone capitategli nel match.

    Diamanti 7: aveva detto che lo scudetto avrebbe preferito fosse finito al Milan,ma con la sua prestazione ed il suo prezioso assist ha regalato un prezioso assist agli “odiati” bianconeri. Una prestazione preziosa che vale come messaggio diretto a Cesare Prandelli.

    Milan (4-3-2-1): Abbiati 6; Abate 6, Nesta 5,5, Bonera 5, Antonini 5,5 (24′ st Emanuelson 6); Nocerino 6, Van Bommel 4 (27′ st Aquilani 5), Muntari 5,5; Seedorf 5 (11′ st Cassano 6); Robinho 5,5, Ibrahimovic 6. A disp.: Amelia, Yepes, Gattuso, Maxi Lopez.
    Bologna (3-4-2-1): Agliardi 6,5; Raggi 6, Portanova 6,5, Cherubin 7; Garics 6, Perez 6, Mudingayi 6,5, Morleo 6,5; Ramirez 6,5, Diamanti 7 (20′ st Taider 5,5); Di Vaio 5,5 (30′ st Acquafresca 6). A disp.: Stojanovic, Antonsson, Rubin, Kone, Gimenez.

     

    Highlights Milan-Bologna 1-1

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  • Chievo – Udinese 0-0, Handanovic il pararigori

    Chievo – Udinese 0-0, Handanovic il pararigori

    Finsce 0 a 0 il match tra Chievo e Udinese, con i padroni di casa che dopo aver dominato in un lungo e in largo nel primo tempo, riuscendo a sprecare anche il match ball con un rigore fallito da Thereau, soffrono ma tengono bene le offensive di un’Udinese in versione diesel che inizia a giocarsi la partita fin troppo tardi.

    Guidolin mescola le carte inserendo Barreto al posto di Torje per affiancare Totò Di Natale davanti, confermando le altre previsioni. Per il Chievo Di Carlo non smentisce le scelte ipotizzate, schierando davanti Paloschi come unica punta supportato da Cruzado e Thereau.

    Il Chievo parte con la giusta convinzione e già al 4’ ha la prima occasione utile per segnare: bella azione sulla fascia sinistra, rifinita da una violentissima conclusione di Bradley che dai 25 metri fa tremare il palo con Handanovic battuto. Dopo una mezz’ora arida di occasioni da gol, nel finale il Chievo aumenta il ritmo di gioco e riesce a schiacciare l’Udinese nella sua metà campo sfiorando due volte il gol: prima con Paloschi che dal limite dell’area salta Danilo e sbaglia il tiro calciando a lato, poi con Cruzado che vede negarsi il gol su un gran tiro a giro da un’ottima parata di Handanovic. Tantissime emozioni negli ultimi minuti, proprio con il portiere bianconero che stende in area Thereau concedendo al Chievo il rigore. Dagli undici metri il trequartista francese si fa ipnotizzare da Handanovic che si allunga parando il rigore e mantenendo la porta inviolata.

    Antonio Di Natale © Dino Panato/Getty Images

    Nella ripresa il copione è ancora lo stesso con un pressing asfissiante degli uomini di Di Carlo che riescono a spezzare sul nascere il gioco dell’Udinese, e quando possono ad affacciarsi nei pressi dell’area rivale. Guidolin infatti dopo i primi minuti corre ai ripari cambiando qualcosa con l’inserimento di Floro Flores al posto di uno spentissimo Barreto. La prima vera occasione dell’Udinese capita sui piedi di Di Natale che dopo aver messo a sedere Acerbi calcia forte ma senza trovare lo specchio della porta. Ancora il capitano dei friulani inventa una magia calciando al volo in scivolata, con una grande risposta di Sorrentino a negargli il gol.  Meglio l’Udinese nella ripresa che dopo aver ‘sonnecchiato’ nella prima frazione di gioco è cresciuta notevolmente nella qualità del gioco espresso, senza però riuscire a trovare la via del gol, con ancora Di Natale a provare l’eurogol nell’ultimo minuto utile calciando al volo sopra la traversa.

    PAGELLE CHIEVO UDINESE

    Acerbi 7 Una partita da centrale roccioso e impenetrabile, svettando su tutte le palle alte e anticipando quasi sempre un cliente scomodissimo come Di Natale. Ora è chiaro perché il Milan lo voglia tra le sue fila.

