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  • Milan: si allontana il sogno Europa, 1-1 con la Samp

    Milan: si allontana il sogno Europa, 1-1 con la Samp

    Il sogno europeo del Milan diventa sempre più difficile da realizzare.

    Nella sfida di San Siro contro la Sampdoria, che avrebbe dovuto ridurre le distanze, la squadra di Pippo Inzaghi non riesce a battere i blucerchiati ma anzi, vanno sotto per il gol di Soriano e riescono a trovare soltanto il pari grazie all’autogol di Duncan su girata di De Jong. Nel finale anche un palo colpito da Suso. La distanza tra le due squadre rimane quindi di 7 lunghezze.

    Mihajlovic può sorridere a metà, vero che con questo pareggio la Sampdoria consolida la sua posizione tra le prime sei, però, visto il vantaggio ottenuto, i blucerchiati avrebbero potuto anche portare a casa bottino pieno, distanziando ulteriormente i rivali.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi recupera Bonaventura e Van Ginkel che si posizionano a centrocampo con De Jong, confermando così lo stesso 11 vittorioso a Palermo, quindi con Menez-Destro-Cerci tridente d’attacco.

    Mihajlovic anzichè il 4-3-3 decide di optare per un 4-2-3-1 con Eder, Soriano ed Eto’o alle spalle dell’unica punta Okaka. Panchina inizialmente per Muriel.

    La gara parte su buoni ritmi con le squadre che fanno densità e tentano il pressing alto. Dopo una conclusione di Eto’o bloccata da Diego Lopez al 11°, si vede il Milan al 14° quando Viviano deve deviare in corner un insidioso corner di van Ginkel. Il giovane olandese si ripete dopo un minuto ma la palla esce di poco. Al 21° torna ancora al tiro Eto’o ma la sua conclusione non trova lo specchio. Alla mezz’ora si vede Destro che colpisce di testa troppo centrale per poter preoccupare Viviano. Sul finire di tempo grossa chance per Cerci che con il sinistro dal limite calcia alto. La prima frazione si chiude sullo 0-0.

    La girata di De Jong | Foto Twitter
    La girata di De Jong | Foto Twitter

    Si riparte con la prima occasione che capita alla Sampdoria con la punizione di Eder al 53°, deviata in corner da Diego Lopez. Al 57° la gara si sblocca con la geniale palla filtrante di Eto’o per Soriano che solo davanti a Diego Lopez non sbaglia. Il Milan non riesce a reagire subito ma al 69° Destro ha una grande chance nell’area piccola ma Palombo si immola e respinge la conclusione. Passano 5 minuti e Mexes di testa, su azione da corner, costringe Duncan a deviare in corner dal quale poi nasce il pareggio: De Jong in mischia prova la girata, Duncan la tocca maldestramente con il ginocchio nella propria porta. La gara a questo punto si accende la Sampdoria prova con le ripartenze ma è il Milan ad avere la maggiore occasione con la conclusione di Suso che centra il palo. Nei 5 minuti di recupero i rossoneri ci provano ma non riescono a portare a casa il bottino pieno, Milan-Sampdoria finisce 1-1.

     

    MILAN – SAMPDORIA 1-1 (57° Soriano (S), 74° aut. Duncan (S))

    Milan (4-3-3): Diego Lopez; Abate (70° De Sciglio), Paletta, Mexes, Antonelli; van Ginkel, De Jong, Bonaventura; Cerci (62° Suso), Destro (77° Pazzini), Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Sampdoria (4-2-3-1): Viviano; De Silvestri (88° Wszolek), Romagnoli, Silvestre, Mesbah; Obiang, Palombo; Eder, Soriano (65° Duncan), Eto’o; Okaka (73° Muriel).

