Tag: pagelle

  • Barcellona-Milan 2-2, le pagelle. Nesta e Thiago Silva, che muro!

    Barcellona-Milan 2-2, le pagelle. Nesta e Thiago Silva, che muro!

    Un insolito Milan ha strappato ieri sera un pari al Camp Nou denotando l’impotenza sul piano del gioco e del palleggio rispetto al Barcellona esaltando però la fase difensiva, i suoi titani Nesta e Thiago Silva bravi a far a sportellate con gli avanti catalani asfissiandone la manovra. Dopo il commento e gli highlights proviamo a stilare adesso le pagelle individuali.

    Pagelle Barcellona:
    Valdes: sv
    Raccoglie in rete due palloni senza averne colpa. Per il resto è inoperoso.
    Dani Alves: 7 Gioca praticamente da ala e dai suoi piedi partono tutte le azioni catalane.
    Mascherano: 5 Distratto su Pato in avvio è impreciso anche nell’impostazione.
    Busquets: 5 Divide con il compagno le colpe sul gol di Pato. Partita mediocre ed in più ha grosse responsabilità sul gol di Thiago Silva.
    Xavi: 6,5 Regia nascosta ma importantissima
    Keita: 6 Lui è quello chiamato al sacrificio, l’inoperosità del Milan gli rende la vita facile facile.
    Puyol: 5,5 Fa il suo ritorno in campo ma la condizione non è ancora ottimale.
    Iniesta: 6 QUalche buona giocata prima dell’infortunio.
    Fabregas: 6 Si limita ai passaggi semplici, da lui ci si aspetta di più.
    Pedro: 6,5 Più nascosto rispetto al suo solito ma è sempre pronto a metterla dentro.
    Messi: 7 La sua classe non è in discussione ma ogni volta è una sorpresa.
    Villa: 7 Si sfianca in un lavoro di copertura ma è lucido al momento della punizione.

    Abbiati 5,5 Prende due gol senza grosse colpe è però troppo insicuro respingendo anche palloni semplici ed è impreciso e troppo precipitoso quando i difensori sono costretti al retropassaggio.
    Abate: 5,5 Questa partita gli servirà per completare la sua crescita, la distrazione sul gol del pari vanifica però i sacrifici di una partita difficile.
    Nesta: 7 La brutta prestazione contro la Lazio faceva temere in vista del Camp Nou. Il difensore però dimostra ancora una volta di esser uno dei più forti al mondo tenendo testa a Messi.
    Thiago Silva: 7 Partita perfetta in difesa e un gol importantissimo.
    Zambrotta: 5 Siamo alle solite. Il Milan ha un problema sull’out sinistro. Partita senza spunti interessanti e con qualche disattenzione di troppo.
    Van Bommel: 6 Cerca di contrastare i giocolieri catalani, fatica tanto in fase di impostazione.
    – Aquilani: sv
    Nocerino: 6,5 L’esordio al Camp Nou metterebbe i brividi a chiunque, è troppo precipitoso nel buttar via la palla. Il calcio d’angolo nel finale è però tutto merito suo.
    Seedorf: 6 Cerca di dare ordine ed è l’unico a tener palla tra i piedi.
    Boateng: 5 Forse l’infortunio, forse la tensione va sempre fuori giri.
    Ambrosini: 5,5 Dà il solito aiuto in termini di quantità.
    Cassano: 5 L’importanza della partita lo sovrasta sta in campo un ora da spettatore.
    Emanuelson: 6 Il suo ingresso serve per placare l’irruenza di Dani Alvel.
    Pato: 6,5 I grnadi stadi lo esaltano. Grande al Bernabeu lascia la sua firma anche nel suggestivo Camp Nou.

  • Genoa-Atalanta: le pagelle. Moralez, che impatto!

    Genoa-Atalanta: le pagelle. Moralez, che impatto!

    Il pari di Marassi fra Genoa e Atalanta ha visto brillare soprattutto due uomini, uno per parte: Mesto per i rossoblu, autore del definitivo 2 a 2, e Moralez per i nerazzurri, autore di una doppietta, la prima in serie A, che ha rivelato soprattutto un’ottima capacità di inserimento con i dettami di mister Colantuono, ed una buona intesa con il compagno di reparto Denis. Buona prova anche del direttore di gara, Rizzoli della sezione di Bologna, che mantiene la gara con polso sicuro, comminando, però, un’esplusione – forse eccessiva – al genoano Birsa appena entrato in campo.

