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  • Mondiali 2010: le pagelle di Uruguay – Olanda 2-3

    Diamo le pagelle ai protagonisti di Uruguay – Olanda, gara valida per accedere alla finalissima del Mondiale e terminata 3-2 per gli Orange.

    URUGUAY

    Muslera 5.5: il portierino della Lazio non ha colpe sul missile di Van Bronckhorts che è valso l’1-0 ma è sembrato più incerto sul gol del 2-1 siglato da Sneijder. Un pò acerbo, deve ancora migliorare, alterna buone parate a cali di concentrazione. Non perfetto in alcune uscite.

    M. Pereira 6.5: riaccende la speranza Celeste accorciando le distanze sul 3-2 ma è troppo tardi. In difesa soffre le accelerazioni di Sneijder e Kuyt.

    Victorino 6: mandato in campo al posto di Lugano infortunato, controlla bene Van Persie ma va in difficoltà sulle incursioni di Sneijder.

    Godin 6: anche lui come il compagno di reparto ferma Van Persie ma si perde Robben in area di rigore che consente all’Olanda di portarsi sul 3-2. Resta comunque una bella rivelazione di questo Mondiale.

    Caceres 5.5: va in affanno su Robben che quando cambia passo è incontenibile, a volte deve ricorrere alle maniere forti. Ha l’attenuante che Tabarez lo ha schierato sulla fascia sinistra che non è quella di sua competenza.

    Perez 6: non sfigura, tiene bene il centrocampo ma cala alla distanza.

    Arevalo 6.5: tanta quantità in campo, sempre pronto, per qual che può, a limitare Sneijder. Un pò impreciso nella fase di impostazione.

    Gargano 6.5: parte titolare dal primo minuto per la prima volta in questo Mondiale e fa il suo lavoro da recupera palloni e di pressing a tutto campo. Una buona notizia per il Napoli.

    A. Pereira 5.5: spesso e volentieri impreciso ma tanta corsa.
    -> dal 78′ Abreu sv: Tabarez lo getta nella mischia sperando in una giocata “pazza” delle sue ma non incide.

    Forlan 7: grande cuore, il gol arriva sempre dai suoi piedi. Magica la sua giocata con finta che fa abboccare il difensore dell’Olanda, il tiro è buono ma non irresistibile e Stekelenburg decide di aiutarlo sbagliando una respinta che poteva essere facile regalandogli il quarto gol al Mondiale. Sempre pericoloso su punizione. Ha giocato un Mondiale ad altissimi livelli, uno dei migliori giocatori che abbiamo potuto ammirare.

    Cavani 6.5: tanto movimento in avanti, ma poche conclusioni verso la porta avversaria. Sarà sicuramente un uomo mercato.
    -> dall’84’ Fernandez sv

    OLANDA

    Stekelenburg 5: era risultato perfetto nelle gare precedenti, stasera è suo l’errore che consente a Forlan di pareggiare non respingendo un tiro dalla distanza centrale.

    Bouhlarouz 5: sostituiva Van der Wiel sulla fascia difensiva di destra ma risulta troppo impacciato e lento, fatica a controllare Forlan.

    Heitinga 5.5: a volte è troppo incerto, da rivedere anche se riesce a disimpegnarsi bene in qualche frangente.

    Mathijsen 5.5: come il compagno di reparto. Forlan è avversario ostico. Non era al meglio della condizione.

    Van Bronckhorts 7: il capitano merita il voto solo per il gol che estrae dal cilindro. Potenza e precisione uniche nella sua conclusione che beffa Muslera. Spinge bene sulla corsia di sua competenza.

    Van Bommel 6: la diga di centrocampo olandese questa volta soffre l’assenza del gemello di reparto De Jong.

    De Zeeuw 5: chiamato in causa a sostituire De Jong in mezzo al campo è costretto ad uscire a fine primo tempo per una scarpata in faccia. Un pò fuori dal gioco.
    -> dal 46′ Van der Vaart 6: sicuramente meglio di De Zeeuw. Si fa notare per una conclusione da fuori area che impegna Muslera svegliando un Olanda che fin li era in difficoltà.

