Tag: Oscar Pistorius

  • Pistorius, libertà su cauzione in attesa del processo

    Pistorius, libertà su cauzione in attesa del processo

    Il tribunale di Pretoria ha deciso per la scarcerazione dietro pagamento della cauzione di centomila euro di Oscar Pistorius, accusato di omicidio della fidanzata  Reeva Steenkamp nella notte di San Valentino, quando la povera ragazza si trovava nella villa dell’atleta, definita a seguito del tragico episodio “casa degli orrori”. Si tratta di una decisione presa dal giudice Desmond Nair, dopo un’attesa di due ore circa in cui sono state passate in rassegna dettagliata le motivazioni dell’accusa e della difesa. Il giudice ha, così, deciso di accordare la scarcerazione all’atleta paralimpico facendo leva su due aspetti principali: la non sussistenza del pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, e l’assenza di pericolo per la società. Questo, ovviamente, non ha nessun tipo di conseguenza sull’esito del processo che dovrà stabilire la sua colpevolezza, o meno, nell’omicidio della sua fidanzata ma è un provvedimento consentito dalla legge sudafricana che affonda la sua ratio sul sovraffollamento delle carceri: pertanto, è possibile accordare la libertà condizionata – in casi particolari, come questo – prima di conoscere il giudizio finale.

    Pistorius libero su cauzione | © Fred Duval/Getty Images
    Pistorius libero su cauzione | © Fred Duval/Getty Images

    Sulla decisione di scarcerazione presa dal giudice Nair pesa anche la condizione fisica di Oscar Pistorius che, essendo costretto ad adoperare le protesi  ad entrambe le gambe, non avrebbe possibilità di fuggire, sentenziando l’impossibilità di evadere da qualsiasi posto con le protesi. Per evitare ulteriormente tale pericolo di fuga, è stato deciso il ritiro del passaporto di Oscar Pistorius ed è stato predisposto che non si rechi in aeroporto.

    La notizia della scarcerazione è stata accolta, così, in maniera totalmente contrastante: soddisfazione da parte dei suoi familiari presenti in aula, lacrime da parte dell’imputato, cori e urla di protesta anche al di fuori del Tribunale, provenienti in particolare dai diversi movimenti che lottano contro la violenza sulle donne.

    Una beffa per chi crede nella colpevolezza e nella premeditazione dell’unico indiziato, ancor di più ad ascoltare le parole del suo tecnico Ampie Louw, presente in aula, che ha subito annunciato il ritorno agli allenamenti da parte di Pistorius per ritrovare la “routine necessaria” e la “normalità” preferendo evitare ogni tipo di commento nel merito delle responsabilità del suo atleta.

    Come se nulla fosse, dunque, nonostante siano trascorsi soltanto tre giorni dalla cremazione del corpo della povera Reeva Steenkamp.

  • Pistorius sempre più nei guai: mazza insanguinata e steroidi

    Pistorius sempre più nei guai: mazza insanguinata e steroidi

    Da quella maledetta notte tra il 13 ed il 14 Febbraio, il trascorrere dei giorni non fa che incrinare sempre di più la sua posizione, la sua reputazione, la sua credibilità. Oscar Pistorius ed il suo “Mito” non esistono più, indipendentemente dal corso che la giustizia farà: la sua immagine è compromessa anche solo dall’ombra dell’omicidio intenzionale della sua fidanzata, ed a questo quadro già di per sè terribilmente grave si aggiunge anche la notizia del ritrovamento nella sua abitazione di una mazza da cricket insanguinata utilizzata probabilmente da Pistorius per sfondare la porta del bagno in cui la povera fidanzata si era rinchiusa per provare a scappare, oppure da lei stessa per provare a difendersi dalla furia di Pistorius. A ciò si aggiunge anche la notizia della telefonata di Pistorius ad un amico, Justin Divaris, prima di telefonare all’ambulanza: secondo quanto riferito dallo stesso Divaris, in quella telefonata Pistorius avrebbe confessato l’omicidio di Reeva Steenkamp supplicandolo: “portami via, ho ucciso la mia bambina”. Infine, ma non per importanza, il ritrovamento di sostanze dopanti ed in particolare di steroidi anabolizzanti, nella sua abitazione di Pretoria. Le sostanze dopanti sarebbero state assunte da Oscar Pistorius probabilmente per finalità sportive e, in tal senso, sarebbero state una delle cause del suo raptus omicida, un’esplosione di rabbia innescata dagli effetti collaterali di quegli anabolizzanti assunti. Per far luce su questo aspetto, l’atleta sudafricano è già stato sottoposto ai prelievi del sangue necessari a verificarne la presenza ed i risultati delle analisi verranno resi noti nei prossimi giorni.

