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  • Catania Inter 2-3: solo un Super Palacio salva Stramaccioni

    Catania Inter 2-3: solo un Super Palacio salva Stramaccioni

    Catania Inter 2 a 3: non più clamoroso al Cibali, ma clamoroso al Massimino! L’Inter di Stramaccioni strappa 3 punti con le unghie e con i denti a un Catania che solo nel finale di primo tempo sembrava essere assoluto dominatore del campo. Una partita spettacolare, che regala emozioni ( e infarti) a tutti gli spettatori, lasciando molta amarezza agli etnei che avanti di due reti all’intervallo, non riescono a mantenere il vantaggio e si fanno rimontare dalla cattiveria e dalla grinta dei nerazzurri e di un Palacio in forma strepitosa. Sembra una partita già finita, con Bergessio e Marchese che puniscono una difesa interista fin troppo vulnerabile. Stramaccioni nella ripresa cambia Rocchi per Palacio, e l’Inter ritrova il suo punto di riferimento davanti, ritrovando quei 3 punti lontano da San Siro che mancavano da troppo tempo. Risultato? Terzo posto a -1 punto e morale alle stelle in vista della sfida contro il Tottenham.

    LA PARTITA

    Nessuna novità alla lettura delle formazioni con Stramaccioni che lancia Rocchi dal primo minuto con alle sue spalle Alvarez e Guarin in mediana, mentre Maran si affida alla colonia argentina con i soliti noti, Bergessio, Castro e Gomez.

    Javier Zanetti © Maurizio Lagana Getty Images Sport
    Javier Zanetti © Maurizio Lagana
    Getty Images Sport
    Sale subito in cattedra il Catania di Maran, che fa capire nel giro di pochi minuti chi abbia il pallino del gioco. Al 7’ arriva il primo gol dei padroni di casa: complice un erroraccio di Juan Jesus, che cercando la protezione del fallo di fondo, agevola il rientro di Bergessio. L’attaccante argentino in maniera molto furba gli soffia il pallone e anticipa Handanovic, portando i suoi in vantaggio. Inizio da incubo con un gol regalato e partita in salita. Reazione pressoché nulla, con il Catania che ribadisce la superiorità in campo trovando il gol del 2 a 0: Lodi calcia una punizione trovando sul secondo palo Marchese, che di testa incrocia e batte Handanovic. I nerazzurri sono totalmente in bambola, e solo nel finale di primo tempo c’è un accenno di reazione, dettato più dalla voglia di rimettere in piedi la partita che dalle idee di gioco.

    La ripresa è un film con il finale più a sorpresa che non t’aspetti. Stramaccioni attua un doppio cambio con Stankovic al posto di Kuzmanovic e Palacio a subentrare per un impalpabile Rocchi. L’Inter comincia meglio e al 7’ riesce a trovare la rete del 2 a 1 con Palacio che si beve Rolin e trova la zuccata vincente di Ricky Alvarez. Partita riaperta e Inter che prova a crederci con più convizione. E’ proprio l’ingresso di Palacio a cambiare il volto della partita dei nerazzurri, con un calo fisico vistoso da parte del Catania. Sembrava impossibile, ma al 25’ l’Inter rimette il match sul pari, trovando la rete del 2 a 2, con Pereira che serve il cross perfetto a Palacio, e l’argentino anticipa Andujar trovando la via del gol. Non bastasse nei minuti di recupero succede l’impensabile, con Palacio che nelle vesti di vero uomo trascinatore, scambia con Cambiasso e trasforma la rete del 3 a 2, facendo impazzire le coronarie dei tifosi e di Stramaccioni.

    PAGELLE CATANIA INTER

    Bergessio 6,5 Furbissimo e rapace d’area nell’occasione del primo gol, con beffa ai danni di Juan Jesus. Meno preciso sull’occasione del 3 a 0 sprecata contro Handanovic. Troppo nervoso nel finale.

    Gomez 6,5 è letteralmente la spina del fianco di tutta la retroguardia interista. Accelerazioni e dribbling sono il suo marchio di fabbrica. Nella ripresa cala come tutti i compagni.

    Rolin 5,5 Marcare Rocchi è un conto, marcare Palacio è un altro. Rimandato.

    Rocchi 4,5 Impalpabile. Vuoi che non tocca molti palloni, ma nemmeno se li va a cercare. Il cambio con Palacio è la fotografia della partita.

    Palacio 8 L’argentino è l’ago della bilancia nerazzurra. Entrato lui si spostano tutti gli equilibri. Assist per il 2 a 1 e doppietta che ribalta il risultato. Tottenham avvisato.

    Cambiasso 6,5 Intelligenza calcistica d’altri tempi. Entra nel finale, gioca appena 15 minuti e risulta decisivo, sfiorando un gol e servendo l’assist perfetto per Palacio.

    Catania (4-2-3-1): Andujar 5; Alvarez 5,5, Spolli 5, Rolin 5, Marchese 6; Biagianti 6 (Almiron 77′ s.v.), Lodi 6,5; Izco 6,5, Castro 6,5, Gomez 6,5; Bergessio 6,5 (85′ Cani 5).

    Inter (4-3-3): Handanovic 6; Zanetti 6, Juan Jesus 5, Chivu 5, Pereira 6; Guarin 6,5 (Cambiasso 77′ 6,5) , Kuzmanovic 5 (46′ Stankovic 6), Gargano 5,5; Schelotto 6, Rocchi 4,5 (46′ Palacio 8), Alvarez 6.

    Video Gol e Highlights Catania Inter

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  • L’Inter stende il Cluj 3-0, Guarin avvisa il Milan

    L’Inter stende il Cluj 3-0, Guarin avvisa il Milan

    L’Inter torna dalla Transilvania con il sorriso sulle labbra, rifilando un secco 3-0 ai padroni di casa del Cluj, attuando inoltre un turn over “light” in vista del derby di domenica sera. Mancava da troppo tempo la vittoria fuori dalla mura casalinghe di San Siro, e ci volevano le giocate di Cassano e Alvarez per ritrovare quella qualità in mezzo al campo smarrita negli ultimi match. Certamente il Milan non è il Cluj (e la sfida con il Barcellona dimostra come i rossoneri in questo momento non siano inferiori a nessuno), ma Stramaccioni può comunque tornare a sorridere dopo le pesantissime critiche post Fiorentina. Sbrigata la pratica Europa League, con il tabellone che regala un gran big match negli ottavi, con Tottenham-Inter, rimangono un paio di giorni per studiare le mosse giuste per provare a giocarsi il derby alla pari. Cassano, Palacio, Guarin e Alvarez saranno le armi in più di questa Inter. Da segnalare un infortunio di Ranocchia nel finale che lascia un po’ tutto l’ambiente nerazzurro con il fiato sospeso in vista del derby.