    Palacio vs Padoin © Valerio Pennicino/Getty Images
    Le pagelle dei giocatori in campo: Genoa: Frey: 6. L’esordio a Marassi lo ha emozionato. Qualche imprecisione, soprattutto in occasione dell’ 1-1 dell’Atalanta. Mesto 7: Ginta, sostanza e lucidità, ma anche furbizia nell’approfittare dell’indecisione della difesa atalantina in occasione del 2 a 2. Bovo: 6. Ci prova con la sua specialità, le punizioni. Riesce a colpire bene, soprattutto nel primo tempo, ma la palla termina di poco alta. Kaladze: 5,5. Impreciso e insicuro in molte circostanze. Al 31′ ha una buona occasione per segnare ma viene respinta da Consigli. Antonelli: 6. Partita sufficiente, senza particolari note. Rossi: 6. Sostanza e quantità, spizza bene di testa, si inserisce, lotta. Indispensabile per il Genoa. Veloso: 6. Inizia con il botto la sua gara, segnando dopo soli sei minuti. Poi, complice anche il caldo, la sua gara perde di intensità. Kucka: 5,5. Fa arrabbiare Malesani per il posizionamento in campo; per il resto, senza acuti Constant: 6. Gara generosa, senza però una particolare incisione Palacio: 6. Troppo isolato in avanti, poco incisivo, ma la sua presenza è comunque importante in campo Pratto: 5. Errori grossolani. Sostituito da Caracciolo, che ha un migliore impatto sulla gara, anche se non segna. Atalanta: Consigli: 6,5. Ottimi interventi, anche decisivi, soprattutto nel secondo tempo. Masiello: 6,5. Grinta e determinazione, non si tira mai indietro Capelli: 6. Prova sufficiente. Lucchini: 5. Incerto e non perfettamente in sintonia con il compagno di reparto Peluso, da cui nasce il 2 a 2 del Genoa Peluso: 5. Come Lucchini, indeciso in molte occasioni. Schelotto: 6,5. Buone iniziative, gara generosa. Cigarini: 6,5. Buon impatto sulla gara, dal suo tiro respinto nasce l’ 1 a 1 dell’Atalanta. Viene sostituito per infortunio. Padoin: 6. Partita di grande sostanza, anche con qualche intervento al limite. Bonaventura: 6.5. E’ la scommessa di mister Colantuono, vinta per oggi. Buon impatto sulla gara e sul campionato, mostra talento e buona capacità di inserirsi nel vivo del gioco. Moralez: 7. In assoluto, il migliore in campo. Autore di una doppietta, sempre nel vivo dell’azione, grande talento, che mostra soprattutto nel primo tempo. Denis: 6.5. Si scopre uomo assist, e non solo bomber di peso. E’ suo l’assist per il gol del provvisorio vantaggio Atalantino, mostra un’ ottima intesa con Moralez.

  • Arsenal – Udinese 1-0, le pagelle. Super Armero, sorpresa Szczesny

    Arsenal – Udinese 1-0, le pagelle. Super Armero, sorpresa Szczesny

    Udinese: Armero 7 il colombiano è devastante sulla fascia sinistra, spacca letteralmente la difesa dei Gunners, beccato per il gol fallito nel primo tempo che avrebbe messo la classica ciliegina sulla torta in una prestazione da vero top player; Di Natale 6,5 era il più atteso il capocannoniere della scorsa Serie A, sente un po’ troppo la pressione nel primo tempo ma è sempre pericoloso con due punizioni che colpiscono la prima la traversa e la seconda neutralizzata da un super Szczesny Handanovic 6,5colpito dopo 4’ e praticamente inoperoso per quasi tutta la partita. Salva il risultato e forse la qualificazione con una prodezza su Walcott al 90’

