Tag: Nicolas Burdisso

  • Paolo De Ceglie a Genova per portare mentalità vincente

    Paolo De Ceglie a Genova per portare mentalità vincente

    “Genova è una città importante, i tifosi sono fantastici e lo stadio è molto caloroso. Sono felice della mia scelta e non vedo l’ora di disputare il mio primo derby, conosco l’importanza di questa sfida e voglio regalare una gioia a tutti i tifosi rossoblu”.

    Si presenta così Paolo De Ceglie, durante la conferenza di presentazione tenutasi oggi al Genoa Museum and Store.
    De Ceglie non era seguito soltanto dal Genoa, e proprio il giocatore ci spiega il perché della sua scelta:

    Gasperini è stato importante per la mia decisione e lo conosco dai tempi delle giovanili. Il mio gioco si sviluppa sulle fasce ed è bastato sulla corsa, il mister deciderà dove collocarmi nel suo scacchiere tattico, con lui  avevo disputato una parte di stagione nelle giovanili della Juventus e mi ha detto che ha intenzione di utilizzarmi in più ruoli”. 

     

    Paolo De Ceglie durante la sua presentazione | © Franco Avanzini
    Paolo De Ceglie durante la sua presentazione | © Franco Avanzini

    Il nuovo esterno rossoblu, è cresciuto calcisticamente nella Juventus, ed è la squadra con la quale ha sempre giocato, a parte una parentesi al Siena nella stagione 2007/2008, qualche dispiacere nell’ aver lasciato la “Vecchia Signora”?

    “Nessun dispiacere per aver lasciato la Juventus, stavo giocando poco e Genova è stata una scelta voluta per rimettermi in carreggiata”

    Il Genoa quindi potrebbe dare un rilancio alla sua carriera:

    “Più che di rilancio parlerei di continuazione per la mia carriera,  dopo le stagioni nella Juventus dove ho cominciato giocando parecchio, negli ultimi tempi non avevo più la certezza di scendere in campo con una certa continuità”

    Si parla di ambiente e di clima nello spogliatoio:

    “Ho trovato un ambiente molto positivo e unito, Portanova mi ha dato il benvenuto e mi ha raccontato l’atmosfera che regna all’interno della compagine rossoblu”.

    De Ceglie ha già esordito domenica a Marassi con la maglia rossoblu, per lui quasi 25 minuti di gioco:

    “Ho avuto sensazioni positive domenica quando sono sceso in campo, avere lo stadio a tuo favore e non contro come quando venivo a giocare da avversario è tutt’altra cosa, sapere poi dal presidente Preziosi, al termine della partita, che era da tanti anni che non si batteva l’Inter è stato ancora più bello”.

    E’ il momento di parlare di obiettivi:

    “La classifica è buona, il primo obiettivo è la salvezza tranquilla, occorre  pensare partita per partita  per arrivare a questo, ed in seguito, sono sicuro che ci leveremo molte soddisfazioni, dalla  mia esperienza bianconera porto la voglia di vincere e il Genoa deve sempre avere questo atteggiamento, ovviamente non faremo sempre risultato pieno ma la mentalità deve essere sempre quella: scendere in campo per vincere”

    Il numero 29 rossoblù ha poi concluso la conferenza, spiegando i motivi della scelta del numero, il 29 appunto:

    “E’ stato il mio primo numero scelto nella Juventus, mi ha sempre portato bene”

    Non solo De Ceglie, però, perché il mercato del Genoa, come da sempre il presidente Preziosi ha abituato i suoi tifosi, non è ancora finito.
    Proprio oggi infatti dalla Juventus è arrivato anche Marco Motta in prestito e dalla Roma, Nicolas Burdisso a titolo definitvo.
    In uscita invece, Biondini è già partito verso Sassuolo e Sampirisi, molto probabilmente si trasferirà in Portogallo, in prestito all’Olhanense.

    I rossoblù continuano poi le trattative che potrebbero portare in rossoblu Marquinho e Mudingayi e restano alla finestra, nonostante nei giorni scorsi abbiano dichiarato Gilardino incedibile, in attesa di conoscere il futuro di Borriello, che sarebbe il sostituito preferito nel caso in cui proprio Gilardino dovesse partire per Bologna.

