Tag: novara

  • Novara Milan 0-3, ci pensa il mago Ibra

    Novara Milan 0-3, ci pensa il mago Ibra

    Doveva essere vittoria e vittoria è stata, non senza affanni, ma alla fine, soprattutto grazie ad un grande Ibrahimovic, i tre punti sono arrivati e il Milan si è confermato, almeno per il momento, seconda forza del campionato.

    Zlatan Ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

    Il primo tempo non è stato certo dei più esaltanti, i pochi spazi concessi da un ordinato Novara agli avanti milanisti, hanno frenato molto lo spettacolo, le uniche occasioni da gol sono, infatti, arrivate soprattutto da palle da fermo, con lo stesso copione a ripetersi più volte, botta da fuori da parte di Ibra e il portiere Ujkani, bravo e fortunato, a respingere tutti i tentativi del bomber svedese. Quando non ci pensa il numero uno piemontese, tocca a Caracciolo, nella strana veste di ultimo difensore, salvare la baracca con due interventi decisivi su tiri a botta sicura di Mexes e soprattutto di Thiago Silva, che da due passi di testa colpisce a botta sicura, ma trova la respinta da parte dell’attaccante ex-genoano. Il primo tempo di fatto si chiude con poche emozioni, il Milan a fare pressione e il Novara a difendere ordinatamente senza mai mettere il muso fuori dalla trequarti campo.

    Al rientro in campo ti aspetti una pressione ancora più rabbiosa da parte degli ospiti, anche e soprattutto per l’ingresso in campo del giovane El Shaarawy al posto di uno spaesato Antonini. Modulo a tre punte quindi per cercare di allargare il gioco e le maglie della stressa difesa novarese.  Ma in realtà la prima vera occasione di spezzare l’equilibrio capita sui piedi di Caracciolo, che ben servito da Rigoni, cerca da dentro l’area di piazzare il tiro a giro sul palo lungo, ma Amelia, sostituto dell’infortunato Abbiati, si fa trovare pronto e devia in angolo. La partita dei padroni di casa di fatto finisce qui, perchè professor Ibra sale in cattedra e decide di chiudere la pratica Novara, prima sfruttando, a dir la verità molto facilmente, uno splendido assist di Ambrosini, dato in panchina alla vigilia, che lo mette a tu per tu con il portiere e da lì lo svedese non può sbagliare.

    Rotto l’equilibrio ecco che si comincia a vedere un’altra partita, Tesser, prova a rimettere le cose in pari, rinunciando ad un difensore (Garcia) ed inserendo un altro attaccante (Rubino), ma così facendo si apre alle sortite degli avanti milanisti che trovano terreno fertile per le loro incursioni. Proprio El Shaarawy prova a sfruttare questo spazio arrivando a saltare il portiere ma concludendo in precario equilibrio e non riuscendo ad inquadrare la porta. Passano solo due minuti e il Milan chiude la partita, palla dentro di Ibra, sempre lui, per Nocerino che controlla non bene e con un tocco fortuito di mano tiene la palla vicino a sè e girandosi mette in mezzo per il Faraone milanista che tira ma cicca un po’, la conclusione si trasforma in un assist per Robinho che in scivolata non può sbagliare a due passi dalla linea di porta. Gioco, partita, incontro. Ma quando il risultato pare avviato alla conclusione fisso sul 2-0, ecco il colpo del genio che delizia la platea, e chi potrebbe farlo se non il Mago di Malmoe che sfruttando una corta respinta della difesa novarese, batte di tacco l’estremo difensore. Chapeau e sipario che cala sullo stadio Silvio Piola.

  • Novara Milan, Allegri lancia Merkel dall’inizio

    Novara Milan, Allegri lancia Merkel dall’inizio

    Dopo la sfida in Coppa Italia ecco che Novara Milan si rincontrano anche in campionato, partita delicata per i rossoneri di Allegri, che dovrà fare a meno di molti titolari e che ovviamente dovrà puntare alla vittoria per non lasciare allontanare la Juventus, ieri corsara a Bergamo.

    Massimiliano Allegri | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Il tecnico milanista dovrà fare ricorso a molte seconde linee per tamponare i buchi in formazione provocati da i molti infortuni e dalla squalifiche che hanno colpito la sua squadra. In porta dopo il forfait di Abbiati per un risentimento muscolare, spazio ad Amelia, mentre sulla linea difensiva Mexes prenderà il posto dello squalificato Nesta al fianco di Thiago Silva. Sugli esterni spazio al duo Abate-Antonini. La linea a 3 di centrocampo sarà invece composta dal neo-acquisto Merkel, che giostrerà sul settore di centrodestra con Van Bommel e Nocerino a completare il reparto. Confermato sulla trequarti Emanuelson, dietro il duo d’attacco Ibra-Robinho, con quest’ultimo chiamato a sostituire Pato, alle prese con l’ennesimo infortunio muscolare che lo terrà fuori dal campo per almeno un mese.

