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  • NBA, vincono Knicks, Heat, Bulls, Thunder e Clippers

    NBA, vincono Knicks, Heat, Bulls, Thunder e Clippers

    Prima giornata entusiasmante in NBA, con le vittorie sul filo di lana per i New York Knicks ed i Chicago Bulls rispettivamente contro Boston Celtics e Los Angeles Lakers. Miami domina la rivincita delle ultime Finals infliggendo una dura lezione ai campioni dei Dallas Mavericks, i Thunder guidati dal solito Kevin Durant si impongono facilmente sugli Orlando Magic mentre nel derby californiano i nuovi Clippers vincono agevolmente contro i Golden State Warriors.

    Carmelo Anthony, New York Knicks | © Christopher Pasatieri/Getty Images

    Gara molto emozionante a New York dove i Knicks battono di misura i Boston Celtics: l’assenza di capitan Paul Pierce pesa nel primo tempo per i “Verdi” che non riescono a trovare contromisure adeguate all’attacco dei padroni di casa e faticano più del dovuto in attacco. Knicks anche a +17 nel secondo quarto. La musica cambia nettamente nella ripresa, al ritorno in campo c’è un primo parziale di 16-2 per Boston che ribalta il punteggio, Rondo e compagni continuano a spingere (approfittando anche dell’assenza di Carmelo Anthony sul parquet) e trovano in Brandon Bass la chiave per scardinare la difesa di New York volando anche a +8. Nell’ultimo quarto però il fenomeno dei Knicks torna in campo e cambia il volto della partita, segnando un canestro dopo l’altro. Il neo acquisto Chandler blocca le giocate a centro area e ad 1 minuto dalla fine il match è in parità. A decidere tutto sono i tiri liberi di Anthony e gli errori nei secondi conclusivi prima di Daniels e poi di Garnett. 37 punti per Anthony, 21 per Stoudemire e 19 sono di Douglas per i Knicks. Ai Celtics non basta la super prova di Rondo con 31 punti, 13 assist, 5 rimbalzi e 5 recuperi, bene anche Bass con 20 punti ed 11 rimbalzi.

    Il match forse più atteso tra tutti dura solo pochi minuti, il tempo per i Miami Heat di prendere il largo e non voltarsi più indietro. Dallas viene nettamente battuta nella rivincita delle scorse Finals. Non basta il tentativo di Terry di riportare in partita i texani nel quarto periodo (da -35 a -11), Miami controlla la situazione e si prende la vittoria. Grande James che chiude con 37 punti, 10 rimbalzi e 6 assist, ben coadiuvato da Wade (26 punti). Per i Mavs si salvano Terry (23 punti) e Nowitzki (21 punti ma autore di un brutto primo tempo).

    Partita dai 2 volti a Los Angeles dove i Bulls hanno la meglio nel finale sui Lakers. Primo tempo marcato Chicago, secondo tutto per i Lakers che raggiungono anche la doppia cifra di vantaggio a 4 minuti dalla fine. La difesa gialloviola però si addormenta sul più bello e permette a Rose e Deng di ribaltare il risultato: Deng ruba palla e la consegna al suo playmaker per il vantaggio (88-87) a 5 secondi dalla fine, poi stoppa Bryant sull’ultima azione ed i Bulls espugnano lo Staples Center. Kobe Bryant chiude alla fine con 28 punti ma nulla può contro la coppia dei “Tori” con Rose che ne infila 22 e Deng 21.

    Poche difficoltà per i Thunder contro i Magic: l’inizio è però tutto di Dwight Howard e compagni (a segno ripetutamente in avvio di match) ma i padroni di casa prendono le misure, ed alla fine Orlando viene tenuta al 30%dal campo. In attacco ci pensano invece Durant (30 punti e 6 assist) ed Harden (19 punti) a scavare il divario che permette di annientare la squadra della Florida. Male Howard per i Magic (11 punti e nervoso nei confronti del rivale Perkins), Nelson infila 18 punti ma è Anderson il top scorer di Orlando con 25 punti (6 triple a referto) a cui aggiunge anche 10 rimbalzi.

    Partita senza storia anche ad Oakland dove i nuovi Clippers della coppia Paul-Griffin sbancano la Oracle Arena, campo di casa dei Warriors. Alla fine 20 punti per il playmaker con 9 assist, Griffin ne aggiunge 22 con 7 rimbalzi. Per Golden State doppia doppia inutile per David Lee (21 punti e 12 rimbalzi), in difesa si erge protagonista assoluto il centro DeAndre Jordan dei Clippers autore di ben 8 stoppate in 30 minuti di utilizzo.

    Risultati NBA 25 dicembre 2011

    New York Knicks-Boston Celtics 106-104
    N.Y.: Anthony 37, Stoudemire 21, Douglas 19
    Bos: Rondo 31, Bass 20, Allen 20

    Dallas Mavericks-Miami Heat 105-94
    Dal: Terry 23, Nowitzki 21, Marion 12
    Mia: James 37, Wade 26, Haslem 9, Jones 9

    Los Angeles Lakers-Chicago Bulls 87-88
    Lak: Bryant 28, Gasol 14, Blake 12
    Chi: Rose 22. Deng 21, Boozer 15

    Oklahoma City Thunder-Orlando Magic 97-89
    Okl: Durant 30, Harden 19, Westbrrok 14
    Orl: Anderson 25, Nelson 18, Howard 11

    Golden State Warriors-Los Angeles Clippers 86-105
    G.S.: Lee 21, Ellis 15. Rush 12
    Cli: Griffin 22, Billups 21, Paul 20

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA si parte, il programma di Natale. Miami a Dallas per la rivincita

    NBA si parte, il programma di Natale. Miami a Dallas per la rivincita

    Tra poco più di 24 ore prenderà il via la stagione NBA 2011/2012. Dopo mesi e mesi di lockout, che ha bloccato la Lega di basket più seguita al Mondo, finalmente si torna a giocare, e tutte le frizioni tra Lega, proprietari e giocatori, tutti i dubbi susseguitisi incessantemente da luglio in poi, tutto ciò che si è detto negli ultimi tempi, lasceranno spazio all’unica cosa che alla fine veramente conta, ovvero la parola del campo!

