Tag: novak djokovic

  • Novak Djokovic re di Melbourne per la quinta volta

    Novak Djokovic re di Melbourne per la quinta volta

    Novak Djokovic ha battuto Andy Murray 7-6: 6-7; 6-3; 6-0 nella finale degli Australian Open 2015 vincendo il quinto titolo a Melbourne e l’ottavo personale Slam della sua carriera.

    Novak Djokovic trionfatore per la quarta volta degli Australian Open
    Novak Djokovic trionfatore per la quarta volta degli Australian Open

    Subito grande intensità di gioco nel game di apertura, se lo aggiudica Novak Djokovic con due discese a rete nei primi cinque punti. Il serbo ha annullato tre palle break nel terzo game, recuperando da 0-40 con due volèe di rovescio: nel game successivo è Murray ad andare sotto 0-40 e a subire il break; Novak Djokovic si è aggiudicato il primo set al tie break in 72 minuti.

    Nel secondo set Murray è partito forte ma Novak Djokovic ha fatto il contro break e si è portato avanti per 2-1. Il serbo sul 4-5 e servizio ha annullato un set point e ha vinto il game più lungo e intenso della gara. Nell’undicesimo gioco Murray ha tenuto la battuta annullando tre palle break; il set più lungo del match durato 80 minuti, è finito ancora al tie break questa volta con la vittoria dello scozzese per 7 punti a 4.

    Break di Murray in apertura di terzo set: lo scozzese si è portato avanti per 3-1 ma ha avuto il demerito di dare segni di cedimento nervoso; Novak Djokovic ha annullato una palla break nel settimo gioco e ha chiuso per 6-3 in 39 minuti.

    Nel quarto gioco non c’è mai stata partita con Djokovic che ha condotto il set con Murray il quale ha ceduto 8 game di fila finendo per perdere 6-0: il crollo nervoso dello scozzese lo si può ricapitolare negli errori gratuiti commessi nel terzo e quarto set: 21 contro gli 8 di Novak Djokovic.

    Novak Djokovic aveva già trionfato a Melbourne in quattro precedenti occasioni ed esattamente nel 2008, 2011, 2012 e 2013: ottavo Slam in carriera per il serbo. Mentre Murray è alla sua quarta finale persa su quattro disputata alla Rod Laver Arena; sempre contro Djokovic nel 2001 e nel 2013 e contro Federer nel 2010.

  • ATP FInals: Federer ritiro prima di scendere in campo

    ATP FInals: Federer ritiro prima di scendere in campo

    ATP Finals 2014 verrà ricordato per la finale non disputata, a poche ore  dalla disputa del match Roger Federer si è ritirato consegnando la vittoria senza neanche scendere in campo a Novak Djokovic, i soliti problemi alla schiena che attanagliano lo svizzero non gli hanno dato tregua e cosi, il titolo, il terzo consecutivo va al tennista serbo. La mossa dello svizzero sarà comunque destinata a fare discutere  e da venerdì inizia la finale di Coppa Davis contro la Francia.

    ATP Finals 2014
    ATP Finals 2014

    E’ finito nei peggiore nei modi il Master più povero della storia recente del tennis, con un epilogo che davvero nessuno voleva o si immaginava con tutto il pubblico, di Londra e non solo, desideroso di vedere un grande match tra due fuoriclasse del circuito.

    Federer, che prima di oggi si era ritirato soltanto due volte in carriera, non ce l’ha fatta: tropo forte il dolore alla schiena. E queste sono state le parole pronunciate dallo svizzero che, al termine della premiazione del doppio vinto dai gemelli Bryan, ha preso direttamente la parola davanti ad un pubblico incredulo ma applaudente.

    Ho provato in tutti i modi, cerotti, massaggi, riposo. Ma non c’è stato nulla da fare; mi scuso con tutti, sono demoralizzato e mi dispiace per tutti voi che spendete il vostro denaro per venirci a vedere, ma oggi non sarei competitivo per giocare a tennis a questi livelli“.

    E con queste parole che Federer ha messo la parola fine al suo ATP Finals 2014; la mossa dello svizzero sarà inevitabilmente destinata a far discutere da qui fino a venerdì quando a Lille la sua Svizzera, affronterà sul rosso indoor la Francia per la finale di Coppa Davis 2014,  inutile sottolineare come le speculazioni siano avanzate alla velocità della luce: c’è chi afferma che la mossa dello svizzero sia stata dettata dall’imminente impegno del prossimo weekend; ipotesi o chiacchiere da bar destinate a tener banco fino a venerdi.

