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  • Il FantaPallonaro: “Croci e Delizie” della terza giornata

    Le delizie

    • PORTIERI: nell’Inter che passa a Palermo, c’è la firma di Julio Cesar (7), che contribuisce, con alcuni interventi, prima ad evitare il tracollo nerazzurro e poi a conservare il vantaggio acquisito. Buona, nonostante la sconfitta della squadra, anche la prestazione del portiere del Lecce Rosati (7), che si arrende solo ad un bel gol di Bogdani.
    • DIFESA: sugli scudi il reparto arretrato del Cesena, dove spiccano le ottime performances di Ceccarelli, Pellegrino e Von Bergen (7), mentre sempre sul fronte Inter, Walter Samuel (7) si conferma ancora una volta muro efficace. In gol Zaccardo del Parma (6), anche se su di lui pesa l’ombra di un espulsione mancata.
    • CENTROCAMPO: Diamanti (7), realizza il primo gol con la maglia del Brescia ed il suo calcio di punizione è una vera e propria pennellata all’incrocio dei pali. I vari Giaccherini e Parolo (7) ormai non fanno più notizia, mentre torna in auge Dejan Stankovic (7,5). Per lui una traversa e un assist per Eto’o. Non si ferma la furia serba Krasic (7,5), che si rende protagonista di un’altra super prestazione, condita da due passaggi vincenti per Quagliarella e Marchisio (7), che realizza un eurogol al volo di sinistro.
    • ATTACCO: Samuel Eto’o (8) su tutti. Doppietta e sempre più uomo squadra per l’Inter di Benitez. Altro leader di giornata è il capitano del Bologna Marco Di Vaio (7,5), anch’egli autore di due reti con cui la Roma viene raggiunta all’Olimpico. L’albanese Bogdani (7,5) chiude il tridente del terzo turno, decisivo nella vittoria del sorprendente Cesena, con un perfetto diagonale piazzato alla sinistra del portiere del Lecce Rosati. Degne di menzione, le giocate di Quagliarella e Cavani (7). Decisivo Kozak (6,5).

    Ecco Le 11 delizie di giornata:

    J. Cesar; Zaccardo, Samuel, Von Bergen; Diamanti, Stankovic, Krasic, Marchisio; Eto’o, Di Vaio, Bogdani

    Le delizie di squadra, invece, sono per Juventus, Lazio e Napoli, vittoriose in trasferta e per il Catania che ferma il Milan a San Siro.

    Le croci…

    Ancora incerti Eduardo e Curci (5,5), mentre Handanovic (5) viene travolto dagli attacchi della Juventus. Il reparto arretrato dell’Udinese, entra al completo nei flop di giornata, con Pasquale (4), in particolare, annientato da Krasic. Stesso discorso per il fiorentino, quasi omonimo, Pasqual (4,5) e la difesa romanista, dove Mexes (4) e Rosi (4,5) si fanno uccellare a turno da Di Vaio. Non va di certo meglio ad Isla e Sanchez (4,5 anche per loro) e a Di Natale e Floro Flores (4), che completano il quadro nero per la squadra di Guidolin.

    Croci di squadra, quindi, per Udinese e Roma, ma anche Fiorentina e Lecce non scherzano.

  • Parma vs Genoa 1-1. Interviste e pagelle, Gasperini “assurdo non espellere Zaccardo”.

    Parma vs Genoa 1-1. Interviste e pagelle, Gasperini “assurdo non espellere Zaccardo”.

    Le pagelle ed i commeni della partita più discussa della giornata.

    PARMA-GENOA 1-1


    Parma (4-3-3): Mirante 6; Zaccardo 6, Paci 6, Paletta 6, Antonelli 5,5; Valiani 6, Morrone 6, Gobbi 5 (10′ st Candreva 6); Giovinco 6,5, Bojinov 6 (28′ st Crespo 6), Marques 5,5. A disp.: Pavarini, Dellafiore, Pisano, Angelo, Dzemaili. All.: Marino
    Genoa (4-3-2-1): Eduardo 6; Rossi 5,5, Ranocchia 6, Dainelli 6, Criscito 6; Rafinha 6,5, Milanetto 6, Veloso 5 (15′ st Kharja 5,5); Palacio 5 (21′ st Sculli 5,5), Mesto 6,5 (40′ st Chico sv); Toni 6,5.  A disp.: Scarpi, Moretti, Kaladze, Destro. All.: Gasperini
    Arbitro: Rizzoli
    Marcatori: 28′ rig. Toni (G); 27′ st Zaccardo (P)
    Ammoniti: Zaccardo, Paletta (P), Rossi, Toni, Rafinha, Ranocchia,Sculli (G)

    Gasperini: Di solito non commento gli episodi arbitrali, ma quello che è successo con Zaccardo è assurdo, infatti non capisco come Rizzoli non abbia estratto il secondo cartellino giallo, decisione che, come abbiamo visto dopo, ha condizionato pesantemente la partita. Quello che mi è preoccupato di più è stato l’ eccessivo ritardo con cui un arbitro di questo livello ha deciso di non estrarre il secondo cartellino giallo a Zaccardo, la cosa fa pensare molto, sicuramente non so dare una spiegazione e dispiace perché stavamo giocando bene e sicuramente con un uomo in più, il risultato sarebbe stato diverso.

