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  • NBA: Richard Jefferson continua con gli Spurs, Ivey ai Thunder

    E’ ufficiale la notizia che Richard Jefferson ha trovato, finalmente, l’accordo sul nuovo contratto con i San Antonio Spurs.
    L’ala piccola, finalista NBA per 2 volte con i New Jersey Nets, percepirà un compenso di 38 milioni di dollari per 4 stagioni.

    Carlos Arroyo, playmaker portoricano, svincolato dai Miami Heat, ha trovato un accordo per un nuovo contratto sempre con la franchigia della Florida. Le cifre e la durata dei nuovi termini non sono state però ancora rese note.

    Gli Oklahoma City Thunder hanno preso sul mercato dei free agent il playmaker Royal Ivey, che diventerà il terzo giocatore nel ruolo dopo il titolare Russell Westbrook ed il sostituto di quest’ultimo, ovvero Eric Maynor. I Thunder completano così l’organico in vista della prossima stagione, resta da vedere chi tra i giocatori che sono attualmente nel roster verrà “parcheggiato” a Tulsa (la squadra di partnership dei Thunder che gioca la Lega di sviluppo, ovvero la D-League) e chi verrà tagliato. Attualmente i giocatori sono 19 quindi 4 di questi sono in esubero. Pleiss dovrebbe rimanere in Europa a maturare, Latavious Williams e Ryan Reid dovrebbero andare a Tulsa e quindi uno dei rimanenti atleti dovrà essere tagliato (o scambiato sul mercato per una scelta futura) visto che possono esserci 15 giocatori nel roster di squadra: gli indiziati sono D.J. White, Morris Peterson e B.J. Mullens.

    I Philadelphia 76ers hanno firmato il free agent Tony Battie, per coprire meglio il ruolo di centro.

    Sacramento e Milwaukee si scambiano Brockman e Jackson.

  • NBA: Ecco i nomi per il team U.S.A. in vista del Mondiale

    Sono stati resi noti i nomi dei 21 atleti che parteciperanno al training camp della nazionale degli Stati Uniti d’America, dai quali poi usciranno i 12 giocatori che rappresenteranno il Paese nei Mondiali di Turchia a settembre.

    Da premettere che il “Dream Team” degli anni passati non ci sarà viste le defezioni dei vari Kobe Bryant, Dwyane Wade, LeBron James, Chris Bosh, Dwight Howard, Carlos Boozer, Carmelo Anthony, Chris Paul, Deron Williams che per motivi personali hanno deciso di declinare l’invito di coach Mike Krzyzewski e che quindi non saranno disponibili per i Mondiali.
    Si tratterà di una selezione nuova, fatta di ottimi giocatori (che potranno fare bene durante la manifestazione), ma non parliamo di superstar quali quelle appena elencate.
    Tutto ruoterà attorno al talento senza fine di Kevin Durant, unico atleta che può essere paragonato ai precedenti. Il numero 35 degli Oklahoma City Thunder sta bruciando tutte le tappe e i suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti: a soli 21 anni è stato il più giovane vincitore della classifica marcatori, il suo status di campione è ormai dichiarato da tutti gli addetti ai lavori della NBA ed il prossimo anno sarà chiamato a portare la sua squadra verso traguardi importanti.
    Al suo fianco ci sono ottimi giocatori come Rajon Rondo (che finalmente non ha rifiutato la chiamata della Nazionale), Derrick Rose, talento dei Chicago Bulls, Tyreke Evans (in rampa di lancio dopo aver vinto il titolo di matricola dell’anno lo scorso anno con i Kings e primo atleta del dopo Michael Jordan a chiudere con oltre 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita al primo anno da rookie, dopo ovviamente “Sua Maestà”), atleti dal fisico esplosivo come Rudy Gay e Gerald Wallace e poi i compagni di Durant ad OKC ovvero Russell Westbrook e Jeff Green. Forse manca qualcosa sotto canestro, nel ruolo di centro, dove il solo Stoudemire non potrà giocare tutti i 48 minuti delle partite (anche se il suo fisico ed il suo talento potrebbero anche permetterglielo), ma si potrà ovviare con il giusto spirito di sacrificio.
    Insomma, gruppo sul quale si deve lavorare ma che può dare soddisfazioni viso che è molto bene amalgamato. Con la certezza di Kevin Durant…

    I 21 convocati del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans (Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee (Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)