    In casa Novara, partita molto delicata anche per le sorti di mister Tesser che per cercare di mettere in difficoltà i Campioni d’Italia in carica, ricorrerà ad un coperto 5-3-2, con i neo-acquisti Caracciolo e Mascara a far coppia in attacco. Mentre in difesa a difesa di Ujkani, ci saranno Gemiti e Morganella sugli esterni, mentre il trio centrale sarà composto da Centurioni-Rinaudo-Garcia. In mediana, Radovanovic influenzato, è in forte dubbio, ma dovrebbe stringere i denti ed essere regolarmente in campo. L’ex catanese Pesce favorito su Jensen per il ruolo di playmaker davanti alla difesa, con il talentuoso Rigoni a completare il reparto.

    PROBABILI FORMAZIONI NOVARA MILAN

    Novara (5-3-2): Ujkani; Morganella, Centurioni, Rinaudo, Garcia, Gemiti; Jensen, Radovanovic, Rigoni; Caracciolo, Mascara.
    A disp.: Fontana, Coubronne, Pesce, Marianini, Mazzarani, Rubino, Morimoto.

    Milan (4-3-1-2): Amelia; Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini; Merkel, Van Bommel, Nocerino; Emanuelson; Robinho, Ibrahimovic.
    A disp.: Roma, Bonera, Mesbah, Seedorf, Ambrosini, Inzaghi, El Shaarawy.

  • Milan Novara sorpresa El Shaarawy, delude Pato

    Milan Novara sorpresa El Shaarawy, delude Pato

    Alla fine l’obiettivo è stato raggiunto, il Milan raggiunge i quarti di Coppa Italia sbarazzandosi a fatica del Novara grazie alle reti di El Shaarawy e Pato ma allo stesso tempo facendo suonare qualche campanello d’allarme di troppo sulla tenuta psico-fisica dell’organico e sulle scelte di Massimiliano Allegri. La partita contro i piemontesi di Tesser non passerà infatti alla storia delle migliori prestazioni dei rossoneri ma potrebbe servire nel convincere l’allenatore a dar più spazio al piccolo faraone arrivato dal Genoa in estate e da molti già bollato come partente. E’ solo El Shaarawy a dar spunti di lettura interessanti alla partita grazie ad una prestazione maiuscola e a spunti degni del primo Pato. Il ragazzo sfrutta al meglio l’occasione sprintando su Inzaghi per il posto in Champions League lasciato libero di Cassano e in ottica mercato sembra render ancor meno dolorosa la sempre più possibile partenza di Pato.

    Stephan El Shaarawy | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Il brasiliano, insieme ad Emanuelson, rappresentano le due più grandi delusioni del match. Pato entra a partita in corso e riesce a segnare il gol qualificazione su assist di Robinho per tutto l’arco della partita spreca tantissime occasioni intestardendosi nel calciare le punizioni dal limite difettando però di precisione. Il rapporto tra il Milan e Pato sembra adesso ai minimi storici e scongiurato l’addio nel mercato invernale inizia a prender quota, cosi come avvenne per Kaka, la cessione estiva.

    Altre note negative sono Amelia che difetta ancora di concentrazione alternando durante il match buone parate ad errori macroscopici. Male anche Emanuelson sempre alla ricerca della posizione migliore ma mai nel vivo dell’azione e decisivo. Da apprezzare comunque le scelte di Allegri e della società di richiamare e dar fiducia ai tanti giovani della Primavera spediti in estate a farsi le ossa in altre società. Merkel è oramai una certezza e presto tornerà a disposizione Strasser che ai tempi delle giovanili era considerato l’erede di Gattuso.

  • Coppa Italia, Milan Novara 2-1, decide Pato ai supplementari

    Coppa Italia, Milan Novara 2-1, decide Pato ai supplementari

    Milan Novara finisce 2-1 dopo i tempi supplementari, con i 90′ minuti che si erano conclusi sull’1-1 per effetto dei gol segnati nel primo tempo da El Shaarawy e da Radovanovic a due minuti dal termine. Decisivo il gol di Pato all’11’ minuto del primo tempo supplementare. Lo stesso “Papero” esce per infortunio qualche minuto più tardi. Buona la prova del Novara, che si dimostra pericoloso per tutto l’arco della partita.

    stephan el shaarawy | © Valerio Pennicino/Getty Images

    IL FARAONE ILLUDE – Nel primo tempo il Milan spaventa subito il Novara con Pippo Inzaghi, che nel primo quarto d’ora ha l’occasione di tornare al gol dopo la doppietta al Real Madrid dello scorso anno, ma i tentativi del bomber rossonero non riescono ad impensierire Fontana. Ci pensa El Shaarawy a realizzare il gol del momentaneo vantaggio del Diavolo, con uno splendido tiro di destro da fuori area su cui non può nulla l’estremo difensore avversario. Il Faraone ci prende gusto e ci riprova alla mezzora ma la conclusione si spegne lontanissima dallo specchio della porta. A dieci minuti del termine Fontana dice no all’ex padovano, autore di una prodezza. Nei primi 45′ il Novara ha avuto il coraggio di portare un pressing deciso ai portatori di palla del Milan e con Granoche ha avuto la clamorosa occasione per pareggiare, fallita dallo stesso attaccante piemontese.

