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  • Conosciamo Martina Rosucci, centrocampista di Brescia e nazionale

    Conosciamo Martina Rosucci, centrocampista di Brescia e nazionale

    Il Pallonaro, come i nostri lettori ben sanno, cura anche una rubrica di calcio femminile che ogni sabato racconta la giornata appena disputatasi con risultati e classifiche aggiornate. Abbiamo anche già avuto il piacere di scambiare opinioni e di conoscere meglio le calciatrici del Firenze Orlandi e Matsubayashi.

    Oggi abbiamo avuto il piacere di parlare, scambiare opinioni e conoscere meglio il centrocampista del Brescia e della Nazionale italiana di Calcio Femminile, Martina Rosucci.

    Prima di passare direttamente alle domande facciamo un piccolo accenno sulla carriera e sul palmares della calciatrice piemontese classe ’92.

    Martina Rosucciin Italia-Spagna | © martinarosucci.com
    Martina Rosucciin Italia-Spagna | © martinarosucci.com

    Rosucci esordisce in Serie A nella stagione 2008/2009 con la maglia del Torino. Dopo 3 stagioni in maglia granata nel 2011/2012 passa al Brescia,, sua attuale squadra, con la quale conquista una Coppa Italia, lo scudetto nella scorsa stagione e la Supercoppa Italiana in quella appena iniziata. Con la maglia azzurra vanta un titolo europeo ed un terzo posto in Under 19. ha disputato il Mondiale U-20 in Giappone ed attualmente è nella rosa della Nazionale maggiore di Antonio Cabrini che si giocherà la finale Playoff per accedere al mondiale di Canada 2015.

    Ciao Martina, cosa ti ha spinto a giocare a calcio? C’è un calciatore che ti ha ispirato?

    Ho iniziato andando a vedere mio fratello gemello Matteo giocare a calcio, sono diventata la mascotte, mi divertivo a giocare e da lì è nata la mia passione. Il mio idolo è Alex Del Piero. Un calciatore a cui mi ispiro è Claudio Marchisio, anche lui juventino, che gioca praticamente nel mio stesso ruolo.

    Ti volevamo chiedere, visto che sei un centrocampista duttile e che ti abbiamo visto giocare in diversi ruoli del centrocampo, qual è quello che preferisci?

    Senza dubbio il ruolo di mezzala, insomma il classico “numero 8”.

    Veniamo all’attualità, voi del Brescia siete Campionesse d’Italia in carica, solitamente si dice che vincere è difficile ma ripetersi lo è ancora di più, come vedi questa stagione? Prospettive e rivali più accreditate?

    La stagione è difficile proprio per il fatto di dover riconfermarsi, ho notato in queste prime gare che le squadre avversarie quando ci affrontano danno sempre qualcosa in più. Lo scorso anno eravamo la squadra rivelazione, quest’anno siamo le detentrici del titolo, è normale che ci sia pressione in più. Le rivali più accreditate, vedendo anche le rose, posso dire che sono il Mozzanica ed il Verona.

    Questa stagione hai avuto modo di disputare due gare di Champions League, quanto è stato emozionante?

    E’ stata un qualcosa di veramente forte, mai vissuto prima. Sono grata anche alla società per il grande ambiente creato intorno. Giocando contro un’avversaria come il Lione abbiamo visto il diverso livello di organizzazione e progetto che c’è intorno al calcio femminile all’estero. 

    In questo momento sei nel ritiro della nazionale in vista della doppia sfida di finale playoff contro l’Olanda, quali sono le tue sensazioni alla vigilia del match contro le Orange?

    Sappiamo che andremo ad affrontare una squadra organizzata e forte fisicamente. Stiamo studiando e valutando le avversarie, sono partite in cui spesso contano anche gli episodi e come vengono affrontate, non sempre vince quella che sulla carta pare la più forte.

    Il calcio femminile in Giappone ha avuto una crescita esponenziale anche grazie ai successi della nazionale (campione del mondo e vice campione olimpica in carica) pensi che in Italia si potrà ripetere il miracolo Nadeshiko?

    Sinceramente, in tempi brevi penso di no. Negli ultimi anni non basta più avere il campione per vincere le partite, vincono le squadre più organizzate, con un bel progetto alle spalle, come ad esempio la Germania. 

    Se tu dovessi scegliere una calciatrice tra quelle che giocano all’estero, chi sceglieresti?

    La centrocampista svedese del Paris Saint Germain Caroline Seger.

