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  • Eurolega: Risultati e classifiche quinto turno. Bene Siena, Milano e Roma KO

    Eurolega: Risultati e classifiche quinto turno. Bene Siena, Milano e Roma KO

    Risultati quinta giornata di Eurolega

    Lietuvos Rytas vs.Cibona Zagreb 90-62
    Spirou Charleroi vs. Real Madrid 67-49
    Lottomatica Roma vs. Olympiacos 71-86
    Cholet vs. Fenerbahce Ulker 82-78
    Partizan vs. Caja Laboral 74-71
    Montepaschi vs. Regal Barcelona 76-67
    U. Olimpija vs. Power E. Valencia72-68
    Zalgiris vs. BC Khimki 73-65
    Maccabi Electra vs. Asseco Prokom 99-58
    Brose Baskets vs. Unicaja 65-69
    Efes Pilsen vs. CSKA Moscow 86-72
    AJ Milano vs. Panathinaikos 71-81

    CLASSIFICHE

    GRUPPO A
    Zalgiris 4-1
    Maccabi Electra 4-1
    Partizan 3-2
    Khimki 2-3
    Caja Laboral 2-3
    Asseco Prokom 0-5

    GRUPPO B
    Olympiacos 4-1
    Real Madrid 3-2
    Unicaja 3-2
    Brose Baskets 2-3
    Virtus Roma 2-3
    Spirou Charleroi 1-4

    GRUPPO C
    Fenerbahce Ulker 4-1
    Montepaschi Siena 4-1
    Regal FC Barcelona 3-2
    Cholet Basket 3-2
    Lietuvos Rytas 1-4
    Cibona Zagreb 0-5

    GRUPPO D
    Union Olimpija 4-1
    Panathinaikos 4-1
    Efes Pilsen 3-2
    Armani Jeans Milano 2-3
    CSKA Moscow 1-4
    Power Elec. Valencia 1-4

  • Eurolega: Siena Manda KO il Barça, disfatta per Roma

    Eurolega: Siena Manda KO il Barça, disfatta per Roma

    Giornata agrodolce la quinta di Eurolega per le squadre italiane impegnate il mercoledì: in attesa dello scontro di domani tra Panathinaikos e Armani Jeans Milano (ore 20.45), grande risultato per la Montepaschi Siena che batte i campioni d’Europa del Barcellona per 76-67, mentre cade ancora una volta la Lottomatica Roma, distrutta in casa dall’Olympiacos Pireo per 71-86.

    Insomma tante lodi per Siena che tiene alto il nome dell’Italia in Europa ed alla fine il risultato è anche stretto per i biancoverdi che a poco dalla fine del match erano avanti anche di 15 punti ma che al termine si sono dovuti accontentare di un sempre ottimo +9. Fin dalle prime battute Siena domina il match, riuscendo a bucare il canestro avversario con estrema facilità non sbagliando neanche un tiro. E’ così che trascinati da un super McCalebb i toscani si portano sul +10 (20-10) quando il Barça deve ricorrere ad un timeout per cercare di mettere in ordine le idee. La pausa ha effetto visto che a 2 minuti e mezzo dal termine del primo quarto la Montepaschi sbaglia il primo tiro del match e grazie anche alla predisposizione al rimbalzo offensivo i blaugrana ricuciono in parte lo strappo chiudendo il primo parziale sul -3 (26-23). Guidati da un grande Pete Mickeal il Barcellona prende la testa dell’incontro a 5 minuti dalla fine del secondo parziale (30-31). ma ancora McCalebb ed un Rakovic alla migliore prestazione stagionale portano i biancoverdi sul 43-40 alla fine del primo tempo.

    Nel secondo tempo sembra di vedere l’inizio del primo, con i campioni d’Italia che assomigliano a delle belve ed i campioni d’Europa che arrancano: Lavrinovic scava il primo importante solco sul 54-45 con una tripla di importanza capitale dopo 3 minuti e 30 secondi dall’inizio del quarto, i tiri liberi permettono al Barça di restare a contatto sul -7. A quel punto anche Zisis inizia ad inventare giocate d’autore ed il punteggio inizia ad assumere forme confortanti (64-53 al 29esimo). Poi Lorbek segna i 2 punti del -9 e buon per la Montepaschi che una sua bomba scagliata dalla propria area si infila nel canestro italiano ma a tempo scaduto (sarebbe stato il -6). L’ultimo quarto si apre con il Carraretto-show che segna 8 punti in 4 minuti, allunga il divario sul +15 (70-55) ma non riesce a mantenere l’importante divario conducendo la partita in porto con il risultato finale di 76-67 (+9 in vista del ritorno, se le 2 squadre chiuderanno a pari punti a Siena basterà non perdere con un distacco superiore ai 9 punti per stare davanti in classifica). Alla fine ci saranno 21 punti per il folletto McCalebb, 13 di Rakovic (ma importantissimo sotto i tabelloni per la presenza difensiva) e 12 di Lavrinovic. Al Barcellona non bastano i 15 a testa di Lorbek e Mickeal. E grazie allo Cholet fanalino di coda che infligge la prima sconfitta in Eurolega all’unica squadra finora imbattuta, il Fenerbahce, la Montepaschi ritrova la testa del girone C.
    Serata indimenticabile. Per tutti!

    Siena: McCalebb 21, Rakovic 13, Lavrinovic 12
    Barcellona: Lorbek 15, Mickeal 15

    Non ha uguale fortuna Roma che viene travolta dall’Olympiacos Pireo.
    La Lottomatica è alla terza sconfitta consecutiva in Eurolega.
    Partenza blanda per i giallorossi subito sotto 13-6 con Spanoulis protagonista ed autore di 12 punti nel primo quarto. Poi nel resto della partita entra in scena Teodosic che porta la forbice sul +13 (40-53) alla fine del primo tempo.

    Roma prova a rimanere attaccata al match con la forza della disperazione e grazie al solito Crosariol (17 punti per lui alla fine), ma un uomo solo non può bastare, ancora di più se si gioca contro una corazzata che dopo la debacle dello scorso anno in finale contro il Barcellona ha seriamente voglia di rivincita e di prendersi il trofeo più prestigioso d’Europa. E l’Olympiacos amministra il punteggio sia nel terzo che nell’ultimo quarto quando chiude la gara con un+ 15 che la dice lunga sui veri valori in campo. Citiamo 3 uomini per i greci che sembrano poter fare il bello ed il cattivo tempo contro qualsiasi avversario: Bourousis (16 punti e 10 rimbalzi alla fine), Teodosic (regista fenomenale con 15 punti e 7 assist) e Spanoulis (14 punti). I biancorossi saranno un brutto avversario per chiunque.

    Virtus Roma: Crosariol 17, Heytvelt 13, Washington 9.
    Olympiacos Pireo: Bourousis 16, Teodosic 15, Spanoulis 14.

    Per quanto riguarda gli altri risultati, già detto dell’impresa dello Cholet contro il Fenerbahce (82-78 grazie ad un mostruoso Sammy Mejia da 29 punti), risultato roboante anche per lo Spirou Charleroi che seppellisce sotto 18 punti il più quotato e blasonato Real Madrid costringendolo a soli 49 punti segnati in 40 minuti di gioco (per gli spagnoli si salva solo Reyes con 12 punti ed 8 rimbalzi). Il Lietuvos batte il Cibona segnando ben 90 punti (e lasciando a 62 gli avversari) grazie alle ottime prove di El-Amin da 19 punti e del futuro prospetto NBA Jonas Valanciunas che chiude con 15 punti e 9 rimbalzi, mentre il Partizan ottiene una sofferta vittoria contro il Caja Laboral (74-71) e deve ringraziare principalmente la doppia doppia di James Gist da 14 punti ed 11 rimbalzi (agli spagnoli non bastano i 17 punti di Stanko Barac). Buona vittoria per L’Olimpija Lubiana che si sbarazza del Valencia per 72-68.

