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  • NBA: dalla caduta degli dei all’esplosione di Antetokounmpo. I Risultati del 21/10/2017

    NBA: dalla caduta degli dei all’esplosione di Antetokounmpo. I Risultati del 21/10/2017

    Sono 11 le partite giocate in NBA questa notte, che ha visto tra gli altri in campo Danilo Gallinari con i Los Angeles Clippers, segnata dalla prestazione al top di Antetokounmpo e dalla sconfitta di tre tra le squadre favorite per la vittoria finale: Oklahoma City Thunder, Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors.

    Los Angeles Clippers – Phoenix Suns 130-88

    Che i Phoenix Suns non siano la squadra dell’anno lo avevamo detto sin dalla loro prima partita e ribadito ieri nella vittoria dei Los Angeles Lakers, ma che continuino a registrare record negativi con scarti così alti non è un bel vedere per nulla. Per gli ospiti a questo giro non si salva nemmeno Eric Bledsoe, costretto a predicare nel deserto, si ferma a 4 punti e 4 assist. A fare qualcosa di buono è praticamente solo Tyson Chandler che recupera 14 rimbalzi e leggermente Alex Len con 15 punti.
    Per i padroni di casa Blake Griffin, autore di 29 punti e 8 rimbalzi, continua ad essere dominante, così come lo è sotto i ferri DeAndre Jordan collezionando 13 rimbalzi. Molto utile alla causa Danilo Gallinari che segna a referto 12 punti ed 8 rimbalzi. Continua nelle sue ottime prestazioni difensive Patrick Beverly, a referto con 6 palle rubate, mentre resta solo 10 minuti in campo Milos Teodosic costretto alla panchina a causa di un infortunio e probabilmente fuori dai campi per un periodo lungo.

    Toronto Raptors – Philadelphia 76ers 128-94

    C’è molto da fare perchè i Philadelphia 76ers abbiano peso nella NBA, intanto lo hanno in negativo consentendo ai Toronto Raptors di stabilire il loro record di punti di differenza in una vittoria.
    Torna a fare il realizzatore DeMar Rozan, 30 i suoi punti, vince la battaglia dei ferri Serge Ibaka (21 punti)complice anche l’assenza per tutto il secondo tempo, a causa di un infortunio, del compagno Jonas Valanciunas e dell’avversario fermo per riposo Joel Embiid, ma lo fa con percentuali dall’arco ormai da specialista (5/9 da 3 punti).
    Per gli ospiti ancora una volta ottima partita di Ben Simmons che con 18 punti, 10 rimbalzi e 8 assist sfiora la tripla doppia.

    Cleveland Cavaliers – Orlando Magic 93-114

    Non riescono a convincere i Cleveland Cavaliers, nonostante il solito LeBron James, facendo notare che serve concretezza in campo, non solo nomi.
    Gli Orlando Magic vincono la partita praticamente al primo quarto, chiuso a +18, gestendo il resto della partita in tranquillità. A nulla valgono i 22 punti di LeBron James, 14 dei quali segnati nella prima frazione di gioco, ne i 21 punti di Iman Shumpert che arrivano dalla panchina, e nemmeno i 19 punti e 9 rimbalzi di Kevin Love.
    A guidare gli Orlando Magic è stato Nikola Vucevic con 23 punti, 7 rimbalzi e 5 assist, ben accompagnato da D.J. Augustin in doppia doppia con 12 punti e 10 assist, e da Jonathon Simmons realizzatore di 19 punti.

    Miami Heat – Indiana Pacers 112-108

    La sfida tra due squadre che quest’anno hanno poco di pretendere si risolve negli ultimi secondi dopo che nel corso della partita i padroni di casa avevano guidato anche con un vantaggio di 21 punti.
    Fermo Hassan Whiteside, a prendere per mano i Miami Heat è Goran Dragic, top scorer dei suoi con 23 punti, con la mano forte di Dion Waters (19 punti) e la sfiorata doppia doppia di Kelly Olynyk con 13 punti e 9 rimbalzi.
    Di contro per gli Indiana Pacers a portare pensieri agli avversari è Victor Oladipo, 28 punti, autore della tripla della rimonta nel finale, che però non è bastata a dare poi la vittoria ai suoi. Ancora una buona prova di Domantas Sabonis, 18 punti e 12 rimbalzi.

    New York Knicks – Detroit Pistons 107-111

    I Knicks hanno problemi di continuità e non riescono a crede nemmeno alle loro vittorie più certe, riuscendo a perdere una partita che li ha visti avanti anche di 21 punti. Così non basta un Kristaps Porzingis da 33 punti, nè un Enes Kanter che realizza 17 punti e prende 10 rimbalzi. Non bastano sopratutto se a guidare i Detroit Pistons c’è un solido Tobias Harris che segna 31 punti, o un Andre Drummond da 21 punti e 12 rimbalzi. Inesorabilmente gli espoti recuperano punto dopo punto, dopo due quarti di sofferenza e nella frazione finale vincono in volata.

    Chicago Bulls – San Antonio Spurs 77-87

    E’ LaMarcus Aldridge (28 punti e 10 rimbalzi) a prendersi sulle spalle i San Antonio Spurs in assenza di Kawhi Leonard. In una partita dal punteggio basso non riescono i padroni di casa a farsi sentire, basti pensare che il miglior realizzatore per i Chicago Bulls è Robin Lopez con 16 punti. Continua invece per gli Spurs ad effettuare una buona regia Dejounte Murray, 10 i suoi assist a compendio di 8 punti e 6 rimbalzi.

    Houston Rockets – Dallas Mavericks 107-91

    Sono sempre tra le squadre più temibili i Houston Rockets, che infilano la terza vittoria consecutiva su tre partite giocate, e James Harden è ancora una volta il giocatore che più fa paura alle difese avversarie. D’altronde quella dei Mavericks, come abbiamo già detto, è una squadra che arranca e fa fatica a restare in partita.
    La vittoria dei Rockets, che riescono ad arrivare anche a +36, arriva nonostante l’assenza ancora di Chris Paul, con James Harden che segna 29 punti e serve 7 assist, dall’altro lato Dirk Nowitzki, solo 2 punti per lui, accusa ancora la stanchezza, restando in campo soltanto 17 minuti.

    Memphis Grizzlies-Golden State Warriors 111-101

    Perdono la testa i Warriors, con l’espulsione finale di Curry e Durant, ma soprattutto perdono la partita. La perdono con Stephen Curry che segna 37 punti e Kevin Durant che ne segna 29 prendendo 13 rimbalzi. Perdono contro l’ingombrante presenza di Marc Gasol, che mette a referto 34 punti e 14 rimbalzi.
    I Warriors tirano male, e stanno sempre sotto agli avversari, riuscendo solo nell’ultima frazione di gioco a ridurre le distanze che nel corso della partita erano anche di 19 punti, ma i Grizzilies sono troppo ostici e procurano così la seconda sconfitta per i campioni in carica.

    Milwaukee Bucks – Portland Trail Blazers 113-110

    Lo abbiamo detto, lo abbiamo ribadito, lo diciamo ancora, è l’anno di Giannis Antetokounmpo, al di la di ogni cosa, ed è l’anno in cui può far vedere la luce ai Milwaukee Bucks.
    In una bella gara, decisa solo allo scadere, Giannis Antetokounmpo firma 44 punti, nuovo massimo in carriera, 8 rimbalzi, 4 assist, 2 palle recuperate, ma soprattutto la stoppata finale che chiude la partita. Stoppata subita da Jusuf Nurkic, forte di una buona prova con 17 punti ed 11 rimbalzi, ma che perde l’ultimo possesso della partita. Per i Trailblazers non sono bastati Damian Lillard e C.J. Collum, entrambi 26 punti, mentre i Bucks sono riusciti a colorare la vittoria con i 18 di Khris Middleton e i 17 di Tony Snell.

