Tag: nicolas anelka

  • Conte: Napoli rivale scudetto, difficoltà esaltano la Juve

    Conte: Napoli rivale scudetto, difficoltà esaltano la Juve

    Il Gennaio della Juventus è stato un mese a tinte fosche, dal nero al grigio, con un unico squarcio di luce, ossia la vittoria contro l’Udinese in campionato, con il largo punteggio di 4-0; per il resto, sconfitta contro la Sampdoria, pareggio contro il Parma, pareggio contro il Genoa ed eliminazione dalla Coppa Italia da parte della Lazio. Un cammino lento e difficoltoso che stride notevolmente con la corsa forsennata tenuta fino alla sosta natalizia, con un cambio di passo preoccupante. Il mister bianconero Antonio Conte non può trascurare questi segnali d’allarme e, come lui stesso ha sottolineato nella conferenza stampa della vigilia del match contro il Chievo di domani alle ore 12,30, una novità considerando la sua riluttanza a mostrarsi ai giornalisti prima delle recenti gare. Conte appare molto lucido nell’ammettere che “è un periodo in cui non ci gira benissimo, ma la sfortuna non c’entra così come le assenze”, rifiutando, però, le semplificazioni estreme che spesso possono sfociare in banalizzazione dell’analisi che, invece, richiede un certo acume ed una certa profondità in virtù del fatto che è fondamentale individuare la “cause” e la “soluzione” al problema.

    Per questo motivo, Conte rispedisce al mittente ogni tipo di “alibi”: è vero che mancano 5-6 giocatori importanti, ma non è determinante; è vero che il mercato non ha portato un top player ma si è fatto il possibile con le risorse limitate a disposizione; è vero che la sosta natalizia è stata caratterizzata da duri carichi di lavoro, ma questa è una consuetudine dei metodi di lavoro del mister salentino e del suo staff.

    Conte, il Napoli è rivale scudetto | © Tullio M. Puglia
    Conte, il Napoli è rivale scudetto | © Tullio M. Puglia

    E’ bene, dunque, restare con i piedi per terra evitando discorsi che possano apparire voli pindarici, ancor di più ora che la Juventus ha visto sfuggire quel “sogno Triplete” che, secondo Conte, era “da pazzi”. Meglio pensare allo scudetto, a cercare di rivincerlo in un torneo che sarà avvincente fino alla fine ma che, a suo avviso, non vede la Juventus come unica favorita, anzi: Il Napoli è la nostra antagonista diretta per la vittoria, ha agito bene sul mercato estivo ed invernale”.

    Al contrario della Juventus, verrebbe da dire, ma mister Conte non è negativo nei suoi giudizi sulla campagna di Gennaio che ha portato Peluso ed Anelka. In particolare, a proposito dell’attaccante francese il suo commento è positivo, evidenziando le sue “condizioni fisiche discrete, dimostrando di essere un bel professionista” ed il fatto che Nicolas Anelka stia facendo una full immersion per acquisire i meccanismi tattici, fermo restando che la Juve aveva bisogno di un rinforzo in attacco per aumentare la qualità, e lui “ha i numeri per darci una mano”. Con un Anelka in più, dunque, la Juventus è chiamata a riscattare il Gennaio nero che, calendario alla mano, è terminato due giorni fa.

    E’, dunque, il momento di voltare pagina cercando di correggere gli errori commessi, come i gol incassati in serie (sei nelle ultime sette gare), facendosi rimontare per ben quattro volte: “ma non bisogna mettere la testa sotto la sabbia”. Antonio Conte ricorda, così, che la Juventus è pur sempre una squadra in fase di costruzione e consolidamento e che, quindi, può accadere di attraversare un periodo difficile ma il mister bianconero non perde la proverbiale tenacia nel voler ricordare che “noi sotto pressione ci esaltiamo”. 

