Tag: pagelle

  • F1: le pagelle del GP di Corea.

    F1: le pagelle del GP di Corea.

    Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Corea

    Alonso 10: approfitta della giornata, forse, più buia della Red Bull per andare a vincere il primo Gran Premio di Corea della storia della Formula 1 e conquistare il primato in classifica piloti. Due piccioni con una fava. E il voto a molti potrebbe risultare eccessivo per quanto detto sopra ma a nostro avviso merita il pieno dei voti per non aver commesso nessun errore, nessuna sbavatura su un pista allagata il cui manto stradale sembrava più una saponetta che normale asfalto e la cui visibilità era davvero ridotta al minimo in un momento cruciale della stagione in cui le pressioni sui contendenti al Mondiale sono elevatissime. E lui, dall’alto della sua esperienza sfodera una guida perfetta, attacca quando c’è da attaccare Vettel, si difende quando c’è da difendersi da Hamilton. “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“. Ipse dixit.

    Vettel 10: purtroppo per lui questa volta non è colpa della sua inesperienza e della sua troppa foga agonistica. Questa volta la colpa è da attribuire alla sua Red Bull che a 10 giri dal termine quando era in testa e stava controllando la gara decide di lasciarlo a piedi per la rottura del motore. Solo sfortuna per il talento tedesco che senza il guaio meccanico avrebbe sicuramente vinto il Gran Premio e conquistato contemporaneamente lo scettro della classifica piloti. Scettro che poteva essere suo e che ora è costretto a vederlo nelle mani di Alonso.

    Hamilton 8: la McLaren non è al top e si vede dalle prestazioni non proprio gratificanti di Button che “naufraga” tra la 12esima e la 15esima posizione. Lewis riesce come al solito a tirare fuori il 120% dalla sua Freccia d’Argento, a portarla al limite delle sue potenzialità ma tutto ciò comporta prendersi qualche rischio di troppo come il “lungo” alla prima curva che gli è costato il sorpasso subito da Alonso quando soltanto poco prima durante il pit stop era riuscito a superare lo spagnolo per un inconveniente capitato al ferrarista. “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“, Alonso dixit, vale anche per il pilota anglocaraibico. Il secondo posto ottenuto comunque non gli fa perdere le poche speranze Mondiali rimaste.

    Massa 8: finalmente una gara senza errori sotto la pioggia, il punto debole del pilota brasiliano che conquista un ottimo terzo posto. Fuori dai giochi Mondiale già da tempo, dovrà aiutare Alonso a conquistare il titolo cercando di intromettersi tra il compagno di team e i rivali nell’intento di rubare più punti possibili agli avversari dello spagnolo. E il prossimo Gran Premio, quello del Brasile tra due settimane a San Paolo letteralmente a due passi da casa sua, è lo scenario perfetto per dimostrare il suo valore.

    Schumacher 8: grande gara per il sette volte campione iridato, abituato ad essere limitato ogni domenica dal compagno di squadra Rosberg. Questa volta il connazionale va fuori (causa Webber) e Schumi ne approfitta per dare dimostrazione del suo valore nonostante i 41 anni suonati portando a casa il quarto posto.

    Red Bull 5: esattamente la media tra il 10 delle potenzialità mostrate anche sull’inedito circuito coreano e lo 0 per la mancanza di affidabilità, vera spina del fianco della scuderia austriaca. Riuscirà a rifarsi in Brasile?

    Button 4: è fuori dalla lotta al titolo Mondiale (mancano 8 punti per l’aritmetica). Come scritto in precedenza, naufraga letteralmente nelle retrovie, un weekend nero per il campione del mondo in carica che dal prossimo Gran Premio sarà costretto ad abdicare ufficialmente.

    Webber 3: scusate le continue ripetizioni ma frase più azzeccata di questa non poteva esserci “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“, questo l’Alonso pensiero prima della gara di Corea. E l’australiano finisce la gara schiantandosi contro un muretto dopo aver perso il controllo del retrotreno della sua Red Bull dando un’accelerata di troppo sull’insidiosa erbetta sintetica che delimita i cordoli del circuito di Yeongam commettendo così un errore macroscopico che gli potrebbe costare seriamente il Mondiale. Dove sono finite le sue doti di ragioniere?