  • Il FantaPallonaro: Clamoroso al Manuzzi e al Sant’Elia

    Di certo non sono mancate le sorprese nel secondo turno di Serie A. A quest’ora molti fantallenatori si staranno di sicuro chiedendo cosa stia succedendo al Campionato e se davvero i vari Giaccherini, Eder, Bogdani, Moscardelli e Pozzi si confermeranno anche nelle partite successive oppure i vari exploit saranno poi classificabili come il classico fuoco di paglia di inizio stagione. Nello stesso tempo, poi, tutti quelli che si sono svenati per i vari Ibrahimovic, Del Piero, Zarate, Milito e Gilardino staranno maledicendo le follie fatte per accaparrarsi a suon di fantacrediti le deludenti (per adesso) prestazioni dei cosiddetti big.

    Fuochi pirotecnici già negli anticipi del sabato con l’Inter che manda in gol Lucio ed Eto’o che si fa parare un rigore da Handanovic per poi ribattere in rete sulla respinta del portiere dell’Udinese, che guadagna così un +3 (+1 in realtà per i 2 gol subiti). Praticamente un gol non gol quello del camerunense che, con un +3 e -3 totalizza, di fatto 0 punti.

    Dopo il magro bottino della prima giornata (appena 15), nel secondo turno si segna abbastanza e, alla fine, le marcature sono 38. Buono lo score dei difensori: oltre al brasiliano dell’Inter, realizzano anche Dallamano, Balzaretti e Paolo Cannavaro.

    6 i tiri dal dischetto, di cui 2 pro Catania: vanno a segno Mascara ed Antenucci per gli etnei, così come Caracciolo, Matri ed Hernanes. Sbaglia, come detto, il solo Eto’o.

    Di Giovinco, invece, l’unico gol su punizione.

    Gli assist (21 in totale) sono per Diamanti, Kasami, Biondini, Cossu (ben 2), Totti (da calcio d’angolo), Ceccarelli, Bogdani, Palacio, Luciano, Bentivoglio, Di Natale, Krasic, Cassano, Palombo, Marilungo, Mauri, Rocchi, Parisi (idem come Totti), Almiron e Hamsik.

    33 le ammonizioni, 2 i cartellini rossi, sventolati per Burdisso (l’entrata assassina su Daniele Conti gli vale anche un 3 in pagella) e Alessandro Lucarelli del Parma, squadra più fallosa della giornata dove anche il tecnico Marino si fa cacciare.

    Sul gradino più alto dei voti, salgono con un 7,5 Sereni, Cossu, D. Conti, Matri, Giaccherini, Cassano, Pozzi e Sanchez; su quello più basso, ovviamente, il già citato Burdisso.

    Il gol più bello è di Daniele Conti, ma anche quello di Mudingayi non è male; il “gollonzo” di giornata, invece, lo realizza Dallamano.

    Il caso: annullato un gol regolare a Kroldrup della Fiorentina, mentre gli “arbitri di sinistra” fermano il Milan

  • Le pagelle di Sparta Praga – Palermo 3-2

    SPARTA PRAGA
    Blazek 5.5 non convince sulla sassata di Pastore la cui respinta vale il pari di Pastore

    Adiaba 5.5
    E’ intimorito dalle sgroppate di Balzaretti

    Brabec 6 Limita il raggio d’azione di Maccarone

    Repka 5 Poco reattivo sul gol di Maccarone, perde Hernandez nella seconda rete

    Pamic 7 Autore di due assist e di un ottima partita nelle di fasi.

    Sionko 5 Entra poco nel vivo del gioco della sua squadra

    Hoheneder 6 Discreta partita davanti la difesa

    Kladrubsky 7 Dinamico ed incisivo.

    Podany 7 Con Darmian ha vita facile sulla destra rosanero

    Kadlek 6,5 Segna il 3-1 sfruttando una dormita di Glik e Liverani
    Dal 74′ s.t. Tresnak 5 non riuscendo però a rendersi pericolo in zona gol.

    Wilfried 6.5 Buona prova dell’attaccante.
    Dal 90′ s.t. Kweuke s.v.

    PALERMO
    Sirigu 5 Qualche buono intervento nel primo tempo, poteva far di più nella ripresa.

    Darmian 5 Notte da incubo per l’ex rossonero

    Glik 5 Addirittura peggio di Munoz. Deludente la sua prestazione.