  • Anelka prime parole alla Juve: “qui per vincere”

    Anelka prime parole alla Juve: “qui per vincere”

    Il suo arrivo alla Juventus non è stato accolto con entusiasmo, considerando che le aspettative dei tifosi erano orientate su altri nomi. Il suo curriculum, però, racconta di esperienze di primo livello, di militanza nei maggiori club d’Europa e di un’invidiabile esperienza internazionale. Nicolas Anelka, dunque, potrebbe essere considerato come un’incognita di lusso per la squadra bianconera in virtù del suo passato ad alto livello, in particolare con la maglia del Chelsea in cui divenne anche capocannoniere della Premier League con 19 gol, ma anche come “punto interrogativo” a causa della sua lunga assenza “dal calcio che conta”, considerando la sua esperienza in Cina allo Shanghai Shenhua. Anelka, però, si presenta alla Juventus con i giusti stimoli, almeno stando alle sue prime dichiarazioni da giocatore juventino, rilasciate alla vigilia del probabile esordio in campionato nel match di domani alle 12,30 contro il Chievo, anche se – come ha precisato Conte – non scenderà in campo dal primo minuto. Le parole adoperate dall’attaccante francese esprimono grande gioia nel tuffarsi nell’avventura bianconera, in una squadra che lui definisce una famiglia, un grande club con grandi giocatori”, sottolineando proprio le prime positive sensazioni percepite dall’ambiente e dallo spogliatoio, che lo ha accolto bene e lo ha fatto sentire “come a casa”. D’altronde, lui stesso aveva avuto modo di chiedere informazioni a chi quella famiglia l’ha conosciuta – per lungo tempo – in passato, ossia i suoi ex compagni di Nazionale Lilian Thuram e David Trezeguet, i quali non potevano che spendere parole positive per la Signora e per la sua “famiglia”.

    Anelka, prime parole in bianconero | ©Anelka, Peter Parks/Getty Images
    Anelka, prime parole in bianconero | ©Anelka, Peter Parks/Getty Images

    Se le premesse sono state positive, dunque, ora Anelka dovrà provare a conquistare sul campo la fiducia e l’affetto dei tifosi, per far ricredere coloro che hanno preferito storcere il naso alla notizia del suo arrivo. Il momento è delicato, considerando il mese nero di Gennaio e i punti persi per strada a vantaggio del Napoli, ma la Juventus ha l’obbligo di ripartire e di cercare nuovamente quelle caratteristiche che, finora, l’avevano resa protagonista indiscussa.

    Gli obiettivi stagionali per la Juventus sono ancora due e lo stesso Anelka non nasconde in tal senso le sue ambizioni, sia personali che di squadra ma con molta umiltà: “sono qui per dare il mio contributo, non per prendere il posto a qualcuno ma per dare una mano a rivincere il campionato e andare il più lontano possibile in Champions League”, aggiungendo anche un significativo commento che dimostra come abbia già iniziato a metabolizzare la filosofia-Conte per cui la squadra ed il collettivo vengono prima dei singoli: “Anelka è Anelka, ma la Juventus è la Juventus, ed è più grande di me“.

    Per Nicolas Anelka, all’età di 34 anni, dopo la militanza in Premier League, Liga Spagnola, Ligue 1 Francese e campionato cinese, sarà la prima esperienza nel calcio italiano che non ha mai avuto modo di conoscere da vicino, neppure da avversario considerando che lui stesso precisa di aver incontrato poche volte in carriera le squadre di casa nostra ma, a quanto pare, si è bene informato sulle caratteristiche tipiche del campionato di serie A: “so che è un campionato molto duro, molto difficile, con giocatori molto fisici ed è molto combattuto, come dice anche la classifica attuale”.

  • Anelka alla Juve tra luci e ombre: è la scelta giusta?

    Anelka alla Juve tra luci e ombre: è la scelta giusta?

    Manca ormai soltanto il transfer da parte della Fifa per l’arrivo di Nicolas Anelka alla Juventus, 34 enne emigrato in Cina allo Shangai Shenua dopo una carriera in Europa, fra stagioni positive e annate meno brillanti, figlio della generazione dei grandi campioni francesi – da Henry a Trezeguet da Thuram a Vieira – anche se non è possibile paragonarlo ai più celebri connazionali, soprattutto in termini di continuità di rendimento e di affidabilità caratteriale che lo hanno portato a peregrinare per le grandi corti europee, in maniera inquieta, fino alla parentesi cinese che, però, non è stata in grado di stimolarlo a dovere, almeno a giudicare dal rendimento in zona-gol, con appena 3 reti realizzate in 22 preenze. Dopo gli anni tra Paris Saint Germain, Real Madrid ed in Premier League (all’Arsenal, al Liverpool, al Manchester City, al Bolton) una delle pagine più importanti della sua carriera è stata quella con il Chelsea, dove partecipò alla sfortunata roulette dei rigori nella finale di Champions League persa contro il Manchester United nel 2008, ma dove riuscì anche riscattarsi con un impiego più continuo nella stagione successiva, conquistando anche il titolo di capocannoniere di Premier League con 19 reti: sembra si sia trattato, però, di un exploit isolato in una stagione particolarmente propizia considerando che, nel complesso, raramente in carriera ha raggiunto la doppia cifra in termini realizzativi ed, anche con il Chelsea, ha attraversato la stagione 2007/2008 segnando appena 1 gol ed, anche per questo, è lecito chiedersi se sarà in grado di rafforzare l’attacco bianconero in termini di concretezza sotto porta.