    Dallas Mavericks-Miami Heat, Finals NBA 2011 | © MARK RALSTON/AFP/Getty Images

    Il programma del giorno di Natale è ricco ed interessante in quanto scenderanno sul parquet alcune tra le squadre più forti del campionato: la prima palla a 2 della nuova stagione (ore 18 in Italia, diretta su Sportitalia) vedrà come team protagonisti i rinnovati ed ambiziosi New York Knicks delle Star Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire (ai quali la dirigenza bluarancio ha aggiunto il centro Tyson Chandler ed il fortissimo playmaker Baron Davis) che riceveranno la visita dei Boston Celtics di Kevin Garnett, Ray Allen, Rajon Rondo e Paul Pierce (in dubbio però per un infortunio dell’ultima ora), per la prima sfida divisionale tra le 2 maggiori pretendenti alla conquista dell’Atlantic Division. Niente male come inizio, ma il prosieguo della serata non sarà da meno!

    Infatti alle ore 20.30 si sfideranno a Dallas i campioni in carica dei Mavericks di Dirk Nowitzki (in cerca della riconferma sul gradino più alto del podio) ed i vicecampioni dei Miami Heat del fantastico trio LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh, che cercheranno la vendetta nei confronti dei texani in una riedizione delle ultime Finals. Gli Heat si presentano ai nastri di partenza come i veri favoriti nella corsa al titolo, staremo a vedere se manterranno le promesse. Una partita comunque da non perdere!

    Le emozioni proseguiranno nella notte italiana: a partire dalle 23, tre sfide che si preannunciano combattute e tiratissime fino alla fine. Innanzitutto a Los Angeles andranno in scena i Chicago Bulls di Derrick Rose, squadra dal grande potenziale ed in grado di arrivare fino alla Finale di Conference nello scorso torneo (battuta solo dagli Heat dei “Big Three”) nonostante le straordinarie performance proprio dell’ultimo vincitore del premio di M.V.P. della regular season. A fare gli onori di casa gli ex campioni NBA dei Los Angeles Lakers dell’asso Kobe Bryant, in dubbio però per un infortunio al polso. I gialloviola pur non essendosi rinforzati molto puntano a riscattare i brutti playoff 2011, dove sono stati umiliati e sbattuti fuori dai Mavericks con un inequivocabile 4-0.

    Subito dopo (alle ore 2) i talentuosi e giovani Oklahoma City Thunder riceveranno la visita degli Orlando Magic dello scontento Dwight Howard, alla ricerca di una squadra ambiziosa e da titolo. Kevin Durant, astro nascente del firmamento NBA, secondo alcuni il futuro dominatore della Lega per i prossimi anni, dovrà dimostrare di poter portare la sua squadra verso i traguardi più ambiziosi e prestigiosi. Il vincitore delle ultime 2 classifiche marcatori possiede infatti un talento offensivo che raramente si può vedere in un giocatore di basket, un repertorio così vario e completo che risulta difficile da arginare per chiunque. Vedremo cosa saprà fare, per iniziare, contro il miglior difensore del campionato, proprio il centro Howard, sperando che quest’ultimo non sia demotivato dalla mancata cessione (ai Lakers o ai Nets) nella finestra di mercato.

    Infine alle 4.30 i nuovi Los Angeles Clippers del neo acquisto Chris Paul (probabilmente il miglior playmaker in circolazione) e del sensazionale e spettacolare rookie of the year 2011 Blake Griffin (ala grande dalle giocate esplosive) faranno visita ai Golden State Warriors, per il primo derby californiano della stagione. La franchigia di Oakland quest’anno dovrà dimostrare di essere pronta ad entrare nell’Olimpo delle migliori squadre e staccare così il pass per la post season. Gli occhi saranno tutti puntati su Paul e Griffin, ma attenzione ai Warriors che potrebbero essere la sorpresa di giornata!

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  • NBA, analisi Northwest Division. Thunder in rampa di lancio

    NBA, analisi Northwest Division. Thunder in rampa di lancio

    I favoriti d’obbligo della Northwest Division sono gli Oklahoma City Thunder. Gli ex Seattle Sonics hanno mantenuto un’andatura continua durante tutta la regular season 2010/2011 (quarto posto dietro a Spurs, Lakers e Mavs nella Western Conference) per poi avere una crescita esponenziale (o per meglio dire esplodere) sul finire del campionato quando ai playoff hanno raggiunto le Finali di Conference inchinandosi solo a Dallas che poi ha vinto il titolo. Sulla base di quanto già fatto vedere è naturale pensare che i Thunder (team molto giovane tra l’altro) possano ambire non solo a ripetere i risultati già ottenuti, ma forse anche a migliorarli andando così a fine stagione a giocarsi il titolo NBA. Un gradino sotto troviamo i Denver Nuggets di Danilo Gallinari ed i Portland Trail Blazers falcidiati da infortuni e ritiri. Minnesota potrebbe essere la sorpresa non solo della divisione ma anche della Lega se coach Adelman saprà gestire bene (come ha già fatto in carriera con Portland, Sacramento e Houston) un potenziale gruppo di giovani campioni. Poche speranze di primeggiare per Utah, che da febbraio ha avviato il processo di ricostruzione cedendo la stella Deron Williams e ponendo le basi di un luminoso (si spera) futuro.