  • NBA, Summer League: Wall e Cousins da applausi, Turner in difficoltà

    Non è il palcoscenico più importante per convincere scettici ed opinionisti, ma certamente la Summer League, ogni anno, dà molte indicazioni su chi potrebbe fare bene in NBA, essendo la vetrina più importante per tutti i giovani usciti dal Draft o reclutati dalle franchigie in giro per gli “States”.
    Ecco dunque i primi verdetti:

    Sicuramente tra i promossi ci sono John Wall e DeMarcus Cousins. Wall, prima scelta assoluta quest’anno al Draft, ragazzo sul quale i Washington Wizards stanno ricostruendo il loro futuro, ha chiuso con la migliore media punti del torneo (23,5), e quasi 8 assist per gara, chiudendo 2 volte in doppia doppia. Record di punti contro New Orleans con 31 punti a referto, latitante nel tiro dalla lunga distanza (1/8) ma i margini di miglioramento ci sono tutti. Il premio di migliore giocatore è andato però a DeMarcus Cousins, suo compagno di squadra a Kentucky University, quinta scelta assoluta dei Sacramento Kings che dimostrano ancora una volta di saper operare molto bene in sede di Draft dopo aver preso lo scorso anno, con la quarta chiamata, il futuro rookie of the year (matricola dell’anno) Tyreke Evans. Kings che grazie a Cousins coprono il buco sotto canestro per molti anni. In sostanza il centro di Sacramento ha chiuso con 14,5 punti e 9,8 rimbalzi per gara.
    Tra i giocatori al secondo anno grandi numeri per il play di Philadelphia Jrue Holiday (19,3 punti e 6 assist di media a Orlando) e l’ala di Golden State Reggie Williams (22,6 punti tirando 41,1% dal campo e 42,3% da tre a Las Vegas). Buone indicazioni da Landry Fields, Andy Rautins e Jerome Jordan, tre giocatori che i New York Knicks hanno scelto al secondo giro del Draft. Ottimo anche Paul George degli Indiana Pacers, forse snobbato da molte squadre (è finito al decimo posto al Draft) ma che meritava qualche posizione migliore. Bene Al Farouq Aminu dei Clippers con 15 punti di media a partita, Greg Monroe con 14 abbondanti a cui ha aggiunto 8 rimbalzi. DeMar DeRozan, al secondo anno ha fatto vedere buone cose finendo terzo in classifica marcatori: buona notizia per Andrea Bargnani e per Toronto, un pò meno per il nostro Marco Belinelli visto che DeRozan occupa il suo stesso ruolo (guardia tiratrice) in squadra.

    Tra i bocciati trova posto invece la seconda scelta assoluta Evan Turner dei Philadelphia 76ers. Nel torneo di Orlando l’ex Ohio State ha chiuso con 9,4 punti di media e il 33,3% al tiro, mettendo insieme più palle perse (3,4) che assist (2,8) e non riuscendo mai a segnare più di 13 punti nelle 5 partite disputate. Cifre che non gli rendono certamente onore, anche per quello che ha dimostrato di saper fare nel torneo NCAA. Più ombre che luci anche per Derrick Favors: la terza scelta assoluta del Draft ha giocato con i Nets il torneo di Orlando, lasciando però il palcoscenico a Terrence Williams che ha letteralmente incantato gli osservatori presenti. L’unica buona prova Favors l’ha offerta nell’ultima gara, quando con Williams tenuto in panchina per la maggior parte del match ha chiuso con 23 punti e 11 rimbalzi. Troppe ombre e poche luci anche per Hasheem Thabeet, seconda scelta assoluta al Draft dello scorso anno, reduce da una stagione difficilissima con Memphis (che lo ha visto addirittura finire in D-League per qualche partita!). Il tanzaniano ha giocato 5 gare con i Grizzlies a Las Vegas, facendo buone cose solo nella terza sfida, in cui ha chiuso con 21 punti, 14 rimbalzi e ben 6 stoppate. Le altre gare invece sono state molto povere di contenuti, l’altezza molte volte non fa la differenza (Thabeet è alto 223 centimetri).

    Senza infamia e senza lode la Summer League della nona scelta assoluta Gordon Hayward degli Utah Jazz, che nell’ultimo torneo NCAA stava portando la sconosciuta Butler University al titolo.