    Pistorius, mazza insanguinata e steroidi | © AFP/Getty Images
    Pistorius, mazza insanguinata e steroidi | © AFP/Getty Images

    Doping e omicidio, un mix esplosivo per disgregare e frantumare in mille pezzi colui che era un ragazzo ammirato in tutto il mondo per la sua grande forza di volontà, per la sua tenacia nel volersi sentire normale e gareggiare con gli atleti non paralimpici, nonostante fosse costretto a fare i conti con le sue due protesi, in gara e nella vita. Un connubio che mostrava la faccia buona di questo ragazzo ventiseienne e che, però, è stato spazzato via bruscamente in una notte buia ed ancora misteriosa. Pian piano che i giorni trascorrono continuano ad emergere tasselli sempre più inquietanti che continuano ad aprire crepe su crepe nella sua possibilità di dimostrare la non volontarietà dell’omicidio che, ad oggi, pare assai improbabile anche a causa di alcuni “segnali” che sembrano divenire sempre più importanti, rappresentando dei “campanelli d’allarme” inascoltati fino alla notte di San Valentino.

    Basti pensare che, qualche settimana fa, in un elegante ristorante di Johannesburg, Oscar Pistorius si trovava a cena in compagnia del pugile professionista Kevin Lerena che fu protagonista, suo malgrado, di uno strano incidente rivelato in questi giorni alla stampa sudafricana.

    Oscar Pistorius, infatti, al ristorante avrebbe afferrato la pistola di un amico per dargli un’occhiata e tolse la sicura dall’arma: improvvisamente, partì un colpo che rimbalzò in terra e per pochi centimetri non colpì il pugile ad un piede. Pistorius si accorse della gravità della sua negligenza e, secondo quanto racconta lo stesso Kevin Lerena, si scusò immediatamente della leggerezza del suo gesto, che avrebbe potuto avere gravi conseguenze.

  • La Polizia non crede a Pistorius, ha voluto uccidere Reeva Steenkamp

    La Polizia non crede a Pistorius, ha voluto uccidere Reeva Steenkamp

    La notizia dell’uccisione di Reeva Steenkamp, trentenne modella e fidanzata di Oscar Pistorius, da parte dell’atleta sudafricano che la credeva un ladro introdottosi nella sua abitazione, ha sconvolto il mondo intero anche considerando la fama planetaria dell’atleta connessa alle sue prestazioni agonistiche ed al fatto che è entrato nella Storia come primo uomo al mondo a partecipare alle Olimpiadi nonostante abbia le gambe amputate. Le circostanze nelle quali è avvenuto il tragico episodio sono ancora da chiarire, anche se la versione raccontata agli inquirenti di Pretoria da Pistorius appena arrestato lascia molti dubbi e risulta essere poco credibile. Pistorius, infatti, ha dichiarato di essersi svegliato di soprassalto appena la sua fidanzata si è introdotta nella sua abitazione, e di aver sparato per difendersi ritenendo fosse un ladro impugnando la sua calibro 9 poi ritrovata sul luogo del delitto: i proiettili hanno colpito la malcapitata Reeva Steenkamp alla testa ed al braccio, facendola morire sul colpo stando alle prime ricostruzioni della Polizia Sudafricana. Almeno in apparenza, secondo la versione fornita dall’atleta agli inquirenti, si sarebbe trattato di un tragico incidente anche se nelle ultime ore si stanno rincorrendo voci e indiscrezioni che lasciano intuire uno scenario molto differente rispetto all’omicidio colposo e la stessa Polizia avrebbe escluso l’errore, facendo intendere di sospettare che l’omicidio fosse intenzionale. 