    Danilo Gallinari & Kevin Durant | © Doug Pensinger/Getty Images

    DENVER NUGGETS: La squadra di Danilo Gallinari non avrà problemi a procurarsi il pass per la post season ma è probabile che poi la sua corsa si fermi a quel punto. Infatti altre squadre sembrano più attrezzate per la corsa al titolo. Era importante rifirmare il centro Nenè, cosa che è avvenuta, ma potrebbero pesare gli addii di Kenyon Martin, J.R. Smith e Wilson Chandler, bloccati in Cina da contratti firmati senza clausole d’uscita (come fatto invece da molti atleti che per il lockout hanno giocato momentaneamente in Europa). La loro assenza priva il roster della necessaria profondità a cui si è cercato di ovviare con gli acquisti di Rudy Fernandez e Corey Brewer. E’ arrivato Andre Miller dai Blazers, scambiato con Felton per dare spazio al talentuso Ty Lawson come playmaker (Miller farà il rincalzo, cosa che Felton non accettava). Danilo Gallinari ha ricevuto l’investitura di coach Karl come prima opzione offensiva del team quindi tutti i palloni passeranno dalle sue mani e vedremo finalmente il “Gallo” cosa saprà fare nelle nuove vesti di uomo franchigia. Molto importante anche la conferma di Afflalo che nel ruolo di guardia è una sicurezza. C’è poca copertura invece nel ruolo di ala grande dove probabilmente verrà spostato Nenè con Mozgov a fare il centro oppure Karl si affiderà ad un quintetto basso con Gallinari a fungere da power forward. Una citazione particolare la meritano i 2 rookie Kenneth Faried e Jordan Hamilton: se esplodono non ci sarà bisogno di pensare al ritorno dei già citati Smith, Chandler e Martin.

    ROSTER DENVER NUGGETS

    MINNESOTA TIMBERWOLVES: La chiave della stagione dei “Lupi” del Minnesota passa necessariamente da quello che il nuovo coach Rick Adelman (rilasciato dai Rockets e corteggiato dai Lakers ma che ha scelto i Timberwolves per sposare il progetto) saprà insegnare ai tanti giovane presenti nel roster: il talento non manca ed ogni ruolo pare ben coperto ragion per cui nessuno ha il posto assicurato (fatta eccezione per il leader Kevin Love, straordinario nella scorsa stagione). Il ruolo di play sarà diviso tra Ridnour, Barea (arrivato da Dallas con l’anello di campione al dito) e dal talentuoso spagnolo Ricky Rubio, finalmente pronto a giocare nella NBA dopo essere stato parcheggiato per 2 anni al Barcellona. In guardia invece ci saranno ad alternarsi Wes Johnson, Ellington e Webster, tutti atleti che per stazza potrebbero ricoprire anche il ruolo di ala piccola. Ed in questo ruolo probabilmente partirà titolare un potenziale fenomeno dalla testa però troppo “calda” ovvero Michael Beasley. Qualora l’ex Heat dovesse avere i suoi momenti di black out ecco pronta la seconda scelta assoluta Derrick Williams, un giocatore dal potenziale spaventoso. Love ha il posto assicurato in ala grande e per farlo rifiatare si alterneranno Randolph e Tolliver ed in alcune situazioni potremmo anche vedere il già citato Williams prenderne il posto e Michael Beasley pronto ad alternarsi con lui per dare pochi punti di riferimento agli avversari, vista la duttilità delle 2 ali a disposizione di Adelman. Come centro Darko Milicic parte favorito su Pekovic e Brad Miller (uomo di fiducia di Adelman che se lo porta in ogni squadra dove approda). Un roster di talento e molto profondo quello di Minnesota ma con un potenziale tutto da scoprire: è per questo che i T-Wolves potrebbero sia essere la sorpresa della stagione (magari approdando ai playoff) che rimanere ancora una squadra incompiuta. Sarà tutto nelle mani, ma soprattutto nella testa, di Rick Adelman, coach che in passato ha fatto meraviglie dal nulla. Figurarsi con tanto talento a disposizione…

    ROSTER MINNESOTA TIMBERWOLVES

    OKLAHOMA CITY THUNDER: Basterebbe solamente avere a disposizione Kevin Durant (futuro dominatore della Lega) per rendere qualsiasi squadra NBA come contendente al titolo. In più i Thunder aggiungono al proprio asso una roster giovane, pieno di talento e molto attrezzato in ogni reparto. La chiave della stagione di Oklahoma City sarà però Russell Westbrook: se l’atletico playmaker si metterà a disposizione del fenomeno Durant allora pare lecito poter sognare. Se invece il regista di OKC si ostinerà a giocare per conto suo come ha già fatto nella Finale di Western Conference dello scorso torneo contro Dallas allora si dovranno prendere le relative contromisure dato che in quell’occasione i Thunder furono spazzati via con un secco 4-1 lasciando la strada spianata verso il titolo ai Mavs. Avendo a disposizione un talento come Durant, Westbrook dovrà capire che deve lasciargli tutto lo spazio che necessita visto che il vincitore delle ultime 2 classifiche dei marcatori è uno dei pochissimi atleti in grado di fare la differenza in una partita. Se il play comprenderà di essere il suo gregario allora le cose potranno mettersi davvero bene per la più giovane franchigia della NBA che potrebbe bruciare le tappe e portarsi già a casa il titolo a giugno. Per il resto Perkins (notevolmente dimagrito per non accusare più problemi al ginocchio derivanti dall’eccessivo peso) è una sicurezzaa centro area, formando una coppia di difensori eccezionale con l’altro gioiellino Ibaka. Sefolosha aggiungerà altra difesa nel ruolo di guardi ma Harden preme per prenderne il posto in squadra avendo mostrato miglioramenti incredibili. Dalla panchina tanta sostanza con i lunghi Collison, Aldrich e Mohammed, Cook avrà l’arduo compito di far rifiatare Durant in ala piccola mentre Maynor sarà il ricambio di Westbrook. Dopo la Finale di Conference dell’ultima stagione i Thunder puntano decisamente a migliorarsi e nel mirino ora c’è la Finale NBA dove Durant vorrà dimostrare la sua superiorità su LeBron James (dato che gli Heat sono i favoriti dell’altra Conference) per diventare il giocatore numero 1 della Lega.