    ©IAN KINGTON/AFP/Getty Images
    Arsenal: Walcott 6,5 sblocca subito il risultato e risulta una spina nel fianco continua per la difesa friulana. Un super Handanovic gli nega la doppietta nel finale. Szczesny 7 forse l’Arsenal ha trovato finalmente il portiere con il ventenne  polacco che si dimostra pronto in tutte le situazioni e prodigioso in due occasioni su Totò Di Natale Ramsey 6,5 il talento inglese che aveva praticamente finito di giocare due anni fa a causa di un bruttissimo infortunio che gli procurò la frattura della gamba, si dimostra completamente recuperato servendo un assist al bacio per walcott in occasione del gol e fornendo una presenza costante nel fulcro del gioco della squadra londinese Le Pagelle ARSENAL (4-2-3-1): Szczesny 7; Sagna 6, Koscielny 5,5, Vermaelen 6,5, Gibbs 5 (Djorou 6) (Jenkinson 5,5); Song 5,5, Ramsey 6,5; Walcott 7, Rosicky 6 (Frimpong 6), Gervinho 6,5; Chamakh 5,5. Panchina: Fabianski, Jenkinson, Frimpong, Djorou, Arshavin, Bendtner, Chamberlain. Allenatore: Arsene Wenger. UDINESE (4-1-4-1): Handanovic 6,5; Ekstrand 5,5, Benatia 6,5, Danilo 6, Neuton 6 (Pasquale 6); Badu 6; Isla 6,5, Pinzi 6, Asamoah 6, Armero 7; Di Natale 6,5. Panchina: Belardi, Vydra, Pasquale, Doubai, Abdi, Fabbrini, Denis. Allenatore: Francesco Guidolin. Ammoniti: Ekstrand (U); Neuton 8(U); Armero (U); Pinzi (U); Walcott (A); Gibbs (A) Arbitro: Blom (OLA).

  • Pagelle Milan-Inter: Ibra e Boateng ci prendono gusto contro l’Inter

    Pagelle Milan-Inter: Ibra e Boateng ci prendono gusto contro l’Inter

    Milan Boateng 6,5 Non balla il Moonwalk a Pechino ma senza ombra di dubbio fa impazzire nuovamente i tifosi milanisti mandandoli in completo delirio quando con una zampata vincente segna il goal che consegnerà la supercoppa ai suoi compagni. Annullato nel primo tempo, è quasi irriconoscibile, viene fuori nella ripresa dimostrando a tutti come le sue prestazioni dello scorso anno non siano solo un bel ricordo. Ibra 7 E’ l’unico dei suoi a rendersi pericoloso anche nel primo tempo. Prima portandosi a spasso la difesa nerazzurra nei primissimi minuti e servendo un assist perfetto a Robinho, e poi sfiorando il gol del pareggio nel finale colpendo il palo di testa con Julio Cesar battuto. Nella ripresa gli capita la stessa occasione (a porta vuota) e lui di testa in tuffo la mette dentro ricordando come segnare all’Inter nei derby ormai sia una sua specialità. Ibracadabra Abate 6,5 Tanta corsa per contrastare le giocate e la velocità di Alvarez. Soffre qualcosa nelle sfide con Obi ma è sempre al posto giusto al momento giusto. Suo l’assist per Pato dal cui tiro nasce il secondo goal del Milan. Lancio lungo dalla retroguardia millimetrico a scavalcare tutta la difesa nerazzurra e mettere il Papero in condizioni di calciare a rete. Seedorf 7 Delude anche lui nel primo tempo non riuscendo mai a far cambiare marcia alla sua squadra e giocando troppo compassato. Poi si ricorda di essere uno dei giocatori con più carisma nei rossoneri e iniziare a macinare gioco e dare spettacolo con delle giocate di rara bellezza. È lui a servire l’assist a Ibra per il goal del pareggio scavalcando Julio Cesar con un pallonetto. Pato 7 Viene ancora da chiedersi come abbia fatto Allegri a lasciarlo in panchina per tutto quel tempo? Entra gli arriva il primo pallone e lui senza pensarci lo aggancia con eleganza e fa partite un diagonale potentissimo all’angolino basso di Julio Cesar: parata palo e tap in di Boateng, ma la maternità del goal è tutta di Pato.