    Anelka alla Juve: sarà scelta giusta? | © PETER PARKS/AFP/Getty Images
    Anelka alla Juve: sarà scelta giusta? | © PETER PARKS/AFP/Getty Images

    Esperienze di livello in Europa, sì, curriculum di rispetto ma non si tratta di certo di Didier Drogba: la Juventus, dunque, “pesca” in Cina ma non sembra essere una scelta “top”, oltretutto colta in extremis nell’ultima settimana del mercato di riparazione. Un good player con incognita, anche perchè sarà necessario testarlo nel ritorno al calcio Europeo (ed in Champions League), oltre che nel campionato italiano dove non ha mai giocato, dopo un anno di Chinese Super League disputato a ritmi blandi anche in virtù del particolare ruolo di calciatore-allenatore. In questi mesi, però, Anelka ha respirato aria d’Europa allenandosi fino al 17 Gennaio con il Paris Saint Germain di Ancelotti, con il quale pare abbia un ottimo rapporto fin dai tempi del Chelsea, ed è lo stesso Carlo Ancelotti a “raccomandarlo” sottolineandone le qualità “è un giocatore eccezionale e un valido professionista”.

    Nonostante le referenze positive di Ancelotti, ciò che lascia qualche “dubbio” è il fatto che, a detta di molti, Anelka abbia un caratterino non troppo malleabile e, dunque, la sua scelta pare contrastare con le preferenze del “sergente” Antonio Conte: basti pensare che nel Mondiale Sudafricano del 2010 venne escluso dal ct Domenech dalla Nazionale francese a causa di un pesante diverbio, nel quale l’attaccante usò degli insulti molto pesanti nel confronti del suo allenatore, con tanto di uragano di polemiche successive, con lo stesso Anelka che si scagliò contro la stampa francese, rea di andar pesante con le accuse soprattutto nei confronti “dei neri, dei maghrebini e dei musulmani”. Ovviamente, la capacità gestionale del gruppo che connota Antonio Conte non è affatto paragonabile a quella di Domenech e, dunque, Anelka potrà integrarsi al meglio nel gruppo bianconero dove, tradizionalmente, i calciatori francesi hanno sempre trovato terreno molto fertile, nella speranza bianconera di mantenere tale trend positivo.

    Inoltre, la soluzione Anelka presenta un indiscutibile vantaggio sul piano economico, considerando che si tratta proprio di un arrivo “low cost”, una sorta di “saldo” di fine serie, con contratto di sei mesi da seicento mila euro, più bonus risultati: la firma potrebbe arrivare tra domani e lunedì, mentre pare che stasera inizierà ad osservare dalla tribuna i suoi prossimi compagni, impegnati in Juventus-Genoa.

  • Francia nel caos. Blanc, Nasri e Menez rischiano la nazionale

    Francia nel caos. Blanc, Nasri e Menez rischiano la nazionale

    Si diceva ancora prima degli Europei che se Laurent Blanc avesse fallito a questo Campionato Europeo 2012 le valigie sarebbero state messe fuori dalla porta della Nazionale francese; e purtroppo per l’allenatore della Francia in Polonia e Ucraina non è andata benissimo. Solamente una vittoria su quattro partite è infatti il magro bottino dei galletti che, inseriti nel girone con Inghilterra, Ucraina e Svezia, sono riusciti ugualmente a passare il turno seppur subendo la sconfitta dalla Svezia nell’ultimo match della fase a gironi.

    La partita con la Spagna nei quarti di finale è stata poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso nonostante la netta superiorità della squadra di Del Bosque, Blanc poteva fare di meglio con i suoi, evitando di andare a casa con la coda tra le gambe.