    Pistorius, la Polizia esclude l'errore | © Fred Duval/Getty Images
    Pistorius, la Polizia esclude l’errore | © Fred Duval/Getty Images

    Domani in tribunale alle ore 9 locali, ed alle 8 italiane, vi sarà la prima udienza a Pretoria, e Pistorius comparirà in aula per rispondere dell’omicidio della sua fidanzata così come comunicato dalla Procura della Repubblica, rimandando l’udienza che era stata in precedenza fissata per il pomeriggio odierno. In attesa di conoscere gli sviluppi connessi a tale udienza, si stanno diffondendo elementi di rilievo connessi alla vita privata della coppia che – a posteriori – sembra possano essere letti come preoccupanti “segnali” di ciò che è accaduto tragicamente quest’oggi, proprio nel giorno di San Valentino, la festa dedicata in tutto il mondo a chi si ama.

    Pare, infatti, che la Polizia sudafricana fosse a conoscenza di precedenti casi di violenza domestica avvenuti in quella lussuosa villa, e che anche nelle prime ore di questa mattina, i vicini di casa avessero udito urla e grida provenienti dall’abitazione di Pistorius, trasformatasi poco dopo, fra le 4 e le 5 del mattino, nella scena del delitto. Un aspetto che risulta essere ancora più inquietante se si considera che la bella fidanzata di Pistorius era testimonial di diverse campagne contro la violenza sulle donne e contro gli stupri, che in particolar modo in Sudafrica sono una piaga sociale molto radicata, e che solo qualche giorno fa la povera Reeva Steenkamp aveva postato sulla propria pagina Facebook un commento in cui si diceva fortunata di “potersi svegliare la mattina in una casa sicura e felice”, aggiungendo nella giornata di ieri tutta la sua felicità per l’arrivo del giorno di San Valentino, twittando con entusiasmo: “Sono così eccitata per questo grande giorno, dovrebbe essere un giorno d’amore per tutti. Può essere benedetto”.

    Avrebbe dovuto esserlo, ma purtroppo si è trasformato nel giorno della sua tragica scomparsa, proprio per mano dell’uomo che amava.

  • Arrestato Oscar Pistorius, ha ucciso la fidanzata

    Arrestato Oscar Pistorius, ha ucciso la fidanzata

    La notizia è di quelle terribilmente e tragicamente incredibili. Oscar Pistorius, l’uomo che ha scritto una pagina nuova non solo nella storia dell’atletica leggera, ma in quella di tutta la storia dell’umanità, è stato arrestato a Pretoria in Sud Africa, dopo aver ucciso in maniera, a quanto pare accidentale, la sua fidanzata, la bellissima modella 30enne Reeva Steenkamp. Secondo una prima, ma veritiera ed attendibile ricostruzione degli inquirenti, Pistorius avrebbe sparato alla sua fidanzata, credendola un ladro. Infatti, sempre secondo la ricostruzione dei fatti e la stessa confessione dell’atleta sudafricano, la Steenkamp si sarebbe introdotta di notte nella casa di Pretoria dove vive Pistorius nel quartiere esclusivo di Silver Lakes per fargli una sorpresa nel giorno di San Valentino. Una fatalità dai contorni a dir poco agghiaccianti. Infatti, la malcapitata si è introdotta in casa con le chiavi, ma i rumori hanno spaventato ed insospettito Pistorius, che ha aperto il fuoco, colpendo inavvertitamente la sua fidanzata con due fatali proiettili della sua pistola alla testa.