     

  • Djokovic-Wawrinka: la dura legge di Novak

    Djokovic-Wawrinka: la dura legge di Novak

    Djokovic-Wawrinka 6-3 6-0 in due veloci set. Continua la maledizione delle Finals 2014: su otto incontri, nessuno è andato al terzo set. Solo in un caso, Federer vs Raonic si è giocato un tie-break.

    L’avvio del primo set porta lo svizzero a conquistare subito un break che lo ha portato avanti subito per 2-0

    Djokovic-Wawrinka match terminato con la netta affermazione del serbo
    Djokovic-Wawrinka match terminato con la netta affermazione del serbo

    sull’avversario; ma da quel momento Wawrinka si spegne e Djokovic fa salire l’intensità del suo gioco riuscendo prima a conquistare il contro break e poi a prendere il largo senza che lo svizzero sia stato capace di rispondere.

    Nel secondo set Djokovic domina su uno scambio e su ogni servizio lasciando a zero il suo avversario, c’è davvero poco da dire.

    Djokovic continua a dominare il suo girone e con questa affermazione mette una serie ipoteca sulle semifinali.

    Tomas Berdych tiene accesa la speranza di qualificarsi per le semifinali delle ATP World Tour Finals grazie al successo in due set 6-3 6-1, in un’ora e un quarto su Marin Cilic: match bruttino e molto povero di emozioni. Tomas Berdych lascia appena 4 game a Marin Cilic che dunque ne ha raccolti appena 6 in quattro set giocati. Berdych per sua fortuna ha giocato meglio del suo avversario con i colpi di rimbalzo ed è stato più solido al servizio anche se Cilic, oltre agli innumerevoli errori gratuiti saranno 30 a fine partita, ha mancato tutte le 6 palle break a sua disposizione. Il primo set si è chiuso in 42 minuti col punteggio di 6-3 che però contiene 2 break perché il croato ha ceduto la battuta anche nel nono gioco ai vantaggi.

    Nel secondo set l’equilibrio dura ancora poco perché Cilic cede il servizio nel quarto gioco dopo essere stato avanti 30-0 con un doppio ace. Nel game precedente Cilic aveva fallito 2 palle break; da lì in avanti è un monologo che Berdych cerca comunque di complicarsi la vita alla sua maniera quando va a servire per il match sul 6-3 5-1 quando concede due palle del 2-5; chiude al primo match-point.

     La classifica del gruppo B è: Djokovic 2 (4-0); Wawrinka (2-2); 2Berdych  (2-2); 2 Cilic (0-4)

  • Cilic-Nishikori, la finale che non ti aspetti

    Cilic-Nishikori, la finale che non ti aspetti

    Clamoroso, incredibile, impronosticabile, il sabato pomeriggio delle semifinali maschili dello US Open sarà ricordato a lungo dagli appassionati di questo sport e dagli addetti ai lavori: saranno Kei Nishikori  e Marin Cilic  a contendersi lo scettro di New York. Prima la vittoria del giapponese contro il numero 1 Novak Djokovic al Mondo e poi quella del croato contro Roger Federer.

    Marin Cilic ha disputato la partita della vita, è stato perfetto. Federer ha commesso diverse imprecisioni ma è stato grande il tennista croato. Da quando il tennista croato ha preso come allenatore Goran Ivanisevic il servizio è diventato un’arma veramente devastante; la tattica di Cilic si è basata sull’aggressività, sul servizio con la prima, sull’attaccare a testa bassa cercando di evitare gli scambi prolungati. Federer si è infatti dimostrato incapace di trovare soluzioni per rimanere nel match. Il croato ha dimostrato una enorme forza mentale ed il game con cui ha chiuso il match è stato emblematico: ace, ace, ace, rovescio in lungolinea. Sono stati due i momenti chiave del match: il break in apertura di secondo set, con un Federer ancora spiazzato per aver perso il primo e il terzo game del terzo set quando, dopo aver perso il servizio per la prima volta nel corso del match, Cilic è subito rientrato con un controbreak che ha annientato le speranze dello svizzero. In un ora e tre quarti Cilic va in finale con il punteggio di: 6-3; 6-4; 6-4.