  • Delio Rossi si scusa. Non con Burdisso

    Delio Rossi si scusa. Non con Burdisso

    Durante Sampdoria-Roma l’episodio del dito medio di Delio Rossi rivolto alla panchina giallorossa ed anche all’indirizzo di capitan Francesco Totti che poi si è avvicinato per un chiarimento. Il gesto ha suscitato ovviamente l’ira ed il risentimento di molti romanisti, tra cui anche Daniele De Rossi che nel post-gara aveva commentato in maniera molto dura il comportamento del tecnico della Sampdoria facendo leva sul fatto che non fosse la prima volta che si rendesse protagonista di episodi sopra le righe, così come accaduto durante la sua esperienza alla Fiorentina quando colpì Ljajic con uno schiaffo “reagendo” ad un suo malumore connesso ad una sostituzione. In più, durante la gara di domenica scorsa a Marassi Delio Rossi è stato espulso dal direttore di gara ed, uscendo dal campo, ha avuto un  forte diverbio anche con il romanista Nicolas Burdisso, che ha completato il suo “pomeriggio da dimenticare”, a parte la soddisfazione per la vittoria ottenuta contro la Roma.

    Delio Rossi si scusa, ma non con Burdisso | ©  Claudio Villa/Getty Images
    Delio Rossi si scusa, ma non con Burdisso | © Claudio Villa/Getty Images

    Nel post-gara, poi, Delio Rossi aveva voluto ridimensionare l’accaduto, definendolo semplicemente come “questioni di campo” senza andare ad alimentare ulteriori polemiche e cercando di chiudere la questione in maniera sbrigativa e, soprattutto, negando di aver compiuto quel gestaccio: invece, poi, la diffusione delle fotografie che lo ritraevano proprio mentre rivolgeva il gestaccio sono state una prova “inconfutabile” e, dunque, Delio Rossi ha deciso di scusarsi pubblicamente per quel dito medio, anche perchè il Giudice Sportivo ha provveduto a squalificarlo per due giornate motivando così il provvedimento:“per avere al 48° del secondo tempo con plateale gestualità, assunto un atteggiamento ingiurioso e provocatorio nei confronti di un calciatore avversario” e rafforzando la portata della decisione sottolineando che tale “infrazione” è stata rilevata da un assistente.

    A questo punto, dunque, Delio Rossi ha deciso di fare mea culpa a metà, scusandosi e sottolineando il suo “rammarico” per l’episodio, precisando di “aver sempre dato e preteso rispetto, non tollero gli insulti senza motivo”, ed andando così ad attribuire parte delle responsabilità della sua reazione a chi lo ha provocato, come ad evidenziare il nesso di causa-effetto che riguarderebbe, secondo Delio Rossi, Nicolas Burdisso reo di essersi rivolto verso di lui ed averlo insultato da lontano e che, per questo motivo, non avrebbe alcun motivo “per scusarsi con lui”. Proprio per tale ragione, schierandosi al fianco di Nicolas Burdisso, la Roma ha deciso di emettere un comunicato ufficiale con cui prende una posizione decisa contro le parole di Delio Rossi, affermando che nessun tesserato dell’ As Roma ha insultato il tecnico della Sampdoria e che “il deprecabile gesto da lui compiuto non è ascrivibile a un comportamento dei calciatori della Roma”.

    La società della Sampdoria, dal canto suo, ha voluto uniformarsi alla decisione di punire il tecnico giunta dal Giudice Sportivo comminando una multa al proprio allenatore, proprio per sottolineare il suo errore ed il fatto che chi ricopre un ruolo importante non può incorrere in simili situazioni. L’aspetto lodevole è che tale multa avrà un fine nobile e  verrà devoluta in beneficenza all’Ospedale Gaslini di Genova, con l’auspicio che il tecnico abbia compreso la “lezione” così come lui stesso ha promesso: “non voglio più rubare la scena con brutti episodi, meglio far parlare con i risultati”.