    Oscar Pistorius | © Bryn Lennon/Getty Images
    Oscar Pistorius | © Bryn Lennon/Getty Images

    La polizia, intervenuta dopo poco sul posto, ha ritrovato la pistola calibro 9 sul luogo del delitto ed ha condotto Pistorius in carcere, anche se in un primo momento non ha rivelato agli organi di informazione l’identità del celebre atleta sudafricano. La maggior parte dell’opinione pubblica sudafricana al momento ha condiviso la tesi sostenuta da uno sconvolto Pistorius. La sua reazione pare sia dovuta anche all’aumentare negli ultimi mesi dei crimini e dei furti in appartamento in tutto il Sud Africa e nella stessa capitale Pretoria. Nelle prossime ore, ad ogni modo, sono attesi sviluppi su una notizia sconvolgente, che rapidamente ed inevitabilmente ha fatto il giro del mondo.
    Oscar Leonard Carl Pistorius, nato a Johannesburg il 22 novembre del 1986, è stato il primo uomo a correre con le gambe amputate alle Olimpiadi, avvalendosi di protesi inferiori costruite in fibre di carbonio. L’atleta subì una faticosa operazione quando era ancora bambino in seguito ad una grave malattia. Alle Olimpiadi di Londra del 2012 è giunto fino alla batteria delle semifinali dei 400 metri con il tempo di 45,44”, facendo parlare tutto il mondo non soltanto sportivo di un risultato sensazionale. Il Sud Africa allo stesso mondo rimane con il fiato sospeso in attesa di ulteriori sviluppi ed accertamenti su una tragedia dalla dinamica incredibile e sulle attuali condizioni di Oscar Pistorius.

  • Pistorius più veloce di un cavallo arabo. Il video spopola sul web

    Pistorius più veloce di un cavallo arabo. Il video spopola sul web

    Ama le sfide, è sudafricano e corre con le protesi di carbonio. Chi è? Non ci sono dubbi, si tratta di Oscar Pistorius, velocista diventato famoso oltre che per la sua disabilità anche per la forza e il coraggio di partecipare alle gare (con ottime prestazioni) anche con i normodotati. Ma stavolta vogliamo parlarvi dell’ennesima sfida dell’atleta sudafricano nella manifestazione “Definitely Able – Run Like the Wind” che tradotto vuol dire “Decisamente Abile – Correre Come il Vento“, dove ha sfidato un cavallo arabo purosangue. Il tutto si è svolto in Qatar, esattamente a Doha, davanti ad una buona cornice di pubblico. Lo scopo dell’esibizione, secondo il 26enne velocista, era di far vedere che con la determinazione, la forza e il coraggio si può ottenere qualsiasi risultato.

    La gara– La sfida si è disputata nel percorso di 120 metri del circuito di Aspire. L’atleta 26enne, partito con 15 metri di vantaggio, ha battuto con un leggero margine il cavallo arabo purosangue “Maserati”.

    Oscar Pistorius
    Pistorius impegnato nella sfida contro “Maserati” © KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images

    Soddisfazione – Oscar Pistorius si mostra contento davanti alle telecamera dopo la corsa, sottolineando come non fosse importante la vittoria, ma il messaggio da mandare a tutte le persone che trovano difficoltà a superare gli ostacoli. La scelta del cavallo arabo ha delle fondamenta, infatti in Arabia, viene considerato simbolo di forza e resistenza.

    Pistorius – Entrato nella storia delle Olimpiadi per aver partecipato ai Giochi Olimpici di Londra, l’atleta è stato acclamato dal pubblico presente nel circuito e il sudafricano non ha potuto fare altro che omaggiare i propri fan con foto, autografi e qualche intervista lampo sull’impresa – sfida appena conclusa.

    Evento – Grandissima soddisfazione per gli organizzatori della Richard Attias & Associates, autori della manifestazione che si incentrava sui rapporti tra lo sport e lo sviluppo. I numeri dichiarati confermano il successo con la partecipazione di oltre tremila persone arrivate da 60 paesi di tutto il mondo.

