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  • Brasile 2014: Settebello Germania è finale, Brasile distrutto

    Brasile 2014: Settebello Germania è finale, Brasile distrutto

    Una partita senza storia, una sfida che per le proporzioni del risultato rimarrà sicuramente negli annali del calcio, che la Germania partisse avvantaggiata nella semifinale di Brasile 2014, lo sapevamo già prima della gara anche viste le assenze nel Brasile di Thiago Silva e Neymar, ma che i tedeschi potessero arrivare a distruggere con un netto 7-1 i padroni di casa, era tutt’altro che pronosticabile.

    Una partita che non ha praticamente avuto mai storia, il Brasile ha aggredito i primi minuti poi i tedeschi hanno preso il largo e di lì in poi è stato un dominio teutonico ed un naufragio sudamericano.

    Per quanto riguarda le formazioni Scolari inserisce Dante al posto dello squalificato Thiago Silva e non volendo cambiare modulo (errore che sarà pagato caro) inserisce Bernard al posto di Neymar.

    Low non cambia modulo e schiera nuovamente Klose in attacco supportato da Ozil e Muller.

    Miroslav Klose
    Miroslav Klose

    Partenza aggressiva del Brasile nei primissimi minuti, anche se la Germania con alcune accelerazioni prova a spaventare i verdeoro. Al 11° la Germania passa in vantaggio, corner di Kroos, i difensori del Brasile vanno tutti al centro dell’area e sul secondo palo si trova solo Muller che di piatto deposita alle spalle di Julio Cesar. Il Brasile abbozza una reazione ma senza mai impensierire seriamente Neuer. Al 22° arriva il raddoppio della Germania con Klose che si fa respingere la prima conclusione da Julio Cesar ma si ritrova la palla li e fa gol, un gol storico che gli vale il record solitario nella storia dei gol mondiali. Passano solo due minuti e Kroos riceve un cross rasoterra di Lahm, con Muller che buca la conclusione, e trova il 3-0. Un minuto, solo un minuto, e Kroos ruba un pallone su un errore della difesa e dopo un uno-due con Khedira realizza la doppietta. Al 29° la Germania, che entra nella difesa brasiliana come il coltello caldo nel burro, trova anche la cinquina con Khedira che con facilità realizza. Il Brasile è a terra e non costruisce nulla sino al 45°, anzi sono i tedeschi a sfiorare più volte il 6-0.

    Si riparte con Scolari che inserisce Paulinho e Ramires per Fernandinho ed Hulk, Low da riposo ad Hummels per Mertesacker. Il Brasile riparte con la grinta con l’orgoglio e nei primi 10 minuti impensierisce Neuer che però è attento e respinge sfoderando un paio di interventi prodigiosi. Nonostante gli assalti del Brasile è Muller che sfiora il gol con un tiro a giro che viene salvato da Julio Cesar in corner. Al 69° arriva il sesto gol tedesco, Lahm entra in area e mette palla rasoterra per Schurrle che realizza la rete con un tocco facile facile. Dieci minuti di niente ed ecco che arriva la doppietta per Schurrle, palla scodellata in mezzo per il calciatore del Chelsea che calcia di prima, la palla sbatte sotto la traversa e si infila in gol. Nel finale, al 90° Oscar con una bella giocata in area si libera e batte Neuer per il gol della bandiera del definitivo 1-7.

    Low può così festeggiare e puntare dritto al Maracanà, mentre Scolari dovrà riflettere sugli errori commessi nelle scelte fatte che hanno causato per il Brasile una sconfitta storica che servirà da lezione per provare a rialzarsi.

     

    BRASILE – GERMANIA 1-7 (0-5) (11° Muller (G), 22° Klose (G), 24°, 25° Kroos (G), 29° Khedira (G), 69°, 79° Schurrle (G), 90° Oscar (B))

    BRASILE (4-2-3-1): Julio César; Maicon, David Luiz, Dante, Marcelo; Luiz Gustavo, Fernandinho (46° Paulinho); Bernard, Oscar, Hulk (46° Ramires); Fred (69° Willian).

    Allenatore: Scolari.

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Lahm, Boateng, Hummels (46° Mertesacker), Howedes; Schweinsteiger, Kroos, Khedira (76° Draxler); Muller, Klose (58° Schurrle), Ozil.

    Allenatore: Low.

    Arbitro: Rodriguez.

    Ammonito: Dante (B)

  • Neymar ed un errore arbitrale salvano un Brasile poco brillante

    Neymar ed un errore arbitrale salvano un Brasile poco brillante

    Dalla partita d’esordio del Mondiale 2014 molti si sarebbero aspettati un Brasile brillante, spettacolare con una Croazia che avrebbe dovuto fare la figura di semplice Sparring Partner, così non è stato assolutamente. Il risultato di 3-1 finale è decisamente bugiardo, la Croazia se l’è giocata ampiamente, ha trovato il vantaggio dopo pochi minuti grazie all’autogol di Marcelo, e non si è fatta spaventare ne dal pareggio di Neymar nè dal rigore sostanzialmente inesistente concesso a Fred e trasformato dallo stesso Neymar a 20 dalla fine. Il 3-1 nei minuti di recupero di Oscar ha solo confermato il successo dei verdeoro punendo una bella Croazia, nonostante un pessimo Pletikosa, che avrà occasioni di rifarsi nelle prossime due gare.

