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  • F1, pagelle GP Monaco. Webber principe di Montecarlo

    F1, pagelle GP Monaco. Webber principe di Montecarlo

    Sul circuito cittadino di Montecarlo spunta la Red Bull di Mark Webber che conquista la sua prima vittoria stagionale in una delle gare meno emozionanti, in termini di sorpassi, della stagione. L’australiano è il sesto vincitore diverso su altrettanti Gran Premi disputati ma alla scuderia anglo-austriaca va il merito di aver portato per prima alla vittoria entrambi i piloti. Gara molto equilibrata chiusasi con i primi sei piloti racchiusi nel giro di sei secondi, cosa che praticamente rispecchia l’andamento fin qui di un Mondiale più equilibrato che mai. Il più sopddisfatto al termine del week-end monegasco è Fernando Alonso, che ritrova la vetta solitaria della classifica a quota 76 punti, tre in più della coppia Red Bull Webber-Vettel. Ora diamo i voti ai protagonisti della corsa.

    Webber 9: ha fatto quello che doveva fare, cioè partire bene e mantenere la prima posizione per poi gestire la gara con relativa tranquillità visto che le caratteristiche del circuito non davano la possibilità di sorpasso. Per poco il compagno di squadra non lo beffa ma la pioggia arriva in suo aiuto, anzi non arriva, evitandogli di fermarsi una seconda volta e di balzare nuovamente in testa. E’ il secondo successo sul circuito di Montecarlo dopo quello del 2010, che gli permette di raggiungere Vettel al secondo posto della classifica iridata a soli tre punti da Alonso. Gara perfetta.

    Red Bull 9,5: pur non dominando come nei due anni passati è sempre in testa alla classifica e di questo va dato merito al team che dopo un inizio di stagione complicato ha saputo risollevarsi alla grande. Anche il week-end monegasco non era iniziato sotto i migliori auspici ma alla fine se ne ritornano a casa con il terzo successo consecutivo a Monaco e la vetta del campionato costruttori. Gli unici due nei di questo fine settimana sono la testa della classifica piloti persa da Vettel in favore di Alonso e le proteste delle altre scuderie che si lamentano per un presunto fondo irregolare della lattina volante che lascia il team con il fiato sospeso.

    Rosberg 8,5: solita prestazione consistente del tedesco che fa dimenticare il risultato ottenuto da Schumi nelle qualifiche conquistando un ottimo secondo posto. L’arrivo della pioggia nel finale gli ha fatto pensare per un attimo di portare un attacco al leader Webber, ma su un tracciato con quelle caratteristiche e soprattutto in quelle condizioni di umido era meglio non rischiare.

    Alonso 9: fortunato al via che il contatto con Grosjean non gli provoca conseguenze. Poi corre una gara tutta ragionata gestendo al meglio le gomme e spingendo quando gli altri (Hamilton) erano in difficoltà. La posione guadagnata ai danni dell’inglese è un capolavoro di tattica e velocità poichè sfrutta il mezzo giro che Lewis gli lascia a disposizione per guadagnare quel tanto che basta per restargli davanti al pit. Sta di fatto che Nando dopo sei Gran Premi si ritrova da solo in testa alla classifica davanti ai due piloti della Red Bull. E nessuno all’inizio del Mondiale in Australia ci avrebbe scommesso.

    Vettel 9,5: ha lasciato perplessi la sua scelta di non aver girato nelle qualifiche proprio qui che partire dietro non è il massimo della convenienza. E invece la scelta di risparmiare  un set di supersoft e partire con le soft si era rivelata la strategia giusta grazie ad un primo stint lunghissimo. L’arrivo della pioggia gli avrebbe sicuramente consegnato la vittoria ma la fortuna gli gira le spalle e alla fine deve accontentarsi di guadagnare soltanto due posizioni ai danni di Hamilton e Massa, ma non di Alonso, che gli resta davanti in gara e soprattutto si prende la vetta solitaria del Mondiale.

    Hamilton 8: ancora una volta tocca a lui tenere alto il nome della McLaren visto che del compagno di squadra oggi non non si hanno avuto tracce per tutta la gara. Con una  vettura nettamente sotto tono riesce comunque a tenere il passo dei primi anche se la sensazione di poter attaccare i piloti davanti a lui non l ha mai data. Si aspettava l’arrivo della pioggia che forse gli poteva dare una mano in ottica di gara visto che la sua McLaren era settata con un assetto intermedio, ma arriva troppo tardi, quando la gara è ormai finita. Perde due posizioni in favore di Alonso e Vettel che lo scavalcano nel gioco dei pit-stop relegandolo dalla terza alla quinta posizione e inoltre il fatto di essere l’unico pilota a non aver ancora vinto in questo campionato sta cominciando a pesargli come un macigno.

    Mark Webber © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Massa 7,5: finalmente una gara all’altezza per il brasiliano che mostra piccoli segni di ripresa. La miglior risposta possibile, e tra l’altro sul circuito con più fascino,  alle critiche  dell’ultimo periodo e alle voci che lo volevano fuori dalla Ferrari dopo questo GP, e correre con una simile pressione addosso non è facile. Non sarà una vittoria ma per lui girare sullo stesso passo di Alonso che il piede pesante ce l’ha eccome ha la stessa valenza. E in più porta a casa punti importantissimi per il morale suo e della squadra.

    Di Resta-Hulkenberg 8: sicuramente la grande e lieta sorpresa del week-end monegasco. In una gara priva di sorpassi il duo della Force India (voto 8) conquista un settimo e un ottavo posto portando a casa 10 punti importantissimi per il Mondiale. Con sentiti ringraziamenti a Grosjean che elimina quasi mezzo gruppo già alla prima curva.

    Button 5: farebbe bene a dimenticare al più presto il week-end del Principato, che pure in passato gli ha regalato grandi gioie. Questo evidentemente non era il suo anno e lo si capisce già dal sabato, eliminato in Q2 con la 13esima posizione e restando fuori dalla lotta per la pole. In gara le cose non vanno meglio e lottare per metà gara con la Caterham di Kovalainen deve essere davvero frustrante. Alla fine colleziona il secondo ritiro nelle ultime tre gare disputate.

    Kovalainen 8: Nessuno ne parla, ma il biondino finlandese compie una grande impresa eguagliando il record di Jarno Trulli che nel 2010, con la sua ex-Lotus aveva conquistato il miglior risultato della squadra con la 13esima posizione. E in più ottiene una bella rivincita contro la sua ex scuderia, la McLaren, prendendosi la soddisfazione di aver tenuto dietro di sè per oltre metà gara Button costringendolo anche al ritiro per una foratura. Davvero niente male.