    Non sono stati oggetto di valutazione nè la quarta scelta assoluta, Wesley Johnson dei Minnesota Timberwolves, nè la sesta, ovvero Ekpe Udoh dei Golden State Warriors a causa degli infortuni. Johnson ha giocato 22 minuti segnando 10 punti nella prima gara ma si è procurato un infortunio al tendine del ginocchio, Udoh invece dovrà restare ai box per circa 6 mesi per un infortunio al polso. Non ha fatto in tempo a mettere piede sul parquet il centro bianco, dal fisico imponente, Cole Aldrich, scelto dagli Hornets ma scambiato subito con i Thunder. L’11esima scelta assoluta per problemi burocratici di transfer ha dovuto vedere giocare i suoi nuovi compagni dalla panchina, perdendo la possibilità di mettersi in mostra.

  • New Jersey ha un nuovo General Manager, è Jeff Bower degli Hornets

    I New Jersey Nets, come già anticipato nei giorni scorsi, hanno un nuovo G.M.
    Si tratta di Jeff Bower, ex dei New Orleans Hornets, che ha accettato la proposta dei Nets dopo un periodo di riflessione.
    New Jersey aveva provato a strappare Joe Dumars ai Detroit Pistons, ma il vice presidente della franchigia del Michigan aveva declinato elegantemente le avances.
    Il vero obiettivo sarebbe stato Sam Presti, General Manager degli Oklahoma City Thunder, che nonostante la giovane età (34 anni) e la poca esperienza in NBA (solo dal 2007 è nella Lega quando i Seattle Sonics lo scelsero per riportare in alto la franchigia, poi trasferitasi l’anno dopo ad Oklahoma City) ha dimostrato di essere uno dei migliori manager in circolazione costruendo una formazione molto competitiva nel giro di pochi anni, tassello per tassello. Ma Presti non ha voluto abbandonare la sua “creatura” ora che è arrivata a compimento dell’opera. I Thunder, per inciso, saranno una delle formazioni di testa delprossimo anno NBA e molto probabilmante anche per gli anni seguenti.
    L’acquisizione di Bower (ringraziato calorosamente in un comunicato dal proprietario George Shinn, per l’ottimo lavoro svolto nei 14 anni di permanenza agli Hornets) potrebbe creare un effetto domino, anche perchè a New Orleans ancora non hanno in mano il nome del sostituto. Anche se tutti gli indizi portano a Kevin Pritchard, ex G.M. dei Portland Trail Blazers, fatto fuori solo da poche settimane.
    Nelle prossime ore potremmo saperne di più e vedere gli effetti della mossa dei Nets.

  • James – Cleveland, c’eravamo tanto amati…

    Come in tutte le storie che non hanno un lieto fine, come quasi sempre accade quando ci si lascia per percorrere strade differenti, resta sempre un pò di odio, un pò di “astio” da chi viene “mollato” (e si sente tradito) verso la persona che ha interrotto un cammino comune.
    E’ accaduto sempre e sempre si verificherà questa situazione, e non ci sono esempi solo nella vita reale, ma anche nel mondo (fittizio) dello sport quando ci si lascia lo si fa sempre in modo brusco, inaspettato e doloroso.
    Succede che un giocatore di nome LeBron James, da tutti ritenuto sin dal suo ingresso (e forse anche prima) in NBA il cestista più forte e dominante del mondo, decide di abbandonare la sua città, quella che gli ha dato i natali (visto che Akron dista pochi chilometri da Cleveland) che lo ha visto crescere come atleta e come uomo, sia di sport che di immagine, che lo ha sempre trattato più che come un re, come un vero e proprio imperatore senza eguali.
    Succede che un’intera città si senta tradita e delusa, irritata forse dal gesto di irriconoscenza del “Fenomeno”, una comunità che ripiomba improvvisamente nella paura di ricadere nell’anonimato, che sente improvvisamente la paura di attraversare di nuovo una perenne e dolorosa agonia. Cleveland, una delle poche città statunitensi che non ha mai vinto un titolo sportivo, in nessuna categoria, che sia basket, football, hockey, baseball.
    Succede che chi va via ha parole dolci e d’amore per i suoi ex tifosi e la sua ex città, succede che chi viene abbandonato sul più bello ha parole di fuoco ed amare nei confronti del “traditore”, dell’ingrato che ha abbandonato tutto e tutti per andare a vincere facile in un’altra città, con un’altra squadra, a dare soddisfazione a nuovi tifosi, un “Re” che va a mettersi al servizio di un altro “Re”visto che Wade a Miami ha più considerazione e ammirazione rispetto ad un James qualunque: gli Heat sono la sua casa, la città è il suo campo in cui muoversi!