    LA PARTITA

    Stramaccioni sorprende un po’ tutti evitando quel turn over che si poteva prevedere, schierando sia Cassano e sia Palacio dal primo minuto, con Alvarez e Guarin ad agire alle loro spalle. Il Cluj si affida a Maah e Rui Pedro davanti.

    Fredy Guarin © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Fredy Guarin © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Nei minuti iniziali la squadra di Stramaccioni mostra ancora una volta quelle insicurezze che si erano palesate nel match contro i viola, subendo un paio di percussioni sulle corsie laterali e rischiando più del dovuto. Così nel buio del gioco nerazzurro ad accendere la luce ci pensa Ricky Alvarez: al 22’ dopo una grande giocata a centrocampo trova una verticalizzazione perfetta per Palacio, che serve a centro area Guarin per il tap in vincente. Il Cluj non reagisce e subisce il contraccolpo del gol fuori casa. Non bastasse ci pensa Felgueiras (il portiere dei padroni di casa) a complicare ulteriormente la partita dei suoi, quando nei minuti finali perde inspiegabilmente un pallone in uscita, facendosi rubare palla da Alvarez che cede l’assist a Guarin per la rete del 2 a 0.

    Nella ripresa, riposo cautelare per Palacio, in vista del derby, al cui posto entra Benassi. Il Cluj è sfortunato in un paio di occasioni quando potrebbe trovare il gol della bandiera, anche grazie a splendide parate di Handanovic (tra cui una di viso, con una pallonata violentissima in faccia). Stramaccioni dosa le forze mandando a riposo anche Alvarez e Guarin disegnando un centrocampo classe ’94 con Kovacic, Benassi e Pasa. A dieci dal termine piove sul bagnato per i padroni di casa, perché Camora viene espulso per fallo da ultimo uomo su Benassi lanciato a rete. Proprio il giovanissimo centrocampista della primavera nerazzurra al 43’ trova la sua prima rete da professionista, ringraziando Cassano per lo splendido assist e allungandosi di punta per battere Felgueiras. Fischio finale e l’Inter tornando a vincere lontano da San siro chiude la pratica Europa League qualificandosi agli ottavi di finale.

    PAGELLE CLUJ-INTER

    Felgueiras 4 Inguardabile. Niente da dire sul primo gol, ma sul 2 a 0 il merito è tutto suo. Si fa sfuggire il pallone dalle mani come nei migliori video di Paperissima story

    Maah 5,5 Corre come un forsennato, cercando di mettere in difficoltà Zanetti. Qualche volta ci riesce, ma non trova mai la percussione vincente.

    Hora 6 Ci prova e in un paio di occasioni sfiora il gol della bandiera. La prima sparando sul viso di Handanovic da due metri, la seconda provando con un tiro da fermo a scavalcare il portiere nerazzurro, colpendo la traversa.

    Alvarez 7,5 Ricky Maravilla fa valere una volta ogni tanto il suo soprannome argentino, meravigliando il pubblico locale con ottime giocate e due assist vincenti. È atteso per una conferma al derby.

    Guarin 7 Doppietta personale senza troppi fronzoli, anche se non è stata la sua miglior partita

    Cassano 7 Inventa e diverte, anche se troppo spesso cammina in campo, forse risparmiandosi per il derby. Geniali gli assist che regala a Benassi.

    Benassi 6,5 Fa espellere un giocatore avversario e realizza il suo primo gol da professionista nei sedicesimi di finale di Europa League. Che vuoi di più dalla vita?

    CLUJ(3-5-2): Felgueiras 4 ; Cadù 5 , Piccolo 5, Rada 5,5 (36′ Kapetanos 5); Ivo Pinto 6 , Muresan (9′ Hora 6 ), Goedemeche 5,5 , Spesi 6 , Camora 4,5 ; Maah 5,5, Rui Pedro 5 ,(71′ Valente 5,5)

    INTER(4-3-1-2): Handanovic 7 ; Zanetti 6 , Ranocchia 6, Juan Jesus 6 , Pereira 6,5 ; Cambiasso 5,5 , Kovacic 5,5 , Guarin 7 (66′ Mbaye 6) ; Alvarez 7,5 (54′ Pasa 6,5); Cassano 7, Palacio 6,5 (46′ Benassi 6,5)

    VIDEO PRIMO GOL DI GUARIN IN CLUJ-INTER

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  • La Fiorentina cala il poker, 4-1 contro un’Inter da incubo

    La Fiorentina cala il poker, 4-1 contro un’Inter da incubo

    La Fiorentina prende letteralmente a sberle l’Inter di Stramaccioni, rifilando ai nerazzurri un 4 a 1 che umilia pesantemente la squadra interista. Montella confeziona un piccolo capolavoro calcistico, disegnando una Fiorentina perfetta in stile Barcellona, trovando sulla propria strada un’Inter imbarazzante e inguardabile. Involuzione totale, per l’Inter più brutta della stagione, con una statistica che sicuramente parla da sé: sesta sconfitta in sette trasferte. Stramaccioni a una sola settimana dal derby, dimostra come le sue scelte siano assolutamente fuori luogo, e la sua squadra sia totalmente fuori tono e stanchissima. Poco turn over, scelte sbagliate e confusione tattica, sono il leit motiv delle ultime partite di questa Inter. A meno sette dal derby, rimane da capire se Stramaccioni guarderà il match dalla panchina o dalla tribuna.

    LA PARTITA

    Stramaccioni non cambia nulla rispetto alle previsioni, schierando un 4-3-2-1 con Guarin alle spalle di Palacio e Cassano, mentre Montella si gioca la partita con un 3-5-2 affidando a Jovetic e Ljajic il compito si scardinare la difesa nerazzurra.

    Fiorentina Inter © Claudio Villa Getty Images Sport
    Fiorentina Inter © Claudio Villa
    Getty Images Sport
    Il primo tempo dei viola è un tripudio al gioco del calcio. Se non fosse che si gioca all’Artemio Franchi di Firenze, qualcuno avrebbe potuto scambiare la Fiorentina per il Barcellona: fraseggi stretti, squadra corta e possesso palla totale. La ricetta ideale per mettere al tappeto in pochi minuti una squadra stanca e senza una precisa idea di gioco come l’Inter. Passano subito in vantaggio i padroni di casa al 13’ con un gran cross di Pasqual, sul quale arriva indisturbato (marcatura dimenticata da Juan Jesus) Ljajic che da due passi schiaccia di testa in rete. Il contraccolpo è devastante, la reazione dell’Inter è praticamente nulla, ed è praticamente Fiorentina show in campo. Jovetic è in serata da magie, e al 33’ trova il gol del 2 a 0 con una conclusione dal limite dell’area che si insacca sotto l’angolino basso per un incolpevole Handanovic. La curva Viola impazzisce e gli stessi fratelli Della Valle ballano sugli spalti in preda alla gioia calcistica. Non bastasse la squadra di Montella continua a macinare gioco e a ‘prendere a pallonate’ Handanovic, che deve fare gli straordinari per non subire un passivo da vergogna. Un tiro al bersaglio.