    Scolari conferma la formazione pronosticata negli scorsi giorni con Julio Cesar tra i pali, Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz e Marcelo in difesa, Luiz Gustavo e Paulinho in mediana, Fred di punta con Oscar, Neymar ed Hulk alle sue spalle.

    Anche la Croazia schiera il 4-2-3-1 con Pletikosa in porta, Srna, Corluka, Lovren e Vrsaljko in difesa, Rakitic e Modric in mediana, Perisic, Kovacic ed Olic trequartisti con Jelavic a sostituire lo squalificato Mandzukic in attacco.

    Neymar
    Neymar

    Pronti via con possesso palla lento dei brasiliani, i croati invece ripartono bene e spaventano al 7° i tifosi verdeoro con un colpo di testa di Olic fuori di poco. E’ comunque l’antipasto del gol che arriva al 10°, cross rasoterra di Olic, Jelavic la sfiora causando l’autogol di Marcelo. Il Brasile sembra scosso e oltre a qualche corner la prima vera occasione arriva al 20° con un tiro di Paulinho respinto da Pletikosa. Passano due minuti e Neymar s’inventa la giocata, il pallone viene messo fuori dalla difesa e Oscar lascia partire un tiro respinto dal portiere croato. Al 29° arriva il pareggio, grande colpo di testa di Jelavic parato da Julio Cesar, sul ribaltamento di fronte Neymar riceve dopo una serie di rimpalli a centrocampo e con un tiro non potente ma angolato batte Pletikosa. Nell’ultimo quarto d’ora non accade altro e si va al riposo sul 1-1.

    Nella ripresa si riparte senza cambi e con ritmi bassi, tant’è che la prima occasione è un calcio di punizione alto di Dani Alves al 66°. Al 70° la svolta della partita: Fred in area accentua nettamente un leggerissimo contatto con Lovren e cade a terra ingannando l’arbitro Nishimura che concede il rigore. Dal dischetto, dopo mille proteste croate, si presenta Neymar che non calcia benissimo ma Pletikosa riesce solo a toccare senza poter respingere, Brasile in vantaggio. La Croazia non molla, troverebbe anche il 2-2 ma a gioco fermo per fallo sul portiere brasiliano, e nel finale dopo una buona occasione per Perisic e Brozovic, entrato per Kovacic, subisce il 3-1 di Oscar abile a colpire di punta dal limite al minuto 91°, chiudendo definitivamente la gara.

    Dunque il Brasile porta a casa i tre punti grazie ad un ottimo Oscar, alla doppietta di Neymar e ad un errore arbitrale. La Croazia se smaltirà la rabbia di questa sconfitta ha dimostrato di potersela giocare e di poter puntar al passaggio del turno.

    BRASILE – CROAZIA 3-1 (1-1) (10° aut. Marcelo (B), 29°, 70° rig. Neymar (B), 91° Oscar (B))

    BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Luiz Gustavo, Paulinho (63° Hernanes); Hulk (68° Bernard), Oscar, Neymar (87° Ramires); Fred.

    Allenatore: Scolari

    CROAZIA (4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Corluka, Lovren, Vrsaljko; Rakitic, Modric; Perisic, Kovacic (60° Brozovic), Olic; Jelavic (78° Rebic).

    Allenatore: Kovac.

    Arbitro: Nishimura.

    Ammoniti: Neymar (B), Corluka (C), Lovren (C), Luiz Gustavo (B).

     

  • Cantera Milan in gol Kingsley Boateng. Mourinho batte Mazzarri

    Cantera Milan in gol Kingsley Boateng. Mourinho batte Mazzarri

    Dopo la deludente prova contro il Manchester City rimediando una pesante sconfitta per 5-3, il Milan trova il riscatto battendo in finalina il San Paolo per 1-0. (altro…)

  • Oscar, l’acquisto da 30 milioni di euro del Chelsea di Abramovic

    Oscar, l’acquisto da 30 milioni di euro del Chelsea di Abramovic

    Oscar: 31 milioni di euro. Questo è il dato sorprendente che si è potuto leggere sui giornali sportivi di tutto il mondo. Il Chelsea di Roman Abramovic, non nuovo a colpi simili, doveva sostituire nell’estate del 2012 la pesante eredità di un giocatore come Didier Drogba, fresco vincitore della Champions con i Blues, e ringiovanire una rosa ormai troppo in avanti con l’età. Cosa serviva? Qualche ragazzo talentuoso, semisconosciuto – o addirittura sconosciuto ai più- proveniente dal Sud America  con tanta voglia di sbarcare in Europa per dimostrare il suo valore. Più o meno questo potrebbe essere un vaghissimo identikit di Oscar dos Santos Emboaba Júnior, più comunemente noto con il nome di Oscar. Il ragazzo, nato ad Americana, comune di poco più di 200 mila abitanti in Brasile, il 9 settembre 1991, si è subito fatto notare con i suoi numeri e le sue prestazioni sempre più convincenti con la maglia dell’Internacional fino a quando il petroliere Abramovic ha deciso: Oscar doveva essere il colpo a sorpresa del Chelsea nella torrida estate 2012. Andiamo comunque con ordine e ripercorriamo la carriera del giovane talento.