    ROSTER OKLAHOMA CITY THUNDER

    PORTLAND TRAIL BLAZERS: Se esistesse una realtà alternativa, dove la sfortuna non fosse contemplata, probabilmente i Blazers avrebbero già vinto almeno un titolo NBA negli ultimi 2 anni e in questa stagione proverebbero a riconquistarlo, partendo come favoriti d’obbligo. E’ la sfortuna infatti che ha segnato il progetto di Portland fin dalla nascita, anno 2006, con le scelte al Draft di Brandon Roy e LaMarcus Aldridge a cui si è aggiunta la chiamata del centro Greg oden nel 2007. Considerando le potenzialità non ci sarebbe stata squadra in grado di opporsi, anche vedendo poi negli anni seguenti le ottime scelte in sede di mercato per completare il roster. Invece in Oregon ogni mattina ci si sveglia con il timore di dover combattere quotidianamente con qualsiasi tipo di disgrazia. Poche settimane fa la stella della squadra Roy ha annunciato il suo ritiro a soli 27 anni, Greg Oden ha dichiarato di dover saltare la sua quarta stagione nella Lega (sulle 5 totali da quando è entrato a farne parte, anche lui in odore di ritiro a soli 23 anni!) ed Aldridge, unica star rimasta ai Trail Blazers, soffre di alcuni problemi cardiaci che potrebbero costringerlo a fermarsi non si sa quanto in futuro (vedere per questo anche il caso Jeff Green dei Celtics). Per ora il lungo di Portland è ritornato a giocare ma la situazione è in via di definizione e nulla pare certo. Nonostante tutto i biancorossoneri hanno una formazione da playoff (dovrebbero assestarsi attorno alla settima posizione ad Ovest), con Felton in cabina di regia, Matthews in guardia, Batum in ala piccola, Gerald Wallace ala grande e proprio Aldridge come centro. Se il numero 12 dovesse dare forfait sono pronti a sostituirlo i veterani Camby e Thomas (però sempre più in parabola discendente). Sesto uomo di lusso sarà Jamal Crawford che ha scelto i Blazers nel mercato di questi giorni per riavvicinarsi alla sua Seattle, città in cui è nato. Servirà l’apporto di tutti per sopperire alla sfortuna e quindi ci si aspettano dei progressi dal gran tiratore Luke Babbitt, mentre Craig Smith sarà il ricambio per i lunghi. Playoff alla portata dunque ma probabilmente non si andrà oltre il primo turno. Sperando che in un futuro non troppo lontano tutta la sfortuna patìta in questi anni possa controbilanciarsi e regalare tante soddisfazioni ai tifosi di Portland.

    ROSTER PORTLAND TRAIL BLAZERS

    UTAH JAZZ: Utah probabilmente chiuderà la Division all’ultimo posto: dopo 22 anni consecutivi alla guida tecnica della squadra (dal 1988, la permanenza più lunga di un allenatore su una panchina di un team di uno sport americano) Jerry Sloan ha lasciato tutti nello scorso febbraio, lasciando la conduzione al vice Tyrone Corbin. Sloan ha rinunciato all’incarico perchè le intenzioni della dirigenza di Salt Lake City erano quelle di ricostruire da 0 una franchigia dal futuro vincente, opzione che però non era gradita all’esperto head coach (autore di 15 partecipazioni consecutive ai playoff con i Jazz dal 1989 al 2003) che ha ringraziato cordialmente e si è fatto da parte. Stagione da lottery per Utah che spera di accaparrarsi un’altra scelta alta al prossimo Draft e continuare la ricostruzione. Le potenzialità del gruppo sono notevoli ma bisognerà lasciare maturare i tanti giovani con calma e senza pressione. Solo così potranno essere rinverditi i fasti dell’era Stockton-Malone (2 Finali NBA di fila perse contro i Bulls di Michael Jordan). I nomi interessanti nel roster dei Jazz sono quelli di Davin Harris (buon playmaker), di Derick Favors (ala grande dall’indiscusso talento), di Gordon Hayward (incredibile tiratore) e dei veterani Paul Millsap ed Al Jefferson. Dall’ultimo Draft è arrivato il turco Enes Kanter lungo di cui si dice un gran bene, a cui è stato aggiunto Alec Burks, talento notevole utilizzabile in diversi ruoli nel backcourt. C.J. Miles avrà ancora il ruolo di sesto uomo di lusso mentre gli esperti Josh Howard e Raja Bell porteranno esperienza ad un team giovane e di prospettiva.

    ROSTER UTAH JAZZ 

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  • NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    Con il lockout NBA che rischia di restare in vigore per tutta l’annata 2011/2012, le Star della Lega si preparano allo sbarco in Europa per poter disputare qualche partita di alto livello e mantenere una forma fisica decente in vista del futuro.

    Kevin Durant | foto tratta dal web

    Dopo le dichiarazioni di Dirk Nowitzki, che ha fatto sapere di essere interessato ad un ingaggio nella sua Germania (il Bayern Monaco preme forte su di lui) ma che non disdegnerebbe neanche una eventuale esperienza in Spagna (Real Madrid favorito visto il rifiuto di Dwight Howard di muoversi dagli States), Turchia o Cina, arrivano novità importanti anche da altri 3 grandissimi giocatori: Kevin Durant, Dwyane Wade e Paul Pierce sono in trattativa con diverse squadre per poter giocare nel “Vecchio Continente”.

    Il più vicino allo sbarco è il fenomeno degli Oklahoma City Thunder, il suo agente Aaron Goodwin, ha confermato di aver avviato una trattativa con il Bayreuth, una più che modesta formazione teutonica che occupa attualmente il 14esimo posto nella Bundesliga con un record di 3 partite vinte e 5 perse. Il vincitore delle ultime 2 edizioni della classifica marcatori NBA darebbe lustro e prestigio ad un campionato ancora molto povero tecnicamente.

    • Non siamo in dirittura d’arrivo ma sono abbastanza ottimista!”

    Ha detto Goodwin in un’intervista nelle ultime ore. Anche se resta l’ostacolo assicurazione: infatti Durant ha altri 82,3 milioni di dollari garantiti con Oklahoma City, ed il 2% di quella cifra (necessaria per l’assicurazione) è superiore al milione e mezzo di dollari. Un pò la stessa situazione di Andrea Bargnani che ha influito notevolmente nel suo mancato accordo con la Virtus Roma di qualche settimana fa.