    Robben 7: quando cambia marcia è imprendibile. Fa impazzire Caceres sulla fascia destra, la sua preferita e mette il sigillo alla partita realizzando il gol del 3-1 di testa, sicuramente non il pezzo migliore del suo repertorio.
    -> 91′ Elia sv

    Sneijder 7: segna ancora, è il suo quinto gol nel Mondiale che gli consente di agganciare Villa in vetta alla classifica marcatori. Il Pallone d’Oro è una questione tra loro due che andrà a chi tra Olanda e Spagna vincerà il Mondiale. I Tulipani hanno già staccato il biglietto per la finale, le Fuire Rosse devono ancora conquistarla.

    Kuyt 7: E’ la fortuna di qualunque allenatore. Poco appariscente ma determinante per gli equilibri tattici della squadra. Abbina la corsa in aiuto dei compagni alla qualità dei cross.

    Van Persie 5.5: Qualche passo avanti rispetto alle gare precedenti lo ha fatto ma da lui ci si aspetta molto di più.

  • Mondiali 2010: highlights Uruguay – Olanda 2-3

    E’ l’Olanda la prima finalista della 19esima edizione dei Mondiali. A Città del Capo, in Sudafrica, la squadra di Bert Van Marwijk ha battuto in semifinale con il punteggio di 3-2 l’Uruguay allenata dal Maestro Tabarez. I Tulipani passano in vantaggio al 17′ con il capitano Van Bronckhorst con un missile da 40 metri pennellato all’incrocio dei pali imparabile per il portiere Muslera, forse il gol più bello a cui abbiamo assistito in questo Mondiale. Il pareggio sudamericano arriva allo scadere con il solito Forlan con una conclusione da fuori area che sorprende il colpevole Stekelenburg.
    Nella ripresa uno-due terrificante dell’Olanda: al 70′ Sneijder rimette avanti gli Orange ma il gol è viziato dalla posizione irregolare di Van Persie che si trova sulla traiettoria della palla, 3 minuti più tardi il tris di Robben con un perfetto colpo di testa.
    Nel finale di gara, al secondo minuto di recupero, Maximiliano Pereira accorcia le distanze dando residue speranze ai suoi ma inutili sono gli ultimi assalti dell’Uruguay.
    Per l’Olanda si tratta della terza finale della sua storia dopo le sconfitte subite contro Germania (1974) e Argentina (1978) e attenderà la vincente tra Germania e Spagna.

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  • Olanda in finale, non basta il cuore dell’Uruguay

    E’ l’Olanda la prima finalista dei Mondiali di Sudafrica 2010.
    Gli “Oranje” battono l’Uruguay per 3-2 e raggiungono la loro terza finale della storia dei Mondiali.
    Nel primo tempo Van Bronckhorst e Forlan segnano due gol bellissimi, nella ripresa ci pensano Sneijder e Robben, sempre loro a spegnere le velleità della Celeste, brava comunque a crederci fino alla fine grazie al punto nel recupero di Maxi Pereira. La finale si tinge di arancione, ora sta a tecnico e giocatori riscrivere la storia!
    Non basta il cuore dell’Uruguay per strappare il pass per la finale ai rivali, ma la “Celeste” non ha nulla da rimproverarsi visto l’enorme impegno profuso sul campo, il grande spirito di sacrificio e quello di superare gli ostacoli più grandi.

    Le squalifiche di Fucile e soprattutto di Luis Suarez costringono Tabarez a cambiare il suo Uruguay: il C.T. della “Celeste” torna al 4-4-2, con il palermitano Cavani seconda punta al fianco di Diego Forlan. Lo juventino Caceres prende posto sulla sinistra in difesa, mentre a centrocampo c’è spazio anche per il napoletano Gargano. Lugano non ce la fa, al centro della difesa ecco Godin a formare la coppia centrale con Victorino. Anche Bert Van Marwijk è costretto a cambiare, causa squalifiche: non ci sono Van der Wiel e De Jong, al loro posto rispettivamente Boulahrouz in difesa e De Zeeuw a centrocampo. In attacco, conferma per i “fantastici 4”: Kuyt, Robben, Sneijder e Van Persie, ancora a cerca della defnitiva consacrazione.