    Oscar, il talento del Chelsea prelevato da Abramovic | © Dean Mouhtaropoulos/Staff / Getty Images
    Oscar, il talento del Chelsea prelevato da Abramovic | © Dean Mouhtaropoulos/Staff / Getty Images

    IL RAGAZZO D’ORO – Oscar inizia la sua avventura nel calcio che conta con la maglia del San Paolo dove, dopo 4 anni trascorsi nelle giovanili, approda in prima squadra nel 2008. Fino al 2010 lo spazio, a causa di molti fattori tra cui la giovane età, è veramente ridotto e le presenze sono ridotte all’osso: 11 in tre anni. Nel 2010 arriva la chiamata dell’ Internacional e Oscar solleva subito il primo trofeo con la maglia della sua nuova squadra: è il 24 agosto del 2011 quando il club di Porto Alegre riesce a vincere la Recopa Sudamericana. Le prestazioni aumentano di spessore così come il dialogo con i compagni; Oscar gioca infatti nell’ Internacional con altri talenti, uno su tutti Leandro Damiao. Intanto il ragazzo da un importante contributo anche alla causa delle nazionali giovanili del Brasile. Con l’Under 20 verdeoro prima porta a casa il Campionato Sudamericano poi il Mondiale in Colombia entrambi datati 2011: in particolare, in quest’ultima competizione, Oscar segna una tripletta in finale contro il Portogallo che consente al Brasile di superare gli avversari per 3-2. Altra tappa fondamentale è l’esordio in nazionale maggiore avvenuto il 14 settembre 2011 durante il Superclasico de las America contro l’Argentina terminata 0-0: circa un anno dopo segna il suo primo gol con il Brasile proprio agli argentini in un’altra sfida. Nel luglio 2012 viene convocato per convocare le Olimpiadi di Londra nelle quali arriverà secondo dopo essersi inchinato al Messico in finale per 2-1: fra l’altro, in quel match, Oscar sbagliò il gol del pareggio a pochi secondi dal triplice fischio dell’arbitro. Con la nazionale brasiliana due ori e un argento: e l’età è tutta dalla sua parte.

    IL CHELSEA CHIAMA – Le buone partite disputate con la nazionale brasiliana alle Olimpiadi di Londra, attirano su Oscar l’attenzione di molte squadre europee. Il potenziale di questo giovane è altissimo e la sensazione è che il suo futuro sia lontano dal Sud America. Così sarà perchè Roman Abramovic spende una follia per portarlo al suo Chelsea. 31 milioni di euro per un giocatore sicuramente di spicco ma che non ha ancora dimostrato niente nei maggiori campionati del nostro continente. Con i Blues Oscar indossa la maglia numero 11 (quella che fu di Drogba) e si rende subito protagonista: lo scorso settembre memorabile la doppietta al suo esordio in Champions League contro la Juventus e la botta dalla distanza realizzata sul campo dello Shakthar.

     

  • La Juventus passeggia sui Campioni d’Europa

    La Juventus passeggia sui Campioni d’Europa

    La parola d’ordine era Vincere, non c’erano alternative e così è stato: la Juventus ha schiacciato i Campioni d’Europa con un secco 3-0 regalando ai tifosi accorsi per sostenere fino all’ultimo istante di gara la propria squadra, una delle più belle vittorie della stagione oltre alla speranza per l’accesso agli ottavi di Champions.

    In uno Juventus Stadium che per l’occasione ha preso le sembianze di una bolgia, come richiesto dai bianconeri in conferenza stampa, la Juventus scende in campo con la mentalità non del “dentro o fuori” ma del “dentro a tutti i costi“. Bella, compatta, intensa e concreta, questa Juve dopo soli 5′ potrebbe tranquillamente stare sul risultato di 2-0 dapprima con Lichtsteiner che su tocco morbido di Vucinic impegna Cech costringendolo a deviare sul palo, qualche minuto dopo Quagliarella si libera al cross ed è Ivanovic che riesce a salvare in corner. Capovolgimento di fronte e su palla persa da Chiellini è Oscar che si beve la difesa bianconera lanciando Hazard il quale deve arrendersi davanti a Buffon. Lo Juventus Stadium trema per qualche istante ma poi ritorna padrone della situazione e riprende la marcia dalle parti di Cech. Ci prova debolmente Quagliarella su invito di Vidal, poi tocca a  Pirlo su punizione conquistata dal cileno ma il tiro è debole e facile da parare per Cech; infine Marchisio.
    Alla mezz’ora i bianconeri sembrano perdere smalto e lo dimostrano i due errori difensivi che portano a far tremare nuovamente lo Stadium specie al 35′ quando è Bonucci a mettere una pezza bloccando la conclusione a rete di Oscar.

