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  • Lorenzo domina al Mugello. Quinto Rossi

    Lorenzo domina al Mugello. Quinto Rossi

    Jorge Lorenzo vince il Gran Premio d’Italia sul circuito del Mugello. Lo spagnolo si aggiudica la sua quinta vittoria della stagione proprio al giro di boa del campionato, alla nona tappa del Mondiale dando un segnale forte agli avversari che lo seguono nella cvlassifica iridata. Il pilota della Yamaha riscatta, anche se non per colpa sua, le qualifiche di ieri in cui ha dovuto rinunciare alla pole per un problema elettronico sulla sua M1, dominando la gara dall’inizio alla fine forte di un passo gara inarrivabile per gli avversari messo in mostra sin dalle libere del venerdi.

    Questa volta non basta la solita paretenza razzo di Daniel Pedrosa che deve accontentrasi della seconda posizione a oltre cinque secondi di ritardo sul traguardo dal connazionale. Il pilota della Honda prova per tutta la gara a stare nei tubi di scarico del maiorchino che si prende la prima posizione dopo sole due curve e impiega poco per accumulare un vantaggio rassicurante nei confronti della concorrenza. La gara si spacca subito in due tronconi con Lorenzo a fare l’andatura, Pedrosa ad inseguire e Andrea Dovizioso e Stefan Bradl a lottare per la terza posizione. Più indietro Casey Stoner deve battagliare con Nicky Hatden che dopo le prime battute di gara abbasstanza arrembanti deve cedere il passo ai piloti più veloci. Hecto Barbera, scattato terzo perde la posizione anche nei confronti di Valentino Rossi e Cal Crurchlow. Ben Spies come al solito trova più difficoltà del previsto e subisce il sorpasso tanto inaspettato quanto clamoroso della CRT di Randy De Puniet.

    Jorge Lorenzo © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Contro questo Lorenzo è praticamente impossibile competere  e il vantaggio nei confronti di Pedrosa aumenta con il passare dei giri, lo spagnolo della Honda ragiona in ottica mondiale accontentandosi della seconda posizione che comunque gli fa perdere altri cinque punti nei confronti del rivale in classifica Mondiale. La lotta per la terza posizione la vince ancora una volta Andrea Dovizioso, bravo a recuperare su Stefan Bradl e a superarlo nel momento decisivo di gara. Il forlivese conferma ancora una volta il suo ottimo periodo di forma bissando il risultato del Sachsenring conquistando il suo secondo podio consecutivo e quarto stagionale, unico pilota di un team clienti ad esserci riuscito.   Bradl invece devve accontentarsi della quarta posizione ma il tedesco campione del mondo della Moto 2 cresce ad ogni garae sta dimostrando che l’ottima prestazione nel GP di casa non è stato un episodio isolato.

    Alle loro spalle in quinta posizione un convincente Valentino Rossi, che nel GP in cui ha vinto più di ogni altro pilota, sette successi in 16 anni di carriera, non poteva non fare bella figura. Il campione di Tavullia dopo una grande rimonta dalla 12esima posizione riesce ad arrivare sino ai piedi del podio, ad un secondo dalla terza posizione di Dovizioso. Per il Dottore si tratta del miglior risultato della stagione sull’asciutto , bisognerà vedere se il Mugello resterà un episodio isolato oppure si darà una continuità ai progressi mostrati oggi. La risposta a Laguna Seca nel prossimo GP degli Stati Uniti in programma il 29 luglio.

    Alle spalle di Valentino Rossi la Yamaha di Cal Crutchlow, stretto nella morsa delle Ducati ufficiali con Nicky Hatden in settima posizione. Ottavo un deludente Casey Stoner autore di un diritto nella ghiaia a metà gara che lo porta fuori dalla lotta per le prime posizioni. Per l’australiano si tratta molto probabilmente dell’addio definitivo alle sue speranze mondiali e alla riconferma come campione del mondo prima del suo ritiro a fine stagione.

    Chiudono la top -ten la Ducati Pramac di Hector Barbera e Alvaro Bautista con la Honda del team Gresini ritornata bianca in memoria di Marco Simoncelli. Soltanto 11esimo Ben Spies, sempre più in crisi di risultati, davanti soltanto alle CRT guidate da Randy De Puniet con il quale lotta per tutta la gara. Bandiera nera invece per Michele Pirro, rientrato ai box da una zona illegale nelle prime fasi di gara per un problema alla moto.