    Bovo 5.5 Senza un compagno forte va anche lui in confusione

    Balzeretti 7
    E’ in un grande stato di forma. Merita la nazionale

    Liverani 6 Il solito metronomo di centrocampo, ha sulla coscienza con Glik il gol del 3-1

    Rigoni 5 Manca di dinamismo
    Dal 77′ s.t. Joao Pedro s.v.

    Migliaccio 6 Ancora non al massimo della forma ma non demerita
    Dal 57′ s.t. Kasami 6 – Rispetto alle precedenti occasioni entra con maggior determinazione nell’incotro, facendosi notare per grinta, corsa e reattività. Vicino al gol del pareggio all’88’ sugli sviluppi di un corner, nel quale alza troppo la traiettoria del suo colpo di testa. In crescita.

    Pastore 7,5 E’ l’uomo squadra, quando si accende il Palermo è sempre pericoloso

    Hernandez 6 Ha il merito di riaccendere le speranze dei suoi con la rete del 2-3, ma è ancora troppo discontinuo.

    Maccarone 6 Segna ma ancora manca di brillantezza.

    Arbitro Kakos 6

  • Le pagelle di Twente – Inter 2-2

    Samuel Eto’o: 7,5 In estate reclamava un posto più vicino all’area avversaria adesso fa capire il perchè. E’ l’uomo più in forma di Benitez

    Janssen: 7 Il suo sinistro fa paura e a centrocampo lotta su ogni pallone.

    Sneijder: 6,5
    Ancora non ha la continuità della scorsa stagione ma dai suoi piedi arrivano sempre pericoli.

    Ruiz: 6,5 Un primo tempo da fenomeno, cala poi nella ripresa

    Milito: 5
    Il Principe ha perso il suo regno. Lo scorso anno tramutava in oro qualsiasi pallone, quest’anno sta rifiatando.

    Janko: 5
    doveva esser lo spauracchio per Lucio e Samuel ma non incide mai e cade rovinosamente in ogni possibile azione pericolosa.

    IL TABELLINO
    Twente-Inter 2-2
    Twente (4-2-3-1):
    Mihaylov 6; Rosales 6,5, Wisgerhof 6,5, Douglas 6,5, Tiendalli 6,5; Brama 6, Janssen 7; Ruiz 6,5, De Jong 6, Chadli 6,5 (42’st Landzaat sv); Janko 5 (32’st Bajrami sv). A disposizione: Boschker, Kuiper, Bengtsson, Buysse, Parker. All.: Preudhomme.
    Inter (4-2-3-1): Julio Cesar 5,5; Maicon 5,5, Lucio 6, Samuel 5,5, Zanetti 6; Mariga 6, Cambiasso 6; Pandev 5,5 (16’st Coutinho 6), Sneijder 6,5, Eto’o 7; Milito 5 (41’st Muntari sv). A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Santon, Biabiany. All.: Benitez.
    Arbitro: Alves Garcia (POR)
    Marcatori: 13′ Sneijder (I), 20′ Janssen (T), 30’aut. Milito, 41′ Eto’o (I)
    Ammoniti: Tiendalli (T), Maicon (I)

  • Il FantaPallonaro: “Croci e Delizie” della seconda giornata

    Le delizie

    • PORTIERI: Matteo Sereni (7,5) abbassa la saracinesca e consente al Brescia di battere il Palermo. Letteralmente da brividi la paratona d’istinto su colpo di testa ravvicinato di Pastore e quella in tuffo su tiro a botta sicura sempre dell’argentino a pochi minuti dal termine. Praticamente decisivo per i 3 punti delle rondinelle. Superman.

    Da segnalare un’altra prestazione positiva di Michael Agazzi (7), che sta dimostrando di meritare pienamente la fiducia concessagli dal Cagliari.

    • DIFESA: Sempre nel match giocato al Rigamonti, si mettono in evidenza Dallamano e Balzaretti (6,5), entrambi a segno, sebbene il tiro del laterale bresciano finisca in rete in maniera un po’ fortuita dopo una deviazione e il mancino rosanero segni grazie ad uno sciagurato retropassaggio di Baiocco. Nelle fila del sorprendente Cesena, invece, ecco il terzino destro Ceccarelli (7), autore dell’assist per il primo gol di Bogdani contro la corazzata Milan. Più che bene anche Lucio (6,5 + gol) e Ciro Capuano (7). Solo un 6, infine, per P. Cannavaro, autore del momentaneo 2-1 del Napoli contro il Bari.
    • CENTROCAMPO: Le pesanti vittorie di Cagliari e Cesena forniscono le super prestazioni di Daniele Conti, Cossu e Giaccherini. Tutti e tre portano a casa un lodevole 7,5 con tanto di gol stupendi (per Conti e Giaccherini) e di assist al bacio (ben 2 per Cossu). Completano il quadro i 7 pieni di Mauri, Krasic, Pastore e Giovinco. Il laziale segna e fa segnare, il serbo spinge sulla fascia e regala un prezioso assist a Marchisio, l’argentino gioca praticamente da solo contro il Brescia e contro Sereni e la formica atomica disegna una bella parabola su punizione in quel di Catania.
    • ATTACCO: Ancora Cagliari con Matri (7,5) che fa doppietta e ancora Cesena con Bogdani (7 + gol e assist), ma anche tanta Sampdoria con Cassano e Pozzi (7,5). FantAntonio non delude le aspettative con una rete e un assist, Pozzi non fa assolutamente rimpiangere Pazzini e realizza due bei gol. Da segnalare il primo centro in Serie A per il brasiliano del Brescia Eder (7).