    Juventus - Chelsea
    Juventus – Chelsea | © Claudio Villa/Getty Images

    Minuto 38′ questa volta le urla dello Stadium sono di gioia: un tiro dalla distanza di Pirlo viene leggermente toccato da Quagliarella quel tanto che basta per battere Cech. Passa circa un minuto e la Juve potrebbe raddoppiare: Asamoah crossa dalla sinistra, Luiz devia verso la sua porta ma Cole salva sulla linea. E sul capovolgimento di fronte il Chelsea si divora l’oppurtunità dell’1-1 con Buffon che viene graziato da Mata. Squadre negli spogliatoi con i padroni di casa che mantengono il vantaggio mentre dagli spalti arriva la conferma del 2-2 dello Shakthar.

    Nella ripresa niente cambi per Conte e niente cambio nel registro, insomma si riprende da dove si era lasciato, con la Juve che continua a cercare il gol della tranquillità: ci prova con Vucinic e Vidal ed ancora con il montenegrino che lanciato da Quagliarella viene atterrato da Ivanovic ma per il fischietto turco è tutto regolare. Gli uomini di Di Matteo si affacciano dalle parti di Buffon con Hazard ma qui è bravo Chiellini a fermare il belga.
    Di Matteo decide di richiamare Azpilicueta per Moses ma la partita cambia ancora a favore della Juve: Vucinic tocca per Asamoah che confeziona un assist perfetto a Vidal che dal limite tira in porta e, complice una deviazione di Ramires, è 2-0 per i Campioni d’Italia. Al 65′ finisce la partita di un instancabile Lichtsteiner, sostituito da Caceres mentre Di Matteo si gioca la carta Torres. All’81 è Vucinic, che durante la partita ha alternato preziose giocate a confusionari momenti di gioco, a chiedere il cambio perchè stremato, al suo posto Giovinco che nel giro di pochi minuti chiude definitivamente i conti con la palla del 3-0 anticipando l’uscita di Cech con un tocco di esterno destro. Adesso si pensa al Milan per il campionato ma la testa è già alla partita con lo Shakhtar, un punto ed accesso agli ottavi.

    PAGELLE JUVENTUS-CHELSEA

    Buffon 7: compie un miracolo sul risultato ancora di 0-0 su Hazard che cambia il destino del match. Il capitano trasmette sicurezza a tutto il reparto.

    Lichtsteiner 7: dopo la partitaccia contro l’Inter era sparito dalla circolazione, torna alla grande stasera macinando chilometri sulla fascia di sua competenza. Un treno.

    Vidal 8: il migliore in campo. Il Guerriero fa tutto, il difensore, il centrocampista e anche l’attaccante. Si sacrifica, un attimo prima lo vedi sul centrodestra, un attimo dopo sul centrosinistra a recuperare palloni, offre l’assist a Giovinco e segna il gol che di fatto taglia le gambe ai campioni d’Europa in carica, il nono in stagione. Mai gol banali, sempre decisivi. E’ ovunque.

    Pirlo 6.5: il direttore d’orchestra fa il suo con Oscar che non lo molla mai. Suo il tiro che porta al vantaggio dei bianconeri grazie al tocco di Quagliarella. Alcuni passaggi sbagliati e le leggerezze commesse in mezzo al campo che potevano essere fatali.

    Vucinic 6: Ancora debilitato dal virus gastrointestinale sbaglia tanto ed è impreciso sottoporta. La sua partita alterna tochi di magia a errori madornali. Esce a 10 minuti dal termine praticamente modificando la sostituzione programmata di Giovinco per Quagliarella.

    Quagliarella 7,5: l’eroe di Londra si ripete anche a Torino sbloccando il risultato con una deviazione da opportunista di area di rigore su tiro di Pirlo. Sabato contro la Lazio gli era andata male con la stessa dinamica trovando la risposta di un super Marchetti, stasera Cech non ha potuto fare nulla. Nono centro stagionale per lui, siete ancora del parere che alla Juve serva un attaccante?

    Cech 6: incolpevole su tutti e 3 i gol subiti dalla sua squadra. Sui primi due viene tagliato fuori da due devizioni, sul terzo tenta l’uscita disperata su Giovinco che lo beffa.

    Cole 5: salvataggio sulla linea a parte il terzino è uno dei peggiori in campo. Sbaglia passaggi semplici e perde il confronto diretto con Lichtsteiner.

    Ramires 6,5: senza ombra di dubbio il migliore del Chelsea, corre come un matto e lo si vede in tutte le zone del campo. Il recupero che fa su Asamoah è uno scatto degno di Usain Bolt.

    Oscar 5,5: non riesce a ripetere la grande partita dell’andata quando fu autore di una doppietta. Soffre le marcature asfissianti che gli riservano i difensori della Juve.

    Mata 5: un ombra, non riesce mai ad incidere. Nel primo tempo ha una buona occasione ma perde il tempo favorendo il recupero di Buffon.