    Nella ripresa non cambia la musica. Anzi continua a suonare l’inno della Viola, con Stramaccioni che toglie Kovacic inserendo Alvarez, senza ottenere risultati. Stesso copione del primo tempo, l’Inter continua a sbagliare in difesa, e al 10’ Aquilani inventa un assist di tacco e Jovetic confeziona il gol del 3 a 0. Inter completamente in bambola, e senza una benché minima idea di gioco. Stramaccioni assolutamente in confusione combina gli ultimi cambi non sense con Pereira per Guarin e Schelotto per Palacio, mentre la Fiorentina continua a dilagare trovando al 22’ la rete del 4 a 0: Ljajic e Borja Valero giocano a torello nei pressi della difesa nerazzurra, e il serbo confeziona la sua doppietta personale con un tiro a giro. Nei minuti rimanenti è solo palleggio e passerella per la squadra di casa, con il gol a sorpresa inventato da Cassano al 42’ che quasi infastidito trova una conclusione violentissima dai 30 metri imprendibile per Viviano. Zero esultanza e umore sotto le stelle per tutta la banda Stramaccioni. Fischio finale che arriva per la felicità di tutta la squadra nerazzurra, sconfitta e umiliata.

    PAGELLE FIORENTINA INTER

    Jovetic 8 Devastante. Cerca il pallone sui piedi e inventa calcio con magie degne della sua qualità. Splendida la rete del 2 a 0, mentre assolutamente decisivo e freddo nell’occasione del suo secondo gol.

    Rodriguez 7 Annulla ogni velleità offensiva della banda Stramaccioni, chiudendo ogni spazio ai vari Cassano e Palacio.

    Ljajic 7,5 enfant prodige. Spacca in due la difesa dell’Inter e realizza una doppietta che avalla a pieno la scelta di Montella di schierarlo al fianco di Jovetic.

    Borja Valero 7 Il dominatore del centrocampo. Costruisce e detta i tempi di gioco come ai tempi del Villareal. Geometra.

    Palacio 5 Chi l’ha visto? L’argentino che dovrebbe sostituire Milito è evanescente e non aiuta mai i compagni dietro.

    Juan Jesus 5 Nervoso e sbadato. Dimentica Ljajic sul primo gol e rischia il rosso su una gomitata contro Jovetic.

    Ranocchia 5 Immobile in area per tutta la partita. Jo e Ljajic si divertono a prendersi gioco di lui

    Cambiasso 4,5 Arriva continuamente in ritardo su ogni pallone. Assolutamente inutile per tutti i 90 minuti.

    Fiorentina (3-5-2): Viviano 6, Tomovic 6,5, Rodriguez 7, Savic 6,5, Cuadrado 7 (dal 82’ Llama), Aquilani 7, Pizarro 7,5 (dal 68’ Sissoko 6), Borja Valero 7, Pasqual 6,5, Jovetic 8 (dal 71’ El Hamdaoui 6), Ljajic 7,5.

    Inter (4-3-1-2): Handanovic 5, Zanetti 4,5, Ranocchia 5, Juan Jesus 5, Nagatomo 5, Cambiasso 4,5, Kovacic 5,5 (dal 46’ Alvarez 5), Kuzmanovic 4,5, Guarin5,5 (dal 57’ Alvaro Pereira 5,5), Cassano 6, Palacio 5 (dal 75’ Schelotto 5,5).

    Video Gol e Highlights Fiorentina Inter
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  • Inter-Chievo 3-1, Cassano e Milito trascinano i nerazzurri

    Inter-Chievo 3-1, Cassano e Milito trascinano i nerazzurri

    Come capitato nel girone di andata, dopo la caduta di Siena, l’Inter targata Stramaccioni si è subito rialzata, e nuovamente contro il Chievo ha ritrovato la vittoria e i tre punti. I nerazzurri dopo un periodo assolutamente grigio tornano a sorridere e a ritrovare le invenzioni geniali di Cassano (assoluto man of the match),compresa la spregiudicata concretezza di Milito che davanti si conferma un cecchino a sangue freddo. La difesa rimane un po’ il Tallone d’Achille di questa Inter, che non mostra più quella solidità mostrata nel girone appena concluso. Chiedere a Juan Jesus e Gargano in occasione del gol di Rigoni. Il Chievo si inchina, forse troppo presto, rinunciando a giocarsi la partita dopo aver incassato il secondo svantaggio. Ora la corsa Champions sembra tutta un’altra storia per l’Inter: Milan distanziato di due punti, e Lazio al terzo posto a soltanto una lunghezza. La partita contro la Fiorentina sarà il banco di prova prima del derby, per capire quanto siano giustificate le velleità europee di questa Inter.

    LA PARTITA

    Prime sorprese alla lettura delle formazioni con Stramaccioni che conferma sia la difesa a quattro che il tridente offensivo, lasciando però fuori Kovacic (indisponibile per una leggera distorsione alla caviglia), affidandosi a Cassano, Palacio e al ritorno di Milito. Corini accantona la difesa a cinque e schiera quattro uomini con Andreolli sulla corsia esterna. Davanti spazio al tandem Paloschi Thereau.

    Diego Milito © Claudio Villa/Getty Images
    Diego Milito © Claudio Villa/Getty Images
    Parte col botto l’Inter che al 2’ trova subito la rete del vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo sulla respinta della difesa gialloblu, Cassano dalla trequarti calcia forte in porta, trovando la papera di Puggioni che vede la palla finire alla sue spalle. Il Chievo non si abbatte e prima con Acerbi spreca un gol incredibile, per poi trovare il pari al 21’ con Luca Rigoni, che sfrutta un’amnesia imbarazzante di Gargano per staccare di testa e battere Handanovic. Stramaccioni è una furia in panchina. L’Inter si sveglia subito, quasi avesse bisogno di essere pungolata: è Ranocchia a portare i suoi nuovamente in vantaggio, su azione da calcio d’angolo, il difensore nerazzurro stacca altissimo e batte con un gran colpo di testa Puggioni, insaccando nell’angolino. I nerazzurri sono sfortunati nel finale di primo tempo quando Gargano su punizione trova una traiettora perfetta, con il pallone che colpisce il palo e termina fuori, facendo tirare un sospiro di sollievo al portiere degli ospiti.

    Nella ripresa nessun cambio per entrambe le squadre. Torna a sorridere il Principe Diego Milito, che al 5’ ritrova la via del gol: assist perfetto di Cambiasso e l’attaccante nerazzurro stoppa e calcia battendo Puggioni per la rete del 3 a 1. Il Chievo stavolta è passivo e non reagisce, subendo un contraccolpo psicologico davvero evidente. Capitano ancora sui piedi degli attaccanti nerazzurri due ottime occasioni di segnare, prima con Gargano e poi in un paio di occasioni con Palacio, che vengono neutralizzate da un reattivissimo Puggioni. C’è spazio anche per il ritorno in campo di un senatore della vecchia guardia come Stankovic, che ritrova una standing ovation assolutamente meritata. Passerella finale per i nerazzurri che chiudono il match sul punteggio di 3 a 1 sotto gli applausi del proprio pubblico.