  • Dani Pedrosa in pole al Mugello, Rossi 10°

    Dani Pedrosa in pole al Mugello, Rossi 10°

    Con un tempo stratosferico Dani Pedrosa si assicura la pole position del Gran Premio d’Italia, nono appuntamento del Mondiale MotoGP 2013, la prima in stagione e la 19esima in totale nella classe regina. Al Mugello il pilota spagnolo, rivitalizzato dal rinnovo del contratto con Honda per le prossime due stagioni, ferma il cronometro sull’ 1:47.284 che gli vale anche il giro record del circuito toscano battendo il precedente stabilito lo scorso anno da Jorge Lorenzo di oltre un secondo.

    Pedrosa beffa proprio il connazionale della Yamaha che ha visto svanire la pole all’ultimo tentativo imboccando la corsia dei box sul rettilineo finale anzichè andare a tagliare il traguardo dopo aver fatto registrare i tre migliori intermedi a causa di un problema di elettronica accusato sulla sua M1. Nonostante l’inconveniente però Lorenzo rimane il favorito numero uno per domani in gara come dimostra il passo gara di oggi e il dominio nelle prove libere odierne e di ieri. Completa la prima fila uno straordinario Hector Barbera con la Ducati clienti del team Pramac relegando in seconda fila un altro ducatista, ufficiale però, che risponde al nome di Nicky Hayden i quali domani hanno tutte le carte in regola per salire sul podio e autori di tempi interessantissimi: solo 281 i millesimi di ritardo da Pedrosa per lo spagnolo, 387 quelli dell’americano. A stridere con la prestazione di Barbera e Hayden quella di Valentino Rossi, ancora in ritardo e che non è riuscito a fare meglio del decimo tempo ad un secondo e due decimi dalla pole, lui che del Mugello è il maestro per eccellenza avendo vinto sul circuito toscano per ben sette volte. Nonostante il nuovo casco con su scritto il famoso motto di Gianni Morandi “Stiamo Uniti” con tanto di foto del cantante bolognese in bella vista, quasi a voler caricare l’ambiente in un periodo molto difficile, Rossi e Ducati continuano a non prendersi. Per il Dottore domani si prospetta un’altra, l’ennesima, gara tutta in salita.

    Dani Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Sottotono anche Casey Stoner che da quando ha annunciato il suo ritiro non è riuscito più ad essere incisivo come lo è stato negli ultimi anni. Per il campione del mondo in carica solo il quinto tempo con dei tempi quasi fotocopia con le due Yamaha clienti del team Tech3 di Hervè Poncharal, Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso che domani scatteranno rispettivamente dalla sesta e settima piazzola della griglia. La terza fila è completata da Stefan Bradl e da Ben Spies sulla Yamaha ufficiale. Per quanto riguarda le “mille” peggio di Valentino Rossi ha fatto solo Alvaro Bautista con la Honda che fu di Simoncelli (oggi i genitori di Marco erano all’autodromo per ricevere a nome della Fondazione Marco Simoncelli dalla Honda due moto che il Sic ha utilizzato e che verranno esposte all’interno del museo a lui dedicato).

    A guidare il gruppo delle CRT, le 800 cc, Aleix Espargaro (12esimo) che ha preceduto il compagno di team Randy De Puniet. Poi il nostro Michele Pirro con Mattia Pasini in 17esima posizione mentre per trovare Danilo Petrucci dobbiamo scorrere tutta la griglia, il ternano è in ultima posizione. Domani partenza alle 14:00 preceduta come di consueto dalle gare della Moto3 alle 11:00, pole a Maverick Vinales, e della Moto2 alle 12:20 con Pol Espargaro che scatterà davanti a tutti.

  • Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Nelle prove libere del venerdì al Mugello, teatro domenica del Gran Premio d’Italia, dominio assoluto di Jorge Lorenzo che fa sua sia la prima sessione che la seconda. Sul circuito toscano il pilota spagnolo ha portato la sua Yamaha davanti a tutti ipotecando la pole position di domani. Al mattino Por Fuera ha fermato il cronometro sull’1:48.141 mettendosi davanti le due Honda Hrc di Casey Stoner e Dani Pedrosa, fresco di rinnovo contrattuale con la casa giapponese, staccati rispettivamente di mezzo secondo e 7 decimi.

