Tag: otto rehhagel

  • Si ritira Michael Ballack, l’eterno secondo del calcio tedesco

    Si ritira Michael Ballack, l’eterno secondo del calcio tedesco

    “Mi resta il ricordo di una carriera lunga e luminosa, che da bambino non avrei neanche immaginato” queste sono le parole che segnano la fine della carriera di Michael Ballack, centrocampista tedesco che ha militato nel ChemnitzKaiserslauternBayer LeverkusenBayern Monaco e Chelsea. All’età di 36 anni ha deciso di appendere le scarpette al chiodo, nonostante le varie richiesta dal campionato americano e da quello australiano (in particolare dal Sydney). E’ stato un centrocampista dalla grande duttilità tattica, visto che poteva giocare sia da mediano che da trequartista. Abile nel palleggio e negli inserimenti senza palla, pronto a sfruttare la sua altezza e il suo fisico nei cross alti dei compagni. Con la maglia della Germania è arrivato a collezionare 98 presenze, realizzando 42 reti, dimostrando di avere il piedino caldo sotto porta.

    Lascia così il calcio un giocatore dalla grande personalità, carattere focoso ma in grado di risolvere la partita con un tiro dalla distanza o con una sua cavalcata. Probabilmente verrà ricordato come l’eterno secondo, viste le tante finali perse. Sul suo futuro ancora tutto tace, lui stesso non ha voluto rilasciare dichiarazioni su quest’argomento. Si dedicherà alla famiglia e poi a mente fredda deciderà. Non è esclusa una nuova carriera da allenatore per l’ex centrocampista di Bayern Monaco e Chelsea.

    Ballack, si ritira dal calcio giocato © Patrik Stollarz/Getty Images

    GLI INIZI – Cresce nelle giovanili de Chemnitz ed esordisce nell’estate 1995 a 19 anni nel campionato di seconda divisione tedesca. In quella stagione scende in campo 15 volte ma non riesce ad aiutare la squadra ad evitare la retrocessione. In compenso viene convocato per la prima volta con l’Under 21 tedesca. L’anno successivo diventa titolare inamovibile e realizza 10 reti, ma la promozione venne solo sfiorata. Su Michael Ballack si fionda il Kaiserslautern su richiesta di Otto Rehhagel, appena promosso in Bundesliga. La stagione 1997-1998 si trasforma in un trionfo, il tedesco chiude la stagione con 16 presenze ed entra nella storia del club contribuendo attivamente alla conquista dello scudetto.

    LA CONSACRAZIONE – Dopo due anni passati al Kaiserslautern, nell’estate 1999 il Bayer Leverkusen decise di investire circa 5 milioni di euro per acquistare il centrocampista tedesco. In questi anni si conquista l’appellativo di “eterno secondo“, diventando due volte vice campione di Germania e uscendo sconfitto dalle finale di Coppa di Germania e Champions League. In ogni caso, da quest’esperienze esce rafforzato e le sue giocate entrano nelle case di tutti gli sportivi. Con la maglia del Leverkusen in tre anni colleziona 79 presenze e realizzando 27 gol.

    L’APICE – Stagione 2002-2003. Il Bayern Monaco acquista Ballack per 6 milioni di euro e in quattro anni a Monaco di Baviera conquista tre volte la Bundesliga e altrettante volte la coppa Nazionale, liberandosi del peso di eterno secondo. Il giocatore arriva in scadenza di contratto e decide di provare un campionato diverso da quello tedesco e accetta le lusinghe del Chelsea chiudendo la sua esperienza al Bayern con 107 presenze e 44 gol, indossando varie volte la fascia da capitano. Arrivato a Londra nell’estate 2006 conquista subito la Supercoppa inglese, poi arrivano in successione le vittorie di Carling Cup ed Fa Cup ma perde un’altra finale di Champions, stavolta contro il Manchester United ai rigori. Lascia Londra dopo quattro anni e poco più di cento presenze nell’estate 2010 dopo la scadenza del contratto.

    IL RITORNO – Decide di firmare un biennale con il Leverkusen, dove conclude una ricca ed importante carriera.

    LA NAZIONALE – Con la maglia tedesca colleziona altri due secondi posti, nel Mondiale 2002 e negli Europeo di Svizzera e Austria del 2008.