    La vita delle volte è veramente strana. Kei Nishikori, gli US Open, non li avrebbe nemmeno dovuti disputare, un’infezione all’alluce del piede destro aveva compromesso l’estate del giapponese; oggi è il primo asiatico ad arrivare in finale in uno slam. Djokovic si è dovuto inchinare ad un avversario forte fisicamente e mentalmente; il giapponese non ha mai dato segni di cedimento. Il serbo è partito falloso e poco continuo al servizio, permettendo a

    Kei Nishikori in azione
    Kei Nishikori in azione

    Nishikori di attaccare fortissimo sulle seconde; l’andamento del match è stato, quasi, sempre gestito dal giapponese: avanti per ben due volte di un break nel primo set, alla fine il nipponico ha avuto bisogno della terza opportunità per passare. Il secondo set ha avuto un cambio di rotta: Djokovic ha alzato il rendimento della prima e approfittato di un passaggio a vuoto del giapponese. Il terzo gioco del terzo set è stato il game decisivo: dopo quattro palle break annullate il giapponese è riuscito a inchiodarsi al suo servizio trascinando la partita fino al tie break decisivo. Subito avanti 4-0 Nishikori con un paio di errori, tra cui un doppio fallo, ha riportato il serbo fino al 4/5 riaprendo il game. E’ proprio qui che, inaspettatamente, il serbo è crollato risentendo del tie break giocato malamente e a inizio del quarto set concendo il break di allungo al giapponese. Il nipponico ha saputo gestire il vantaggio e ha chiuso infine con un nuovo contro break. In 2 ore e 52 minuti di gara con il punteggio di 6-4; 1-6; 7-6; 6-3.

    Sarà una finale inedita dello Us Open maschile: basti pensare che era da quasi 10 anni che uno tra Federer, Nadal, Murray e Djokovic non raggiungeva l’ultimo atto di uno slam. Il segnale che i giovani stanno cercando di ritagliarsi uno spazio importante per cercare di emergere è arrivato ai più esperti, ed è arrivato forte e chiaro.

  • Flavia Pennetta lotta, ma la Williams é devastante

    Flavia Pennetta lotta, ma la Williams é devastante

    Nel tabellone femminile Flavia Pennetta saluta gli Us Open 2014 dovendosi arrendere a una Serena Williams in condizioni davvero straripanti: l’americana prenota le semifinali con un 6-3; 6-2 e ora se la vedrà con la russa Makarova Ekaterina. Serena infila la 19 esima vittoria consecutiva a Flushing Meadows: è imbattuta dal 2011. Eppure la Pennetta è partita forte nel primo parziale: subito un 3-0 di braccio ma contro questa Williams non basta che sfodera prime vincenti e ace a raffica.

     

    Flavia Pennetta in azione durante il match
    Flavia Pennetta in azione durante il match | Foto Web

    La brindisina aveva inizialmente sorpreso l’avversaria strappandole 2 break ma Serena è riuscita a recuperare subito il doppio svantaggio mettendo i piedi in campo per mettere a segno vincenti. Altre occasioni per la Pennetta non sono mancate: ma la Williams è brava a distribuire gli ace. Due parziali severissimi che piegano la brindisina: il primo 6 game a 0 che consegnano all’americana il primo set per 6-3. Il secondo di 11 punti consecutivi da 1-2 e altri 5 giochi per il finale in un’ora e spiccioli.

    Makarova Ekaterina, per la prima volta in carriera, centra la semifinale di un grande slam: battuta Vika Azarenka 6-4; 6-2, il finale in 1 ora e 27 minuti. Un anno nero per la biellorussa, falcidiato dagli infortuni e guai fisici che ne hanno condizionato notevolmente forma e rendimento: da lunedi sarà fuori dalle numero 20 del Mondo. La russa si è dimostrata solida, convincente e ha saputo reagire alle difficoltà di un primo set dove la Azarenka era partita forte e con la volontà di fare gara, un break iniziale aveva portato avanti la biellorussa. La Makarova però è stata subito perfetta nel rientrare sul 2-2 sfruttando anche un doppio fallo dell’avversaria. Una Azarenka molto fallosa ha favorito la Makarova che è riuscita a spostare l’incontro su ritmo e scambi di forza dal fondo. E’ cosi arrivato il break nel decimo gioco che è valso il primo set. L’orgoglio e la forza hanno abbandonato la biellorussa che nel sesto gioco e alla settima palla break si è dovuta arrendere al nastro sfortunato. La Makarova è stata perfetta nel confermarsi al servizio e chiudere successivamente il match.