    Antetokounmpo | Ph. Twitter

    Denver Nugget – Sacramento Kings 96-79

    Arriva in casa la prima vittoria dei Nuggets, in una gara in cui se non nell’ultimo quarto si è segnato poco. Gli ospiti provano a reggere ma non ce la fanno proprio, traditi questa volta dal reparto dei lunghi, ma in una gara utile a mostrare le potenzialità del rookie De’Aaron Fox (18 punti). Corale la vittoria dei Denver Nuggets, con Paul Millsap, Kenneth Faried relizzatori di 18 punti ciascuno, con 9 rimbalzi il primo e 8 il secondo, anche se sotto i ferri la differenza la fa Wilson Chandler con 12 rimbalzi.

    Utah Jazz – Oklahoma City Thunder 96-87

    Primi problemi per gli Oklahoma City Thunder, in una serata in cui, diversamente dalle abitudini, segnano poco e soprattutto segna poco e tira male Russel Westbrook, con 2/11 al tiro dal campo, a prova che serve ancora un poco di rodaggio con i nuovi arrivi.
    Seppur con soli 6 punti Russel Westbrook prende comunque 13 rimbalzi e serve 9 assist, dei suoi compagni il miglior realizzatore è ancora una volta Carmelo Anthony, 26 punti, seguito da Paul George, 22 punti e 5 recuperate. Non bastano però a decretare la vittoria, non bastano quando la regia di Ricky Rubio (19 punti) va in cattedra e favorisce Joe Ingles (19 punti), ma soprattutto Rudy Gobert che realizza 16 punti e prende 13 rimbalzi. Sicuramente OKC dovrà alzare subito la testa e dimostrare che è stata solo una distrazione.

     

     

     

     

     

     

  • Nba playoff 2014: Miami vince gara3, Spurs-Thunder finisce 97-106

    Nba playoff 2014: Miami vince gara3, Spurs-Thunder finisce 97-106

    Miami vince Gara3 e porta la serie degli Nba playoff 2014 sul 2-1. Indiana questa volta ha subito il “calore” degli Heat che hanno dominato per tutto il match vincendo 99-87. Mentre i Pacers cercavano di radunare le idee e tornare ad essere la squadra che si era visto in Gara1, grande e compatta con qualità e tecniche che hanno permesso la schiacciante vittoria su Miami, Ray Allen pensava a infilare una raffica di tre punti nella ripresa del quarto tempo. Indiana era partita decisamente bene con 15 punti nel primo tempo influenzati da quel grande uomo che è Roy Hibbert mentre Lebron e compagni provavano a ridurre lo scarto segnando solo 14 punti nel 1/4. Miami deve aspettare il 2/4 per diminuire  il margine di quattro punti ed iniziare a produrre un netto contropiede con nove punti in avanti nel 3/4. Wade e Lebron producono  22 punti combinati nel 3/4 mentre il motore di Indiana va lentamente a spegnersi e con lui anche Paul George, idolo di Gara1, che finisce Gara3 con 17 punti in 5 riprese senza dimenticare che George ne arrivava da un infortunio alla testa  subito in Gara2 dopo uno scontro con Wade. Dunque Ray Allen è tornato il mercenario dalla lunga distanza per il quale Miami l’aveva voluto così tanto. Certo in questa fase di carriera Allen non è stato lucido ma sicuramente esce nei momenti di bisogno e ieri sera contro Indiana il fotogramma finale è stato tutto per lui. Il problema principale per Indiana risulta quasi sempre l’attacco con 17 palle perse di cui 12 perse solo nel 1/4 e 8  nel 2/4.

    Un momento del match Miami-Indiana|Foto Twitter
    Un momento del match Miami-Indiana|Foto Twitter

    Ho detto quasi sempre perché non c’è molto da dire sull’equilibrio del quintetto offensivo dei Pacers mentre se vorrà vincere Gara4 all’American Arlines Center, dove gli Heat sono imbattuti, dovrà scrollarsi di dosso la stanchezza e la frustrazione mentale di piccola squadra. Nell’altra finale di Conference giocata ieri sera tra San Antonio Spurs e Oklahoma City Thunder le cose non sono andate come si pensava. Gli Spurs in vantaggio 2-0 nella serie si sono fermati davanti al blocco dei Thunder per 97-106. Oklahoma aveva bisogno del giusto stimolo e questo è arrivato grazie al rientro da un infortunio dello strepitoso Serge Ibaka ala grande definito il “tuono” dei Thunder. Se analizziamo i precedenti match la facilità di arrivare a canestro per gli Spurs è stata a dir poco semplice con un Tony Parker formato guidatore, San Antonio ha attaccato una difesa senza un punto fermo. In gara3 le cose sono cambiate questo grazie ala presenza di Ibaka sulla linea di fondo che ha notevolmente ridotto questo vantaggio per gli Spurs. La presenza del congolese in Gara3 ha inoltre diminuito la forza di Tony Parker che nelle prime due serie ha avuto una media di 16-29 , punteggio che è sceso notevolmente a 4-13 nel complesso con Ibaka nei paraggi. Ora che i Thunder hanno riaperto la serie sul 2-1 ci viene da chiederci se riusciranno a rispondere alla chiamata e portare avanti il sogno che la city  sta da tempo aspettando? Lo vedremo domani sera in Gara4, intanto oggi ore 02,30 ennesimo scontro tra Miami e Indiana per aggiudicarsi la finale.

     

  • NBA: ai Lakers il classico, a James Harden la gloria

    NBA: ai Lakers il classico, a James Harden la gloria

    Perdonateci, ma oggi parleremo soltanto di due partite. Lo so, rischiamo di perdere tutti i nostri fedeli lettori, ma difronte a due storie del genere ci sono restate pochissime parole. Partiamo dal grande classico, Lakers-Boston. Da tempo ci si interroga se Bryant e Paul Pierce siano più vicini all’ospizio che altro. A volte fatichiamo a capire se queste persone siano davvero competenti del basket, oppure accendano la televisione soltanto quando gli fa più comodo. La partita di stanotte però dovrebbe mettere tutti d’accordo, sempre che si abbiano due occhi per guardare e un cervello per raccogliere e rielaborare le informazioni visualizzate con la vista. Lakers-Boston è stato il primo match senza Jerry Buss, il patron dei giallo-viola scomparso tre giorni fa all’età di 80 anni.

    Bryant lo conosceva bene, essendo da 17 stagioni in California, e sa cosa più piacesse al presidente: vincere. Ma non ottenere una vittoria qualsiasi, battere i più forti per arrivare fino in fondo, fino all’anello. Spesso e volentieri il “nemico” da battere era proprio Boston. Missione compiuta anche oggi, grazie ad un ritrovato Howard (24 punti e 12 rimbalzi), ed un illuminante Steve Nash (14 punti e 7 assist), che supera Magic Johnson nella speciale classifica dei migliori assist-man della storia della pallacanestro americana, raggiungendo il quarto posto assoluto. Black Mamba aggiunge 16 punti. Il migliore degli ospiti senza farlo apposta è Paul Pierce con 26 punti, 4 rimbalzi e 5 assist.

    James Harden firma la storia contro i Thunder

    James Harden | ©Scott Halleran/Getty Images
    James Harden | ©Scott Halleran/Getty Images

    Ai Lakers il classico, a James Harden la storia. Il giocatore dei Rockets fa qualcosa di assolutamente fuori dal normale proprio contro Oklahoma City, la sua ex squadra, dove fare il sesto uomo gli stava stretto. E ieri Barbanera si è preso una di quelle rivincite che difficilmente si possono scordare: 46 punti segnati (career-hig) in faccia a Kevin Durant(tripla doppia da 16 punti, 12 rimbalzi e 11 assist) e Russell Westbrook, sedici dei quali nell’ultimo quarto. A questi si aggiungono i 29 punti di Jeremy Lin, anche lui eccezionale stanotte.