    Anche Paul Pierce dei Boston Celtics ha fatto sapere al suo agente di essere disposto a giocare in Europa e su di lui si sono subito fiondate Saragozza ed Unicaja Malaga (favorita quest’ultima visto che può disputare l’Eurolega). Il problema nell’eventuale accordo risiede sempre nella polizza assicurativa ma con un pò di sacrificio da entrambe le parti niente può essere escluso a priori. Intanto Thiago Splitter dei San Antonio Spurs ha trovato un’intesa temporanea con il Valencia che ha battuto la concorrenza dell’Olimpia Milano e del Caja Laboral che spingeva forte sul ritorno del suo ex giocatore. E sempre per restare in Spagna, a Barcellona, assieme ai fratelli Gasol, si allena ora anche Ricky Rubio. Presto i 3 giocatori potrebbero apporre le loro firme su contratti a tempo con i blaugrana per giocare nella Liga fino alla fine del lockout NBA.

    Interessato all’esperienza oltreoceano è anche Dwyane Wade: l’asso dei Miami Heat non ha ancora in mente una destinazione precisa ma in questi giorni valuterà il da farsi con il suo agente:

    • Nell’eventualità che la stagione NBA salti del tutto voglio capire se sia possibile giocare a pallacanestro ad alto livello da qualche altra parte. Ho già perso un anno in passato e non voglio perderne un altro, perché non mi rimane ancora tantissimo tempo per giocare a basket

    Si attendono, quindi, importanti novità nei prossimi giorni.

  • NBA: I voti della stagione. Northwest Division

    NBA: I voti della stagione. Northwest Division

    L’analisi della stagione NBA termina oggi con l’ultima delle divisioni rimaste ovvero la Northwest, una Division molto competitiva, se si escludono i deludentissimi Timberwolves che potrebbe regalare alla Lega 2 delle formazioni più forti dei prossimi anni, gli Oklahoma City Thunder ed i Portland Trail Blazers. DENVER NUGGETS: 7. La nuova squadra di Danilo Gallinari ha saputo fare di necessità virtù: in ostaggio, per diversi mesi, delle richieste della sua super-star Carmelo Anthony, deciso a vestire la maglia dei New York Knicks “con le buone o con le cattive” essendo un giocatore in scadenza di contratto, la squadra del Colorado ha chiuso uno scambio sul finire del mercato di febbraio proprio con la franchigia della Grande Mela che ha permesso di salvare in qualche modo le potenzialità del team e di non fare la fine di altre squadre che sono state devastate, nella scorsa Estate, dalle partenze delle loro “Stelle” come i Cleveland Cavaliers (che perso LeBron James sono passati nel giro di pochi mesi da squadra con il miglior record della Lega a seconda peggiore formazione in NBA) ed i Toronto Raptors di Andrea Bargnani (che sono arrivati alla fine terz’ultimi). Proprio acquisendo Danilo Gallinari nello scambio con i Knicks i Nuggets hanno trovato il loro uomo franchigia e a Denver sono tutti contentissimi di un atleta come il “Gallo” definito da coach Karl e dai nuovi compagni di squadra “un giocatore incredibile il cui limite è solo il cielo”. Il roster dei Nuggets è atipico, perchè esaminandolo con attenzione si nota come tutti i giocatori siano di ottimo livello, permettendo a George Karl di avere sempre 12 giocatori intercambiabili tra loro che non alterano il livello della squadra, si potrebbe dire che il “secondo quintetto” di Denver non avrebbe niente da invidiare al primo e non sfigurerebbe neanche al confronto con gli altri starting-five delle altre formazioni della Lega: nessuna super-star ma tanti giocatori dello stesso livello. Tuttavia il team biancoceleste è stato spazzato via dai Thunder nel primo turno dei playoff con un secco 4-1, segno che comunque il lavoro da fare non manca per amalgamare al meglio il gruppo, rinnovato dopo la trade di Anthony. Nel futuro ci si aspetta che Gallinari possa diventare il leader della squadra per condurla verso traguardi prestigiosi, il talento non manca di certo all’italiano, ma è a livello mentale che il ragazzo deve crescere per dare dimostrazione agli scettici di essere in grado di diventare il punto di riferimento di una franchigia NBA ed il nostro augurio è che tutto ciò si realizzi.  