    Juventus (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 7, Chiellini 7; Lichtsteiner 7 (22′ st Caceres 6.5), Vidal 8, Pirlo 6.5, Marchisio 6.5, Asamoah 7; Vucinic 6 (37′ st Giovinco 6.5), Quagliarella 7,5 (43′ st Pogba sv). A disp.: Storari, Pepe, Isla, Matri. All.: Alessio 7.
    Chelsea (4-2-3-1): Cech 6; Azpilicueta 5 (15′ st Moses 5.5), Ivanovic 6, Cahill 5, Cole 5; David Luiz 5.5, Mikel 5.5 (25′ st Torres 5); Ramires 6,5, Oscar 5.5, Hazard 6; Mata 5. A disp.: Turnbull, Bertrand, Romeu, Marin, Sturridge. All.: Di Matteo 5.

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  • Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Ecco i giudizi relativi a Chelsea-Juventus. Tra i bianconeri in grade evidenza, oltre ai marcatori Vidal e Quagliarella, anche Chiellini. Male invece Pirlo e Asamoah. Dall’altro lato grandi prove per Oscar e Ivanovic mentre sono apparsi in ombra sia Torres che Lampard.

    PAGELLE JUVENTUS:
    Buffon 6,5: E’ attentissimo, compie qualche buon intervento e non si fa mai sorprendere. Infonde grande sicurezza all’intero reparto difensivo, per non dire a tutta la squadra. Sui gol non può fare veramente nulla.

    Barzagli 6,5: Non concede spazio a Torres e Mata, chiudendo con grande mestiere ogni varco. Quando non ci arriva con la velocità infatti usa l’esperienza. Lì dietro sembra davvero indispensabile.

    Bonucci 6: Lì dietro è il meno positivo. Lasciando da parte la deviazione sul primo gol di Oscar sembra non riuscire ad azzeccare mai un lancio quando si trova ad impostare. In chiusura, a volte con un pizzico di fortuna, riesce però a fare il suo.

    Chiellini 7: Instaura una lotta aerea con Torres ma si sbatte da una parte all’altra della difesa uscendo anche per raddoppiare la marcatura sulla sinistra quando Asamoah va in difficoltà. Giganteggia nel reparto arretrato.

    Lichtsteiner 6,5: Cole è avversario tosto ma ha il merito prima di contenerlo e poi di puntarlo e superarlo. Diverse volte infatti si trova nei pressi dell’area di rigore avversaria. Cala nella ripresa, ma ci sta. Dal 32′ st Isla sv: Troppo poco in campo per esprimere un giudizio.

    Arturo Vidal © Clive Rose/Getty Images

    Vidal 7,5: Mostruoso. Manca lui dal campo e la Juventus subisce il gol. Rientra zoppicando ma trova la forza di fare il gol e rimanere in campo per tutti i 90’ A centrocampo è un moto perpetuo, ruba palloni su palloni e trasmette grande grinta ai compagni.

    Pirlo 5: Uno dei peggiori Pirlo versione bianconera. Non ne azzecca una perdendo diversi palloni, alcuni dei quali pericolosi. Ma una giornata storta ci può stare. Certo, se anche lui si sarebbe espresso al top per il Chelsea sarebbero stati dolori.

    Marchisio 7: Se sotto porta si dimostra per l’ennesima volta titubante, nelle vesti di assist man è implacabile. Prima appoggia a Vidal la palla del 2-1, poi vede in profondità Quagliarella per il 2-2. Una gara molto positiva.

    Asamoah 5,5: Riesce a sfondare davvero con il contagocce sulla sinistra. O per meglio dire lo fa solo nel finale, anche se sulla sua corsia trova un grande Ivanovic. Forse tradito dall’emozione si esprime sotto la sufficienza.

    Vucinic 5,5: Si danna l’anima avanti e indietro ma la porta sembra non vederla mai. Ha una sola chance, nel primo tempo, ma la spreca malamente. C’è da dire che i difensori del Chelsea lo circondano e non gli danno scampo. Dal 40′ st Matri sv: entra a risultato acquisito.

    Giovinco 5: Si dimena in mezzo alla difesa del Chelsea che lo sovrasta in lungo e in largo. Poteva essere una gara importante per lui, ma ancora una volta non convince. Dal 29′ st Quagliarella 7: Era finito nel dimenticatoio. Ma Carrera lo ripesca e lui ripaga con un gol e un incrocio. Una serata magica per il giocatore napoletano che complice il momentaccio di Giovinco potrebbe ritagliarsi grande spazio.

    Carrera 7: Azzecca il cambio decisivo e incita la squadra anche quando è sotto di due gol. Esordio europeo da incorniciare per lui.

    PAGELLE CHELSEA
    Ivanovic 7: Sempre preciso, riesce ad arginare con grande facilità Asamoah. Si sgancia e prova anche il tiro in una circostanza, ma Buffon gli nega la grande gioia.

    Lampard 5,5: Dovrebbe fare la differenza in mezzo al campo ma invece appare piuttosto opaca la sua prova.

    Oscar 8: Scende in campo quasi a sorpresa ma dopo il primo gol fortunoso si ripete con una rete veramente da incorniciare. Un’arma in più per Di Matteo.