    acmilan.com
    Inter Alvarez 6,5 è lui la vera sorpresa dell’Inter! Gioca un primo tempo da primo della classe, non dando mai punti di riferimento agli avversari, spaziando per tutto il campo e impreziosendo la sua partita di belle giocate e discrete accelerazioni. Ricorda nei movimenti il primo Kaka rossonero, gli manca solo un pizzico di cattiveria agonistica. Esce lui nella ripresa (inspiegabilmente) e il Milan ne approfitta. Sneijder 6,5 Sembra voler far rosicare i tifosi nerazzurri nella prima frazione di gioco, poiché riesce a tenere l’Inter unita e mette in mostra delle giocate del suo repertorio che ricordando l’olandese ai tempi di Mourinho, proprio quando è nell’aria la notizia del suo addio. Non bastasse lascia una cartolina d’addio firmata con un goal alla sua maniera: punizione stellare con palla imprendibile sotto l’angolino. Crolla inevitabilmente nella ripresa insieme a tutta la squadra. Obi 6+ L’avevamo apprezzato ai tempi di Benitez che credeva molto in lui. Gasperini gli conferma questa fiducia e lo lancia in campo in un derby che potrebbe spaventarlo. Niente affatto. Gioca di personalità e di grinta non lasciando nemmeno un centimetro agli avversari. Riesce in qualche incursione offensiva e anche in qualche lancio assist per i compagni. Da tenere d’occhio per il futuro. Thiago Motta 5,5 Prende una marea di falli e entrate da dietro nei primi minuti e si innervosisce. Tiene il campo nei primi 45 minuti e si eclissa nella ripresa dove il suo nome scompare dalle cronache sportive. Non bastasse rischia il rosso diretto per un’entrataccia ai danni di Thiago Silva. Bocciato Eto’o 5 Da un Re Leone come lui ci si aspetta sicuramente qualcosa di più. È l’uomo delle finali, ma ieri si è preso il ruolo di attore non protagonista come poche volte nella sua vita. Pochi palloni giocati, nessun dribbling pervenuto e assolutamente nessun tiro in porta degno di nota. Serataccia per lui, nonostante fosse l’unica punta centrale non è riuscito in quello che sa fare meglio. Rimandato

  • F1: le pagelle del GP di Germania

    F1: le pagelle del GP di Germania

    Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio di Germania.

    Hamilton 10: Lewis in gara non si risparmia mai, questa volta è impeccabile e contro le aspettative dei pronostici piazza la sua McLaren davanti a tutti. Soffre un pò per il degrado delle gomme alla fine di ogni stint ma riesce a tenere il passo da campione. Brucia Webber alla partenza ed è fenomenale il sorpasso all’esterno su Alonso alla seconda curva della Mercedes Arena che praticamente gli consegna la vittoria.

    Alonso 9: Ormai Nando e la sua Ferrari sono ai livelli della Red Bull e questa del Nurburgring sarebbe stata probabilmente la sua seconda vittoria consecutiva se solo non ci fosse stato Hamilton. Gli è mancata forse un pizzico di cattiveria nel duello con Hamilton, ma quest’oggi l’inglese era imbattibile. comunque sempre in netta crescita, che fa ben sperare per il futuro.

    Webber 7: è vero che fino alla fine lotta per la vittoria con Hamilton e Alonso ma è anche vero che per la seconda gara consecutiva vanifica la pole arrivando terzo. Almeno gli resta la consolazione di aver bastonato una volta tanto in gara Vettel senza neanche esserglisi avvicinato troppo nella classifica mondiale.

    Sutil 9: ultimamente sta disputando delle ottime gare grazie alla netta crescita della sua Force India e oggi può essere soddisfatto di aver battuto Rosberg e le Mercedes. Ora può godersi il sesto posto sulla pista di casa.

    Vettel 4,5: ancora una volta fallisce quando si trova a lottare in mezzo al gruppo non avendo la freddezza e l’impeccabilità che mostra quando si trova davanti, ma non sempre, purtroppo per lui, d’ora in avanti potrà fare gara a sè perchè gli avversari stanno crescendo. Il testacoda alla Michelin Kurve poteva costargli caro ma per sua fortuna trova la via di fuga che lo aiuta a ripartire. Dopo aver passato metà gara alle spalle di Massa riesce a superarlo soltanto all’ultimo giro al pit-stop grazie ad un errore dei meccanici in Rosso che gli spalancano la strada per il quarto posto ad una vita dai primi tre. In definitiva la gara di casa non gli ha portato proprio bene, ma in simili condizioni di difficoltà questi sono più 12 punti guadagnati che 13 punti persi.

    Massa 6,5: anche oggi Felipe ha mostrato un buon passo ma purtroppo perde troppe posizioni alla partenza e nonostante una bella rimonta, alla fine accusa un ritardo troppo grande dal compagno di squadra. Tradito ancora una volta dai meccanici che si perdono un dado della ruota, con tanti ringraziamenti di Vettel che gli soffia il quarto posto.