    Yeongam sv: non abbiamo potuto apprezzare le qualità del nuovissimo, e quando diciamo nuovissimo è nel vero senso della parola considerato che i lavori sono terminati solo poche ore prima del week end (venerdì ancora c’erano gli operai in corsia box per ultimare gli ultimi accorgimenti), circuito coreano che si affaccia sull’Oceano Pacifico e che nei prossimi anni diventerà il cuore di un nuovo centro urbano con grattacieli, palazzi extra lusso e quant’altro a causa della pioggia che ne ha condizionato la gara. Qualcuno si è lamentato, ragionevolemente, per alcune zone del circuito considerate pericolose come l’uscita e l’entrata dei box da riprogettare completamente e come i muretti di cemento posti in pieno rettilineo a soli pochi centimetri dalla carreggiata. Se poi consideriamo anche che l’ultimo strato di asfalto è stato steso solo la settimana scorsa e che quest’ultimo, oltre a non offrire un buon grip, non ha mostrato un sufficiente drenaggio della pioggia caduta sul circuito dovremmo stendere un velo pietoso. Mettiamola così… il voto è rimandato all’anno prossimo.

  • Lazio – Cagliari 2-1. Reja meglio di Eriksson e Maestrelli [commento e pagelle]

    Lazio – Cagliari 2-1. Reja meglio di Eriksson e Maestrelli [commento e pagelle]

    La Lazio di Reja supera quelle scudettate di Eriksson e Maestrelli registrando il maggior numero di punti della storia del club dopo 8 giornate. I padroni di casa nell’ormai consueto e dinamico 4-3-1-2 si esaltano tra le mura amiche spolverando un Zarate finalmente parte integrante del gioco ma sopratutto le grandi qualità di bomber Floccari.

    L’attaccante calabrese al 21′ porta avanti i suoi con un pregevole tiro dalla distanza su assist di capitan Mauri. La Lazio occupa bene gli spazi, non soffre in difesa grazie al gladiatorio Dias e fornisce spunti di alta scuola grazie alle invenzioni del “profeta” Hernanes. Proprio il brasiliano al 40′ semina gli avversari e va vicinissima al gol facendo strabiliare i tifosi di casa.

    Il Cagliari è troppo arrendevole e il primo tempo si chiude con il meritato vantaggio della capolista. Nella ripresa il canovaccio tattico non cambia e all’8′ è Floccari a fornire a Mauri l’assist per il raddoppio. Il gol però fornisce la sveglia agli uomini di Bisoli che si riversano nella metà campo delle aquile: Cossu crossa dalla destra e Matri di testa irrompe in area sorprendendo Muslera, imbattuto nelle 3 precedenti partite.

    La difesa laziale comunque regge e porta a casa l’ennesima vittoria che contribuisce a galvanizzare il gruppo e a far sognare i tifosi.

    IL TABELLINO
    LAZIO-CAGLIARI 2-1

    21′ Floccari (L), 8′ st Mauri (L), 14′ st Matri (C)
    Lazio (4-3-1-2): Muslera 6; Lichtsteiner 6,5, Biava 5,5 (43′ st Stendardo sv), Dias 7, Radu 6; Brocchi 6, Ledesma 6,5, Mauri 7; Hernanes 7 (21′ st Matuzalem 6); Zarate 6,5 (26′ st Rocchi 6), Floccari 7,5.
    A disposizione: Berni, Garrido, Bresciano, Foggia. All: Reja
    Cagliari (4-3-2-1): Agazzi 5,5; Perico 5, Canini 5, Astori 5,5, Agostini 6; Biondini 5,5, Nainggolan 6 ( 36′ st Acquafresca sv), Lazzari 5 (10′ st Nenè 6); Cossu 6,5, Pinardi 6 (26′ st Laner 6); Matri 7. A disposizione: Pellizzoli, Biasi, Ariaudo, Sivakov. All.: Bisoli
    Arbitro: Mazzoleni
    Ammoniti: Perico (C), Nenè (C), Astori (C)
    Espulsi:

  • Real Madrid – Milan, le pagelle

    Real Madrid – Milan, le pagelle

    Cristiano Ronaldo: 8 I riflettori sono tutti puntati su Messi ma CR9 dimostra di esser ancora decisivo.

