Tag: Nicolas Burdisso

  • Pagelle Inter-Roma Tim Cup: Eto’o 34 gol come Ronaldo

    Pagelle Inter-Roma Tim Cup: Eto’o 34 gol come Ronaldo

    Pagelle Inter

    Eto’o 8 Un voto pieno, che si merita senza ombra di dubbio. Corre come un forsennato per tutta la partita, giocando praticamente a tutto campo. Spesso nella linea dei centrocampisti, e addirittura nel finale di primo tempo te lo ritrovi a chiudere su Menez da terzino (in pieno stile Mourinhano), per coprire l’avanzata di Nagatomo. Poi torna nella sua zona di campo preferita, e s’inventa con un gran tiro di precisione all’angolino basso un gol da fuoriclasse puro. Sono 34 gol in questa stagione raggiungendo  un mito come Ronaldo cannoniere assoluto in maglia nerazzurra. P.s. la stagione non è ancora finita. ETO’O SANTO SUBITO.

    Cambiasso 7 Partita di gestione tattica la sua, con in mano le chiavi del gioco e del centrocampo nerazzurro. Impedisce le avanzate dei giocatori giallorossi e detta i tempi alla manovra, seguendo i dettami del suo tecnico. Strano episodio nel finale, quando dopo aver subito un fallo a centrocampo, vede arrivare verso di lui a muso duro il suo ex compagno di squadra Burdisso, che in seguito avrà da ridire anche con Maicon e Milito.

    Zanetti 1000. Si come le presenze che raggiunge stasera da calciatore professionista. Un esempio vivente di giusto comportamento dentro e fuori dal campo da mostrare ai giovani calciatori. Ormai nella sua lunga carriera ha giocato in tutti i ruoli del centrocampo e stasera si adatta come terzo nella linea mediana a destra senza troppi fronzoli. Svolge il suo compito in maniera discreta e quando può prova le sue serpentine in fase offensiva. Premio per la serata, la dedica del gol di Eto’o e la finale di Coppa contro il Palermo. Mica poco!

    Nagatomo 7 Se qualcuno avesse avuto da ridire a gennaio per lo scambio Nagatomo Santon, sicuramente si sarà ricreduto. Yuto continua a sorprendere in positivo per le ottime prestazioni partita dopo partita con la maglia nerazzurra. Stasera sembra un folletto scatenato, che corre senza fermarsi mai per tutto il campo. Non conosce fatica,  riuscendo a chiudere e a recuperare in fase difensiva palloni impossibili. Meno preciso davanti, ma non si può avere tutto dalla vita. Il riscatto verso il Cesena è qualcosa di obbligatorio a questo punto.

    Milito 6 Il voto è di incoraggiamento, perché la stagione volge al termine e in una serata come quella di oggi forse il Principe è stato anche un po’ sfortunato. In una prima occasione riesce a scartare Riise quasi fosse Van Buyten, e si trova nell’azione fotocopia di quella contro il Bayern in finale di Champions. Dovrebbe calciare alto, invece sul più bello scivola e ciabatta centrale su Doni. Nel finale  Milito non si arrende ma vede negarsi un rigore abbastanza netto su contrasto con Juan. La prossima stagione sarà ancora in nerazzurro? Domanda da 1 milione di euro!

    Pagelle Roma

    Borriello 7 L’attaccante preferito di Ranieri, ritrova il suo posto davanti con l’esclusione di Totti e si carica tutto il peso dell’attacco sulle sue spalle. Nel primo tempo fatica moltissimo a trovare gli spazi giusti, ma non viene servito mai dai suoi compagni. Dopo il gol nerazzurro sembra svegliarsi, e pochi minuti dopo colpisce un doppio palo che ha del clamoroso. Pagata la sfortuna realizza un gol bellissimo, superando in elevazione un avversario non facile come Lucio e indirizzando la palla nell’angolo alto opposto. Rete da bomber di razza.

    Burdisso 5,5 Mezzo voto in meno per lo strano comportamento nel finale, fin troppo nervoso. In compenso tiene testa senza troppi problemi a un cliente scomodo come Pazzini.