    Button 5: non si sa cosa avrebbe potuto combinare nel prosieguo della gara se non avesse accusato problemi idraulici alla vettura, ma sta di fatto che fino al quel momento l’inglese è risultato assolutamente anonimo.

    Mercedes 3: senza dubbio è la grande incompiuta del mondiale 2011 dopo i tanti proclami di vittoria di inizio anno. Oggi semplicemente non è esistita nonostante corresse tra le mura di casa, scavalcata anche dalla Force India. Il voto rispecchia, pur non avendone completamente colpa, le prestazioni di entrambi i piloti.

  • F1: le pagelle del GP di Gran Bretagna

    F1: le pagelle del GP di Gran Bretagna

    Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio di Gran Bretagna, ottavo appuntamento del mondiale di Formula 1.

    © Clive Mason/Getty Images

    Alonso 10: merita sicuramente il voto più alto anche se il sorpasso ai danni di Vettel è più un regalo dei meccanici Red Bull. Ma mettendo da parte questo particolare compie una gara da incorniciare conquistando finalmente la sua prima vittoria stagionale dopo ben 10 gran premi.

     

    Vettel 8: dopo lo scatto bruciante alla partenza in cui svernicia il compagno di squadra Webber sembra lanciato verso un’altra vittoria, ma una serie di intoppi (prima il problema ai box e poi il rallentamento di Hamilton visibilmente più lento) gli negano l’ennesima vittoria. comunque sempre più leader della classifica.

    Webber 7: partito dalla pole giunge al traguardo terzo e non può essere considerato un risultato positivo. Però c’è da dire che alla fine il team gli impedisce di superare Vettel con le gomme ormai alla frutta. Si dovrà abituare.

    Hamilton 8: con una McLaren che ormai sembra ben lontana dal top della condizione lottare per oltre metà gara per la vittoria è già una grande cosa. Dopo le disastrose qualifiche Lewis si riscatta alla grande. L’eccessivo consumo di carburante lo costringe a rallentare e gli toglie almeno la consolazione del podio.

    Massa 7,5: dimostra che quando la Ferrari c’è anche lui può dire la sua, anche se non è ai livelli di Alonso. Bellissimo il duello finale con Hamilton, dove purtroppo per lui, ne esce sconfitto.

    Rosberg 7: parte male ma rimedia nel corso della gara portando in sesta posizione la sua Mercedes.

    Schumacher 7: bella la sua partenza al contrario di quella del compagno di squadra. Il suo lavoro sembra vanificato dalla penalizzazione inflittagli per il contatto con Kobayashi, ma rimedia da campione conquistando la zona punti.

    Button 6: la sua solita gara ragionata e sapiente che avrebbe potuto portare a qualcosa di più del quinto posto. Purtroppo al suo ultimo pit viene abbandonato dai meccanici che si scordano di avvitargli l’anteriore destra costringendolo al ritiro.

  • Pagelle Novara-Reggina. Bene Bonazzoli, Bertani sopra le righe

    Pagelle Novara-Reggina. Bene Bonazzoli, Bertani sopra le righe

    Pagelle Novara

    Fontana 6: Incolpevole su entrambe le marcatura di Bonazzoli, compie un mezzo miracolo sulla conclusione di Sarno che avrebbe potuto chiudere la partita. Tanta esperienza figlia del lungo girovagare fra i campi di serie A e B.

    Bertani 5,5: Il voto è la media fra l’8 della grande prestazione che offre, condita da un gol e da svariate occasioni mancate, e il 3 della stupida espulsione che rimedia rispondendo alla provocazione di Tedesco subito dopo il gol del momentaneo vantaggio amaranto.

    Rigoni 7: Non una grossa prestazione per la mezzala scuola Juve, ma ha il merito di realizzare un gol straordinario, un tiro al volo da fuori area che s’infila sotto la traversa, che vale pareggio e qualificazione alla finale dei Play-off.

    Gonzalez 5: Dov’è? Bertani si danna l’anima su ogni palla, lui sembra un’anima persa che vaga per il campo, non crea mai pericoli alla difesa reggina.

    Ludi 5: Non è in perfette condizioni e si vede, prima rischia di provocare un rigore su Campagnacci e viene graziato dall’arbitro, poi si perde Bonazzoli su entrambe le occasioni che portano l’attaccante amaranto al gol. Sostituito dovrà recuperare in tempo per la finale.