    Lotus 5: doveva essere la grande favorita e invece è stata la grande delusione del week-end monegasco. Vettura ben lontana da quella equilibrata e veloce apprezzata ad inizio stagione. Montecarlo è una gara a parte ma ci si aspettava sicuramentre qulacosa di più.

    Schumacher 8: è la media perfetta tra il 10 per la pole conquistata nelle qualifiche del sabato e il 6 di sufficienza per la gara. Schumi aveva il passo per restare con i primi ma resta imbottigliato dietro Raikkonen per troppo tempo e superare su questo circuito può diventare difficile anche per lui che ci ha vinto 5 volte. La sfortuna sembra poi perseguitarlo dato che all’inizio perde posizioni per il contatto con Grosjean (sempre una Lotus) e poi è costretto all’ennesimo ritiro per un problema al cambio di cui non ha assolutamente colpa. Il bottino di due soli punticini accumulati fino a questo momento non rispecchia l’andamento della sua bella stagione ein più resta il dubbio di come sarebbe potuta andare a finire se fosse partito dalla pole, ma il destino beffardo ha voluto cosi.

    Raikkonen 5,5: fatica più del previsto tra le stradine del circuito cittadino e il Principato, che fa risaltare le vere abilità del pilota, sentenzia che il finlandese ancora un pò di ruggine di dosso deve scrollarsela, ma si sa, due anni lontano dalle corse, qualche segno lo lasciano. Mai competitivo per tutto il week-end, se non nelle libere che contano poco e niente. Almeno fa meglio del compagno di squadra Grosjean (voto 2) che rimedia una figuraccia alla partenza, riuscendo a chiudere nella top-ten, in nona posizione.

    Maldonado sv: week-end molto difficile per il venezuelano, che veniva dall’entusiasmante vittoria dell’ultimo GP a Barcellona. Tutto però da sabato è cominciato ad andargli storto a cominciare da una penalizzazione a dir poco sciocca nelle terze libere del sabato mattina per un contatto con Perez che poteva risparmiarsi e che gli fa perdere dieci posizioni in griglia relegandolo praticamente nelle ultime posizioni. Il giusto epilogo è il ritiro in gara dopo appena una curva coinvolto nell’incidente innescato alla partenza da Grosjean.

    Senna 7: questa volta il box feteggia, se pur in maniera minore rispetto alla scorsa settimana,  il risultato del nipote di Ayrton, che pur senza acuti sfrutta i ritiri di piloti più quotati per piazzarsi nella top-ten e portare un punticino nelle casse della squadra.

  • Juventus Napoli 0-2, pagelle. Hamsik taglia la cresta

    Juventus Napoli 0-2, pagelle. Hamsik taglia la cresta

    Nel calcio c’è veramente poco di scontato. Lo ha scoperto il Milan perdendo da assoluta favorita lo scudetto, lo ha scoperto il Bayern Monaco vedendosi sfilare la Champions League da un mai domo Chelsea tra le mura amiche e lo ha scoperto questa sera la Juventus che da fresca Campione d’Italia e imbattuta trova la sconfitta contro un gagliardo Napoli rovinando in parte la festa di addio Alessandro Del Piero. La partita non eccelsa dal punto di vista tecnico ha invece entusiasmato per grinta e carattere delle due squadre che non si sono risparmiate sul campo dando vita ad una bellissima finale Coppa Italia 2012. La Juventus ha pagato forse un leggero appagamento dopo una stagione condotta alla grandissima, il Napoli invece ha ritrovato la carica dei giorni migliori conquistando il trofeo dopo quindici stagione e affievolendo il rammarico per non aver raggiunto la Champions League. Analizziamo adesso, la prova delle due squadre attraverso le pagelle.

    Finale Coppa Italia pagelle Juventus

    Storari: 5,5 Inizia la partita con un grande intervento su Zuniga. Ingenuo sul fallo di rigore sul Lavezzi che ha di fatto rotto l’equilibrio.
    Barzagli: 6,5 Ancora una volta perfetto. Lavezzi e Cavani dal suo lato hanno vita dura.
    Bonucci: 5 Durante la festa scudetto è stato uno dei più euforici ed ha forse pagato in concentrazione. Sbaglia tantissimi appoggi e anche in difesa è meno attendo del solito.
    Caceres: 5 L’assenza di Chiellini lo costringe a spostarsi a sinistra nella difesa a tre. Lui ci mette tanta grinta ma pecca di concentrazione.
    Lichtsteiner 5,5: Alterna buone giocate ad assurde proteste nei confronti dell’arbitro.
    Estigarribia 5: si limita a fare il compitino senza pungere né rendersi protagonista di spunti degni di nota
    Vidal: 5 Il guerriero questa volta corre a vuoto
    Pirlo: 6 Nei momenti in cui lui gira la Juventus torna a far paura, peccato che sia meno brillante del solito
    Marchisio: 6 La condizione non è al massimo ma sopperisce con tanta grinta.
    Alessandro Del Piero: 10 L’ultima partita in bianconero avrebbe meritato forse altro epilogo. La sua classe merita un bel 10.
    Marco Borriello: 5 Avrà anche convinto Conte ma continuo a vederlo avulso dal gioco della Juventus.
    Mirko Vucinic: sv Questa volta non riesce a cambiare la Juventus
    Simone Pepe: 6 Forse avrebbe meritato una maglia da titolare.
    Fabio Quagliarella: 4 Pensa bene di risolvere i problemi con la sua ex squadra facendosi espellere.