    De Rossi 6,5 Bene nel primo tempo, con una buona prestazione in fase di copertura e ottima proposizione offensiva. Ci prova senza fortuna una volta dall’interno dell’area calciando a giro con il pallone di poco a lato del palo, e una seconda da fuori area con la palla alta sopra la traversa. In uno scontro di gioco con Mariga subisce un colpo al costato ma rimane in campo stringendo i denti per aiutare i suoi.

    Menez 5 Tanto Fumo e poco arrosto. Ricorda molto il Gourcouff ai tempi del Milan, che provava la grande giocata e si fermava nel caso non gli riuscisse, esponendo questa sera la sua squadra alle ripartenze dei nerazzurri. Poco il feeling con Borriello e il resto della squadra. Sulla lista dei possibili in partenza da Trigoria.

    Doni 6 Qualche colpa sul gol di Eto’o ce l’ha, perché praticamente rimane immobile a guardare la palla finire nell’angolino basso. Si riscatta in un paio di occasioni decisive, sul tiro di Pazzini chiudendo lo specchio della porta con una grande parata, e con l’aiuto della fortuna sulla conclusione centrale di Milito che scivola e non riesce a calciare bene .

  • Tim Cup: Inter – Roma 1-1. Nerazzurri in finale contro il Palermo

    Tim Cup: Inter – Roma 1-1. Nerazzurri in finale contro il Palermo

    L’Inter nella serata delle 1000 presenze del suo capitan Javier Zanetti, festeggia pareggiando 1 a 1 contro la Roma e, staccando in virtù del risultato dell’andata ( 1 a 0 per in nerazzurri) il biglietto che vale la finale di Tim Cup in programma il 29 maggio nello stadio Olimpico di Roma contro il Palermo. Zamparini che aveva pronosticato una finale con i nerazzurri è stato accontentato. “Contro l’Inter vinceremo 3 a 1” avrebbe aggiunto. Sono aperte le scommesse!

    Vediamo nel dettaglio l’andamento della partita.

    Novità in formazione per i nerazzurri con Leonardo che schiera dal primo minuto Mariga a centrocampo al posto di Thiago Motta, Kharja trequartista con Coutinho che parte dalla panchina, e Pazzini che vince il ballottaggio con Diego Milito. Montella tra le fila giallorosse sotterra l’ascia di guerra con Menez e lo schiera al posto di Vucinic, con Simplicio alle spalle di Borriello. La sorpresa è che Cassetti recupera  e quindi è tra gli undici titolari.

    PRIMO TEMPO- Il primo squillo nerazzurro arriva al 3’ con Maicon che si propone in fase offensiva scambia con Pazzini e entrato in area da posizione defilatissima calcia sull’esterno delle rete. La Roma ci prova al 10’ con Borriello, in un’azione molto confusa, quando la difesa interista non riuscendo a ripartire palla al piede, favorisce l’inserimento dell’attaccante giallorosso che calcia alto sprecando l’occasione. Al 12’ altra occasione per la Roma con De Rossi che servito in area prova a calciare a giro cercando il palo lontano, con palla di poco a lato. Maicon tra le file nerazzurre, gode di molta libertà di movimento, con Menez forse troppo poco attento in fase di copertura sulla stessa fascia. Partita che si mantiene equilibrata fino alla mezz’ora, con l’Inter che non trova gli spazi giusti per rendersi pericolosa, cercando spesso l’imbucata per Pazzini, mentre il gioco della Roma passa spesso dalle giocate di Menez che non sembra essere in serata. Poche le occasioni da gol, ma comunque partita gradevole. Al 35’ De Rossi dopo uno scontro di gioco con Mariga, accusa dolori al costato, quasi chiedendo il cambio. Montella aspetta, e il suo capitano stringendo i denti rimane in campo tranquillizzando lo staff medico. Al 43’ azione di sfondamento della Roma, con Pizzarro prima e Riise poi che provano la conclusione da fuori area, senza fortuna per entrambi. 1 minuto di recupero e Orsato manda le squadre a riposo sul punteggio di 0 a 0.