    nba.com
    MINNESOTA TIMBERWOLVES: 3. Ennesima stagione da buttare per i T-Wolves che dopo l’addio di Kevin Garnett qualche anno fa sono perennemente in ricostruzione per avere la quadratura del cerchio che però non riesce ad essere trovata da parte della dirigenza. Eppure negli ultimi Draft il talento messo assieme da Minnesota attraverso buone chiamate di giocatori è notevole, resta la convinzione che questo gruppo di atleti giochi più per se stesso che per il bene della squadra e da questo derivano, alla fine, le cattive annate della franchigia di Minneapolis. La soluzione più idonea sarebbe quella di trovare un bravo allenatore che possa amalgamare al meglio questo gruppo di giocatori, giovani e talentuosi, per farli diventare un nucleo vincente. L’unica nota positiva della stagione appena conclusa è stata Kevin Love, autore del nuove record di doppie doppie consecutive, un’ala grande dall’ottima propensione al rimbalzo e che non disdegna spesso e volentieri di mettere a referto i suoi 20 punti a serata. Anche lui però è parso molte volte giocare più per incrementare i suoi numeri che per aiutare veramente il team e qualche mese fa ha mandato un ultimatum alla dirigenza: o i Timberwolves diventano una squadra vincente oppure farà le valigie per andare a giocare in una franchigia con le potenzialità per vincere il campionato. Nell’ultima regular season Minnesota ha avuto il peggior record della Lega con sole 17 vittorie e ben 65 sconfitte ed ha avuto un pessimo finale di stagione con una striscia (ancora aperta) di 15 KO consecutivi. Tuttavia i motivi per sperare in un futuro più dignitoso ci sono tutti, resterà alla dirigenza fare le scelte migliori per riportare i T-Wolves al livello di qualche anno fa.   OKLAHOMA CITY THUNDER: 9. Da molti viene definita la squadra del futuro (anche se il futuro è diventato già presente dato che in questa stagione i Thunder sono arrivati in Finale di Western Conference diventando una delle migliori 4 squadre della Lega). Dopo una regular season molto costante (55 vittorie e 27 sconfitte), senza eccessi negativi o positivi, nei playoff Oklahoma City ha eliminato nettamente i Nuggets di Gallinari (4-1) soffrendo invece contro i Grizzlies (4-3). Il momento della verità è arrivato contro i Mavericks che hanno dimostrato che ancora la squadra di coach Scott Brooks ha qualche lacuna da colmare, eliminata con un secco 4-1, dalle grandi giocate di Dirk Nowitzki. I Thunder sono destinati a diventare la principale antagonista dei Miami Heat nella corsa ai prossimi campionati NBA, Kevin Durant, la stella della squadra, con ogni probabilità sarà il giocatore di riferimento della Lega, atleta capace di segnare in ogni modo e da ogni posizione, con un’altezza ed un’apertura di braccia da fare paura per un’ala piccola come lui, dovrà progredire in difesa dove comunque sistematicamente ogni anno migliora il proprio gioco, ma sul talentuoso numero 35 sono pronti a scommettere molti esperti. A Seattle (da dove partì il progetto del team), dopo oltre 3 anni, ancora rimpiangono di non aver creduto nelle potenzialità della squadra, lasciata andar via forse con troppa facilità verso Oklahoma City e per molti tifosi Sonics vedere giocare Durant a questi livelli (a soli 22 anni è già stato il miglior marcatore della NBA nelle ultime 2 stagioni polverizzando il precedente record) provoca tanta amarezza lasciando una ferita, ancora aperta, molto più dolorosa di quello che sembra. Sicuramente chi non ha lottato, a suo tempo, per mantenere vivi i Seattle Sonics si starà mangiando le mani vedendo giocare i Thunder ed immaginando dove potrà arrivare la squadra che una volta portava i colori verde smeraldo ed oro. PORTLAND TRAIL BLAZERS: 8. La squadra più tartassata dagli infortuni senza ombra di dubbio, tuttavia i Blazers hanno disputato una stagione eccellente sfiorando le 50 vittorie complessive nonostante 2 dei 3 migliori giocatori del team non abbiano potuto dare (in parte uno e completamente l’altro) il loro apporto: parliamo di Brandon Roy, che dovrà valutare attentamente i suoi problemi alle ginocchia che potrebbero metterlo a rischio carriera e di Greg Oden, centro che avrebbe dovuto dominare la scena NBA così come fece Shaq O’Neal ma che per via di seri e gravissimi infortuni (anche per lui carriera a serio rischio) ha disputato solo un campionato dal 2007 (anno in cui fu chiamato con la prima scelta assoluta al Draft dalla squadra dell’Oregon). Il destino dei Blazers passa necessariamente da questi 2 giocatori che se riusciranno a rimettersi in sesto al 100% porteranno la franchigia veramente molto in alto (forse anche al titolo), un progetto partito nella stagione 2006 che sembrava il migliore dell’intera Lega ma che per la sfortuna accanitasi contro il team bianco-rosso-nero non ha mai preso il volo. In molti pensano, a Portland, che alla luce degli infortuni sarebbe stato meglio selezionare Durant nel 2007 piuttosto che Oden e chissà come sarebbero andate le cose nei campionati successivi. Tuttavia la storia ha scritto un copione diverso, ed in Oregon chiedono soltanto che gli infortuni diano un pò di tregua ad una squadra che ne ha veramente un disperato bisogno per poter esprimere tutte le sue potenzialità. UTAH JAZZ: 4. I Jazz sono partiti alla grande ma tutto è stato rovinato dall’addio da parte di Deron Williams, punto di riferimento e super star della squadra: da quel momento (a febbraio) Utah ha attraversato una crisi senza fine, Jerry Sloan (che guidava il team da oltre 20 anni!) si è dimesso, dalle prime posizioni la formazione è andata alla deriva scendendo ogni settimana di posizioni nella griglia playoff della Western Conference fino ad uscirne fuori per chiudere con un brutto 11esimo posto (sulle 15 franchigie dell’Ovest). La dirigenza ha deciso di puntare tutto sulla ricostruzione partendo dai giovani ma al momento non si può dare un giudizio sulle potenzialità future della squadra di Salt Lake City. L’unica cosa certa è che per qualche anno i Jazz saranno una squadra da Lottery. LEGGI I VOTI DELL’ATLANTIC DIVISION LEGGI I VOTI DELLA CENTRAL DIVISION LEGGI I VOTI DELLA SOUTHEAST DIVISION LEGGI I VOTI DELLA SOUTHWEST DIVISION LEGGI I VOTI DELLA PACIFIC DIVISION

  • NBA, playoff: Dallas Mavericks in finale

    NBA, playoff: Dallas Mavericks in finale

    I Dallas Mavericks sono la prima squadra finalista della NBA. I texani hanno superato ancora una volta gli Oklahoma City Thunder chiudendo il discorso sul 4-1, risultato che permette a Dirk Nowitzki e compagni di assicurarsi il titolo di campioni della Western Conference.

    Gara tutto sommato equilibrata, con i Thunder che in alcune occasioni tentano di scappare via ma che vengono sempre riacciuffati dai Mavs. La partita si decide nel finale (quasi una fotocopia di gara 4) dove un parziale di 14-4 negli ultimi 4 minuti di gioco permette a Dallas di portarsi avanti di 4 punti dopo essere stata sotto di 6. E’ ancora Nowitzki ad essere decisivo con una tripla che segna il sorpasso a 74 secondi dal termine, ci pensano poi Marion e Kidd a chiudere il match con altre 2 giocate fondamentali.
    Per il tedesco ci sono 26 punti a referto, stesso bottino per Marion. Ai giovani Thunder, che si rifaranno sicuramente in futuro vista l’età media bassissima in squadra, non bastano i 31 punti di Westbrook ed i 23 a testa di Durant ed Harden (che segnano 77 dei 96 punti totali). Dallas ora attende il nome della seconda finalista che uscirà dalla sfida tra Heat e Bulls, ovviamente sarebbe più gradita Miami per poter cercare la vendetta delle Finals 2006.