    Domani, oltre al già citato match tra Milano e Panathinaikos, sono in programma Zalgiris contro Khimki, Maccabi contro Asseco Prokom, Brose Baskets contro Unicaja Malaga e l’attesissimo Efes Pilsen contro l’armata russa del CSKA Mosca (che però e molto attardata in classifica).

    Risultati quinta giornata di Eurolega

    Lietuvos Rytas vs.Cibona Zagreb 90-62
    Spirou Charleroi vs. Real Madrid 67-49
    Lottomatica Roma vs. Olympiacos 71-86
    Cholet vs. Fenerbahce Ulker 82-78
    Partizan vs. Caja Laboral 74-71
    Montepaschi vs. Regal Barcelona 76-67
    U. Olimpija vs. Power E. Valencia72-68
    Zalgiris vs. BC Khimki ore 18:45
    Maccabi Electra vs.Asseco Prokom ore 20:00
    Brose Baskets vs. Unicaja ore 20:30
    Efes Pilsen vs. CSKA Moscow ore 20:45
    AJ Milano vs. Panathinaikos ore 20:45

    CLASSIFICHE

    GRUPPO A
    Zalgiris 3-1
    Maccabi Electra 3-1
    Partizan 3-2
    Khimki 2-2
    Caja Laboral 2-3
    Asseco Prokom 0-4

    GRUPPO B
    Olympiacos 4-1
    Real Madrid 3-2
    Brose Baskets 2-2
    Unicaja 2-2
    Virtus Roma 2-3
    Spirou Charleroi 1-4

    GRUPPO C
    Fenerbahce Ulker 4-1
    Montepaschi Siena 4-1
    Regal FC Barcelona 3-2
    Cholet Basket 3-2
    Lietuvos Rytas 1-4
    Cibona Zagreb 0-5

    GRUPPO D
    Union Olimpija 4-1
    Panathinaikos 3-1
    Efes Pilsen 2-2
    Armani Jeans Milano 2-2
    CSKA Moscow 1-3
    Power Elec. Valencia 1-4

  • Eurolega: Batoste per Siena e Roma

    Eurolega: Batoste per Siena e Roma

    Brutte sconfitte per le italiane impegnate in Eurolega. In attesa di Milano (questa sera alle ore 20.45 a Valencia), cadono in trasferta sia Roma che Siena: la Lottomatica perde per 104-83 a Malaga, mentre la Montepaschi non ha miglior sorte sul campo dell’Ulker (81-68 il finale) consentendo ai turchi ri restare l’unica squadra imbattuta nell’intera Eurolega dopo 4 turni.

    Roma ha avuto un crollo totale nel secondo periodo (cosa già vista col Real Madrid tra l’altro quando un 26-6 permise alla squadra di Messina, solo una settimana fa, di prendersi l’inerzia della gara) con Malaga che devasta i capitolini con un parziale di 26-9. eppure il primo quarto non aveva dato cattive impressioni, ma ci sarà da lavorare sulla testa dei giocatori che sono caduti in una spirale di sconfitte ed involuzione dalle quali dovranno necessariamente venire fuori. Brutta la prova anche dal’arco (3/14), pessima la prova a rimbalzo (44-26 Malaga), 25-5 il computo totale degli assist. Insomma un massacro nel vero senso della parola. Top scorer dell’incontro Berni Rodriguez con 24 punti (6/9 da 3) e Uros Tripkovic con 21 punti (5/6 da 3). Per Roma 20 di Giachetti e 15 di Washington, Malaga fantastica nel tiro da 3 14/23 per il 61% complessivo nonostante l’assenza dell’ex Montepaschi Siena Terrell McIntyre!

    UNICAJA MALAGA-LOTTOMATICA ROMA 104-83 (17-16, 43-25, 70-53)
    Malaga: Rodriguez 24, Freire 6, Printezis 5, Barrera 4, Jimenez 8, Tripkovic 21, Rubio 2, Lima 0, Freeland 12, Archibald 12, Blanco 10. N.e.: Cobos. All.: Aito.
    Roma: Giachetti 20, Smith 2, Washington 15, Vitali 11, Crosariol 7, Traoré 4, Datome 2, Djedovic 10, Dasic 10, Heytvelt 2. N.e.: Tonolli, Iannilli. All.: Boniciolli.

    Non ha avuto un risultato positivo neanche Siena che cade sul campo dell’unica imbattuta in Eurolega, l’Ulker Istanbul, che ora rafforza le sue ambizioni in campo europeo: Grandi e grossi in area e profondi in panchina, non è un caso l’imbattibilità dei turchi. Inoltre basta analizzare un paio di dati della partita contro la Montepaschi per rendersi conto delle cose il conto dei rimbalzi dice 45-24 per l’Ulker (15 dei quali offensivi), la percentuale da 2 punti di Siena è un raccapricciante 35.1 e i giocatori turchi con almeno 9 punti a referto sono 6. La Montepaschi frana malamente sotto i tabelloni, resta faticosamente in scia grazie a un’inusuale precisione dall’arco, ma alla lunga, con coach Spahija che può attingere ampiamente da un parco giocatori immenso e allungare a dismisura le rotazioni, non può reggere: l’Ulker allunga alla metà del secondo quarto con Onan e fugge poi con Kinsey e Greer all’inizio dell’ultimo periodo, toccando anche il +17 (massimo vantaggio sul 67-50) a 7 minuti dalla sirena finale. A quel punto è solo ordinaria amministrazione, termina 81-68 e l’Ulker guarda tutti dall’alto in basso. Turkcan 13 punti, Darjus Lavrinovic (gemello di Ksistof di Siena) chiude con 7 punti, Roko Ukic ne aggiunge 13. Per Siena ci sono i 18 di Bo McCalebb, poi il vuoto. L’importante per Siena però sarà non sbandare dopo questa sconfitta, visto che le potenzialità per fare bene ci sono tutte.

    ULKER FENERBAHCE-MONTEPASCHI SIENA 81-68 (19-15, 40-34, 58-48)
    Fenerbahce: Ukic 11, Turkcan 13, Onan 9, Greer 9, D. Lavrinovic 7, Vidmar 8, Peker 0, Savas 9, Kinsey 3, Tomas 11, Preldzic 1. N.e.: Mutaf. All.: Spahija.
    Siena: McCalebb 18, Zisis 7, Carraretto 3, Rakovic 6, Kaukenas 9, Ress 3, Michelori 0, Stonerook 6, Aradori 4, Moss 0. N.e.: Ingrosso. All.: Pianigiani.