  • Delio Rossi dito medio in Sampdoria-Roma

    Delio Rossi dito medio in Sampdoria-Roma

    Il finale di Sampdoria-Roma ha prolungato la tensione del match oltre il triplice fischio del direttore di gara, mettendo in luce un episodio che, di certo, non può essere considerato un esempio di correttezza e sportività, ancor di più se proviene da un tecnico che, dunque, dovrebbe riuscire a contenere le proprie reazioni e non cadere nelle eventuali provocazioni  dei calciatori. L’episodio in questione ha avuto come protagonista Delio Rossi, tecnico blucerchiato dal passato laziale, che probabilmente avrà sentito particolarmente la gara contro i giallorossi, nonostante non si tratti più di un derby per lui. Ebbene, sul risultato di 3-1 per la sua squadra, Delio Rossi ha mostrato il dito medio all’indirizzo della panchina romanista e, in particolare, verso capitan Francesco Totti che, a quel punto, si è avvicinato alla panchina blucerchiata per discutere con il tecnico. Da questo episodio in breve tempo si sono accesi anche gli animi di altri calciatori della Roma presenti in panchina, ma fortunatamente si è evitato che si degenerasse in una rissa anche se, poi, al momento dell’espulsione di Delio Rossi da parte dell’arbitro Celi, proprio mentre il tecnico della Sampdoria lasciava il terreno di gioco, è seguito un ulteriore diverbio fra lo stesso Delio Rossi ed il romanista Burdisso, prima che il tecnico si rivolgesse alla curva doriana per incitarla ad esultare per il pesante successo ottenuto e, di conseguenza, sottolineare ancora di più lo “sfottò” nei confronti degli avversari giallorossi.

    Delio Rossi, dito medio in Sampdoria-Roma | © Gabriele Maltinti/Getty Images
    Delio Rossi, dito medio in Sampdoria-Roma | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    A tal proposito, a fine gara lo stesso Delio Rossi ha cercato di spiegare l’accaduto, negando di aver compiuto qualsiasi gesto offensivo ed attribuendo parte delle responsabilità del suo nervosismo a Nicolas Burdisso, reo di averlo provocato e di aver così suscitato la sua reazione che, però, il tecnico ha ridimensionato in termini di gravità, descrivendolo esclusivamente come una “questione di campo, cose che accadono per la tensione ed il nervosismo della gara ma che dopo il novantesimo non hanno più senso di esistere e non c’è nulla da aggiungere”. Di parere diverso, invece, è Daniele De Rossi che critica il gesto del tecnico affermando che “non ci si può sempre nascondere dietro la trance agonistica”, sottolineando in particolar modo il fatto che il tecnico Delio Rossi ha “quasi 60 anni” e che non è la prima volta che si trovi coinvolto in episodi del genere e, dunque, “dovrebbe porsi delle domande”. 

    In tal senso, il riferimento inequivocabile è proprio al precedente episodio che vide lo scorso anno Delio Rossi, all’epoca tecnico della Fiorentina, protagonista di un increscioso gesto nei confronti del calciatore Viola Ljajic che, appena uscito dal campo perchè sostituito dal tecnico, gli rivolse qualche parola di troppo alla quale Delio Rossi reagì con violenza sferrando uno schiaffo all’indirizzo del calciatore, proprio nei pressi della panchina e sotto gli occhi di tutti. La scena venne ripresa dalle telecamere e costò una squalifica a Delio Rossi, così come pare probabile riaccadrà adesso, dopo che una fotografia ha chiarito ed immortalato il gesto del dito medio mostrato da Delio Rossi all’indirizzo della panchina romanista.

  • Facundo Roncaglia nel mirino della Roma

    Facundo Roncaglia nel mirino della Roma

    Gli occhi della Roma cadono su Facundo Roncaglia. Il difensore argentino della Fiorentina ha ben impressionato in questo inizio di stagione tanto che adesso la società romanista, che in estate lo teneva d’occhio prima che la viola sbaragliasse la concorrenza acquistandolo tra l’altro a parametro zero, sta seriamente pensando di portarlo a Trigoria alla corte di Zdenek Zeman. Secondo quanto riferisce il Corriere dello Sport in edicola oggi i giallorossi sarebbero disposti ad offrire 5 milioni di euro più il cartellino di Nicolas Burdisso per assicurarsi le prestazioni di Facundo Roncaglia, soprannominato El Torito. La Fiorentina difficilmente però deciderà di privarsi a queste condizioni di un giocatore rivelatosi molto affine al calcio italiano. Oltre a ben figurare in campo, Roncaglia ha avuto il merito di entrare da subito nei cuori dei tifosi viola.

    La Roma strizza l’occhio a Facundo Roncaglia © Claudio Villa/Getty Images

    Non a caso il 4 settembre, dopo appena 2 mesi dal suo approdo a Firenze, i suoi fans hanno aperto su Facebook il primo fans club a lui dedicato in Italia denominato Facundo Roncaglia Fans Club. Anche grazie alle manifestazioni d’affetto ricevute, El Torito è riuscito a ripagare i suoi fans fornendo prestazioni ottime nelle sue prime 7 partite di Serie A. Lo scorso 22 settembre in Fiorentina-Parma 1-1, il 25enne difensore argentino ex Boca Juniors ha siglato il suo primo gol nel massimo campionato italiano e lo ha fatto con un potente tiro dai 32 metri che viaggiava a 99 km/h.