    BEFFA ALL’88’ – Ad inizio ripresa gli uomini di Allegri rallentano il ritmo e iniziano a gestire il pallone con la consueta tecnica che da anni ormai contraddistingue il Milan. La partita scivola via verso il risultato che pareva scontato già alla vigilia, ovvero una comoda vittoria dei padroni di casa. Dura 55′ minuti la prova di Pippo Inzaghi, al suo posto Pato. E’ proprio il brasiliano ad avere al 40′ la palla che potrebbe consentire al Milan di chiudere anzitempo la pratica Novara, ma il “Papero” spreca una bella azione che ha visto protagonisti Binho ed El Shaarawy, quest’ultimo sicuramente uno dei migliori della partita insieme a Mexes. Quando ormai il match è alle sue battute conclusive, arriva la doccia gelata per San Siro. Radovanovic si assume la responsabilità di un calcio di punizione al 43′, e il suo tiro sorprende il portiere Amelia e si infila alle spalle del rossonero. Punteggio in parità, 1-1, si va alla giostra dei tempi supplementari.

    NEL SEGNO DI PATO – Parte subito forte il Milan nel primo tempo supplementare. E’ Robinho a scaldare i guanti a Fontana. Al 9′ Pato si becca i fischi dei tifosi quando spara altissimo un calcio di punizione da posizione favorevole. Fischi che nel giro di 60” si trasformano in applausi a scena aperta quando il brasiliano supera con un delizioso pallonetto Fontana dopo aver ricevuto un passaggio filtrante da Robinho, andando a firmare così il 2-1. Il Milan sembra dilagare e con Robinho va vicinissimo al gol del 3-1, ma il tiro si stampa sul palo. Ancora Pato protagonista a un minuto dal termine del primo tempo supplementare quando sfiora il palo di sinistra della porta del Novara con una rovesciata. Gli ultimi 15′ minuti di gara mettono i brividi ai calciatori di Massimiliano Allegri, e l’ex Internacional nel giro di due minuti mostra tutto il suo repertorio degli ultimi travagliati mesi. Prima fallisce una facile occasione sparando alle stelle da buona posizione la palla che poteva valere il 3-1 finale, e soltanto due giri di lancette più tardi esce direttamente verso gli spogliatoi dopo aver ricevuto una botta al gluteo. Con il Milan in 10 la squadra di Tesser prova a ripetere lo scherzetto del secondo tempo ma stavolta il tiro di Morganella viene rimpallatto da Abate.
    Finisce 2-1 per il Diavolo dopo 120′ di gioco, a testimonianza di un bel Novara nonostante le numerose defezioni. Il Milan raggiunge  ai quarti di finale la Lazio di Edi Reja, mentre gli ospiti tornano in Piemonte a testa alta di fronte ai propri tifosi. Da registrare l’ennesimo infortunio di Pato, autore però del gol decisivo che ha permesso ai rossoneri di accedere al turno successivo di Coppa Italia.

  • Coppa Italia, Milan Novara, probabili formazioni. Scocca l’ora di Pippo Inzaghi

    Coppa Italia, Milan Novara, probabili formazioni. Scocca l’ora di Pippo Inzaghi

    Va in scena stasera l’ottavo di finale di Coppa Italia fra Milan Novara. La vincente fra le due squadre incontrerà ai quarti la Lazio, qualificatasi la scorsa settimana battendo il Verona all’Olimpico con il punteggio finale di 3-2. Massimiliano Allegri decide di affidarsi in attacco a Pippo Inzaghi, mentre nel Novara Attilio Tesser vuole battere i rossoneri per dare una sferzata alla stagione dei piemontesi.

    Filippo Inzaghi | © Claudio Villa/Getty Images

    INZAGHI DALL’INIZIO – il Milan vuole rialzarsi dopo la sconfitta nel derby di domenica scorsa contro l’Inter che ha interrotto la striscia positiva di 12 partite con 10 vittorie e due pareggi. In occasione della sfida di Coppa Italia contro il Novara, il tecnico rossonero sembra intenzionato a schierare dal primo minuto Inzaghi che dovrebbe vincere il ballottaggio con Alexandre Pato. Il verdeoro è finito un pò nel mirino della critica dopo le ultime deludenti prestazioni. Al fianco di Superpippo dovrebbe partire El Sharaawy, mentre a centrocampo Emanuelson prenderà il posto dell’infortunato Boateng, per lui 4 settimane di stop. In difesa Antonini torna a sinistra. Turno di riposo per Nesta, sostituito da Bonera. In panchina anche Thiago Silva, dal primo minuto Mexes. Probabile l’esordio nell’undici titolare di Merkel, appena tornato dal Genoa.