    Ecco Le 11 delizie di giornata

    Sereni; Ceccarelli, Balzaretti, Lucio; D. Conti, Giaccherini, Krasic, Pastore; Bogdani, Cassano, Pozzi

    Le delizie di squadra, invece, sono per Brescia, Cesena e Chievo, primo in classifica.

    Le croci…

    Serata da dimenticare per J. Sergio (5), che ne becca tanti quanti il suo voto (praticamente 0 come fantamedia) e per Burdisso (3!), autore di un fallaccio sul povero Daniele Conti e per questo espulso. Negative anche le prestazioni di Motta (4) e Bonucci (4,5) (v, difesa juventina da registrare) e di Sokratis Papastathopoulos (4,5) sovrastato da Bogdani e non solo.

    Milan e Roma offrono spunti negativi anche per centrocampo e attacco, con Ibrahimovic, in particolare, che fallisce un calcio di rigore, mentre nella Lazio, Zarate (4,5) sta diventando ormai un caso.

    Oltre alle big di cui sopra, le principali croci di squadra sono per Fiorentina e Genoa.

  • F1: le pagelle del GP d’Italia

    F1: le pagelle del GP d’Italia

    Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio d’Italia

    Alonso 10 e lode: non poteva essere altrimenti. Conquista pole, vittoria e giro veloce (in gergo automobilistico hat trick) facendo impazzire la folla rossa giunta all’autodromo di Monza per tifare Ferrari. Una partenza non perfetta gli costa la prima posizione in favore di Button che gli partiva a fianco; Fernando però non demorde e bracca il rivale marcandolo stretto fino al pit stop nel quale riesce a superare l’inglese della McLaren. Da li in poi è una passerella fino al traguardo. Dopo il disastro di Spa si rimette prepotentemente in carreggiata per la corsa al titolo Mondiale. E con una Ferrari così è lecito sognare la grande rimonta.

    Ferrari 10 e lode: la costanza di rendimento di Massa, che è riuscito a mantenere i ritmi forsennati di Alonso e Button, dimostra la superiorità del Cavallino Rampante a Monza. Bravi entrambi i piloti per essersi nascosti durante le prove libere non mostrando la reale potenzialità della Rossa che inanella così un altro successo sul circuito brianzolo (sono 18). Mai nessuna scuderia aveva vinto così tanto su uno stesso tracciato.

    Button 10: Una gara fantastica per il campione del mondo in carica che deve arrendersi solo ad un Alonso scatenato. Dopo un grande spunto alla partenza si mette dietro lo spagnolo per una trentina di giri difendendosi come meglio non poteva e facendo registrare giri record quando richiesto dai box. Poi il sorpasso subìto nel valzer dei pit stop accontentandosi della piazza d’onore. Saggia la decisione di non eliminare dalla sua vettura il sistema F-Duct come ha scelto invece il compagno di team Hamilton.

    Massa 9: oscurato dalla luce emanata da Alonso, è bravo ugualmente a ritagliarsi il suo spazio dimostrandosi costante e girando sui tempi dei due di testa portando a casa punti pesanti. Avrebbe voluto vincerla questa corsa, magari l’anno prossimo ci riproverà.

    Red Bull 5: faticano molto le “lattine con le ali” a Monza. Forse il Gran Premio in cui hanno sofferto di più con Vettel e Webber transitati sotto la bandiera a scacchi in quarta e sesta posizione ma accusando un ritardo di mezzo minuto da Ferrari e McLaren.

    Hamilton 4: Decide di azzardare una McLaren senza F-Duct puntando tutto sulla gara a discapito della prestazione in qualifica. Una scelta che potrebbe essere anche condivisa ma se poi vanifichi il tutto andando a tamponare la Ferrari di Massa alla Roggia preso dalla foga agonistica e ansioso di recuperare posizioni con tutto il tempo che hai davanti… a volte bisogna anche gareggiare con il cervello. Ammette l’errore che potrebbe costargli caro in ottica Mondiale. Sarebbe stato bello vederlo lottare insieme al compagno di squadra e alle Ferrari per la vittoria del Gran Premio.