    Quarto tempo per Nicky Hayden con la prima delle Ducati, il pilota statunitense, che ha pagato 8 decimi, è sì lontano dal leader ma molto vicino alle due Honda ufficiali. Seguono le due Yamaha clienti Tech3 di Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso, il forlivese ha preceduto di soli 36 millesimi Valentino Rossi che ha chiuso a sua volta con un 1:49.074 che gli è valso il settimo miglior tempo della mattinata. In difficoltà invece Ben Spies e Stefan Bradl: il secondo pilota ufficiale Yamaha non è andato oltre il nono tempo mentre il tedesco campione in carica della Moto2 della Honda del team LCR va a chiudere la top ten.

    Jorge Lorenzo © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Nelle libere del pomeriggio Jorge Lorenzo si è ripetuto stampando in pratica lo stesso tempo ottenuto la mattina migliorandolo di un niente, 1:48.076 contro 1:48.141. Ma se nella prima sessione il distacco dal suo più immediato inseguitore era abissale, in questa lo spagnolo campione del mondo 2010 ha preceduto di soli 31 millesimi Pedrosa e di 81 un Hayden in palla e che potrebbe inserirsi nella lotta al podio. Gran tempo anche quello di Hector Barbera a poco meno di due decimi dal leader e che ha fatto meglio di Dovizioso e Stoner a testimonianza che la Ducati al Mugello può dire la sua. Il pilota di punta di casa Borgo Panigale, Valentino Rossi, però non è riuscito a replicare il tempo fatto registrare dai compagni di marca terminando la sessione con il nono tempo alle spalle del duo Yamaha Spies e Crutchlow. Il Dottore deve sobbarcarsi quasi un secondo di ritardo da Lorenzo. Decimo e undicesimo tempo per la Honda LCR di Bradl e quella Gresini di Alvaro Bautista, mentre a guidare il plotone delle CRT è Aleix Espargaro con la ART del team Aspar.

  • MotoGP, Pedrosa vince al Sachsenring, Stoner out

    MotoGP, Pedrosa vince al Sachsenring, Stoner out

    E’ Daniel Pedrosa il vincitore del Gran Premio di Germania del Motomondiale, ottavo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda si aggiudica la sua prima vittoria della stagione confermando il buon feeling che lo lega al circuito tedesco di cui è vincitore da ben 3 edizioni consecutive.

    Lo spagnolo, scattato come al suo solito come una fionda già dalla partenza dimostra di avere un altro passo insieme al suo compagno di squadra Casey Stoner che già dopo i primi giri accumulano un vantaggio incolmabile per la concorrenza. Cosi dopo aver dominato in lungo e in largo per tutta la gara il team HRC si prepara a festeggiare una importantissima doppietta in risposta alla Yamaha nettamente in diffcoltà su questo circuito in cui l’aerodinamica la fa da padrona. Ma nel finale di gara il vero colpo di scena lo regala Stoner, che confeziona letteralmente un regalo al compagno di team e al rivale nella classifica del Mondiale Jorge Lorenzo. All’ultimo giro l’australiano infatti perde l’avantreno della sua RC213V alla Sachsen Kurve nel tentativo di superare il compagno di squadra e termina la sua gara con una rovinosa caduta ad una sola curva dal termine, pareggiando lo zero in classifica ottenuto da Lorenzo ad Assen lo scorso week-end.  Come se non bastasse il campione del mondo in carica perde nuovamente la testa della classifica proprio ai danni del pilota della Yamaha e viene scavalcato anche da Pedrosa che ora diviene il diretto inseguitore del maiorchino a sole 14 lunghezze di distacco. Bel risultato per Pedrosa che in un sol colpo ottiene la sua prima vittoria in stagione e si prende la soddisfazione di scvalcare il suo team-mate nella classifica del campionato.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Ma chi esce più contento dal week-end tedesco è sicuramente Lorenzo, che nonostante il passo insufficiente per lottare per la vittoria conquista una seconda posizione preziosissima per ritornare in vetta al Mondiale ringraziando Stoner che per un momento ritorna quello di un tempo compiendo una ingenuità imperdonabile che gli costa cara ai fini di un Mondiale molto equilibrato.