    Nelle restanti 4 partite della giornata primo successo per il CSKA Mosca sull’Olimpija Lubiana (rivelazione fino ad ora del torneo) grazie ai 15 punti di Gordon. Inutili i 26 di Kevinn Pinkney per Lubiana, l’Olympiacos batte lo Charleroi grazie al 100% dal campo di Nesterovic per un totale di 18 punti e 6 rimbalzi, il Partizan espugna il parquet dell’Asseco Prokom e lo Zalgiris va a vincere in Spagna sul campo del Caja Laboral grazie ai 18 punti di Mirza Begic (per gli spagnoli inutili i 24 punti di Martin Rancik)

    Programma quarta giornata

    CSKA Moscow vs.Union Olimpija 65-55
    Fenerbahce Ulker vs. Montepaschi 81-68
    Olympiacos vs. Spirou Charleroi 86-78
    Asseco Prokom vs. Partizan 62-69
    Caja Laboral vs. Zalgiris 88-92
    Unicaja vs. Virtus Roma 104-83
    BC Khimki vs. Maccabi Electra oggi alle 18:00
    Cibona Zagreb vs. Cholet Basket oggi alle 18:30
    Real Madrid vs. Brose Baskets oggi alle 20:45
    Regal FCB vs. Lietuvos Rytas oggi alle 20:45
    Power E. Valencia vs. AJ Milano oggi alle 20:45
    Panathinaikos vs. Efes Pilsen oggi alle 20:45

  • Eurolega: Bene Roma, il Khimki supera il Prokom

    Eurolega: Bene Roma, il Khimki supera il Prokom

    Prima giornata di Eurolega che parte nel migliore dei modi per le squadre italiane: in attesa del debutto dell’Armani Jeans Milano, domani alle 18.15 nella tana del CSKA Mosca, e della nuova Montepaschi Siena che ospiterà lo Cholet alle ore 21, inizia con il piede giusto la Lottomatica Roma che in casa supera agevolmente il Brose Baskets.
    A parte l’avvio del match in cui i tedeschi mettono il naso avanti, all’incirca a metà primo quarto Roma passa a condurre e non lascerà più la testa dell’incontro. Decisivo soprattutto il terzo periodo con un mega parziale di 24-10 per i giallorossi. Sugli scudi Charles Smith, top scorer con 16 punti, Washington con 13 e 5 assist, Luca Vitali autore di 11 punti e poi a quota 10 Giachetti ma soprattutto Vladimir Dasic che aggiunge anche 7 rimbalzi, 3 steal e 2 assist. Un giocatore fenomenale con ampi margini di miglioramento, un vero colpo per Roma che si ritrova un campioncino pronto ad esplodere. La Lottomatica raggiunge in testa al gruppo l’Olympiacos Pireo, vittorioso lunedì nel primo incontro di Eurolega sul Real Madrid di Ettore Messina.

    Per quanto riguarda le altre partite della serata, nel pomeriggio vittoria del Khimki di Sergio Scariolo sull’Asseco Prokom per 82-76 (Keith Langford top scorer dei russi con 17 punti e 6 rimbalzi di contorno, per il Prokom non basta la doppia-doppia da 20 punti e 10 rimbalzi di J.R. Giddens).
    Il Fenerbahce invece batte in scioltezza il Lietuvos Rytas (86-69) grazie ai 21 punti di Darjus Lavrinovic. Per gli ospiti 15 punti a testa per Milko Bjelica e Brad Newley.
    Nella battaglia di Lubiana, dopo ben 2 overtime, i padroni di casa dell’Olimpija battono i turchi dell’Efes Pilsen. I padroni di casa ringraziano per il successo Pinkney e Jagodnik, autori rispettivamente di 23 e 21 punti. I turchi, ai quali va fatto un applauso per essere stati degni avversari nel match, hanno in Igor Rakocevic (23 punti) il miglior marcatore.

    Risultati Eurolega prima giornata

    Olympiacos-Real Madrid 82-66
    Lottomatica Roma-Brose Basket Bamberg 83-65
    Unicaja Malaga-Charleroi (domani)
    Khimki-Asseco Prokom 82-76
    Zalgiris-Partizan (domani)
    Caja Laboral-Maccabi Electra (domani)
    Fenerbahce-Lietuvos Ryta 86-69
    Barcelona-Cibona Zagabria (domani)
    Montepaschi Siena-Cholet Basket (domani)
    Union Olimpija-Efes Pilsen 95-90 (2 overtime)
    CSKA Moscow-Armani Jeans Milano (domani)
    Valencia-Panathinaikos (domani)

    Classifiche Eurolega dopo la prima giornata

    GRUPPO A
    Khimki 1-0
    Partizan 0-0
    Maccabi Electra 0-0
    Zalgiris 0-0
    Caja Laboral 0-0
    Asseco Prokom 0-1

    GRUPPO B
    Virtus Roma 1-0
    Olympiacos 1-0
    Spirou Charleroi 0-0
    Unicaja 0-0
    Real Madrid 0-1
    Brose Baskets 0-1

    GRUPPO C
    Fenerbahce Ulker 1-0
    Cholet Basket 0-0
    Cibona Zagreb 0-0
    Montepaschi Siena 0-0
    Regal FC Barcelona 0-0
    Lietuvos Rytas 0-1

    GRUPPO D
    Union Olimpija 1-0
    Panathinaikos 0-0
    CSKA Moscow N0-0
    Armani Jeans Milano 0-0
    Power Elec. Valencia 0-0
    Efes Pilsen 0-1

  • Battaglia tra Argentina e Brasile, la Lituania supera la Cina

    Battaglia tra Argentina e Brasile, la Lituania supera la Cina

    Si è completato il quadro degli ottavi di finale dei Mondiali di basket di Turchia 2010. Oggi gli ultimi 2 incontri in programma che mettevano di fronte la lanciatissima Lituania contro la Cina, e l’Argentina contro il Brasile per il più classico dei derby sudamericani.
    Le sfide sono state molto tirate, soprattutto la seconda dove si è assistito ad un vero scontro epico tra le 2 formazioni pronte a sputare sangue su ogni singolo pallone. Ne è uscita fuori una partita vibrante e sempre in bilico, molto gradevole per chi ha assistito all’incontro dove non c’è stato un secondo di pausa. E sul parquet si è visto un giocatore dalla bravura incommensurabile che risponde al nome di Luis Scola, una partita monumentale per il numero 4 albiceleste che conferma l’ottimo stato di forma e ribadisce con forza di essere al momento il migliore giocatore della manifestazione. Non da meno nel pomeriggio il lituano Linas Kleiza che ha dominato l’incontro contro i cinesi.
    Ma vediamo in dettaglio l’andamento dei match:

    LITUANIA-CINA 78-67

    I 10 punti nel finale di quarto periodo di uno stellare Linas Kleiza (30 punti e 10 rimbalzi per la nuova ala dei Toronto Raptors in NBA) consentono alla Lituania di battere la cina per 78-67 e di accedere ai quarti di finale della manifestazione dopo essere arrivati all’evento solo grazie ad una wild-card!
    Una favola che continua e che potrebbe diventare anche una bellissima e stupenda realtà se i lituani continueranno a macinare gioco come sin qui finora fatto.
    Alla Cina va riconosciuto comunque l’onore delle armi, una squadra mai doma, ma tatticamente ancora acerba per poter competere con le grandi potenze europee, e psicologicamente fragile alle prime avvisaglie di difficoltà che ha risentito dell’assenza del vero leader Yao Ming alle prese con i primi allenamenti dopo più di un anno e mezzo di inattività per la frattura al piede.
    Inizio gara da brivido per i lituani che sparacchiano malamente da fuori e permettono alla Cina di allungare sul 16-5. “Verdi” che restano vivi solo grazie ad una miriade di rimbalzi offensivi convertiti in punti da seconda chance. Tuttavia la Cina chiude in vantaggio per 22-17 il primo quarto.
    Cina ottima anche in avvio di secondo quarto: Yi Jianliang e una tripla di Sun Yue riportano il “Dragone Rosso” sul +9 (20-29), ma finalmente la difesa lituana ritrova la sua classica grinta, soprattutto sul perimetro: e con facili punti in contropiede si arriva ad un parziale devastante di 16-1 per il primo sorpasso (36-31). Donewald chiama sconcertato un time-out e sarà ancora Liu Wei, con una penetrazione sulla sirena, a tenere i cinesi in scia (43-40 alla fine del primo tempo). La Lituania, stranamente, fatica dall’arco (5/14), ma gode di un vantaggio enorme sotto i tabelloni (25-13 il conto dei rimbalzi, ma sarà addirittura 50-30 al termine della partita).