  • Magath esonerato dallo Schalke

    Magath esonerato dallo Schalke

    Nonostante abbia portato lo Schalke in finale di Coppa di Germania e conquistato settimana scorsa i quarti di Champions League eliminando il Valencia, Felix Magath è stato sollevato questa mattina dal suo incarico. L’ex tecnico, tra le altre, del Bayern Monaco paga a caro prezzo il pessimo andamento in Bundesliga che vede al momento la squadra di Gelsenkirchen al decimo posto in classifica tagliata fuori dalla lotta al titolo e, a meno di clamorosi miracoli, anche dall’Europa.

    Sulla panchina del club dal 2009, Magath ha centrato il secondo posto l’anno scorso dopo aver battagliato con il Bayern per il Meisterschale vinto nella sua carriera 3 volte alla guida dei bavaresi (2) e del Wolfsburg.
    Da tempo in rotta con la dirigenza del club, l’ex giustiziere della Juventus nella finale di Coppa Campioni ’82-’83 ha deluso le aspettative di questa stagione ottenendo risultati troppo altalenanti dopo l’ottima campagna acquisti che ha portato nella regione della Ruhr la bandiera del Real Madrid Raul e con lui il difensore tedesco Metzelder e l’attaccante del Milan Huntelaar.
    Ralf Rangnick, che ha già allenato lo Schalke nella stagione 2004-2005, e l’ex ct della Grecia campione d’Europa nel 2004 Otto Rehhagel sono i nomi dei suoi possibili successori.

  • Mondiali 2010: la Grecia rimonta e torna in corsa, la Nigeria è quasi fuori

    Mondiali 2010: la Grecia rimonta e torna in corsa, la Nigeria è quasi fuori

    La seconda giornata del Gruppo B tra Grecia e Nigeria emette praticamente il secondo verdetto di questo Mondiale dopo la quasi certa qualificazione dell’Argentina agli ottavi di finale: gli africani infatti vengono sconfitti 2-1 al Free Stadium di Bloemfontein e vanno incontro ad una probabilissima eliminazione dalla rassegna. Gli ellenici, alla loro prima storica vittoria in un Mondiale, sono bravi e fortunati perchè riescono a rimontare il gol dello svantaggio siglato da Uche con le reti di Salpingidis e Torosidis quando i nigeriani erano rimasti in 10 per l’espulsione di Kaita.

    Nella prima mezz’ora di gioco si ammira una Nigeria compatta, determinata e che schiaccia gli avversari: al 15′ è già vantaggio con il primo calcio di punizione realizzato in questo Mondiale siglato da Uche che beffa il portiere Tzorvas anche con la complicità del velo di Odemwingie che inganna l’estremo difensore greco. Sembra una gara tutta in discesa per l’undici di Lagerback ma è Kaita che ingenuamente si fa espellere per un calcio rifilato a Torosidis mentre quest’ultimo è a bordo campo candannando i compagni a giocare in inferiorità numerica per il resto della gara.
    Il ct della Grecia Rehhagel intuisce che è il momento di tentare il tutto per tutto ed inserisce un’altra punta, Samaras, passando ad un più offensivo 4-3-3. E a questo punto è inevitabile l’assedio alla ricerca del pareggio che giunge al 44′ con la rete sottoporta di Salpingidis; a niente sono serviti gli interventi in precedenza del portiere africano Enyeama che già si era messo in mostra nella prima partita contro l’Argentina ingaggiando un duello serrato con Lionel Messi.

    Nella ripresa l’inerzia della gara è tutta a favore della Grecia: il numero uno africano si supera su Samaras ma su capovolgimento di fronte sono i nigeriani ad impensierire Tzorvas. Gli ellenici spingono e non demordono. E’ la Nigeria però a rischiare di riportarsi in vantaggio con Obasi che a porta vuota calcia fuori. E la legge del calcio (gol sbagliato, gol subito) è letale: prima Enyeama si esibisce in una splendida parata ancora una volta su Samaras ma è un suo errore a regalare il 2-1 e la vittoria finale agli ellenici: l’estremo difensore non trattiene un tiro di Tziolis e Torosidis è lesto ad insaccare in rete sulla topica del portiere che, fin li, aveva disputato un ottimo Mondiale.

    Dicevamo della quasi certa eliminazione della Nigeria: agli africani servirà una vittoria nel prossimo match con almeno due gol di scarto contro la Corea del Sud e sperare in un successo dell’Argentina contro la Grecia; quest’ultima torna in corsa e si giocherà le chance qualificazione contro la squadra di Maradona nell’ultima giornata, fermo restando che servirebbe anche un risultato negativo della Corea.