    Tutti i risultati

    Raptors-Grizzlies 82-88
    Bobcats-Pistons 99-105
    Pacers-Knicks 125-91
    Cavaliers-Hornets 105-100
    Hawks-Heat 90-103
    Bucks-Nets 94-97
    Rockets-Thunder 122-119
    Timberwolves-Sixers 94-87
    Mavericks-Magic 111-96
    Lakers-Celtics 113-99
    Warriors-Suns 108-98

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 37-14
    2. Knicks 32-19
    3. Pacers 33-21
    4. Nets 33-22
    5. Bulls 31-22
    6. Hawks 29-23
    7. Celtics 28-26
    8. Bucks 26-27
    9. Sixers 22-30
    10. Raptors 22-33
    11. Pistons 22-34
    12. Cavaliers 17-37
    13. Wizards 15-37
    14. Magic 15-39
    15. Bobcats 13-41

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 43-12
    2. Thunder 39-15
    3. Clippers 39-17
    4. Grizzlies 35-18
    5. Nuggets 34-21
    6. Warriors 31-23
    7. Jazz 31-24
    8. Rockets 30-26
    9. Lakers 26-29
    10. Blazers 25-29
    11. Mavericks 24-29
    12. Timberwolvers 20-31
    13. Hornets 19-36
    14. Kings 19-36
    15. Suns 18-37

    NBA: la grande notte di James Harden

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  • NBA: Toronto vince senza Bargnani, Gallinari ko a Boston

    NBA: Toronto vince senza Bargnani, Gallinari ko a Boston

    Nove le partite Nba giocate nel Sunday night americano. Serata dai sentimenti opposti per i nostri italiani, con Bargnani che può sorridere per la seconda vittoria consecutiva di Toronto dopo aver battuto al Canada Air Centre gli Hornets (102-89) nonostante non sia sceso sul parquet neanche un minuto per un improvviso attacco influenzale. Tra i Raptors, che hanno tirato dall’arco con percentuali intorno al 50%, spicca la prova di John Lucas, autore di 10 dei suoi 19 punti (season-high) nel decisivo quarto periodo, dove di fatto si è deciso l’incontro. Ancora ottimo Rudy Gay, top scorer con 20 punti. Da sottolineare anche la prestazione di Kyle Lowry, che mette a referto 14 punti, 5 rimbalzi e addirittura 10 assist. Agli ospiti non bastano i 36 punti della coppia Lopez-Vasquez.

    Gallinari si arrende dopo 3 overtime, Miami regola i Lakers

    I Nuggets di Danilo Gallinari cadono a Boston (118-114) dopo una partita infinita. Ci sono infatti voluti tre overtime per decretare Boston vincitrice dell’incontro. I padroni di casa conquistano così la loro settima vittoria consecutiva, mentre Denver arresta la sua corsa dopo nove successi di fila. L’eroe della serata è Paul Pierce con l’ennesima tripla doppia della stagione (27 punti, 14 rimbalzi, 14 assist), e sopratutto autore della bomba a 7″ secondi dalla fine del secondo extra-time che ha consentito ai Celtics di allungare l’incontro al terzo ot. Gallinari chiude la serata con 18 punti e 10 rimbalzi, mentre Ty Lawson raggiunge i 29 punti.

    In Florida Miami batte i Lakers (107-97) grazie ad un’altra grande prestazione di LeBron James, per la quinta serata consecutiva sopra i 30 punti (record della franchigia) e sempre con una percentuale superiore al 60% (ha raggiunto Adrian Dantley e Moses Malone). Ai Lakers non sono bastati i 28 punti e 9 assist di un ispirato Kobe Bryant per rimanere a galla. In ogni caso Mike D’Antoni può consolarsi con il ko dei Rockets contro Sacramento (117-111). L’ottavo posto nella Western Conference continua ad essere a portata per i californiani.

    Chris Paul torna in trionfo dal Garden | ©Al Bello/Getty Images
    Chris Paul torna in trionfo dal Garden | ©Al Bello/Getty Images

    Dall’altra parte i tifosi dei Clippers esultano per aver ritrovato finalmente il loro leader. Chris Paul è il protagonista assoluto del successo dei rosso-blu al Garden di New York, dove i Knicks sono affondati con un netto 88-102. Per Cp3 25 punti, 6 rimbalzi e 7 assist, a cui si aggiungono i 17 punti di Blake Griffin. Dall’altra parte Carmelo Anthony termina con 42 punti, sebbene venga letteralmente murato nell’ultimo periodo da un’impressionante difesa di Grant Hill, che lo limita a due soli canestri.

    Ad Orlando i Blazers confermano il loro pessimo ruolino di marcia esterno (8-18), perdendo contro una delle squadre peggiori della lega (110-104). Dopo 12 sconfitte consecutive, i Magic tornano alla vittoria trascinati dai 22 punti di J.J. Redick e la doppia-doppia di Nikola Vucevic da 17 punti e 19 rimbalzi. Tra gli ospiti da segnalare i 25 punti di LaMarcus Aldridge.

    Netto successo casalingo di Memphis contro Minnesota (105-88), nel quale si mettono in evidenza i nuovi arrivati. Tayshaun Prince segna 18 punti (8/8 dal campo), Austin Daye ne firma 16. Il migliore è però Mike Conley con 16 punti e 8 assist.

    San Antonio riprende il cammino interrotto a Detroit travolgendo Brooklyn in trasferta (86-111). Troppo superiore il divario tecnico tra le due squadre, dove emerge un fantastico Tony Parker con 29 punti e 11 assist. Sottolineiamo che ai Spurs mancavano sia Tim Duncan che Manu Ginobili.

    Infine Oklahoma City si diverte con Phoenix (69-97), servendole una pesante umiliazione davanti ai suoi stessi tifosi. Top scorer della serata Russell Westbrook con 24 punti, mentre un Kevin Durant sdolcinato si ferma a 18.

    Tutti i risultati

    Knicks-Clippers 88-102
    Heat-Lakers 107-97
    Celtics-Nuggets 118-114 (3 ot)
    Raptors-Hornets 102-89
    Magic-Blazers 110-104
    Grizzlies-Timberwolves 105-88
    Nets-Spurs 86-111
    Suns-Thunder 69-97
    Kings-Rockets 117-111

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 34-14
    2. Knicks 32-17
    3. Pacers 31-20
    4. Bulls 30-20
    5. Nets 29-22
    6. Hawks 27-22
    7. Celtics 27-23
    8. Bucks 25-24
    9. Sixers 22-27
    10. Pistons 20-32
    11. Raptors 19-32
    12. Cavaliers 16-35
    13. Magic 15-36
    14. Wizards 14-35
    15. Bobcats 11-39

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 40-12
    2. Thunder 39-12
    3. Clippers 36-17
    4. Grizzlies 32-18
    5. Nuggets 33-19
    6. Warriors 30-21
    7. Jazz 28-24
    8. Rockets 28-25
    9. Blazers 25-26
    10. Lakers 24-28
    11. Mavericks 22-28
    12. Timberwolves 18-30
    13. Kings 19-33
    14. Hornets 17-34
    15. Suns 17-35

    Kevin Durant in love

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  • Pronostici Nba: riscatto Lakers? Belinelli contro Utah

    Pronostici Nba: riscatto Lakers? Belinelli contro Utah

    Dodici le partite Nba nel Friday night di stanotte. Cerchiamo di analizzarne insieme con i nostri pronostici. Al Verizon Centre di Washington, i Wizards ospitano Brooklyn per quello che sarà un incontro sulla carta equilibrato. Reduci da due vittorie consecutive (in casa) contro Clippers e Knicks, i padroni di casa cercano di conquistare oggi il terzo successo di fila. Dall’altra parte i Nets non possono vantare un ruolino di marcia in trasferta strepitoso (11-11), nonostante l’ultima affermazione a Detroit contro i Pistons (preventivabile, vista la consistenza degli avversari). Contro Washington Derron Williams e Brook Lopez faticheranno più del previsto, ma una loro vittoria resta comunque probabile.