    Marek Hamsik taglia la cresta

    Finale Coppa Italia pagelle Napoli

    Morgan De Sanctis: 7 Davanti a Prandelli mura quattro sassate bianconere blindando forse definitivamente un posto all’Europeo.
    Hugo Campagnaro: 7 Festeggia la prima convocazione in Nazionale con una prova maiuscola. Perfetto in difesa, semina il terrore anche nelle sortite offensive.
    Paolo Cannavaro: 6,5 Guida bene la difesa, anticipa spesso Borriello ed è bravo a far compattare la squadra durante la reazione bianconera.
    Salvatore Aronica: 6,5 Combatte con il coltello tra i denti facendo perder la pazienza a Quagliarella.
    Cristian Maggio: 6,5 Una spina nel fianco sull’out sinistro bianconero.
    Camillo Zuniga: 7 Corre per cinque ed è pericoloso anche in area bianconera.
    Gokhan Inler: 7,5 Un baluardo davanti alla difesa. Taglia e cuce il gioco che è una meraviglie
    Blerim Dzemaili: 7,5 Alla solita qualità abbina tanta corsa e grinta.
    Marek Hamsik: 8 Dovrà tagliare la cresta ma il gol è ancora una volta un gioiello di grande classe.
    Ezequiel Lavezzi: 7,5 Fischiato per il possibile addio ma prezioso per il Napoli come solo Maradona ha saputo esserlo.
    Edinson Cavani: 7 Freddo dal dischetto, corre sempre in aiuto a chiunque.
    Goran Pandev: 7 Si è ritagliato un bel posticino in questo Napoli merita assolutamente la conferma.
    Dossena e Britos: sv

  • F1, pagelle GP Spagna. Maldonado “gloria nazionale”

    F1, pagelle GP Spagna. Maldonado “gloria nazionale”

    Non finisce di stupire il campionato del mondo 2012 di F1, uno dei più combattuti degli ultimi anni. Il week-end spagnolo ha regalato il quinto vincitore diverso, sia come pilota che come costruttore, su cinque gare, ultimo quello storico di Pastor Maldonado, primo pilota venezuelano a vincere un GP. Si conferma bravissimo ancora una volta Fernando Alonso, che conquista un ottimo secondo posto, cosi come Kimi Raikkonen, ancora a podio. Sugli scudi anche Lewis Hamilton e Kamui Kobayashi. Male invece Jenson Button, Mark Webber e Felipe Massa.

    Maldonado 10 – massimo voto per il protagonista assoluto di questo GP. Evita di compromettere la sua gara facendo sfilare Alonso al via, poi gestisce la gara da leader vero senza la benchè minima sbavatura. Magistrale il giro più veloce in prossimità nel secondo pit dello spagnolo che intanto aveva finito le gomme e che gli ha permesso il sorpasso. Dopo la pole regalatagli gentilmente dal pasticcio della McLaren corona il suo week-end perfetto con la prima vittoria in F1, e per questo nel suo paese c’è già chi vuole santificarlo.

    Williams 10 e lode – ritorno alla vittoria nel giorno più significativo, ovvero nel 70esimo compleanno del suo fondatore Frank Williams, presente ai box e visibilmente emozionato. Risultato meritato vista la crescita esponenziale della vettura di quest’anno che potrebbe riportare la scuderia ai fasti di un tempo.

    Alonso 9,5 – vincere davanti al pubblico di casa poteva essere il massimo per lo spagnolo che ce l ha messa tutta per ripagare l’apporto dei suoi fans. La macchina però, a suo dire, lo tradisce nel finale e deve accontentarsi della seconda piazza, che porta comunque punti preziosi in cascina. Si comporta sempre da vero leader, quale nel team in effetti lo è.

    Raikkonen 9 – il secondo podio consecutivo è la giusta ricompensa per il finlandese, che da quando è ritornato ha sempre dimostrato di non aver perso lo smalto dei tempi migliori. Ha solo da recriminare al box, che lo tiene inspiegabilmente in pista con gomme finite per una presunta quarta sosta di Maldonando e Alonso, che alla fine non è arrivata. Ha la forza nel finale di riportarsi negli scarichi dello spagnolo, quando però ormai è troppo tardi per attaccarlo. Ciliegina sulla torta dedica il suo risultato alla mamma. Genio.

    Pastor Maldonado © Tom Gandolfini/AFP/GettyImages

    Grosjean 8 – ottima la prestazione del francese che continua a sorprendere e soprattutto a portare punti importanti al team. Per lui anche la consolazione di aver ottenuto il giro più veloce della gara. Niente male.

    Kobayashi 9 – la scelta di aver risparmiato un treno di gomme in qualifica ha pagato. Il giapponese senza acuti di rilievo chiude la gara in quinta posizione ma soprattutto vince la sfida in famiglia con il suo compagno di squadra Sergio Perez. Questa volta è toccato a lui portare in alto i colori della Sauber.

    Vettel 7,5 – il risultato non rispecchia tutto quanto messo in pista dal tedesco, che si batte fin dalla partenza per cercare di guadagnare terreno sui primi. Una penalizzazione eccessiva, presa nello stesso momento e per la stessa ragione da Massa, ne rallenta l’azione ma comunque riesce a limitare i danni portando a casa un sesto posto che gli permette di mantenere la leadrship della classifica mondiale in coabitazione con Fernando Alonso.

    Hamilton 8,5 – parte ultimo retrocesso da una penalizzazione di cui non ha colpa e che forse in fin dei conti è risultata anche eccessiva. Lui in gara fa quel che può, esaltandosi a suon di soprpassi come solo lui sa fare, cercandi di risparmaire al massimo gli pneumatici che nel clima infuocato della Spagna si consumavano velocemente. Alla fine deve arrendersi proprio a causa delle gomme finite ma l’ottavo posto davanti al compagno di squadra porta allo stesso tempo tanta soddisfazione e tanto rammarico.

    Button 5,5 – lui che è cosi bravo nell’usare le gomme va i crisi come non mai e si vede. Parte davanti al compagno di squadra, retrocesso ultimo, a fine gara gli termina dietro. Doveva ma soprattutto poteva fare di meglio sin dalle qualifiche. Non pervenuto.

    Mclaren 3 – week-end nero per la suderia inglese che comincia malissimo sin dalle qualifiche con il pasticcio del carburante che costa la pole position a Hamilton. Come se non bastasse per la terza volta consecutiva la gara dell’inglese viene condizionata ai box dall’errore dei meccanici che lo tengono ai box più del previsto. Tutto da dimenticare

    Massa 4 – pessimo in qualifica con il 17esimo tempo (recupera una posizione poi per la retrocessione di Hamilton in ultima posizione), parte bene e difende egregiamente la sua posizione ma si perde rovinando la sua gara subendo una penalizzazione per non aver rispettato le bandiere gialle.

    Webber 5 – totalmente in confusione, cosi come la Red Bull. Praticamente evanescente sia in qualifica, fuori gia in Q2, e in gara tanto che senza penalizzazioni riesce ad arrivare dietro anche al suo compagno di squadra

  • Catania – Udinese 0-2 friulani in Champions League

    Catania – Udinese 0-2 friulani in Champions League

    Catania Udinese 0-2. Finisce così il match del Massimino. Ultima gara di questo campionato, il Catania, virtualmente già in vacanza, lascia strada all’ Udinese di Guidolin, a caccia di un punto per la matematica certezza del terzo posto, sinonimo di preliminare di Champions League.