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Obiang (S), Paletta (M), De Jong (M), Mexes (M), Wszolek (S)

     

  • Niente Coppa d’Africa per Muntari. Allegri e Galliani esultano

    Niente Coppa d’Africa per Muntari. Allegri e Galliani esultano

    Ottime notizie in casa Milan. Il commissario tecnico del Ghana Kwesi Appiah, ha annunciato i 25 pre-convocati per la Coppa d’Africa che si svolgerà nel mese di gennaio. Un po a sorpresa manca il rossonero Sulley Muntari per la gioia della coppia Allegri – Galliani e la delusione dello stesso giocatore che nei giorni scorsi ha dichiarato la sua voglia e la sua determinazione nel recupero fisico (arriva da un brutto infortunio subito in estate) per la partecipazione alla manifestazione che si terrà in Africa fra un mese. Con l’infortunio di De Jong, il Milan cerca un sostituto dell’olandese e trovarlo in casa sarebbe una manna dal cielo per le casse del club di via Turati che preferirebbe investire il denaro su una punta di gran livello o al massimo su un buon difensore. Ma il centrocampista sarà motivato?

    L’infortunio – Fu fatale una partita a calcetto durante le vacanze estivo. Un contrasto troppo deciso e la rottura dei legamenti crociati. Un tentativo di recuperare a tempo di record (ai primi di novembre figurava tra i convocati) andato male, vista la piccola ricaduta avuta. Poi le dichiarazione di apertura verso la convocazione per la Coppa d’Africa e il caso aperto con la società rossonera che ha versato regolarmente nel conto bancario del centrocampista lo stipendio per tutta la durata dell’infortunio. Per il ghanese però la riconoscenza sembra un esistere.

    Sulley Muntari
    Muntari non parteciperà alla Coppa d’Africa © Claudio Villa/Getty Images

    Allegri – Immaginiamo già il sorrisino beffardo nel volto del tecnico rossonero alla pubblicazione della lista dei pre-convocati del c.t. del Ghana per la Coppa d’Africa dove non si legge il nome di Sulley Muntari. L’ex allenatore di Sassuolo e Cagliari, dopo l’infortunio di De Jong ha trovato proprio nell’ex mediano di Udinese e Inter il suo sostituto ideale. Allegri non ha mai nascosto la stima verso il ghanese e l’anno scorso ha dimostrato di puntare molto sul giocatore.

    Galliani – Buone notizie anche per i vertici rossoneri, intimoriti all’idea di dover intervenire sul mercato con grossi investimenti per la sostituzione dell’olandese De Jong (che dovrà saltare il resto della stagione). Addio ai nomi di Strootman e Nainggolan, accostati al Milan nei giorni seguenti all’infortunio dell’ex centrocampista del Manchester City. Adesso l’amministratore delegato milanista potrà decidere di investire i soldi sulla punta. Balotelli?

    In attesa del pieno recupero di Muntari, il Milan dovrà gestire le risorse a centrocampo. Un problema in meno per tecnico e dirigente milanista. Il ghanese potrebbe rappresentare un’arma in più per il proseguo del campionato. Avrà le motivazioni giuste nonostante la mancata convocazione in Coppa d’Africa?

  • Stagione finita per De Jong. Il Milan ripensa a Strootman

    Stagione finita per De Jong. Il Milan ripensa a Strootman

    Costretto ad uscire per un serio infortunio De Jong salterà con certezza l’intero girone di ritorno, salutando anzi tempo la stagione 2012-2013. La diagnosi parla della rottura del tendine d’achille, la stessa che costrinse David Beckham ad abbandonare prima del previsto il club rossonero. L’assenza di De Jong fino al termine del campionato costringe quindi la società a rivedere le strategie di mercato per il prossimo mese di gennaio, quando con ogni probabilità in via Turati si cercherà di sopperire all’assenza dell’ex Manchester City. Il nome che nelle ultime ore sta prendendo largo tra la dirigenza del Milan è quello di un altro olandese, Kevin Strootman, da sempre pallino dell’amministratore delegato Galliani e del ds Braida.