    Tornano in campo dopo nemmeno 24 ore dalla sconfitta del TD Garden i Lakers. I californiani saranno attesi da un’altra trasferta, di ben altro tenore però rispetto all’ultima affrontata. Con tutti il rispetto per Charlotte, riteniamo piuttosto improbabile un altro ko per i giallo-viola. Un consiglio a Black Mamba: torna assist-man, che oggi la tripla doppia è fattibile!

    Trasferiamoci ora a Indianapolis, dopo i Pacers affrontano nella loro tana i Raptors. Quest’ultimi, che possono contare su un Rudy Gay in più e già perfettamente calato nella parte sebbene giochi a Toronto da poco meno di una settimana, devono ancora guadagnare crescere in tanti aspetti, fra tutti quello dell’esperienza. I Pacers dovrebbero farcela anche oggi, raggiungendo così la sesta vittoria consecutiva.

    Mike D'Antoni contro i Bobcats vuole la vittoria | ©Jonathan Daniel/Getty Images
    Mike D’Antoni contro i Bobcats vuole la vittoria | ©Jonathan Daniel/Getty Images

    A Cleveland Kyrie Irving e compagni ospitano Orlando. Tra le due squadre la nostra preferenza va ai Cavaliers per un motivo che ormai è noto anche ai muri, il numero due appunto. E spesso volentieri Irving riesce a fare la differenza contro squadre sotto il 50%. Aggiungiamoci poi che gioca di fronte ai propri tifosi. Sembrerà banale ma non lo è affatto.

    Detroit riuscirà a fermare gli Spurs? Detto così sembra una barzelletta, anche perché fatichiamo a dare i “pistoni” vincenti in partite come quelle di stasera, quando di fronte c’è una delle squadre più forte di tutta la Lega, senza Duncan per l’aggiunta. Ci dispiace dirlo per i tifosi di Detroit ma le probabilità di successo questa sera sono ridotte ad un lumicino, servirebbe davvero un miracolo.

    Alla Philips Arena di Atlanta va in scena invece il match tra gli Hawks e New Horleans. Anche qui il pronostico più logico, senza se e senza ma, è l’uno per i padroni di casa. Nelle ultime quattro trasferta gli Hornets sono sempre tornati a casa con un mucchio di polvere. Anche stavolta la musica non dovrebbe essere diversa.

    Uno dei big match di questo venerdì è sicuramente quello della Florida, dove gli Heat ospiteranno i Clippers. Le notizie positive per i rosso-blu della California sono i probabili recuperi di Blake Griffin, Crawford e Billups. Chris Paul invece resterà a guardare dalla panchina anche oggi. Rimane in ogni caso difficile un’eventuale vittoria degli ospiti, che oltre ad attraversare un periodo di forma contrassegnato da più bassi che alti, affrontano anche una squadra da 20 vittorie e tre sole sconfitte in casa.

    A Memphis i Grizzlies vivranno una notte piuttosto difficile contro i Warriors, feriti dalle ultime due cocenti sconfitte contro Rockets e Thunder. La trasferta odierna appare come il trampolino di lancio ideale per Stephen Curry e compagni nel ritrovare il giusto ruolino di marcia.

    Match delicato al Toyota Center, dove i Rockets ricevono la visita di Portland, che nella Western Conference insegue proprio Houston al nono posto. Per la squadra di James Harden è una ghiotta occasione per mettere un’altra vittoria di distanza tra sé e i Blazers.

    Poche righe anche per il match Oklahoma City-Phoenix Suns, nel quale il pronostico è decisamente sbilanciato a favore dei padroni di casa. I motivi sono chiari a tutti, persino a chi conosce l’Nba da una settimana.

    Trasferta sulla carta semplice per i Knicks, impegnati a Minnesota. L’unico reale pericolo per New York è il contraccolpo psicologico della sconfitta di due giorni al Verizon Center. Avrà influito, e in che modo, il ko contro i Wizards? Non vediamo comunque sorprese neanche nella terra dei laghi.

    La giornata si concluderà con la partita tra Jazz e Bulls. Un match equilibrato,  dove a farla da padrone sarà senz’altro l’equilibrio. Potrebbe però pesare in maniera determinante la precaria condizione fisica degli ospiti, falcidiati dagli infortuni e con in campo due uomini importanti come Boozer e Noah in non perfetta forma. Di poco, ma vediamo favorita Utah.

    Pronostici Nba di oggi 8 febbraio

    Wizards-Nets 2
    Bobcats-Lakers 2
    Pacers-Raptors 1
    Hawks-Hornets 1
    Pistons-Spurs 2
    Cavaliers-Magic 1
    Miami-Clippers 1
    Grizzlies-Warriors 2
    Rockets-Blazers 1
    Thunder-Suns 1
    Timberwolves-Knicks 2
    Jazz-Bulls 1

  • NBA: Boston, Miami, Oklahoma City e Spurs senza problemi

    NBA: Boston, Miami, Oklahoma City e Spurs senza problemi

    Tredici le partite Nba disputate nella notte. Poche le emozioni, se si considerano che tutte (o quasi) le grandi hanno portato a casa la vittoria. Come il caso di Boston (95-99) che ha violato l’Air Canada Centre. Così anche Miami, che si è sbarazzata per 114-108 dei Rockets. Per non parlare di Oklahoma City, imperiosa su Golden State (119-98). Vince, e non è più una novità, San Antonio, che in trasferta supera 104-94 Minnesota. Ritornano al successo anche i Clippers, nonostante l’assenza di Chris Paul (vecchia) e Blake Griffin (recente), che battono Orlando (76-86). L’unica delle grandi a perdere, forse un po’ a sorpresa, è stata New York. I Knicks si sono arresi 106-96 a Washington. Sorride invece Brooklyn, autoritaria a Detroit (90-93). Ad Est vincono anche Indiana (69-88 sui Sixers), Atlanta (103-92 contro Memphis) e Cleveland (122-95 contro Charlotte). Infine ci sono da sottolineare le vittorie casalinghe di Dallas (105-99 su Portland) e Utah (100-86 sui Bucks), oltre all’affermazione esterna degli Hornets contro i Suns (84-93).

    Boston non ha più paura. Bentornati Clippers

    Paul Pierce | ©Jared Wickerham/Getty Images
    Paul Pierce | ©Jared Wickerham/Getty Images

    Chi pensava che Boston senza Rajon Rondo (mi ci metto anch’io) deve ricredersi dopo l’ennesima (la quinta) vittoria consecutiva. Stavolta le vittime dei vecchietti verdi sono i Raptors, rastrellati nell’ultimo periodo da un parziale di 16-30. Garnett segna 27 punti e cattura 10 rimbalzi, mentre Paul Pierce avvicina la tripla-doppia con 12 punti, 11 rimbalzi e 6 assist. Tra i padroni di casa top scorer Rudy Gay con 25 punti. Da segnalare anche il rientro di Andrea Bargnani, che in 23 minuti di gioco sigla 13 punti.

    Ci si poteva aspettare una piccola pausa nelle teste dei giocatori di Indiana, reduci da quattro “w” casalinghe consecutive, invece il periodo magico dei Pacers prosegue anche a Philadelphia. Il migliore è Roy Hibbert con 18 punti, 14 rimbalzi e 5(!) stoppate. Ai Sixers non bastano i 19 punti di Jrue Holiday.