    Ennesimo inizio di quarto, ed ennesima buona partenza dei cinesi, che si riportano in parità a suon di triple (48-48), ma la palla fatica ad avvicinarsi alla vernice e a Yi Jianliang, e quando le percentuali dal perimetro calano, la Lituania risponde con Gecevicius e Kleiza (55-48), ben sorretti da Pocius e Jankunas per confezionare un secondo parziale mortifero di 16-3 (64-51 al 30esimo). La squadra baltica continua a dominare a rimbalzo, in special modo in attacco, dove ha già 12 punti da secondi possessi (praticamente l’intero divario tra le 2 squadre).
    La Lituania apre il quarto periodo toccando il massimo vantaggio sul +15, ma sbaglia poi un paio di canestri facili e viene immediatamente punita dai cinesi in transizione e con una schiacciata di Yi Jianliang (66-57). L’attacco dei “Verdi” si arena improvvisamente, e la Cina riemerge ancora, prima con una tripla di Wei in contropiede e poi ancora con Jianliang, finalmente cercato vicino a canestro (67-62). Donewald, allenatore cinese, in panchina sorride pregustando una storica rimonta, ma la Lituania mette la palla in mano a Kleiza e chiede a gran voce all’ex-Olympiacos e Denver Nuggets di togliere le “castagne dal fuoco”. Detto fatto. Dieci punti consecutivi e un paio di canestri d’autore dal perimetro per ribaltare completamente l’inerzia e rilanciare i suoi sul +12. Gioco, partita ed incontro per i baltici, cinesi sconfitti ma che non possono rimproverarsi nulla dopo la bella prestazione offerta.

    Lituania: L. KLEIZA (30 pts), L. KLEIZA (9 rbs), M. KALNIETIS (5 ast)
    Cina: W. LIU (21 pts), J. YI (12 rbs), Z. WANG (3 ast)

    ARGENTINA-BRASILE 93-89

    Un monumentale (a dir poco) Luis Scola trascina l’Argentina al successo contro il Brasile in una vera e propria battaglia.
    Dieci punti del numero 4 negli ultimi 3 minuti di gioco, 8 di fila, danno all’Argentina la vittoria sul Brasile per 93-89 nella partita più bella e appassionante vista finora al Mondiale. L’Argentina, pur priva di Ginobili e Nocioni, fa valere la sua esperienza e la superiorità assoluta del pivot degli Houston Rockets (37 punti per il capocannoniere del torneo, con 9 rimbalzi) che trova in Delfino (con il tiro dalla lunga distanza) e nel semi sconosciuto Jasen (con una difesa sublime) l’aiuto necessario per battere la squadra di Ruben Magnano, ex varesino, che con l’Argentina aveva vinto l’Olimpiade di Atene. Il Brasile ricco di talento, sospinto dai 32 punti dell’ex fortitudino Huertas, perde lucidità nelle azioni decisive e deve soccombere ma può camminare a testa alta per quello che ha fatto vedere in campo.
    Il primo tempo è un enigma, Delfino e Scola da una parte, Barbosa, Huertas e Varejao dall’altra guidano le 2 squadre a molti cambi di leadership dell’incontro (12 i cambi totali nel primo tempo, +6 Argentina, +3 Brasile i massimi vantaggi registrati), ed è Marcelo Machado, visto anche a Rimini, che con 8 punti in 5 minuti, riporta il Brasile dal -6 al +2 dell’intervallo (favolosa una sua tripla con annesso fallo che ha ricordato ai più la giocata con cui Sasha Danilovic decise un famosissimo derby di Bologna su un fallo di Dominique Wilkins!)

    Il Brasile prova la fuga a inizio ripresa (46-53), ma è fermato da 2 prodezze di Delfino che tiene a contato l’albiceleste. Il Brasile tiene duro e tenta di ammazzare l’incontro ma qui sale in cattedra Scola che diventa inarrestabile: e quando si rende conto che la difesa è concentrata tutta su di lui inizia a smistare anche assist per i compagni che puniscono ripetutamente dalla lunga distanza o con comodi appoggi sotto canestro. Poi il numero 4 dei Rockets si mette in proprio negli ultimi minuti: 2 canestri per l’85-79 (poi ricuciti da Huertas), e nell’ultimo minuto 3 prodezze in serie con canestro con le braccia di Varejao in faccia, palla rubata in difesa a Barbosa, nuovo canestro a 22 secondi dal termine dell’incontro (89-84), con una percentuale di difficoltà assurda. Il Brasile non si arrende neanche qui ma l’ultima tripla non serve a nulla visto che Scola si prende le sue responsabilità e dalla lunetta sigilla il risultato sul 93-89. 37 punti alla fine, nella grande festa albiceleste per l’ala grande di Houston che si gode il suo gioiello. Dall’altra parte ce ne sono 32 di Huertas che non bastano però ad uno splendido Brasile.

    Argentina: L. SCOLA (37 pts), L. SCOLA (9 rbs), P. PRIGIONI (8 ast)
    Brasile: M. TIEPPO HUERTAS (32 pts), T. SPLITTER (5 rbs), T. SPLITTER (2 ast)

  • NBA: Kaman nel mirino dei Dallas Mavericks

    E’ Chris Kaman l’obiettivo primario dei Dallas Mavericks per rinforzarsi sotto canestro. Il centro bianco, di nazionalità tedesca, dei Los Angeles Clippers, è reduce da una stagione stupefacente con la squadra californiana, tanto che ha ottenuto anche la convocazione per l’All Star Game disputatosi proprio a Dallas.
    A far decollare la trattativa potrebbe essere il suo amico Dirk Nowitzki, super stella tedesca dei texani, che lo ha consigliato, saggiamente, alla dirigenza dei Mavs.
    Tuttavia per ora i Clippers stanno respingendo ogni abbozzo di trade, visto che reputano il centro un tassello chiave in vista non solo del prossimo campionato, ma bensì anche per il futuro.

    Richard Jefferson è sempre più vicino al rinnovo con i San Antonio Spurs e già nelle prossime ore potremmo avere la notizia della sua firma. Jefferson dovrà però rinunciare a tanti milioni di dollari rispetto al suo vecchio contratto se vorrà continuare a giocare con i neroargento.

    Il procuratore di Linas Kleiza ha fatto sapere che ancora non ci sono novità per quanto riguarda il passaggio del suo assistito dai Denver Nuggets (squadra che detiene i suoi diritti anche se Kleiza nell’ultimo anno ha giocato in Europa, precisamente con l’Olympiacos Pireo) ai Toronto Raptors. Il tempo però stringe e quindi tra non molto ci sarà un comunicato che chiarirà la situazione del giocatore.

    I Boston Celtics sono interessati al forte difensore Ime Udoka. Nei giorni scorsi i biancoverdi avevano provato ad intavolare trattative per Matt Barnes, Larry Hughes, Antoine Wright e Rasual Butler, ma per un motivo o per un altro non sono andate a buon fine. Ora si spera in Udoka per tappare il buco lasciato da Tony Allen andato ai Memphis Grizzlies. Per quanto riguarda il ruolo di centro, dopo aver firmato Jermaine O’Neal, i Celtics potrebbero prendere un altro giocatore, visto che Kendrick Perkins dovrà restare a lungo ai box a causa dell’operazione ai legamenti del ginocchio. La dirigenza del Massachusetts sta dialogando con Kwame Brown, prima scelta assoluta dei Washington Wizards nell’anno 2001 (ora ha 28 anni) che però non ha rispettato le altissime attese, finendo presto nel dimenticatoio dopo il suo passaggio ai Los Angeles Lakers che non ha prodotto risultati.

    Tracy Mcgrady ha ricevuto un’offerta ufficiale da parte dei Los Angeles Clippers, ma voci ben informate dicono che stia aspettando una chiamata da parte dei Chicago Bulls. McGrady è fortemente interessato a giocare nell’Illinois nella squadra che fu di Michael Jordan, e vorrebbe chiudere lì la sua carriera agonistica.