    Torres 5: Nulla da eccepire sull’impegno, ma gira praticamente a vuoto. Qualche pallone lo prende ma verso Buffon mai una conclusione.

    Di Matteo 6: Azzecca la mossa di Oscar titolare ma nella ripresa sbaglia ad arretrare cosi tanto il baricentro consentendo alla Juventus di venir fuori.

    Gli altri: Cech 6; Ivanovic 7, David Luiz 6, Terry 5,5, Cole 6; Mikel 6, Lampard 5,5; Ramires 5,5 (24′ st Bertrand 5,5), Oscar 8 (29′ st Mata 6), Hazard 6,5; Torres 5.

    Chelsea-Juventus il commento della partita

  • La Juve non muore mai, Oscar illude il Chelsea

    La Juve non muore mai, Oscar illude il Chelsea

    Era probabilmente l’esordio che i tifosi bianconeri sognavano. La Juventus dopo una prestazione di grande personalità esce imbattuta da Stamford Bridge e conquista un punto preziosissimo in casa dei campioni d’Europa del Chelsea. Un pareggio griffato da Vidal e Quagliarella capaci di rialzare da terra una Juventus stordita dopo il micidiale uno due di Oscar alla mezz’ora del primo tempo. Ma la rete del cileno, dolorante alla caviglia ma stoico nel rimanere in campo, ha permesso alla Juventus di giocare un secondo tempo d’assalto alla ricerca del pari. L’ingresso di Quagliarella in tal senso è stato azzeccato, e per poco il giocatore napoletano non ha firmato addirittura la marcatura del sorpasso.

    Ma come inizio può andar bene così. Un premio per i tanti tifosi bianconeri che hanno incitato la squadra dall’inizio alla fine nella trasferta londinese ma anche per Conte, costretto a seguire la squadra dalla tribuna marcato stretto dall’Uefa. Al di là dei gol si è vista una Juventus tutt’altro che passiva. Il team bianconero ha cercato di fare gioco nonostante la serata no di alcuni uomini chiave come Pirlo e Asamoah, oltre ad un attacco che in fase conclusiva ha fatto veramente poco con Giovinco e Vucinic parecchio in ombra. Ma la cosa che fa ben sperare i bianconeri è che nonostante tutto si è riusciti a disputare una gara alla pari con la squadra campione d’Europa.

    Il Chelsea dal canto suo ha concentrato troppo il proprio gioco, specie sino al 2-0, sui cross per Torres, chiuso comunque bene dalla difesa bianconera. Ed in effetti i due gol del brasiliano Oscar sono arrivati per vie centrali. Ma andiamo alla gara. Carrera conferma l’undici della vigilia, con i cosiddetti titolarissimi tutti presenti. Dall’altro lato Di Matteo schiera a sorpresa il brasiliano Oscar al posto di Mata, quest’ultimo non al top. Una mossa che si rivelerà decisiva. In avvio il Chelsea prende l’iniziativa del match cercando di cogliere d’infilata la Juventus sulle corsie laterali, cercando sempre la giocata su Torres che oltre a prendere qualche palla di testa non fa tanto, chiuso com’è da Barzagli, Chiellini e Bonucci. Ma i bianconeri non solo non si fanno sorprendere, ma pungono pericolosamente anche di rimessa.

    L’esultanza di Fabio Quagliarella © Mike Hewitt/Getty Images

    E per due volte potrebbero passare in vantaggio con altrettanti inserimenti di Marchisio e Vucinic, ma prima c’è Cech a chiudere e poi è la mira del montenegrino ad essere sbagliata. Occasioni da non fallire contro una squadra dalla caratura del Chelsea che subito dopo punisce i bianconeri: su un tiro all’apparenza innocuo di Oscar da fuori Bonucci ci mette il piede deviando in maniera decisiva il pallone alle spalle di Buffon, con la Juve in quel momento in dieci uomini per via di un infortunio alla caviglia subito da Vidal poco prima. Nemmeno il tempo di riprendersi dallo shock che i piemontesi prendono il secondo schiaffone.

    Ma stavolta Oscar è tutt’altro che fortunato in quanto sfrutta un pallone involontariamente arrivatogli da Bonucci e con un favoloso tiro a giro infila Buffon sul palo lontano. Un 2-0 che annichilisce una Juve sin lì tutt’altro che negativa. Intanto Vidal, dopo l’1-0, rientra in campo ma zoppicante. Dalla panchina bianconera si alzano Isla e De Ceglie per riscaldarsi ma il cileno si sa, è uno che difficilmente molla. Tanto che qualche istante dopo sfrutta un assist di Marchisio e dal limite trova quel gol che riapre la gara e che sembra rinvigorirlo, tanto da non fargli lasciare il campo.

    Nella ripresa è la Juve a far la partita, ma manca la profondità. Asamoah sulla sinistra spinge poco, Pirlo in mezzo fa fatica ad inventare. L’unico a proporsi è Lichtsteiner sulla destra, con Vidal che in mezzo al campo è un leone. Il Chelsea si vede solo di rimessa e ci prova con Ivanovic ma senza pretese. Dall’altra parte invece c’è un buon inserimento di Marchisio ma nulla più. Giovinco fa a sportellate, per quanto riesce, ma non è efficace. Anzi. Vucinic dal canto suo prova ad inventare, ma intorno a lui si crea un capannello di uomini ogni qualvolta prende palla. E ciò lo condiziona parecchio.