    Al terzo posto ma staccato di tantissimo ancora una volta c’è Andrea Dovizioso, che per la terza volta quest’anno riesce a salire sul gradino più basso del podio. Il pilota forlivese fino ad ora è l’unico ad esserci riuscito con una moto satellite, e questa di per sè e già una grande notizia, in più è bravissimo a restare davanti alla Yamaha ufficiale di Ben Spies che fino all’ultimo combatte per un posto sul podio, senza riuscirci perchè il Dovi è bravissimo a resistere. Cosi come con il suo comapgno di squadra Cal Crutchlow, arrembante nei suoi tubi di scarico fino a pochi giri dal termine e forse anche più veloce ma la resistenza del pilota italiano lo costringe a forzare la prima staccata con risultato un lungo che lo porta nelle retrovie a giocarsi la posizione con le Ducati.

    Anche perchè l’attuale campione del mondo della Moto 2 Stefan Bradl è bravo a piazzarsi in quinta posizione, proprio davanti alle moto della casa bolognese, prime delle quali è quella di Valentino Rossi, sesto a pochi decimi sul tragurado dalla Honda LCR. Il nove volte campione del mondo dopo un inizio in sordina che fa presagire ad un altra gara scialba è autore di una bella rimonta che lo porta dalla decima alla sesta posizione. Percorso invece per il suo compagno di squadra Nicky Hayden, calato vistosamente nel finale, che da quinto chiude decimo ai margini della top-ten.

    Tra le due Ducati ufficiali troviamo la Honda Gresini di Alvaro Bautista, anche lui in rimonta, poi appunto la Yamaha di Crutchlow e l’altra Ducati, quella Pramac, di Hector Barbera. Poi solo CRT con Randy De Puniet appena fuori dalla top-ten in 11esima posizione davanti a Colin Edwards e ad Aleix Espargaro.  16esima posizone per il test driver Ducati Franco Battaini davanti al connazionale Danilo Petrucci e Ivan Silva in ultima posizione. Ritirati gli altri due italiani Michele Pirro, per un problema alla catena della sua FTR Gresini e Mattia Pasini, centrato in pieno da Yonny Hernandez nelle prima battute di gara e autore di un week-end davvero sfortunatissimo.

  • Stoner trionfa ad Assen. Lorenzo ko, calvario Rossi

    Stoner trionfa ad Assen. Lorenzo ko, calvario Rossi

    E’ Casey Stoner il vincitore del GP d’Olanda, teatro del settimo appuntamento stagionale del Motomondiale. Il campione australiano torna a vincere e lo fa nel migliore dei modi quì ad Assen, all’Università del Motomondiale, dopo un filotto di tre gare in cui aveva visto trionfare il suo diretto rivale Jorge Lorenzo, che aveva dato anche un bello scossone al Mondiale ma questa volta la fortuna è stata tutta dalla sua parte. Il suo compagno di team Alvaro Bautista infatti al pronti via arriva lungo alla staccata centrando in pieno il maiorchino della Yamaha in terza posizone, che incolpevole finisce a terra concludendo nel peggiore dei modi la sua gara. Arriva subito dunque il primo e il più importante colpo di scena.

    Fuori Lorenzo, l’unico in grado di contrastare il dominio della Honda con il suo passo gara, per gli uomini HRC la strada si fa tutta in discesa, con le due Honda di Dani Pedrosa e Stoner a fare l’andatura con un ritmo indiavolato e a seguire tutti gli altri. Ben presto la lotta per la vittoria diventa affare solo per due con il gruppetto degli inseguitori che inevitabilmente si stacca dal codone delle Honda che viaggiano assieme verso una doppietta che ormai nessuno può togliergli, favoriti anche dalla scelta di montare gomme morbide a differenza degli avversari, tutti sulla mescola dura. Ma resta in gioco la vittoria, e a 10 giri dal termine Stoner si scorda dei suoi acciacchi procurati nella caduta delle libere del venerdi e supera Pedrosa un pò in crisi con le gomme nel veloce cambio di direzione, involandosi inesorabilmente da solo al traguardo, andando a prendersi la prima vittoria dopo l’ annuncio del suo ritiro alle corse alla fine di questo campionato.

    Bel risultato per l’australiano che in un sol colpo ottiene la terza vittoria stagionale ma soprattutto ritrova la vetta solitaria della classifica Mondiale dopo un periodo molto difficile per lui a livello sportivo. Per Lorenzo invece, che avrebbe potuto dare la mazzata definitiva al campionato in caso di vittoria, soltanto l’amaro in bocca per essere stato abbattuto dopo neanche un giro di corsa.