    L’ottimo rendimento in campo e il feeling creatosi con la tifoseria fanno di Roncaglia un giocatore fondamentale per il progetto Fiorentina. La società dei Della Valle è conscia di avere tra le mani un giocatore di livello e l’interessamento della Roma è solo la conferma delle qualità intraviste nell’argentino già ai tempi del Boca Juniors. Detto questo, l’interesse della Roma potrebbe risultare vano, soprattutto se Roncaglia continuerà a fornire prestazioni maiuscole con la maglia viola.

  • Roma-Atalanta, Zeman taglia Lamela e Burdisso

    Roma-Atalanta, Zeman taglia Lamela e Burdisso

    Nell’anticipo delle 12:30 la Roma di Zdenek Zeman cercherà di ottenere contro l’Atalanta la prima vittoria in serie A allo stadio Olimpico. Il mister giallorosso compie una vera e propria rivoluzione nell’undici iniziale dopo la debacle contro la Juventus per 4-1. Gli ospiti bergamaschi si presenteranno nella capitale con l’intento di riuscire a conquistare almeno un punto considerate le tante assenze, soprattutto nel reparto difensivo che risulta essere falcidiato dagli infortuni.

    Il tecnico boemo, sempre fedele al su credo, considera tutti i giocatori presenti nella rosa giallorossa pronti per giocare dal primo minuto e sono quindi molte le novità in formazione. Sarà molto importante questa partita sia per la Roma che anche per Zeman che, qualora non riuscisse a vincere nemmeno contro l’Atalanta, vedrebbe seriamente in pericolo la sua panchina.

    Marquinhos
    Zeman lancia Marquinhos al posto di Burdisso | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pagano la sconfitta di Torino nomi illustri come Nicolas Burdisso, Rodrigo Taddei e soprattutto Erik Lamela con il giovane argentino che sta incontrando molte difficoltà ad adattarsi alle nuove geometrie giallorosse. Dentro Ivan Piris in difesa ed il giovane Marquinhos sulla linea centrale di difesa con Mattia Destro in attacco che farà coppia con Osvaldo e Francesco Totti.

    Stefano Colantuono dal canto suo si presenta a Roma con tantissime defezioni in difesa che lo costringono a schierare come difensore Peluso che risulta essere un terzino di spinta con Raimondi e Brivio sulle fasce. Ma c’è anche la variante Ferri che può giocare sia a destra che al centro. Torna titolare Schelotto, che completerà il centrocampo con Cigarini, Cazzola e Moralez, mentre in attacco De Luca dovrebbe essere preferito a Bonaventura per affiancare Denis.

    Le Formazioni di Roma–Atalanta

    Roma (4-3-3): Stekelenburg; Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti; De Rossi, Bradley, Florenzi; Destro, Osvaldo, Totti.
    A disp.: Goicoechea, Svedkauskas, Burdisso, Taddei, Romagnoli, Tachtsidis, Perrotta, Marquinho, Lopez, LamelaAll.: Zeman
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli; RaimondiFerri, Peluso, Brivio; Schelotto, Cigarini, Cazzola, Moralez; De Luca; Denis.
    A disp.: Frezzolini, Polito, Matheu, Milesi, Scozzarella, Bonaventura, Palma, Parra, Troisi, MarilungoAll.: Colantuono

  • Roma-Bologna 2-3, harakiri giallorosso. Gilardino guida la rimonta

    Roma-Bologna 2-3, harakiri giallorosso. Gilardino guida la rimonta

    Disastro Roma. I giallorossi di Zdenek Zeman escono sconfitti per 3 a 2 all’Olimpico contro il Bologna, dopo essere stati avanti di due reti sino a 18’ dalla fine. Una sorta di harakiri per i capitolini che per la seconda volta in questa stagione non riescono a conquistare la vittoria casalinga. Le reti di Florenzi e Lamela nel primo quarto d’ora sembravano aver messo in discesa la gara dei padroni di casa ma un altro quarto d’ora, quello finale, gli è stato fatale a causa della doppietta di Gilardino e alla segnatura di Diamanti.