    Carrera a questo punto cambia inserendo Quagliarella al posto di Giovinco mentre Mata rileva Oscar. Gli ultimi due ingressi in campo saranno decisivi. Il giocatore di casa infatti spreca in contropiede la palla del 3-1 e lo juventino puntualmente punisce gli inglesi scattando sul filo del fuorigioco a siglando il 2-2 sotto le gambe di Cech. Stavolta sotto shock ci va il Chelsea che per poco non subisce la rimonta completa con il tiro a giro di Quagliarella che si stampa sulla traversa. Finisce con un 2-2 che al di là del punto permette alla Juventus di continuare a sognare: la personalità e il carattere sono da grande squadra e i margini di miglioramento sono tanti.

  • Colpo Chelsea, arriva Oscar dall’Internacional

    Colpo Chelsea, arriva Oscar dall’Internacional

    Il Chelsea, campione d’Europa in carica, è intenzionato a difendere nel miglior dei modi il titolo continentale conquistato all’Allianz Arena lo scorso 19 maggio. Dopo gli acquisti di Marko Marin dal Werder Brema, Kevin de Bruyne dal Genk e soprattutto Eden Hazard dal Lille per 42 milioni di euro, la squadra di Roberto Di Matteo si è assicurata le prestazioni di Oscar dos Santos Emboaba Júnior, conosciuto semplicemente come Oscar. 179 cm per 66 kg, Oscar, classe 1991, è un centrocampista offensivo brasiliano dal talento immenso. Cresciuto nelle giovanili del San Paolo, ha esordito in prima squadra nel 2008 totalizzando 13 presenze in 2 anni. Nel 2010 viene ceduto all’Internacional dove nelle ultime due stagioni ha ben figurato ed è entrato a far parte della nazionale maggiore brasiliana, con la quale vanta 6 presenze ed 1 gol.

    Oscar in azione © Julian Finney/Getty Images

    Il centrocampista brasiliano classe 1991 arriverà alla corte di Ramon Abramovic grazie ad un assegno di 31 milioni di euro che i blues verseranno nelle casse dell’Internacional di Porto Alegre e non solo visto che una parte di questi soldi è destinata anche al San Paolo, squadra dove il classe 1991 brasiliano è cresciuto. Manca solo l’annuncio ufficiale e poi il nazionale verdeoro sarà considerato a tutti gli effetti un calciatore del Chelsea. I londinesi seguivano da tempo Oscar, sul quale aveva preso informazioni anche l’Inter, e con un’offerta irrinunciabile sono riusciti a strapparlo all’Internacional, club brasiliano che di recente ha acquistato Diego Forlan ma potrebbe ben presto perdere un altro pezzo pregiato come Leandro Damiao, accostato a svariati club europei, Milan e Tottenham su tutti.

    A Londra il talentuoso centrocampista brasiliano troverà i connazionali David Luiz, Santos Ramires e Lucas Piazon, quest’ultimo classe 1994 ha siglato il gol del pareggio nell’amichevole di lusso che i blues hanno disputato l’altro ieri con il Paris Saint-Germain. Un Chelsea sempre più a tinte verdeoro quindi, con l’intenzione di recitare un ruolo da protagonista non solo in Europa ma anche in patria visto che l’ultimo titolo in Premier League risale alla stagione 2009/2010. A Roberto Di Matteo adesso spetterà il compito di inserire al meglio nell’undici titolare i due colpi principi della campagna acquisti blues (Hazard e Oscar) e c’è da scommetterci che la qualità del gioco dei londinesi aumenterà notevolmente.

    Prima di proiettarsi nel calcio europeo, il giovane Oscar insieme alla selezione olimpica brasiliana tenterà l’assalto all’oro olimpico nei giochi di Londra 2012 che inizieranno giovedì per quanto riguarda il torneo di calcio. L’ormai ex calciatore dell’Internacional è già in ritiro con la sua nazionale a Londra, città che ospiterà le sue giocate anche nella sua prima avventura in un club del vecchio continente. Proprio il neo acquisto del Chelsea potrebbe rivelarsi tra i migliori nel torneo olimpico di calcio, dove avrà l’onore di vestire la maglia numero 10. Per chi non conoscesse Oscar, consigliamo di seguire le partite del Brasile alle prossime Olimpiadi di calcio di Londra 2012. Intanto nell’attesa di vederlo all’opera con la maglia verdeoro, vi proponiamo un video con le sue migliori giocate.