    Il contratto che vede Laurent a guida della Nazionale francese, scadrà il 2 luglio e i contro sono sicuramente più dei pro dopo il flop della Francia Euro 2012. A mettersi di mezzo c’è anche la richiesta del Barcellona che, dopo aver tenuto sott’occhio il ct francese, ha spiegato che sarebbero interessati ad un suo arrivo per la stagione del 2013/2014 in quanto per quella che sta per cominciare hanno già Tito Villanova.

    Delusione Francia © FRANCK FIFE/AFP/GettyImages

    Flop Francia Euro 2012, arriva Deschamps? Ad arrivare al posto di Blanc sembra esserci proprio Didier Deschamps, il quale ha fatto sapere che la sua collaborazione con il Marsiglia dovrebbe terminare a breve in quanto vorrebbe poter ritornare ad allenare una squadra italiana. Se il progetto che ha in mente Deschamps non dovesse andare in porto, la Francia lo accoglierà a braccia aperte per metterlo alla guida dei giocatori francesi.

    Non bastasse arriva un’altra brutta tegola per la Francia che potrebbe perdere Samir Nasri. Il giocatore rischia infatti due anni di sospensione dalla Nazionale per il suo comportamento durante gli Europei; apparte non essere stato uno dei migliori, ha concluso questo Campionato facendo qualcosa di imperdonabile e mettendo in cattiva luce la Francia.

    Il giocatore del Mancherster City dopo la sconfitta contro la Spagna si era rifiutato di parlare con i giornalisti, evitando la conferenza stampa ma poi, arrivato al pullman si era accorto di aver dimenticato qualcosa in spogliatoio: nel tragitto ha incontrato un giornalista de L’Equipe al quale il giocatore avrebbe risposto in modo volgare, incolpandolo di scrivere solo della “cacca” nei loro giornali. Non bastasse Nasri ha continuato a insultare il giornalista invitandolo poi ad uscire per fare a botte e dicendogli che ora poteva raccontare al suo giornale di quanto fosse maleducato e arrogante.

    Un comportamento davvero infantile quello del giocatore francese che ora, dopo la figuraccia, rischia anche la squalifica. Inoltre il giocatore durante la partita contro la Spagna aveva tentato di colpire con il pallone la giornalista, nonchè fidanzata di Casillas, Sara Carbonero.

    A rischiare la sospensione sembra però non essere solamente Nasri: la lista infatti vede inseriti anche M’Vila, Menez e Ben Arfa che rischiano sanzioni fino a quattro giornate di stop per i comportamenti definiti eccessivi ed esagerati tenuti durante l’Europeo.

    Insomma, dopo il polverone scoppiato ai Mondiali 2010 in Sudafrica con lo scontro tra Anelka e Domenech dove il giocatore aveva pesantemente insultato l’allenatore nello spogliatoio durante la partita contro il Messico, si alza un altro bruttissimo polverone per la nazionale transalpina.

  • Drogba approda in Cina, giocherà nello Shanghai Shenhua

    Drogba approda in Cina, giocherà nello Shanghai Shenhua

    Didier Drogba vola in Cina. La notizia era nell’aria da molte settimane ed oggi è arrivata la conferma proprio dall’ivoriano che attraverso il suo sito ufficiale ha annunciato con grande soddisfazione la firma posta su un contratto faraonico che lo legherà fino al Dicembre 2014 allo Shanghai Shenhua, club militante nella Super League cinese. Il 34enne attaccante ivoriano guadagnerà circa 30 milioni di euro nelle due stagioni e mezzo che giocherà in terra cinese e raggiungerà i suoi nuovi compagni nel prossimo mese di luglio. L’ex bomber del Chelsea ritroverà nella sua nuova squadra un suo vecchio compagno ovvero Nicolas Anelka, approdato in Cina nel dicembre 2011. I due hanno giocato insieme nel Chelsea per 4 anni vincendo tra l’altro una Premier League nel 2010.

    Didier Drogba © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Si è chiusa quindi lo scorso 19 maggio con la finale Champions League 2012 vinta dal Chelsea soprattutto grazie alla prestazione monster dell’ivoriano, la carriera europea di Didier Drogba, carriera iniziata nel 1998 con la maglia del Le Mans. Dopo 4 stagioni a Le Mans e una al Guingamp il giovane Didier venne acquistato dal Marsiglia, dove nel 2003/2004 si rese autore di una stagione superlativa (32 gol in 55 presenze) grazie alla quale attirò su di sè le attenzioni dei più importanti club europei. Il Chelsea puntò forte su di lui e lo acquistò dal club marsigliese nell’estate del 2004 per 24 milioni di sterline. In 8 stagioni al Chelsea (157 gol in 338 presenze), il nazionale ivoriano ha vinto tutto quello che un calciatore possa mai desiderare di vincere e la sua avventura blues si è conclusa nel modo più bello con la conquista della Champions League tanto inseguita e desiderata per anni dal club di Ramon Abramovic.