    Dainelli 6,5 Parte titolare al posto di Andreolli e gioca una partita perfetta senza sbavature assistito da un compagno di reparto in forma perfetta.

    Bradley 6,5 Un mastino in mediana con il vizio del tiro. Nei primi minuti fa tremare il palo da fuori area, poi serve anche un bell’assist a Paloschi confermando con molti recuperi la sua buona prova.

    Handanovic 7 Miracolo su Cruzado, poi regala il rigore al Chievo con un’uscita sconsiderata, ma da grandissimo portiere annulla la conclusione di Thereau. +3 al fantacalcio.

    Asamoah 6,5 L’unico nella mediana friulana a non soffrire in maniera devastante il pressing continuo del Chievo, regalando ordine al reparto.

    Di Natale 6 Non riceve molti palloni, ma quando prende palla è sempre pericoloso. Spreca un’ottima occasione calciando alto e nel finale prova a realizzare un gran gol al volo, senza fortuna.

    Chievo: Sorrentino 6,5, Frey 6, Dainelli 6,5, Acerbi 7,  Drame’ 6,  Luciano 6,5 ( 23’ 2T Sammarco 6 ),  Rigoni 6,  Bradley 6,5, Cruzado 6 (35’ 2T Cesar s.v.), Paloschi5,5 (42’ 2T Grandolfo),  Thereau 5.

    Udinese: Handanovic 7,  Benatia 6,5,  Danilo 6,5, Coda 6 ( 39’ Ekstrand 6), Basta 6 (35’ 2T Abdi s.v.),  Fernandes 6,  Pazienza 5,5, Asamoah 6,5,  Armero 5,5 , Barreto 5 (12’ 2T Floro Flores 5,5), Di Natale 6.

  • Parma – Cagliari 3-0, ducali quasi salvi

    Parma – Cagliari 3-0, ducali quasi salvi

    Nel primo anticipo della 34^ giornata, l’incontro tra Parma Cagliari termina con il risultato finale di 3-0 a favore dei padroni di casa gialloblu. E’ Giovinco direttamente da calcio di punizione a sbloccare il match a metà del primo tempo, complice anche una deviazione di Pisano. Nella ripresa ci pensano prima Floccari e poi il neo entrato Okaka (entrambi su penalty) a regalare il 2-0 ai propri compagni di squadra, che con questa vittoria salgono a quota 41 punti in classifica, issandosi momentaneamente al decimo posto. Si fa preoccupante invece la situazione in casa rossoblu, che hanno mostrato un calcio a tratti imbarazzante. Se domani il Lecce dovesse ottenere i 3 punti in casa della Lazio, il vantaggio sulla zona retrocessione sarebbe di un solo punto.

    NEL RICORDO DEL MORO – Confermate le previsioni della vigilia, con Thiago Ribeiro che vince il ballottaggio con il colombiano Ibarbo, mentre nel Parma c’è Valiani titolari, preferito a Morrone dal tecnico Donadoni. Solo panchina per Biabiany. Prima del fischio d’inizio i giocatori osservano un minuto di silenzio per la scomparsa dello sfortunato Morosini.

    INCONTRO NOIOSO – Primo quarto d’ora di partita abbastanza noioso, con nessuna delle due squadre capace di creare pericoli alla difesa avversaria. Il match inizia ufficialmente poco dopo, quando un errore di Astori in piena area di rigore permette regala a Giovinco il pallone del possibile vantaggio ducale, ma la Formica Atomica spreca in malo modo calciando alto di sinistro. Risponde il Cagliari al 19′ con Pinilla, pescato ottimamente da Cossu, la risposta di Mirante è da campione.