    Ecco il video dell’impresa – sfida di Oscar Pistorius contro il cavallo arabo purosangue “Maserati”
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  • Michael Phelps fenomeno anche nel golf

    Michael Phelps fenomeno anche nel golf

    Un campione è sempre un campione ed è questo il caso di Michael Phelps, nuotatore statunitense ben noto da tutti per i suoi grandi successi conquistati all’interno della vasca. Nella sua carriera il “Cannibale di Baltimora” ha infatti conquistato ben 72 medaglie a livello internazionale aggiungendo al suo palmares grandi risultati e tanti riconoscimenti per svariati record che è riuscito a mettere a segno.

    Fin da quando esordì alle Olimpiadi si rese padrone dei giornali approdando a Sydney 2000 come il più giovane nuotatore di tutti i tempi: a soli 15 anni ha infatti calcato le acque dei Giochi Olimpici ma in quella occasione si dovette accontentare del titolo di giovane promessa. I risultati comunque non hanno tardato ad arrivare e, proprio a Londra 2012 si è aggiudicato la nomina di atleta più medagliato alle Olimpiadi, atleta con più medaglie d’oro e atleta che è riuscito a conquistare 8 ori in una sola edizione.

    Michael Phelps Alfred Dunhill Links Championship - Day One
    Michael Phelps © David Cannon/Getty Images)

    Insomma i risultati non sono di certo mancati a Michael Phelps che, nonostante la giovane età ha deciso di lasciare il nuoto appena conclusasi la recente Olimpiade di Londra: ecco quindi che il vero campione è uscito alla scoperto in quanto il Cannibale ha intrapreso la carriera di golfista stupendo tutti per gli ottimi risultati. In questi giorni all’Alfred Dunhill Championship, torneo che si disputa in Scozia, l’ex nuotatore statunitense ha infatti imbucato un putt da 40 metri lasciando a bocca aperta tutti i presenti. Chissà che questo non sia l’inizio di un’ulteriore grande carriera dopo quella che ha condotto per tutti questi anni nel nuoto: non sarebbe certo da stupirsi se Phelps riuscesse a portarsi avanti e arrivare a sfidare golfisti di grosso calibro, per adesso si accontenta di gareggiare divertendosi tra i dilettanti VIP come sta facendo in questi giorni in terra scozzese con Oscar Pistorius, Bill Murray, Greg Kinnear, Huey Lewis e tanti altri.

    IL VIDEO DEL PUTT DI MICHAEL PHELPS LUNGO 40 METRI

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  • Oscar Pistorius fuori dal podio nei 100

    Oscar Pistorius fuori dal podio nei 100

    Dopo aver perso la medaglia d’oro nei 200 metri ed essersi accontentato dell’argento nonostante le critiche rivolte alle protesi del vincitore Alan Cardoso Oliveira, Oscar Pistorius si è trovato nuovamente di fronte ad un risultato che gli va stretto a queste Paralimpiadi di Londra 2012. Nella finale valida per la gara nei 100 metri categoria T44 il sudafricano è infatti rimasto ai piedi del podio, dove sono invece saliti il britannico Jonnie Peacock, l’americano Richard Browne ed il connazionale Arnu Fourie. Una sconfitta che brucia ma che viene sollevata dalla vittoria nella staffetta 4×100 dove Pistorius, Radebe, Smith e Fourie hanno messo a segno il nuovo record mondiale in 41″78, andando a conquistare la medaglia d’oro davanti alla Cina e alla Germania.

    Anche se gli obiettivi nella gara dei 100 metri non erano altissimi, non essere salito sul podio è un fattore che ha dato da pensare all’atleta sudafricano, soprattutto in quanto proprio un mese fa era su questa pista a gareggiare contro i normodotati durante le Olimpiadi 2012. Ora Pistorius potrà cercare di prendersi una rivincita nella gara dei 400 metri di domani dove dovrà difendere l’oro conquistato a Pechino 2008.