    Casey Stoner © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Alle spalle delle due Honda un superlativo Andrea Dovizioso, che vince il duello in famiglia con la Yamaha ufficiale di Ben Spies. L’italiano è l’unica nota positiva della giornata del team Yamaha, (che comunque ha sporto reclamo contro la manovra di Bautista), prendendosi di forza la terza posizione che a pochi giri dalla fine sembrava ormai persa. Il forlivese infatti dopo aver commesso un errore, recupera tutto lo svantaggio di otto decimi all’americano e dopo aver bussato più di una volta sul codone della sua Yamaha rompe gli indugi proprio all’inizio dell’ultimo giro superando Spies alla prima curva prendendo quel margine necessario per arrivare in sicurezza sotto la bandiera a scacchi. Traguardo meritato per Dovizioso ancora unico pilota di un team satellite ad andare a podio, ma buona anche la gara di Spies che dopo un inizio di stagione tragico, sta recuperando in fretta in termini di prestazione.

    Quinta posizione troviamo Cal Crutchlow che completa il terzetto formato dalle Yamaha, mantre in sesta posizione troviamo la prima delle Ducati con Nicky Hayden. L’americano è bravo a recuparare dopo un dritto nella ghiaia ad inizio gara e complice gli errori degli altri piloti si piazza in un’ottima posizone. Alle sue spalle l’altra Ducati di Hector Barbera, sempre in lotta con lui sin dall’inizio della gara ma nel finale lo spagnolo arriva lentissimo e lontanissimo da Hayden al traguardo forse a causa di un problema sulla sua GP12.

    Dopo di chè troviamo la CRT di Randy De Puniet, che precede il “suoi compagni di marca” Michele Pirro e Mattia Pasini, che chiudono con un ottimo risultato entrando nella top-ten. 11esimo invece, appena fuori, Danilo Petrucci, mentre per trovare Valentino Rossi dobbiamo arrivare fino alla 13esima nonchè penultima posizione. Il campione di Tavullia nonostante la scelta di montare una gomma dura, distrugge il battistrada a circa metà gara mentre lottava per la quinta posizione con Crutchlow, Hayden e Barbera, problema che lo costringe a rientare ai box e montare una nuova gomma. Rientrato in ultima posizione è riuscito a recuperarne soltanto una ai danni James Ellison, troppo poco per il nove volte campione del mondo che a fine stagione darà inevitabilmente il suo addio alla Ducati.

  • MotoGP, Lorenzo vince a Silverstone davanti a Stoner e Pedrosa

    MotoGP, Lorenzo vince a Silverstone davanti a Stoner e Pedrosa

    E’ Jorge Lorenzo il vincitore del Gran Premio di Gran Bretagna, sesto appuntamento stagionale del Motomondiale. Sul circuito di Silverstone il campione spagnolo dopo un inizio di gara sottotono ha recupera dalla quarta posizione iniziale raggiungendo Casey Stoner che inizialmente aveva tentato la fuga superandolo definitivamente a nove giri dalla fine nellaparte nuova del circuito, dopo un duello carena contro carena che per pochi istantiha fatto presagire ad una battaglia fino alla fine della gara. E invece Lorenzo, forte anche di una scelta di gomme migliore rispetto a quella degli avversari (dura all’anteriore, morbida al posteriore), una volta superato il rivale, ha avuto la forza di allungare e di controllare la gara fino alla fine, salvo un brivido nel finale quando la sua M1 per poco non lo disarcionava a terra mentre affrontava la Becketts.

    A parte questo il pilota della Yamaha ha vinto meritatamente , ottenendo con quella di oggi la terza vittoria consecutiva e quarta totale della stagione, rafforzando ancor di più la sua leadership nella classifica del Mondiale che ora con 140 punti lo vede allungare nei confronti del suo più accreditato rivale Casey Stoner, secondo a 115 punti.

    Al secondo posto troviamo proprio l’australiano, che anche questa volta non è riuscito ad azzeccare  la scelta della gomma giusta in virtù dell’aumento della temperatura atmosferica di Silverstone che ha reso vana la scelta di montare due gomme morbide, sia all’anteriore che al posteriore. E dopo un tentativo di allungare all’inizio la prestazione della gomma è decaduta improvvisamente, il che ha permesso non solo a Lorenzo, ma anche a Daniel Pedrosa e Alvaro Bautista di avvicinarsi alla sua RC213V. Ma l’australiano  è riuscito a mantenere la seconda posizione e vincere il duello in famiglia con le altre due Honda.