    Playoff NBA 25 maggio 2011

    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 100-96
    Dal Marion 26, Nowitzki 26, Barea 14
    Okl Westbrook 31, Durant 23, Harden 23

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Chicago Bulls (1)-Miami Heat (2) serie 1-3 Heat

    WESTERN CONFERENCE:

    Dallas Mavericks (3)-Oklahoma City Thunder (4) serie 4-1 Mavericks (Mavericks qualificati)

  • NBA, playoff: Super Nowitzki beffa i Thunder

    NBA, playoff: Super Nowitzki beffa i Thunder

    Un super Dirk Nowitzki, al momento sicuramente M.V.P. di questi playoff NBA 2011, guida i Dallas Mavericks ad un incredibile successo esterno sugli Oklahoma City Thunder in gara 4 di finale di Western Conference, mettendo una seria ipoteca sul passaggio del turno che porterebbe i texani alla finalissima contro la vincente dell’altra sfida tra Chicago Bulls e Miami Heat.

    Parte subito fortissimo Oklahoma City che infila i primi 9 tentativi dal campo scappando già sulla doppia cifra di vantaggio: alla fine del primo quarto saranno ben 31 i punti messi a referto ma gli ospiti, da squadra esperta e navigata, non si fanno intimorire dall’energia fisica dei più giovani avversari e con Nowitzki iniziano piano piano, ma inesorabilmente, a risalire la china. Dallas infatti riesce ad andare al riposo sotto di soli 5 punti ed il tedesco scollina già oltre quota 20 punti.

    Nella ripresa i Thunder provano a dare una forte accelerazione al match con le 2 stelle Russell Westbrook e Kevin Durant, ma è Jason Terry a tenere inchiodate al parquet le ali degli ex Seattle Sonics. Si arriva così al quarto decisivo e qui si assiste al supremo e superbo spettacolo offerto da Nowitzki ed al mezzo suicidio dei Thunder: Durant e compagni infatti riescono ad arrivare sul +15 a soli 5 minuti dal termine dell’incontro (99-84) ma segneranno da questo momento in poi 2 miseri punti permettendo a “Wunderdirk” di infilare ben 12 punti che riportano in parità il match. Si va così in overtime dove ad abbattere la resistenza di Oklahoma è una tripla di Jason Kidd (ancora fantastico a 38 anni suonati) ed i 4 punti di Terry chiudono il match sul 112-105 per gli ospiti che sentono già aria di finale.
    Lo strepitoso Nowitzki mette assieme 40 punti, 20 sono di Terry e 17 di uno solido (come sempre) Kidd. Oklahoma City ha in Durant (29 punti e 15 rimbalzi) e Westbrook (19 ma con 22 tiri presi) i top scorer a cui si aggiunge un grande Ibaka da 18 punti, 10 rimbalzi e 5 stoppate. La formazione di coach Scott Brooks raccoglie 22 rimbalzi in più rispetto ai Mavs (55-33), dominando in quelli di attacco (20-5) ma viene condannata (ed è ormai una cosa appurata) dalle pessime percentuali da 3 (2/13 ieri sera) a cui ieri si devono aggiungere le molte palle perse (25 contro le sole 13 dei texani, i soli Durant e Westbrook ne perdono rispettivamente 9 e 6!). La situazione ora è disperata per i Thunder che dovranno vincere le rimanenti 3 gare per poter approdare ad una storica finale. Dallas punta invece a chiudere il discorso già nella prossima gara 5 da giocare in casa.

    Playoff NBA 23 maggio 2011

    Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks 105-112 (overtime)
    Okl Durant 29, Westbrook 19, Ibaka 18
    Dal Nowitzki 40, Terry 20, Kidd 17

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Chicago Bulls (1)-Miami Heat (2) serie 1-2 Heat

    WESTERN CONFERENCE:

    Dallas Mavericks (3)-Oklahoma City Thunder (4) serie 3-1 Mavericks

  • NBA, playoff: Dallas espugna Oklahoma City

    NBA, playoff: Dallas espugna Oklahoma City

    Vittoria di capitale importanza quella ottenuta dai Dallas Mavericks sul parquet degli Oklahoma City Thunder in gara 3 della finale NBA di Western Conference.

    I Texani si sono imposti per 93-87 ma il risultato sarebbe potuto essere più ampio se Nowitzki e compagni non avessero tolto nell’ultimo quarto il piede dall’acceleratore lasciando spazio alla mini rimonta dei Thunder.
    La gara infatti vede il dominio dei Mavs per 3 quarti di gioco, sono 17 i punti di vantaggio nel primo periodo, la forbice si allarga nel secondo quando Nowitzki e compagni arrivano sul +23. A 5 minuti dalla fine del terzo quarto il vantaggio di 22 punti inizia però ad essere eroso dagli uomini di coach Scott Brooks che si riportano nel match grazie a Russell Westbrook complice il già citato rilassamento fisico e mentale degli ospiti: i Thunder arrivano negli ultimisimi minuti di partita anche sul -6 e per 2 volte sbagliano il tiro del possibile -3 tirando malissimo da oltre l’arco. Nowitzki e Terry donano con 2 canestri un pò di ossigeno ai Mavericks ma una tripla di Westbrook (l’unica per i padroni di casa in tutto il match) e un bel tiro di Durant riportano OKC sul -4. Dalla lunetta Dallas non trema, Collison riporta nuovamente sul -4 i suoi compagni ma è l’ultima fiammata, i giovani Thunder non riescono più ad avvicinarsi e gli ospiti si riprendono il vantaggio del fattore campo perso in gara 2.
    Per Dallas ci sono 18 punti a testa per Nowitzki e Marion (il tedesco chiude però con un rivedibile 7/21 dal campo), 13 a testa per Kidd (che aggiunge anche 6 rimbalzi, 8 assist e 4 recuperi) e Terry mentre Chandler (un pò nervoso per via di una brutta reazione su Harden) mette assieme 8 punti e 15 rimbalzi. Westbrook è il top scorer per Oklahoma City con 30 punti, Durant segue a quota 24 (ma con 7/22 al tiro di cui 0/8 da 3!) con 12 rimbalzi, poi il vuoto, nessuno riesce a scollinare oltre la doppia cifra di punti segnati. La chiave del match è nel tiro dalla distanza: il desolante 1/17 da 3 punti dei Thunder è la seconda peggior prestazione balistica da oltre l’arco negli ultimi 20 anni di playoff NBA! Dallas infila invece 7 bombe e porta a casa il match riprendendosi l’inerzia della serie.