    Personalmente penso che se io fossi il migliore nel fare un qualcosa nella mia modesta vita, mi piacerebbe giorno dopo giorno sfidare chi è considerato secondo dietro di me, e poi sfidare il terzo, poi il quarto e così via e riiniziare di nuovo il giorno dopo con una nuova e stimolante sfida ai miei avversari più diretti. Non riuscirei ad unirmi ad uno di loro per cercare di ottenere qualche cosa, qualche vittoria, o qualche successo personale: se si vince da soli il merito sarà maggiore e la considerazione di essere il più forte sarà molto più alta. Non sto denigrando la compattezza di un’unione o di un gruppo, ma nello sport se si vuole dimostrare di essere i più forti, lo si deve fare da soli, al massimo con qualche necessario aiuto, ma non si deve, a mio avviso, sbaragliare la concorrenza sapendo di “vincere facile” (come diceva un famoso spot televisivo!)
    Questo il mio pensiero, ma è molto personale e criticabile, probabilmente James con questa scelta ha dimostrato di essere un pò debole, non è stato lui capace di attirare giocatori bravi nella sua città, ma è stato lui ad andare ad unirsi agli altri, nel “regno” che già appartiene a qualcun altro, abbandonando il suo mondo a Cleveland.
    Probabilmente ha lasciato molto per starda con questa scelta: Durant potrebbe essere il prossimo M.V.P. della regualar season per almeno un decennio. Pensate ad un ventunenne che già quest’anno arriva secondo dietro James nella speciale classifica, e valutiamolo il prossimo anno con il “King” a dividersi i meriti con Bosh e Wade per i successi, e Durant a guidare una banda di ragazzini terribili per i parquet NBA, e magari facendo arrivare i Thunder ai livelli più alti in NBA.
    Pensate se Bryant e i Lakers facessero un’impresa e riuscissero a strappare il titolo a Miami il prossimo anno: LeBron sarebbe ricordato come il più grande perdente della storia del basket, altro che “Prescelto”!
    Stiano tranquilli i grandi della storia NBA, in primis Michael Jordan: il loro posto nell’Olimpo del basket non sarà scalfito dal nuovo alfiere degli Heat!
    Ma queste sono tutte ipotesi, la parola poi spetterà al campo il prossimo anno, e staremo a vedere chi avrà avuto torto e chi ragione.

    Queste sono comunque le parole di James e del proprietario dei Cavs, Dan Gilbert, dopo l’annuncio di LeBron ieri notte.

    LEBRON JAMES:

    • Non è sempre stato nei miei piani, perchè non pensavo fosse possibile. Ma l’offerta dei Miami Heat, che si sono messi nella posizione di avere sufficiente spazio salariale per poterci firmare tutti e 3, era troppo invitante. Wade e Bosh sono 2 dei più grandi giocatori oggi nella Lega. E’ la mia migliore opportunità per vincere. Saremo una ottima squadra. Amo Cleveland, che è la mia città ma io voglio vincere. Sono legato agli abitanti ed ai tifosi di Cleveland, ma la mia è una scelta professionale!

    DAN GILBERT:

    • LeBron James è un ingrato, il nostro ex eroe è fuggito davanti ad una delle sfide più importanti della sua vita, non merita il nostro rispetto (riferito ai tifosi Cavs), anzi fate attenzione alle parole che dice, contro Boston negli ultimi playoff si è visto che non ha dato il 100% per la squadra, forse aveva già deciso allora tutto il suo futuro e non come dice ora che è stata una scelta presa poche ore prima di annunciarla!

    Gilbert insomma non le ha mandate a dire, ma capiamo sicuramente tutto il suo stato d’animo…

  • NBA: I risultati della terza giornata della Summer League di Orlando

    Terza giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA. In campo tutte le 8 franchigie.
    Questi i risultati: i Celtics battono agevolmente i Charlotte Bobcats che finora non avevano conosciuto l’onta della sconfitta. Per i biancoverdi ottima la prova del neo arrivato Janning con 20 punti e 8 rimbalzi, mentre Sims realizza 18 punti in soli 15 minuti di impiego! In ombra Henderson per i Cats con soli 7 punti, 12 per Derrick Brown e 10 per il match winner di ieri contro Oklahoma City, ovvero Pargo.