    L’Olanda è la squadra più pericolosa in avvio: dopo 3 minuti la prima palla gol dell’incontro capita a Kuyt che prò non riesce a tenere palla bassa in girata con il destro. Non c’è dubbio che la squadra europea sia la più determinata in campo: al 13esimo solo il corpo dell’ “odiato” Van Persie non permette ad un tiro di Sneijder di trovare lo specchio della porta di Muslera.
    Ma al 18esimo gli “Orange ” passano lo stesso: un missile del capitano Giovanni Van Bronckhorst beffa Muslera da oltre 35 metri, per l’entusiasmo deoi circa 45 mila tifosi olandesi sugli spalti. Secondo gol subito per i sudamericani in tutto il Mondiale.
    La “Celeste” prova a reagire soprattutto attaccando la profondità con Cavani e Forlan, ma senza preoccupare più di tanto la solida retroguardia avversaria. A far paura sono le accelerazioni degli “Oranje” in ripartenza: al 30esimo Robben con uno scatto arriva al centro dell’area di rigore, ma è bravissimo Caceres ad anticiparlo di un soffio, appoggiando a Muslera. Il primo spunto degno di nota dell’Uruguay arriva al 35esimo, quando Cavani non sfrutta al meglio una palla persa dalla difesa olandese: il suo cross al centro viene contrastato prima di diventare pericoloso. Attenzione a dare per morto l’Uruguay però: il gol del pareggio arriva, ed è un altro tiro da incorniciare. Al 41esimo Diego Forlan finta con il destro, manda fuori giri Mathijsen, si sistema la palla sul sinistro e fa partire un bel tiro fiondato: conclusione centrale, ma uno Stekelenburg non impeccabile si fa bucare colpevolmente. Goffo il suo tentativo di alzare con il pugno, la sfera finisce in rete per l’1-1 uruguaiano. Si va all’intervallo in parità.

    Nel secondo tempo Van Marwijk decide di cambiare marcia ed inserisce Van der Vaart per De Zeeuw, ma a sorpresa sono i sudamericani a continuare a giocare rendendosi spesso pericolosi e sicuramente mostrandosi più in palla fisicamente rispetto agli avversari che sembrano spegnersi lentamente. Al 50’esimo Boulahrouz rischia di rovinare la gara olandese: troppo corto il retropassaggio per Stekelenburg, Cavani si avventa sulla sfera, ma il portiere è bravo a opporsi con il corpo, poi è Van Bronckhorst a salvare sulla linea di porta sul successivo tentativo di Alvaro Pereira. E proprio quando l’Uruguay sembra padrone del campo, dopo un paio di occasioni da una parte e dall’altra (punizione di Forlan e clamoroso errore di Robben quasi a porta vuota), ecco arrivare il vantaggio arancione: al 70esimo Sneijder trova un destro a giro che prima batte sul palo e poi finisce in rete. E’ il 2-1, anche se rimane il dubbio che la posizione di Van Persie sia di fuorigioco attivo. L’arbitro, l’uzbeko Irmatov, decide di lasciar correre: diventano cinque in gol al Mondiale del numero 10 olandese. Ma non è finita, anzi è solo l’inizio della fine per l’Uruguay (in soli 3 minuti!): infatti approfittando dello scompiglio nella difesa della Celeste, al 73esimo Robben infila in porta di testa un perfetto cross di Kuyt. E’ il 3-1 che ammazza la gara e affossa le velleità dell’Uruguay.
    Gli uomini di Tabarez cercano di buttare il cuore oltre l’ostacolo e solo al 92esimo riescono ad accorciare le distanze con il sinistro a giro di Maximiliano Pereira: è troppo tardi però, non c’è più tempo. L’assalto al fortino “Oranje” non porta gli effetti voluti anche se un paio di azioni mettono paura ai tifosi olandesi, anche perchè l’arbitro concede 3 minuti di recupero ma poi ne lascia giocare quasi 5. Vince l’Olanda, l’Uruguay si arrende ma a testa altissima!