    I Wizards fanno lo sgambetto ai Knicks, travolti nell’ultimo quarto di gara (36-23). Nonostante Anthony (31) si impegni a fondo, i padroni di casa trovano in John Wall (21) e Ariza (20, dalla panchina), i protagonisti della serata. Per Washington è il secondo successo casalingo di fila dopo la vittoria contro i Clippers tre giorni fa.

    Proprio i Clippers si leccano le ferite e ritornano alla tanto agognata letterina “w” battendo i Magic in trasferta. Eric Bledsoe (27) prende per mano la squadra, mentre DeAndre Jordan si conferma il migliore dei suoi a rimbalzo (14). Da segnalare le 16 palle recuperati dai rosso-blu rispetto alle sei di Orlando.

    Partita mai in discussione alla Quicken Loans Arena di Cleveland, dove i padroni di casa superano agevolmente l’ostacolo Charlotte. Top scorer Kyrie Irving con 22 punti, a cui si aggiungono i 19 di Dion Waiters e i 17 di Tristan Thompson.

    Vittoria piuttosto semplice anche per Atlanta, che alla Philips Arena ha la meglio sui Grizzlies, ancora sconfitti dopo la partenza di Rudy Gay. Gli Hawks confermano comunque di attraversare un buon stato di forma, e con Jeff Teague (22 punti e 13 assist) in grande spolvero conquista il quinto successo nelle ultime otto partite.

    I Rockets, reduci dalla sbornia del giorno prima contro i Warriors, riescono a dar vita ad un incontro molto equilibrato contro i ben più quotati Heat. Ad avere la meglio sono però i padroni dell’America Airlines, che fin quando avranno 63 punti dalla coppia LeBron-Wade difficilmente perderanno un incontro, anche se di fronte hanno James Harden che mette a referto 36 punti.

    Dopo la sconfitta rimediata contro i Bulls, Brooklyn si rialza subito andando a superare in trasferta Detroit. I Pistons non erano un avversario complicato per i Nets, che avevano comunque una tradizione particolarmente negativa a Detroit, dove non vinceva dal 2006. Brook Lopez (17) sfata questo tabù siglando a 17″ dal termine la tripla decisiva.

    Gli Hornets mettono fine alla serie di quattro sconfitte consecutive vincendo in Arizona. I padroni di casa vengono sorpresi dalla doppia-doppia di Greivis Vasquez (19 punti e 12 assist), alla quale non riescono opporre resistenza. Top scorer dei Suns Gortat con 14 punti.

    I miracoli non avvengono mai due volte in una singola vita. Golden State lo sa bene dopo la notte appena trascorsa, nella quale sono incappati in un ko senza appello contro Oklahoma City. Kevin Durant ha segnato 25 punti, a cui si aggiungono i 22 di Westbrook e i 21 (dalla panchina) di Kevin Martin.

    Rick Carlisle raggiunge le 500 vittorie in panchina nella serata in cui Dallas batte Portland in Texas. Mayo è il leader dei Mavs con i suoi 28 punti, a cui si sommano i 17 di Vince Carter. Tra gli ospiti si salva solo Aldridge che chiude a quota 27 punti e 10 rimbalzi.

    Gli Spurs continuano a non sentire le assenze, vincendo ovunque e contro chiunque. Con Duncan e Ginobili fuori gioco, ci pensa Danny Green a segnare 8 triple per il suo career-high di 28 punti, senza dimenticare l’immenso Tony Parker con 31 punti e 8 assist. Di Minnesota rimangono i 21 punti e 10 rimbalzi di Pekovic.

    Infine Utah vince la sesta delle ultime sette gare giocate in casa superando senza troppi patemi d’animo i Bucks. Successo importante quello dei Jazz in ottica play-off, firmato Paul Millsap (19) e Kanter, protagonista con 17 punti e 5 stoppate.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 32-14
    2. Knicks 31-16
    3. Pacers 31-19
    4. Bulls 29-19
    5. Nets 29-20
    6. Hawks 27-21
    7. Celtics 25-23
    8. Bucks 25-23
    9. Sixers 21-27
    10. Pistons 18-32
    11. Raptors 17-32
    12. Cavaliers 15-34
    13. Magic 14-35
    14. Wizards 13-35
    15. Bobcats 11-37

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 39-11
    2. Thunder 37-12
    3. Clippers 35-16
    4. Nuggets 31-18
    5. Grizzlies 30-18
    6. Warriors 30-19
    7. Jazz 28-22
    8. Rockets 27-24
    9. Blazers 25-24
    10. Lakers 23-26
    11. Mavericks 21-28
    12. Timberwolves 18-28
    13. Suns 17-33
    14. Kings 17-33
    15. Hornets 16-33

    NBA Top 10 plays 6 febbraio

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  • NBA: Oklahoma travolge i Grizzlies, ko Dallas

    NBA: Oklahoma travolge i Grizzlies, ko Dallas

    Soltanto due le partite Nba giocate nella notte. Esiti alla vigilia scontati, e che si sono puntualmente riscontrati. Alla Oracle Arena è andato in scena il one-man show di David Lee. Il padrone di casa ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (15-20-9) nel successo di Golden State sui Mavs, ai quali non sono bastati i 22 punti dalla panchina di Vince Carter. Dallas vede allontanarsi giorno dopo giorno il sogno play-off, dopo anche l’inopinata sconfitta contro Portland di 48 ore fa. In Oklahoma invece continua la marcia inarrestabile dei Thunder, alla loro ventesima vittoria casalinga (20-3). I Thunder hanno strapazzato i Grizzlies, orfani di Rudy Gay, grazie ai 48 punti complessivi della coppia DurantWestbrook. E adesso i tifosi di Memphis iniziano ad avere paura.

    Golden State Warriors – Dallas Mavericks 100-97, dubbi?

    David Lee abbatte i Mavs | ©Ezra Shaw/Getty Images
    David Lee abbatte i Mavs | ©Ezra Shaw/Getty Images

    Ditemi, avevate forse qualche dubbio? Alla Oracle Arena i Warriors hanno la meglio su Dallas, reduce dal scioccante ko del Rose Garden contro Portland. Anche stavolta la fotografia dell’incontro può essere scattata nei secondi finali, con i Mavs in possesso a 25″ dal termine per il canestro della vittoria. La tragicommedia finisce però in una manciata di secondi, quanto basta a Bogut per bloccare il goffo tentativo di Brandan Wright. Mi chiedo e mi domando: ma perché il pallone del potenziale successo deve ritrovarsi in mano a Brandan? No spiegatemelo, perché fatico a comprenderlo.

    I padroni di casa sfoderano un’altra grande prestazione, l’ennesima della stagione, potendo contare per la seconda serata consecutiva su un immenso Klay Thompson (27). Nei Warriors, privi ancora di Stephen Curry, c’è anche un certo David Lee, che chiarisce se ancora ce ne fosse bisogno il motivo della sua presenza all’All-Star Game, mettendo a referto 15 punti, 20 rimbalzi e 9 assist. Più chiaro di così…

    Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies 106-89, senza storia

    Per le cose successe alla vigilie, tra scambi/cessioni eccetera, questa partita poteva finire soltanto con il segno “1” bello robusto, e così è stato. I Thunder hanno avuto vita particolarmente facile contro gli ospiti, che da qui fino al termine della stagione dovranno abituarsi a scendere in campo senza il loro uomo migliore, Rudy Gay. A differenza di Boston (lei sì che riavrà Rajon Rondo fra un anno), i Grizzlies dovranno tirare a campare guardando Gay giocare per Toronto, sapendo già di non poter riabbracciare più negli spogliatoi chi aveva macinato qualunque record della franchigia (479 gare giocate, 17.338 minuti, il migliore sotto la voce steals). Il battesimo del post-Rudy Gay non è stato poi dei più semplici, avendo dovuto fare i conti con Kevin Durant e Russell Westbrook, non gli ultimi arrivati.