    Novara (4-3-1-2): Fontana 6; Morganella 6, Lisuzzo 6, Ludi 5 (60′ Centurioni s.v.), Gemiti 6 (80′ Pinardi s.v); Marianini 6,5, Porcari 6,5, Rigoni 7; Motta 6,5 (80′ Rubino s.v.); Gonzalez 5, Bertani 5,5.

    Puggioni 6: Bravo su alcuni interventi che tengono a galla la sua squadra, non può nulla in occasione delle due reti, specie su quella di Rigoni che è un capolavoro di balistica e precisione.

    Acerbi 5,5: “Accio” ieri non sembrava molto in forma, pronti via cincischia e a momenti non manda Bertani in porta, a volte appare insicuro sugli interventi e sembra l’ombra di quel giocatore visto nel corso della stagione.

    Castiglia 6,5: Copre alla grande e si fa vedere anche in fase di costruzione, compie un mezzo miracolo salvando su un sicuro tap-in a porta vuota di Gonzalez.

    Rizzato 6,5: E’ una spina nel fianco della difesa novarese, effettua un ottimo lavoro sulla sua fascia di competenza ed è sempre propositivo, suo il cross del momentaneo pareggio di Bonazzoli.

    Bonazzoli 7,5: 19 gol in stagione che purtroppo non bastano alla sua Reggina per raggiungere l’inaspettata finale dei Play-off, il bomber amaranto ieri con una doppietta aveva illuso i tifosi ma purtroppo l’urlo s’è strozzato in gola a pochi minuti dalla fine. Un elemento su cui contare sempre, per raggiungere la tanto agognata serie A il prossim’anno.

    Reggina (3-5-2): Puggioni 6; Adejo 6, Costa 6, Acerbi 5,5; Colombo 5, Rizzo 6 (71′ Sarno 6), Tedesco 6, Castiglia 6,5 (60′ De Rose s.v.) Rizzato 6,5; Campagnacci 5,5 (79′ Cosenza s.v.), Bonazzoli 7,5.

  • Che bella Italia. Dagli azzurri un calcio allo scandalo

    Che bella Italia. Dagli azzurri un calcio allo scandalo

    Ennesima prova convincere dell’Italia di Cesare Prandelli impegnata questa sera a Modena contro l’Estonia per il match di qualificazione ad Euro 2012. Precisiamo subito che i nostri avversari obiettivamente erano poca cosa ma con la stessa obiettività bisogna ribadire i passi da gigante degli azzurri sotto la gestione Prandelli, un inversione di tentenza figlia di un credo tattico diverso e del concetto di base che bisogna divertirsi e divertire.

    La formazione praticamente annunciata dalla vigilia ha esaltato la circolazione di palla mettendo in vetrina, ancora una volta un Giuseppe Rossi travolgente, ma sopratutto esaltando la maturità di Montolivo e facendo scoprire al popolo juventino la purezza dei tocchi di Andrea Pirlo.

    In centrocampo con Pirlo, Montolivo e Aquilani permette alternative in fase di impostazione notevoli che ricordano, seppur vagamente, il gioco delle Furie Rosse all’ultimo mondiale. I gol portano la firma di Giuseppe Rossi, di un vivace Antonio Cassano e del cecchino Pazzini.

    Una bella risposta pdegli azzurri ai detrattori e ai protagonisti del nuovo scandalo legato alle scommesse che getterà fango su un intero movimento.

    LE PAGELLE

    BUFFON 6 Il capitano vive una serata da spettatore non pagante.
    Maggio 6,5 Con Mazzarri ha meno compiti difensivi ma anche partendo dalla difesa sa essere devastante
    Ranocchia 6 Gli avanti estoni sono poca cosa per uno come lui. partita senza sbavature.
    Chiellini: 6,5 Una bella diagonale nel primo tempo e poi ordinaria amministrazione ha voglia di divertirsi dopo un anno tribolato.
    Balzaretti: 6,5 Accompagna l’azione senza sentire mai la stanchezza.