    Uruguay-Olanda 2-3
    Uruguay (4-4-2): Muslera; M.Pereira, Victorino, Godin, M.Caceres; Perez, Arevalo, Gargano, A.Pereira; Forlan, Cavani. A disposizione: Castillo, Silva, Scotti, Eguren, Gonzalez, Abreu, A.Fernandez, S.Fernandez. Ct.: Tabarez.
    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Zeeuw (1’st Van der Vaart); Robben, Sneijder, Kuyt; Van Persie. A disposizione: Boschker, Vorm, Ooijer, Braafheid, Schaars, Afellay, Elia, Babel, Huntelaar. Ct.: Van Marwijk.
    Arbitro: Irmatov (UZB)
    Marcatori: 18′ Van Bronckhorst (O), 40′ Forlan (U), 25’st Sneijder (O), 28’st Robben (O), 47’st Maxi Pereira (U)
    Ammoniti: Maxi Pereira, Caceres (U), Sneijder (O)

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  • Mondiali 2010: Uruguay – Olanda. Streaming e formazioni

    Probabili formazioni URUGUAY – OLANDA (ore 20:30)

    URUGUAY (4-4-2): Muslera; M.Pereira, Victorino, Godin, Caceres; Perez, Arevalo, Gargano, A.Pereira; Forlan, Cavani.
    A disposizione: Castillo, Silva, Scotti, Eguren, Gozalez, Abreu, A.Fernandez.
    Ct: Tabarez.
    OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Zeeuw; Robben, Sneijder, Kuyt; Van Persie.
    A disposizione: Boschker, Vorm, Ooijer, Braafheid, Schaars, Afellay, Elia, Babel, Van der Vaart, Huntelaar.
    Ct: Van Marwijk.

    Potrai assistere alla partita direttamente dal tuo pc cliccando sul link che ti collegherà al canale: CANALE 1, CANALE 2, CANALE 3, CANALE 4, CANALE 5, CANALE 6, CANALE 7, CANALE 8, CANALE 9

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  • Mondiali 2010: L’Uruguay per sognare ancora, l’Olanda vuole la finale

    Questa sera a Città del Capo avremo il nome della prima finalista di questo Mondiale 2010.
    E sarà una tra Uruguay e Olanda ad arrivare al prestigioso appuntamento dopo un cammino esaltante per entrambe le formazioni, soprattutto per gli “Oranje” che nel turno precedente, i quarti di finale, hanno fatto fuori il Brasile super favorito nella corsa al titolo mondiale e che invece è stato rimandato a casa “con la coda tra le gambe”.

    La favola dell’Uruguay potrebbe invece continuare ancora, dato che la compattezza del gruppo “Celeste” è arrivata a livelli altissimi.
    Sognare non costa nulla, e il tecnico della Celeste Oscar Washington Tabarez sa che i suoi giocatori hanno tutte le carte in regola per ribaltare il pronostico. Queste infatti le sue parole alla vigilia dell’attesissima sfida:

    • Per la nostra storia, ci si è sempre aspettato molto dall’Uruguay, e siccome negli ultimi tornei non siamo stati all’altezza delle aspettative, un cammino come quello di quest’anno spicca ancora di più. Ma non vogliamo paragonarci alle squadre che hanno vinto i Mondiali del 1930 e del 1950, anche se possiamo ancora ripercorrere le loro orme. Il fatto che la gente guardi alla semifinale come la partita più importante degli ultimi decenni è comprensibile ma questo non aggiunge ulteriore pressione. L’Olanda è un avversario molto difficile ma non impossibile da battere. Rispetto al passato, è una squadra molto equilibrata, dietro non concedono nulla a differenza di altre nazionali olandesi che non davano tanta importanza alla fase difensiva“.

    Ha sottolineato l’ex allenatore di Cagliari e Milan. Poi ha commentato anche sulle assenze della sua squadra, soprattutto quella di Luis Suarez, diventato improvvisamente eroe nazionale dopo la parata al 120esimo minuto contro il Ghana che gli è costata l’espulsione ma che è valsa, a conti fatti, la qualificazione alla sua squadra:

    • Abbiamo abbastanza giocatori da mandare in campo, una squadra che merita tutta la fiducia“.