    Sul podio assieme al campione del mondo in carica il compagno di team Pedrosa, mentre Bautista, dopo la bella pole ottenuta nelle qualifiche di ieri, si è dovuto accontentare della quarta posizione, ma lo spagnolo è sempre in continua crescita e nella prossima gara potrebbe aspirare sicuramente a qualcosa di più.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Al quinto posto Ben Spies, partito benissimo al contrario del compagno di squadra, ma si è poi perso nel prosieguo della gara, dopo l’errore che ha permesso a Stoner di scavalcarlo. Da li in poi la sua gara è stata tutta in discesa, ma rispetto alle prestazioni di inizio stagione, anche un quinto posto può essere considerato un buon risultato ma soprattutto anche un punto di partenza per lui che alla fine dell’anno potrebbe rischiare di perdere il posto in Yamaha.

    Alle spalle dell’americano troviamo l’altra Yamaha dell’idolo di casa Cal Crutchlow, eroico nell’affrontare una gara che sembrava compromessa già nelle terze libere della mattinata di sabato in cui a causa di una caduta si è procurato un problema ai legamenti della caviglia. E invece il britannico è stato eroico nel voler gareggiare a tutti i costi correndo una gara strepitosa spinto dall’apporto del pubblico di casa, che alla fine è stato fondamentale nella sua rimonta dall’ultimo posto della griglia alla sesta posizione.

    Il pilota della Yamaha si è anche permesso il lusso di superare Nicky Hayden nell’ultimo giro di gara, recuperandogli tre secondi negli ultimi tre giri. Segno che la Ducati, anche se nelle mani del suo miglior pilota di oggi, ha fatto veramente fatica a amntenere il passo. In effetti lo statunitense era partito bene, battaglaindo nelle battute iniziali con i piloti davanti per le prime posizioni, poi ha dovuto cedere il passo ai più veloci chiudendo la gara in crisi di gomme in settima posizione, comunque primo tra i piloti Ducati.

    Completo disastro invece per Valentino Rossi, che con l’altra Ducati si piazza in nona posizione ma a ben 21secondi dal suo compagno di squadra, 36 totali dalla vetta. Il Dottore non è riuscito a trovare il feeling con il circuito inglese sin dall’inizio del week-end, la tanto invocata pioggia non è arrivata, anche se il cielo sopra Silverstone era minacciato da nuvoloni neri, e la scelta disperata di montare la gomma dura al posteriore non ha dato i frutti sperati. Alla fine il campione di Tavullia è riuscito a spuntarla solo su Hector Barbera, che ha chiuso la top-ten con il decimo posto, mentre tra le due Ducati ufficiali di Rossi e Hayden si è piazzato il tedesco Stefan Bradl, con la Honda LCR, in ottava posizione.

    Delusione anche per Andrea Dovizioso, caduto verso metà gara mentre lottava per le posizoni di vertice. Il forlivese è poi riuscito a riprendere la moto rientrando ai box per sistemare la leva del freno danneggiata nella caduta senza nessun risultato. Ultima posizione per il pilota della Yamaha dietro anche a tutte le CRT.

  • Rossi e Hayden cadute fotocopia a Silverstone. Video

    Rossi e Hayden cadute fotocopia a Silverstone. Video

    Come se i noti problemi che attanagliano ormai da oltre un anno la casa di Borgo Panigale non bastassero, a rendere ancora più complicato il week-end del Gran Premio di Gran Bretagna in casa Ducati sono le due brutte cadute, per fortuna senza conseguenze, che hanno visto protagonisti Valentino Rossi e Nicky Hayden durante la sessione di qualifiche che li ha visti piazzarsi rispettivamente in decima e settima posizione. Niente di strano se non fosse che i due piloti sono cascati esattamente nello stesso punto della pista e con le medesime dinamiche. Un fatto alquanto inusuale.