    Un posto nella storia del Chelsea gli apparterrà per sempre ma adesso il suo futuro è la Cina e le immagini trionfanti di Monaco di Baviera rimarranno un dolce ricordo che sicuramente provocherà nostalgia nell’immenso Didier. D’altronde come canta Ligabue “quando hai dato troppo devi andare e fare posto” e Drogba non poteva fare scelta migliore nel lasciare da vincitore. A spingerlo verso la Cina ci ha pensato una valanga di milioni che gli farà compagnia e lo consolerà nei momenti più nostalgici. Non vorreste consolarvi anche voi così?

  • Ancelotti: “Allenare la Roma è il mio sogno”

    Ancelotti: “Allenare la Roma è il mio sogno”

    Ancelotti risponde alle critiche di chi dava per finiti i suoi giocatori e il suo Chelsea, vincendo 2 a 0 con doppietta di Anelka sul campo del Copenaghen e ipotecando la qualificazione ai quarti di Champions.

    Nel posto partita raggiunto dai microfoni l’ex tecnico rossonero puntualizza come un giorno sicuramente sarà alla guida della Roma, ma chiude il discorso spiegando come adesso stia bene a Londra e debba pensare solo ed esclusivamente a far bene con il suo Chelsea. “Allenare la Roma è il mio sogno e l’ho sempre detto, ma per ora rimane tale, io sto bene qui.” Quasi un messaggio per preparare il campo alla chiamata estiva della nuova dirigenza giallorossa. Con il discorso Premier League definitivamente chiuso e l’uscita prematura dalla F.A. Cup l’ultimo appiglio stagionale per Carletto rimane la conquista della Champions League. E non è detto che tale vittoria gli garantisca un futuro a Londra, con Abramovich stanco di sfiorare troppe volte il sogno europeo. Ancelotti ricordiamo era stato scelto dai Blues  proprio per le sue spiccate doti europee, con la conquista delle Champions alla guida del Milan. Nemmeno il faraonico acquisto di Torres sta dando i risultati sperati, con la punta spagnola ancora a secco dopo le prime apparizioni stagionali con la maglia dei Blues.

    Sulla partita giocata in Champions il tecnico italiano ha spiegato, come il risultato, viste le numerose occasioni stia un po’ stretto  spiegando inoltre in termini di imprecisione la partita di Fernando Torres: “È stata una prestazione molto buona e pratica: abbiamo raggiunto un bel risultato e poteva anche essere più rotondo. Un voto a Torres? Tatticamente ha fatto molto bene, rispetto ad Anelka è solo stato meno preciso e meno fortunato: c’erano molte motivazioni per questa partita perché non è un buon periodo per noi, ma ora spero di riprenderci anche in campionato”

  • Doppio Anelka, il Chelsea espugna Copenaghen

    Doppio Anelka, il Chelsea espugna Copenaghen

    Il Chelsea torna brillante nella notte più importante e grazie ad una doppietta del francese Anelka espugna Copenaghen mettendo al sicuro il passaggio del turno. Fuori dalla FA Cup e ormai distante nella lotta al titolo di Premier League Ancelotti punta tutto sulla coppa dalle grandi orecchie per salvare panchina e stagione.

    I danesi, rivelazione della fase a girone si sciolgono come neve al sole, subendo la determinazione e il maggior tasso tecnico dei Blue. L’ex tecnico rossonero dà fiducia a Torres spedendo Drogba in panchina inserendo sugli esterni d’attacco i francesi Malouda e Anelka.

    Il primo gol arriva al 17′ quando Anelka, approfittando di un errato disimpegno della difesa danese e batte Wiland con un destro in diagonale. Il resto della partita è una lotta tra il portiere e Fernando Torres alle spasmodica ricerca del primo gol con la nuova maglia.

    Nella ripresa i padroni di casa provano una timida reazione ma al 54′ Lampard serve al bacio Anelka che ancora in diagonale chiude l’incontro ipotecando la qualicazione. Il ritorno è in programma il 16 marzo a Stamford Bridge.