    SECONDO TEMPO- Cambio per la Roma al rientro in campo con Greco al posto di Pizzarro, mentre nessuna novità per l’undici nerazzurro. Partita spezzettata nei primi minuti della ripresa, con diversi falli per parte. Roma sicuramente più aggressiva e con un pressing maggiore con l’ingresso di Vucinic al posto di Simplicio, per una squadra totalmente a trazione anteriore. Arriva la doccia fredda per la squadra giallorossa al 58’ quando Eto’o all’interno dell’area stoppa la palla e tira fuori un colpo da biliardo, mirando e battendo Doni con palla all’angolino basso opposto. 34 gol per lui in questa stagione, raggiungendo anche Ronaldo top scorer in una sola annata con la maglia nerazzurra. Discorso qualificazione davvero complicatissimo per la Roma che sicuramente non vedrà i tempi supplementari, e che dovrebbe segnare 3 gol per conquistare la finale di coppa. Grandissima occasione per Pazzini al 66’ che riesce a sgusciare tra Riise e Juan, calciando forte in porta ma trovando una grande parata di Doni a negargli il gol. Per i nerazzurri arriva il cambio, con Milito a rilevare Pazzini. AL 72’ è proprio Milito servito da Zanetti in area, che ripropone un azione simile al secondo gol di Madrid, scartando Riise ma non trovando il tiro vincente, centrando in pieno Doni. Al 75’ la Roma è davvero sfortunata quando Borriello servito da Vucinic in area, calcia a botta sicura e colpisce il palo destro, con la palla che cammina sulla linea sbatte sull’altro palo e si allontana. La Roma non si arrende e al minuto 84’ Borriello dopo diversi tentativi mette in rete un gran gol. Su cross di Perrotta, stacca altissimo e di testa mette la palla all’angolo opposto con Julio Cesar che può solo guardare. Punteggio che torna sul pari: Inter 1 Roma 1. Qualche scintilla nel finale tra Burdisso e Cambiasso, con la partita che si incattivisce senza un vero motivo, e tre componenti della panchina giallorossa espulsi per eccesso di nervosismo. 4 minuti di recupero e fischio finale sul punteggio di 1 a 1  con i nerazzurri che accedono alla finale dell’Olimpico in programma il 29 maggio contro il Palermo di Delio Rossi.

  • Follia Roma: il Genoa recupera tre reti e vince con Paloschi

    Follia Roma: il Genoa recupera tre reti e vince con Paloschi

    Dopo un sabato nero di contestazione giallorossa a Trigoria, gli uomini di Ranieri scendono in campo al Marassi contro il Genoa a caccia del riscatto che potrebbe voler dire mettere fine a un periodo di crisi iniziato con il Brescia. Formazioni stravolte rispetto alle previsioni con Castellini a prendere il posto di Juan per problemi nel riscaldamento. Burdisso scala al centro con Castellini a prendere il suo posto sulla fascia. Menez inizia la partita dalla panchina, al suo posto c’è Marco Borriello che ai microfoni di Sky dichiara: “Io e Ranieri ci siamo chiariti pensavo di meritare di giocare in Champions”.

    Il campo di gioco è in pessime condizioni ma la partita inizia con i migliori auspici, con una che inizia fortissimo e non lascia spazio alla squadra di casa.

    Borriello al 3’ non sfrutta un’occasione clamorosa con un uscita sgangherata di Eduardo, ritrovandosi il pallone vicino con la porta completamente vuota. Solo  un cattivo rimpallo gli impedisce di impattare il pallone. La Roma comunque è in giornata e al 6’ su azione da calcio d’angolo punisce i rossoblu con un colpo di testa di Mexes che completamente dimenticato da Dainelli impatta il pallone e mette in rete la palla del vantaggio giallorosso. Al 8’ la Roma è costretta a fare il primo cambio  per sostituire l’infortunato Perrotta (infortunio alla caviglia) con Taddei.