    VANTAGGIO PARMA – Al 23′ l’episodio che sblocca l’incontro. L’arbitro Rizzoli fischia un calcio di punizione dal limite a favore dei padroni di casa, sulla battuta si presenza lo stesso Giovinco che di destro infila il portiere Agazzi per il momentaneo 1-0 (da segnalare la netta deviazione del difensore rossoblu Pisano). I rossoblu stentano a trovare una reazione e il risultato al termine del prima frazione di gara rimane invariato.

    sergio floccari | © Claudio Villa/Getty Images

    BRUTTO CAGLIARI – Al rientro dagli spogliatoi il match prosegue sulla falsa riga del primo tempo, con gli uomini di Ficcadenti che appaiono molto meno brillanti rispetto alle ultime uscite. I padroni di casa non fanno molto di più per farsi preferire ma almeno trovano la porta con maggiore frequenza, come nell’occasione di Floccari al 54′ minuto, il cui tiro viene sventato da Agazzi.

    FLOCCARI SU RIGORE – La partita si trascina stanca fino a metà ripresa, quando il Parma trova il raddoppio sfruttando un altro episodio chiave. Rizzoli comanda un calcio di rigore in favore dei ducali per l’atterramento del brasiliano Jonathan ad opera del centrocampista rossoblu Nainggolan. Dal dischetto si presenta Floccari che non fallisce, 2-0 per la squadra di Donadoni e gara sempre più in discesa.

    COMPLETA OKAKA – La festa del Tardini è completata da Okaka, entrato da 7′ minuti al posto di Floccari, che si procura e realizza un calcio di rigore al 90′ dopo esser stato atterrato in area dall’uscita di Agazzi. Può sorridere il Parma, che può dirsi praticamente salvo. In Sardegna invece non si sorride affatto, e adesso la classifica fa paura.

    Parma Cagliari 3-0, le pagelle

    Mirante 6,5: salva il risultato nel corso del primo tempo sulla conclusione ravvicinata del cileno Pinilla, con il risultato fermo ancora sullo 0-0. Per il resto dell’incontro non vede volare nemmeno una mosca.
    Valiani 6,5: uno dei migliori in campo questo pomeriggio al Tardini. Se il pressing del Parma costringe i rossoblu a sbagliare una quantità infinita di pallone è sopratutto merito suo. Propositivo anche in fase offensiva. E’ il jolly di Donadoni.
    Giovinco 6,5: la Formica Atomica ha il merito di sbloccare l’incontro nella prima frazione di gioco, in una partita dove era chiaro fin da subito che sarebbe vissuta su episodi. Si fa perdonare del grave errore fatto in precedenza, quando a tu per tu con Agazzi aveva sparato sopra la traversa.
    Floccari 7: un altro gol pesantissimo per la salvezza del Parma. Arrivato in estate dopo una sfortunata esperienza con la maglia della Lazio, l’ex bergamasco sta finalmente dimostrando tutto il proprio valore.

    Agazzi 5: meno lucido rispetto al passato, affonda insieme ai propri compagni di squadra. Giustamente punita con un penalty a favore dei ducali un’uscita avventata su Okaka. Pomeriggio da dimenticare.
    Astori 5: fino ad oggi uno dei migliori centrali difensivi in Italia, fino ad oggi appunto. Che sia una giornata no lo dimostra dopo pochi minuti la papera di cui si rende protagonista nei primi minuti di gara, errore che consegna a Giovinco una palla d’oro che però la Formica Atomica non sfrutta a dovere.
    Nainggolan 4,5: sbaglia tanto in fase di costruzione, incapace di reggere il confronto fisico con il centrocampo gialloblu. Autore del fallo in area di rigore che consente a Floccari di chiudere virtualmente la partita. Basta?
    Pinilla 5,5: stavolta non ce la fa a mettere la sua zampata. Il cileno però a poche colpe, anche perché non riceve quasi nessun pallone giocabile dalla sua squadra. Soltanto una prodezza di Mirante gli nega la gioia dell’ottavo gol in campionato.

  • F1, pagelle Gp Cina. La “prima” di Rosberg

    F1, pagelle Gp Cina. La “prima” di Rosberg

    La Cina ha accolto un nuovo vincitore, il terzo stagionale in altrettante gare: Nico Rosberg vince il suo primo Gran Premio in Formula 1 precedendo al traguardo le due McLaren di Jenson Button e Lewis Hamilton. Giù dal podio Mark Webber e il campione del mondio in carica Sebastian Vettel, Fernando Alonso solo nono. Le pagelle ai protagonisti del GP della Cina 2012.