    In campo maschile, in tre ore e mezza, Novak Djokovic ha la meglio su Andy Murray con il punteggio di 7-6; 6-7; 6-2; 6-4. Per fare una grande partita di tennis ci vogliono due grandi tennisti, che abbiano una grande condizione fisica e mentale, un grande Murray esce a testa alta da New York. Per due set e mezzo lo scozzese ha ritrovato il suo miglior tennis e, insieme a Djokovic, ha regalato al pubblico un match di qualità eccelsa. Murray tra guai alle gambe, alla schiena e acciacchi di vario tipo alla fine è sempre il primo a mollare: in 7 game in cui è arrivato alla palla break alla fine Djokovic ha sempre strappato il servizio; dei 10 game in cui Murray ha avuto solo un’occasione lo scozzese ha fatto suoi solo 4 giochi. Il serbo ha maturato negli anni una incredibile forza mentale; nei primi giochi del terzo set lo scozzese è stato ingiocabile sul dritto causa i problemi fisici che aumentavano;  Djokovic ha aspettato senza sprecare ulteriori energie il momento giusto del quarto set che è coinciso con il decimo gioco. A questo punto il serbo ha preso il largo chiudendo il match e ora troverà di fronte il giapponese Nishikori.

    Kei Nishikori al termine di una nuova maratona, 4 ore  e 15 minuti di gara, ha sconfitto lo svizzero Stanislav Wawrinka con il punteggio: 3-6; 7-5; 7-6; 6-7; 6-4 e conquista cosi per la prima volta in carriera la semifinale di uno slam.  Un match dove a lungo ha dominato il servizio e la presa in mano degli scambi, solo 5 i break totali lungo le 4 ore; Wawrinka ha ceduto il secondo set con un doppio fallo e di nuovo con un doppio fallo ha mandato al match point il giapponese il quale pur soffrendo in qualche game, è sempre riuscito a mantenere i suoi turni di servizio.

  • US Open: Flavia Pennetta ai quarti

    US Open: Flavia Pennetta ai quarti

    Flavia Pennetta conquista gli ottavi di finale degli US Open. L italiana ha sconfitto Casey Dellacqua 7-5; 6-2 e ha raggiunto Sara Errani tra le migliori otto del grande slam americano. L’australiana non è riuscito a sciogliere la tensione sul centrale e ha sbagliato praticamente tutto. Nel primo set l’italiana ha centrato il break al terzo e al settimo game quando la mancina Dellacqua ha ceduto il servizio a zero con due doppi falli e altrettanti errori diretti. Flavia ha giocato senza prime e ha reso subito i break all’australiana fino all’unica fase davvero delicata del match per la brindisina quando, nel nono game,  la Pennetta ha dovuuto risalire da 15/30 con un dritto vincente in avanzamento. Poi le variazioni in lob e drop-shot per il break più importante e il primo set si è chiuso a favore della Pennetta per 7-5. Il secondo set è a strada spianata perchè la Dellacqua non ha trovato mai le misure, fallendo tutti i dritti lungolinea  e servendo sempre peggio con  8 doppi falli finali: 6-2 il parziale finale del secondo set.

    Dopo le delusioni dei tre precedenti slam, in quello di casa Serena Williams è tornata a conquistare i quarti di finale e lo fa al termine della solita dimostrazione di superiorità fisica e tennistica. A testarlo sulla propria pelle la povera Kania Kanepi, che, pur aggrappandosi alla prima e rimanendo in partita fin la 4-3 del primo set, si è dovuta arrendere a una Serena che punta a portare il terzo titolo americano consecutivo. Per quanto ci abbia inizialmente provato anche la Kanepi si è dovuta arrendere con un netto 6-3; 6-2. Ora sulla strada della americana ci sarà Flavia Pennetta.

    Esce dal torneo Eugenie Bouchard sconfitta da Ekaterina Makarova. La russa ha vinto 7-6(2); 6-4 ma entrambi le giocatrici hanno commesso più errori diretti che vincenti: eppure il match ha vissuto momenti focali quando la russa ha dominato il tie-break e dopo un time-out di 10 minuti concesso fra i set per le condizioni di gioco estreme; la Bouchard è uscita di partita e la Makarova spreca ancora tutto cedendo il servizio (4-4) prima del punto finale siglato in risposta vincente lungolinea.

    Victoria Azarenka impiega 3 set e oltre 2 ore di gioco per avere la meglio di della tennista serba Aleksandra Krunic. Dopo una partenza shock costituita da 12 punti a favore della biellorussa ma la Krunic ha il merito di non scomporsi, di essere rimasta lucida e di aver ripreso la rotta giusta andando a chiudere il primo set  per 6-4. Ma nel secondo set la Azarenka è venuta  fuori alla grande, in questo torneo ha dimostrato di non attraversare un gran momento fisico. E’ riuscita a girare il secondo set a suo vantaggio per 6-4. La Krunic nel terzo set ha recuperato un break di svantaggio e poi ci ha riprovato quando Azarenka aveva di nuovo allungato. Ma alla fine l’esperienza della biellorussa è emersa: 4-6; 6-4; 6-4 il punteggio finale.