    Webber 5.5: arriva sesto e complice l’uscita di scena di Hamilton si riprende il comando della classifica piloti. La sua Red Bull durante tutto il weekend non è mai stata competitiva.

    Schumacher 6: sufficienza per il campione tedesco che torna a Monza, sua per 11 anni tanti quanti sono stati quelli di militanza in Ferrari, a distanza di 3 anni. L’accoglienza non è stata calorosa, qualche striscione ma nulla di più. Il 41enne Schumi in pista fa quel che può con una Mercedes con la quale non ha ancora trovato il giusto feeling, prendendole ancora da Rosberg e arrivando nono al traguardo. Magra consolazione il recupero dalla 12esima posizione e i due punti conquistati in classifica, lui che era abituato a fare bottino pieno in ogni gara.

    Hulkenberg 7.5: niente male questo esordiente che nel corso della stagione ha fatto qualche errore di troppo giustificabili vista l’inesperienza. Oggi ne commette altri andando lungo per un paio di volte alla prima chicane ma il settimo posto su un circuito impegnativo come Monza e al volante di una Williams, che è solo la lontana parente di quella vincente degli anni ’90, la dice lunga sulle sue potenzialità.

    Monza 10 e lode: E’ sempre un’emozione grandissima vedere sfrecciare le vetture di Formula 1 sui lunghi rettilinei del circuito brianzolo sul quale si è disputato l’81esimo Gran Premio d’Italia. Sentire il “canto” dei motori portati al limite della potenza e che sprigionano tutti gli 800 cavalli, come dice lo slogan di una nota pubblicità, non ha prezzo.

  • Serie A: Il Milan inciampa sul Cesena [analisi+pagelle]

    Serie A: Il Milan inciampa sul Cesena [analisi+pagelle]

    E’ la vecchia storia di Davide che batte Golia: il Cesena supera il Milan due a zero. La “fionda” di Ficcadenti viene traslata dalla Bibbia nelle veloci ripartenze bianconere già ammirate all’Olimpico contro la Roma. In barba alle prime scintille della dinamite offensiva rossonera che con una conclusione a giro di Ronaldinho impensierisce Antonioli, bravo a disinnescare, i romagnoli impiegano una decina di minuti a riprendere confidenza con la Serie A, lasciata diciannove anni or sono contro quello stesso Milan.

    Allora c’era Van Basten, oggi c’è Ibrahimovic: a voi le conclusioni in materia di raffronto. Al Cesena, invece, quelle dirette verso la porta presidiata da Abbiati: due tiri e altrettanti gol. Pur trattandosi della stessa arte per gli sconfitti è sfortuna, per i vincitori è cinismo. Trentunesimo e quarantaduesimo della prima frazione di gioco i minuti del delitto: prima Bogdani stordisce il “Diavolo” con una capocciata e poi Giaccherini lo affossa in contropiede rispedendolo all’inferno.

    E’ notte fonda per il Milan al quale viene per giunta annullato un gol, molto dubbio per la verità l’offside fischiato a Pato. Il secondo tempo ostenta un Cesena che resiste agli urti e imbastisce ripartenze a gogo’, il Milan ci prova con le sue trame ma i ritmi bassi mandano in panne il cervello. Nel finale Ibra fallisce un “generoso” rigore, ennesima prova che questa sera la sorte ha baciato la fronte del “piccolo” Cesena, voltando le spalle al gigante spocchioso.

    Era una di quelle giornate in cui va tutto storto. Come non c’era da esaltarsi dopo la scorpacciata di gol contro il Lecce, altresì non c’è da deprimersi a fronte della disfatta odierna. Il Milan non ha sottovalutato l’avversario, anzi. Il tallone d’Achille scoperto è rintracciabile nell’eccedenza di frenesia: tutti all’arrembaggio, tutti alla ricerca della giocata, troppi mastri e pochi operai. Considerando le cinque stelle offensive annoverate dal Milan, l’ultimo uomo sulla faccia della terra che mi sarei aspettato facesse la prima punta era Gennaro Ivan Gattuso. Addirittura Ibra e Pato si defilavano a turno sulla fascia per aprire gli spazi, e di chi? L’uomo che al posto dei piedi monta due ferri da stiro! Con Pirlo decisamente sottotono si stenta come al solito, ma niente paura ci sono Ronaldinho e Ibra a macinare gioco, no? Ebbene, stasera abbiamo capito che tre cervelli sono inutili se non c’è una testa comune che li ospita. Ronaldinho è stato addirittura limitato dai ritorni a riva dello svedese in cerca del pallone. Il “genio” ha stravolto l’assetto del Milan ed, almeno per stasera, è stato un male. Per Pato numeri e dribling, nella propria trequarti però, troppo lontano dalla porta poiché intento a coprire le partite offensive di “Gattuso” in una messa in scena del teatro dell’assurdo. Altro che capovolgimento di ruoli, stasera il campione del mondo sembrava un elettricista che voleva riparare una perdita d’acqua. Naturalmente, oltre ad essere inconcludente in avanti, lasciando scoperto l’uscio, ha consegnato al Cesena l’unica chiave della retroguardia rossonera: il contropiede.