    Rosberg 10 e lode: dopo 111 gare e alla sua settima stagione Nico Rosberg, dopo tante fatiche e sofferenze, riesce finalmente a bagnare la sua prima vittoria in Formula 1 dopo che nelle qualifiche era riuscito anche a conquistare la sua prima pole position in carriera. Una gara condotta quasi sempre in testa (primato perso solo temporaneamente durante la girandola dei pit stop), il 10 e lode era inevitabile per il figlio di Keke, campione del mondo nel 1982, differente dal padre nello stile di guida (più pulito e ragioniere Nico, più aggressivo e impulsivo Keke). Ha il merito di aver riportato sul gradino più alto del podio la Mercedes (come costruttore, ndr), facendolo prima di quel Michael Schumacher sul quale la scuderia di Stoccarda aveva puntato tutte le proporie fiches. Il nuovo che avanza.

    Button 8: ad un certo punto della gara sembrava potesse insidiare il primato di Rosberg ma un problema ai box durante l’ultimo pit stop non gli ha dato l’opportunità di giocarsela fino in fondo con il tedesco. Deve accontentarsi della piazza d’onore e di aver terminato ancora una volta davanti al compagno di team  Hamilton.

    Hamilton 7.5: tradito dal cambio giovedì prima delle libere, la penalità che gli ha fatto perdere 5 posizioni in griglia relegandolo in quarta fila gli ha compromesso la gara. Forse avrebbe potuto lottare per qualcosa di più, magari fare meglio del compagno di team Button, chi lo sa, il quale in gara però riesce a girare con tempi inferiori. Tre gare, due pole position ma tre terzi posti che lo proiettano, vista questo primo scorcio di stagione incerto con tre vincitori diversi nelle prime tre gare, in cima alla classifica iridata.

    Webber 7: è la seconda volta che gli capita di precedere Vettel, roba che non si vedeva da parecchio tempo; ma se in Malesia Vettel aveva avuto problemi per una foratura dello pneumatico terminando fuori dalla top ten, ieri l’autrsliano ha avuto la meglio nel duello “corpo a corpo” superando il tedesco bicampione del mondo.

    Nico Rosberg © MARK RALSTON/AFP/Getty Images

    Vettel 6.5: dov’è finito il divoratore di vittorie dell’ultimo anno? Forse sta pagando una Red Bull inferiore a McLaren e Mercedes? Da quello che si è visto in Cina la Red Bull è stata sullo stesso piano di Lotus e Williams, ragion per cui o Lotus e Williams sono sullo stesso livello delle big o è la Red Bull che non è più la vettura perfetta che ha sbaragliato la concorrenza nell’ultima stagione. Propendiamo per ques’ultima opzione. Ed evidentemente il campioncino tedesco per vincere ha bisogno di una vettura più performante dell’attuale. Pessima la sua qualifica, 11esimo, rimonta e porta a casa un quinto posto che non è quello che ci aspettiamo.

    Senna 8: Bruno non solo fa un ottimo settimo posto ma riesce a stare davanti al compagno di team Maldonado con una Williams rinata dai flop degli ultimi anni e tornata a fare buoni risultati. Ciliegina sulla torta il brasiliano e il venezuelano riescono a mettersi dietro Fernando Alonso.

    Alonso 5.5: purtroppo per lui non è arrivata la pioggia in suo soccorso che gli ha consentito di vincere in Malesia, la Ferrari attualmente è lontana anni luce dalle vetture migliori ma è anche vero che ieri lo spagnolo ha commesso un errore evitabile mentre si trovava in lotta con le Williams.

    Raikkonen 7.5: ha rischiato di salire addirittura sul podio, la vettura era ben sistemata, equilibrata nelle curve e veloce tant’è che nella prima parte di gara Hamilton, nonostante avesse il vantaggio della scia, non riusciva a sfruttarla al meglio per avvicinarsi ed effettuare il sorpasso. Nel finale esce di traiettoria raccogliendo tanto sporco sui suoi pneumatici, degradandoli quel tanto che basta per farlo scivolare dalla seconda posizione alla 14esima.

    Schumacher 9: la sua gara dura 12 giri, giusto il tempo per far vedere che con una vettura all’altezza può dire la sua anche a 43 anni. Parte secondo e mantiene la posizione fino al primo pit stop quando un meccanico non avvitandogli bene il bullone dello pneumatico costringendolo al ritiro dopo poche centinaia di metri. Sfortunato.