    Miami vorrebbe ingaggiare un altro tiratore di esperienza: i nomi sono 2 sul taccuino di Pat Riley, quello di Michael Finley e quello di Jerry Stackhouse.

    Infine Rudy Fernandez ha chiesto alla sua franchigia, i Portland Trail Blazers, di essere ceduto in Europa (le sirene sono quelle del Real Madrid di Ettore Messina). Portland è indecisa sul da farsi visto che al Draft, quest’anno, è riuscita a prendere Luke Babbitt, gran tiratore, un pò la controfigura di Fernandez. Allo spagnolo erano (e sono) interessati fortemente i New York Knicks di Mike D’Antoni, ma la dichiarazione del giocatore di voler tornare in Europa, a questo punto, fa calare il sipario sulla possibile trattativa.

  • NBA: Le ultime voci di mercato e trattative [19 luglio 2010]

    Poche le voci di mercato in NBA visto che quasi tutti i free agent hanno trovato la squadra per cui giocare il prossimo anno.
    Vediamo in dettaglio le più importanti: Ronald “Flip” Murray sembra vicino a firmare per i Cleveland Cavaliers. Sul giocatore ci sono i soliti Miami Heat ed anche i Los Angeles Clippers e Chicago Bulls.

    Rudy Fernandez continua ad essere l’oggetto del desiderio di Mike D’Antoni e dei New York Knicks.

    Minnesota avrebbe proposto ai Cavs uno scambio significativo: Ramon Sessions, playmaker da sempre apprezzato in Ohio, ed il nuovo arrivato dai Jazz, Kosta Koufos per la guardia Delonte West. Cleveland ci sta pensando su ma lo scambio potrebbe anche concludersi a breve. Intanto si sta spargendo la voce dell’interesse dei Cavaliers per il free agent Matt Barnes, ottimo difensore che potrebbe prendere il posto in quintetto di LeBron James andato ai Miami heat.

    Shannon Brown ancora non ha trovato un punto d’incontro con i Lakers, ma a breve la situazione dovrebbe sbloccarsi.

    Sofoklis Schortsanitis, reduce dalla Summer League con i Los Angeles Clippers che detengono i diritti del giocatore in NBA, se non sarà tenuto a roster dai californiani, verrà dato molto probabilmente al Panathinaikos, in Grecia, dopo che il centro ha disputato le ultime 5 stagioni con la maglia dell’Olympiacos Pireo!

    Nuova puntata della telenovela Shaquille O’Neal-Atlanta Hawks: la franchigia della Georgia starebbe per rifirmare Jason Collins, il centro di riserva e questo potrebbe precludere l’arrivo di Shaq ad Atlanta, a meno che questa non sia una mossa tattica per far abbassare le pretese al centro veterano che ancora non ha trovato una squadra dove giocare il prossimo anno.

  • I Denver Nuggets acquistano Al Harrington

    E’ ufficiale l’acquisto di Al Harrington da parte dei Denver Nuggets. Come già anticipato poche ore fa (Leggi l’articolo relativo alle trattative NBA), Harrington era nel mirino di Dallas Mavericks e Denver, ma ovviamente, visto il posto da titolare che si prospetta ai Nuggets, ha optato per la franchigia del Colorado. Harrington, ex New York Knicks, 30 anni, ha firmato per 5 anni a 34 milioni di dollari.
    I Nuggets escono molto rafforzati con questa acquisizione che permette anche ad Anthony di riflettere bene sul fatto di non accettare la proposta di rinnovo contrattuale propostagli dalla sua squadra.

    In molti ora vedono molto più possibile il passaggio di Linas Kleiza ai Toronto Raptors dato che ora i Nuggets non dovrebbero pareggiare l’offerta dei Canadesi.

    Di contorno aggiorniamo le notizie relative alle nuove trattative che vedono i New Jersey Nets interessati a Luis Scola sul quale si è buttato anche il Panathinaikos. I Rockets sembrano molto lontani dal rinnovo con l’argentino che sta vagliando tutte le possibilità. Inoltre la squadra greca ha formulato delle offerte anche per altri 2 giocatori NBA ovvero Rudy Fernandez dei Portland Trail Blazers e Andres Nocioni dei Philadelphia 76ers.
    Shaquille O’Neal è stato contattato dai Miami Heat e potrebbe abbandonare l’idea di firmare con gli Atlanta Hawks per andare a vincere un ultimo titolo NBA in Florida.
    Sofoklis Schortsanitis potrebbe essere ingaggiato dai Los Angeles Clippers e lasciare l’Olympiacos Pireo.
    Kyle Lowry ha firmato per 4 anni (ultimo con opzione di rinnovo a favore della squadra) a 24 milioni di dollari con i Cleveland Cavaliers (ora Houston può pareggiare l’offerta e tenere il giocatore in Texas visto che è un free agent con restrizione) che tentano di firmare anche Adam Morrison sul quale però oltre a Bulls, Wizards, e Clippers, si sono fatti vivi anche i Celtics.

  • Camoranesi all’Olympiacos. Ecco il primo colpo di Marotta

    Liberarsi dei giocatori in esubero. E’ questo il diktat ribadito anche ieri da Andrea Agnelli al dg Beppe Marotta e stando alle indiscrezioni riportate da tutte le maggiori testate le operazioni in uscita sono iniziate con la cessione di Mauro German Camoranesi all’Olympiacos.

    L’oriundo con il contratto in scadenza nel 2011 ma fuori dai progetti di Del Neri, si trasferirà in Grecia liberando cosi la Juventus dall’ingaggio di sei milioni di euro. Alla Vecchia Signora andrà un compenso di circa due milioni di euro.

    Oltre a Camoranesi sembrano ormai in procinto di partire verso nuovi lidi sia David Trezeguet conteso da Napoli e Valencia, Grosso con destinazione Atletico Madrid e Poulsen verso la Bundesliga.

  • NBA: La lista e l’analisi dei free agent per il mercato più interessante della storia della NBA

    Parte oggi il mercato della NBA, e sarà l’Estate più calda dell’intera storia della NBA: mai così tanti campioni si sono ritrovati nella condizione di essere free agent tutti nello stesso anno!
    Volendo, anche una franchigia dalle potenzialità modeste, attingendo al mercato di questi 2-3 mesi potrebbe diventare una squadra da titolo, se ha creato spazio salariale per firmare qualcuno di questi grandi nomi.

    Di seguito proponiamo una scala gerarchica in base ai rapporti di forza che si sono venuti a creare nell’ultima stagione con annessa analisi del giocatore in questione. Alla fine daremo anche i nomi di 2 atleti che sebbene abbiano ancora il contratto garantito, secondo le ultime voci avrebbero chiesto di cambiare squadra.

    Ecco dunque la lista dei free agent (con almeno 15 nomi di lusso). Occhio alla top ten che si preannuncia fenomenale:

    40) Zydrunas Illgauskas (Centro, 35 anni, Cleveland Cavaliers): L’età è quella che è, ma la mano resta sempre pericolosa, anche dai 5-6 metri. Potrebbe essere molto utile per quelle squadre che hanno dei giovani centri in squadra e devono fare esperienza, visto che i suoi consigli potrebbero risultare molto utili.

    39) Amir Johnson (Ala Grande, 23 anni, Toronto Raptors): Durante l’infortunio di Chris Bosh, quest’anno, si è trovato catapultato in squadra e non ha demeritato, portando alla causa tantissima difesa, energia e anche qualche punto. Ancora in crescita tecnica, le squadre che stanno ricostruendo potrebbero anche puntare su di lui per il ruolo di ala grande.

    38) Kris Humpries (Ala Grande, 25 anni, New Jersey Nets): Nella stagione fallimentare di New Jersey ecco una piccola luce nel buio: il sostituto di Yi Jianliang ha prodotto alcune prestazioni fuori dal normale, ma è la continuità che manca. Un posto da titolare in una squadra di medio-bassa classifica potrebbe lanciarlo sul grande palcoscenico della NBA, anche perchè di “lunghi” nella Lega c’è sempre bisogno.