    Terza partita e terza sconfitta per i Magic padroni di casa, questa volta battuti dai New Jersey Nets e da un grande James (non LeBron ovviamente, si tratta solo di un omonimo) autore di 30 punti. Williams ne aggiunge 22, mentre Favors, terza scelta assoluta al Draft, per problemi di falli, riesce a mettere assieme solo 4 punti. Per Orlando 29 punti di Crawford, 16 di Davis e nuova sconfitta da digerire.

    Indiana batte Utah grazie al trio delle meraviglie McRoberts-Stephenson-George rispettivamente con 21, 19 e 15 punti a referto. Ai Jazz non bastano i 19 di Koufos. Opaco Hayward con soli 7 punti e pochi tiri presi nei suoi minuti di impiego sul parquet.

    Infine ottima vittoria degli Oklahoma City Thunder sui Philadelphia 76ers. James Harden continua a guidare i compagni con 21 punti ed un atteggiamento da vero leader, qualità per cui la franchigia nello scorso Draft lo scelse come terzo assoluto nella Lega. Sotto lo sguardo vigile di Kevin Durant, in panchina per stare vicino ai compagni, e per festeggiare con loro il fresco rinnovo contrattuale (Leggi l’articolo), Oklahoma City mette la museruola ad Evan Turner che chiude con soli 4 punti segnati per i Sixers. Ottimi invece, per Philly, Holiday con 25 punti, Speights con 20 e Meeks con 16. Per i Thunder, privi di 2 pedine chiave come Ibaka e Weaver, bene il centro Mullens con 16 punti e che da stasera potrebbe lasciare il posto in squadra al titolare Cole Aldrich, atteso alla firma con OKC in giornata.

    Risultati Summer League di Orlando, terza giornata:

    • Boston Celtics – Charlotte Bobcats 92-71
      (Bos: Janning 20, Sims 18, Carroll 13 – Cha: Brown 12, Pargo 10, Ajinca 9)
    • Orlando Magic – New Jersey Nets 91-94
      (Orl: Crawford 29, Davis 16, Korolev 13 – NJ: James 30, Williams 22, Uzoh 11)
    • Indiana Pacers – Utah Jazz 83-74
      (Ind: McRoberts 21, Stephenson 19, George 15 – Uta: Koufos 19, Jeffers 11, Gaines 8)
    • Oklahoma City Thunder – Philadelphia 76ers 89-80
      (OKC: Harden 21, Mullens 16, Shakur 11 – Phi: Holiday 25, Speights 20, Meeks 16)
  • NBA, free agent: Boozer va ai Bulls, Durant rinnova con i Thunder [8 luglio 2010]

    Dopo il colpaccio di Miami che è riuscita a trattenere in squadra la sua stella Dwyane Wade e ad affiancargli un’altra superstar come Chris Bosh, strappato ai Toronto Raptors di Bargnani (Leggi l’articolo), si vanno delineando sempre di più i roster per la prossima stagione. Questa sera ci sarà l’annuncio di LeBron James in diretta TV che comunicherà la sua nuova squadra (e potrebbero essere, secondo fonti vicine al giocatore, proprio gli Heat di Wade e del neo acquisto Bosh!), ma le altre franchigie non stanno certo a guardare: i Chicago Bulls infatti hanno firmato il free agent, svincolato dagli Utah Jazz, Carlos Boozer.
    Per lui contratto quinquennale a 80 milioni di dollari.
    Ottima aggiunta per la squadra del nuovo coach Tom Thibodeau che copre il buco di ala grande che in questi ultimi anni aveva dato parecchi problemi alla franchigia dell’Illinois.

    Anche Ray Allen ha una squadra per il prossimo anno e saranno sempre i Boston Celtics. L’accordo è stato trovato sulla base di 2 anni ma le cifre ancora non sono state rese pubbliche anche se si vocifera di un contratto da 10 milioni di dollari all’anno.