  • Roma – Udinese 3-1, Osvaldo e Totti rilanciano la corsa Champions

    Roma – Udinese 3-1, Osvaldo e Totti rilanciano la corsa Champions

    Una bella Roma batte per 3-1 l’Udinese in modo inequivocabile. Gli uomini di Luis Enrique infatti hanno dominato per tutto il corso della gara concedendo all’Udinese un’unica occasione nel momento del gol. Una gara impostata sulla compattezza difensiva, novità assoluta in casa Roma, e sulla brillantezza in attacco. Dall’altra parte l’Udinese falcidiata dagli infortuni non è riuscita ad esprimere la consueta esplosività in contropiede e ha peccato di concentrazione nel pacchetto difensivo.

    Infatti dopo soli 8 minuti ha concesso un canale centrale a Osvaldo che, bravo e fortunato, ha insaccato dopo la ribattuta di Handanovic. La Roma ha continuato col pressing alto creando svariate occasioni anche grazie agli inserimenti di Marquinho e alle conclusioni di Totti. Il primo tempo però si è concluso con la doccia fredda del gol di Fernandes innescato splendidamente da Di Natale nell’unico errore giallorosso al minuto 47. Nella ripresa la Roma è leggermente calata senza abbandonare la pressione sugli avversari e la grande voglia di fare. Il palo di Osvaldo e la ghiotta occasione di Lamela sono stati soltanto i preludi del gol partita di Totti all’ 86′ che, dopo una splendida azione di Osvaldo, ha depositato in rete da zero metri. Con l’inerzia del match e un’Udinese senza energie è arrivato anche il 3-1 finale di Marquinho su cross del neontrato Bojan al minuto 92.

    Francesco Totti & Daniel Pablo Osvaldo| © Andreas Solaro/Getty Images

    PAGELLE ROMA

    Luis Enrique 6,5 La sua squadra è pragmatica e concentrata e lui, a differenza di Lecce, incita e sgomita come fosse in campo per caricare i suoi calciatori.

    Osvaldo 7,5 Segna il gol in apertura e porge l’assist perfetto a Totti che regala i 3 punti nel finale. Nel mezzo una partita di grande corsa, qualità e innumerevoli duelli vinti coi difensori avversari.

    Totti 7 E’ il match winner con un gol impossibile da sbagliare, ma durante tutta la gara dispensa classe con lanci e aperture al bacio ritrovando la voglia di calciare da fuori area.

    Marquinho 7 Oltre al bel gol fa vedere perfetti tempi di inserimento, percussioni ad alta velocità, passaggi smarcanti e tanta voglia di correre e farsi notare.

    Gago 5 Gioca un match all’insegna del disordine tattico. Pressa furiosamente, ma da solo e con una foga che toglie soltanto lucidità. Infatti poi sbaglia semplici appoggi e letture di gioco.

    Lamela 4,5 E’ irriconoscibile. Vaga per il campo cercando un’illuminazione che non arriva mai tra stop  errati e passaggi in ritardo. Squilla una volta su punizione e un’altra su azione, ma Handanovic c’è. La classe non basta.

    Jose Angel 4,5 E’ il peggiore in campo. Difficile trovare in Serie A un giocatore capace di abbinare così poca personalità a così tante giocate sbagliate.

    Stekelenburg 6; Kjaer 6; De Rossi 6; Taddei 6; Pjanic 5; Bojan 6,5

    PAGELLE UDINESE

    Guidolin 5,5 Giustificato dalle troppe assenze. Comunque l’Udinese è lontanissima dal rullo compressore di qualche tempo fa. Manca brillantezza atletica e tasso tecnico oltre a qualche fragilità piscologica e difensiva su cui bisognerà lavorare.

    Handanovic 6,5 Nonostante non sia impeccabile in più di un’uscita, effettuta belle parate nel primo tempo e fa due miracoli nel secondo su Osvaldo e Lamela..

    Di Natale 6 Regala un assit fantastico a Fernandes per l’ 1 a 1, poi perde il pallone fondamentale che porta al vantaggio romanista. Nel mezzo non si vede nenche l’ombra del fuoriclasse che tutti conoscono e che soffre di solitudine lì davanti e di astinenza da palle giocabili.