    Purtroppo per Memphis, stanotte Russell ha deciso di vestire i panni del discreto tiratore (9/17 da due), costituendo con Kevin Durant (27) la solita coppia perfetta: 48 i punti complessivi confezionati dai due big di Oklahoma, a cui si aggiungono i 16 dalla panchina di Kevin Martin. Agli ospiti non bastano quindi i 23 punti di Jerryd Bayless e la prova difensiva di Zach Randolph (19 rimbalzi) per contrastare lo strapotere dei Thunder. Siamo così sicuri che i Grizzlies vadano ancora ai play-off?

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 29-13
    2. Knicks 28-15
    3. Bulls 28-17
    4. Pacers 27-19
    5. Nets 29-17
    6. Hawks 26-19
    7. Bucks 24-20
    8. Celtics 22-23
    9. Sixers 19-26
    10. Pistons 17-29
    11. Raptors 16-30
    12. Magic 14-31
    13. Cavaliers 13-33
    14. Wizards 11-33
    15. Bobcats 11-34

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 37-11
    2. Thunder 35-11
    3. Clippers 34-13
    4. Grizzlies 29-16
    5. Warriors 29-17
    6. Nuggets 29-18
    7. Jazz 25-21
    8. Rockets 25-23
    9. Blazers 23-22
    10. Lakers 20-26
    11. Mavericks 19-27
    12. Timberwolves 17-25
    13. Kings 17-30
    14. Suns 16-30
    15. Hornets 15-31
  • Pronostici Nba: Memphis senza Rudy Gay alla prova Thunder

    Pronostici Nba: Memphis senza Rudy Gay alla prova Thunder

    Dopo avervi raccontato le dodici partite della notte Nba, torniamo ai nostri pronostici per i due incontri in programma oggi. Sulla carta il match più interessante è quello che si disputa alla Chesapeake Energy Arena, dove i Thunder sfideranno Memphis. Gli ospiti giocheranno la loro prima partita senza Rudy Gay, il quale è stato coinvolto nella trade con Toronto e Detroit, che porterà nel roster dei Grizzlies Ed Davis, oltre ai due “Pistoni” Tayshaun Prince e Austin Daye, che in cambio ricevono dai Raptors Josè Calderon. Insieme a Rudy Gay, si trasferisce in Canada anche la riserva Hamed Haddadi. L’altra partita della serata vede i Mavericks giocare sul difficile parquet della Oracle Arena contro i Warriors, la vera sorpresa della stagione di quest’anno.

    Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies, post trade

    Rudy Gay è un nuovo giocatore di Toronto | ©Scott Halleran/Getty Images
    Rudy Gay è un nuovo giocatore di Toronto | ©Scott Halleran/Getty Images

    Continuando il discorso anticipato nella presentazione, quanto hanno guadagnato i Grizzlies da questo maxi scambio di giocatori? Dal punto di vista tecnico nessuno, anzi. La perdita di Rudy Gay infatti non potrà non pesare nell’economia del gioco, considerando che Gay era stato il miglior realizzatore fin qui dei Grizzlies, con una media di sedici punti a partita. Gli unici a sorridere per la suddetta trade saranno -ci mettiamo la mano sul fuoco- i tesorieri della franchigia del Tennessee.

    E se tutto questo accade alla vigilia di una partita come quella contro i Thunder, le domande e le perplessità dei giocatori di Memphis rischiano di dominare, negativamente, il parquet (lato ospite). Dall’altra parte invece Oklahoma affronta il match di oggi con la voglia di riscattare il ko subito nell’ultima partita contro i Lakers allo Staples Center di tre giorni fa. Kevin Durant e Russell Westbrook pregustano fin da ora una serata da numero uno, in tutti i sensi. Pronostico: 1

    Golden State Warriors – Dallas Mavericks, Curry in forse

    Ancora grida vendetta la sconfitta rimediata al Rose Garden 48 ore fa, quando avanti di tre a quattro secondi dalla sirena, Dirk Nowitzki e compagni si sono fatti prima rimontare e poi fregare da LaMarcus Aldridge, non esattamente Michael Jordan. Il modo in cui è maturata la sconfitta ha accelerato quel processo di idee già scattato da inizio stagione, mediante cui si può arrivare ad un’unica soluzione, pacifica per entrambe le parti: Dallas non è da play-off, non quest’anno perlomeno. Di possibilità ne ha avute, e parecchie, ma dopo partite come quella contro i Blazers chiunque, intellettualmente onesto, prenderebbe le distanze dai Mavs.

    Snocciolata una promessa quantomai attuale e ficcante, se così la si può definire, prendiamo in esame l’incontro di questa sera. Golden State è reduce dal successo maturato in casa di Cleveland, importante sotto due aspetti: primo, perché conseguito nonostante l’assenza di un certo Stephen Curry, la cui mancata convocazione tra le riserve dell’All-Star Game, lato Ovest, lascia ancora oggi perplessi; secondo, perché Clay Thompson ha sfoggiato una prestazione da urlo proprio di fronte Kyrie Irving (scusate se è poco), facendo registrare il suo career-high con 32 punti, che gli sono valsi un cambio all’anagrafe in Cassius Clay Thompson. Se poi ci mettiamo dentro anche David Lee…Pronostico: 1

    Pronostici Nba di oggi 31 gennaio 2013

    Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies 1
    Golden State Warriors – Dallas Mavericks 1

  • NBA: Lakers, la svolta. Boston batte Miami ma perde Rondo

    NBA: Lakers, la svolta. Boston batte Miami ma perde Rondo

    Emozioni a non finire nella notte di ieri. Erano sette le partite Nba in programma. A catturare l’attenzione di tutti gli appassionati sono state le prime due partite, ovvero la sfida al TD Garden di Boston tra Celtics e Miami, e quella dello Staples Center, dove Bryant ha dato ulteriore assaggio della sua classe di fronte ai Thunder di Kevin Durant. Negli altri incontri, vittorie casalinghe per New York, Dallas e Clippers. Quest’ultimi pongono fine alla serie negativa di tre sconfitte consecutive battendo i Blazers nel secondo back-to-back tra le due squadre (24 ore prima era stata Portland a vincere). Non possiamo non tacere neanche di fronte alla prestazione di Carmelo Anthony, che da solo ha avuto ragione degli Hawks segnando 42 punti. A Dallas invece, oltre alla vittoria, si festeggiano due importanti avvenimenti statistici: Shawn Marion ha giocato la millesima partita della sua carriera, e Dirk Nowitzki ha superato al 18° posto Allen Iverson nella classifica dei migliori marcatori di sempre.