    IL MOMENTO– Che sia davvero arrivato il momento di Strootman? Già in passato più volte il centrocampista centrale del Psv Eindhoven era stato accostato al Diavolo, senza però che la trattativa decollasse seriamente. Il costo del suo cartellino si aggira intorno ai dieci milioni di euro, cifra di per sé non impossibile anche per le casse del club rossonero.

    PSV Eindhoven v AIK Solna - UEFA Europa League
    Kevin Strootman può arrivare a Milano già da questo gennaio | ©Dean Mouhtaropoulos/Getty Images

    L’ALTERNATIVA – Oltre a Strootman, il Milan può comunque fare affidamento sul ritorno di Muntari. Quest’ultimo ha infatti recuperato dal lungo stop che l’ha tenuto fermo per tutti questi mesi e potrebbe rivelarsi un ottimo sostituto, per altro a costo zero.

    IL PROBLEMA – L’alternativa Muntari però ha un duplice problema. Il primo, forse quello più serio, riguarda la probabile convocazione del ghanese da parte della sua Nazionale per l’imminente Coppa d’Africa, torneo che di fatto costringerebbe Allegri a rinunciare a Muntari almeno per tutto il mese di gennaio.

    BLOCCATO – Il secondo problema, che sarebbe in realtà una conseguenza, è l’impossibilità di cedere Flamini già a partire da gennaio,  obbligando così il Milan a pagare l’ingaggio del francese fino a giugno.

  • Come cambia il Milan con De Jong? Ecco le alternative possibili

    Come cambia il Milan con De Jong? Ecco le alternative possibili

    Così come il 31 agosto di due anni fa andò a modificare radicalmente il gioco e il destino del primo Milan targato Allegri, anche gli ultimi giorni dell’estate 2012 potrebbe apportare cambi sostanziali negli schemi tattici dei rossoneri. Il tecnico livornese, assistito da Tassotti, sono chiamati a plasmare un nuovo Diavolo, vista la mole di giocatori che lavorerà a Milanello da qui alla fine del campionato. Gli acquisti di De Jong e Bojan non possono passare in secondo piano, poiché rappresentano due calciatori che per le loro caratteristiche rappresentano un unicum nella rosa del Milan. Inevitabile che nel prossimo futuro la squadra rossonera proverà a giocare in maniera diversa da come aveva abituato i tifosi negli ultimi anni. Il 4-3-1-2 va in pensione.

    Modulo anacronisticoLa rivoluzione di ancelottiana memoria, quella che pose Pirlo davanti alla difesa, è ormai diventata anacronistica. Continuare sulla rotta del 4-3-1-2 vorrebbe dire andare incontro ad un’usura irreparabile, di difficile guarigione, sia dal punto di vista tattico che psicologico. Sono tante, fin troppe, le carte a disposizione di Allegri per un’analisi serena. Pirlo non c’è più da un anno, e il suo vuoto è incolmabile. Nonostante Van Bommel si prodighi nel dire che De Jong, suo connazionale, sia il suo erede in mezzo al campo, abbiamo i nostri seri dubbi, dal momento che l’ex Citizen ci sembra piuttosto lontano dal livello qualitativo dell’olandese, senza tralasciare l’aspetto prettamente tattico. Il regista davanti alla difesa non è l’unico elemento del puzzle che manca ad Allegri. Il discorso infatti abbraccia anche la punta più estrema del rombo geometrico, ovvero il trequartista. Nei giornali spesso e volentieri si sente parlare di Boateng come il nuovo trequartista, un concentrato di muscoli e forza esplosiva. Il trequartista però, oltre a possedere una buona velocità e la naturalezza negli inserimenti, deve anche saper dare del tu al pallone, qualità di cui Boateng rimane ad oggi (in via definitiva ormai) privo. Già, la maglia numero 10 indossata dal ghanese segna in qualche modo l’era che stiamo vivendo.