    Al 16’ è ancora Roma con una punizione sulla trequarti campo conquistata da Borriello. Il capitano Totti batte la punizione e mette in area una palla forte e tesa, Burdisso svetta su tutti i difensori e colpisce il pallone di testa infilando Eduardo sul palo opposto. Roma 2 Genoa 0. I fantasmi della contestazione sembrano lontani. Finale  di tempo al cardiopalma: prima la splendida azione al 40’ con il duetto tra Totti e Borriello dove il capitano giallorosso serve con uno spiovente in area al compagno e Borriello calcia di poco a lato. Nemmeno un minuto e c’è il rovesciamento di fronte con Floro Flores che non riesce a segnare grazie a un miracolo di Julio Sergio. Una partita bellissima e soprattutto con fasi di gioco veloci con occasioni da entrambe le parti, dove non c’è un attimo di tregua.

    Nel secondo tempo il Genoa scende in campo con la voglia di fare subito bene per rientrare in partita. Al 4’ c’è una discesa di Rafinha che dal fondo mette in area un cross perfetto per Floro Flores. L’attaccante genoano a botta sicura colpisce e Julio Sergio con una grandissima parata gli nega il gol. Il calcio è strano e dal rovesciamento di fronte nasce il gol della Roma. Borriello servito in area finta di tirare scarta Dainelli e serve Totti in aerea che lasciato troppo libero da Kaladze ha il tempo di stoppare e mettere la palla in rete.

    La partita sembra finita e invece il Genoa accorcia le distanze con Palacio al 7’  che approfitta di un’incomprensione tra Julio Sergio e Mexes mettendo in rete la palla del 3 a 1. Il Genoa ci crede e improvvisamente  la partita si infiamma con i rossoblu che hanno diverse occasioni da gol. Soprattutto Floro Flores che sotto porta sfiora il gol fermato solamente da un grandissimo Julio Sergio.

    L’ingresso di Paloschi per il Genoa sarà determinante. Al 23’ Floro Flores crossa e serve in area la punta rossoblu. Il giovanissimo attaccante genoano senza marcature ha il tempo di stoppare di petto e di incrociare battendo il portiere giallorosso. 3 a 2. Il Genoa accorcia le distanze e riapre la partita con una Roma che soffre e con uno stadio che si infiamma.

    La beffa per la Roma arriva al 29’ quando dall’ennesimo cross di Rafinha arriverà il pareggio dei giocatori di Ballardini. Ancora  Palacio con un colpo di testa a scavalcare Julio Sergio porta il risultato sul 3 a 3 facendo letteralmente esplodere la curva genoana.

    Ancora emozioni nel finale quando Menez si beve con un accelerazione l’intera difesa rossoblu, servendo Totti all’altezza del dischetto. Il capitano giallorosso a porta vuota calcia forte ma trova sulla sua traiettoria Criscito che tiene in piedi il risultato.

    Il calcio è assurdo perché al 40’ non bastasse la Roma crolla con l’uno due tra Criscito e Palacio con l’argentino che serve l’assist vincente a Paloschi che a porta vuota non sbaglia portando i suoi sul 4 a 3.

    Ranieri avrà un bel po’ da pensare nella settimana che segue. La difesa della Roma ormai prende gol sistematicamente da 5 partite di fila, ma soprattutto l’interrogativo è come si possa subire una rimonta del genere non riuscendo a gestire un vantaggio di 3 gol? Se c’era stata contestazione sabato non osiamo immaginare cosa succederà domani.

  • Liscio & Sbalascio: Il Cesena dei Miracoli, torna la favola Chievo?

    Liscio & Sbalascio: Il Cesena dei Miracoli, torna la favola Chievo?

    Dopo la sosta per il doppio impegno della nazionale, torna la nostra rubrica “Liscio & Sbalascio” col quale trattiamo gli eventi salienti relativi alla giornata di campionato di Serie A appena conclusa.