    Video migliori giocate di Oscar dos Santos Emboaba Júnior 

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  • Milan Raiola in Brasile. Gli indizi per il supercolpo

    Milan Raiola in Brasile. Gli indizi per il supercolpo

    Dopo una estate passata in sordina ad osservare il mercato ma senza piazzare il suo colpo ad effetto Mino Raiola è volato in Brasile per riscattarsi nella sessione di mercato invernale. Quando si muove, il potentissimo agente di Ibrahimovic è perchè qualcosa bolle in pentola, ed ogni sua parola o indiscrezione non fa altro che alimentare il mercato. Raiola da ormai qualche anno lavora in stretta simbiosi con Galliani e Braida al Milan e proprio da questo suo viaggio potrebbe arrivare il colpo ad effetto della campagna acquisti rossonera.

    “Sono in Brasile con Braida da una decina di giorni, l’obiettivo è quello di chiudere l’affare più importante del mercato del Milan. Forse già per questo gennaio, visto che il Milan deve occupare un posto da extracomunitario”.

    Mino Raiola | ©Josep Lago/Getty Images

    Le parole pronunciate da Raiola hanno ovviamente innescato il “totonome” al quale voglio aggiungermi anche io partendo però da alcuni dati oggettivi che ho annotato in questi mesi. Dietro i ripetuti viaggi di Braida in Brasile deve per forza esserci un colpo importante, per questo tendo ad escludere i nomi di Paulinho, Dedè e Rodolpho che seppur in orbita Milan non sembrano aver le caratteristiche necessarie e l’appeal del grande colpo. Sia il centrocampista che i due difensori non hanno quotazioni altissime e seppur con una discreta concorrenza Braida avrebbe potuto chiudere la trattativa facilmente senza coinvolgere Raiola.

    La mia seconda convinzione è che il grande colpo del Milan sarà nel reparto avanzato e sarà o una prima punta o un trequartista con una buona confidenza con il gol. I nomi? E’ d’obbligo fare quello di Ganso anche se la pista si è notevolmente raffreddata sia per gli infortuni che per le caratteristiche del giocatore non del tutto adattabili al calcio italiano e di Allegri. Il secondo nome è quello di Oscar giovane interessantissimo che ha già stuzzicato il mondo rossonero ed è in orbita Barcellona ma sul nome su cui vorrei scommettere è Lucas conosciuto anche come Marcelinho o Lucas Marcelinho. La mia convinzione si basa su due rilevamenti oggettivi, il primo risale al 18 luglio 2011 e vale a dire ad una indiscrezione che voleva un club italiano vicinissimo all’acquisto di una parte del catellino del talento del San Paolo. Il secondo è il nome di Wagner Riberio, agente di Lucas ai più sconosciuto ma non a Raiola che vanta stretti legami lavorativi e dalla cui alleanza nacque la trattativa lampo che portò Robinho in rossonero.

    Lucas con Neymar, Robinho e Lucio | © Jefferson Fernandes/Getty Images

    Per ultimo poi in molti forum dei tifosi paulisti sembra oramai scontato l’addio a Lucas a gennaio dando per certo un viaggio dei genitori del ragazzo a Milano per conoscere la città e preparare l’arrivo del figlio. Su Lucas per completezza di informazione bisogna dire che si è mosso anche l’Inter e la presenza di Ausilio e Branca in Brasile potrebbe preannunciare un derby milanese in terra carioca.

    Un altro nome accostato sia al Milan che all’Inter ma difficilmente acquistabile a gennaio è quello di Casemiro considerato il rinforzo ideale per sostituire Van Bommel e Ambrosini in rossonero o esser una valida alternativa a Cambiasso e Thiago Motta in nerazzurro. In attacco c’è poi la pista che porta a Leandro Damiao, il bomber carioca più prolifico del 2011, sul quale però pare ci sia la Juventus.

  • Il Milan tra Casemiro e Paulinho. Braida è ancora in Brasile

    Il Milan tra Casemiro e Paulinho. Braida è ancora in Brasile

    Il Milan cerca un centrocampista lo ha detto Galliani in tempi non sospetti e l’entità dell’infortunio di Gattuso ne ha dato conferma. Quando si tratta di far il colpaccio il Milan bussa spesso in Sudamerica e precisamente in Brasile e a testimoniare di quanto la pista sia calda vi è la conferma della presenza di Ariedo Braida annunciato dal quotidiano Folha come ospite interessato nelle prossime partite di Corinthians, San Paolo, Internacional e Fluminense.

    Ariedo Braida in missione in Brasile | ©Getty Images
    Il nome più gettonato e oramai famosissimo è quello del playmaker del San Paolo Casemiro accostato in estate all’Inter e adesso nel mirino di diversi club in Spagna ed Inghilterra. Il principale ostacolo al campione del mondo under 20 è la clausola rescissoria di 35 milioni di euro che però secondo indiscrezioni provenienti dal Brasile potrebbe scendere fino ai 18/20 milioni di euro. La principale alternativa sembra esser il “Desailly” del Corinthians Paulinho meno conosciuto e con un costo decisamente inferiore ma con le potenzialità per un futuro dal protagonista. Il sogno potrebbe esser Oscar dell’Internacional anche se piuttosto che un mediano è un trequartista di grande qualità e dinamicità. La prolungata presenza di Braida in Brasile fa capire che qualcosa bolle in pentola e il Milan è veramente alla ricerca di un rinforzo per gennaio.