    PAGELLE INTER CHIEVO

    Gargano 6 Un voto in meno per l’amnesia difensiva con la quale si perde Rigoni e regala il gol del pari agli ospiti. Poi si carica di responsabilità e tira fuori una prestazione da leone. Sfortunato quando colpisce il palo su punizione.

    Cassano 7 Uomo partita. Inventa, crea e diverte. Segna un altro gol dopo il digiuno, con la complicità di Puggioni, e poi serve un numero infinito di assist per i compagni. È tornato Fantantonio

    Milito 6,5 Un rientro migliore non se lo sarebbe aspettato nemmeno lui. Talismano portafortuna. Torna lui, segna e l’Inter torna a vincere.

    Puggioni 6 Dopo una papera iniziale, si riscatta in ogni modo possibile, prima contro Gargano, e poi contro Palacio evitando un passivo che sarebbe stato sicuramente più punitivo.

    Andreolli 5,5 Non brilla, ma sicuramente incide il fatto di giocare fuori ruolo, e contro la sua prossima squadra già da giugno.

    Rigoni 6,5 Si insinua nelle maglie della difesa nerazzurra con tempismo perfetto e beffa tutti trovando la rete dell’1 a 1.

    Paloschi 5 Non è serata, non si vede molto e non riceve quasi nessun pallone giocabile.

    Inter (4-3-3): Handanovic 6; Zanetti 6,5, Ranocchia 6,5, Juan Jesus 6, Nagatomo 6,5; Gargano 6, Kuzmanovic 6 (39′ st Schelotto sv), Cambiasso 6 (30′ st Stankovic sv); Cassano 7, Milito 6,5 (20′ st Alvarez 6) , Palacio 5,5.

    Chievo (4-4-2): Puggioni 6; Andreolli 5,5, Acerbi 5,5, Dainelli 6, Jokic 6; Cofie 5 (19′ st Spyropoulos), Rigoni L. 6,5, Seymour 5,5 (23′ st Luciano 6), Hetemaj 5,5; Paloschi 5, Thereau 6

    Video Gol e Highlights Inter Chievo
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  • Il Siena affonda l’Inter 3-1. Stramaccioni come Zeman?

    Il Siena affonda l’Inter 3-1. Stramaccioni come Zeman?

    L’Inter affonda contro il fanalino di coda Siena con un sonoro 3-1. La caduta stavolta fa davvero male, perché mette in evidenza tutti i limiti di una rosa assolutamente poco competitiva e di un allenatore che forse non è più così sicuro di allenare per molto l’Inter. Si è a lungo parlato di assenza di qualità in mezzo al campo, ma come è stato visibile oggi, nonostante i nuovi innesti in mediana, è mancata l’intensità di gioco, la velocità di esecuzione e ancora una volta la solidità difensiva. Schelotto ha fatto la sua comparsa sulla fascia solo per un tempo, mentre Kuzmanovic e Kovacevic non hanno assolutamente giocato come ci si aspettava. Il Siena di Iachini invece ha brillato di luce propria, sapendo sfruttare le ripartenze in velocità e le praterie lasciate sulle fasce dai nerazzurri, colpendo con Sestu e il rookie Emeghara che ha impressionato positivamente tutti i tifosi della Robur. L’Inter deve interrogarsi. Terzo posto a tre punti e rischio aggancio del Milan in serata. Una cosa è certa: non basterà il rientro di Milito per tappare tutte le falle della gestione Branca Moratti Stramaccioni.

    LA PARTITA

    Novità alla lettura delle formazioni, con entrambi i tecnici che usufruiscono dei nuovi arrivati dal mercato di gennaio: Stramaccioni lascia in panchina Kovacic ma schiera dal primo minuto, Schelotto e Kuzmanovic, (preferito a Gargano) mentre Iachini inserisce subito Della Rocca in mediana e Emeghara davanti al posto di Bogdani.

    La partita è una girandola di emozioni continue, regalando gol a grappoli nella prima frazione di gioco. I nerazzurri nei primi minuti devono scontrarsi contro una buona organizzazione difensiva del Siena, per essere colpiti nel momento migliore. Sono proprio i padroni di casa al 21’ a trovare il gol del vantaggio con una splendida azione di contropiede, nata da una percussione devastante di Rubin a sinistra a servire l’assist vincente a Emeghara che deve solo appoggiare in rete da due passi. La partita è caldissima e solo un minuto dopo è l’Inter a trovare la rete del pari con cross da sinistra di Cassano che viene quasi deviato da Nagatomo beffando Pegolo e finendo in rete. Non bastasse al 25’ è ancora il Siena a passare in vantaggio con una rete da cineteca di Sestu che calcia a giro, sorprendendo Handanovic un po’ troppo fuori dai pali, per la rete del 2 a 1. L’Inter ci prova ma senza riuscire a trovare la rete de pari, anzi soffrendo più del previsto sulla corsia presieduta da Schelotto, dove Rubin e Sestu a turno trovano intere praterie.

    Antonio Cassano | ©Fabio Muzzi/AFP/Getty Images
    Antonio Cassano | ©Fabio Muzzi/AFP/Getty Images

    È proprio Schelotto ad uscire nella ripresa lasciando spazio a Kovacic con la difesa che passa a quattro con l’arretramento di Nagatomo in difesa. Non cambia il copione con il Siena che continua a spingere e addirittura al 10’ trova un rigore a proprio favore con Chivu che stende in area Emeghara, concedendo ai padroni di casa il penalty e la superiorità numerica con un rosso diretto. Rosina dagli undici metri non perdona: Siena avanti 3 a 1. Inter in totale confusione. Ci prova Cassano senza fortuna, colpendo la traversa dopo una splendida percussione di Guarin. Sempre meno spazi per la squadra nerazzurra con l’uomo in meno e poche idee in campo. È spaventosamente palese come la manovra nerazzurra sia lentissima e prevedibile. Il match termina sul punteggio di 3 a 1, con Stramaccioni che ne avrà molte da dire in conferenza stampa.

    PAGELLE SIENA INTER

    Emeghara 7 Il giovane attaccante ultimo arrivato dal mercato di gennaio impressiona tutti. Segnando la rete del vantaggio e conquistandosi il rigore del 3 a 1.

    Sestu 7,5 Fa impazzire tutta la difesa nerazzurra, realizzando un gol bellissimo, complice anche un posizionamento errato di Handanovic.

    Rubin 6,5 Sulla sua corsia macina km, trovando anche l’assist per il primo gol di Emeghara.

    Schelotto 4,5 Assolutamente inconsistente. Davanti non si vede, dietro non esiste proprio. Bocciatura completa.

    Chivu 5 Svolge il suo compito bene fino a quando non stende in area Emeghara chiudendo di fatto ogni velleità di rimonta nerazzurra, lasciando i suoi in dieci.