    Tra i “Lisci” della nostra classifica troviamo il Cesena, che nell’anticipo serale al Manuzzi distrugge il Milan “stellare” di Allegri. A dire il vero in Romagna le stelle rossonere non si sono mai accese, anzi a brillare sono stati i vari Giaccherini, Schelotto, Ceccarelli, Parolo, Antonioli, Bogdani, gente comune che sommati tutti insieme non guadagnano nemmeno la metà dello stipendio di un certo Ibrahimovic, ma che almeno per una notte minimizzano il valore di grandi giocatori come se fossero altri i provinciali e i campioni loro stessi. Pardon, le stelle…

    Gli onori di giornata vanno anche al Chievo, che dopo sole 2 giornate è meritatamente in testa solitario al campionato. La vittoria in casa di un brutto Genoa è frutto di una prestazione complessiva brillante, e il tandem d’attacco Pellissier-Moscardelli si sta rivelando efficace per gli uomini di Pioli, che sperano di rivivere dopo 9 anni la favola che li ha catapultati nel grande calcio.

    Continuiamo elogiando la prestazione dell’attacco doriano Cassano-Pozzi che ha completamente messo al tappeto la difesa juventina. Il primo si è reso protagonista di giocate magistrali, che fanno tornare in mente la scarsa creatività e qualità dell’Italia al Mondiale senza di lui; il secondo ha semplicemente stupito tutti mettendo a segno una doppietta e poteva essere qualcosa di più se Storari nn si fosse opposto da gran portiere su una sua conclusione ravvicinata. Prima del match tutti si chiedevano se sarebbe stato all’altezza di sostituire l’infortunato Pazzini, beh come biglietto da visita una doppietta a Torino non è niente male, Pazzini guarisca tranquillamente…

    Tra gli “Sbalasci” di giornata è doveroso citare il macellaio Burdisso, autore dell’intervento killer su Daniele Conti, che fortunatamente dopo il terribile scontro non ci ha rimesso il ginocchio (e se fosse stato così probabilmente la carriera), ma se l’è cavata “solo” con 30 punti di sutura. Cosa sia passato in quel momento per la testa dell’argentino non si sa, di certo interventi come questi dovrebbero essere puniti con maxi-squalifiche onde evitare in futuro episodi spiacevoli. Inoltre la sua espulsione ha inciso (e non poco) sul risultato di Cagliari-Roma, finita 5-1 per i sardi, senza togliere i meriti alla squadra di Bisoli, ma la partita sarebbe potuta andare in modo diverso.

    Tra i peggiori troviamo la difesa del Milan combinata con l’esordio pessimo di Ibrahimovic in rossonero: prestazione da dimenticare per la retroguardia del Diavolo, derisa e umiliata dagli spunti vivaci e devastanti dell’attacco cesenate, imbarazzante soprattutto il greco Papastathopoulos, e Thiago Silva che senza la compagnia di Nesta sembra essere tutt’altro giocatore. Nota negativa anche per il campione svedese Ibrahimovic, che ingaggiato per fare la differenza riesce a sbagliare tutto quanto gli capita tra i piedi, persino il rigore che poteva riaprire il match, la strada dei 25 gol stagionali proclamati da lui stesso sembra essere molto lunga…

    Infine collochiamo tra i disastri la brutta prestazione complessiva della classe arbitrale: partendo da Juve-Samp, c’è da dire che i gol messi a segno da Pepe e Quagliarella risultano essere entrambi in fuorigioco; in Cesena-Milan l’arbitro Russo annulla un gol a Pato, reo di aver stoppato la palla con il braccio al momento del gol; in Lecce-Fiorentina viene annullato un gol regolare a Kroldrup in situazione molto difficile da vedere a velocità normale, ma le immagini chiaramente mostrano come il danese sia in posizione regolare mentre ad essere in evidente offside è un suo compagno di squadra.