    37) Richard Jefferson (Ala Piccola, 30 anni, San Antonio Spurs): Stagione quasi fallimentare a San Antonio, in cerca di rilancio dopo una vita passata ad essere una delle stelle dei New Jersey Nets assieme a Jason Kidd e Vince Carter. Gli ultimi 2 anni a Milwaukee e San Antonio non gli hanno fatto certo onore ma il talento c’è e va riportato in superficie. Sarebbe ottimo anche come sesto uomo di lusso nel ruolo di ala piccola.

    36) Josh Howard (Ala Piccola, 30 anni, Washington Wizards): Talento pazzesco, ma qui il limite sono gli infortuni e la fragilità delle sue ginocchia, motivo per cui i Dallas Mavericks lo hanno tradato a metà stagione ai Wizards. Molto difficile che ritrovi l’esplosività perduta assieme ai suoi legamenti, ma la mano non cambia neanche se si hanno 60 anni e Howard se riuscisse a riciclare il suo gioco un pò più lontano da canestro potrebbe ancora dire la sua.

    35) Kyle Korver (Ala Piccola, 29 anni, Utah Jazz): Tremendo tiratore da 3, quest’anno ha avuto quasi il 54% dalla lunga distanza. Squadre povere nel settore degli specialisti da dietro l’arco dovrebbero farci un pensierino per risolvere i loro problemi.

    34) Wes Matthews (Guardia Tiratrice, 23 anni, Utah Jazz): Compagno di squadra di Korver a Utah, ha sorpreso il mondo intero in questa stagione: non draftato (ovvero nel Draft 2009 è finito fuori dai primi 60!) ha avuto un’occasione con i Jazz e ha dato prova di costanza, applicazione e sacrificio, riuscendo a prendersi in breve tempo il posto in squadra e diventando pericolosissimo sia dalla lunga distanza che da dentro l’area vista anche la stazza non indifferente. Molto vicino comunque al rinnovo con i Jazz.

    33) Drew Gooden (Ala Grande, 28 anni, Los Angeles Clippers): Per anni ci si è chiesti dove fosse il talento di questo “omone” che ha fallito in ogni squadra dove ha giocato, prima di arrivare, nell’ultimo giorno di mercato della scorsa stagione, ai Los Angeles Clippers, dove accanto a Kaman ha trovato la sua dimensione e fatto intravedere ottime cose: il problema è che dopo un anno di inattività per guai al ginocchio, il posto di ala grande titolare nei Clippers, sarà preso dalla prima scelta assoluta dello scorso Draft, ovvero Blake Griffin e ciò potrebbe spingere Gooden a trovarsi una nuova sistemazione.

    32) Derek Fisher (Playmaker, 36 anni, Los Angeles Lakers): Nella regular season sembra essere sempre un corpo estraneo nei Los Angeles Lakers, ma quando sente aria di playoff, il playmaker gialloviola si scatena e diventa essenziale per Kobe e compagni (e lo ha dimostrato ampiamente nella sua lunga carriera). Dovrebbe rinnovare per un’altro anno con i bi-campioni NBA.

    31) Nate Robinson (Playmaker, 26 anni, Boston Celtics): 175 centimetri scarsi di esplosività, non per niente ha vinto le ultime 2 edizioni dello Slam Dunk Contest all’All Star Game. Ma la testa va “curata” visti i numerosi sbalzi di concentrazione durante le partite che possono anche pregiudicare la vittoria di una gara.

    30) Jason Williams (Playmaker, 34 anni, Orlando Magic): Tornato in NBA dopo un anno sabbatico, il playmaker bianco dei Magic si ritrova senza una squadra ma le possibilità che Orlando lo rifirmi sono comunque alte: la sua esperienza sarà fondamentale anche in futuro per ritornare in Finale NBA.

    29) Ronnie Brewer (Guardia Tiratrice, 25 anni, Memphis Grizzlies): Non sarà mai un grande realizzatore ma la sua difesa è sempre di primo piano: autentico rubapalloni, non faticherà a trovare un ingaggio, anche se i problemi fisici quest’anno lo hanno molto limitato rispetto al solito standard di livello di gioco a cui ci aveva abituati.

    28) Travis Outlaw (Ala Piccola, 25 anni, Los Angeles Clippers): Ala piccola di livello assoluto, con un’altezza da ala grande che gli permette di tirare in testa agli avversari senza possibilità di essere stoppato dai suoi pari ruolo (un pò come succede per il fenomeno degli Oklahoma City Thunder Kevin Durant). Se è in serata può letteralmente incendiare il canestro avversario a suon di triple e tiri dalla media distanza, il suo pezzo forte del repertorio, ma quando si intestardisce nei momenti in cui la palla non entra risulta a dir poco dannoso per sè e per la squadra. Va “curato” in questi particolari e potrebbe essere un “big player” nei prossimi anni.

    27) Jermaine O’Neal (Ala Grande, 31 anni, Miami Heat): In forte parabola discendente come si è potuto vedere nell’ultimo anno disputato ad Indiana per poi essere ceduto prima a Toronto e poi a Miami. Il motivo di tutto ciò è oscuro, coi Celtics nei playoff ha avuto una percentuale realizzativa che ha sfiorato il ridicolo, ma il giocatore ammirato nei primi anni a Portland e in seguito ai Pacers non può essere scomparso nel nulla: serve dargli fiducia e non mortificarlo al primo errore, anche perchè è uno dei pochi “lunghi” che può abbinare classe e talento sia in attacco che in difesa vista la tecnica di tiro non indifferente.

    26) Shaquille O’Neal (Centro, 38 anni, Cleveland Cavaliers): Sull’orlo dei 40 anni, ormai più utile per far numero che per altri scopi, ha scritto la storia della Lega nei suoi anni ad Orlando, Lakers e Miami. Ma Shaq potrebbe ancora essere decisivo se centellinato con sapienza visto che la sua stazza sotto i tabelloni può risultare ancora decisiva per qualsiasi squadra.

    25) Mike Miller (Guardia Tiratrice, 30 anni, Washington Wizards): Ecco uno dei giocatori più completi dell’intera NBA: grandissimo tiartore dalla lunga distanza, ottimo passatore e anche efficace rimbalzista (quest’anno ha sfiorato più volte la tripla doppia, e nei Wizards sarebbe stata un’impresa di non poco conto!), appetito da diverse squadre non solo per le doti già elencate prima ma anche per un’intelligenza cestistica molto elevata, altruista quando serve, ma anche pronto a prendersi le sue responsabilità nei momenti difficili del match. Un jolly da non lasciarsi sfuggire, piace ad Orlando che lo portò nella Lega scegliendolo al Draft.

    24) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 31 anni, New York Knicks): Lontano anni luce dal fenomeno che ha monopolizzato l’NBA negli anni passati tra Orlando Magic e Houston Rockets, visibilmente ingrassato, è in cerca di una squadra da titolo con campioni veri per fare il gregario (prima volta nella sua carriera) ed aiutare i suoi eventuali nuovi compagni a conquistare l’NBA.

    23) Raymond Felton (Playmaker, 26 anni, Charlotte Bobcats): Piccolo playmaker dalle mani buone ma con poca sapienza in regia, tuttavia sarebbe un’ottimo cambio per chi già possiede un buon regista per fargli tirare il fiato nei momenti di stanca delle partite. Se non sviluppa la sua visione di gioco non potrà ambire ad essere un titolare fisso e un uomo franchigia come più volte espresso nelle sue interviste. Comunque il talento non manca e neanche i suoi corteggiatori.