    Kuzmanovic 5 Tocca mille palloni, ma non aiuta in nessun modo i suoi, soprattutto considerando come la difesa in troppe occasioni è poco supportata dal centrocampo.

    Video Gol e Highlights Siena Inter
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  • L’Inter frena con il Torino, Meggiorini incubo nerazzurro

    L’Inter frena con il Torino, Meggiorini incubo nerazzurro

    Termina 2 a 2 il posticipo serale tra Inter e Torino, dimostrando ancora una volta come i problemi di Stramaccioni e della sua squadra forse non saranno risolti nemmeno dagli innesti del mercato di gennaio. Ventura disegna un Torino spregiudicato che nonostante il gol dello svantaggio subito dopo cinque minuti, carica a testa bassa e mette in seria difficoltà la squadra di casa, trovando prima il pari, e poi il vantaggio nella ripresa. L’Inter si rialza con la determinazione e la voglia dei suoi giocatori, mentre il Toro si affida al gioco. Per questo motivo si può senza ombra di dubbio parlare di due punti persi per il Torino e un punto guadagnato dall’Inter. I fischi di San Siro al termine sono un segnale chiaro. Stramaccioni ha la sua bella gatta da pelare.

    LA PARTITA

    Stramaccioni sorprende un po’ le previsioni schierando Mudingay al posto di Pereira, con Zanetti e Nagatomo a scalare sugli esterni, mentre il centrocampista belga agirà in tandem con Gargano al centro. Davanti confermata la coppia Cassano Palacio. Ventura lascia in panchina Bianchi e lancia dal primo minuto Meggiorini affiancato da Barreto.

    Riccardo Meggiorini © Olivier Morin AFP
    Riccardo Meggiorini © Olivier Morin AFP
    Parte subito forte l’Inter, tanto che già al 5’ trova la rete del vantaggio sfruttando una perla su punizione di Chivu dai 22 metri che beffa Gillet, trovando l’angolo giusto e portando il risultato sull’1 a 0. La partita sembra già scritta, ma al contrario il Torino non subisce affatto il contraccolpo psicologico per la rete dello svantaggio, e inizia a macinare gioco sfruttando le corsie laterali. L’Inter soffre, e al 23’ da un erroraccio di Guarin in difesa, i granata trovano la rete del pari: il centrocampista colombiano prova un dribbling maldestro sul limite dell’area, regalando il pallone a Barretto, assist per Meggiorini che trova batte un incolpevole Handanovic. Il primo tempo mostra un’Inter che soffre in mediana la mancanza di un giocatore in grado di inventare e dettare i tempi di gioco, mentre il Torino creando buone trame riesce con facilità a mettere in difficolta la retroguardia nerazzurra.

    La ripresa parte con lo stesso piglio della prima frazione di gioco e al 7’ Cerci si beve Pereira e serve un cross basso su cui arriva nuovamente Meggiorini, timbrando la sua doppietta personale che porta l’Inter in svantaggio. L’Inter cerca di rialzarsi e sfiora il gol con Cambiasso, a seguito di una lunga azione palla a terra. Ed è proprio il centrocampista argentino entrato a sostituire Mudingay a trovare la rete del pari al minuto 22’: Zanetti entra in area saltando Rodriguez e servendo un tap in vincente a Cambiasso che da due metri non può sbagliare. La partita si infiamma e con squadre lunghissime, ed è il Torino a sfiorare la rete del 3 a 2, con Bianchi che si vede negare il gol da una prodezza di Handanovic e da un palo. Nei minuti finali il Toro cala sotto l’aspetto fisico ed è l’Inter a provarci con più intensità, senza però trovare mai il guizzo vincente, anzi è proprio Meggiorini nell’ultimo minuto a sfiorare il gol, negato solo dall’ennesimo miracolo di Handanovic . Partita che termina sul 2 a 2, con un risultato che sta più stretto al Toro che ai padroni di casa.

    PAGELLE INTER TORINO

    Handanovic 7 Nonostante le due reti subite, è l’uomo partita per i suoi, evitando un passivo che sarebbe stato sicuramente peggiore. Fortunato nell’azione del palo. Determinante sulla parata nel finale di Meggiorini.

    Pereira 4 Inguardabile. Si fa bucare da Cerci con una facilità estrema. In difesa non è evanescente, in attacco non mette dentro un cross buono. Quaresma bis?

    Zanetti 6,5 Il capitano parte a rilento, ma nella ripresa inizia a macinare km, regalando l’assist perfetto per Cambiasso

    Guarin 5 Regala un pallone a Meggiorini che di fatto si tramuta nella rete del 1 a 1. Errore imperdonabile. Ne risente per tutto il match provando a smacchiare una prestazione non sufficiente.

    Cerci 7 Scatenato. Sulla sua corsia brucia ogni difensore avversario. L’incubo di Pereira. Suo l’assist perfetto per Meggiorini sul gol del 2 a 1.

    Barreto 6,5 Perfetto per i movimenti e assolutamente geniale nell’assist che regala il pari al Torino firmato Meggiorini

    Meggiorini 7,5 Scatenato. Incontenibile. Man of the match. Doppietta contro la squadra che lo ha fatto esordire in serie A. Cosa vuoi di più della vita?

    VIDEO GOL E HIGHLIGHTS INTER TORINO
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  • Inter spietata, sorpasso sul Napoli. Le pagelle

    Inter spietata, sorpasso sul Napoli. Le pagelle

    È un’Inter cinica e spietata, che soffre e nonostante tutto batte in casa propria per 2 a 1 un avversario mai domo come il Napoli. Stramaccioni senza Samuel reinventa Cambiasso centrale e affida le chiavi del centrocampo a Guarin, con il colombiano che caricato delle giuste responsabilità diventa l’uomo decisivo nel match. Al Napoli manca quel pizzico di lucidità e anche di fortuna sotto porta, perché nel complesso, la formazione partenopea non avrebbe certamente demeritato un pareggio. Rimane l’amaro in bocca agli uomini di Mazzarri puniti nelle due uniche occasioni del primo tempo, mentre c’è da fare i complimenti a Stramaccioni per aver ritrovato nei suoi uomini quella voglia di vincere, di soffrire e non mollare mai, come un collettivo unito e coeso. Si torna a sognare per la rincorsa alla Juventus, con un meno quattro in classifica e un punto in più proprio sul Napoli.

    LA PARTITA

    Tanta pretattica in conferenza stampa per Stramaccioni che alla lettura delle formazioni sorprende lasciando in panchina Silvestre e arretrando Cambiasso al centro della difesa. Spazio a Guarin e Pereira in mediana e davanti rimane fuori Palacio, con Milito e Cassano in coppia. Mazzarri conferma tutte le previsioni lanciando Insigne al fianco di Cavani.