    Non era un giocatore in scadenza (lo sarebbe stato la prossima Estate) ma su di lui la fila di pretendenti era già diventata chilometrica. Per questo motivo il suo General Manager, Sam presti, ha deciso di giocare d’anticipo e proporre un lungo e sostanzioso rinnovo alla sua stella più luminosa, Kevin Durant, nuovo fenomeno del basket NBA che quest’anno ha condotto gli Oklahoma City Thunder ai primi playoff della loro giovane storia (dopo il trasferimento da Seattle) e che si è laureato più giovane miglior marcatore della storia della Lega professionistica americana con 30.1 punti per partita.
    L’accordo è stato trovato sulla base di 5 anni (il massimo di durata per la fascia di età in cui è compreso Durant) ma il numero 35 di OKC ha dimostrato che non vuole soldi ma poter vincere: il suo contratto non è stato fatto al massimo salariale (percepirà 85 milioni di dollari), lasciando qualche milioncino alla società per poter rifirmare anche i suoi giovani compagni, che sono tanti e se non sono talentuosi come lui poco ci manca. Uno dei grandi problemi di Oklahoma è che a livello di budget non può competere con le grandi città americane e necessariamente la dirigenza vorrebbe restare sotto le soglie della luxury tax per non pagare fondi extra alla NBA. Il probelma è evidente se si pensa che prossimi ai rinnovi saranno in primis Jeff Green e Russell Westbrook, altre 2 pietre miliari della franchigia, poi si tratterà anche con James Harden e Serge Ibaka, per non parlare degli altri giocatori di contorno che sono sempre giovani sui 20 anni ma promesse sulla via dell’esplosione. Ecco che quindi in questa ottica si vede il rinnovo di Durant, che prima di tutto sente i suoi compagni di squadra come amici dentro e fuori dal campo e che assieme a loro vorrebbe costruire qualcosa di veramente importante che possa restare nella storia della NBA. I Thunder sono molto accreditati di dare fastidio a chiunque il prossimo anno, visto il progetto in piena evoluzione ed esplosione.
    L’annuncio è stato dato nei modi più semplici possibili, con ringraziamenti a famiglia, amici e compagni di squadra. Senza dirette TV o altre trovate megalomani…

  • NBA: I risultati della seconda giornata della Summer League di Orlando

    Seconda giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA.
    Sono scese in campo tutte le 8 franchigie iscritte alla manifestazione.

    Spunti di rilievo anche ieri notte: Gli Utah Jazz hanno inflitto ai padroni di casa Orlando Magic la seconda sconfitta in 2 partite. Buone le prove del rookie Gordon Hayward, prima scelta dei Jazz, con 14 punti e 13 di Koufos che ha aggiunto anche 11 rimbalzi chiudendo in doppia doppia. Per i Magic ancora una volta ottimo Patrick Ewing Junior con 17 punti, mentre ha nuovamente deluso Daniel Orton, prima scelta della franchigia della Florida con soli 2 punti (segnati ai liberi) e nessun canestro dal campo su 6 tentativi per un complessivo di 1/14 in 2 partite contando anche la prima gara contro i Pacers. Da rivedere alla prossima sfida.

    Un canestro a tempo scaduto di Jeremy Pargo (7 punti per lui) permette invece ai Charlotte Bobcats di battere gli Oklahoma City Thunder e restare imbattuti. Grande prova anche di Gerald Henderson con 21 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, ben coadiuvato dai 2 lunghi Derrick Brown e Alexis Ajinca con 14 punti a testa e 14 rimbalzi complessivi. Benissimo il quintetto dei Thunder, tutto in doppia cifra, guidato da uno scatenato James Harden che sta facendo vedere meraviglie (19 punti), 18 punti per Maynor, 14 punti per D.J. White e un ottimo Kyle Weaver, 12 per il sostituto del centro titolare Cole Aldrich (ancora indisponibile), ovvero Mullens che non sta demeritando affatto. In definitiva ad OKC è mancata la panchina, anche perchè Ibaka non è sceso in campo per alcuni fastidi.

    Nuova sconfitta invece per i Celtics, contro i Philadelphia 76ers del rookie meraviglia Evan Turner che chiude con 13 punti alla fine. Bene il solito Jodie Meeks con 18 punti mentre Speights è autore di una doppia doppia da 12 punti e 11 rimbalzi. Per Boston in evidenza il solito Harangody con 14 punti e 12 rimbalzi e Carroll con 14 punti.

    Infine i New Jersey Nets asfaltano gli Indiana Pacers grazie alla superba prova di Terrence Williams da 24 punti, 7 rimbalzi e 7 assist. Senz infamia e senza lode la terza scelta assoluta Derrick Favors con 12 punti a referto. Per i Pacers si salvano il solito Lance Stephenson con 15 punti e McRoberts con 11. Il rookie Paul George, decima scelta assoluta, chiude con 10 punti, 8 rimbalzi, 3 assist e 7 palle rubate: con un pò di precisione in più nel tiro da 3 (0/7) il suo score sarebbe stato eccellente. Ma le basi per un gran futuro ci sono tutte.