    Fernandes 6 Partita di grande sostanza e poca qualità condita da un bel gol arrivato grazie ad un inserimento intelligente

    Domizzi 5 Dovrebbe essere il leader difensivo, ma insieme a Danilo e Coda si fa costantemente anticipare dalle punte romaniste che sfuggono da tutte le parti.

    Abdi 4,5 Ha il difficile compito di mezza punta dietro a Di Natale e non lo aiuta mai. Non si propone per ricevere il pallone e quando ne è in possesso non sa cosa fare.

    Coda 5; Danilo 5; Pereyra 5,5, Pasquale 6; Pinzi 5,5, Asamoah 5; Barreto s.v

    Video Roma – Udinese 3-1

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  • 700 volte Alex, Del Piero si riprende la vetta

    700 volte Alex, Del Piero si riprende la vetta

    Se non fossero bastati 700 presenze in bianconero, 288 gol con la stessa maglia e i 19 anni di appartenenza juventina, Alessandro Del Piero ha voluto dimostrare di sapere essere ancora decisivo nonostante i 38 anni, nonostante i pochi minuti giocati, nonostante il grosso peso dell’incertezza per il futuro. Il Capitano mette la sua firma in una gara delicatissima che potrebbe risultare decisiva per lo scudetto, siglando la rete definitiva del 2-1 in una partita che, nonostante il predominio assoluto dei padroni di casa, si era messa in salita per la Juventus.

    In uno stadio gremito per lo scontro scudetto-Champions League la Juve parte forte schiacciando la Lazio nella propria metà campo collezionando innumerevoli occasioni da gol con l’intento di rimettere la testa davanti al Milan. Conte si affida alle magie di Pirlo che, come un direttore d’orchestra, dirige e dispensa sapientemente palloni ai suoi compagni, in attacco la riconferma per Quagliarella affiancato da Vucinic. Ci prova per primo l’attaccante partenopeo con un gran tiro dalla distanza al 10′ ma Marchetti ci “mette la faccia” nel vero senso della parola. Poi tocca a Pepe rendere difficile ciò che dovrebbe essere facile, ovvero mettere a segno una ghiotta opportunità solo davanti al portiere; il numero 7 sa di non aver fatto una bella figura e così prova a chiedere scusa ai supporters pochi minuti dopo con un gran tiro in mezza rovesciata su invito del maestro Pirlo facendosi perdonare per l’erroraccio di poco prima.

    Il vantaggio non basta ai bianconeri che continuano a collezionare occasioni su occasioni con vucinic, Vidal, Quagliarella, Lichsteiner le cui conclusioni vengono neutralizzate da un Marchetti stasera in versione uomo ragno. La Lazio subisce la pressione spesso asfissiante dell’undici di Conte, ma quando tutti si aspettano il colpo del ko, ecco che arriva la beffa che gela lo Stadium. Mauri stacca di testa indisturbato su cross di Gonzalez battendo Buffon all’incrocio dei pali. Il primo tempo si chiude sull’ 1-1.

    Alessandro Del Piero © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Nella ripresa i biancocelesti, acquisito il punteggio di parità, riorganizzano la corazzata difensiva che, rispetto alla prima parte di gara, questa volta sembra reggere meglio l’urto dell’avanzata juventina; Conte è costretto a cambiare i due terzi del tridente offensivo togliendo uno spento Vucinic e Pepe per l’inserimento di Matri e Del Piero. Proprio il capitano si renderà protagonista di questa nottata siglando il colpo del 2-1 finale, il 288° con la maglia della Juve per festeggiare le 700 presenze in bianconero. Un calcio di punizione dai 30 metri che ha sorpreso Marchetti il quale, forse, si sarebbe aspettato il tiro a giro sul primo palo, con il numero 10 che piazza invece la sfera sul palo opposto. Linguaccia e Juventus Stadium che quasi rischia di venire giu. La Juve è di nuovo davanti al Milan. Negli ultimi minuti di gioco i bianconeri controllano abbastanza agevolmente la gara anche perchè la Lazio rimane in 10 per l’espulsione di Kozak per aver protestato troppo vivacemente nei confronti del direttore di gara (stessa sorte spetterà a Reja qualche minuto più tardi).