  • Mondiali 2010: Francia senza pace, litigano anche Ribery e Gourcuff

    La Francia è nel caos. Le aspre critiche della stampa e i dissidi all’interno dello spogliatoio hanno esasperato il clima e dopo l’espulsione di Anelka, reo di aver insultato pesantemente Domenech durante l’intervallo del match perso poi contro il Messico, ci sarebbe stata una lite tra l’ex milanista Gourcuff e Ribery.

    La stella del Bayern Monaco avrebbe risposto in maniera piccata al rimprovero del giovane connazionale per la sua prestazione contro il Messico. E’ stato il saggio Toulalan ad evitare il contatto sul volo che portava la squadra da Polokwane al ritiro di Knysna.

    Domenech, intanto ha chiuso il caso Anelka, criticando la scelta della federazione transalpina “ha reagito in un modo che forse non è il migliore” ma critica la stampa che ha creato “un evento del genere”, sbattendo in prima pagina l’insulto. “Non c’è stato uno scontro”, dice il ct tornando sull’episodio avvenuto nell’intervallo del match dei Mondiali. “La gente non si rende conto della pressione. Siamo in uno spogliatoio, l’allenatore dice qualcosa a un giocatore che è gia’ sotto pressione e quest’ultimo puo’ avere un momento di irritazione. Forse lui non ha reagito nel modo migliore. Ma cio’ che dice nel suo angolo, quello che borbotta, non ha importanza. Io, il problema lo avevo risolto internamente, lo avevo sostituito”

  • Mondiali 2010, Francia: Anelka rispedito a casa per insulti a Domenech

    E’ arrivata implacabile la decisione della Federazione francese di escludere dal gruppo l’attaccante Nicolas Anelka dopo che questi, durante l’intervallo della gara Francia – Messico poi persa 2-0, ha insultato e offeso in maniera pesante il ct Domenech una volta appreso che sarebbe stato sostituito [leggi]. Ad annunciarlo è stato lo stesso vicepresidente dalla Fff, Noel Le Graet che ha valutato il da farsi di comune accordo con la “vittima” Domenech e la delegazione francese ufficiale presente in Sudafrica.

    Questo il comunicato della Federazione francese:

    Informato nella tarda serata di venerdì del grave incidente avvenuto durante il primo tempo della partita Francia – Messiso, il presidente della Federazione, Jean-Pierre Escalettes, ha chiesto a Nicolas Anelka, alla presenza del capitano Patrice Evra, di presentare scuse ufficiali all’opinione pubblica francese, come pure di scusarsi delle sue affermazioni davanti a Raymond Domenech, lo staff e i 23 giocatori della squadra francese. Di fronte al rifiuto del giocatore di presentare pubbliche scuse, ha preso la decisione, in pieno accordo con il selezionatore e i membri della delegazione ufficiale presenti a Knysna, di escludere dal gruppo Nicolas Anelka già da sabato sera. Le affermazioni di Nicolas Anelka nei confronti del selezionatore della Nazionale, Raymond Domenech, sono totalmente inaccettabili per la Fff, il calcio francese ed i valori che essi difendono“.

    Anelka tornerà in patria nei prossimi giorni. Una brutta vicenda che evidenzia i problemi e i dissapori esistenti all’interno del gruppo francese e che sono venuti alla luce dopo le due pessime figure contro l’Uruguay (pareggio 0-0) e il Messico (ko 2-0) che con molta probabilità condanneranno la Francia all’eliminazione prematura dal Mondiale sudafricano.

  • Mondiali 2010: Insulti e gestacci. La Francia ai titoli di coda

    La Francia chiude il ciclo Domenech nel peggiore dei modi. Dopo il tracollo contro il Messico è il giornale francese Equipe seguito a ruota da altri giornali prestigiosi a svelare un particolare e spiacevole retroscena dello spogliatoio dei Blues.

    Il siparietto sconcertante sarebbe avvenuto nell’intervallo della disfatta contro il Messico. Domenech rimprovera Anelka reo di non tener la posizione giusta in campo, “Vaffa…sporco figlio di…” la risposta dell’attaccante del Chelsea.

    Immediata la sostituzione con Gignac e tracollo definitivo della Francia nel secondo tempo. Come se non bastasse vien fuori un gestaccio di Gallas verso le telecamere che potrebbe portare alla squalifica.