    Novak Djokovic esulta dopo il match vinto.
    Novak Djokovic esulta dopo il match vinto.

    Nel tabellone maschile Novak Djokovic si è sbarazzato di Philipp Kohlschreiber. I primi venti minuti del serbo sono stati strepitosi: 5-0, poi 6-1 in meno di mezz’ora. Nel secondo set si è fatto sul serio: il tedesco ha alzato il suo livello, e ha avuto la prima occasione di break al set point: è stato il momento più equilibrato del match, uno scambio di altissimo livello chiuso dal serbo con un passante in corsa spettacolare. Djokovic ha chiuso il game con un rovescio strettissimo e Kohlschreiber ha accusato il colpo dando la possibilità a Djokovic di poter servire per il set che è stato archiviato con tre prime vincenti. Il terzo set ha visto il trionfo del serbo, ora sulla sua strada Murray.

    Andy Murray ha sconfitto Jo Wilfiel Tsonga in 3 set e 2 ore e 35 minuti di partita e lo fa avendo dimostrato segni di crescita e miglioramenti in un anno amaro di soddisfazioni. Tsonga ha avuto il demerito di crollare in 4/5 game fondamentali della partita : Murray ha sfruttato la palla set del dodicesimo gioco sfondando su una seconda di Tsonga. Avanti due set a zero Murray ha avuto il suo consueto calo. Subito avanti di un break poi confermato al servizio, Tsonga ha recuperato 3 palline per il potenziale 3-0. Murray ha avuto il merito di annullare subito le chance dell’avversario con un contro break nel game successivo rientrando nel set. Il francese è caduto nel turno di servizio più delicato, il decimo game.  Lo scozzese, attivo e quadrato, ha cosi potuto chiudere 7-5; 7-5, 6-4.

    Stanislav Wawrinka sconfigge Tommy Robrero. Lo spagnolo ha sprecato infatti buone chance nel primo e nel terzo set  prendendo la possibilità di scrivere una strada diversa. Nel primo set Robrero è andato avanti di un break e si è trovato sul 5-4 con il servizio che avrebbe potuto chiudere il set. La partita è stata molto equilibrata e ha pesato le chance non sfruttate da Robrero; lo svizzero ha dimostrato di aver ancora qualche margine di miglioramento. 7-5; 4-6; 7-6; 6-2 in 3 ore e  un minuto.

    Kei Nishikori ha piegato al quinto set con il punteggio di 4-6; 7-6 (4); 6-7 (6); 7-5; 6-4 Milos Raonic, Per il giapponese storica qualificazione, prima di sempre ai quarti di finale dello US Open. Il match si è chiuso alle 2.26 di mattina, ora americana, pareggiando il record di ogni epoca per numero di ore di tennis in una singola giornata di torneo, come nel 1993 e nel 2002.

  • US Open: Pennetta agli ottavi

    US Open: Pennetta agli ottavi

    Nel tabellone femminile degli Us Open Flavia Pennetta raggiunge gli ottavi di finale , come lo scorso anno, superando  Nicole Gibbs per 6-4; 6-0. Anche quest’anno la Gibbs ha potuto poco, ci ha provato con maggiore convinzione soprattutto nel primo set, ma nonostante il break di vantaggio arrivato per una partenza a rilento della Pennetta (3-1 per la Gibbs),nulla ha potuto contro l’italiana. La Pennetta infatti ha alzato il livello d’attenzione, recuperando sul 3-3 e dominando da quel momento la partita. Il doppio fallo della Gibbs che ha consegnato il set nel decimo game ha scritto la parola fine. Sarà Casey Dellacqua a contenere l’ingresso nei quarti di finale alla Pennetta, l’australiana numero 29 del torneo batte 6-3; 3-6; 6-4 Katerina Pliskova.

    pennetta us open

    Cade la testa di serie numero 3 del tabellone Petra Kvitova, la tennista ceca esce sconfitta contro la collega serba, classe 1993, Alexsandra Krunic, proveniente dalle qualificazioni e capace di imporsi con un doppio 6-4. La Krunic disputa un grande match obbligando la ceca a lunghi scambi sul fondo. Quella della Krunic è fin qui una piccola favola.

    Vika Azarenka regola Elena Vesnina, vincendo 6-1; 6-1 in 57′ minuti e agli ottavi proverà a regolare le ambizioni della sorprendente Krunic.

    Serena Williams avanza e elimina un’altra connazionale: Varvara Lepchenko che è stata un’avversaria agguerrita. 6-3; 6-3 in un’ora e 35 minuti di gara. La Lepchenko è stata brava a recuperare il break iniziale di svantaggio, cancellando 3 palle break nel quarto game e costringendo Serena a 4 parità nel gioco successivo prima di una nuova resa da 3-3.  La Williams agli ottavi se la vedrà con Kaia Kanepi che sorprende la testa di serie numero 15 Carla Suarez Navarro: l’estone vince 7-5; 6-0.