    Anche quest’oggi la Juventus ha dimostrato di avere un grande carattere, ingrediente fondamentale per la conquista dello scudetto che, a sei partite dalla fine del campionato, comincia a delinearsi come qualcosa di concreto. L’unica nota positiva per la Lazio, che nel confronto allo Stadium sul piano del gioco ne è uscita con le ossa frantumate, è la sconfitta di Napoli e Udinese, dirette avversarie per un posto in champions, anche se le vittorie di Roma e Inter potrebbero rendere più agguerrita la lotta al terzo posto.

    Pagelle

    Juventus

    Vucinic 5: il montenegrino è spento, ad inizio ripresa ha l’opportunità di riportare avanti la Juve ma spreca; anche Conte capisce che non è la sua serata migliore e lo toglie per far posto a Del Piero. Mossa più che azzeccata.

    Del Piero 8: entra e risolve la partita, in tanti dicono che quello realizzato alla Lazio potrebbe essere il gol scudetto. Forse non sarà proprio quello decisivo ma sicuramente la magia su punizione continua a far sognare la squadra e una tifoseria intera. E la domanda si fa sempre più lecita: Agnelli, cosa aspetti a rinnovargli il contratto?

    Pirlo 7.5: dirige la squadra come un direttore d’orchestra, pennella assist per i compagni come l’invenzione per il gol di Pepe. Se dovessimo indicare il nome del giocatore bianconero più decisivo e importante della stagione, il suo sarebbe il primo della lista.

    Pepe 7: si fa perdonare immediatamente l’errore davanti a Marchetti segnando il gol dell’1-0 in acrobazia. Torna al gol ed esorcizza il periodo non brillante che stava vivendo da qualche settimana.

    Lichtsteiner 6.5: spinge tanto sulla fascia e tenta anche il gol dell’ex, anche lui come Pepe non godeva di uno stato di forma non eccellente.

    Lazio

    Marchetti 7.5: stasera in versione uomo ragno, con le sue parate evita un passivo più pesante soprattutto nel primo tempo quando diviene bersaglio dei giocatori della Juventus. Incolpevole su entrambi i gol.

    Ledesma 5: poca luce per il regista biancoceleste che paga anche l’atteggiamento della squadra troppo catenacciaro fin dai primi istanti di gara.

    Mauri 6: punisce la Juve alla prima occasione laziale con un preciso colpo di testa sotto il sette interrompendo l’imbattibilità di Buffon fermandola a 568 minuti.

    Candreva 5: altro ex della gara, corre a vuoto per tutti i 90 minuti.

    JUVENTUS (4-3-3): Buffon 6; Lichtsteiner 6.5, Barzagli 6, Bonucci 6.5, Chiellini 6.5; Vidal 6 (80′ Giaccherini sv), Pirlo 7.5, Marchisio 6; Pepe 7 (72′ Matri 6), Quagliarella 6.5, Vucinic 5 (27′ st Del Piero 8).
    Panchina: Storari, Caceres, De Ceglie, Borriello.
    Allenatore: Conte 6.5.

    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti 7.5; Scaloni 6, Diakitè 6, Biava 5.5, Garrido 5; Cana 5, Ledesma 5; Gonzalez 5.5 (81′ Brocchi sv), Mauri 6 (72′ Hernanes 5.5), Candreva 5; Rocchi 5.5 (74′ Kozak 5).
    Panchina: Bizzarri, Zauri, Matuzalem, Alfaro.
    Allenatore: Reja 5.

    Video Juventus – Lazio 2-1

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  • Inter – Siena 2-1, doppio Milito la Champions a -6

    Inter – Siena 2-1, doppio Milito la Champions a -6

    Buona la terza per l’Inter di Stramaccioni che batte di misura per 2-1 il Siena e accorcia notevolmente sulle avversarie per la corsa, ad un ancora aperta lotta, al terzo posto in classifica. Il bel gioco ancora non si vede, e la mano del tecnico è evidente solo nella carica motivazionale delle rimonte attuate, come già visto contro il Cagliari e contro il Genoa. Neanche il tanto atteso inserimento dei giovani è arrivato, con l’età media della rosa che si addirittura innalzata, a sottolineare come anche il nuovo tecnico punti forte sui senatori, più che sulle nuove leve. Ma i risultati parlano chiaro, 7 punti in tre turni non sono affatto un cattivo rullino di marcia per tornare nelle zone alte e chiudere al meglio il finale di stagione. In attesa di vedere l’Inter affrontare l’Udinese nel prossimo turno i tifosi e il presidente Moratti possono gioire per questa ritrovata vittoria.