    Fredy Guarin © Claudio Villa/Getty Images
    Parte col botto la formazione nerazzurra sugli sviluppi di un calcio d’angolo, al 8’ schema preparato dagli uomini di Stramaccioni che cercano Guarin sul secondo palo con il colombiano che di piatto colpisce a botta sicura battendo De Sanctis sul proprio palo. Il Napoli nonostante lo svantaggio non accusa il colpo, ma ha due chiari occasioni da gol non sfruttate, prima con Insigne e poi con Hamsik con entrambe le conclusioni di poco a lato. I nerazzurri soffrono e subiscono la supremazia territoriale del Napoli, ma nel momento più inaspettato grazie a una splendida percussione di Pereira, con l’assist confezionato da Guarin, arriva il raddoppio dell’Inter firmato Diego Milito: l’argentino con un destro vincente batte De Sanctis e firma la sua ottava rete stagionale, rompendo il digiuno con il gol. Inter cinica e spietata, con due tiri e due gol.

    Mazzarri nella ripresa manda in campo Pandev, schierando le tre punte, togliendo Gamberini e schierando una difesa a quattro. È l’Inter a sfiorare la terza rete nei primi minuti del secondo tempo, con Cassano che servito da Pereira trova l’esterno del palo. Il Napoli dopo due miracoli di Handanovic accorcia le distanze : azione rocambolesca con una traversa, un paio di salvataggi sulla linea, e alla fine arriva il gol del 2 a 1 firmato Cavani, che da due passi beffa tutta la difesa nerazzurra. Dai replay si nota la posizione di partenza di Pandev in fuorigioco non segnalata. Nel frattempo Stramaccioni toglie Cassano e inserisce Palacio. Stessa sorte alla mezz’ora per Milito, che lascia il campo per Coutinho. Brividi nel finale con Pereira che rischia di mettere la palla nella propria porta, deviando goffamente un traversone di Cavani. Finale concitato con occasioni pericolose da una parte e dall’altra, e fino all’ultimo minuto partita apertissima. Triplice fischio e Inter che può esultare per una partita tutt’altro che facile.

    PAGELLE INTER-NAPOLI

    Handanovic 7 Spiderman. Vola su tutte le conclusioni dei giocatori del Napoli, e sull’occasione del gol nega la rete in almeno 3 occasioni, prima di vedersi beffare da Cavani

    Juan JEsus 6,5 Mezzo voto in meno per il nervosismo espresso nel finale. Decisivo in almeno un paio di recuperi su Cavani e soci azzurri.

    Guarin 7,5 Man of the match. È praticamente in ogni punto del campo. Lotta, si batte, trova una bellissima rete e confeziona l’assist (splendido) per il 2 a 0 di Milito

    Milito 7 Un cecchino. Gli arriva un pallone giocabile e lui non perdona, rompendo il digiuno che durava da quattro gare.

    Insigne 7 Il pericolo costante nella retroguardia nerazzurra. Costringe Ranocchia agli straordinari, e sfiora due gol da cineteca in un paio di occasioni.

    Gamberini 5 Non convince, soprattutto nell’azione in cui non tiene botta a Milito e gli concede il tiro che si trasformerà nel gol del 2 a 0.

    Cavani 6,5 El Matador lotta e ci prova per tutta la serata. Segna un gol di rapina e timbra il suo personale cartellino aggiungendo l’Inter alle sue vittime preferite in Serie A.

    INTER (3-5-2): Handanovic 7; Ranocchia 6.5, Cambiasso 6 , Juan Jesus 6,5; Nagatomo 6.5, Zanetti 6.5, Gargano 6, Guarin 7.5, Pereira 5.5; Cassano 6 (59′ Palacio 6), Milito 7 (’74 Coutinho 5,5).

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 6.5; Britos 6, Cannavaro 6, Gamberini 5 (46′ Pandev 6); Maggio 5.5, Behrami 6.5, Inler 5 (58′ Dzemaili 5.5), Zuniga 6; Hamsik 6 (83′ Mesto s.v.), Insigne 7; Cavani 6,5.

    Video Gol e Highlights Inter-Napoli
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  • L’Inter vince ma non convince, l’autogol di Garcia salva Stramaccioni

    L’Inter vince ma non convince, l’autogol di Garcia salva Stramaccioni

    Dopo quasi un mese, dall’ultima vittoria allo Juventus Stadium, l’Inter torna a vincere contro il Palermo guidato da Gasperini, riprendendo la rincorsa ai piani alti della classifica. La squadra di Stramaccioni, vince ma non convince, con una sterilità offensiva preoccupante, mascherata solo dalla fortunata autorete firmata Garcia. L’assenza di Cassano pesa decisamente, e con un Milito sottotono e un Palacio fisicamente non al meglio, l’Inter davanti dimostra di avere molti più limiti di quanto si potesse immaginare. È decisamente sfortunato Gasperini, che aveva comunque disegnato una formazione che effettivamente ha concesso poco ai padroni di casa, ed è stata di fatto punita da un episodio sfortunato e sfavorevole. Sicuramente contro il Napoli, nel prossimo turno di campionato, l’Inter e Stramaccioni avranno bisogno di qualcosa in più rispetto alla fortuna.

    LA PARTITA

    Stramaccioni si affida alla fantasia schierando Coutinho sulla trequarti e rinunciando a Guarin in mediana. A sorpresa vince il ballottaggio sulla corsia laterale Pereira su Nagatomo, mentre non cambia nulla dietro. Gasperini conferma tutte le scelte, recuperando in extremis Von Bergen in difesa, e schierando Dybala come sostituto ideale al posto dello squalificato Miccoli.

    Sfortunato autogol di Santiago Garcia © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Le squadre partono al piccolo trotto, con un’Inter poco ispirata davanti e un Palermo che nonostante nei primi minuti non sia mai pericoloso, non rinuncia mai a giocare, con un buon fraseggio in mezzo al campo. Si sente l’assenza di un vero regista basso nelle file nerazzurre, con spesso Ranocchia costretto a impostare il gioco, con scarsi risultati. La partita non regala grandissime emozioni, e solo nel finale si vedono un paio di fiammate nerazzurre con Milito a cui manca solo la rete. Primo tempo che termina dunque a reti bianche.

    La ripresa ricalca il copione della prima frazione di gioco. L’Inter ha una buona occasione per portarsi in vantaggio, ma una buona occasione al quarto d’ora è sprecata da Ranocchia, che calcia un sinistro di poco alto sopra la traversa. Stramaccioni al 18’ rimescola le carte utilizzando un doppio cambio, con Milito che esce (visto le non ottimali condizioni fisiche) e subentra Guarin, mentre un po’ a sorpresa esce anche il capitano Javier Zanetti per Nagatomo. Sono subito protagonisti i nuovi entrati in un’azione pericolosissima, conclusa da Guarin, con un super Ujkani che annulla il match ball in tuffo. Alla mezz’ora la dea bendata si veste di nerazzurro e aiuta la squadra di casa: Ranocchia crossa dalla trequarti e trova l’involontaria deviazione di Garcia che ‘corregge’ il cross del difensore italiano nella propria porta. Inter in vantaggio e Palermo che accusa il colpo psicologico. Quattro minuti di recupero e i nerazzurri grazie un episodio favorevole tornano a vincere.