    Ad Allegri l’onere di porre fine ad eventuali crisi d’identità e di trovare un nuovo ed efficace assetto, implementato dall’approdo del duo Ibra-Robinho, e capace di far coesistere le virtù individuali di ogni fuoriclasse assurgendo all’ideale di collettivo: e guai a chi dice che gli allenatori guadagnano troppo. Fronte opposto, i romagnoli sono riusciti ad emulare il modello teutonico ostentato da Loew durante la recente rassegna mondiale. In fase di non possesso il Cesena era più intricato da districare di un cubo di Rubik.

    Davanti, al pari dei rossoneri, reggeva un coraggioso tridente composto dal baluardo Bogdani e dalle frecce Giaccherini e Schelotto, micidiali nel conferire profondità alla squadra. Vittoria meritata per il Cesena. Sconfitta meritata per “gli altri” in campo. E sì, perché stasera erano undici giocatori non il Milan, nè tantomeno una squadra degna di questo nome. Senza Nesta e con una morfologia ancora da definire, se proprio si doveva  perdere, è stato un bene che la sconfitta sia arrivata oggi. Dalla prossima gara in poi, vietato sbagliare!

    MILAN

    Abbiati 6: Incolpevole su entrambi i gol, evita il tre a zero.

    Bonera 5,5: Nella prima frazione fa buona guardia sulla fascia, nella ripresa viene impiegato da centrale e perde la bussola.

    Papastathopoulos 4,5: Su un gol e mezzo del Cesena è l’indiziato numero uno. Prima prova ad anticipare in gamba tesa Bogdani fallendo miseramente, poi innesca il contropiede romagnolo e per giunta si perde l’inserimento di Giaccherini. Fossimo stati al Giro d’Italia la maglia nera non gliel’avrebbe tolta nessuno.

    Thiago Silva 6: Unica sufficienza in difesa per il Milan, il che è tutto un dire. Gli manca Nesta e prova a dedicargli un gol, ma la mira lo tradisce come i compagni di reparto. Nella ripresa esce per “l’anonimo” Abate (5,5).

    Antonini 5,5: Qualche scorribanda in attacco e qualche leggerezza in difesa. Non basta per la sufficienza.

    Gattuso 5: A trent’anni decide di cambiare ruolo. Il Milan quest’anno ha speso quarantatre milioni per potenziare il parco attaccanti, poteva dirlo anche prima di nutrire mire offensive. In linea d’aria gioca davanti ad Ibrahimovic ed è più un fastidio che un risolutore per noti limiti tecnici. Lascia i compagni in balia delle ripartenze avversarie: roba che neanche i mocciosi all’oratorio del “voglio segnare io”.

    Pirlo 5,5: Questa sera ha illuminato meno di un accendino.

    Ambrosini 5,5: A tamponare tampona. Il problema è che non disinfetta e il Milan prende due infezioni: Giaccherini e Bogdani.

    Pato 6,5: Pronti-via si becca il cazziatone di Ibra per un passaggio sbagliato, tuttavia risale in fretta la china. Stasera era proprio in forma, purtroppo ad un attaccante non basta se i compagni non ti assistono. Spina nel fianco destro del Cesena, dà anche una mano dietro dove si disimpegna con giocate che vorremmo vedere in zone di campo un po’ più calde. E’ l’anno dell’esplosione, sarà per la prossima…

    Ibrahimovic 5,5: Ha completamente mutato il Milan che può contare su un ulteriore fonte di gioco, magari sarebbe gradevole vederlo più vicino alla porta. Si rende autore di giocate apprezzabili, ma abbisogna ancora di tempo per inserisi a pieno regime nei meccanismi del Milan. Il rigore sbagliato nega la sufficienza ad una sufficiente prova.

    Ronaldinho 4,5: Comincia sfiorando il gol, poi viene segnalato tra i desaparecidos. La dinamicità di Ibra gli sottrae spazi fungendo da criptonite. Dovrebbe schiodarsi dalla fascia ogni tanto, il campo è grande. Lascia il posto ad un intrapendente Robinho (6). Non ha una precisa collocazione? Bene, lui lo trovi dappertutto. E che numeri…

    Inzaghi 6,5: E sempre lui. Sul filo del fuorigioco anima il Milan conferendo profondità alla manovra. Conquista il rigore confermandosi un grande jolly. E’ sempre lui, l’ultimo vero attaccante: Pippo Inzaghi.