    E pensare che nel primo tempo si era vista una gran bella Roma, praticamente impeccabile, l’altra faccia della medaglia rispetto alla ripresa quando la difesa ha fatto acqua da tutte le parti lasciando al Bologna la possibilità di recuperare il doppio svantaggio e firmare la clamorosa beffa. Una sola sorpresa nei due undici iniziali: Zeman infatti decide di schierare sin dal primo minuto Lamela al posto di Nico Lopez.

    L’avvio dei romanisti è furente, e dopo appena 6’ Totti scaglia un gran tiro verso la porta avversaria centrando la traversa, sulla sfera si avventa Florenzi che insacca. La partita è a senso unico e al quarto d’ora ecco che Lamela di sinistro riesce ad insaccare con il gradito aiuto del palo. Totti e compagni girano che è una meraviglia ma in avanti non si riesce a concretizzare quanto creato, complice un Destro non al top.

    Nella ripresa Pioli vuole una svolta e per questo cambia inserendo Pazienza e Pulzetti al posto di Perez e Guarente. Ma inizialmente è la Roma a gare meglio e ci vuole un grande Agliardi dopo 10’ per fermare un colpo di testa di Totti con la palla che rimbalza sul palo. I minuti passano e la Roma sembra controllare. Zeman fa rifiatare Pjanic e Lamela inserendo Marquinho e Nico Lopez. Il Bologna a sorpresa cresce, tanto da far scomparire la squadra di casa. E’ il 27’ quando su un cross di Kone si avventa Gilardino che liberatosi da Burdisso mette alle spalle di Stekelenburg.

    Gilardino e Diamanti esultano © Paolo Bruno/Getty Images

    Il portiere giallorosso, appena un minuto dopo, deve chinarsi per raccogliere nuovamente la palla in fondo al sacco quando Diamanti beffa Piris e insacca in rete. Zeman non ci sta e toglie lo stesso Piris per inserire Marquinhos mentre dall’altra parte Pioli inserisce Garics per Motta. In pieno recupero su un cross a centro area Stekelenburg e Burdisso la combinano grossa scontrandosi e lasciando il via libera a Gilardino per fare il 3-2. Il tentativo di Totti poco dopo non ha gli effetti sperati: la festa a fine gara è tutte per gli increduli emiliani.

    LE PAGELLE DI ROMA-BOLOGNA
    Burdisso 4,5: Ha due gol sulla coscienza, il primo e l’ultimo. Quello che dà il via e quello che completa la rimonta bolognese. Domenica disastrosa.
    Totti 6,5: Tra i pochissimi a combinare qualcosa di buono. Parte da lui la palla dell’1-0, sfiora altre due volte il gol centrando due legni. Ne servirebbero dieci come lui.
    Destro 5: In avanti è l’unico a non combinare nulla di buona. Una gara non alla sua altezza.
    Agliardi 7: Decisivo con i suoi interventi, tenendo a galla il Bologna nei momenti di difficoltà.
    Diamanti 7: Ancora una volta tra i migliori. Un gol e tanta classe al servizio di Pioli.
    Gilardino 7,5: La sua doppietta risulta essere decisiva. Da bomber di razza combina poco inizialmente ma è letale nel momento decisivo.

    IL TABELLINO DI ROMA-BOLOGNA
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 5; Piris 5 (31′ Marquinhos sv), Burdisso 4,5, Castan 5,5, Balzaretti 6; Florenzi 6,5, Tachsidis 6,5, Pjanic 6 (25′ st Marquinho sv); Lamela 6,5 (24′ st Nico Lopez sv), Totti 6,5, Destro 5. In panchina Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Taddei, Lucca, Tallo. Allenatore: Zeman 5
    BOLOGNA (4-3-2-1): Agliardi 7; Motta 6 (32′ st Garics sv), Antonsson 5,5, Cherubin 6, Morleo 6; Taider 6, Perez 5 (1′ st Pazienza 6), Guarente 5,5 (1′ st Pulzetti 6); Kone 6,5, Diamanti 7; Gilardino 7,5. In panchina: Curci, Lombardi, Carvalho, Abero, Sorensen, Pasquato, Gimenez, Acquafresca, Gabbiadini. Allenatore: Pioli 7

    LE AZIONI SALIENTI DI ROMA-BOLOGNA
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  • Burdisso grave infortunio al ginocchio, stagione finita?

    Burdisso grave infortunio al ginocchio, stagione finita?