    Boston Celtics – Miami Heat 100-98 (2ot), dedicata a Rondo

    Paul Pierce si beve Ray Allen | ©Jared Wickerham/Getty Images
    Paul Pierce si beve Ray Allen | ©Jared Wickerham/Getty Images

    Tutti sapevano, tranne loro, i suoi compagni di squadra. Ed è così che il successo di ieri dei Celtics su Miami si trasforma in un qualcosa di più che una semplice vittoria. Era una notte speciale quella di ieri per gli abitanti del TD Garden. Contro gli Heat infatti Boston ha giocato la sua prima partita da qui fino al resto della stagione (eventuali play-off inclusi) senza lui, Rajon Rondo, che di recente aveva incantato tutti con ripetute triple-doppie sensazionali. Vederlo seduto lì, come uno spettatore chiunque, con la consapevolezza che quello sarà il trend per tutto il 2013 dopo la rottura del crociato anteriore destro, lascia un certo sconforto anche a chi tifoso dei Celtics non è. Una prima risposta alla domanda se Boston riuscirà o meno a raggiungere i play-off anche senza il suo apporto è comunque arrivata ieri, con Kevin Garnett (24 punti, 11 rimbalzi, 3 stoppate) e Paul Pierce (17 punti, 13 rimbalzi, 10 assist) protagonisti nella vittoria “speciale” della loro squadra contro i detentori dell’anello. La partita è stata equilibrata fin dall’avvio del primo quarto, sebbene Miami desse sempre l’impressione di poterla portare a casa quando voleva. Il problema appunto è che gli ospiti in realtà non hanno mai dato quell’accelerazione necessaria per spezzare l’equilibrio del match, volendosi affidare soltanto alle giocate di LeBron (34 punti, 16 rimbalzi) e al grande ex dell’incontro, Ray Allen (21). La fotografia che rimarrà di questo incontro sarà il canestro decisivo di Pierce a 30″ dal termine per il momentaneo 99-98, e il tentativo disperato da tre punti allo scadere di Shane Battier (sì, avete letto bene).

    Los Angeles Lakers – Oklahoma City Thunder 105-96, la svolta

    Stavolta possiamo dirlo a voce alta? Sì, i Lakers visti ieri sera ci danno quel feeling necessario da poter utilizzare la parola svolta. La squadra di Mike D’Antoni ha confermato i progressi mostrati nell’ultima partita casalinga vinta contro i Jazz, conquistando la loro seconda vittoria consecutiva. Sinceramente la prestazione offerta ieri dai giallo-viola ha spiazzato pure noi, facendoci ricredere sui pronostici che avevamo dato qualche ora prima dell’inizio della partita. La palma di migliore in campo va ancora una volta a quel genio di Kobe Bryant (21 punti, 14 assist, 9 rimbalzi), che in partite come queste sa esaltarsi come pochi. Come contro Utah, Kobe gioca per la squadra, dispensando assist (14, again) mai banali (vero Pau?) ai propri compagni. Non è dunque un caso che le migliori partite dei californiani siano coincise con Bryant in versione assist-man, quasi volesse rubare il mestiere a chi con gli assist, fino ad oggi, è campato, e pure bene (leggi Steve Nash). Vittoria meritata quella dei Lakers, che sono riusciti a contenere i Thunder sotto i 100 punti, nonostante Durant ne abbia messi a referto da solo 35. Ad Oklahoma è mancato ancora una volta Russell Westbrook, che chiude la serata con un disastroso 7/27 dal campo, segnando “solo” 17 punti.

    Los Angeles Clippers – Portland Blazers 96-83, fa tutto Griffin

    In attesa del rientro di Chris Paul, i Clippers ritrovano la vittoria dopo tre sconfitte consecutive, battendo nettamente Portland nel secondo back-to-back tra le due squadre. A trascinare i rosso-blu ci pensa Blake Griffin, autore di 23 punti, 9 assist e 5 rimbalzi, con un ottimo 9/15 da due. Prezioso anche l’apporto dalla panchina di Lamar Odom, che in 29 minuti di gioco cattura 13 rimbalzi, confeziona 6 assist, segnando anche 8 punti. Agli ospiti non bastano i 21 punti e 11 rimbalzi di LaMarcus Aldridge. Sottotono Lillard nonostante i 16 punti (5/14 da due).

    Dallas Mavericks – Phoenix Suns 110-95, la storia

    La vittoria, comunque importante per la classifica, dei Mavericks contro i Suns passa in secondo piano di fronte ai due prestigiosi traguardi tagliati da Shawn Marion e Dirk Nowitzki. Il primo ha segnato 18 punti, preso 9 rimbalzi e inventato 5 assist nella sua partita numero mille in oltre 14 anni anni di carriera. Il secondo invece ha superato nella classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi Allen Iverson, portandosi al 18° posto a quota 24,375 punti. Patrick Ewing è lì, ad un passo, con i suoi 24,815 punti. Nei Suns si registra la grande prova di Goran Dragic, che mette a segno 18 punti e 8 assist.

    New York Knicks – Atlanta Hawks 106-104, Anthony show

    C’è tanto Anthony nella vittoria dei Knicks sugli Hawks. Nove le triple segnate da Melo (eguagliato il record della franchigia newyorchese), per un totale di 42 punti, fra cui il canestro vittoria a dodici secondi dal termine con il punteggio che vedeva gli ospiti avanti 103-104. Non sono bastate quindi ad Atlanta percentuali da best-season al tiro (60%) per violare il Garden di New York. Tra gli Hawks segnaliamo i 27 punti di Jeff Teague e i 20 di Josh Smith.

    Memphis Grizzlies – New Orleans Hornets 83-91, sorpresa

    Dopo la vittoria dei Lakers, il successo degli Hornets sul parquet dei Grizzlies è la sorpresa della serata. Il protagonista assoluto è stato Ryan Anderson con le sue sette triple, Anderson che chiuderà la serata con 22 punti e 5 rimbalzi, il migliore dei suoi. Proprio i tiri dall’arco hanno giocato un ruolo decisivo nella vittoria degli ospiti, con Memphis incapace di superare la già modesta soglia del 20%, tirando con un pessimo 3/16, a differenza dei padroni di casa che hanno viaggiato quasi al 50% (9/20). Tra i Grizzlies il migliore è Zac Randolph con 20 punti e 13 rimbalzi.

    Orlando Magic – Detroit Pistons 102-104, due career-high

    Dev’essere frustante per J.J. Redick eguagliare un career-high con 31 punti se a vincere è la squadra avversaria, sopratutto dopo che i tuoi compagni hanno sciupato l’inverosimile sotto canestro a pochi secondi dal termine. E così a diventare il protagonista è Brandon Knight con 31 punti (fra cui 5 triple), che può davvero essere felice del suo career-high. Orlando perde una partita dominata sotto canestro (51-37 i rimbalzi), venendo letteralmente ricacciata indietro (7 le stoppate degli ospiti) nei momenti clou. Da segnalare infine i 12 assist dalla panchina di Will Bynum, che aggiunge a referto anche 9 punti in 20 minuti di gioco.

    La classifica della Eastern Conference

    1. Heat 28-13
    2. Knicks 27-15
    3. Bulls 26-17
    4. Pacers 26-18
    5. Nets 26-18
    6. Hawks 25-19
    7. Bucks 23-19
    8. Celtics 21-23
    9. Sixers 18-25
    10. Pistons 17-27
    11. Raptors 16-28
    12. Magic 14-29
    13. Cavaliers 13-32
    14. Wizards 11-31
    15. Bobcats 11-32

    La classifica della Western Conference

    1. Spurs 36-11
    2. Thunder 34-11
    3. Clippers 33-13
    4. Grizzlies 28-15
    5. Warriors 26-17
    6. Nuggets 27-18
    7. Jazz 24-20
    8. Rockets 24-22
    9. Blazers 22-22
    10. Lakers 19-25
    11. Mavericks 19-25
    12. Timberwolves 17-24
    13. Kings 16-29
    14. Hornets 15-29
    15. Suns 15-30

    NBA Top 10 27 gennaio 2013

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  • NBA: Bryant clamoroso, Lakers vincenti. Chicago ok

    NBA: Bryant clamoroso, Lakers vincenti. Chicago ok

    Una serata per certi versi storica quella appena conclusasi in America. Gli appassionati Nba hanno infatti potuto godere di prestazioni d’altissimo livello. E’ normale che i titoli delle prime pagine dei giornali questa mattina saranno tutti per Kobe Bryant, che contro i Jazz ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (14 punti, 14 assist, 9 rimbalzi), rendendo ancora più spettacolare la vittoria dei Lakers su Utah allo Staples Center. Ma prima del match disputatosi a Los Angeles, gli spettatori hanno sognato guardando l’infinita sfida tra Hawks e Celtics, risoltasi soltanto dopo due overtime a favore di Atlanta. Come non sottolineare poi i 35 punti di Kyrie Irving nel successo di Cleveland sui Bucks e i 30 di James Harden contro gli Hornets. Ma riviviamo tutte le emozioni della notte nel racconto di oggi.