    Risultati Summer League di Orlando, seconda giornata:

    • Utah Jazz – Orlando Magic 78-73
      (Uta: Hayward 14, Koufos 13, Augustine 7, Gaines 7 – Orl: Ewing 17, Davis 13, Taylor 12)
    • Charlotte Bobcats – Oklahoma City Thunder 86-85
      (Cha: Henderson 21, Brown 14, Ajinca 14 – OKC: Harden 19, Maynor 18, Weaver 14, White14)
    • Boston Celtics – Philadelphia 76ers 69-86
      (Bos: Harangody 14, Carroll 14, Gaffney 10 – Phi: Meeks 18, Turner 13, Speights 12)
    • Indiana Pacers – New Jersey Nets 69-80
      (Ind: Stephenson 15, McRoberts 11, George 10 – NJ: Williams 24, James 21, Favors 12)
  • NBA: Dumars declina l’offerta dei Nets che ora pensano all’ex Blazers Kevin Pritchard, Del Negro ai Clippers

    Come già detto ieri, anche il mercato dei General Manager sta entrando nel vivo e sono state tante le voci che si sono “rincorse” nelle ultime ore.

    Sicuramente la più importante riguarda il nuovo interesse dei New Jersey Nets, che devono trovare un sostituto di Thorn che il 15 luglio sarà dimissionario dal ruolo di G.M.
    Ieri la franchigia aveva pensato a Joe Dumars, ma visto il desiderio dell’ex giocatore dei Detroit Pistons di restare con la sua attuale squadra (sempre i Pistons!), i Nets si sono buttati in fitte conversazioni con l’ex General Manager dei Portland Trail Blazers Kevin Pritchard, fresco licenziato dalla squadra dell’Oregon.
    Pritchard nel corso degli anni ha mostrato grandi qualità nel ruolo, riuscendo ad operare bene sia in sede di mercato che di Draft, selezionando o scambiando sempre prospetti interessanti che hanno avuto ottime carriere in NBA o che tuttora sono delle vere e proprie star.
    Il rapporto con i Blazers si era logorato inesorabilmente, ma il progetto partito qualche anno fa era molto ben impostato per riportare ai vertici della NBA Portland, ma la sfortuna (incredibili tutti gli infortuni subiti dai giocatori nel corso delle ultime 3 stagioni) ha un pò tarpato le ali allo sviluppo delle squadra: basti pensare che Greg Oden, che nel 2007 fu selezionato dai Blazers come prima scelta assoluta, in 3 anni ha giocato appena 82 partite (come se avesse disputato solo una regular season), saltando in pratica, per una microfrattura al ginocchio, tutta la prima annata e disputando a metà, sempre per problemi alle articolazioni, le 2 successive. Oden avrebbe dovuto essere l’erede di Shaquille O’Neal in NBA nel ruolo di centro e avrebbe dovuto dominare l’NBA per un decennio ma a questo punto molti si chiedono cosa succederà sia al ragazzo che al progetto Blazers vista la fragilità fisica del numero 52. Probabilmente è per questi motivi che pochi giorni fa il proprietario Paul Allen ha licenziato il suo G.M. di fiducia dopo una collaborazione pluriennale, ma sicuramente sono tante le squadre che sono interessate a lui.
    Se la trattativa non dovesse andare a buon fine i Nets hanno pronta l’alternativa: Troy Weaver, assistente di Sam Presti agli Oklahoma City Thunder. Presti era stato corteggiato nei giorni scorsi proprio da New Jersey ma sicuramente non abbandonerà il progetto messo in piedi ad Oklahoma City come già detto ieri nell’articolo dedicato ai movimenti dei General Manager (Leggi l’articolo) e allora i Nets hanno pensato al suo assistente che dovrebbe aver imparato dal “maestro” i trucchi del mestiere.

    Chiudiamo con la notizia che Vinny Del Negro sarà il prossimo allenatore dei Los Angeles Clippers. Non si sa ancora durata del contratto e compenso ma a breve dovrebbe essere comunicato anche questo “piccolo dettaglio”.