    VOGLIA DI IMPRESA – Il Novara è atteso a una sfida impossibile ma Tesser cerca l’impresa. La squadra piemontese non sta attraversando un periodo di forma brillante, con l’ultima vittoria in campionato che risale al 26 novembre scorso, quando al Piola i padroni di casa superarono il Parma per 2-1. Da allora 3 punti in 7 partite disputate. Tuttavia l’allenatore del Novara non rinuncia al turnover, previsto in forma massiccia. In attacco giocheranno dal primo minuto il giapponese Morimoto e Granoche, alle loro spalle la stella Rigoni. In panchina i neo arrivati Mascara e Caracciolo.

    Probabili formazioni Milan Novara

    Milan (4-3-1-2): Amelia, Abate, Bonera, Mexes, Antonini, Ambrosini, Merkel, Nocerino, Emanuelson, Inzaghi, El Sharaawy.
    Panchina: Roma,Nesta, De Sciglio, Taiwo, Valoti, Robinho, Pato. Allenatore: Allegri

    Novara (4-3-1-2): Fontana, Morganella, Della Fiore, Paci, Garcia, Marianini, Radovanovic, Mazzarani, Rigoni, Granoche, Morimoto.
    Panchina: Ujkani, Centurioni, Rinaudo,  Jensen, Mascara, Caracciolo, Jeda. Allenatore: Tesser.

  • Gilardino al Genoa, reazione a catena in Italia

    Gilardino al Genoa, reazione a catena in Italia

    Il passaggio di Gilardino al Genoa innesca una reazione a catena tanti direttori sportivi stavano aspettando. Il futuro di Caracciolo, Amauri, Pinilla, Maxi Lopez, Inzaghi, Toni e Iaquinta diventa un romanzo da leggere senza avere paura di perdersi all’interno dei corridoi ciechi del calciomercato.

    QUI CARACCIOLO: il Ferraris ha un inquilino nuovo, si chiama Alberto Gilardino, professione bomber. Gli altri possono attendere. Fra questi il più sfortunato è la punta ex Brescia Caracciolo, che con l’arrivo dell’attaccante azzurro diventa la terza-quarta scelta nelle idee tattiche di Marino, superato dal “cammello” Pratto e dal brasiliano Ze Eduardo, senza contare la presenza in rosa di un certo Rodrigo Palacio. Qual è la destinazione che al momento sembra convincere maggiormente l’airone? Novara. La dimensione piemontese sarebbe l’ideale per Caracciolo, il quale ridiventerebbe protagonista con i suoi gol e farebbe le fortune di una squadra che lotta disperatamente per non retrocedere.

    alberto gilardino | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    QUI INZAGHI: ecco però che spunta Inzaghi. A Tesser e al Novara non dispiacerebbe affatto di includere nella propria rosa l’attaccante rossonero, che al Silvio Piola avrebbe la concreta possibilità di rivivere una seconda giovinezza. Sono ormai note le noie che affliggono da alcuni mesi il Pippo nazionale, con conseguenti voci di addio al Milan. Oltre al Novara anche il Cagliari di Massimo Cellino è interessato alla punta milanista. I guai del reparto offensivo rossoblu hanno condannato la squadra sarda ad un campionato fin qui anonimo, dopo un ottimo avvio con l’ex allenatore Ficcadenti. Bisogna però capire le reali intenzioni del calciatore rossonero. Qualora dovesse lasciare Milanello, accetterà di trasferirsi in club che lottano soltanto per la salvezza? Oppure è più probabile che scelga città come Udine e Roma (sponda biancoceleste), dove però il posto da titolare sarebbe piuttosto compromesso?

    AMAURI, PINILLA, MAXI LOPEZ, TRIS PER IL DOPO GILA: a Firenze ancora non ci credono. Gilardino non c’è più. La fine di un ciclo iniziato a tramontare dopo l’addio di Prandelli per diventare ct della Nazionale. Quali sono i nomi che si rincorrono nelle ultime ore per la sostituzione della prima punta ex Milan e Parma? Il ds viola Corvino cala un tris: l’oriundo Amauri, il cileno Pinilla e l’argentino Maxi Lopez. Chi ha più probabilità di vestire la maglia della Fiorentina? Questa volta sembra proprio l’attaccante bianconero ad avere più chances per rimpiazzare l’ex viola. Dopo i numerosi no inferti a svariate squadre italiane ed europee, Amauri sarebbe pronto ad accettare l’offerta della Fiorentina. A contendergli il posto vacante di Gilardino sarà il catanese Maxi Lopez, che dopo esser stato sedotto e abbandonato dal Milan, ha la possibilità di lasciare l’Etna per trasferirsi in una delle vecchie sorelle del calcio italiano. Il nome di Pinilla è quello meno quotato dagli addetti ai lavori, e si vocifera che sia stato accostato ai viola solamente per la presenza sulla panchina dei gigliati del suo ex allenatore Delio Rossi, il quale conosce molto bene il cileno e l’ha fatto esplodere nella prima metà della scorsa stagione. Il patron Zamparini ha comunque smentito qualsiasi interessamento nei confronti del proprio giocatore, ribadendo che Pinilla non si muoverà dal Palermo.