    Il tabellino
    GRECIA – NIGERIA 2-1
    15′ Uche (N), 44′ Salpingidis (G), 72′ Torosidis (G)
    GRECIA (4-3-3): Tzorvas; Kyrgiakos, Vyntra, Papadopoulos, Torosidis; Tziolis, Papastathopoulos (36′ Samaras), Katsouranis; Karagounis, Gekas (79′ Ninis), Salpingidis.
    A disposizione: Sifakis, Chalkias, Seitaridis, Patsatzoglou, Spyropoulous, Moras, Tziolis, Malezas, Prittas, Kapetanos, Charisteas.
    Ct: Rehaggel.
    NIGERIA (4-4-2): Enyeama; Odiah, Shittu, Joseph Yobo, Taiwo (56′ Echiejile, 77′ Afolabi); Kaita, Etuhu, Haruna, Uche; Odemwingie (46′ Obasi), Yakubu.
    A disposizione: Aiyegnugba, Ejide, Adeleye, Ayila, Kanu, Utaka, Martins, Brown, Obinna.
    Ct: Lagerback.
    Arbitro: Oscar Ruiz (Colombia)
    Ammoniti: Papastathopoulos, Tziolis, Samaras, (G), Obasi (N)
    Espulsi: 33′ Kaita (N)

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  • Le interviste di Corea del Sud – Grecia 2-0. Rehhagel: “Abbiamo fatto molti errori”

    Il commissario tecnico della Grecia, Otto Rehhagel, è duro nei confronti dei suoi giocatori dopo la brutta sconfitta per 2-0 contro la Corea del Sud rilasciando una dichiarazione breve ma pungente nei confronti della sua squadra:

    • Abbiamo commesso errori pesanti, soprattutto in occasione del primo gol“.

    Rehhagel ha poi proseguito:

    • Domani ci siederemo tutti insieme e analizzeremo profondamente e in maniera obiettiva quello che è successo“.
  • Mondiali 2010: Corea del Sud e Grecia aprono il Gruppo B

    Mondiali 2010: Corea del Sud e Grecia aprono il Gruppo B

    Il Mondiale sudafricano, dopo la partita inaugurale e quella serale che ha completato il Gruppo A, preosegue oggi con l’intera prima giornata del Gruppo B e Inghilterra – Stati Uniti di stasera del Gruppo C.

    Tra meno di un’ora, alle 13:30, scendono in campo Corea del Sud e Grecia in una partita che è stata un pò nascosta considerando che oggi sono impegnate l’Argentina di Maradona e l’Inghilterra di Capello, due nazionali accreditate per la vittoria finale e sulle quali sono puntati tutti gli occhi.
    Per quanto riguarda i coreani, la stella Park Ji Sung, punto di forza del Manchester United, non da la sua squadra già per spacciata e scommette sulla crescita esperienziale del gruppo in questi ultimi anni confermando i passi in avanti fatti dalla sua nazionale.

    La Grecia guidata dal ct campione d’Europa nel 2004 Otto Rehhagel si affida a giocatori esperti, capitan Karagounis e bomber Charisteas su tutti. Gli ellenici possono vantare una buona difesa solida e su un attacco che può dire la sua in questo Mondiale. Sarà difficile, per non dire improbabile, ripetere il successo negli Europei disputati in Portogallo ma i greci hanno sicuramente a portata di mano la qualificazione agli ottavi di finale. Escludendo la favoritissima Argentina, Nigeria e Grecia si contenderanno l’altro posto per accedere alla fase finale ma prima c’è da battere la Corea del Sud che, sicuramente, non è andata in Sudafrica in vacanza. E per gli ellenici il risultato di oggi è di fondamentale importanza: con una sconfitta infatti potrebbero già essere con un piede e mezzo fuori dal Mondiale. I pronostici però sono tutti a favore della Grecia.

    Probabili formazioni COREA DEL SUD – GRECIA (ore 13:30)

    COREA DEL SUD (4-4-2): Jung Sung Ryon; Cha Du Ri, Cho Yong Hyung, Lee Jung Soo, Lee Young Pyo; Lee Chung Young, Ki Sung Yueng, Kim Jung Woo, Park Ji Sung; Park Chu Young, Yeom Ki Hun.
    Ct: Hu Jung-Moo.
    GRECIA (4-3-3): Tzorvas; Seitaridis, Papadopoulos, Kyrgiakos, Torosidis; Karagounis, Tziolis, Katsouranis; Salpingidis, Gekas, Samaras.
    Ct: Rehhagel.

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