    Vincere per non pensare agli altri. E’ questo il messaggio di Guidolin alla vigilia del match decisivo. Partono forte i friulani. Contropiede del solito Di Natale, ma l’ attaccante, fresco di convocazione in Nazionale, spedisce incredibilmente a lato. Passato pochi minuti e lo stesso numero 10 bianconero da origine ad uno dei goal più belli di questo campionato. Contropiede fulmineo, dribbling sullo stretto ad illudere l’ intervento del diretto marcatore, dribbling in corsa sul portiere e geniale tocco sotto che vanifica l’ intervento in scivolata di Spolli. 1-0 Udinese.

    Udinese Calcio © Maurizio Lagana Getty Images Sport

    Il Catania prova a chiudere gli ombrelloni e le sedie sdraio per una manciata di minuti. A metà primo tempo Catellani viene atterrato in area di rigore da Pereyra. Per l’ arbitro non ci sono dubbi, calcio di rigore. Dagli undici metri si incarica dell ‘esecuzione El Papu Gomez, il quale però spedisce incredibilmente a lato. Il Catania torna in vacanza e l’ Udinese ritorna a macinare gioco e occasioni. Ci provano Di Natale e Asamoah, ma Carrizo è bravo a neutralizzare i tentativi dei giocatori friulani.

    Nella ripresa l’ Udinese amministra il risultato concedendo pochissime occasioni agli uomini di Vincenzo Montella. Al 58′   Fabbrini, rigenerato dall cura Guidolin, si mette in proprio, siglando, con un perfetto tiro rasoterra sul primo palo, il goal del 2-0 in favore dei bianconeri. Esplode la gioia dei friulani, consapevoli del traguardo oramai raggiunto. Finisce così. L’ Udinese accede ai preliminari di Champions League per il secondo anno consecutivo, forse in maniera inaspettata.

    Guidolin a fine gara ha però gelato gli animi dei supporters bianconeri: “Non so se allenerò il prossimo anno, ho bisogno di riposare, questi ritmi sono insostenibili”. 

    Le pagelle di Catania Udinese:

    Catania (4-3-3): Carrizo 6; Bellusci  5(79′ Calapai), Spolli 5,5, Legrottaglie 6, Marchese 5,5; Izco 5,5, Almiron 6, Seymour 5,5; Ricchiuti 5,5 (59′ Suazo5), Catellani 6 (85′ Wellington), Gomez 5  All.: Montella.
    Udinese (3-5-1-1): Handanovic 7; Benatia 6, Danilo 6, Domizzi 6; Basta 6,5, Pereyra 5,5 (70′ Fernandes 6), Pinzi 6 (69′ Pazienza 6), Asamoah 6,5, Pasquale 6,5; Fabbrini 7(83′ Torje); Di Natale 7. All.: Guidolin.

    Video Catania Udinese 0-2 highlights
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  • Lazio Inter 3-1, sarà Europa League per entrambe

    Lazio Inter 3-1, sarà Europa League per entrambe

    Bye Bye Champions per Inter e Lazio, che sognavano una tonfo inaspettato dell’Udinese, che invece stende 2 a 0 il Catania e conquista il terzo posto per il secondo anno di fila. Festeggia comunque la Lazio, davanti al pubblico di casa chiudendo la stagione con tre schiaffoni rifilati all’Inter, in una partita che dopo il gol di Milito sembrava essere in salita. La classifica parla chiaro, la Lazio chiude al quarto posto guadagnandosi l’accesso diretto all’Europa League, mentre l’Inter ferma a quota  58 punti, dovrà affrontare i preliminari della coppa europea minore, con la sfida ad inizio agosto.

    KLOSE NON CE LA FA– All’ultimo minuto la Lazio rinuncia a Klose per un problema alla caviglia destra, con Reja che inserisce Kozak al suo posto, mentre in mediana Cana vince il ballottaggio con Matuzalem. Stramaccioni conferma le previsioni, schierando un centrocampo a quattro con Alvarez a supporto dell’unica punta Milito.

    Antonio Candreva © Paolo Bruno Getty Images Sport

    SEMPRE MILITO- Il match non regala grandissime emozioni nei primi minuti, con entrambe le squadre che si preoccupano più di coprirsi e non prendere gol che di proporre buon gioco e una manovra offensiva insidiosa. Il clima diventa gelido all’Olimpico quando sul tabellone dei risultati compare la notizia del vantaggio dell’Udinese  contro il Catania, risultato che taglierebbe entrambe le squadre  fuori dal discorso Champions. L’episodio chiave del match è nel finale di primo tempo, quando Ledesma entra in tackle su Maicon nei pressi dell’area di rigore e Damato concede ai nerazzurri il penalty. Proteste calorose dei biancocelesti che volevano il calcio di punizione, considerando il fallo appena fuori dall’area di rigore. Milito dagli undici metri è implacabile e porta i suoi in vantaggio.

    CUORE LAZIO- Nella ripresa la Lazio inizia a crederci, provando inizialmente un paio di buone conclusioni da fuori ad impegnare Castellazzi, fino a trovare il guizzo vincente di Kozak, che dagli sviluppi di un corner al 13’ libero da marcature stacca di testa e anticipa il portiere nerazzurro per il gol del pari. La partita si infiamma, e i padroni di casa ribaltano il risultato in quattro minuti, trovando una percussione devastante di Lulic che fa fuori Poli e Maicon e serve l’assist per Candreva che ha il tempo di stoppare e beffare Castellazzi trovando la rete del vantaggio. Rischia l’autogol Biava al 37’ quando si immola in scivolata su cross di Zanetti, anticipando Pazzini e colpendo il palo. L’Inter reagisce riversandosi nella metà campo laziale, ma sono proprio i biancocelesti a sferrare il colpo del ko con Mauri che sfrutta una respinta di Castellazzi  e mette in rete il gol del 3 a 1 finale.

    PAGELLE LAZIO INTER 

    Candreva 7 Corre moltissimo  salta l’uomo e si rende utile sia in fase di costruzione, sia per dare una mano in copertura. Prova un paio di volte nella ripresa il tiro da fuori impegnando Castellazzi, per poi impallinare il portiere nerazzurro al minuto 18.

    Kozak 6,5 Evanescente nel primo tempo, risulta decisivo nel secondo, trovando la zuccata vincente per la rete del pari su calcio d’angolo.

    Mauri 6 Non incide come dovrebbe nella partita, ma nel finale trova il sigillo che chiude la partita sul 3 a 1.