    CESENA

    Antonioli 6,5: Grande intervento su Ronaldinho, una vera sicurezza. Tutto dipende: Vecchio? No, esperto.

    Ceccarelli 7,5: Ottimo prospetto. Per lui un assist e tanti spunti interessanti. Prodotto del vivaio, possiede un invidiabile bagaglio fisico.

    Von Bergen 6: Senza infamia e sanza lode.

    Pellegrino 6,5: Tiene in mano la difesa.

    Nagatomo 6,5: E’ una scheggia sulla fascia, davvero niente male.

    Appiah 6,5: Guida il centrocampo con autorità.

    Colucci 6,5: Fa filtro e innesca il contropiede.

    Parolo 7: Giovane assistito da una grande personalità. Annovera pregevoli qualità tecniche e le mette in mostra contro la sua squadra del cuore: il Milan. Magari Galliani e Braida, questa sera in tribuna, hanno segnato il suo nome sul taccuino. Diventerà qualcuno…

    Schelotto 6,5: Può essere la rivelazione del campionato.

    Bogdani 7: Autore del primo gol, tiene sù la squadra facendo a sportellate con la difesa rossonera.

    Giaccherini 7,5: E’ in assoluto il giocatore italiano che più ricorda Messi. Quando parte palla al piede non gliela toglie nessuno: un i-pod che suona R&R. Prandelli non può lasciarsi sfuggire un talento di questa portata. Venticinque anni, un piede-calamità e una velocità imbarazzante: queste le credenziali della nuova freccia all’arco azzurro.

  • Eto’o e Lucio spezzano la striscia negativa [Commento e pagelle]

    Eto’o e Lucio spezzano la striscia negativa [Commento e pagelle]

    L’Inter del nuovo tecnico Rafa Benitez questa volta non fallisce e fa suo il primo appuntamento della stagione a San Siro vincendo per 2-1 sull’Udinese dopo una partita sofferta. I nerazzurri trovano subito il goal con Lucio, che sfrutta su calcio d’angolo un’uscita avventata di Handanovic, per depositare il pallone in rete in posizione defilata. L’Inter non trova il raddoppio, ed ecco che a riportare il punteggio in parità c’è Floro Flores che insacca di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Gli uomini di Rafa ci provano diverse volte fallendo occasioni piuttosto facili, come quella di Samuel che ad un passo dalla porta non riesce ad incornare in porta.
    Secondo tempo a ritmi bassi, con le squadre che fanno molto possesso palla in mezzo al campo. La partita prende la svolta al 67′ minuto, quando il neo entrato Angella tocca con la mano in area di rigore un cross di Sneijder. Al dischetto si presenta Samuel Eto’o, che trova il goal su ribattuta del portiere.

    Partita abbastanza nervosa caratterizzata da due episodi di rigore. Il primo su Pinzi da parte di Cordoba che scivola in area ed impedisce al giocatore friulano di proseguire l’azione. Il secondo calcio di rigore non dato è quello su Samuel Eto’o, che supera di gran lunga in velocità Zapata, che lo blocca con due interventi fallosi: prima ci prova strattonandolo dalla schiena e poi lo tampona con le gambe. Entrambi i casi erano da calcio di rigore.

    TABELLINO
    Inter – Udinese 2-1
    Marcatori: 7′ Lucio (I), 31′ Floro Flores (U), 67′ Eto’o (I),

    Inter 4-2-3-1:
    Julio Cesar; J.Zanetti, Lucio, Samuel, Chivu (55′ Cordoba); Mariga, Cambiasso; Biabiany (63′ Pandev), Sneijder, Eto’o; Milito (81′ Muntari). A disp: Castellazzi, Cordoba, Santon, Materazzi, Muntari, Coutinho, Pandev. All. Benitez.

    Udinese 3-4-2-1: Handanovic; Benatia (84′ Cuadrado), Zapata, Domizzi; Pinzi, Inler, Asamoah, Pasquale (59′ Angella); A.Sanchez, Di Natale; Floro Flores (63′ Corradi). A disp: Belardi, Cuadrado, Vydra, Abdi, Badu, Angella, Corradi. All. Guidolin.
    Arbitro: Brighi.
    Ammoniti: 10′ J.Zanetti, 34′ Pinzi, 53′ Eto’o, 70′ Di Natale, 89′ Cuadrado.

    LE PAGELLE DI INTER-UDINESE 2-1

    INTER

    J.Cesar 6.5: Intervento davvero strepitoso su Di Natale. Incolpevole sul goal.

    Zanetti 6.5: Il capitano dell’Inter conduce una gara più che sodisfacente concedendo poco agli avversari.

    Lucio 7: Magistrale. Pronto in qualsiasi situazione, e segna anche il primo goal. Non riesce ad arrivare in anticipo in occasione del goal di Floro Flores.