    Mesut Ozil: 7,5
    Che gran bel giocatore, Kaka manca ma nessuno se accorge.

    Xabi Alonso: 7
    Il geometra senza pressing fa il buono e il cattivo tempo

    Zlatan Ibrahimovic: 4,5 Lo svedese si nasconde e riapre il tormentone. Nelle grandi partite non c’è mai il suo zampiono.

    Clarence Seedorf: 4 Irriconoscibile. Sbaglia tutto

    Ronaldinho: 4,5 Quando non ha voglia diventa un giocatore inutile.
    IL TABELLINO
    REAL MADRID-MILAN 2-0

    13′ Ronaldo, 14′ Özil
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 7; Arbeloa 6, Pepe 6,5, Carvalho 6, Marcelo 6,5; X. Alonso 7, Khedira 6,5; Di Maria 5 (41′ st Granero sv), Ozil 7,5 (23′ st L. Diarra sv), C. Ronaldo 8; Higuain 4,5 (43′ st Benzema sv). A disp.: Dudek, M. Diarra, Albiol, P. Leon. All: Mourinho 7
    Milan (4-3-1-2): Amelia 6,5; Zambrotta 6, Nesta 5, Bonera 5, Antonini 5; Gattuso 6(13′ st Boateng 6), Pirlo 5,5, Seedorf 4; Ronaldinho 4,5 (26′ st Robinho 6); Pato 5,5 (33′ st Inzaghi 6), Ibrahimovic 4,5. A disp.: Roma, Papastathopoulos, Abate, Flamini, Inzaghi, Robinho. All: Allegri 5
    Arbitro: Proença
    Ammoniti: Bonera, Boateng, Antonini (M), Di Maria (R)
    Espulsi: –

    IL COMMENTO E IL TABELLINO

  • Che bel Palermo, poker al Bologna [commento e pagelle]

    Che bel Palermo, poker al Bologna [commento e pagelle]

    Il Palermo non vuol smettere di stupire e al Barbera mette in esposizione tutti i pezzi migliori di un argenteria super lusso. Gli uomini di Delio Rossi, forse aiutati dalle scelte di Malesani, giocano a memoria nell’ormai consueto 4-3-2-1 creato dall’ex tecnico laziale per esaltare gli spunti di Pastore e Ilicic.

    Sono proprio il Flaco e il giovane sloveno a indirizzare la partita su binari positivi per i siciliani, entrambi i gol da fuori area al 16′ e al 24′ di precisione e qualità quello dell’argentino, di potenza dopo uno spunto personale quello della vera sorpresa di questo scorcio di stagione.

    Nella ripresa gloria anche per Pinilla che mette di testa in rete su assist di Balzaretti il tre a zero. Il Bologna trova un acuto con il solito Di Vaio abile a sfruttare una incertezza della difesa e bucare Sirigu. Nel finale prima gioia in serie A per Bacinovic.

    IL TABELLINO E PAGELLE
    PALERMO-BOLOGNA 4-1

    17′ Pastore, 24′ Ilicic, 2′ st Pinilla, 22′ st Di Vaio (B), 38′ st Bacinovic
    Palermo (4-3-2-1): Sirigu 6; Cassani 6 (44′ st Darmian sv), Muñoz 6, Bovo 6.5, Balzaretti 7; Migliaccio 6, Bacinovic 7, Nocerino 7; Pastore 8, Ilicic 8; Pinilla 6.5 (33′ st Macarone sv).
    A disposizione: Benussi, Glik, Kasami, Garcia, J. Pedro. All.: Rossi
    Bologna (4-3-3): Viviano 5; Garics 5, Portanova 5, Britos 5, Rubin 5; Casarini 5 (1′ st Ekdal 6), Perez 4.5, Mudingayi 6; Ramirez 5, Di Vaio 6, Gimenez 5.5 (1′ st Buscé 5.5).
    A disposizione: Lupatelli, Moras, Mutarelli, Siligardi, Meggiorini. All.: Malesani
    Arbitro: Valeri
    Ammoniti: Pastore, Bovo (P); Ramirez, Perez, Mudingayi, Portanova (B)