    Maicon 6 Luci e ombre in una partita in cui dimostra di essere tornato ai suoi livelli, solcando la fascia come un treno e servendo assist ai compagni. Poi nella ripresa si addormenta nell’occasione del 2 a 1 facendosi saltare da Lulic con troppa superficialità.

    Alvarez 5 Impalpabile. Sbaglia quasi tutto, riuscendo a perdere palloni che sarebbero potuti diventare oro sui piedi di qualsiasi altro compagno di squadra.

    Milito 6 Il principe non delude e quando c’è da calciare il rigore non si tira indietro, realizzando il gol numero 24. Nella ripresa non vede mezzo pallone buono.

    LAZIO: Bizzarri 6,5; Scaloni 5,5, Diakité 6,5, Biava 6, Konko 5,5; Cana 6, Ledesma 5,5; Candreva 7 (92’ Zampa sv), Mauri 6 (93’ Garrido sv), Lulic 7 (83’ Gonzalez sv); Kozak 6,5.

    INTER: Castelazzi 5,5;  Maicon 6, Lucio 5,5, Samuel 5, Nagatomo 5,5; Zanetti 5,5, Cambiasso 5,5, Poli 5 (76′ Longo sv); Alvarez 5 (61′ Pazzini 5,5), Guarin 6, Milito 6 (92′ Juan sv).

    Video Gol e Highlights Lazio Inter
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  • Atalanta – Lazio 0 a 2, Kozak e Cana per crederci ancora

    Atalanta – Lazio 0 a 2, Kozak e Cana per crederci ancora

    Giornata incredibile, la 37esima di Serie A, che vede crollare il Napoli contro il Bologna e tornare alla vittoria la Lazio contro un’ottima Atalanta. La squadra di Reja strappa i tre punti contro i bergamaschi in una partita stranissima, davanti a un’Atalanta che non riesce a festeggiare come vorrebbe davanti al proprio pubblico, dimostrando nella ripresa di accusare in maniera anche un po’ eccessiva un pizzico di nervosismo. Prima Kozak e poi Cana con un eurogol, regalano una vittoria pesantissima che, lancia la Lazio a quota 59 punti, a giocarsi l’ultimo match ball in casa contro l’Inter, sperando al tempo stesso in un passo falso dell’Udinese.

    TANTA ATALANTA– Primo tempo di buona intensità per entrambe le squadre, dove è l’Atalanta a giocare meglio e creare più occasioni da rete, mentre la Lazio è spietata sottoporta, riuscendo a massimizzare il risultato con il minimo sforzo. Da segnalare le vibranti proteste dell’Atalanta al 17’ su un rigore evidentissimo non concesso da Rocchi sull’intervento scomposto di Diakitè su Denis in area, con l’argentino letteralmente su tutte le furie per la svista arbitrale. Nel momento migliore dei nerazzurri è proprio la Lazio a sfiorare il gol del vantaggio con Gonzalez che da fuori area fa partire un destro violentissimo con il pallone che colpisce la parte bassa della traversa, rimbalza sulla linea e viene allontanato in seguito dalla difesa atalantina. Dopo quest’episodio la Lazio cresce, inizia a crederci e al 35’ la partita cambia: Kozak in area recupera un pallone e trova il gol dell’1 a 0 aiutato dalla deviazione di Manfredini.

    Libor Kozak © Claudio Villa Getty Images Sport

    LAZIO SPIETATA- Nella ripresa l’Atalanta parte inizialmente con il freno a mano tirato, giocando a ritmi bassi e lasciando che la Lazio possa gestire con calma il vantaggio, poi la squadra di casa alza notevolmente il pressing e si riversa con buona continuità nei pressi dell’area biancoceleste. Reja al 21’ manda in campo il rientrante Klose, concedendo un po’ di riposo all’ottimo Kozak. Al 35’ l’Atalanta rimane in dieci, poiché Stendardo dopo aver commesso fallo applaude ironicamente e in maniera plateale il direttore di gara Rocchi, che senza pensarci un istante tira fuori il rosso diretto. Il sigillo finale alla partita per la Lazio al 90esimo lo mette Cana, realizzando un gol fantastico: il centrocampista biancoceleste recupera palla a centrocampo, resiste agli interventi di Gabbiadini e Cigarini, facendo partire un destro violentissimo da fuori area che si infila nell’angolino alle spalle di un incolpevole Frezzolini. Fischio finale che vede la Lazio strappare un 2 a 0 su un campo difficilissimo, continuando la corsa al terzo posto.

     

     

    Pagelle Atalanta Lazio

    Stendardo 5 Poco dopo aver sfiorato il gol davanti, commette un fallo in difesa e applaudendo platealmente il direttore di gara, si guadagna in maniera ingenua gli spogliatoi anzitempo.

    Schelotto 6,5 Sul taccuino di molte big, l’argentino corre come un treno sulla fascia non sfigurando mai.

    Moralez 5,5 Il Frasquito non convince, provando molte giocate, e sbagliando qualche occasione di troppa sottoporta.

    Diakitè 7,5 Man of the match. Partita di quantità, svettando su tutti i palloni alti, e di fatto ergendo un muro nella sua zona di competenza. Oggi dove c’è lui non si passa.

    Konko 7 Inizia a destra e poi si sposta a sinistra per lasciar spazio a Zauri. Contribuisce al primo gol, giocando una partita perfetta soprattutto in fase propositiva.

    Cana 7 Buona presenza in mezzo al campo, con molti palloni recuperati e nel finale si toglie lo sfizio di realizzare il gol dell’anno, resistendo a due cariche e infilando una sassata sotto il sette.

     

    Atalanta (4-4-1-1): Frezzolini 6; Bellini 6, Stendardo 5, Manfredini 5,5, Peluso 5,5; Schelotto 6,5 (80′ Carrozza), Carmona 6 (52′ Minotti 6), Cigarini 6, Bonaventura 6,5 (65′ Gabbiadini 5,5); Moralez 5,5; Denis 5.

    Lazio (4-2-3-1): Bizzarri 6,5; Garrido s.v. (20′ Zauri 6), Scaloni 6, Diakitè 7,5, Konko 7; Gonzalez 6, Cana 7; Candreva 6,5, Lulic 6 (90′ Onazi), Mauri 5,5; Kozak 7 (66′ Klose 6).