    SCARTI JUVE: seguendo l’inerzia della vicenda Amauri e dopo l’arrivo di Borriello agli ordini di Conte, anche altri due “scarti” della rosa bianconera sono pronti a salutare il Juventus Stadium. Toni e Iaquinta, dopo 6 mesi di tribune, hanno capito che il loro futuro è lontano dalla Juventus. Entrambi hanno da poco rifiutato la proposta indecente del Novara che li avrebbe presi entrambi in prestito fino a giugno.  Toni è stato accostato di recente anche alla Fiorentina, ma difficilmente i tifosi viola potranno rivivere il replay delle due stagioni a cavallo fra il 2005-2007 in cui il bomber di Modena segnò 47 reti in 67 presenze. Iaquinta ha richieste all’estero, e la più interessata al momento sembra l’Espanyol, disposta a prendere in prestito l’ex Udinese.

    Il calciomercato è questo, allacciate le cinture, il 3 gennaio è alle porte.

  • Meraviglia Milan, ottimo Napoli, le pagelle serie A 2011

    Meraviglia Milan, ottimo Napoli, le pagelle serie A 2011

    Penultima puntata del nostro super pagellone con i bilanci del 2011, nell’analisi odierna vanno voti altissimi al Milan campione d’Italia ma anche al Napoli dei miracoli, alla coriacea Lazio di Edy Reja e alla matricola Novara. Male invece il Lecce.

    Lazio 7,5: il 2011 sarà un anno da ricordare per i colori biancocelesti, il quinto posto con la qualificazione ai preliminari di Champions mancati solo per differenza reti, a vantaggio dell’Udinese, sono un risultato di tutto rispetto ai quali quest’anno è succeduta una degna campagna acquisti, di giocatori di spessore come i due attaccanti di fama internazionale Klose e Cissé e il reietto Marchetti, messo fuori rosa dal Cagliari e rinato alla corte di Reja. Quest’anno il ritmo dei capitolini è ripreso alla grande, trascinati sopratutto dal cannoniere tedesco e da una solidità tattica si sono attestati fin da subito nelle zone alte della classifica, diventando di fatto una pretendente autorevole alla lotta per l’Europa che conta. Punti di forza, come detto e senza dubbio, il panzer Miroslav Klose che ha dimostrato di essere un bomber di razza anche in Italia e il portiere Marchetti che è ritornato sui livelli che gli valsero il ruolo di vice-Buffon ai mondiali sudafricani.

    Lecce 5,5: dopo aver ottenuto con soddisfazione una splendida salvezza l’anno scorso, quest’anno con alla guida un tecnico giovane come Di Francesco, i salentini, imbottiti di giovani talenti, hanno provato a confermarsi su livelli ideali per la massima serie ma a dire il vero con pochi risultati, proprio questa scarsità di successi ha portato al cambio in panchina dell’ex giallorosso romanista a cui è subentrato l’esperto Serse Cosmi, che dovrà però trovare presto una soluzione al mal di gol dei lupi del salento. Da tenere d’occhio il talentuoso Muriel, che sembra aver trovato col tecnico perugino maggiore spazio per esprimere al meglio le proprie qualità.

    Milan 8: è la squadra da battere, i campioni d’Italia, che nello scorso campionato hanno rotto il dominio interista che durava da cinque anni, hanno centrato nella stagione passata l’obiettivo più importante e quest’anno dopo un inizio sottotono che era costato qualche critica a Max Allegri si sono subito rimessi in carreggiata raggiungendo la sorprendente Juventus in vetta al campionato, come tradizione vuole e come se il tempo non fosse trascorso in questo lustro di marca nerazzurra. Inutile dire che il giocatore più rappresentativo è il genio Zlatan Ibrahimovic, la sua sola presenza in squadra è sinonimo di vittoria certa nel campionato nazionale, 8 consecutivi gli scudetti conquistati dallo svedese tra olanda, italia e spagna. Ma da sottolineare è anche il grande momento del Boa, K.P. Boateng, il giocatore ghanese che si sta dimostrando sempre più indispensabile per gli schemi di mister Allegri. 