  • Eto’o risponde a Pato. L’Inter sbanca Cagliari [commento e pagelle]

    Eto’o risponde a Pato. L’Inter sbanca Cagliari [commento e pagelle]

    Fila liscio e senza grossi problemi la partita di Tagliavento, tornato ad arbitrare l’Inter dopo le famose manette di Josè Mourinho. I nerazzurri in formazione rimaneggiata trovano un importante vittoria grazie all’immenso Samuel Eto’o autentico trascinatore dei nerazzurri in questo primo scorcio di stagione.

    Nel primo tempo le due squadre si equivalgono con i sardi abili nel pressing e propositivi in avanti e i nerazzurri pronti ad occupare gli spazi. La partita cambia al 39′ con la prodezza di Eto’o sempre più uomo squadre per Rafa Benitez.

    Nella ripresa cala l’intensità ma tutti i tentativi del Cagliari si infrangono su un Julio Cesar in formato Champions, mentre l’occasione d’oro, anche se nata da un rimpallo va a stamparsi sulla traversa. Nerazzurri raggiungono il Milan in testa alla classifica pur tra mille difficoltà facendo ben sperare per il futuro.

    TABELLINO E PAGELLE
    CAGLIARI-INTER 0-1
    39′ Eto’o
    Cagliari (4-3-1-2)
    : Agazzi 6; Pisano 6,5, Canini 5, Astori 6, Agostini 6,5; Biondini 5 (11′ st Lazzari 5,5), Conti 5,5, Nainnggolan 6 (33′ st Pinardi sv); Cossu 6; Matri 5, Nené 6,5 (19′ st Acquafresca 5,5). A disposizione: Pelizzoli, Perico, Ariaudo, Laner. All.: Bisoli
    Inter (4-2-3-1): Julio Cesar 7; Maicon 5, Lucio 5, Samuel 6, Chivu 6,5; Stankovic 6, Zanetti 6,5; Biabiany 5 (25′ st T.Motta 6), Sneijder 5,5 (41′ st Muntari sv), Coutinho 6,5 (21′ st Obi 6); Eto’o 7,5. A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Santon, Alibec. All.: Benítez
    Arbitro: Tagliavento

  • Moto GP: le pagelle del GP di Malesia

    Moto GP: le pagelle del GP di Malesia

    Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio della Malesia.

    Rossi 10 e lode: una bella soddisfazione quella di rubare la scena, in parte, a Lorenzo mettendo in secondo piano la conquista del Mondiale dello spagnolo con la sua vittoria, storica perchè è la numero 46 con la Yamaha come il numero che lo accompagna in moto da quando era un pargoletto, che arriva, finalmente, dopo 6 mesi di calvario durante il quale è stato sbattuto come un tappeto dai rivali più agguerriti. Una pessima partenza per il pesarese che recupera magistralmente dalle retrovie a suon di giri veloci. I sorpassi su Lorenzo e Dovizioso sono da favola, oggi avrebbe vinto anche in sella ad un triciclo. Rossi is back!

    Dovizioso 10: chissà quante ne avrà mandate a Valentino, tornato a fare il fenomeno proprio oggi in cui poteva vincere tranquillamente lui. Il secondo secondo posto consecutivo, scusate per il gioco di parole, è l’ennesima conferma che il pilota di Forlì ha talento da vendere. La Honda ancora deve decidere se affidargli una moto ufficiale anche per il prossimo anno nel team Repsol. C’è bisogno anche di pensarci?