    22) Al Harrington (Ala Piccola, 30 anni, New York Knicks): Giocatore tuttofare, segna da 2 e da 3, prende rimbalzi e contribuisce, se tutto va per il verso giusto, alle vittorie di squadra. Ma se le cose vanno male finisce molto spesso con il perdersi nel marasma generale senza riuscire a trascinare i compagni, è questo il vero limite di un giocatore che avrebbe potuto sicuramente dare di più al mondo del basket americano. Tuttavia ci sono ancora almeno 5 anni di carriera, si attendono progressi nella sua tenuta mentale.

    21) Channing Frye (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): Reduce dalla migliore stagione della sua carriera ha mostrato evidenti miglioramenti, soprattutto mettendo in piedi un tiro da 3 letale che nessuno si aspettava da un quasi centro come lui. Ala grande che Portland ha mandato a Phoenix ma visti i problemi nel settore lunghi con gli infortuni di Oden e Przbylla avrebbe fatto meglio a tenere. Non mancano le pretendenti per lui ma i Suns vorrebbero tenerlo, sempre a cifre ragionevoli.

    20) Brendan Haywood (Centro, 30 anni, Dallas Mavericks): Centro da non sottovalutare, non spettacolare ma molto concreto, ha cambiato marcia ai Mavs quest’anno con il suo arrivo dai Wizards in cambio di Josh Howard. Peccato che i texani non abbiano sfruttato il secondo posto ottenuto in regular season ma le sue quotazioni sono in ascesa e non avrà difficoltà a trovare una squadra in vista del nuovo anno agonistico.

    19) J.J. Redick (Guardia Tiratrice, 26 anni, Orlando Magic): In ombra per un paio d’anni nella panchina degli Orlando Magic, è letteralmente esploso quest’anno: guardia bianca con un tiro letale, ha mostrato oltre alla sua tecnica di tiro e ai punti che può mettere assieme in una serata, anche un notevole progresso nella tenuta mentale. Molte volte ha salvato i Magic con le sue “bombe”, è chiamato alla riconferma per stabilizzarsi nella cerchia dei migliori tiratori NBA.

    18) Udonis Haslem (Ala Grande, 30 anni, Miami Heat): Sempre molto concreto e tenace, standard di rendimento molto stabile, non accusa cali a livello mentale. Può essere molto utile sia da titolare in ala grande che uscendo dalla panchina vista la grande disponibilità che dà al coach e alla squadra. Prezioso, a cifre ragionevoli Miami potrebbe tenerlo, visto che punta a creare una squadra con 3 “big free agent” per competere immediatamente per il titolo.

    17) Linas Kleiza (Ala Piccola, 25 anni, Olympiacos Pireo): Può sembrare strano vederlo così in alto, ma basta pensare alle ultime 2 stagioni di Denver per capire il perchè: anno 2008-2009 (con il lituano) e Denver dà filo da torcere ai Lakers in Finale di Conference. Anno 2009-2010 (con Kleiza all’Olympiacos) e i Nuggets vengono distrutti dai Jazz al primo turno dei playoff. Se inserito nel giusto roster è un tassello a cui non si può rinunciare, a Denver farebbero carte false per riaverlo ed accoppiarlo a Melo Anthony nei ruoli di ala (sempre che Anthony resti ai Nuggets!)

    16) Josh Childress (Ala Piccola, 27 anni, Olympiacos Pireo): Compagno di squadra, quest’anno, all’Olympiacos di Kleiza, è pronto a ritornare in NBA, ma bisogna dare tanti soldi a questo atleta che sa fare tutto ma che in alcuni momenti spegne la lampadina nella sua mente.

    15) Tyrus Thomas (Ala Grande, 24 anni, Charlotte Bobcats): Il problema per questo atleta dai mezzi fisici straordinari è il prezzo che richiede per il nuovo contratto: a Charlotte non sono disposti ad investire così tanto anche se lui ha trovato nel North Carolina la sua dimensione reale dopo il fallimento ai Bulls. Situazione in evoluzione, dopotutto è stato sempre una seconda scelta assoluta!

    14) John Salmons (Guardia Tiratrice, 30 anni, Milwaukee Bucks): Dopo la strepitosa metà stagione (febbraio-maggio) dopo il suo arrivo a Milwaukee che è stata trascinata ai playoff da questo folletto dalla mano sartoriale, ecco che le ambizioni di Salmons iniziano a venire a galla: vuole una squadra da titolo e probabilmente i Bucks lo perderanno, ecco perchè la franchigia del Wisconsin si è cautelata prendendo dai Golden State Warriors il suo sostituto naturale Corey Maggette.

    13) Luis Scola (Ala Grande, 30 anni, Houston Rockets): Uno dei giocatori più graditi a qualsiasi General Manager NBA, grazie alla sua applicazione e alla sua durezza nel gioco fisico anche contro avversari molto più quotati e grossi. Houston tentenna nella decisione se rinnovare il contratto e l’argentino rischia di allontanarsi inesorabilmente dal Texas.

    12) David Lee (Ala Grande, 27 anni, New York Knicks): Straordinario rimbalzista che nell’ultima stagione si è scoperto anche realizzatore. Molte volte vicino ai 20 punti e 20 rimbalzi, altre volte ha toccato e superato queste cifre riuscendo ad attirare l’attenzione su di sè di oltre mezza NBA. Portland farebbe carte false per prenderlo ed affiancarlo a Camby, Aldridge e Oden per il settore lunghi più forte e completo dell’intera Lega. Lui vorrebbe restare a New York se si realizzasse il sogno LeBron James, ma il suo desiderio contrasta con i soldi che richiede alla dirigenza arancioblu per i suoi servigi.

    11) Ray Allen (Guardia Tiratrice, 35 anni, Boston Celtics): Il tiratore più forte attualmente in NBA (in questi giorni c’è anche la discussione su chi tra lui e il grande numero 31 degli Indiana Pacers, tal Reggie Miller, che bruciava la retina avversaria suon di triple, alcune volte impossibili, sia più forte dalla lunga distanza) ha il contratto scaduto con i Celtics e vorrebbe restare sempre in una squadra da titolo, se non con i biancoverdi almeno con franchigie di pari livello. Il record di tiri da 3 punti segnati in una gara di Finale NBA (ben 8 bombe quest’anno in gara 2 contro i Lakers) potrebbe giocare a suo favore e dargli un’altra possibilità in un club pronto a diventare campione.

    10) Rudy Gay (Ala Piccola, 23 anni, Memphis Grizzlies): Atletismo incredibile e talento in esplosione per il capitano dei Memphis Grizzlies. A soli 23 anni è uno dei pezzi pregiati di questo mercato e i Minnesota T-Wolves farebbero follie per portarlo in squadra. In rampa di lancio per diventare un All Star al pari di altri campioni, potrebbe spostare gli equilibri della Lega con un eventuale trasferimento, almeno così sperano i Timberwolves…

    9) Yao Ming (Centro, 29 anni, Houston Rockets): Sarebbe uno dei top five tra i free agent di questa Estate, ma i dubbi sulle sue condizioni fisiche (caviglie e piedi visto il grande peso che sono costretti a sopportare quando scende giù dopo ogni salto) sono un’incognita da non sottovalutare. Probabilmente resterà a Houston, visto che è vicinissimo ai 30 anni ed è stato una vita intera in Texas,  ma New York un pensierino lo farebbe volentieri al centrone cinese per ritornare in alto e ai fasti di Pat Ewing che ha scritto la storia dei Knicks nel ruolo di centro.