    Sulla sponda opposta, il ct olandese Bert van Marwijk sottolinea le qualità degli avversari:

    • All’inizio del torneo, l’avevo detto ai miei giocatori che si trattava di una squadra da prendere ad esempio. Ogni squadra ha il suo punto di forza, e per l’Uruguay è la passione. Domenica in allenamento, i giocatori erano un po’ stanchi. Ma oggi avevano già riacquistato la loro freschezza. Sono tutti molto ben preparati“.

    Van Marwijk respinge poi le accuse di una squadra dal gioco poco spettacolare:

    • Non abbiamo vinto per caso contro grandi squadre come il Brasile. Se si fanno dei gol è perché creiamo delle opportunità. Ma non è suffciente per essere sempre spumeggianti“.

    Uruguay oppure Olanda, dunque! E per entrambe si tratterà, in caso di qualificazione, della terza finale della loro storia: ottimi i precedenti della “Celeste” con 2 vittorie nel 1930 e nel 1950, un pò meno incoraggianti i precedenti degli “Oranje” con 2 sconfitte nel 1974 e nel 1978 ai tempi del calcio totale olandese con Johan Cruijff massimo esponente del movimento.

    E’ il quarto confronto tra queste due Nazionali: l’Uruguay si è imposto per 3 volte, l’Olanda una. Al Mondiale, però, l’unico precedente è favorevole agli “Oranje”, che nel ’74 si imposero per 2-0 in una gara della fase a gironi. Nelle sfide tra queste 2 nazionali, la vincitrice ha sempre segnato 2 reti: 3 di questi match sono terminati con il risultato di 2-0, l’altro si è concluso con il punteggio di 2-1. Contro l’Uruguay, l’Olanda potrebbe stabilire il proprio nuovo record di vittorie in una edizione della Coppa del Mondo, dopo aver eguagliato quello del 1974 (5 successi) battendo il Brasile ai quarti di finale. L’Olanda ha perso solo 2 delle 10 gare disputate contro nazionali sudamericane in Coppa del Mondo (escluse le partite perse ai calci di rigore). La nazionale uruguaiana non ha vinto nessuna delle ultime 13 gare contro avversarie europee ai Mondiali (6 pareggi e 7 sconfitte); l’ultimo successo dell’Uruguay contro una nazionale europea risale al 1970, quando si impose sull’Unione Sovietica per 1-0 ai quarti di finale. Diego Forlan ha segnato 4 reti in Coppa del Mondo finora (dal 2002 ad oggi), ma non ha ancora trovato la via del gol contro nazionali non africane.

    Poche ore al via, poi Sneijder e Robben da una parte e Forlan e Cavani dall’altra daranno il via ai fuochi d’artificio.

    Queste le probabili formazioni di Uruguay-Olanda, semifinale del campionato del mondo, in programma martedì sera (20.30) a Città del Capo.
    URUGUAY (4-3-3): 1 Muslera, 2 Lugano, 6 Victorino, 3 Godin, 22 Caceres, 16 M. Pereira, 15 Perez, 17 Arevalo, 7 Cavani 10 Forlan, 13 Abreu. (12 Castillo, 23 Silva, 8 Eguren, 11 A. Pereira, 20 A. Fernandez, 14 Lodeiro, 5 Gargano, 18 Gonzalez, 19 Scotti, 21 S. Fernandez). All.: Tabarez
    OLANDA (4-2-3-1): 1 Stekelenburg, 12 Boulahrouz, 3 Heitinga, 4 Mathijsen, 5 Van Bronckhorst, 6 Van Bommel, 14 de Zeeuw, 7 Kuyt, 10 Sneijder, 11 Robben, 9 Van Persie (16 Vorm, 22 Boschker, 13 Ooijer, 15 Braafheid, 18 Schaars, 20 Afellay, 19 Babel, 17 Elia 21 Huntelaar, 23 Van der Vaart). All.: Van Marwijk.
    Arbitro: Irmatov (Uzbekistan).