    Lorenzo 10 e lode: è normale che sia questo il voto per il neo campione del mondo. A soli 23 anni, Lorenzo ha dimostrato davvero di meritare il Mondiale disputando una stagione ad alti livelli e che avrebbe sicuramente battagliato con Rossi, se non fosse caduto al Mugello con tutte le situazioni che ne sono conseguite, fino all’ultimo giro dell’ultima gara per il titolo iridato. Ha anche tentato di vincere la corsa cercando di andare in fuga, senza successo però, è rimasto con Rossi e Dovizioso per gran parte della gara ma quando ha capito che oggi nessuno avrebbe battuto Rossi, ha dosato intelligentemente il gas accontentandosi del terzo posto finale.

    Spies 9: dategli una Yamaha ufficiale e vi farà vedere di che pasta è fatto l’americano campione l’anno scorso della Superbike. Al primo anno di Moto GP si è già tolto tante e belle soddisfazioni e non a caso la casa giapponese lo ha scelto come erede di Rossi per la prossima stagione. Lui non vede l’ora….

    Yamaha 10 e lode: piazzare 3 moto nelle prime 4 posizioni non è roba che si vede tutti i giorni, specialmente se si considera che le prime 2 sono guidate dal vincitore del Gran Premio (Rossi) e dal vincitore del Mondiale (Lorenzo). Dopo il titolo piloti la casa del diapason può centrare il bis con quello costruttori, manca davvero poco.
    E’ la moto da battere.

    Stoner 3: la sua gara dura poche curve perchè vittima di una caduta. Il vincitore delle ultime due gare per una volta è tornato ad essere Rolling Stoner.

    Bautista 8.5: porta al traguardo una Suzuki che quest’anno ne ha combinate di tutti i colori al quinto posto. Il castigliano deve trovare la giusta continuità di risultati, magari con una moto più performante potrebbe esplodere definitivamente.

    Simoncelli 7: un vero peccato perchè poteva portare a casa un quarto posto, difeso alla grande fino a tre quarti di gara. Cede soltanto nel finale ma intanto il Sic sta accumulando esperienza importante in vista della prossima stagione.

    Sepang 9.5: è stato un bel Gran Premio diverso dagli ultimi visti in cui si vede prevalentemente un dominatore. E se è stato piacevole il merito non è solo dei 3 moschettieri (Rossi, Dovizioso e Lorenzo) ma anche del tracciato malese che ha concesso loro di inscenare uno spettacolo gradevolissimo.

  • F1: le pagelle del GP del Giappone

    F1: le pagelle del GP del Giappone

    Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio del Giappone

    Vettel 10 e lode: una gara disputata da vero campione, una vittoria che potrebbe valere doppio in vista della corsa al titolo iridato. Il pilota tedesco guadagna qualcosina in classifica sul compagno di squadra Webber che potrebbe risentirne psicologicamente. L’australiano teme tanto il tedesco perchè, come lui, guida una Red Bull, la vettura migliore in questa stagione.
    Sulla gara non c’è molto da dire: partenza, dalla pole, perfetta e condotta sostanzialmente in testa dall’inizio alla fine (a parte la breve parentesi di Button). Nessuna sbavatura, si è limitato solo a controllare senza prendersi nessun rischio particolare.

    Webber 9: arriva secondo e mantiene un buon margine di distacco in classifica piloti dalla coppia Alonso – Vettel. E con il tedesco compagno di scuderia il Mondiale non si giocherà solo sulle performance della macchina in loro possesso visto che guidano entrambi una Red Bull ma la spunterà chi saprà mantenere i nervi saldi. Tra i due sarà una guerra psicologica, l’australiano ha fatto capire le sue intenzioni strappando al rivale proprio nell’ultima tornata il giro più veloce del Gran Premio. Da rivedere le sue partenze, il suo vero punto debole.

    Red Bull 10 e lode: spaventosa la facilità con cui la scuderia anglo austriaca si adatta su ogni tipo di circuito: Suzuka è un vestito che calza a pennello. Titolo piloti e titolo costruttori sono davvero a portata di mano.