    8) Carlos Boozer (Ala Grande, 28 anni, Utah Jazz): Etica del lavoro e forza mentale sono i punti forti di questa ala grande scelta qualche anno fa dai Cleveland Cavaliers addirittura al secondo giro del Draft e che in pochi anni è diventato uno dei lunghi più forti della Lega, che andando ai Jazz ha scomodato anche il paragone con il grandissimo Karl Malone, assieme a John Stockton la storia della franchigia di Salt Lake City. Le mani sono ottime anche dai 6 metri, la potenza devastante e anche se manca qualche centimetro è superlativo anche a rimbalzo arrivando sempre abbondantemente sopra la doppia cifra. Teoricamente sarebbe quasi da 20 punti e 20 rimbalzi a serata, gran colpo per chi vorrà metterlo sotto contratto visto che i Jazz e la politica al risparmio della dirigenza non sembrano dargli conferma nello Utah.

    7) Joe Johnson (Guardia Tiratrice, 29 anni, Atlanta Hawks): Voci contrastanti su questa guardia tiratrice dalla stazza fuori dal normale: proprio questo è il punto di forza di Johnson che sfrutta i centimetri e i chili in più per fare ciò che vuole contro i diretti avversari. C’è chi lo da in partenza, chi invece lo conferma agli Hawks visto che la squadra ha già un’ossatura molto forte. Molto difficile capire cosa farà, certamente Atlanta per tenerlo dovrà fare un super contratto al suo leader se non vorrà diventare una squadra da Draft Lottery il prossimo anno.

    6) Paul Pierce (Ala Piccola, 32 anni, Boston Celtics): Teoricamente il capitano dei Celtics sarebbe libero sul mercato, ma in realtà non è proprio così perchè dopo una vita passata in biancoverde basterà sedersi ad un tavolo e trovare un accordo tramite 2 parole tra amici di vecchia data per la permanenza di “The Truth” nel Massachusetts. Le sorprese sono escluse, almeno apparentemente…

    5) Amar’è Stoudemire (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): La novità dell’ultim’ora per questa ala grande dallo strapotere fisico quasi imbarazzante, dal talento meraviglioso e dalla capacità di essere un “finisher” devastante è che si è riavvicinato ai Phoenix Suns e nelle prossime ore ci potrebbe essere la tanto attesa firma per la permanenza nell’Arizona. I problemi sorgerebbero qualora non si giunga al lieto fine con Stoudemire che non gradirebbe l’ennesima trattativa saltata e potrebbe voltare le spalle alla franchigia arancioviola.

    4) Dirk Nowitzki (Ala Grande, 32 anni, Dallas Mavericks): Il leader indiscusso dei Dallas Mavericks ha deciso un pò a sorpresa di uscire dal contratto non esercitando la sua opzione di rinnovo. La mossa è di difficile comprensione ma dovrebbe rifirmare per i Mavs anche perchè per accontentare il tedesco la proprietà, con Mark Cuban in testa, proverà a far arrivare in Texas il fenomeno LeBron James. Difficile, ma per Cuban niente appare impossibile.

    3) Chris Bosh (Ala Grande, 26 anni, Toronto Raptors): L’ala grande più talentuosa di tutta l’NBA è stanca del Canada e tra tutti i giocatori in scadenza e senza contratto è quello più sicuro di non rifirmare per la squadra di appartenenza. Le opzioni sono chiare: o firmare per una squadra texana (visto che lui è nativo di Dallas) per riavvicinarsi a casa, oppure andare a Miami, Chicago o New York assieme a James e Wade per vincere subito il titolo NBA. C’è anche l’opzione Lakers ma per averlo, attraverso un “sign and trade” coi Raptors, i gialloviola campioni dovrebbero mettere sul piatto della bilancia Lamar Odom ed Andrew Bynum! Difficile, ma per accontentare Kobe Bryant non ci si pone limiti.

    2) Dwyane Wade (Guardia Tiratrice, 28 anni, Miami Heat): Guardia tiratrice dal talento smisurato, la migliore della Lega. Wade è di Chicago ma ultimamente le voci su di un suo passaggio ai Bulls si sono affievolite, a Miami è a casa e si trova ottimamente. Se gli Heat, che hanno il monte salari più basso della Lega, riuscissero ad affiancargli altri 2 fenomeni tra i free agent che sono sul mercato, allora Dwyane non si muoverebbe, altrimenti restano vive le opzioni New York e forse anche Clippers per via dello scenario Hollywoodiano che Wade gradisce particolarmente essendo fenomeno sia dentro che fuori dal campo.

    1) LeBron James (Ala Piccola, 25 anni, Cleveland Cavaliers): Il primo posto è suo, il free agent più ambito nella storia della Lega. Più di mezza NBA è in fila per assicurarsi i suoi servizi sul parquet, giocatore a dir poco devastante che ha solo 25 anni, su cui si può costruire la fortuna di una franchigia. All around player, sa fare tutto e con estrema naturalezza, punti, rimbalzi, assist, stoppate, palle rubate, attacco e difesa più una leadership indiscussa all’interno dello spogliatoio vista la sua forte personalità! stupisce che a Cleveland non sia riuscito ad arrivare sinora al bersaglio grosso, ovvero il titolo di campione NBA. M.V.P. delle ultime 2 stagioni, Chicago smonterebbe la squadra per firmarlo e farne l’erede di Michael Jordan, i Clippers documenti falsi per contrastare lo strapotere dei cugini gialloviola dei Lakers e del mito Kobe Bryant, New York ne farebbe la pietra miliare per il prossimo decennio per vincere più titoli possibili e farne uno degli atleti più ricchi del Mondo intero grazie ai guadagni di una grande città come la “Grande Mela”, Cleveland invece punta a convincerlo dandogli carta bianca per comporre lui stesso la squadra con atleti a lui graditi, e staff dirigenziale e tecnico, facendo leva anche sul fatto che James è nativo di Akron, cittadina a pochi chilometri da Cleveland, e che in Ohio LeBron è riverito più di un Imperatore. Situazione molto fumosa e ingarbugliata, una città intera soffre, spera e attende la sua decisione che potrebbe cambiare il destino della franchigia. L’impressione è che Cleveland resti la prima opzione ma mai come questa volta le certezze potrebbero prima vacillare e poi crollare da un momento all’altro! Non resta che attendere…

    Menzioni speciali per 2 atleti che non si liberano dagli attuali contratti, ma che hanno manifestato, come già detto all’inizio, il desiderio di cambiare aria, e sono:

    1) Chris Paul (25 anni) dei New Orleans Hornets, assieme a Deron Williams il più forte playmaker della Lega e che è in partenza per altri lidi, visto anche il progetto degli Hornets che sta ricostruendo partendo dai giovani. Non che Paul sia vecchio, anzi ha solo 25 anni, ma avendo raggiunto già un certo status nella Lega, ha voglia di vincere e non può farlo certamente con una squadra che puntando sui giovani sarà competitiva al massimo tra 4-5 anni. Lakers, Blazers, Mavericks sono alla finestra, ci vogliono ottime contropartite ma gli Hornets non precluderanno i sogni del numero 3. La sua permanenza pare veramente difficile.

    2) Carmelo Anthony (26 anni): La situazione qui è un pò complicata perchè Anthony ha esercitato (non come i suoi colleghi Bosh, James, Wade, scelti tutti nello stesso anno al Draft) l’opzione di rinnovo per un ultimo anno ma i Nuggets, benchè abbiano proposto anche il rinnovo per altre 3 stagioni dopo il 2011, non vorrebbero perdere la loro stella a parametro zero come rischiano ora i Cavaliers, gli Heat e i Raptors. Ecco perchè oltre al rinnovo da 65 milioni di dollari, la dirigenza di Denver sta guardando a possibili scambi con altre franchigie in modo che se Anthony non dovesse firmare l’estensione, sarebbe ceduto all’istante per continuare ad essere competitivi grazie ad una trade che lasci inalterato il livello di talento della squadra. Situazione in evoluzione, Anthony è legato a Denver e ai Nuggets ma non si opporrebbe ad una cessione per far guadagnare qualcosa alla sua squadra.