    Dopo aver enunciato gli orrori di giornata , non possiamo però non tenere in considerazione le dichiarazioni di Del Neri e Marotta del post Juve-Samp. Etichettati come i salvatori della Vecchia Signora dopo lo scempio della passata stagione, i 2 paladini, che in estate hanno attuato una vera e propria rivoluzione per cercare di riportare i bianconeri ai vecchi fasti di un tempo, nelle posizioni che merita, hanno già gettato la spugna proclamando a gran voce un obiettivo (il quarto posto) che non appartiene al blasone della società, alla gloriosa storia della Juventus, alla tradizione che ha, e soprattutto per i milioni di tifosi sempre al seguito della squadra. Per carità, la Juve è sempre la Juve, una leggenda del calcio italiano e mondiale, e chi sta ai vertici non può e non deve progettarne il futuro come fosse una provinciale qualsiasi, con tutto il rispetto…

  • Il Real Madrid punta Pazzini

    Il Real Madrid punta Pazzini

    Le lunghe trattative di mercato di oggi hanno portato l’annunciato trasferimento in bianconero di Fabio Quagliarella, il figliol prodigo Burdisso alla Roma, Bocchetti che vola verso il Rubin Kazan e da Barcellona ci fanno sapere che il bambino sta per nascere essendo arrivati già all’ottavo mese di gravidanza. Mentre quindi bisognerà attendere le “contrazioni” dell’ultima ora per definire il passaggio in rossonero di Zlatan Ibrahimovic, un altro colpo eccellente potrebbe essere annunciato a breve. Sembra infatti che il Real Madrid sia seriamente interessato all’acquisto di Pazzini.

    L’attaccante doriano, che nelle ultime ore si è allontanato dalla corte di Marotta, è uno dei giocatori più interessanti per Mourinho che lo segue da quando è approdato in Italia. Per la Sampdoria, che insiste a ritenere il Pazzo una pedina intoccabile, sarebbero pronti 20 milioni di euro, cifra questa alla quale la dirigenza ligure non potrebbe rifiutare.

  • Burdisso è giallorosso. Roma e Inter raggiungono l’accordo

    Burdisso è giallorosso. Roma e Inter raggiungono l’accordo

    Dopo un’estenuante trattativa che ha rischiato di saltare per l’intromissione della Juventus, la Roma riesce a riportare nella capitale il difensore Nicolas Burdisso questa volta però a titolo definitivo.
    Il vertice a Montecarlo, dove l’Inter tra pochi minuti scenderà in campo contro l’Atletico Madrid per la Supercoppa Europea, tra Branca e Pradè conclusosi poco fa ha portato i suoi frutti: i giallorossi hanno offerto 8 milioni al club di Moratti, gli stessi che aveva proposto la Juventus, strappando il si definitivo dei dirigenti nerazzurri per la felicità del giocatore che aveva espresso il desiderio di giocare nella Roma.

    E’ prevista per domani l’ufficialità del trasferimento. Burdisso firmerà un contratto della durata di 4 anni e si metterà subito a disposizione di Ranieri.

  • Pradè rilancia, Burdisso dice no alla Juve

    Oltre al caos intorno alla trattativa per Ibrahimovic a tenere banco in Italia in queste ore è la trattativa tra Juventus, Inter e Roma per Nicolas Burdisso. I nerazzurri ieri hanno praticamente chiuso con Marotta per il passaggio del difensore argentino a titolo definitivo ma sono stati costretti ad alzare bandiera bianca per l’ostracismo giocatore alla cessione.

    La Roma, incassati i soldi della cessione di Cerci alla Fiorentina, è pronta a pareggiare l’offerta della Juventus per riportare il difensore nella capitale e Pradè è già volato a Milano per trattare personalmente la cessione.

    A confermare il lungo susseguirsi di indiscrezioni è Fernando Hidalgo, procuratore del calciatore ai microfoni di Sky: “la Roma è pronta a pareggiare l’offerta della Juventus per Burdisso. Non recando danni ai nerazzurri Nicolas vuole la Roma, dove c’è suo fratello e vuole vivere la sua famiglia. Ringraziamo comunque la Juventus.”