    Alonso 9: nel dopo gara ha dichiarato di aver ottenuto il massimo, il terzo posto, perchè le Red Bull qui a Suzuka erano imbattibili. Verissimo. Lo spagnolo corre soprattutto con la testa e può ritenersi soddisfatto della gara disputata. Il Mondiale per quello che gli riguarda è ancora aperto.

    Hamilton 7: un momentaccio per il talento inglese. Da Spa Franchorchamp in poi ha raccolto solo disastri, si è eclissato anche nella terra del Sol Levante, lui come anche la McLaren che non sembra più la Freccia d’Argento di inzio stagione. A Monza ha commesso una grande ingenuità, a Singapore è stato sbattutto fuori da Webber perdendo considerevolmente terreno in classifica iridata. Durante il weekend nipponico è uscito di pista danneggiando non poco la sua vettura, poi è stato costretto a sostituire il cambio per delle anomalie rilevate, il nuovo però ha fatto i capricci durante la gara costringendo Lewis a dover fare a meno della terza marcia per un quarto di GP. Roba da distruggerti psicologicamente se a questo si sommano gli inconveniente degli ultimi 2 GP ma lui è ancora li, potenzialmente in corsa a combattere per il titolo e pronto a spremere la sua McLaren. Ma in Corea, Brasile e Abu Dhabi è vietato sbagliare, non sono ammessi errori altrimenti addio Mondiale.

    McLaren 4: non è stata all’altezza delle aspettative in quest’ultima parte di campionato, la più importante. Se Hamilton cerca di portare al limite la MP4-25, di sfruttare il 110% le potenzialità della macchina e di sopperire al gap con Red Bull e Ferrari con il suo talento è normale che prima o poi commetta qualche errore di troppo. E che la Freccia d’Argento non è in salute lo dimostrano anche le prestazioni di Button.

    Kobayashi 10: niente male questo pilota giapponese che nel Gran Premio di casa regala le emozioni più grandi con dei sorpassi da vero campione. Parte 14esimo e taglia la bandiera a scacchi in settima posizione. In prossimità del tornante ritarda le frenate come il migliore Valentino Rossi, perdonate il paragone me riesce ad esaltare. E non è la prima volta che Kamui si cimenta in azioni di questo genere, ricordate il sorpasso a Valencia ai danni di Alonso? Un capolavoro. Ricordiamo che il Samurai guida una Sauber….

    Schumacher 7.5: le voci su un suo possibile “taglio” a fine stagione per gli scarsi risultati fin qui ottenuti infastidirebbero chiunque ma non il sette volte campione tedesco che a Suzuka riesce a tenere il passo del compagno di team Rosberg, anzi risulta essere più veloce ma non trovando lo spazio giusto per sopravanzarlo, merito anche del connazionale che si difende benissimo dagli attacchi del Kaiser prima che venga messo ko dalla perdita della ruota posteriore.

    Massa 3: pessima qualifica, addirittura fuori nella Q2. Partenza col botto, nel senso che alla prima curva va a schiantarsi contro un incolpevole Liuzzi.

    Suzuka 9: una volta su questo storico circuito, tecnico e veloce, era solito disputarsi l’epilogo del Mondiale di Formula 1, dove nel passato hanno trionfato campioni del calibro di Piquet, Prost, Senna, Hill, Schumacher e Hakkinen. Oggi è diventato solo uno dei tanti ma resta comunque uno dei migliori tracciati che il Grande Circus possa offrire.

  • Un bel pari a San Siro. Inter – Juve 0-0 [commento e pagelle]

    Un bel pari a San Siro. Inter – Juve 0-0 [commento e pagelle]

    Finisce 0-0 il big match della sesta giornata ma a San Siro per almeno 75′ si è visto buon calcio da parte di Inter e Juventus. Del Neri mischia un pò le carte scegliendo Aquilani al posto di Pepe con Quagliarella partner d’attacco di Iaquinta. Benitez risponde con Coutinho e Biabiany ai lati di Sneijder con Eto’o prima punta.