    Pirlo: 7 Vuoi vedere che il passaggio alla Juve gli ha dato nuova linfa. Cuce il gioco come solo lui sa fare, sfortunato sulla punizione
    Montolivo: 7,5 Il ragazzo è finalmente cresciuto, bravo sia nel ruolo di mezzala che in quello di trequartista, vuoi vedere che è lui mister x.
    Marchisio: 6,5 Il lavoro che gli chiede Prandelli è oscuro ma lavorandoci sopra saprà diventare determinante.

    Aquilani: 6 QUalche buona giocata e una ammonizione stupida nei 24′ in campo
    dal 24′Nocerino: 6 Parte timoroso, alla distanza però esce il guerriero.
    Cassano: 7 La condizione non è ottima ma si diverte e fa divertire il pubblico segna un gol da genietto.
    Giuseppe Rossi: 8 Il Barcellona ha visto giusto il nostro Pepito ha numeri importanti.
    Pazzini: 7 Ha un rapporto con il gol straordinario in meno di 20′ ha due grandi occasioni e segna una rete.

  • Palermo-Inter, le pagelle. Pubblico voto 10

    Palermo-Inter, le pagelle. Pubblico voto 10

    Che il calcio sia lo sport più amato e più seguito nel nostro paese è cosa risaputa e forse, molto spesso, data un po’ troppo per scontata. Gli interessi economici e l’eccessiva speculazione del prodotto hanno sporcato questo fantastico gioco, a volte però succede l’imponderabile, succede che 35mila siciliani, orgogliosi e innamorati della loro squadra si mobilitino in massa e seguano i propri beniamini alla volta di Roma, sperando nella conquista della vittoria in una “semplice” finale di Coppa Italia.

    Succede che nonostante i rosanero meritino molto di più dei blasonati campioni in carica, la partita finisce con un netto 3-1 a favore dei nerazzurri, succede che nonostante la sconfitta il pubblico applauda incondizionatamente i proprio giocatori e succede che un giocatore della squadra avversaria, che ha appena siglato una doppietta in quella partita, vada di sua spontanea volontà a consolare i tifosi palermitani e a ringraziarli dello spettacolo meraviglioso fatto vedere durante i 90 minuti della gara; ebbene si, succede tutto questo e la finale di una tanto bistrattata coppetta nazionale, diventa grazie ai siciliani uno spettacolo da Champions League.

    Eto’o 9: Il leone d’Africa oltre a siglare una doppietta che regala il terzo “titulo” dell’anno ai suoi e a colpire una traversa, raggiunge quota 37 reti stagionali, battendo il suo precedente record e si dimostra ancora una volta un attaccante di razza purissima. Un voto in più per il bellissimo gesto che compie a fine partita, lui si che sa cosa vuol dire sport.

    Snejder 7: Due assist al bacio ad Eto’o, tanta qualità è tutto quello che si può chiedere ad un giocatore che non ha vissuto la sua stagione più esaltante, ma che negli appuntamenti che contano non manca mai.

    Difesa dell’Inter 5: Escluso Julio Cesar che compie qualche mezzo miracolo, i dietro dell’Inter danno poca tranquillità ai deboli di cuore, se il Palermo non vince la colpa è soprattutto dei suoi attaccanti che non concretizzano al meglio le occasioni che il reparto difensivo nerazzurro concede con troppa leggerezza.

    Pazzini 5: Insieme a Thiago Motta è quello della squadra a non metterci le mani, non si rende mai pericoloso e troppo distante dal gioco, anche se c’è da dire a sua discolpa che non è servito quasi mai a dovere dai suoi compagni di reparto.

    Leonardo 6,5: Ossessionato dalla brama di conquista di un titolo, il tecnico brasiliano è più fortunato che bravo, in questa occasione deve il suo successo soprattutto alla vena realizzativa di Eto’o, più che al gioco corale della sua squadra.

    Pastore-Ilicic 6,5: Provano ad illuminare la serata con giocate d’alta scuola, il primo però fallisce una facile occasione, il secondo non arriva mai in zona pericolosa. Nel complesso però dimostrano che saranno l’arma in più, qualora venissero confermati per il prossim’anno.

    Miccoli 8: Il voto è per tutto quello che ha fatto per il Palermo in questi anni, più che per la prestazione di ieri sera. Le sue lacrime d’addio sono la sintesi di quanto il Romario del Salento sia attaccato ai colori rosanero, avrebbe voluto regalare un trofeo alla squadra siciliana e ci prova anche con un colpo di testa ben angolato, ma Julio Cesar si oppone magistralmente e gli strozza l’urlo in gola.