    arrigo sacchi e carlo ancelotti | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Ritorno al passato In questi giorni si parla tanto di 4-2-3-1, 4-3-3 e varianti simili. Non volendo essere banali e ripetitivi, e utilizzando un pizzico di sana follia, vorrei proporre ad Allegri un ritorno al passato. Il paragone è difficile, quasi improponibile, però noi vogliamo lanciarlo ugualmente. Provocazione, pazzia, chiamatela come volete, la mia idea è quella di tornare al 4-4-2, quel modulo che rivoluzionò il calcio mondiale nei primi anni ’90, quando Arrigo Sacchi diventava la mente geniale di un Milan leggendario (Dopo aver visto questo Milan, il calcio non potrà essere più lo stesso”, così intitolava Equipe dopo la finale di Champions contro lo Steaua). E’ forse eresia, ma proponiamo ugualmente una coppia di centrocampo composta da Nigel De Jong e Boateng: l’olandese nei panni del connazionale Rijkaard, mentre il Prince chiamato a ricoprire il ruolo che in passato fu di Carlo Ancelotti, sempre pronto a spingersi in avanti favorendo il cosiddetto calcio totale. Sulle fasce due calciatori che possano sacrificarsi e svolgere entrambe le fasi di attacco e difesa, e per questo vediamo bene sulla destra Abate (con De Sciglio terzino) e Robinho a sinistra, col brasiliano che già in passato ha dimostrato di sapersi sacrificare per la squadra. In attacco due calciatori che sappiano giocare vicino, duettare fra loro senza difficoltà: la coppia Pazzini-Bojan ha tutte le potenzialità per far bene. In difesa contiamo sull’apporto del nuovo arrivato Zapata, che ai tempi dell’Udinese era uno dei giovani più interessanti nel reparto difensivo. Il punto debole della rosa a disposizione di Allegri continua ad essere quello del terzino sinistro, con Antonini che in questo momento non sembra all’altezza di vestire la maglia rossonera, specialmente se pensiamo che soltanto 4 anni fa su quella fascia c’era ancora Paolo Maldini. La solita nostalgia autunnale.

    Il passato che non può tornare

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  • Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Seconda giornata ad Euro 2012. Al via il girone di ferro che vede inserite nel gruppo B di questi Europei Germania, Olanda, Portogallo e Danimarca. Saranno proprio gli olandesi vice campioni del mondo ad aprire le danze sfidando la Danimarca a Kharkiv alle ore 18 in diretta su RaiUno. Arbitro della sfida sarà lo slovacco Damir Skomina.

    Gli orange guidati dal ct Van Marwijk avranno di fronte la cenerentola del gruppo ovvero la Danimarca del ct Morten Olsen. I danesi hanno obiettivamente poche chance di approdare alla fase successiva anche se faranno di tutto per impensierire le tre grandi avversarie. Gli olandesi, vincitori degli europei nel 1988, si attestano come una delle squadre da battere nella rassegna europea iniziata ieri e dovranno fare attenzione alla gara d’esordio odierna visto che le successive due partite del girone saranno molto più probanti. Una curiosità, così come due anni fa ai mondiali africani, l’Olanda avrà di fronte nella gara d’esordio la nazionale danese. I tifosi olandesi sperano però in un epilogo più felice rispetto alla rassegna mondiale di due anni orsono.