    Los Angeles Lakers – Utah Jazz 102-84

    Clamoroso Kobe Bryant con 14 punti, 14 assist e 9 rimbalzi | ©Harry How/Getty Images
    Clamoroso Kobe Bryant con 14 punti, 14 assist e 9 rimbalzi | ©Harry How/Getty Images

    Come vi avevamo anticipato nei pronostici di ieri (a proposito, 9 prese su 10), i Lakers sono tornati alla vittoria che mancava dal 16 gennaio scorso, quando sempre allo Staples Center i giallo-viola avevano battuto i Bucks con un punteggio simile (104-88). Quella di stanotte è la vittoria del gruppo, dove ad esaltarsi non è il singolo ma l’orchestra, grazie alla tanto famosa quanto agognata chemistry. Ed è così che Bryant si trasforma in assist-man, firmando 14 assist (12 soltanto nei primi tre periodi). Kobe fece qualcosa di simile undici anni fa, quando contro i Wizards mise a referto il suo personale career-high, quindici assist. Quando vedi Bryant interagire con i compagni di squadra allora capisci che qualcosa sta davvero cambiando nei Lakers. E dunque ti sembra quasi normale che Metta World Peace infili cinque bombe, che Nash si limiti a 2 assist, che Howard torni a brillare (17 punti e 13 rimbalzi), e via così all’infinito. Immaginiamo sia contento pure Pau Gasol (15), nonostante per lo spagnolo sia una rogna partire sempre dalla cara bench.

    Chicago Bulls – Golden State Warriors 103-87

    Anche la vittoria dei Bulls sui Warriors era facilmente pronosticabile, sopratutto (paradossalmente) dopo le vittorie di Stephen Curry e compagni contro Clippers e Thunder in meno di tre giorni. Chicago ha messo da subito le cose in chiaro, chiudendo il primo quarto avanti 31-13. Stavolta non è servito un Belinelli in versione “Shot”, con il Beli che si è riposato segnando 3 punti in 17 minuti. Il migliore dei Bulls è stato Kirk Hinrich con 25 punti. Tra gli ospiti invece brilla ancora David Lee, che chiude la serata con 23 punti e 6 rimbalzi.

    Atlanta Hawks – Boston Celtics 123-111 (2 OT)

    Chi la fa, l’aspetti. Dice così il proverbio e gli Hawks hanno dimostrato di conoscerlo alla perfezione, ricambiando Boston con la stessa moneta usata dai Celtics il 5 gennaio scorso, quando batterono proprio Atlanta 89-81 dopo una rimonta importante. Stanotte i punti recuperati da Horford e compagni sono stati 27, sebbene ci siano voluti due overtime per avere la meglio su KG (24) e Rajon Rondo, per la seconda serata consecutiva in tripla doppia (16 punti, 11 assist, 10 rimbalzi). Lo stesso Al Horford (7 punti nel secondo overtime) insieme a Kyle Horver (27, 8/11 da tre) ha contribuito in maniera decisiva al successo dei padroni di casa. Continua dunque la striscia negativa di Boston, al loro sesto ko consecutivo.

    Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 107-113

    Se non ci fossero i Thunder ad ovest parleremmo degli Spurs come la migliore squadra della lega. Ennesima vittoria di San Antonio, che viola il parquet di Dallas conquistando un successo super meritato. Alla vigilia di questa partita avevo dato fiducia ai Mavericks, convinto che la stanchezza potesse giocare un fattore decisivo nelle gambe degli ospiti. Niente di tutto invece. Anche in assenza di Tim Duncan, gli Spurs sono riusciti ad avere la meglio, anche facilmente, di Dallas, con un Tony Parker ancora in grande forma (23 punti e 10 assist).

    Miami Heat – Detroit Pistons 110-88

    Battendo Detroit gli Heat hanno conquistato la quarta vittoria consecutiva, ribadendo se ce ne fosse bisogno la leadership nella Eastern Conference. Eccetto il primo quarto (30-31 per gli ospiti), la partita è sempre stata sotto il controllo di Miami, che ha trovato in Dwyane Wade (29) e LeBron James (23). Ed è così che la vittoria degli Heat passa quasi in secondo piano di fronte al canestro da metà campo di un simpatico nanetto di 50 anni, che realizza il tiro della vita e si porta a casa 75 mila dollari ed un abbraccio affettuoso di LeBron. Robe da pazzi.

    Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 95-105

    Dopo il ko nell’ultima partita contro gli Warriors, i Thunder tornano subito alla vittoria battendo in trasferta i Kings. Riprende confidenza col canestro anche Russell Westbrook, reduce da un’inguardabile 3/21 dal campo, che chiude la serata mettendo a referto 18 punti e 14 assist. Non spendiamo ormai più aggettivi per Kevin Durant (24), ma la schiacciata terrificante di stanotte crediamo se la dimenticheranno in pochi.

    Cleveland Cavaliers – Milwaukee Bucks 113-108

    Ritrovarsi sopra di 20 punti nel terzo quarto sul parquet di Cleveland per poi perdere miseramente. E’ quanto successo ai Bucks stanotte, incapaci di reagire allo show di uno dei migliori attori dell’Nba, tale Kyrie Irving, che dopo la convocazione all’All Star Game come riserva segna 35 punti d’oro nella vittoria dei Cavaliers, a cui ormai nessuno più credeva.

    Washington Wizards – Minnesota Timberwolves 114-101

    Bentornato John Wall. Alla sua prima apparizione da titolare in questa stagione, John Wall (14) e Jordan Crawford (19) stendono le velleità dei Twolves, e confermano la ripresa dei Wizards. Inutili per gli ospiti i 14 punti di Luke Ridnour e i 18 di Derrick Williams.

    Memphis Grizzlies – Brooklyn Nets 101-77

    Dopo otto vittorie nelle ultime nove partite, si ferma la corsa dei Nets sul campo dei Grizzlies. I padroni di casa esultano con i 20 punti di Marc Gasol e i 14 di Mike Conley. Ottima prestazione del collettivo per Memphis, che manda in doppia cifra sette giocatori. Top scorer degli ospiti è Brook Lopez con 18 punti.

    New Orleans Hornets – Houston Rockets 82-100

    Chiudiamo il racconto della serata con il one-man show di James Harden. Barbanera segna 30 punti nel successo in trasferta dei Rockets su New Orleans. Houston sempre avanti nel punteggio, con gli Hornets che oltre a cambiare il proprio nome ora rischiano anche di perdere la faccia.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 28-12
    2. Knicks 26-14
    3. Bulls 26-16
    4. Pacers 26-17
    5. Nets 26-17
    6. Hawks 25-18
    7. Bucks 22-19
    8. Celtics 20-23
    9. 76 ers 17-25
    10. Pistons 16-27
    11. Raptors 16-27
    12. Magic 14-28
    13. Cavaliers 12-32
    14. Wizards 10-31
    15. Bobcats 10-32

    Classifica Western Conference

    1. Thunder 34-10
    2. Spurs 35-11
    3. Clippers 32-12
    4. Grizzlies 28-14
    5. Warriors 26-16
    6. Nuggets 26-18
    7. Jazz 23-20
    8. Rockets 23-22
    9. Blazers 21-21
    10. Timberwolves 17-23
    11. Lakers 18-25
    12. Mavericks 18-25
    13. Kings 16-28
    14. Suns 15-28
    15. Hornets 14-29

    Nba Top 10 25 gennaio

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