    Oscar Pistorius © Justin Setterfield/Getty Images

    “Quello che abbiamo visto correre è un grande sprinter paralimpico – spiega Pistorius parlando del diciannovenne Peacock – la sua è stata una grande performance ed i 100 non sono la mia specialità, e comunque il livello è molto cresciuto. Sono incredibilmente felice: Jonnie ha fatto una cosa straordinaria, davanti al pubblico di casa. Sono sicuro che resterà tra i ricordi della sua vita”.

    Il sudafricano ha quindi digerito bene questa sconfitta, evitando di creare polemiche inutili come era stato fatto nella gara precedente dove era arrivato anche a fare ricorso al Comitato Paralimpico, il quale aveva chiesto all’atleta di riflettere su quanto accaduto senza accogliere la richiesta di indagare sulle protesi degli avversari e soprattutto su quelle del vincitore.

  • Pistorius secondo e polemico, tris per Cecilia Camellini

    Pistorius secondo e polemico, tris per Cecilia Camellini

    Non c’è due senza tre per Cecilia Camellini che, dopo le due medaglie d’oro con tanto di record del mondo nei 50 e 100 sl si accontenta del bronzo nella gara dei 100 dorso. Così facendo la nuotatrice modenese si mette al collo la terza medaglia in queste Paralimpiadi 2012 dove ha saputo lasciare a bocca aperta tutti i presenti e soprattutto il suo staff: nella gara di ieri Cecilia ha nuotato in 1’19″91, dichiarando che la giapponese Rina Akiyama, vincitrice con il tempo di 1’19″50, e l’australiana Mary Fisher, medaglia d’argento in 1’19″62, erano troppo forti per lei. Ma le emozioni non sono di certo finite qui in quanto la Camellini scenderà in vasca all’Acquatic Center venerdì 7 settembre per disputare la gara nei 400 stile libero e sabato 8 dove proverà i 200 misti.

    Nella giornata di oggi invece arriva un’altra medaglia per l’Italia che così facendo raggiunge quota 7: con l’ultima freccia utile per conquistare l’oro Oscar De Pellegrin riesce a centrare l’obiettivo. Il portabandiera azzurro ha infatti superato in finale il malesiano Sanawi con un 6-5 nonostante fosse partito facendo nettamente capire che il metallo più pregiato sarebbe stato suo: con questa importante vittoria arriva così per De Pellegrin l’ennesimo risultato da incoronare dopo i quattro bronzi e l’altro oro che ha conquistato nelle cinque partecipazioni paralimpiche precedenti.

    De Pellegrin © Dennis Grombkowski/Getty Images

    Parlando di grande imprese arriva anche quella di Alan Fonteles, il quale è riuscito a superare Pistorius nella finale dei 200 metri, costringendo il sudafricano ad accontentarsi della medaglia d’argento. Il brasiliano è stato però subito messo sotto accusa proprio da Pistorius che sosteneva che le protesi speciali utilizzate da Alan modificassero la sua statura di ben 5 centimetri facendo si che l’atleta potesse andare più veloce.

    Tutto questo è accaduto pochi secondi dopo la gara, per questo Pistorius dopo le premiazioni si è voluto scusare con l’avversario, spiegando di non avere dubbi sulla regolarità della sua vittoria. A questo punto è però intervenuto il Comitato Paralimpico Internazionale, il quale ha voluto sottolineare il fatto che dopo la sconfitta il sudafricano ha presentato una protesta scritta per poter presentare ricorso. Lo stesso Comitato aveva risposto al sudafricano cercando di calmare gli animi della delusione ed invitandolo a riflettere su quanto accaduto, cosa che è di fatto avvenuta.

  • Oscar Pistorius eliminato in semifinale, Londra lo acclama

    Oscar Pistorius eliminato in semifinale, Londra lo acclama

    Non diciamo un’eresia se credessimo che per Oscar Pistorius la gara di ieri sera sia stata la più bella ed emozionante di tutte le altre. Avrà pure perso, la finale potrà guardarla soltanto in tv, ma la semifinale dei 400m di ieri sera verrà sempre ricordata dall’atleta sudafricano. E non importa quanto abbia fatto segnare il cronometro al termine della gara, non importa se i primi due hanno chiuso il giro di pista due secondi prima, ciò che vale è il dopo. Emozioni a non finire per Pistorius, con tutto il pubblico dello stadio olimpico ad acclamare il suo beniamino, che soltanto nella giornata di ieri aveva conquistato la storica qualificazione alle semifinali, chiudendo al secondo posto la gara valida per i quarti di finale.