    Robin van Persie e Ibrahim Afellay © ROBIN UTRECHT/AFP/GettyImages

    Tra le fila danesi spicca il talentuoso Christian Eriksen, trequartista classe 1992 dell’Ajax, che insieme a Nicklas Bendtner, centravanti in forza al Sunderland, potrebbe creare grossi grattacapi alla difesa dell’Olanda, tutt’altro che imperforabile se si pensa alla coppia centrale formata da Heitinga (Everton) e Bouma (Psv). Tuttavia la vera forza dello scacchiere orange la si intuisce da metà campo in su dove il muro De Jong e Van Bommel copre le spalle al trio Robben, Afellay e Sneijder. A completare il quadro ecco la punta di diamante dell’attacco orange Robin Van Persie, capocannoniere dell’ultima Premier League e pezzo pregiato del mercato europeo. A difendere la porta olandese ci sarà il portierone della Roma Maarten Stekelenburg, che ha giocato da titolare anche il mondiale 2010 perso in finale ai supplementari contro la Spagna. Non solo in campo l’Olanda fa paura anche se diamo uno sguardo alla panchina dove siederanno gente del calibro di Rafael Van der Vaart, Dirk Kuyt e Klaas-Jan Huntelaar (48 gol in 48 presenze stagionali con lo Schalke 04).

    Le due nazionali si sono affrontate in 28 occasioni (23 volte in amichevole). Il bilancio pende dalla parte degli olandesi (12 vittorie) rispetto alle sette vittorie danesi. In nove occasioni le rispettive nazionali si sono divise la posta in gioco. Tuttavia il precedente più importante si è giocato agli Europei del 1992, quando a sorpresa la Danimarca (ripescata pochi giorni prima dell’inizio degli Europei) estromise in semifinale l’Olanda di Van Basten e poi vinse il titolo europeo. L’ultimo precedente in ordine temporale è datato 14 giugno 2010 ai mondiali africani; in quell’occasione gli olandesi si imposero 2-0 grazie all’autorete di Agger e alla rete di Kuyt.

    Le quote Snai chiariscono come l’Olanda sia netta favorita dell’incontro. Infatti la vittoria degli orange è quotata ad 1,60 mentre il pareggio e la vittoria danese sono quotati rispettivamente a 3,60 e 5,75. Il risultato esatto più probabile è il 2-0 quotato a 6,50 mentre  il principale indiziato come primo marcatore della sfida è Robin Van Persie quotato a 5.

    Olanda-Danimarca probabili formazioni

    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Bouma, Willems; Van Bommel, De Jong; Robben, Sneijder, Afellay; Van Persie. Allenatore: Van Marwijk.

    Danimarca (4-2-3-1): Andersen; Jacobsen, Agger, Kjaer, S.Poulsen; Kvist, Zimling; Krohn Dehli, Eriksen, Rommedhal; Bendtner. Allenatore: Olsen.

    SPECIALE EURO 2012

  • Rodrigo Palacio Inter copia la Juve

    Rodrigo Palacio Inter copia la Juve

    La tanto attesa Rifondazione in casa Inter è ufficialmente partita. Scelto il tecnico per il nuovo progetto nerazzurro, con la conferma dell’esordiente Andrea Stramaccioni, il presidente Massimo Moratti in accordo con la dirigenza ha iniziato l’opera di ristrutturazione e ringiovanimento della rosa. Il progetto prevedrà molti addii illustri, sia per abbassare un’età della rosa fin troppo elevata, sia per limare un monte ingaggi che sta seguendo alla lettera le nuove direttive del Fair Play Finanziario imposto da Platini e dall’Uefa. Si è partiti con due anni di ritardo dopo la conquista del triplete, considerando come dopo l’addio di Mourinho, la scelta frettolosa portò un allenatore come Benitez che non venne mai assecondato ed aiutato dalla dirigenza, costringendo alla ‘toppa’ a stagione in corso con Leonardo. Lo stesso ex dirigente rossonero, dopo aver conquistato i cuori dei tifosi nerazzurri e ottenuto ottimi risultati, fuggì in estate verso il Psg, lasciando Moratti con un pugno di mosche in mano e con un’altra decisione da prendere alla svelta con pochissima pianificazione in sede di mercato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

    Rodrigo Palacio © Marco Luzzani Getty Images Sport

    PALACIO PRIMO COLPO – Messo in cassaforte Stramaccioni, confermato Branca con Ausilio, il numero uno nerazzurro ha iniziato a impostare un’azione di mercato aggressiva e molto rapida (considerando che siamo a Maggio) come non si vedeva da anni. Dopo aver corteggiato da più di un anno l’argentino Rodrigo Palacio del Genoa, sfumato per un soffio nel mercato invernale con l’arrivo di Zarate, Moratti è riuscito a strappare il ‘Trenza’ a Preziosi per una cifra vicina ai 10 milioni di euro cash. La conferma è arrivata in giornata dalle stesse dichiarazioni del presidente genoano ad avallare una trattativa filata liscia come l’olio in meno di due giorni.