    Zlatan Ibrahimovic| © Claudio Villa/Getty Images

    Napoli 9: l’anno scorso è stato mirabolante, la terza piazza in campionato, la Champions conquistata con largo anticipo e dopo circa 30 anni di assenza dalla massima competizione europea, risultati accompagnati da un ottimo gioco, da un calcio fatto di velocità e tecnica, i tifosi napoletani non avrebbero potuto chiedere di meglio. Quest’anno il sorteggio non era stato magnanimo eppure gli scugnizzi guidati da Mazzarri sono riusciti nell’impresa di qualificarsi agli ottavi della Coppa dalle grandi orecchie, questo ha però condizionato in parte il cammino in campionato dove, i partenopei vittima del turn-over hanno lasciato troppi punti in partite nettamente alla loro portata. Facile scegliere i protagonisti di questa annata per il Napoli, stiamo parlando di Ezequiel Lavezzi, e del cannoniere del Vesuvio, Edinson Cavani, annata straordinaria quella dell’uruguayano che dopo aver raggiunto la qualificazione con il proprio club, in estate ha anche ottenuto un importante risultato con la propria nazionale, aggiudicandosi la Copa America.

    Novara 7: il voto sarebbe decisamente più alto se si guardasse solo alle stagioni passate, due qualificazioni consecutive, che sono valse il ritorno in serie A dopo 55 anni di assenza. L’organico rimasto tutto sommato lo stesso che ha ottenuto il passaggio nella massima serie dopo la vittoria ai play-off, ha dimostrato in alcune occasioni sprazzi di buona qualità e gioco, ma pare troppo inesperto per un difficile torneo come quello italiano, anche se qualche soddisfazione ai propri tifosi i biancoazzurri l’hanno regalata, come la netta vittoria in casa contro l’Inter di Gasperini. Il giocatore di maggior talento è senza dubbio lo scuola Juve, Rigoni, designato come erede di Del Piero ai tempi delle giovanili bianconere e poi caduto purtroppo in disgrazia a causa dei numerosi infortuni che ne hanno condizionato la carriera.

    Pagellone 2011 serie A: prima parte, seconda parte

  • Daniel Jensen al Novara esperienza in mediana

    Daniel Jensen al Novara esperienza in mediana

    La sosta per le festività natalizie anticipa di qualche giornata il bilancio della prima parte del campionato di serie A e i numeri condannano la matricola Novara ritornata nella massima serie dopo 55 anni e nonostante l’entusiasmo e tante ottime prestazioni ha spesso pagato l’inesperienza raccogliendo meno di quanto la prestazione in campo avrebbe meritato. I piemontesi arrivano al Natale con 12 punti in classifica su sedici partite disputate facendo registrare un ritardo di quattro punti rispetto alla consueta media salvezza che di anno in anno si attesta più o meno ad un punto a partita. Per raggiungere il traguardo alla fine della stagione sarà fondamentale sfruttare il mercato invernale guadagnando attraverso acquisti mirati e utili alla causa terreno sulle avversarie alla corsa per salvezza. Il vero tallone d’Achille dell’organico di Tesser sembra esser l’attacco dove Meggiorini, Morimoto e Jeda non sono riusciti a far dimenticare la coppia d’oro della promozione Bertani Gonzalez lasciando solo in Rigoni un terminale di sicuro affidamento. A centrocampo hanno ben impressionato Mazzarani e Radovanovic ma anche la mediana cosi come la difesa, spesso orfana di Lisuzzo, hanno denotato limiti di esperienza.

    Daniel Jensen in prova al Novara | ©ATTILA KISBENEDEK/AFP/Getty Images
    La società ha già annunciato almeno un colpo per reparto e se in attacco si sogna Inzaghi ma in pole sembra esserci Caracciolo a centrocampo il rinforzo potrebbe esser Daniel Jensen centrocampista danese che al rientro dopo le festività si unirà alla truppa di Tesser per un periodo di prova. Jensen garantirebbe al Novara solidità alla mediana ed esperienza potendo annoverare nel suo palmares 52 presenze nella Nazionale danese e 133 presenze in Bundesliga con la maglia del Werder Brema.

    Jensen adesso svincolato dal Werder Brema dopo una lite con il tecnico non è un goleador ma può esser utile nella fase di rottura della manovra avversaria e per la capacità di adattamento a tutte le posizione della metà campo.

  • Milan, Pippo Inzaghi al passo d’addio

    Milan, Pippo Inzaghi al passo d’addio

    Pippo Inzaghi è pronto a lasciare il Milan. Allegri si conferma un giudice spietato, e dopo aver silurato Ronaldinho ha deciso che il matrimonio fra Superpippo e la maglia rossonera deve concludersi. Il presidente Berlusconi era il primo tifoso dell’attaccante, riuscirà a rimanere impassibile di fronte alla scelta del mister?