    Brutta tegola per la Roma che dovrà fare a meno di Nicolas Burdisso per almeno 6 mesi. Il difensore giallorosso si è infortunato con la nazionale argentina in occasione delle gara giocata, e vinta, nella notte italiana a Barranquilla contro i padroni di casa della Colombia e valida per le qualificazioni Mondiali del 2014.

    Nicolas Burdisso | © EITAN ABRAMOVICH/AFP/Getty Images

    Il centrale si è scontrato, alla mezz’ora del primo tempo, con il centrocampista colombiano del Porto James Rodriguez nel tentativo di fermare la sua azione riportando la peggio e costretto ad uscire dal campo in barella visibilmente sofferente e dolorante al ginocchio sinistro.
    La prima diagnosi parla di lesione al legamento crociato e di uno stop di 6-7 mesi. Se così fosse la sua stagione potrebbe considerarsi molto probabilmente già chiusa perchè rientrerebbe a all’incirca verso metà maggio con il campionato di Serie A che chiuderà i battenti il 13 dello stesso mese per consentire alle nazionali di prepararsi al meglio in vista dell’Europeo che si svolgerà in Polonia e Ucraina a partire da giugno.

    Per la cronaca, l’Argentina ha poi vinto la partita sbancando Barranquilla per 2-1 grazie alle reti di Lionel Messi e Sergio Aguero entrambe nella ripresa che hanno replicato al vantaggio colombiano di Pabon proprio allo scadere della prima frazione di gioco. La Seleccion si porta così in vetta alla classifica a quota 7 punti con Venezuela e Uruguay che però ha una gara in meno.

    La Roma ora dovrà non solo bloccare una eventuale partenza di Juan ma potrebbe anche decidere di intervenire sul mercato a gennaio per dotare Luis Enrique di un altro difensore centrale dal momento che Simon Kjaer non ha convinto il tecnico spagnolo e la coppia centrale Juan – Heinze non dà le garanzie che offriva Burdisso.

  • Roma-Milan, le pagelle. Aquilani-Ibra duetto d’autore

    Roma-Milan, le pagelle. Aquilani-Ibra duetto d’autore

    Burdisso 6,5: ha il merito di siglare il gol del momentaneo pareggio rimediando così all’errore di marcatura su Ibra nel primo gol milanista, prova ad arginare le sortite offensive degli avanti rossoneri e ci riesce, da rivedere sui calci da fermo. Pizarro 7: come Giovanni Battista ieri sera predica nel deserto, prende per mano la squadra e cerca di portarla ad un risultato positivo, ma non è coadiuvato a dovere e il suo lavoro si perde tra le maglie del centrocampo ospite Gago 5: don Fabio Capello l’aveva fortemente voluto al Real e a tratti se ne capisce il perchè, ma da un giocatore con la sua levatura tecnica ci si aspetta molto ma molto di più, contrastato bene non si rende mai pericoloso, da rivedere. Bojan 6,5: i suoi primi mesi nella capitale non sono entusiasmanti, il piccoletto ci prova e arriva anche al gol che riaccende però troppo tardi le speranze giallorosse. Osvaldo 5: abulico e senza verve, l’unica occasione buona gli arriva su calcio d’angolo lui è pronto ad intervenire sul cross e Abbiati è pronto a compiere il miracolo dopo di che più nulla per tutta la gara, non si capisce perchè Borriello sia rimasto a guardare contro la sua ex squadra Roma (4-3-1-2): Stekelenburg 5,5; Cassetti 5,5, Burdisso 6,5, Juan 5 (26′ st Heinze 5,5), J.Angel 6,5; Pizarro 7, De Rossi 6, Gago 5 (18′ st Lamela 6,5); Pjanic 6,5; Borini 6 (38′ Bojan 6,5), Osvaldo 5. A disp.: Curci, Heinze, Perrotta, Greco, Borriello.