    La partita si gioca ad alta velocità e vive delle accelerate di Eto’o da una parte e di Krasic dall’altra. E’ del biondo serbo la prima conclusione della partita che da buona posizione manda di poco fuori. La Juve colleziona calci d’angolo intorno alla metà di primo tempo e in uno di questi Chiellini sfiora il colpaccio. Il centrocampo bianconero sembra aver il sopravvento e sulla destra Krasic beffa spesso il nervoso Chivu, da una incursione del serbo Iaquinda sfonda ma a strozzare in gola la gioia del gol è il guardalinee ma il fuorigioco è giusto.

    Alla mezzora Milito rileva l’infortunato Biabiany ed Eto’o si sposta a sinistra diventando ancora più incontenibile. Il camerunense ha una buona occasione prima del gong ma Storari è attento.

    La ripresa si apre con i cambi di De Ceglie e Cordoba sostituiti da Motta e Santon. L’Inter proprio sulla fascia destra cerca di sfondare sfruttando la buoan condizione di Eto’o ma i bianconeri seppur in affanno tengono. Risponde ancora Krasic che chiama Julio Cesar agli straordinari con un tiro su assist di Quagliarella. L’occasione più ghiotta della partita è sui piedi di Quagliarella che lanciato in velocità da Del Piero sbaglia al momento del tiro. Per l’Inter la migliore occasione è sulla testa di Lucio ma Storari è attento.

    Ai punti, forse, avrebbe vinto la Juve che esce da San Siro con la consapevolezza di poter lottare anche con le grandi. Buon punto anche per i nerazzurri che sono ancora orfani di Maicon e Milito.

    IL TABELLINO
    INTER-JUVE 0-0
    Inter (4-2-3-1):
    Julio Cesar 7; Maicon 5,5, Lucio 6, Cordoba 6,5(45′ Santon 6), Chivu 6; Cambiasso 6, Stankovic 6,5; Biabiany 5 (31′ Milito 5), Sneijder 6, Coutinho 6; Eto’o 7,5. A disp: Castellazzi, Mariga, Materazzi, Mancini. All.: Benitez
    Juventus (4-4-2): Storari 6,5; Grygera 6, Bonucci 5,5, Chiellini 6, De Ceglie 6(45′ Motta 5,5); Krasic 7,5, Aquilani 6,5(80′ Sissoko sv), Melo 6,5, Marchisio 6; Iaquinta 5,5 (64′ Del Piero 6), Quagliarella 6. A disp.: Manninger, Pepe, Legrottaglie, Martinez. All.: Delneri
    Arbitro: Banti
    Marcatori:
    Ammoniti: Bonucci (J), Chivu (I), Motta (J)

  • Mauri alimenta il sogno. Lazio – Brescia 1-0 [commento e pagelle]

    Mauri alimenta il sogno. Lazio – Brescia 1-0 [commento e pagelle]

    Bella, cinica e fortunata la Lazio di domenica in domenica si candida ad esser la rivelazione della stagione. Gli uomini di Reja dimostrano di aver un altro piglio rispetto alla scorsa stagione e grazie alla qualità di Hernanes, Ledesma e la ritrovata vena realizzativa di capitan Mauri sognano di intaccare lo strapotere delle big.

    Con pazienza e con una buona circolazione di palla la Lazio ha saputo superare l’ostica difesa del Brescia grazie all’ennesima invenzione di Hernanes per capitan Mauri sul finire del primo tempo. Nella ripresa, la Lazio ha arretrato il baricentro anche per effetto del calo di qualche suo elemento, i rischi non sono mancati, ma anche Muslera, su un proiettile di esterno destro di Eder, ha dimostrato di esser diverso dalla passata stagione.

    Il nervosismo di Diamanti espulso per doppia ammonizione conclude anzitempo la partita consacrando il lavoro della Lazio in estate e permettendo ai tifosi di sognare per un altra domenica.