    PAGELLE INTER PALERMO

    GUARIN 6,5 Il miglior impatto sulla partita: entra sostituendo Zanetti e si prende subito tutte le responsabilità, non deludendo la fiducia di Stramaccioni

    RANOCCHIA 6,5 Presente ovunque. Chiude in ogni occasione in fase difensiva, e si prende la licenza di spingere davanti, sfiorando il gol in un paio di occasioni, e propiziando l’autogol di Garcia nel momento migliore dei suoi.

    MILITO 5 Il Principe non è in ottime condizioni e si vede. Lotta, cerca il gol, ma non è la sua giornata. Stramaccioni lo manda in panchina per primo.

    DYBALA 6,5 Il giovane talento argentino mette in mostra tutti i suoi colpi migliori, costringendo Samuel e soci agli straordinari. Da tenere d’occhio

    GARCIA 5 Il difensore rosanero è effettivamente sfortunato, ma l’autogol è davvero evitabile. Bastava una comunicazione più efficace con Ujkani per evitare la frittata difensiva che di fatto è costata la partita al Palermo.

    PISANO 6 Corre con discreta continuità, chiudendo spesso su un cliente scomodo come Javier Zanetti, riuscendo a mandare in ombra la prova del capitano nerazzurro. Latita in fase offensiva.

    Inter: Handanovic 6; Ranocchia 6,5, Samuel 6,5, Juan Jesus 6; Zanetti 5,5 (18′ st Nagatomo 6), Gargano 5,5, Cambiasso 6 (36′ st Mariga s.v), Pereira 5,5; Coutinho 5,5; Palacio 5,5, Milito 5 (18′ st Guarin 6,5).

    Palermo: Ujkani 5,5, Munoz 6, Von Bergen 6, Garcia 5; Morganella 5,5, Barreto 6, Kurtic 6, Pisano 6; Ilicic 6 (31′ st Budan), Brienza 6,5 (23′ st Giorgi), Dybala 6,5 (34′ st Zahavi).

    VIDEO GOL E HIGHLIGHTS INTER PALERMO

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  • Sampdoria – Genoa 3 a 1, Icardi decide il derby della Lanterna

    Sampdoria – Genoa 3 a 1, Icardi decide il derby della Lanterna

    Ci si aspettava un derby della Lanterna incandescente e con un bello spettacolo. Le formazioni non hanno affatto deluso, soprattutto con i padroni di casa della Sampdoria, che grazie a una secca vittoria per 3 a 1 scacciano i fantasmi di una classifica da incubo e tornano a vincere un derby, salvando la panchina di Ferrara. È il derby dei giovani, con Immobile da un lato e Mauro Icardi dall’altro. Proprio il giovane argentino alla sua prima da titolare metterà il sigillo decisivo a due minuti dal termine, realizzando la sua prima rete in Serie A, e regalando una vittoria nel derby che non dimenticherà facilmente. Del Neri a questo punto è un dead man walking. Si attendono news dall’alto, con Preziosi indirizzato verso l’esonero.

    LA PARTITA

    Novità nelle formazioni per la Sampdoria dove Ferrara sceglie un 4-5-1 con Munari e Kristicic sugli esterni, lanciando il giovane Icardi come unica punta, mentre Del Neri non cambia il 4-4-2 schierando il tandem offensivo con la coppia Borriello-Immobile.

    Mauro Icardi © Valerio Pennicino/Getty Images
    Nei primi quindici minuti è un derby assolutamente noioso con le due squadre fin troppo bloccate, per la paura di scoprirsi e subire un gol che potrebbe bloccare psicologicamente entrambe le rose. Parte sicuramente meglio il Genoa che cerca con le verticalizzazioni verso Immobile e Borriello di trovare il varco giusto, ma è la Sampdoria a sbloccare il risultato. Minuto 16: Maresca dal limite dell’area fa partire un tiro fortunato, che si trasforma in un assist perfetto per Poli che da solo davanti a Frey non sbaglia e porta i suoi in vantaggio facendo esplodere la curva doriana. Sono ancore i padroni di casa a sfiorare il raddoppio alla mezz’ora con Icardi che salta Frey ma da posizione troppo defilata manca la rete del raddoppio. C’è da attendere solo 5 minuti per vedere il Genoa subire il secondo gol, con la sfortuna tutta dalla parte dei rossoblu: Icardi è incontenibile, calcia trovando però la respinta di Frey , ma il rimpallo è sfortunato e Bovo in corsa non riesce a fermarsi poggiando in maniera goffa e involontaria la palla in rete. Il Genoa sparisce dal campo e il passivo non è più pesante al termine della prima frazione di gioco, solo per la scarsa vena realizzativa di Icardi e Munari che sbagliano un paio di occasioni nitide nel finale.

    Nella ripresa Del Neri cambia tutto inserendo Vargas e Bertolacci per Bovo e Tozser. Il Genoa sembra dare segnali di ripresa prima con Borriello e poi con Immobile che dalla distanza provano a impensierire un prontissimo Romero, senza però riuscire mai a trovare la finalizzazione decisiva. L’ingresso di Vargas cambia radicalmente la partita, consentendo al Genoa di spingere con continuità sulle fasce. La zampata vincente la trova Ciro Immobile al 27’ , sfruttando un’azione di mischia in area, quasi in replica del primo gol sampdoriano, agganciando un tiro da fuori area di Vargas e battendo Romero. La favola della Sampdoria porta il nome di Mauro Icardi, che a 19 anni nella sua prima da titolare segna il suo primo gol in Serie A proprio nel derby, chiudendo di fatto ogni velleità di rimonta genoana: a due minuti dal finale, arriva la verticalizzazione di Tissone con il giovane Icardi che taglia tutta l’area e beffa Frey con un rasoterra letale. This is the end, parafrasando i Doors. La curva doriana torna a festeggiare.

    PAGELLE SAMPDORIA GENOA

    POLI 7 Si prende le chiavi del centrocampo doriano, e lo guida con la fermezza di un veterano. Splendida il suo gol, con un aggancio al volo di gran classe e un gol da rapinatore d’area puro.

    ICARDI 7,5 Man of the Match. Entra da comprimario nell’autorete di Bovo. Non bastasse, prima da titolare e prima rete in Serie A proprio nel derby di Genoa. Che vuoi di più dalla vita?

    TISSONE 6,5 Entra nel finale e regala una verticalizzazione perfetta per Icardi. Scelta azzeccatissima di Ferrara.

    BOVO 4,5 Prima sbaglia un controllo in maniera goffa e poi nel tentativo di rimediare frana sul pallone realizzando un autogol da spedire a Paperissima.