    Zlatan Ibrahimovic| © Paolo Bruno/Getty Images
    Abbiati 7,5: è tornato il giocatore eccezionale che tutti conosciamo, incolpevole su entrambe le reti giallorosse, compie dei veri e propri miracoli su più di un tentativo degli attaccanti giallorossi, specie nell’azione che porta al secondo gol, mura Lamela ma nulla può su Bojan lasciato colpevolmente solo. Nesta 7: vince il suo personalissimo derby contro i cugini romanisti, lui laziale di nascita e tifoso degli aquilotti, sarà strafelice di aver battuto gli “odiati” giallorossi, siglando per giunta un gol. Macchia la sua prestazione con un unico errore sul gol di Bojan, concede all’ex catalano troppo spazio e non proteggendo il proprio portiere sulla corta respinta, ma mancano pochi minuti alla fine e ci può stare. Aquilani 7,5: di solito un romano, ex romanista che torna all’Olimpico dovrebbe soffrire di sindrome da rientro, non è così per lui, quando si trova davanti alla sua ex squadra si scatena e regala prestazioni di alta qualità, fornisce due assist al bacio ad Ibra ed è presente su ogni azione pericolosa della sua squadra, rigenerato. Ibrahimovic 7,5: nonostante i due gol non una prestazione eccelsa, anzi quasi nella norma per uno come lui che ci ha abituato a cose fantasmagoriche, ma se la normalità sono due gol ben venga l’essere normali. Robinho 5,5: troppo poco incisivo, quasi invisibile e avulso dalla manovra a dire il vero non entusiasmante dei suoi, ma lui non si da molto da fare, Cassano che gli subentra sembra essere molto più in palla. Milan (4-3-1-2): Abbiati 7,5; Abate 6,5, Nesta 7, T.Silva 6,5, Zambrotta 5; Aquilani 7,5, Van Bommel 5, Nocerino 5,5 (43′ st Ambrosini sv); Boateng 5 (21′ st Emanuelson 6); Ibrahimovic 7,5, Robinho 5,5 (28′ st Cassano 7). A disp.: Amelia, Taiwo, Yepes, Bonera, Ambrosini.

  • Il Milan prende a testate la Roma. Video

    Il Milan prende a testate la Roma. Video

    Il Milan vince di testa a Roma e accorcia ulteriormente le distanze dalla vetta, il merito è soprattutto di due uomini che rispondono al nome di Zlatan Ibrahimovic e Alberto Aquilani. Il primo in fase di finalizzazione, il secondo in veste di assist-man, proprio da questo asse nascono le azioni che portano i campioni d’Italia in carica alla vittoria. Il centrocampista arrivato quest’anno dalla Juve via Liverpool, quando vede i colori della sua ex squadra si scatena e fornisce prestazioni a dir poco di alto livello, come nel caso di questo match, come al 16° quando raccogliendo palla sulla trequarti d’attacco pennella un cross in area dove pronto a raccogliere la parabola invitante c’è appunto lo svedesone che stacca e anticipa il suo diretto marcatore battendo l’incolpevole Stekelenburg. La partita non è il massimo, la Roma di Luis Enrique esprime un bel fraseggio che però è sterile e produce poco, non è un caso, infatti, che la rete del pareggio arrivi da palla da fermo al 28° con Burdisso, che svetta in area sfruttando un’errata marcatura della difesa milanista su un calcio d’angolo. Ma chi di testa ferisce di testa perisce, stavolta però è Alessandro Nesta a ricambiare il favore fattogli poco prima dal collega di reparto romanista, arrivando in corsa in area e lasciato colpevolmente solo su un calcio d’angolo messo in mezzo manco a dirlo da Aquilani, l’ex laziale sigla il punto del nuovo vantaggio ospite. Il risultato si trascinerà fino alla fine della prima frazione di gioco, che se si eccettuano i gol ha regalato poche emozioni.

    Alessandro Nesta| © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Il secondo tempo ti aspetto la reazione dei padroni di casa e quella non si fa attendere, i giocatori guidati in attacco da un propositivo, ma poco incisivo Bojan, entrato al posto dell’infortunato Borini. Proprio l’ex blaugrana dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa si ritrova a tu per tu con l’estremo difensore rossonero che esce bene a contrastarlo e a respingere in angolo il possibile pericolo. Pochi minuti dopo Abbiati è ancora chiamato all’intervento su una splendida punizione di Pjanic, che per chi l’avesse dimenticato viene da Lione ed è cresciuto sotto la scuola di Juninho Pernanbucano, mica uno qualsiasi, ed è sempre il numero uno della squadra di Allegri a ripetersi su una botta a colpo sicuro di Osvaldo, compiendo un miracolo che lo riscatta dalle non ottime prestazioni degli ultimi tempi e che mantiene il risultato fisso sul 2-1. Ma ecco che pochi minuti dopo torna ancora l’asse del gol, stavolta Alberto da Roma, riceve un’ottima palla da Cassano ed entrato in area finta il tiro e pennella un assist al bacio per Zlatan il mago che da quella posizione non può far altro che insaccare sempre di testa. 3-1 discorso chiuso o almeno così sembra, perchè i giallorossi non si arrendono e sembrano indomiti come il proprio allenatore e allora accorciano ulteriormente le distanze con Bojan che sfrutta una corta respinta di Abbiati, su un bel tiro di Lamela, lasciato troppo libero di entrare in area da tutta la difesa rossonera. Però è troppo tardi, i campioni d’Italia reggono e portano a casa una vittoria fondamentale per il risultato e per la classifica, mostrando però troppa dipendenza dalle giocate del singolo, mentre la Roma dimostra di avere grosse qualità specialmente dal centrocampo in su ma che dovranno avere del tempo per maturare e arrivare a livelli di eccellenza che possano permetterle di lottare per grossi traguardi. Roma-Milan video highlights youtube [jwplayer config=”120s” mediaid=”102503″]