    E’ toccato prima al Dottore, seguito qualche minuto più tardi dall’americano, assaggiare l’asfalto di Silverstone alla staccata della “Vale Curve“, una chicane sinistra-destra che immette nella “Club”. Dopo aver affrontato la “Stowe” si scende a gran velocità in prossimità della variante. In questo tratto del circuito le disconnessioni dell’asfalto sono più accentuate che in altri punti della pista; una frenata decisa, forte e brusca su queste deformazioni può far piantare l’anteriore in terra in maniera innaturale con conseguente perdita d’aderenza. In prima analisi, sembrerebbe proprio questa la causa delle cadute “fotocopia” di Rossi e Hayden.

    Valentino Rossi © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Dalle immagini si appura come i due piloti in staccata subiscano il sollevamento del posteriore che genera la perdita d’aderenza sull’anteriore praticamente con moto ancora dritta proprio qualche istante prima in cui cercano di impostare la chicane. Problema che preoccupa e non poco in previsione gara dal momento che l’nconveniente è sorto soltanto ai due ducatisti ufficiali. Che sia colpa di un sistema di molle non in grado di assorbire le oscillazioni provocate dalle disconnessioni di quel punto specifico della pista necessarie per mantenere stabile la moto? In Ducati si dovrà lavorerà anche su questo per capire se si tratta di problema tecnico o di pura casualità. Un grattacapo in più che si aggiunge alla grande mole di lavoro che dovranno fare i tecnici per dare ai due piloti una moto equilibrata e performante che riesca a fare meglio di quanto visto durante il week-end.

    VIDEO CADUTA ROSSI

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    VIDEO CADUTA HAYDEN

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  • MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    Alvaro Bautista conquista a sorpresa la pole position del Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone, che domani ospiterà la sesta gara del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo del team di Fausto Gresini ottiene la sua prima pole position nella classe regina capitalizzando al massimo le prestazioni delle gomme morbide montate sulla sua Honda RC213V facendo segnare il tempo di 2:03.303 a circa venti minuti dalla fine, prima che la pioggia prendesse il sopravvento. La sessione di qualifica infatti, iniziata su pista asciutta ma con cielo carico di nuvoloni neri, alla fine si è svolta sotto una leggera pioggia che comunque ha impedito ai piloti in pista di migliorare i propri tempi, congelando tutte le posizioni.

    Una qualifica inedita visto che al secondo si piazza Ben Spies, con la prima delle Yamaha. Il tempo di Bautista è migliore di circa un decimo rispetto a quello fatto segnare dal texano, che dopo i progressi mostrati a Barcellona nello scorso Gran Premio di Catalunya due settimane fa, dimostra di essere in ottima forma anche in condizioni difficili come queste di Silverstone, in cui tutti hanno più o meno guidato sulle uova. In terza posizione troviamo Casey Stoner, che chiude la prima fila alle spalle del pilota americano nonostante nelle terze libere della mattina era risultato il pilota più veloce in pista.

    Quarta posizione per Jorge Lorenzo che al contrario del compagno di squadra non riesce a trovare il giro buono per portarsi almeno in prima fila, forse anche sorpreso dall’arrivo della pioggia che comunque un pò tutti si aspettavano. Lo spagnolo è in compagnia del connazionale Dani Pedrosa, anche lui staccato di circa mezzo secondo dalla vetta ma decisamente non tagliati fuori per la lotta alla vittoria. Completa una seconda fila tutta spagnola Hector Barbera, di fatto prima delle Ducati, che porta il team Pramac a partire dalla sesta casella della griglia.

    Alvaro Bautista © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Subito dopo troviamo la prima Ducati ufficiale, quella di Nicky Hayden, che sembra essere a suo agio su questa pista e aprirà la terza fila in settima posizione. Ma per lo statunitense pesa l’errore alla “Vale Curve” che lo ha portato ad una brutta quanto strana caduta proprio mentre stava realizzando il giro buono, che probabilmente avrebbe potuto portarlo quanto meno in prima fila. La stessa modalità di caduta in cui poco prima è incappato il compagno di team Valentino Rossi, uscito di pista sempre nello stesso punto ad inizio sessione. Il campione di Tavullia ha poi ripreso a girare anche se con la moto di riserva ma non è riuscito ad andare oltre la decima posizione che gli vale la prima piazza della quarta fila, ma, dato ancora più preoccupante, sono i due secondi di ritardo accusati dalla vetta della classifica, che in caso di pista asciutta domani in gara, sembrano a dir poco incolmabili. Ma le condizioni del tempo potrebbero giocare un ruolo importante e dare una mano al Dottore.