     

    Video Gol e Highlights Atalanta

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  • Totti evita la sconfitta ma Europa sempre più lontana

    Totti evita la sconfitta ma Europa sempre più lontana

    Roma Catania termina con un divertente pareggio per 2-2. L’ anticipo della 37^ giornata ha riservato agli appassionati di calcio una partita “vera” e a viso aperto, dove entrambe le squadre hanno lottato fino alla fine per ottenere il massimo. E’ questo il calcio che vorremmo vedere sempre, dove anche le squadre oramai senza stimoli e pressioni danno il meglio di se stessi all’ interno del rettangolo di gioco. Fino all’ anno scorso questo non accadeva, forse il nuovo capitolo “calcioscommesse” è servito per dare una scossa anche sotto questo punto di vista.

    Passiamo alla gara. Luis Enrique attua una sostanziale rivoluzione. Difesa a quattro con Marquinho nell’ inedita posizione di laterale basso di sinistra, De Rossi torna al centro della difesa in coppia con Heinze, mentre sulla destra confermato Taddei. Catania in formazione tipo, eccezion fatta per Spolli, fermo per squalifica. Partono forte i giallorossi, ci provano Totti e Gago, ma le loro conclusioni sono facili preda di Carrizo. In apertura di gara avviene il primo colpo di scena: Carrizo entra in contrasto aereo con Borini, l’arbitro tentenna un po’, ma assegna il calcio di rigore in favore dei giallorossi. Dagli undici metri va Totti, il quale però si fa neutralizzare la conclusione dall’ ottimo Carrizo. Parziale invariato quindi. La prima frazione di gioco prosegue su ritmi non intensissimi. Ci provano gli etnei con Bergessio e Gomez, ma è attento Lobont a bloccare con sicurezza. La prima frazione di gioco termina con un rocambolesco 0-0.

    Francesco Totti © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    La ripresa vede una Roma più concentrata e lucida nel giro palla. Al 52′ altro colpo di scena della gara: Totti riceve palla al limite dell’ area, tiro ad aggirare Legrottaglie e palla in buca con Carrizo completamente immobile! Gran colpo del capitano giallorosso, 1-0 Roma! Il vantaggio giallorosso dura però solo 6 minuti. Al 58′ l’arbitro assegna un calcio di rigore al Catania per fallo di Heinze su Barrientos. Dagli undici metri Lodi non sbaglia e sigla il pareggio etneo. La gara si accende al 67′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo Marchese, con un gran sinistro dal limite dell’ area, porta sorprendentemente il Catania in vantaggio. Ma dieci minuti più tardi è ancora Totti a siglare il punto del pari con un perfetto piatto destro in area di rigore. Finisce così, Roma Catania 2-2. Luis Enrique traballa sempre più, Montella incrementa il record di punti dei rossoazzurri in Serie A.

    Le Pagelle

    ROMA

    Heinze 5,5: Parte bene, poi si perde, un po’ come tutta la difesa giallorossa. SPAESATO

    Marquinho 6: Schierato nell’ insolita posizione di laterale basso di sinistra, prova a spingere con costanza, ma spesso è disattento in fase difensiva. DA RIVEDERE

    Totti 7: Mezzo punto in meno per il rigore sbagliato ad inizio gara. Per il resto si dimostra il solito trascinatore. GLADIATORE

    CATANIA

    Carrizo 7,5: Se non fosse stato per lui, avremmo assistito ad una partita dal punteggio tennistico. Limita i danni respingendo anche un rigore di Totti. Come una vecchia pubblicità di un noto tonno in scatola: INSUPERABILE

    Lodi 7: Profumo di Nazionale? Altra prova da vero leader. PIEDE FATATO

    Gomez 6: Meno incisivo rispetto alle gare precedenti. PAUSA DI RIFLESSIONE

    Roma (4-3-1-2): Lobont 6; Taddei 5,5, Kjaer 6, Heinze 5,5, Marquinho 6; De Rossi 5,5, Gago 5,5, Pjanic 5 (dal 86′ Simplicio); Totti 7; Borini 5,5 (dal 71′ Lamela 5), Osvaldo 5 (dal 65′ Bojan 6,5). All. Luis Enrique.
    Catania (4-3-3): Carrizo 7,5; Motta  6, Legrottaglie 6, Bellusci 5, Marchese 6,5; Izco 6, Lodi 7, Almiron 5,5; Gomez 6, Barrientos 6,5(dal 82′ Seymour), Bergessio 5,5 (dal 80′ Catellani). All. Montella.

    Roma Catania 2-2 video highlights
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  • Inter – Cesena 2-1, Obi e Zarate lanciano i neroazzurri al terzo posto

    Inter – Cesena 2-1, Obi e Zarate lanciano i neroazzurri al terzo posto

    Inter Cesena non era una partita facile e su questo era stato chiaro mister Stramaccioni alla vigilia. Il risultato premia i neroazzurri nonostante le enormi difficoltà manifestate durante i 90 minuti di gioco. Ciò che contava per il popolo interista erano i tre punti e alla fine così è stato.

    Parte forte l’ Inter subito pericolosi nei primi minuti. Gli uomini di Stramaccioni aggrediscono con un pressing alto e  i romagnoli stentano ad entrare in partita . Al 5′ primo tiro in porta della gara ad opera di Guarin, ma la conclusione è debole. Rispondono subito i romagnoli con Ceccarelli , ma il suo tentativo è facile preda di Castellazzi. Prende coraggio il Cesena, ma è l’Inter a rendersi ancora pericolosa con Sneijder e Alvarez. Ottima prova anche di Nagatomo, ispiratissimo sul settore sinistro.Gioca bene l’Inter ma è poco cinica sotto porta e al 20’ fallisce una clamorosa occasione con Pazzini che tira addosso ad Antonioli da pochi metri dalla linea di porta.  Al 28′ ci prova Sneijder su calcio piazzato ma la palla finisce di poco alta sopra la traversa. Da sottolineare anche la vivacità di Ricky Alvarez autore di un ottimo primo tempo.

    La ripresa vede  il Cesena subito pericoloso con Vincenzo Iaquinta, il quale si invola in area avversaria ma calcia di poco alto sopra la traversa della porta difesa da Castellazzi. L’Inter riparte un po’ più compassata rispetto ai primi 45 minuti di gioco. Sneijder prova ad imbeccare Pazzini con un tocco delizioso in area, ma il solito Antonioli respinge. Immediato rovesciamento di fronte da parte del Cesena che colpisce la traversa con Iaquinta. Al 56′ primo colpo di scena della gara. Ceccarelli riceve palla e calcia sul secondo palo con la palla che si infila in rete dopo una netta deviazione di Nagatomo. Dura soltanto due minuti il vantaggio del Cesena perché l’inter pareggia al 58′ con un tiro da fuori area di Obi, al primo goal in maglia neroazzurra.