    IMMOBILE 6 Il mezzo voto in più è per la rete del 2 a 1. È l’unico davanti che ci crede fino alla fine.

    VARGAS 6,5 Cambia il volto del match, realizzando belle discese e trovando anche con fortuna l’assist per la rete di Immobile

    SAMPDORIA(4-5-1): Romero 6.5, Mustafi 6, Gastaldello 6, Rossini 6.5, Costa 6, Krsticic 6 (67 Estigarribia 6), Maresca 6.5 (82′ Tissone 6,5), Obiang 5.5, Poli 7, Munari 6.5, Icardi 7(89′ Soriano sv).

    GENOA (4-4-2) Frey 6.5, Sampirisi 5.5(82′ Rossi sv), Granqvist 5.5, Bovo 4,5(46′ Vargas 6,5), Moretti 5.5, Jankovic 6, Kucka 6.5, Toszer 5(46′ Bertolacci 5,5), Antonelli 6, Immobile 6, Borriello 5.

    VIDEO GOL E HIGHLIGHTS SAMPDORIA GENOA:
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  • Partizan – Inter 1 a 3, Palacio e Guarin per la decima vittoria

    Partizan – Inter 1 a 3, Palacio e Guarin per la decima vittoria

    Continua la marcia trionfale dell’Inter targata Stramaccioni. La trasferta di Europa League in quel di Belgrado contro il Partizan è archiviata con un secco 3 a 1, raggiungendo il record storico di 10 vittorie consecutive esterne, e con una qualificazione con due turni di anticipo. Situazione ideale che permetterà a Stramaccioni di concentrare tutte le energie necessarie della sua rosa sul campionato, continuando la rincorsa alla Juventus ora più vicina. Nonostante il risultato tondo, l’Inter ha sofferto più del dovuto nel primo tempo, e in qualche occasione nella ripresa, salvandosi solo grazie a una prestazione straordinaria di un Handanovic sempre più leader tra i pali. Da segnalare l’ottima vena realizzativa di Palacio, già a quota 8 gol con la maglia nerazzurra.

    LA PARTITA

    Qualche novità rispetto alle previsioni per Stramaccioni, che sceglie un 4-5-1 , con il ritorno della difesa a quattro e un robusto e folto centrocampo con Cambiasso in mediana. Davanti unica punta Marko Livaja, con Palacio e Cassano a riposo.

    Rodrigo Palacio © ANDREJ ISAKOVIC/AFP/Getty Images
    La partita stenta a decollare all’inizio, con l’undici nerazzurro che sembra tenere bene il campo, ma senza essere troppo pericoloso davanti. Marko Livaja sembra essere fin troppo isolato davanti, senza riuscire a reggere da solo il peso dell’attacco. Le uniche conclusioni dalle parti di Petrovic arrivano dalla lontanissima distanza, con le bordate di Guarin. Ma è proprio il Partizan a sfiorare per due volte il gol del vantaggio: entrambe le occasioni capitano alla mezz’ora sulla testa di Ivanov che si vede negare la gioia del gol da due veri e propri miracoli di Handanovic in versione Spiderman. Il primo tempo termina senza regalare emozioni, con le due squadre più attente a non scoprirsi che a cercare i varchi giusti nelle difese avversarie.

    Inizia la ripresa e Stramaccioni schiera un’Inter più offensiva, disegnando un 4-1-4-1 togliendo Nagatomo e inserendo Palacio. L’occasione della vita capita a Miljkovic che a tu per tu con Handanovic si divora un gol clamoroso, crossando e facendo rischiare l’autogol a Juan Jesus. L’Inter si sveglia e grazie a un’invenzione di Guarin nel momento più inaspettato trova la rete dell’1 a 0: il colombiano si libera della marcatura dei difensori del Partizan servendo il pallone a Palacio che di petto appoggia facile in rete. Nonostante il vantaggio l’Inter continua a rischiare moltissimo, soprattutto su un gran tiro di Scepovic neutralizzato dal solito Handanovic in forma strepitosa. L’Inter formato europeo è davvero cinica e spietata, soffre ma risulta vincente: alla mezz’ora su un’azione di ripartenza, Guarin verticalizza con precisione chirurgica per Palacio, con l’argentino che da solo davanti al portiere serbo è davvero implacabile, gonfiando la rete e timbrando la sua doppietta personale. Non bastasse la squadra di Stramaccioni a cinque dal termine trova la rete del 3 a 0 grazie a un’invenzione di Cassano (subentrato al posto di Livaja) che regala l’assist vincente per Guarin, che in area batte Petrovic con un rasoterra. Spazio negli ultimi spiccioli di partita per il gol della bandiera confezionato da Tomic, su assist di Miljkovic dimenticato da Jonathan. La partita termina, regalando la qualificazione anticipata e il record di vittorie esterne per Stramaccioni.

    PAGELLE PARTIZAN INTER

    Medo 4,5 Assolutamente né carne né pesce. Non fa mai il suo lavoro e sul primo gol nerazzurro perde totalmente la marcatura su Guarin. Il suo tecnico si sarà pentito realmente di avergli dato fiducia

    Miljkovic 5,5 Mezzo voto in più per l’assist per Tomovic. Si divora un gol incredibile sullo 0 a 0, sparando su Juan Jesus.

    Tomic 6 Ha l’onore di figurare sul tabellino dei marcatori riuscendo a battere un Handanovic che sembrava davvero impenetrabile.

    Markovic 5 Tanta corsa, ma in fin dei conti tanto fumo e niente arrosto.

    Handanovic 8 Chiamatelo Samir Spiderman Handanovic. Stasera mette il lucchetto alla porta e decide di tenere inviolata la sua rete con dei voli da far invidia perfino ad Icaro. Incolpevole nel finale. Non gli si può chiedere di più. Idolo.

    Guarin 7,5 Il giocatore che si era visto all’inizio della stagione è ritrovato completamente. Il gol propiziato contro la Juventus era più che un segnale. Stasera due assist bellissimi e un gol da attaccante di razza. Che vuoi di più dalla vita?

    Palacio 8 Il giocatore che fa la differenza. Entra nella ripresa e cambia il volto della partita, realizzando una doppietta pesantissima. Voto 8 come le sue reti in nerazzurro.

    PARTIZAN BELGRADO: Petrovic 5,5; Miljkovic 5,5, Ostojic 5, Ivanov 5,5, Lazevski 5; Medo 4,5 (55’ M. Scepovic 5), Smiljanic 5; L. Markovic 5,5, Ilic 5,5 (29’ Jojic 5,5), Tomic 6; S. Scepovic 5 (69’ Mitrovic 5,5).

    INTER Handanovic 8, Juan Jesus 7, Jonathan 5,5, Silvestre 6, Pereira 6,5, Cambiasso 6,5, Guarin 7,5, Mudingayi sv (Gargano 6), Zanetti 6, Nagatomo 6 (Palacio 8), Livaja 6,(Cassano 6,5)

    Video Gol e Highlights Partizan Inter

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