    LA FINE DI UN CICLO – L’addio di Inzaghi rappresenta la fine di un ciclo, uno dei più vincenti della storia del Milan. E’ stato il protagonista durante l’era ancelottiana, quando il club rossonero guardava l’Europa dall’alto verso il basso. Presente a Manchester nel 2003, dove sconfisse i suoi ex compagni della Juventus in una finale di Champions tutta italiana. In quell’anno firmò 10 gol nella massima competizione continentale, mettendo un altro mattoncino alla sua rincorsa verso il titolo di più grande capocannoniere europeo  mai esistito. Assente ad Istanbul, in quella che verrà ricordata come l’incubo maggiore per i tifosi del Milan. Eroe due anni dopo ad Atene, nella storica rivincita contro i Reds, suoi i due gol che contribuirono all’apoteosi di una squadra considerata troppo presto fallita. La “Storia” Inzaghi mette il proprio sigillo anche nella finale del Mondiale per Club contro il Boca Juniors 6 mesi più tardi, un’altra sfida voluta dal destino che spinge i rossoneri sul tetto più alto del mondo.

    Inzaghi|©

    GIUDICE ALLEGRI – A Milanello passeggia tranquillo con le mani in tasca e sorriso a 32 denti. L’aria d’inverno deve sortire un effetto particolare a Massimiliano Allegri, irrigidendo le sue idee rendendole insindacabili. Lo scorso anno toccò a Ronaldinho, il pupillo del presidente, che in estate aveva proclamato il brasiliano come leader della squadra. Il mister decise di andare avanti per la propria strada e anche stavolta sembra fare altrettanto, forte dei risultati raggiunti la scorsa stagione. Fin qui Inzaghi ha disputato tre presenze in campionato, per un totale di 35 minuti effettivi e zero gol segnati. La Champions è costretto a guardarla seduto in poltrona. L’assenza dalla lista Champions ha ferito l’orgoglio del campione milanista, e considerato l’inesistente utilizzo in campionato, si è convinto che lasciare il Milan sia la decisione migliore in questo momento.

    DOVE ANDARE? – Novara e Lazio sembrano le due soluzioni più realistiche per il Pippo nazionale. In Piemonte avrebbe la concreta possibilità di giocare da titolare e raggiungere Roberto Baggio (318gol) al terzo posto dei migliori marcatori italiani di sempre, distante 3 soli segnature. Irraggiungibile Giuseppe Meazza a quota 338 gol e Silvio Piola, primo con 364 reti. Con il trascorrere dei giorni si affievolisce l’idea di vedere Filippo Inzaghi vestire la maglia biancoceleste. L’opportunità di giocare l’Europa League e di conseguenza sfidare Raul a migliore bomber europeo di tutti i tempi non è così attraente come in passato, anche perché difficilmente Edi Reja nella difficile sfida contro l’Atletico Madrid si priverà del duo Klose-Cissé.

    IL TIFOSO BERLUSCONI – E’ nota a tutti la passione del presidente rossonero per il suo giocattolo con cui è legato da un affetto indissolubile, ed è il primo a non nascondere le proprie perplessità riguardo la gestione tecnica. Nel 2010 dovette ingoiare il boccone Ronaldinho, ora è rassegnato a dire addio anche a uno degli attaccanti più prolifici della storia recente rossonera. In molti credono che il rapporto Allegri-Berlusconi possa incrinarsi da un momento all’altro. Fino a quando i risultati daranno ragione al tecnico livornese, la luna di miele proseguirà tranquillamente. Quando questi verranno a mancare, probabilmente il numero uno milanista recapiterà il conto a casa dell’allenatore, chiamando per l’occasione i due illustri camerieri, licenziati da Milanello per non aver saputo servire adeguatamente il cuoco di casa.

  • Novara Palermo 2-2, le pagelle. Ilicic assurdo

    Novara Palermo 2-2, le pagelle. Ilicic assurdo

    Novara Palermo 2-2, le pagelle. Ilicic il peggiore in campo.

    NOVARA

    Ujkani 6,5: si disimpegna egregiamente per tutto l’arco del match, incolpevole sui due gol rosanero. Ha il merito di ipnotizzare Bertolo nel finale. SILVAN

    Morganella 5,5: è la freccia destra della difesa piemontese. I suoi clienti sono Alvarez prima e Bertolo poi. E’ presentato come il giocatore più veloce dei suoi. Ma allora nell’azione del raddoppio di Bertolo ha azionato per sbaglio la velocità moviola. REPLAY

    Paci 5,5: perde il duello fisico con Budan, crea qualche pericolo sui calcio da fermo nell’area avversaria ma stavolta non riesce a far felice quelli che hanno puntato su di lui a fantacalcio sperando nel +3. GAMBADILEGNO

    Andrea Mazzarani, Novara Palermo | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Ludi 4,5: autore di due topiche colossali che gli valgono la palma di peggiore dei suoi. Prima l’autogol e poi partecipe alla moviola azionata da Morganella. SCIAGURATO