    Delio Rossi 7: Creare un ambiente sereno alla corte di Zamparini e come cercare il sacro Graal, il tecnico ex laziale ci riesce e con la cultura del lavoro e dell’abnegazione è riuscito a portare i suoi ad una storica finale, che ha perso solo a causa della maggiore cinicità ed esperienza dei nerazzurri di questi ultimi anni.

    Tifosi del Palermo 10: Un’accoglienza da grande occasioni per l’undici rosanero, neanche fosse la Champions, 35000 borbonici in terra romana non si vedevano dai tempi del Risorgimento, un’invasione pacifica che ha reso l’Olimpico una bolgia come il Camp Nou degli ultimi tempi; Tifosi pronti a sottolineare con un ooooh o con uuuuuuh qualsiasi tocco di palla o azione dei loro gladiatori, aspettavano il colpo ferale alla bestia nerazzurra sono stati sconfitti dalle zampate del Leone, ma questo non li ha scoraggiati e loro imperterriti hanno continuato ad applaudire e incoraggiare i loro mai domi undici gladiatori.

    Morganti 4,5: Una pessima uscita di scena quella dell’arbitro ascolano, che canna molte decisioni che potevano risultare decisive ai fini del risultato, da uno che ha avuto la finale come merito alla carriera ci si aspettava molto di più.

    foto: quotidiano.net

  • Giro d’Italia, le pagelle. Contador super, bravo Garzelli

    Giro d’Italia, le pagelle. Contador super, bravo Garzelli

    Si è chiusa la corsa rosa con il secondo successo in carriera di Alberto Contador dopo il 2008, corsa rosa segnata dalla tragedia immane della morte di Wouter Weylandt, il belga della Leopard – Trek  morto in seguito alla caduta avvenuta in discesa nel corso della quarta tappa con il suo numero, il 108, sempre presente nelle strade italiane e mai dimenticato.

    Contador  10, 13 giorni in maglia rosa, due vittorie di tappa tanti favori ai connazionali e non un Alberto Contador che ha avuto il ruolo del vero e proprio cannibale ma che ha saputo farsi voler bene dalla gente che in alcune situazioni del Giro lo ha pure fischiato per colpe certamente non sue. Tutti gli chiedono del Clenbuterolo lui risponde di volersi godere questa vittoria e di non pensare al Tour, anche se la grande Boucle è il vero obiettivo del pistolero mai veramente dichiarato.

    Garzelli 9, terzo sull’Etna, secondo sul tappone dolomitico al rifugio Cardeccia, Cima Coppi ed una maglia verde vinta sulla strada e non concessa da Alberto Contador. A 38 anni sicuramente non si poteva chiedere di più.

    Nibali 8 lo squalo dello stretto ci ha provato sempre a rendere la corsa dura, numero 1 al mondo in discesa discreto in salita, situazione in cui deve assolutamente migliorare per poter competere ad armi mari con il fuoriclasse della Saxo Bank.

    Scarponi 7,5 il marchigiano è autore di un ottimo Giro, secondo dietro l’inarrivabile spagnolo anche se in alcune situazioni poteva osare di più, comunque bravo a rintuzzare l’attacco di Nibali per la seconda posizione.

    Cavendish e Petacchi 7 i due velocisti hanno saputo approfittare delle poche occasioni offerte dagli organizzatori in una corsa rosa piena di salite, due vittorie per il brittanico ed una per lo spezzino con sportellate e polemiche in ogni volata, come due veri e propri rivali.

    Denis Menchov 6 il vincitore del Giro del centenario è uscito come al solito alla distanza, conquistando un piazzamento prestigioso ma molto al di sotto delle aspettative che il russo aveva alla vigilia.

    Roman Kreuziger 6 il ceco alla prima prova da capitano vero all’Astana ha deluso un po’ nonostante la vittoria della maglia bianca di miglior giovane, forse risultano molto indigeste le pendenze eccessive dello Zoncolan e del Colle delle Finestre, salite che se si vuol avere un ruolo da protagonista nella corsa rosa devono essere affrontate con un altro spirito.

    Carlos Sastre 4 lo spagnolo della Geox, compagno di squadra di Menchov è la vera delusione della corsa rosa, mai uno scatto sempre nelle retrovie e forse una conclusione un po’ brutta di una carriera comunque molto dignitosa.