    Serve il terzo set a Eugenie Bouchard per regolare la numero 30 al mondo Borbora Zahlavova Strycova: finisce 6-2; 6-7; 6-4 per la canadese che ha sconfitto l’avversaria in 2 ore e 15 minuti di gioco. Ora per la numero sette del mondo ci sarà l’ottavo contro la russa Ekaterina Makarova che ha battuto 62; 6-4 Zarina Divas.

    Nel tabellone maschile Novak Djokovic ha vissuto una giornata tranquilla contro l’americano Sam Querrey strapazzato in meno di un’ora e mezza: 6-3; 6-2; 6-2 il finale del match.

    Finisce al terzo turno il torneo di Victor Estrella Burgos che si è dovuto arrendere a Raonic il quale ha disputato un incontro molto attento. Il momento più complicato del match è stato, nel terzo set, quando Burgos è riuscito ad andare avanti di un break. Raonic è però rientrato proprio quando il dominicano andava a servire per portare il match al quarto e, poi, ha chiuso anche il terzo tie break 7-6 (5); 7-6 (5); 7-6 (3) il punteggio finale. Agli ottavi Kei Nishinori che non ha avuto problemi contro Leonardo Mayer imponendosi per 6-4; 6-2; 6-3.

    Jo Wilfried Tsonga regola in 2 ore, 6-4; 6-4; 6-4 lo spagnolo Pablo Carreno Busta.

    Si chiude al terzo turno l’avventura di Nick Kyrgios: il 19enne australiano deve cedere al coriaceo Tommy Robrero che ha perso il primo set 6-3 piazza la sua consueta rimonta e si sbarazza in quattro set: 6-3; 7-6; 6-3. L’iberico è bravissimo a prendere le misure al devastante servizio dell’avversario e ha iniziato a giocare un tennis limitando gli errori gratuiti riuscendo a chiudere la contesa in poco meno di due ore di gioco.

    Non ha nemmeno dovuto scendere in campo Stanislav Wawrinka, il tennista svizzero ha sfruttato i problemi del piede destro dello sloveno Kavcic che è stato costretto ad alzare bandiera bianca spalancando le porte della qualificazione all’elvetico che lunedi se la vedrà con Robredo.

     

     

     

  • US Open: Djokovic avanti, bene anche Tsonga

    US Open: Djokovic avanti, bene anche Tsonga

    Novak Djokovic liquida Paul-Henri Mathieu in meno di un’ora e mezza e si qualifica al terzo turno dello US Open. Il serbo serve 13 ace, sbaglia la metà dei punti dell’avversario senza mai cedere la battuta e mandare una sola volta al break-point. Ora c’è Sam Querrey al primo vero test contro una big server di casa.

    Prosegue l’ottimo momento di Jo-Wilfried Tsonga che veleggia al terzo turno del torneo americano regolando in 3 set il kazako Aleksandr Nedovyesov con il punteggio 6-3; 6-4; 6-4.

    Dopo avere dominato per 2 set a suon di prime e vincenti di dritto, Bolelli è rimontato da Robredo mai domo. Nel decimo gioco del terzo set l’italiano è tanto ingenuo quanto sfortunato con una chiamata del pubblico mal interpretata dal giudice di sedia, a quel punto Bolelli perde il set e la partita gira a favore dell’avversario: 5-7; 6-7; 6-4; 6-3; 6-2 il finale a favore di Robredo. Ecco cosa si è verificato: una palla di Robredo, molto profonda, è chiamata out dal pubblico; Bolelli si ferma e Pascal Marina, giudice di sedia, chiama il replay convinto che la chiamata sia arrivata dal giudice di linea. Subito dopo, però, l’arbitro francese si accorge che non è cosi, e dopo una lunga discussione ammette l’errore , ma non può far altro che concedere il vantaggio a Robredo in quanto Bolelli, effettivamente, su quello scambio, si era fermato. Bolelli torna al servizio, Robredo salva una pallina difficile e alla fine il bolognese perde punto e set che Robredo vince per 6-4.

    simone-bolelli us open
    Simone Bolelli – Us Open

    Andreas Seppi ci ha provato  contro Nick Kyrgios ma il giovane tennista australiano ha tirato fuori una grande maturità. Seppi ha servito bene per entrambi i due set, ma Kyrgios ha saputo sfruttare al meglio le occasioni avute. Kyrgios ha chiuso con il punteggio di 6-4; 7-6; 6-4.