    Mauro Zarate © Marco Luzzani/Getty Images

    Dopo il pareggio Stramaccioni lancia Milito e Zarate per Alvarez e Pazzini e l’Inter riprende a macinare gioco. Al 72′ passano i neroazzurri: Guarin si mette in proprio e scodella dalla destra un traversone, sul quale Zarate impatta di testa per il 2-1 dei padroni di casa. Il finale serve ai neroazzurri per controllare agevolmente il risultato e balzare inaspettatamente al terzo posto in piena lotta Champions.

    Le pagelle di Inter Cesena: 

    INTER

    Nagatomo 6,5 : Solito pendolino sulla sinistra. Sfortunato nella deviazione nel goal di Ceccarelli. PILE DURACEL

    Zarate 6,5 : La cura Stramaccioni funziona anche per lui. Il goal è di vitale importanza per la rincorsa al terzo posto dei neroazzurri. RINATO

    Sneijder 6,5: Vera spina nel fianco della difesa romagnola, le sue iniziative sono fondamentali per il gioco nerazzurro. GENIO DELLA LAMPADA

    CESENA

    Antonioli 7: Evita una potenziale goleada da parte dei neroazzurri con diversi miracoli. Mica male a 41 anni. ETERNO

    Ceccarelli 6,5: Prestazione sufficente, mezzo punto in più per il goal. STANTUFO

    Mutu 5: Dovrebbero chiamare “Chi l’ha visto” dopo il match di quest’ oggi. Non entra mai in partita. FANTASMA

     

    INTER :Castellazzi 6; Maicon 6, Lucio 6, Ranocchia 5.5, Nagatomo 6,5; Guarin 5.5, Cambiasso 6, Obi 6.5; Alvarez 6.5 (21′ st Zarate 6.5), Sneijder 6.5 (35′ st Poli sv); Pazzini 5 (15′ st Milito 6). .

    CESENA: Antonioli 7; Ceccarelli 6.5 (40′ Djokovic sv), Benalouane 5.5, Von Bergen 6, Rodriguez 6,Comotto 5.5 (19′ st Martinho 6); Santana 5.5, Guana 5.5, Parolo 5; Mutu 5(30′ st Lolli sv), Iaquinta 6.

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  • Novara – Juventus, Vucinic Borriello e Vidal poker da scudetto

    Novara – Juventus, Vucinic Borriello e Vidal poker da scudetto

    La Juventus cala un altro poker e questa volta ad essere travolta dalla fame di scudetto dei bianconeri è il Novara. Al Piola, sotto gli occhi di due personaggi simbolo della gloria Juventina come Boniperti e Platini, la Vecchia Signora allunga le mani sul tricolore anche se il Milan non da segnali di resa e risponde con un perentorio 4-1 al 4-0 che gli uomini di Conte rifilano al Novara.

    Parte subito forte la Juventus che sul sintetico di Novara ha il merito (rispetto alla gara di Cesena) di sbloccare subito il riusultato, d’altronde l’intenzione di Conte era evidente con l’inserimento tattico di Giaccherini al posto di De Ceglie e la scelta di dare nuovamente fiducia a Borriello galvanizzato dal gol di mercoledì che ha regalato i 3 punti d’oro contro il Cesena.
    Già al 16′ la Juve passa in vantaggio con un gioiello di Vucinic: su punizione di Pirlo il montenegrino si libera dalla marcatura e con un tocco vellutato infila all’incrocio della porta difesa da Fontana. I padroni di casa reagiscono nel peggiore dei modi al vantaggio degli ospiti lasciando loro ampia manovra e soprattutto lasciando libero Pirlo a dettare legge in mezzo al campo. Inizia l’assalto dalle parti di Fontana con i tentativi in rete di Marchisio, Pirlo, Lichtsteiner e Giaccherini, ma bisognerà attendere la mezz’ora del primo tempo per il raddoppio di Borriello: su cross di Giaccherini l’ex giallorosso è libero di infilare di testa l’estremo difensore del Novara siglando la sua seconda rete consecutiva in tre giorni. Il primo tempo si conclude con il doppio vantaggio della capolista.

    Mirko Vucinic – Novara Juventus | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Nella ripresa la musica non cambia, il Novara sembra rassegnato alla sua sorte mostrandosi come la brutta copia della squadra ben organizzata che mercoledì scorso aveva fatto capitolare la Lazio, mentre la Juve dimostra di avere ancora grinta e corsa nelle gambe per cercare la rete del 3-0 che chiuderebbe definitivamente la partita. Rete che puntuale arriva al 50′ con Vidal che raccoglie una respinta corta di Fontana su conclusione di Vucinic. Al 64′ c’è ancora spazio per la gloria per il montenegrino che segna la sua doppietta personale e il suo ottavo centro in campionato. L’attenzione è rivolta ormai al risultato di Siena sperando in un passo falso del Milan che però non arriva. Sul finale ci provano prima Pirlo, che su calcio di punizione colpisce il palo, e poi anche Elia che cerca gloria andando vicino alla rete per tre volte con l’obiettivo di essere il 19° giocatore bianconero ad andare a segno in questo torneo.

    Il distacco tra le due pretendenti allo scudetto rimane invariato ma con una partita in meno da giocare. Mercoledì la Juve potrà avere il primo match point, in caso di vittoria e contemporanea sconfitta dei rossoneri sarà scudetto con due giornate d’anticipo, altrimenti si andrà ancora ad oltranza in caso di sconfitta o pareggio della Juve e di vittoria del Milan con la squadra di Conte che può permettersi un passo falso da qui fino alla fine della stagione e rimanere ancora in vetta (per il vantaggio negli scontri diretti, ndr). Novara ormai spacciato e ad un punto dall’aritmetica retrocessione anche se le decisioni della federazione in merito alle vicende del calcioscommesse potrebbero sconvolgere la classifica di Serie A e farlo sperare in un ripescaggio.

    PAGELLE NOVARA JUVENTUS

    NOVARA:

    Fontana 5,5: Costretto ad affrontare l’assalto dei bianconeri senza un’adeguata assistenza dalla sua difesa. Incassa 4 reti ma di responsabilità ne ha poche.

    Garcia 5: La sua partita è segnata dalla botta in testa nello scontro con Lichtsteiner. Evidentemente il colpo gli fa perdere l’orientamento perchè la sua gara sarà segnata da interventi fallosi e imprecisi.