    INTER COME LA JUVE?- Al di là degli investimenti in entrata che sembrano essere davvero numerosi, l’idea di base sulla quale rifondare la squadra nerazzurra, sembra ricalcare in qualche modo lo stile seguito lo scorso anno dalla ricostruzione bianconera: acquistando non più uno o due top player con ingaggi mostruosi, ma puntare su giocatori giovani, con ingaggi decisamente più leggeri e cosa più importante con una fame di vittorie che in questi due anni è certamente mancata ad una rosa che ha praticamente vinto tutto. Questi sono gli ingredienti necessari per riaprire un ciclo vincente.

    LAVEZZI, ISLA, DE JONG – Ovviamente oltre agli stimoli, serve la freschezza e la velocità di gioco che è mancata sugli esterni di una squadra che troppo spesso rallentava la manovra di gioco non trovando sbocchi. Proprio per questo Stramaccioni ha insistito per avere quegli esterni di ruolo che lo stesso Gasperini e Benitez richiedevano con insistenza. Palacio è il primo colpo, che di certo non esclude il possibile acquisto di Lavezzi. Il Pocho sembra essere più vicino al Psg, ma l’Inter fino all’ultimo tenterà l’assalto per l’argentino, sapendo che Milano rimane una destinazione molto gradita. Sempre sulla corsia laterale il restyling passa per il più che possibile ingaggio di Isla, che ha dichiarato apertamente il gradimento dei colori nerazzurri, e in mediana con l’inserimento di un centrocampista di peso e presenza come Nigel De Jong. Per Lucas la trattativa si fa più difficile considerando come il presidente del San Paolo abbia dichiarato di aver ricevuto un’offerta del Chelsea di 40 milioni di euro, cifra che taglierebbe all’istante fuori l’Inter.

  • Mondiali 2010: Olanda – Spagna, la chiave tattica e i duelli principali

    Mondiali 2010: Olanda – Spagna, la chiave tattica e i duelli principali

    A detta di molti è la migliore finale possibile. Due modi di far calcio differenti ma entrambi tremendamente spettacolari e redditizi. L’Olanda arriva in finale per la terza volta e come nel ’78 affronta una squadra che non è mai salita sul tetto del mondo. La Spagna non ha mai abbinato spettacolo e concretezza come negli ultimi anni e con Del Bosque in panchina ha maturato ancor di più la forza e la fiducia innescata da Aragones durante l’europeo 2006.

    La chiave tattica:
    Toccherà a Van Bommel e De Jong il lavoro più probante e decisivo. I due “cagnacci” di Bert van Marwijk dovranno cercar di impedire il più possibile la ragnatela di passaggi dei giocolieri iberici e far ripartire rapidamente l’azione indovinando il passaggio illuminante per Wesley Sneijder o propiziando l’uno contro uno di Robben con Capdevila e di Kuyt con Sergio Ramos. Di contro la Spagna dovrà cercare di sfondare il muro a centrocampo verticalizzando per il tagli di sua maestà Villa e di Pedro visto ormai la sicura rinuncia dal primo minuto a Torres.