    In campo femminile vola al terzo turno Flavia Pennetta superando la statunitense Shelby Rogers col punteggio di 6-4; 6-3. Partita giocata con attenzione e esperienza. La Rogers si è infatti dimostrata cliente scomoda per buona parte del primo set cosi come in inizio di secondo set rimanendo attaccata alla partita con una discreta prima di servizio. Al terzo turno la Pennetta troverà Nicole Gibbs altra tennista statunitense ed  è felice per quello che si è verificato dal suo lato di tabellone. Ana Ivanovic, giocatrice che più aveva vinto partite in questo 2014, ha dovuto abbandonare il torneo per mano di Karolina Pliskova. 

     

     

  • Roland Garros: Nadal superiore, Parigi è ancora sua

    Roland Garros: Nadal superiore, Parigi è ancora sua

    Nella finale maschile del Roland Garros trionfo in quattro set di Rafael Nadal: 3-6; 7-5; 6-2; 6-4 ai danni di Novak Djokovic conquistando il nono titolo a Parigi. Per Djokovic sfuma ancora il Career Grand Slam.

    Rafael Nadal e Novak Djokovic si sono incontrati per la 42 esima volta in carriera: il maiorchino conduce 23 a 19. Con la loro 12 esima sfida disputata in un torneo dello Slam Nadal-Djokovic è diventata la rivalità più giocata nella storia dei major. Gli ultimi 4 precedenti sono stati tutti vinti dal tennista serbo; gli ultimi 3 precedenti in un torneo del Grande Slam li ha tutti vinti il maiorchino: finale U.S. Open 2013, semifinale ROland Garros 2013 e finale Roland Garros 2012.

    Nadal trionfa ancora al Roland Garros | Foto Twitter
    Nadal trionfa ancora al Roland Garros | Foto Twitter

    Il primo set vive su un sostanziale equilibrio; il momento di svolta arriva all’ottavo game con i due  tennisti fermi sul 4-3 per Djokovic. Il serbo sfrutta due errori di Nadal che mandano Novak sullo 0-30, e con un rovescio incrociato deviato al nastro Djokovic arriva alle prime due palle break dell’incontro. La prima viene annullata dallo spagnolo con il consueto gancio mancino ma alla terza occasione Nadal trova il terzo errore di dritto e il serbo arriva cosi al break che lo manda a servire per il primo set. Djokovic conquista il primo set 6-3 in 44 minuti. Nadal arriva a due palle consecutive del contro break ma sbaglia ancora con il dritto. Ai vantaggi allora, per il terzo game consecutivo, si impone cosi Djokovic che apre il dritto a ventaglio e chiude un primo set caratterizzato dal grande equilibrio.

    Nel secondo set al sesto game, con il set su 3-2 Nadal, lo spagnolo strappa il break: trova profondità Nadal, Djokovic sbaglia qualcosina e Rafa arriva cosi alla palla break, la prima di questo secondo set. Il maiorchino domina lo scambio ma a campo aperto va lungo col rovescio e spreca la chance. Ai vantaggi però Djokovic dimostra di essere un po’ in difficoltà dal punto di vista fisico: break Nadal e 4-2 per lui. Nel settimo game accorcia Djokovic portandosi 3-4; regalo di Nadal che sbaglia un dritto, doppio fallo e a Djokovic basta rimanere attaccato e concentrato. Il secondo set va a Nadal che, in un’ora esatta di lotta, punisce Djokovic: il serbo commette un doppio fallo e trova un nastro nemico: 7-5.

    Nadal parte forte nel terzo set ottenendo il break nel secondo gioco: Djokovic non riesce a tenere testa agli scambi che per ora sono tutti  a favore dello spagnolo il quale sta uscendo alla distanza; il serbo soffre , è meno ludico e sbaglia anche una volè comodissima che porta il break a favore di Nadal: 3-0. Nel quinto gioco lo spagnolo riesce ad annullare la palla break del serbo e si porta sul 4-2: reazione da lottatore di Djokovic. Il settimo è il game chiave con Nadal che salva un’altra palla break in questo game che è il più lungo del match. E’ lo spagnolo a tenere il break di vantaggio e a salire sul 5-2 dopo due ore e mezza di lotta. Rafa Nadal vince il terzo set per 6-2 in 50 minuti di gioco lo spagnolo chiude con un break anche nell’ultimo game. Djokovic sembrava essere rientrato un pò a livello fisico ma ha perso davvero malamente l’ultimo game, permettendo inoltre a Nadal  di partire ancora con il vantaggio del servizio nel quarto set.