    Samuel 6: Qualche piccola imprecisione in un paio di situazioni. Ma tutto sommato la prova è sufficiente.

    Chivu 6: Gioca con tranquillità è temperamento nel primo tempo.Perde Sanchez nel secondo.

    Mariga 6: Segnali davvero molto incoraggianti da parte del Keniota. Meriterebbe di più se non avesse fallito quell’occasione clamorosa servitagli da Sneijder.

    Cambiasso 5.5: Partita sottotono.

    Biabiany 5.5: Parte bene, ma poi si perde nel corso della gara.

    Sneijder 6.5: All’inizio sembra opaco, ma poi distribuisce migliaia di palloni. Se solo fossero state finalizzate, avrebbe avuto un voto ben più alto.

    Eto’o 7.5: Il migliore in campo. Si sacrifica sulla fascia, torna in attacco, crea occasioni, segna, prende un palo e si muove benissimo. Formidabile.

    Milito 4: Inesistente.

    Pandev 6: Entra nel finale e si preoccupa più della fase difensiva. Anche lui non al meglio della condizione.

    Benitez 6: Gli interessava vincere e lo ha fatto. Come dichiarato da lui stesso “Servirà tempo per mostrare la sua Inter”.

    UDINESE

    Zapata 5.5: Il difensore centrale dell’Udinese si batte bene contro Milito ed Eto’o. Peccato per il rigore non concessoall’Inter, dove è stato clamorosamente seminato proprio dal camerunese.
    Domizzi 6: Bravo in fase difensiva, gioca sempre a testa alta in fase d’impostazione.
    Benatia 6: Eto’o è davvero un brutto cliente ma il giovane giocatore dell’Udinese non molla.
    Pinzi 5.5: Troppo nervoso. Recupera molti palloni ma dà anche molti calcioni.
    Asamoah 6: Prestazione positiva da parte del ghanese dell’Udinese. Bravo anche in fase offensiva.
    Inler 6.5: Partita più che soddisfacente.
    Pasquale 5: Sente molto la partita perchè è un ex giocatore dell’Inter.
    Di Natale 6.5: Totò è inspirato e si vede sin dalle prime battute di gioco. Suo l’assist-gol per Floro Flores.
    Sanchez 6.5: El Nino Maravilla mette in costante difficoltà Cristian Chivu. Un pizzico di cattiveria in più sotto porta non guasterebbe.
    Floro Flores 6.5: Che grande gol. Il centravanti bianconero svetta su Lucio e fa 1-1.
    Angella 4: Entra e rovina la partita della sua Udinese. Disastroso sul calcio di rigore.
    Corradi 5- Cambio sbagliato da parte di Guidolin. Molto meglio Floro Flores.

    Cuadrado SV: Gioca gli ultimi cinque minuti della partita

  • Le pagelle di Estonia – Italia

    Sirigu: 4 Sostituire Buffon è difficile per chiuque ma il portierino del Palermo stecca clamorosamente sia nel gol che in una uscita nel secondo tempo.

    Cassani: 6 Volenteroso e Generoso il laterale rosanero non si risparmia per tutta la partita

    Bonucci: 6,5 In attesa del feeling con Chiellini ha trovato quello con il gol.

    Chiellini: 6,5
    Ancora non al meglio della condizione sfoggia tutta la sua grinta per metter a freno i panzer estoni.

    Montolivo: 5 Il pupillo di Prandelli è sempre bello a metà. E’ ora di crescere e diventare leader.
    dal 65′ Palombo: 6 Combatte nella mischia finale

    De Rossi: 5,5 Non è il miglior De Rossi e il centrocampo azzurro ne risente parecchio.

    Pirlo: 6,5
    Il capitano inizia la partita illuminato, cala alla distanza per svegliarsi poi nella ripresa e fornire due assist da calcio d’angolo.

    Pepe: 4,5 Corre, corre e corre ma è sempre fuori posizione.
    dal 59′ Quagliarella: 5 tanta buona volontà ma nulla più

    Cassano: 7 C’è il suo timbro sulla prima vittoria azzurra del 2010 ma da lui ci si aspetta sempre di più.
    dal 80′ Luca Antonelli s.v.

    Pazzini: 6 Non avendo palloni giocabili si fa apprezzare di più in fase di non possesso rincorrendo chiuque.

    Prandelli: 6 Ha ancora molto da lavorare ma la vittoria all’esordio non può che far ben sperare.

    Estonia (4-5-5): Pareiko 5,5; Jaager 6, Rahn 5,5, Piiroja 5,5, Klavan 6; Puri 6 (32′ st Purje sv), Dmitijev 5,5, Vassilijev 6,5, Kruglov 6 (37′ st Kink sv); Vunk 5,5; Zenjov 6,5. A disp.: Aksalu, Kams, Post, Saag, Zahovaiko. All.: Ruutli