  • Argentina, è caos totale! Lite Messi – Burdisso

    Argentina, è caos totale! Lite Messi – Burdisso

    E’ caos nella Nazionale argentina: la qualificazione ai quarti di finale della Coppa America che la squadra di Batista sta disputando in casa tra l’altro, è appesa ad un filo e tutte le speranze passano dalla vittoria nella prossima sfida contro il Costa Rica. A rendere l’ambiente albiceleste ancora più esplosivo è stata la furiosa lite tra Lionel Messi, stella di livello mondiale e giocatore numero 1 al mondo, ed il difensore della Roma Nicolas Burdisso.

    © STR/AFP/Getty Images
    Al termine del brutto pari a reti inviolate con la Colombia, il difensore giallorosso avrebbe rimproverato l’asso del Barcellona:

    • Bimbo, nell’ultima azione bisogna correre, non puoi farti anticipare“.

    La reazione di Messi sarebbe arrivata però dopo, nel momento in cui Burdisso avrebbe rivolto alla “Pulce” un poco carino:

    • Sei un figlio di…“.

    Insulto pesantissimo che avrebbe ovviamente scatenato le ire del Pallone d’Oro. Nervi tesissimi, dunque, confermati anche dal successivo battibecco, molto più soft c’è da dire, tra Javier Zanetti e Carlitos Tevez. Proprio Zanetti ha provato a buttare la proverbiale acqua sul fuoco per dare un taglio alle polemiche dicendo:

    • Sono cose che succedono, dopo il pareggio con la Bolivia ho litigato con Gabriel Milito, e siamo grandi amici!”.

    Il momento difficile che sta attraversando Messi è testimoniato poi dalle parole del padre che difende a spada tratta il figlio come logico che sia:

    • Mio figlio sta vivendo male le critiche che gli stanno piovendo addosso. E non sta giocando ai suoi livelli in Coppa America. La gente è libera di pensare quello che vuole, ma la stampa crea situazioni che nessuno si aspetta. Gettano benzina sul fuoco. La stampa argentina può criticare perché è normale farlo visto che la squadra sta giocando male, però dovrebbe anche cercare di aiutare un po’ la sua Nazionale“.

    La superstar argentina è balzata agli onori della cronaca anche per non aver cantato l’inno nazionale ed anche qui è Jorge Messi a chiarire la situazione, specificando ulteriormente la situazione mentale di suo figlio:

    • Cantarlo o meno (l’inno, ndr) dipende da ognuno di noi, sta vivendo male questo momento perché è la prima volta che lo fischiano. La discussione con Burdisso? Sono cose che succedono normalmente nel calcio. Capitano anche nelle partite tra amici. I paragoni con Maradona? Con Diego non si possono fare certo paragoni. Leo sta seguendo un suo cammino e inoltre non sa che cosa significhi caricarsi una squadra sulle spalle. Scuotere i compagni urlando? Mio figlio ha un altro tipo di carattere. E’ forte anche se molti non lo sanno. Diego ha un carattere diverso da Leo. Giocare una Coppa America nel tuo paese mette addosso una pressione incredibile“.

    La prossima partita sarà decisiva per le sorti della Seleccion, e per uscire dal momento di crisi serve il miglior Messi, senza l’apporto dell’asso di Rosario il cammino in Coppa potrebbe interrompersi prima del previsto. E per come vivono il calcio in Argentina sarebbe quasi una mezza catastrofe.