    Prima di salutarti e ringraziarti, vogliamo porti un’ultima domanda, vorremmo tu spiegassi ai nostri lettori, perchè dovrebbero seguire il calcio femminile.

    Beh perchè in fondo a chi piace il calcio, piace in generale. Il calcio femminile è un calcio pulito, fatto con tanta passione, non che i maschi non mettano passione nel praticarlo, però diciamo che chi pratica il calcio femminile ci mette tanta passione e tante rinunce.

     

     

  • Calciomercato: il matrimonio Napoli-Gonalons si farà?

    Calciomercato: il matrimonio Napoli-Gonalons si farà?

    Ci siamo” oppure “si dovrebbe chiudere a giorni” queste sono le tipiche esternazioni degli addetti ai lavori in questi giorni sull’affare Napoli-Gonalons. poi passano inesorabilmente le ore e non se ne fa nulla e si rimanda.

    Il Napoli sta facendo una fatica bestiale a fare il mercato in questa sessione invernale, vuoi perché la squadra di Benitez tutto sommato non è così claudicante come sembra, ma sono le altre che vanno alla velocità della luce, vuoi perché il Napoli ha una connotazione europea definita negli ultimi anni che la mette su un piano di concorrente per le altre squadre di prima e seconda fascia in campo europeo. Oppure vuoi perché il presidente De Laurentiis non nasconde la sua esuberante disponibilità economica e la sua voglia di spendere e che a chiunque il Napoli bussi alla porta  la risposta è sempre la stessa “vogliamo di più“, in ogni caso il fatto è che i tantissimi nomi usciti sono evaporati come neve al sole e anche quelli che sembravano ormai in dirittura d’arrivo non sono mai nemmeno partiti.

    Maxime Gonalons in una recente intervista per un’ emittente francese ha palesemente ammesso che in questa settimana si vedrà con la dirigenza del Lione e finalmente affronterà con loro la possibilità del suo trasferimento al Napoli.

    Maxime Gonalons in azione | © AFP / Getty Images
    Maxime Gonalons in azione | © AFP / Getty Images

    Gonalons (24), era stato già in procinto di arrivare al Napoli nella sessione di mercato estiva, dopo che, queste erano le notizie, il club italiano aveva proposto 13 milioni di Euro per il suo cartellino e la controparte aveva accettato. Poi non accadde nulla, come insabbiata la trattativa si spense con la scadenza del mercato.

    La situazione si era riproposta ancora prima dell’inizio della sessione invernale, con Aurelio De Laurentiis che aveva più volte detto:

    Gonalons è un giocatore che ci interessa molto“.

    OLTV, canale al quale Maxime Gonalons ha rilasciato l’intervista, va oltre e verso la fine della settimana scorsa  era sicuro che il centrocampista francese avrebbe firmato in settimana un contratto che lo avrebbe legato al Napoli fino al 30 giugno 2019.

    Gonalons all’emittente transalpina aveva dichiarato:

    In settimana ci saranno vari incontri, ci sono delle cose vere ed altre false in ciò che riporta la stampa. Mi sto facendo delle domande, ma quando ti vuole un grande club europeo come il Napoli, è difficile. Serve che le tre parti in causa trovino un accordo. dopo tutto questo vedremo quello che succede“.

    Gonalons è stato protagonista nel trionfo del Lione in Coppa di Francia contro la squadra dilettante del Suze-sur-Sarthe. E il club francese proprio dopo il match ha manifestato la propria determinazione a tenere un giocatore importante come lui.  E’  stato Garde, l’allenatore, a smorzare gli entusiasmi napoletani e a precisare:

    Maxime non andrà via durante questa finestra di mercato, è un nostro giocatore e nella seconda metà della stagione conto molto di avere un giocatore come lui. Sono sicuro che non se ne andrà“.

    Notizia di oggi è la doccia gelata che sa tanto di definitivo addio ad un obiettivo di mercato. il presidente del Lione ha dichiarato:

    Ieri notte il Napoli ha offerto 17 milioni per Gonalons, il suo futuro però è a Lione e così ho avvertito De Laurentiis oggi al telefono che resterà con noi al cento per cento“.

    A questo punto una domanda viene spontanea. Essendo una trattativa intavolata quest’estate e che poi si è protratta in questa finestra di mercato, il presidente del Lione, Aulas non poteva rifiutare l’offerta a giugno e basta?

    Secondo voi è un rifiuto secco o il tentativo di alzare notevolmente la richiesta?