  • NBA: I risultati della prima giornata della Summer League di Orlando

    Prima giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA.
    Sono scese in campo 8 franchigie, tra cui i Boston Celtics finalisti NBA, I Philadelphia 76ers del rookie Evan Turner, gli Orlando Magic, gli Utah Jazz e gli Oklahoma City Thunder.
    Ovviamente mancavano tutti i “Big” visto che la Summer League (che tra qualche giorno si sposterà a Las Vegas e vedrà impegnate molte più squadre) è fatta apposta per sviluppare i giocatori provenienti dalle Università o per chi dovrà disputare il primo anno in NBA o al massimo il secondo.

    Molto interessanti tutti i confronti di ieri notte: I Charlotte Bobcats, grazie ai 2 rookie della passata stagione (ora quindi sophomore) Derrick Brown e Gerald Henderson, autori di 20 punti a testa, si sono sbarazzati degli Utah Jazz, che hanno sbagliato l’ultimo tiro del possibile vantaggio o quantomeno della parità. 85-83 il risultato finale con la prima scelta dei Jazz, Gordon Hayward, che ha segnato 8 punti (100% dal campo in 25 minuti) con 5 rimbalzi in aggiunta.

    Gli Indiana Pacers invece, grazie alla superba prova di Lance Stephenson, rookie classe 1990, con 21 punti hanno battuto i padroni di casa Orlando Magic che hanno avuto in Patrick Ewing Junior, figlio del grandissimo centro dei Knicks e ora allenatore personale di Dwight Howard ai Magic, il top scorer con 15 punti. Bene anche la prima scelta dei Pacers, Paul George con 12 punti, Jeff Adrien per Orlando ha messo a segno una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi. Piuttosto maluccio invece Daniel Orton con 3 punti frutto di un inguardabile 1/8 dal campo e di un brutto 1/4 ai liberi. Se vorrà essere la riserva di Howard in squadra sarà chiamato a prove più consistenti. Risultato alla fine 86-77.

    Vittoria per Philadelphia contro New Jersey: la seconda scelta assoluta dietro a John Wall, al Draft, Evan Turner mette a referto 12 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, Holiday è il top scorer con 23, buono anche l’apporto di Meeks con 18 punti. Per i Nets benissimo Terrence Williams con 23 punti e 7 assist, mentre la terza scelta assoluta Derrick Favors va vicino alla doppia doppia con 8 punti e 9 rimbalzi in 25 minuti scarsi. 84-74 il finale.

    Chiudiamo con la vittoria degli Oklahoma City Thunder che recuperano uno svantaggio di 21 punti e battono i Boston Celtics. Il clamoroso recupero ha messo molto di cattivo umore il G.M. dei Celtics Danny Ainge che nel post partita ha avuto dure parole nei confronti dei suoi giocatori.
    Sotto lo sguardo della loro stella e del loro leader Kevin Durant in panchina per stare vicino ai compagni, i Thunder partono male e Boston prende il largo. Ma il secondo tempo dei giovani di Oklahoma è stratosferico e grazie ai 24 punti di Mullens (che al momento occupa il ruolo di centro titolare per OKC in attesa di poter schierare Cole Aldrich dall’8 luglio in poi), ai 19 di un James Harden che lascia intravedere il suo vero talento, e ai 15 punti di Eric Maynor, il risultato viene ribaltato. A nulla servono i 23 punti di Harangody e le buone prove di Lafayette, Thompson e Carroll. Il finale dice 87-82 Thunder che già da ora fanno la voce grossa e mostrano i muscoli per essere protagonisti e continuare a sorprendere nella stagione 2010-2011.

    Risultati Summer League di Orlando, prima giornata:

    • Boston Celtics – Oklahoma City Thunder 82-87
      (Bos: Harangody 23, Lafayette 14, Thompson , Carroll 13 – OKC: Mullens 24, Harden 19, Maynor 15)
    • Charlotte Bobcats – Uta Jazz 85-83
      (Cha: Henderson 20, Brown 20, Williams 8, Ajinca 8 – Uta: Augustine 20, Rice 12, Gaines 11)
    • Indiana Pacers – Orlando Magic 86-77
      (Ind: Stephenson 21, Rolle 13, George 12 – Orl: Ewing 15, Adrien 13, Taylor 12)
    • New Jersey Nets – Philadelphia 76ers 74-84
      (NJ: Williams 23, Uzoh 11, James 11 – Phi: Holiday 23, Meeks 18, Turner 12)