    I duelli più interessanti:

    • Sneijder e Villa: Sono i migliori realizzatori in assoluto e nella finalissima si giocano il titolo di capocannoniere del torneo e forse molto di più. Sarà molto probabilmente da questo confronto che si sceglierà il vincitore del Pallone D’oro e Sneijder, Villa e Xavi sono i principali indiziati.
    • Iniesta e Robben: Vivono di fiammate, lo spagnolo sembra aver cento occhi per come riesce a trovare il compagno. L’olandese a vederlo sembra vecchio stanco per poi accorgerti che con un accelerazione si è disfatto dell’avversario.
    • Busquets vs De Jong e Van Bommel: Sarà una lotta tra cattura palloni. Il giovane del Barcellona giocherà presumibilente su Snejder e avrà il compito di limitarne la sua creatività. La coppia olandese si dovrà dividire tra Iniesta, Xavi e Xabi Alonso sperando di evitar il mal di testa.
    • Sergio Ramos e Van der Wiel: Con Maicon e Lahm sono in questo momento i terzini più offensivi e determinanti in circolazione. Domenica la partita si deciderà anche dalla loro capacità di farsi breccia sulla destra.

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  • Sondaggio: vota il top 11 di Sudafrica 2010

    Aiutaci a costruire la top 11 di Sudafrica 2010. Abbiam deciso di inserire come modulo il 4-2-3-1 scelto e utilizzato dalle maggior parte delle selezioni presenti al mondiale. I nomi dei calciatori di ogni griglia sono stati scelti in base alle pagelle dei maggiori quotidiani italiani.

    Divertiti a comporre la tua top 11 e sceglier l’allenatore ideale:

    Miglior portiere di Sudafrica 2010

    Iker Casillas (56%, 38 Voti)
    Maarten Stekelenburg (25%, 17 Voti)
    Fernando Muslera (13%, 9 Voti)
    Manuel Neuer (6%, 4 Voti)

    Totale Votanti: 68

    Migliori difensori Centrali di Sudafrica 2010 (2 risposte)

    • Juan (57%, 39 Voti)
    • Lucio (38%, 26 Voti)
    • Arne Friedrich (33%, 23 Voti)
    • Diego Godin (16%, 11 Voti)
    • John Mensah (14%, 10 Voti)

    Totale Votanti: 69

    Miglior terzino di Sudafrica 2010 (2 risposte)

    • Maicon (55%, 39 Voti)
    • Lahm (46%, 33 Voti)
    • Sergio Ramos (34%, 24 Voti)
    • Salcido (11%, 8 Voti)
    • Van der Wiel (10%, 7 Voti)

    Totale Votanti: 71

    Miglior centrocampista centrale di Sudafrica 2010 (2 risposte)

    • Bastian Schweinsteiger (72%, 48 Voti)
    • Xavi (70%, 47 Voti)
    • Nigel De Jong (6%, 4 Voti)
    • Sami Khedira (4%, 3 Voti)
    • Egidio Arevalo (0%, 0 Voti)

    Totale Votanti: 67

    Il miglior trequartista di Sudafrica 2010 (3 risposte)

    • Wesley Sneijder (64%, 45 Voti)
    • David Villa (39%, 27 Voti)
    • Diego Forlan (26%, 18 Voti)
    • Arjen Robben (24%, 17 Voti)
    • Thomas Muller (20%, 14 Voti)
    • Mesut Ozil (20%, 14 Voti)

    Totale Votanti: 70

    Miglior attaccante di Sudafrica 2010 (1 risposta)

    • Miroslav Klose (44%, 28 Voti)
    • Luis Alberto Suárez (29%, 18 Voti)
    • Luis Fabiano (19%, 12 Voti)
    • Asamoah Gyan (8%, 5 Voti)

    Totale Votanti: 63

    Miglior allenatore di Sudafrica 2010

    • Joachim Löew (Germania) (51%, 34 Voti)
    • Oscar Washington Tabarez (Uruguay) (21%, 14 Voti)
    • Bert van Marwijk (Olanda) (13%, 9 Voti)
    • Vincent Del Bosque (Spagna) (10%, 7 Voti)
    • Milovan Rajevac (Ghana) (5%, 3 Voti)

    Totale Votanti: 67