    AVVIO DIFFICILE – La partita si mette subito in salita per l’Inter: nonostante i nerazzurri partono con un buon ritmo di gioco al 6’ è il Siena a passare in vantaggio su un brutto errore di Samuel , con D’Agostino che recupera palla e serve l’assist a Destro che calcia a botta sicura trovando un miracolo di Julio Cesar. Sulla respinta del portiere carioca una doppia conclusione, prima di Brienza con un’altra respinta di Julio Cesar e a seguire il tiro da fuori area di D’Agostino che beffa tutti trovando la rete del vantaggio. Il Siena al 35’ non sfrutta il possibile match ball del 2-0 con Brienza che tarda a servire Destro, solo grazie a un intervento miracoloso di Samuel. Il difensore argentino poco dopo lascerà il campo per problemi fisici, con Nagatomo a prendere il suo posto. Al 41’ l’Inter rialza la testa e sugli sviluppi di un corner Pesoli involontariamente serve l’assist a Milito che da due passi non sbaglia battendo Pegolo di testa e trovando la rete del pari.

    Diego Milito © Claudio Villa Getty Images Sport

    CI PENSA MILITO – Nella ripresa sono nuovamente i nerazzurri ad essere pericolosi, con una conclusione di Alvarez respinta da Pegolo e sulla quale arriva Milito in scivolata mancando la porta e il gol del vantaggio da due passi. Al 34’ bellissimo spunto di Nagatomo che ingaggia un duello in area con Mannini riuscendo a procurarsi un rigore per una spinta evidente dell’esterno bianconero. Milito si assume la responsabilità di calciare il rigore e realizzarlo con una freddezza estrema, portando i suoi in vantaggio per 2-1. I nerazzurri controllano il vantaggio e ottengono la seconda vittoria dell’era Stramaccioni accorciando la distanza con le dirette concorrenti per il terzo posto ancora possibile.

    Pagelle Inter

    J. Zanetti 7,5 Nel giorno del suo record di presenze in Serie A (570) aggancia Zoff nella speciale classifica dei calciatori con più partite, riesce a giocare una partita come avesse nemmeno venti primavere alle spalle, solcando la sua fascia per novanta minuti senza sosta e deliziando il pubblico di San Siro con dribbling e sgroppate da campione. Insostituibile.

    Milito 7 Si divora prima un gol davanti a Pegolo, poi coglie da rapace d’area l’occasione che gli serve involontariamente Pesoli agguantandosi di testa sul pallone per realizzare il gol del pari. Non contento batte e realizza i rigore del 2-1, salendo a quota 20 gol stagionali, e a 16 solo nell’anno solare. Avesse iniziato prima…

    Samuel 5,5 Serataccia, e si vede da subito con l’errore con cui regala di fatto il vantaggio ai toscani, perdendo palla da ultimo uomo sul pressing di Destro. Si farà ammonire poco dopo, ed essendo in diffida salterà il match contro l’Udinese. Salva su Brienza prima di chiedere il cambio per guai muscolari

    Pagelle Siena

    D’Agostino  6,5 rientra dopo una lunga assenza dai campi da gioco e alla prima occasione utile schierato in un ruolo più avanzato punisce l’Inter dopo i tentativi di Destro e Brienza. Partita di buona qualità. Risolutivo

    Destro 6,5 Buone giocate e buoni spunti. Meno lucido del solito sottoporta, ma se l’Inter è realmente interessata a riportarlo alla casa base, non fa di certo un cattivo pensiero. Anzi.

    Pesoli 4,5 pesa in maniera determinante sull’andamento della partita l’assist involontario verso Milito, considerando come un disimpegno più semplice e risolutivo in quel frangente era sicuramente possibile.

    Video gol e highlights Inter Siena