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  • Uruguay – Olanda Le probabili formazioni [live]

    Uruguay – Olanda Le probabili formazioni [live]

    Uruguay e Olanda si contendono questa sera la finalissima in Sudafrica tentando di entrare per la terza volta tra le prime due squadre al mondo. I sudamericani di Tabarez mancano dal ’70 mentre gli Orange del calcio totale ci arrivarono per ben due volte nel 74′ e 78′ cedendo poi la finale a Germania e Argentina.

    Questa sera una delle due continuerà a sognare. Gli Orange di Van Marwijk, partono con il favore dei pronostici anche se dovranno rinunciare a Van der Wiel e De Jong squalificati, l’Uruguay dovrà far a meno di Suarez anche se la sua assenza è valsa la semifinale e del dinamismo di Fucile.

    Tanti gli spunti interessanti della partita, dalla lotta a distanza tra i due numeri dieci Forlan e Sneijder al confronto tra Muslera e Stekelenburg. Dovrebbero giocare dal primo minuto i due italiani Caceres e Gargano.

    URUGUAY-OLANDA (Città del Capo, ore 20.30)
    Uruguay (4-4-2):
    Muslera; M.Pereira, Victorino, Godin, Caceres; Perez, Arevalo, Gargano, A.Pereira; Forlan, Cavani. A disp.: Castillo, Silva, Scotti, Eguren, Gozalez, Abreu, A.Fernandez. Ct: Tabarez.
    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Zeeuw; Robben, Sneijder, Kuyt; Van Persie. A disp.: Boschker, Vorm, Ooijer, Braafheid, Schaars, Afellay, Elia, Babel, Van der Vaart, Huntelaar. Ct: Van Marwijk.
    Arbitro: Irmatov (Uzb)

  • France Football: “Sneijder è un candidato al Pallone d’Oro”

    La stagione 2009/2010 per Wesley Sneijder sarà indimenticabile. Dopo aver accettato l’Inter a fatica in poco tempo ne è diventato il leader carismatico in campo tanto da diventare il tassello decisivo della stagione per la conquista del Triplete.

    Ma le soddisfazioni non finiscono qui. Il gran mondiale finora disputato con la sua Olanda della quale è anche il cannoniere principe lo ha praticamente portato in vetta nella lotta tra i possibili candidati al Pallone d’Oro. A tesserne le lodi e incoronarlo a favorito è proprio France Football, la rivista francese che ha istituito il premio e che dal prossimo anno in comune con la Fifa assegnerà il Pallone d’Oro Fifa.

    Il giornale francese scrive sull’olandese “Sneijder non è il piu’ grande nè il più forte in assoluto, ma quest’anno trasforma in oro tutto ciò che tocca. L’olandese dopo la trionfale stagione interista e l’ottima performance finora in Coppa del Mondo tanto da fare dell’olandese il possibile candidato al Pallone d’Oro”

  • Tutto il mondiale fuori casa: Olanda – Brasile

    Lo ammetto, stavolta forse ho esagerato. Va bene che non ho l’antenna a casa, va bene che questa rubrica si intitola tutto il mondiale fuori casa, va bene tutto, però stavolta forse ho esagerato.
    Da dove ho visto la partita? Dall’albergo. E dove sta l’albergo? A Istanbul. Ve l’avevo detto che stavolta avevo esagerato.

    Sono in viaggio con una gita aziendale e, di ritorno dall’escursione odierna, nel bar dell’albergo scopro che stanno ancora giocando la partita. Manca mezz’ora. Mi siedo, ordino una birra che probabilmente pagherò un occhio della testa (i bar degli alberghi non sono famosissimi per la loro convenienza), e mi metto a guardare quella che sono certo sarà una vittoria del Brasile. Troppo forti, troppo spettacolari, troppo il Brasile, alla fine dei conti. Anche se c’è da dire che tifo per l’Olanda. Il risultato in quel momento è sull’1 a 1. Scopro dalla grafica che Melo si è fatto un autogol, e mi appresto ad assistere alla sicura vittorias dei verdeoro.

    Seduti accanto a me ci sono 3 olandesi, due uomini e una donna. Non riesco a capire se sono padre, madre e figlio, oppure donna, giovane fidanzato ed estraneo capitato lì, oppure coppia gay con amica, oppure tutte le altre combinazioni che volete. I due uomini sono vestiti con la maglia dell’Olanda. Ora dimmi tu se uno deve partire per Istanbul e, sapendo che c’è la partita, si porta appresso la maglietta. Parti e non ti preoccupare, amico olandese.