    Gemiti 6: buona la sua spinta sulla fascia sinistra, anche perché prima dopo l’espulsione di Ilicic, l’avversario contro il quale deve imbattersi si chiama Aguirregaray. PENDOLINO

    Porcari 5: dopo l’errore del primo tempo, con un tiro da ottima posizione finito nella bandierina del calcio d’angolo, tra i tifosi è partito il coro: IL PIU’ ORRENDO SPETTACOLO DOPO IL WEEKEND

    Radovanovic 5: il telecronista non lo cita mai durante la partita. Chi non fosse grande tifoso del Novara crederebbe che gli Ufo esistono. UFO

    Giorgi 5,5: doveva essere la sorpresa di Tesser, alla fine si rivela inconsistente. Sostituito da Mazzarani nel secondo tempo. PESCE D’APRILE

    Rigoni 7: il gol del pareggio è una perla d’autore, fa saltare il banco della partita ed una tifoseria intera. CAPO POPOLO

    Rubino 5: sulla sua partita pesa come un macigno l’errore sotto misura del primo tempo, che poteva significare pareggio momentaneo per il Novara. SCIUPAFEMMINE

    Granoche 5,5: lotta e fa a sportellate con tutta la difesa rosanero. La gioia del gol gli viene negata soltanto dal palo. IELLATO

    Mazzarani 7,5: il suo ingresso nel secondo tempo segna la svolta del match. Corre, si inserisce, pressa, come nessun trequartista italiano è capace di fare. Ha anche un’altra qualità oltre alla corsa: segna. Firma l’1-2 che scatena la rimonta del Novara. STANTUFFO.

    Morimoto 5: entra al posto di Granoche e sinceramente non si capisce il perché. L’unica palla che riceve in area la allontana da sé, come se fosse terrorizzato dall’idea di possederla. Forse è rimasto mentalmente ancora in Giappone. Peccato che né Barcellona né il Santos conoscano il suo nome. SPAESATO

    Meggiorini 6: prende il posto di Rubino e la sua vivacità riesce a contagiare tutti i suoi compagni di squadra. VIRUS

    PALERMO

    Benussi 6,5: le mani e i voli del portiere rosanero salvano il Palermo da una clamorosa sconfitta. CALAMITA

    Munoz 5,5: soffre le incursioni di Rigoni nel secondo tempo, quando il piemontese scala nella sua posizione preferita di mezzala sinistra. L’argentino non è a sua agio in quella posizione e si vede. PESCE FUOR D’ACQUA

    Silvestre 5: è suo l’errore che permette a Mazzarani di segnare il gol del momentaneo 1-2 del Novara. In questi giorni di Natale l’allenatore Mutti si augura che il calciatore ripassi il concetto di marcatura stretta. STATUA DI CERA

    Cetto s.v.: si rompe dopo appena 30 minuti dall’inizio del primo tempo. Ingiudicabile. FRAGILE

    Balzaretti 5,5: il terzino sinistro si affaccia raramente nella trequarti avversaria, nel secondo tempo soffre con l’intera linea difensiva la veemenza degli attacchi piemontesi. ATTONITO

    Alvarez 5,5: corre, ma senza una meta ben precisa. La velocità non basta, serve anche l’intelligenza. WILLY COYOTE

    Migliaccio 6: parte da centrocampista e termina difensore centrale. L’unico ad arrendersi. LEONIDA

    Barreto 5,5: le geometria del mediano non creano grossi problemi al centrocampo del Novara. SCOLASTICO

    Acquah 5,5: esce per infortunio dopo un primo tempo mediocre. ROTTO

    Ilicic 4: Zamparini a volte dovrebbe guardare con i propri occhi le partite della sua squadra, così vedrebbe come l’allenatore non abbia colpe di fronte a vicende del genere. Con il risultato di 0-1 a favore dei suoi compagni, Ilicic perde la testa e commette uno sgambetto su Paci. L’arbitro giudica il fallo di rigore da cartellino rosso, che influirà pesantemente sul resto della gara. Fino a lì lo sloveno era stato uno dei migliori in campo. ASSURDO

    Budan 6: ha il merito di causare l’autogol di Ludi che permette al Palermo di sbloccarsi dopo un digiuno esterno che durava da 780 minuti. PANACEA

    Aguirregaray 5: fa parte della scuderia Fonseca, ci auguriamo sia il giocatore meno bravo, per usare un eufemismo, che l’ex attaccante bianconera possa offrire al calcio professionistico.

    Bertolo 7,5: la sua magia vale da sola il prezzo del biglietto della partita Novara Palermo. Invece delle classiche scarpe chiodate usa gli sci. Il secondo gol è di rara bellezza. TOMBA

    Bacinovic 6: senza infamia senza lode. Si piazza al centro del campo dopo essere subentrato ad Acquah. BRODINO