  • Ranieri – Roma: la fine di un idillio? E Adriano è già ai box

    La Roma è considerata ancora la principale rivale dell’Inter nella ricorsa al titolo di campioni d’Italia ma da questo precampionato si ha la sensazione che la squadra sia meno competitiva della scorsa stagione.

    Tutti conosciamo i problemi finanziari dei giallorossi e quindi và considerato un acquisto non aver ceduto nessun dei pezzi pregiati in organico. Detto questo però i colpi low cost Adriano e Simplicio sembrano non aver portato quei ricambi necessari all’undici titolare.

    La scommessa Adriano, arrivato in sovrappeso e adesso costretto ai box per un mese (5 partite di campionato e 2 di Champions), al momento sembra lontano dall’Imperatore conosciuto anni fa.

    In più c’è da considerare che Burdisso, l’unico vero acquisto richiesto esplicitamente da Ranieri è praticamente un giocatore della Juventus tanto che sia il tecnico che il giocatore hanno dimostrato il proprio disappunto per la lentezza di Pradè nel preparare la trattativa.

  • Juventus: ufficiale Di Natale resta all’Udinese, si pensa a Quagliarella o Giuseppe Rossi

    Juventus: ufficiale Di Natale resta all’Udinese, si pensa a Quagliarella o Giuseppe Rossi

    Continua il lavoro di Marotta per chiudere il colpo del mercato bianconero dopo la cessione di Diego al Wolfsburg per 15 milioni di euro. Tiene però ancora banco la scelta del sostituto brasiliano che negli ultimi giorni sembrava essere già ad una svolta con l’ingaggio quasi certo di Antonio Di Natale. Nelle ultime ore però una notizia clamorosa da per certo il netto rifiuto del capitano friuliano al trasferimento in bianconero.

    L’attaccante sembra aver fatto una scelta di cuore ribadendo di voler chiudere la sua carriere da capitano dell’ Udinese. A questo punto i piani della Vecchia Signora si sarebbero spostati su altri fronti, infatti l’interesse di Marotta sembra sia ora per  Fabio Quagliarella o Giuseppe Rossi. Di Natale dunque rimane fuori dal mercato, così come da poco ufficializzato dal sito dell’ Udinese.

    Altro tabù da sciogliere per la società di Corso Galileo Ferraris è il trasferimento di Burdisso con un’offerta di 8 milioni di euro all’Inter. Ora tocca alla Roma, altra società interessata al difensore argentino, tentare di tornare in prima linea nella trattativa, forte del fatto che il giocatore ha espresso la sua volontà di rimanere nella capitale per rimanere più vicino alla famiglia. A ci si deve però aggiungere il monito di patron Moratti che fa sapere al giocatore che il suo destino sarà o Juventus o Inter.

    A breve ulteriori aggiornamenti.

  • Burdisso torna a Roma ma qualcosa non “torna”

    Burdisso torna a Roma ma qualcosa non “torna”

    Nicolas Burdisso tra lunedi e martedi tornerà alla corte del suo mentore Claudio Ranieri, a trovare l’accordo nei giorni antecedenti la SUpercoppa Italiana sono stati i presidenti Sensi e Moratti in una telefonata cordiale.

    L’Inter, stranamente abbasserà le sue esose pretese accettando quasi l’offerta che i giallorossi avanzano ormai dal primo giorno di mercato. L’accordo si è trovato a 5,5 milioni di euro, solo 500 mila euro in più della ragionale proposta della Roma e lontano di 4,5 milioni dalle richieste di Branca.

    Se non fosse l’Inter, la squadra del triplete ci verrebbe in mente di pensare ad un mero tentativo per svantaggiare gli avversari nella Supercoppa Italiana ma sarà stato sicuramente una presa di coscienza sul reale valore del giocatore.

    Quello che però non riusciamo a capire è il valore delle inibizioni, come ricorderete Moratti è inibito per aver trattato personalmente Motta e Milito con il presidente Preziosi, ma come titolano tutti i maggiori quotidiani l’affare Burdisso è molto simile.