    Capiremmo ugualmente che sei olandese, anche perché in mezz’ora tu e i tuoi compagni avete bevuto 10 birre. Ho temuto che, se ci fossero stati i supplementari, il bar dell’albergo sarebbe andato in sofferenza con le bottiglie. In caso di rigore, non so se sarebbero bastate le riserve dei bar accanto.

    Comunque, sono lì con gli olandesi, mentre davanti a noi c’è una comitiva di uomini che potrebbe essere di qualsiasi nazionalità. Potrebbero venire anche da Marte, fatto sta che tifano Brasile ma Brasiliani non sono.

    A un certo punto l’Olanda decide che, almeno per giustificare la maglietta di quei due accanto a me, deve fare qualcosa. Cross da destra, palla prolungata in maniera fortunosa con un colpo di testa ma dalla parte superiore, colpo di testa normale, palla dentro. Gol dell’Olanda.

    I tre accanto a me esultano vigorosamente, ma non è dato ancora sapere lo stato di parentela. Comincio a sospettare che siano zia, nipote e cugino. Ormai non riesco a capacitarmi di come funzionino le parentele in Olanda. Fatto sta che, parentele a parte, l’Olanda passa in vantaggio, ma mancano ancora venti minuti.

    Il Brasile attacca, ma non riesce a passare, l’Olanda attacca, ma sbaglia sempre qualcosa. Felipe Melo, che credo non abbia passato una delle sue giornate migliori, decide che per sgranchirsi le gambe vuole fare una passeggiata sulla coscia di qualcuno. To’, capita proprio che un olandese cada per terra e capita che Felipe Melo sia lì. Purtroppo le passeggiate saranno anche distensive e consolatorie, ma l’arbitro decide che Melo può andare a distendersi negli spogliatoi. Espulso dal campo, e credo che anche in Brasile gli convenga non farsi vedere per un po’.

    Il Brasile in dieci attacca alla disperata, l’Olanda in undici attacca male e sbaglia gol praticamente a porta vuota, forse perché ha a cuore la salute dei brasiliani e sa che in patria non verranno accolti con troppa gioia. Sarà già un buon risultato se gli apriranno lo spazio aereo per atterrare.

    I minuti passano, finisce la partita, e l’Olanda va in semifinale. Scongiurato il rischio di 4 sudamericane in semifinale e con esso il rischio di trasformare questa coppa del mondo nella coppa delle Ande.

    In serata credo che l’Uruguay abbia vinto contro il Ghana. Dico credo perché ho solo intravisto per un attimo sullo schermo di un televisore degli uruguayani che si accoppiavano senza ritegno in mezzo al campo, quindi credo avessero vinto oppure avessero scoperto l’amore. Purtroppo non sono riuscito a vedere la partita perché ero in un orrido locale turistico a vedere un’orrida danza del ventre accompagnata da un’orchestrina che suonava incessantemente musica popolare turca.

    Considerate che, dopo una serata di musica popolare turca, in questo momento avrei voglia di ascoltare un cd di sinfonie per vuvuzelas. E inoltre avevo scommesso sul Ghana, quindi mi sa che stavolta ci ho rimesso. Peccato, sarebbe stato un bel riscatto per il continente africano, ma anche a me quelle due lire non mi avrebbero fatto male.

    Chissà che fine hanno fatto gli Olandesi del bar dell’albergo. Ho due ipotesi: o sono andati a festeggiare, oppure sono all’anagrafe che decidono quale parentela intercorre tra di loro. In caso l’abbiano scoperto, spero che me lo facciano sapere, sennò sto in pensiero.

  • L’Uruguay in semifinale. Continua la maledizione africana

    L’Uruguay in semifinale. Continua la maledizione africana

    Si conclude ancora una volta ai quarti l’avventura di una squadra africana nella Coppa del Mondo, il Ghana però è andato veramente vicino all’impresa sprecando un calcio di rigore al 120′.