    Playoff NBA 21 maggio 2011

    Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks 93-87
    Okl Westbrook 30, Durant 24, Ibaka 9, Collison 9
    Dal Nowitzki 18, Marion 18, Terry 13, Kidd 13

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Chicago Bulls (1)-Miami Heat (2) serie 1-1

    WESTERN CONFERENCE:

    Dallas Mavericks (3)-Oklahoma City Thunder (4) serie 2-1 Mavericks

  • NBA, playoff: Durant ed Harden stendono Dallas

    NBA, playoff: Durant ed Harden stendono Dallas

    Gara 2 di finale di Western Conference, giocata nella notte NBA, va ai Thunder di Kevin Durant che battono i Mavericks di Dirk Nowitzki e pareggiano la serie sull’1-1, prendendosi il vantaggio del fattore campo.

    Nel primo quarto i Mavs giocano meglio ed arrivano anche sulla doppia cifra di vantaggio, Oklahoma City però può contare su Durant che ricuce parzialmente il divario segnando 14 punti. Nel secondo periodo i Thunder diventano più pericolosi ed efficaci e riescono ad andare al riposo lungo avanti di 2 punti.
    Nella ripresa si assiste ad un terzo quarto equilibrato, ma gli ospiti riescono a mantenere la testa avanti (seppur in modo minimo, un solo punto di vantaggio). E’ il quarto periodo che però diventa incandescente: la panchina dei Thunder, guidata da Harden, Maynor, Cook e Collison è praticamente incontrollabile, Nowitzki prova a tenere vive le speranze di rimonta infilando ben 16 punti ma è tutto inutile, perchè Oklahoma riesce a portare a casa la vittoria, ribalta così il fattore campo e sposta l’inerzia della serie a proprio vantaggio.
    Come in gara 1 sono decisive le panchine: se nella gara precedente quella di Dallas aveva stravinto il confronto, ieri in gara 2 è successo il contrario, soprattutto perchè James Harden ha fatto vedere tutto il suo potenziale. Il numero 13 sforna una prova da 23 punti (con soli 9 tiri presi) a cui aggiunge 7 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi e 4 triple di capitale importanza. Durant si ferma a quota 24, è produttiva anche la staffetta Westbrook-Maynor in cabina di regia con il primo che firma 18 punti e la riserva che arriva a 13. Per i padroni di casa 29 punti provengono dalla stella Dirk Nowitzki, doppia doppia per Chandler da 15 punti e 13 rimbalzi mentre delude Terry con soli 8 punti. La serie si sposta ora ad Oklahoma City, per i giovani Thunder saranno 2 gare da non sbagliare per poter riscrivere la storia di questo sport.

    Playoff NBA 19 maggio 2011

    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 100-106
    Dal Nowitzki 29, Chandler 15, Kidd 13
    Okl Durant 24, Harden 23, Westbrook 18

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Chicago Bulls (1)-Miami Heat (2) serie 1-1

    WESTERN CONFERENCE:

    Dallas Mavericks (3)-Oklahoma City Thunder (4) serie 1-1

  • NBA, playoff: Nowitzki trascina Dallas contro i Thunder

    NBA, playoff: Nowitzki trascina Dallas contro i Thunder

    Uno strepitoso Dirk Nowitzki trascina i suoi Dallas Mavericks in gara 1 di finale di Wstern Conference contro gli Oklahoma City Thunder e regala il primo vantaggio nella serie alla sua squadra che ora guida per 1-0.

    Oklahoma parte meglio ma il solito preciso tiro dalla lunga distanza permette ai Mavericks di rientrare in partita e prendere un leggero vantaggio. La gara si decide nel secondo tempo quando sale il livello del tedesco dei texani che in pochi minuti mette 17 punti che portano Dallas avanti di 13 lunghezze. Anche Barea dà il suo contributo alla causa con 12 punti consecutivi, ma quando tutto sembra finito i Thunder si risvegliano e grazie al duo Durant-Ibaka arrivano sul -6 a 50 secondi dal termine, ci pensa Jason Terry a chiudere il discorso con la sua specialità, ovvero il tiro da 3 punti (che nella serie precedente aveva affossato anche i campioni in carica dei Los Angeles Lakers): la sua bomba taglia le gambe agli avversari e chiude il match.
    Grande protagonista Nowitzki, autore di una sontuosa prova da 48 punti (12/15 dal campo, percentuale incredibile di realizzazione), bene anche Terry che chiude a quota 24 e Barea che ne firma 21. Agli ospiti non basta la grande prova di Durant che segna 40 punti con soli 18 tiri dal campo, Westbrook ne aggiunge 20 (ma solo 3/15 al tiro), mentre Ibaka arriva a 17. Gara 2 è in programma sempre a Dallas, per i padroni di casa serve il punto del 2-0 per affrontare poi le 2 sfide in trasferta con un vantaggio psicologico notevole, Oklahoma City deve cercare la vittoria per ribaltare il fattore campo che al momento è in favore dei Mavericks.

    Playoff NBA 17 maggio 2011

    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 121-112
    Dal Nowitzki 48, Terry 24, Barea 21
    Okl Durant 40, Wetbrook 20, Ibaka 17

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Chicago Bulls (1)-Miami Heat (2) serie 1-0 Bulls

    WESTERN CONFERENCE:

    Dallas Mavericks (3)-Oklahoma City Thunder (4) serie 1-0 Mavericks