    Nel quarto set arriva il break di Nadal al sesto game: Djokovic non sfrutta le 2 palle del 3-3 e la difesa a oltranza del maiorchino paga ancora. Nadal ha trovato nel corso del match sempre più profondità e ora lo spagnolo è avanti 4-2. Nel game successivo arriva il contro break di Djokovic: reazione d’orgoglio del serbo che trova in una delle rare occasioni di giornata aiuto dalla sua risposta e si riprende subito il break levato da Nadal: 4-3. Djokovic riprende Nadal nell’ottavo game portando la partita sul 4-4: lo spagnolo ha sentito la tensione e ha giocato un pò sottotono gli ultimi due game. Rafael Nadal conquista il Roland Garros al decimo game, chiude con un doppio fallo Djokovic. Serbo è stato disturbato da uno spettatore sul lancio della seconda e Nadal chiude cosi.

    Nadal si conferma numero 1 del Mondo, diventando il primo tennista della storia a vincere almeno un titolo dello slam per 10 anni consecutivi e raggiunge Sampras a 14 major.

  • Roland Garros: Djokovic tanta roba, è finale

    Roland Garros: Djokovic tanta roba, è finale

    Novak Djokovic conferma i favori della vigilia e centra la finale al Roland Garros per la seconda volta in carriera avendo la meglio in 2 ore e 44 minuti di gioco del lettone Ernst Gulbis : 6-3; 6-3; 3-6; 6-3 il punteggio per il tennista serbo.

    Se Djokovic ha rispettato le attese della vigilia è stata una sorpresa Ernst Gulbis: finalmente l’estroso tennista lettone pare aver trovato quella costanza di rendimento e quella fiducia nel proprio gioco in grado di esaltare un talento tanto puro quanto ribelle. Gulbis è arrivato alle semifinali parigine dopo aver eliminato Federer negli ottavi di finale e Berdych nei quarti di finale, quest’ultimo in tre set.

    Djokovic in finale al Roland Garros | Foto Twitter
    Djokovic in finale al Roland Garros | Foto Twitter

    Tra i due tennisti ci sono stati cinque precedenti che dicono 4-1 Djokovic, uno dei quali disputato proprio a Parigi, nei quarti di finale del 2008: vinse il serbo in tre set combattuti.  L’ultima sfida disputata è del 2011 a Indian Wells e terminò 6-0; 6-1 a favore del serbo.

    Nel corso del primo set il primo break arriva nel quinto gioco a favore di Djokovic, Gulbis cede alla quarta palla break. Il serbo sale 3-2. Nole chiude con un altro break un set davvero emblematico. Gulbis era partito discretamente al servizio nei primi due turni di servizio e fin li c’era stata partita pari. Poi la prima del lettone è crollata e una volta preso il comando dello scambio, Djokovic, difficilmente sbaglia. 6-3 per il tennista serbo.

    Nel secondo set l’inizio è equilibrato tanto che il primo break arriva all’ottavo game a favore di Djokovic grazie anche ad un game sciagurato di Gulbis proprio nel momento che sembrava essere entrato in partita. Dopo un’ora e dieci minuti Djokovic serve per il secondo set.  Arriva la conquista del secondo set per il serbo che nel nono game: Gulbis si trascina fino ai vantaggi ma poi deve cedere il set per 6-3

    Nel terzo set viaggia di pari passo per entrambi i tennisti; la svolta arriva nell’ottavo game quando, dopo quasi due ore di lotta, il lettone riesce a portar via un break a Djokovic: è 5-3. Gulbis riesce a conquistare il terzo set chiudendo con un ace, il lettone è riuscito a salire tanto con il servizio ed è stato bravissimo nell’approfittare del piccolo calo dell’avversario: suo il set per 6-3.

    Nel quarto set Djokovic sembra voler subito mettere le cose in chiaro e si porta sul 2-0: pessimo game giocato da Gulbis che con tre non forzati regala il break a un Djokovic piuttosto affaticato. Nel game successivo Gulbis strappa il controbreak portandosi sul 2-1 sfruttando gli errori del serbo. Nell’ottavo game Djokovic allunga a 5-3, da 30-0 Gulbis si imbatte in un doppio fallo. Il nono game chiude i giochi con Djokovic che, in poco più di due ore, conquist ala finale con il punteggio di 6-3; 6-3; 3-6; 6-3.

    Per Novak domenica ci sarà l’assalto a un tabù: il Roland Garros è l’unico torneo del Grande Slam che ancora non ha conquistato; finora ha disputato una sola finale nel 2012 perdendola da Rafael Nadal.