    Uruguay e Ghana danno vita ad una partita spettacolare senza tatticismi e con tantissime occasioni. Sono le Black Stars a comandare il ritmo del gioco nei primi 45′ minuti chiusi con il vantaggio grazie ad un siluro di Muntari che trova impreparato Muslera.

    Nella ripresa Tabarez butta nella mischia anche Lodeiro rendendo ancor più spregiudicato il 4-3-3 dell’Uruguay. Il Ghana sembra resistere alla forza d’urto dei sudamericani e con il solito Gyan e Boateng mette paura in contropiede.

    Ma è ancora Forlan a pescare dal cilindro la punizione del pari al 10 del secondo tempo. Le occasioni si susseguono ma il risultato non si schioda dal pari.

    AI supplementari il Ghana sembra avere più benzina e ha ben tre occasioni per andare in vantaggio. L’occasione più ghiotta capita però in pieno recupero quando Suarez stoppa di mano il gol qualificazione di Adiyiah. Dagli undici metri Gyan becca la traversa.

    Alla lotteria dei rigori risultano fatali gli errori di Mensah e Adiyiah. Uruguay in semifinale dopo 40 anni. Adesso l’Olanda, per il Ghana davvero una beffa ma il calcio africano dimostra di crescere.

    IL TABELLINO
    URUGUAY-GHANA 1-1 (5-3 dcr)
    Uruguay (4-3-3):
    Muslera; M. Pereira, Lugano (38′ pt Scotti), Victorino, Fucile; Perez, Arevalo, A. Fernandez; Cavani (31′ st Abreu), Suarez, Forlan. A disposizione: Castillo, Silva, Godin, Gargano, Eguren, A. Pereira, Lodeiro, Gonzalez, S. Fernandez, Caceres. All.: Tabarez
    Ghana (4-5-1): Kingson; Sarpei, Vorsah, John Mensah, Pantsil; Inkoom (29′ st Appiah), Annan, K. P. Boateng, K. Asamoah, Muntari (43′ st Adiyiah); Gyan. A disposizione: Agyei, Ahorlu , D. Boateng, Ayew, Amoah, Addy, Tagoe, Owusu-Abeyie. All.: Rajevac
    Arbitro: Benquerenca (Portogallo)
    Marcatori: 47′ pt Muntari (G); 10′ st Forlan (U);
    Ammoniti: Fucile (U); Arevalo (U); Pantsil (G); Perez (U); Sarpei (G); John Mensah (G);
    Espulsi: –

  • Brasile eliminato, Dunga deluso: “E’ colpa mia”

    La clamorosa eliminazione del Brasile dal Mondiale ai quarti di finale per mano dell’Olanda ha segnato il volto di Dunga. Visibilmente amareggiato e deluso il ct in conferenza stampa si è assunto tutte le responsabilità (come Lippi ndr) della disfatta verdeoro cercando di analizzare gli errori commessi e dando di fatto l’addio alla Selecao dopo 4 anni trascorsi da commissario tecnico:

    • La responsabilità è mia, non ci sono dubbi, sia nel bene che nel male. Tutto l’ho deciso io, rispettando anche il lavoro della stampa, dando le spiegazioni richieste, ma se non siamo riusciti ad andare avanti mi assumo la colpa. Noi tutti ci sentiamo umiliati.
      Nel primo tempo siamo andati molto bene, nella ripresa abbiamo sbagliato troppo, è mancata la giusta concentrazione ed in coppa del mondo questi errori si pagano
      “.
    • In questi quattro anni abbiamo ottenuto tanti buoni risultati, ma questo non cancella la grande delusione che proviamo adesso e che solo entrando nello spogliatotio si può capire. Posso però dire di essere orgoglioso di aver lavorato con questi ragazzi“.
    • Felipe Melo? Se giochiamo con un giocatore in meno, ed anche di qualità, la situazione si complica. Gli olandesi mettevano pressione all’arbitro su certe decisioni, per questo ho dovuto cambiare posizione a Bastos. Certo, non quel gesto non doveva essere fatto, ma solo chi è dentro il campo può capire“.
    • Il contratto? Ho firmato per quattro anni e sono stati rispettati“.