    LAZIO-BRESCIA 1-0
    45′ Mauri (L)
    Lazio (4-3-1-2): Muslera 7; Lichtsteiner 6, Biava 7, Dias 6,5, Radu 5,5; Brocchi 6,5, Ledesma 6, Mauri 7; Hernanes 6,5 (14′ st Bresciano 6); Floccari 6, Zarate 5,5 (20′ st Rocchi 6). A disp.: Berni, Stendardo, Cavanda, Foggia, Kozak. All.: Reja.
    Brescia (4-3-1-2): Sereni 6,5; Zambelli 6,5, Martinez 6, Bega 6,5, Dallamano 5,5; Baiocco 6 (25′ st Kone 5,5), Cordova 5,5, Hetemaj 6,5; Diamanti 5; Caracciolo 6(14′ st Possanzini 6), Eder 6,5. A disp.: Arcari, De Maio, Berardi, Budel, A.Filippini. All.: Iachini.

    Arbitro: Celi
    Ammoniti: Bega (B), Bresciano (L)
    Espulso: 29′ st Diamanti (B) per doppia ammonizione

  • Magia di Pirlo, il Milan sbanca Parma [commento e pagelle]

    Magia di Pirlo, il Milan sbanca Parma [commento e pagelle]

    Non segna Ibra ma il Milan ritrova la magia di Pirlo. E’ il centrocampista con un gran tiro da oltre 35 metri a sorprendere l’ottimo Mirante permettendo ai rossoneri di espugnare Parma e prendere la vetta momentanea della classifica.

    Allegri ripropone Ronaldinho anche se il gaucho gioca come vertice alto del rombo con Robinho in appoggio di Ibra. Marino risponde con Crespo unica punta e un folto centrocampo a contenere la fantasia dei rossoneri. Dopo un avvio promettente, il Milan diventa autentico padrone del gioco collezionando azioni pericolose e palle gol.

    AL 25′ segna Pirlo e da qui in poi diventa una lotta dei rossoneri contro Mirante. Il portiere dei ducali è superlativo su Ibra in almeno tre occasioni, e poi è abile a smorzare un buon cross di Antonini per Robinho. Mirante tiene in corsa il Parma sperando nel rush finale dopo che ancora Ibra, Ronaldinho e RObinho sprecano nel secondo tempo.

    DOpo aver sbagliato tanto il Parma nel finale mette paura collezionando calci d’angolo mettendo sofferenza alla retroguardia rossonera. Ci potrebbe esser anche un rigore per atterramento di Paci in area di rigore ma il la vittoria del Milan non sembra fare una grinza.

    PAGELLE:
    Pirlo: 7,5 Lo scorso anno è mancato il suo apporto in zona gol e spesso anche in fase d’impostazione. Quest’anno dopo tante buone prestazioni rientra alla grande con un gol d’antologia.

    Mirante: 7,5 Se lo scarto finale è solo di un gol è solo merito suo. Vista l’assenza di Buffon anche per lui potrebbero aprirsi le porte della Nazionale.

    Gattuso: 6,5 Ringhio è tornato, onnipresente e spesso decisivo in fase d’interdizione.

    Marques: 6,5Interessante la prova dell’esterno di Marino. Buon dribbling e ottima visione del campo.
    TABELLINO
    PARMA-MILAN 0-1

    25′ Pirlo (M)
    Parma (4-2-3-1): Mirante 7,5; Zaccardo 5, Paci 5,5, A.Lucarelli 6, Antonelli 6,5; Morrone 6 (6′ st Dzemaili 6), Gobbi 5; Angelo 5,5 (21′ st Bojinov 5,5), Candreva 4,5 (1′ st Valiani 6,5), Marques 6,5; Crespo 5,5. A disp.: Pavarini, Paletta, Dellafiore, Pisano. All.: Marino

    Milan (4-3-3): Abbiati 6,5; Zambrotta 5,5, Nesta 6,5, Thiago Silva 7, Antonini 5 (26′ st Abate 6); Gattuso 6,5 (32′ st Boateng 6), Pirlo 7,5, Seedorf 6; Robinho 5,5 (27′ st Pato 5,5), Ibrahimovic 7, Ronaldinho 6,5. A disp.: Amelia, Yepes, Flamini, Inzaghi. All.: Allegri

    Arbitro: Orsato
    Ammoniti: Angelo (P), Antonini (M), Gattuso (M), Ibrahimovic (M), Boateng (M), Abbiati (M)