    Oscar Pistorius è stato letteralmente portato in trionfo. Non capita tutti i giorni che ad un atleta ultimo classificato venga riservata una tale standing ovation. Un intero Paese si è commosso ieri sera, guardando il suo ragazzo lottare per una medaglia con i cosiddetti “normodotati”, definizione orrenda se mi consentite. Oscar era lì, in ultima posizione, consapevole però che stava correndo per la storia, con un sorriso grande come la sua forza di volontà, che in questi anni l’ha portato fin qui, a Londra.

    oscar pistorius | ©Alex Livesey/Getty Images

    Una scena da brividi, che neanche il miglior regista di Hollywood avrebbe potuto girare, quando il primo classificato (Kirani James ndr) ha voluto scambiare il suo “cartellino” con quello di Pistorius.

    Ora noi non sappiamo chi vincerà l’oro, l’argento e il bronzo, però ieri sera abbiamo visto qualcosa di più di un banale podio a tre, con inni e mazzolin di fiori vari. Ieri un intero stadio ha idealmente consegnato ad Oscar Pistorius la medaglia della vita, una medaglia che difficilmente rivedremo nelle prossime edizioni dei Giochi Olimpici, perché forgiata di un metallo prezioso: l’unicità.

    La semifinale dei 400m più intervista di Oscar Pistorius e scambio di “maglia”

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    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Oscar Pistorius ai giochi olimpici di Londra

    Oscar Pistorius ai giochi olimpici di Londra

    Sicuramente una delle storie più emozionanti di tutto il panorama sportivo mondiale quella del sudafricano Oscar Pistorius che raggiunge il sogno di una vita, e cioè poter partecipare ai giochi olimpici di Londra 2012 che scatteranno il 27 luglio prossimo.

    Prima volta nella storia che un atleta amputato ad entrambe le gambe riesce a partecipare all’avvenimento sportivo più importante del mondo con Pistorius che, oltre alla staffetta 4X400, disputerà anche la gara individuale..

    E dire che Pistorius aveva comunque raggiunto due volte il limite olimpico per la sua federazione sudafricana, lo scorso anno a Lignano Sabbiadoro e a marzo ai campionati nazionali a Pretoria, in Sudafrica, ma secondo i criteri del Comitato olimpico sudafricano avrebbe dovuto confermarlo entro il 30 giugno, cosa che non gli è riuscita. Tuttavia, il 45”20 fatto registrare a Pretoria da Pistorius è risultato però essere il miglior tempo sudafricano dell’anno, seguito dal 45”36 ottenuto da Willie de Beer e dal 45”59 di Ofentse Mogawane consentendo quindi a Pistorius, di poter essere a Londra anche se il tempo non è stato confermato entro giugno.

    Oscar Pistorius ©Michael Steele/Getty Images

    Ripercorriamo brevemente la storia dell’atleta sudafricano che nasce con una grave malformazione (entrambi i peroni erano assenti ed i piedi erano gravemente malformati), situazione questa, che lo costringe all’età di undici mesi, all’imputazione di entrambi gli arti inferiori. Il suo approdo all’atletica leggera arriva per un fine riabilitativo ma con il passare del tempo diventa il suo sport e soprattutto il suo mezzo per riuscire ad imporsi nella vita che sicuramente non è stata magnanima con lui.

    Pistorius a Londra doveva disputare solo la staffetta 4X400, staffetta che il sudafricano disputò anche agli ultimi mondiali a Daegu dove ha vinto la medaglia d’argento anche se non disputò la finale (fece solo la batteria di qualificazione) ma in deroga alle regole interne, tuttavia, è stato convocato anche per la gara individuale dei 400m.