    Rigoni 6: L’unico dei piemontesi che prova a metter ordine, ma si trova solo a lottare contro gli avversari anche per l’atteggiamento difensivo adottato da Tesser.

    Caracciolo 4,5: Se non avessimo letto il suo nome nella lista dei giocatori scesi in campo, non ci saremmo neanche accorti della sua presenza. Non tocca un pallone.

    JUVENTUS

    Barzagli 6.5: Oggi non ha avuto particolari apprensioni, ma nelle uniche due occasioni in cui si richiedeva il suo intervento si è fatto trovare pronto come al solito. Senza dubbio è il difensore bianconero più continuo della stagione che potrebbe essere coronata da un gol visto che è l’unico dei giocatori maggiormente utilizzati da Conte a non essere andato in rete.

    Pirlo 7,5: Lui è il Direttore, i suoi compagni formano l’orchestra. In ogni azione che ha portato al gol c’è sempre la sua firma. Nel finale solo il palo gli nega la gioia del gol.

    Vidal 7,5: Corre quanto il pallone. Lui è in ogni parte del campo, difende, recupera palloni attacca e segna. Sono 7 i centri stagionali del centrocampista cileno prelevato in estate dal Bayer Leverkusen per 12 milioni (ora ne vale almeno il doppio) e che di recente ha attirato le attenzioni del Real Madrid.

    Vucinic 7,5: Apre le danze al poker al Novara con un gol che da solo vale il prezzo del biglietto. Particolarmente ispirato regala una doppietta ai suoi tifosi quasi a farsi perdonare i periodi di black out durante la stagione.

    Borriello 7: Paradossalmente il centravanti ha dimostrato di avere un feeling particolare con il sintetico visto che gli unici due gol della stagione (gol pesanti e decisivi) li ha siglati a Cesena e Novara in meno di 4 giorni. Grande lottatore in campo.

    Novara (4-3-1-2): Fontana 5,5; Dellafiore 5 (1′ st Da Silva 5), Lisuzzo 5,5, Paci 5, Garcia 5; Porcari 5, Pesce 5,5, Gemiti 5,5; Rigoni 6; Mazzarani 5,5 (22′ st Radovanovic 5,5), Caracciolo 4,5 (6′ st Morimoto 5). A disp.: Coser, Centurioni, Jensen, Mascara. All.: Tesser 5

    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 6, Vidal 7,5 (8′ st Padoin 6), Pirlo 7,5, Marchisio 6,5 (15′ st De Ceglie 6), Giaccherini 6,5; Borriello 7, Vucinic 7,5 (20′ st Elia 6). A disp.: Storari, Caceres, Del Piero, Quagliarella. All.: Conte 7

    VIDEO NOVARA JUVENTUS 0-4
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  • Torna Cassano, Siena Milan 1-4 un poker di rimpianti

    Torna Cassano, Siena Milan 1-4 un poker di rimpianti

    Un poker di rimpianti per i rossoneri dopo Siena Milan e il rammarico che forse più del famoso gol di Muntari a pesare sulla conquista del campionato siano state le assenze di Cassano e Boateng. Allegri quest’oggi seppur senza pedine importanti come Thiago Silva e Nesta in difesa trova una dignitosa prestazione su un campo notoriamente difficile per chiunque rispolverando la grinta di Gattuso in mediana ma lanciando sopratutto il tridente titolare in attacco. Cassano seppur ancora a corrente alternata è la medicina giusta per vitalizzare uno spento Ibrahimovic e i tagli di Boateng, così come le sue conclusione dalla distanza, sono pane necessario per vivacizzare la manovra e renderla imprevedibile per difese attente e troppo chiuse. Oltre alla coppia Cassano Ibrahimovic è da segnalare ancora una volta Antonio Nocerino partito questa volta dalla panchina e autore della sua decima rete in campionato dimostrando di esser fondamentale per i rossoneri.

    con Ibra e Cassano è un altro Milan | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Siena Milan, la partita L’avvio di partita è tutt’altro che agevole per i rossoneri, Sannino infatti ha allestito il suo Siena in modo accorto chiedendo un asfissiante pressing ai suoi centrocampisti e continui raddoppi agli attaccanti. L’avvio di gara di Ibrahimovic svogliato e avulso dal gioco e un Cassano non troppo poco incisivo facevano presagire una giornata no cambiata in un sol colpo da un regalo di Brkic incapace di trattenere il pallone su un tiro cross dello svedese favorendo il ritorno al gol di Cassano. Due minuti e Ibra decide di metter il suo sigillo con una fucilata da dentro l’area di rigore. La partita cambia e il Milan torna a giocare un calcio convincente e a tratti spettacolare. Nella ripresa i ritmi calano e la partita scivola via senza particolari sussulti fino al gol di Bogdani che risveglia l’orgoglio rossonero che nel giro di tre minuti segna altre due reti. Nocerino, in versione Kaka, semina avversari prima di segnare la sua decima rete in campionato. Ibra nell’ultimo minuto di recupero arrotonda la sua posizione al vertice della classifica marcatori sull’ennesimo assist di Cassano.

    Siena Milan tabellino e pagelle
    Siena (4-4-1-1):
    Brkic 4,5; Vitiello 5, Rossettini 6, Terzi 5 (36′ Contini 5,5), Del Grosso 6; Grossi 6 (20′ st Bogdani 6), Vergassola 6, Gazzi 5,5, Brienza 5,5; Destro 5, Larrondo 5,5 (9′ st Bolzoni 6). A disp.: Pegolo, Contini, Belmonte, D’Agostino, Mannini, Bogdani. All.: Sannino
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6; Abate 6, Bonera 6,5, Yepes 6,5, Mesbah 5,5; Gattuso 6 (30′ st Nocerino 7), Van Bommel 6, Muntari 6 (15′ st Aquilani 5,5); Boateng 6 (35′ st El Shaarawy sv); Ibrahimovic 7, Cassano 7. A disp: Amelia, Mexes, Antonini, Maxi Lopez. All.: Allegri
    Arbitro: Brighi
    Marcatori: 26′ Cassano, 29′ e 47′ st Ibrahimovic, 45′ st Nocerino (M), 38′ st Bogdani (S)
    Ammoniti: Terzi (S), Gattuso, Van Bommel (M)

    Video Siena Milan 1-4 highlights Youtube
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    SERIE A 35 GIORNATA RISULTATI MARCATORI E CLASSIFICA