    Davanti a Rossi troviamo la Yamaha di Andrea Dovizioso, il primo degli italiani in ottava posizione, e la Honda LCR di Stefan Bradl, nono, e di fatto il nove volte campione del mondo chiude la top-ten con l’ultimo dei prototipi. Dopodichè troviamo la ricca colonia di CRT aperta da Aleix Espargaro e chiusa da Ivan Silva. In mezzo troviamo Michele Pirro in 14esima posizione, Mattia Pasini in 16esima, e Danilo Petrucci in 18esima posizione.

    Non hanno invece preso parte alle qualifiche il pilota della Yamaha Monster del team Tech 3 Cal Crutchlow, che a causa di una caduta nelle libere del mattino si è procurato un problema ai legamenti della caviglia, e Karel Abraham, che nei recenti test si è infortunato ad una mano. Mentre per il secondo la presenza nel Gran Premio di domani sarà sicuramente da scartare, per il primo non è da escludere che potrebbe provare a correre, anche se comunque non nelle migliori condizioni fisiche.

  • MotoGP, pagelle GP Catalunya. Lorenzo impeccabile, Rossi migliora

    MotoGP, pagelle GP Catalunya. Lorenzo impeccabile, Rossi migliora

    Il quinto appuntamento della stagione se lo aggiudica Jorge Lorenzo, che nel Gran Premio di casa sul circuito di Barcellona, piazza il sorpasso nel numero di vittorie stagionali rispetto al rivale numero uno nel mondiale, Casey Stoner (3-2 il parziale momentaneo) con conseguente allungo sull’australiano, che ora insegue con 20 punti di distacco.

    Il campione del mondo in carica pare aver perso quella brillantezza che per lungo tempo gli ha permesso di dominare le gare e ora si trova in difficoltà. Piccoli segni di ripresa per Valentino Rossi, che anche sull’asciutto riesce a compiere una gara più che accettabile. Bravo anche Andrea Dovizioso, al suo primo podio stagionale. Diamo i voti ai protagonisti del GP.

    Lorenzo 9,5: non gli diamo il massimo dei voti solo perchè ha avuto qualche difficoltà in più a ripetere la gara diLe Mans, pur avendone tutto il potenziale. Questo però non significa che la vittoria conquistata sia sta meno importante, anzi sicuramente più bella per come è avvenuta visto che ha dovuto lottare per tutta la gara con un osso duro come Pedrosa, che giocava anche lui in casa. Ma in questo periodo battere il binomio Yamaha-Lorenzo sembra quasi un’utopia, e pur commettendo qualche errore di troppo recupera e vince la gara, aumentando il vantaggio in classifica su Stoner. Comunque perfetto.

    Pedrosa 9: viene battuto per l’ennesima volta in qualifica da Stoner, che proprio in casa sua gli fa fare l’ennesima figuraccia. Poi in gara le cose si capovolgono vincendo nettamente il duello in famiglia tra HRC avendo anche la stessa configurazione di moto. Lui va forte ma questa volta (e non solo questa volta) ha trovato in Lorenzo un avversario più forte di lui.

    Dovizioso 8,5: parte bene e pare tenere alla grande il passo dei primi due che giravano fortissimo. Ad un certo punto però sparisce dalle telecamere e da che lottava per la prima posizione a causa di un lungo lo ritroviamo indietro a cercare di difendere il terzo posto da Stoner. Lui ci riesce senza nemmeno troppa difficoltà dimostrando di essere un pilota all’altezza, conquistando il primo podio stagionale, unico a riuscirci con un team satellite, il che non è poco.

    Stoner 5,5: è da due gare che sembra aver perso lo smalto dei tempi migliori, proprio dal suo annuncio del suo ritiro alle corse a fine stagione. In qualifica pare voglia far ricredere tutti anche se in gara si scioglie clamorosamente sbagliando anche la scelta della gomma per cercare di ridurre al minimo i problemi di chattering. Risultato disastroso, mai protagonista in gara e lui che aveva intenzione di lasciare le corse da campione del mondo deve darsi una mossa perchè Lorenzo è in condizione strepitosa. Per la prima volta dopo un anno buono scende giù dal podio. Non è un caso

    Jorge Lorenzo © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Bautista 7,5: era anche per lui il GP di casa e l’aria di casa pare aver fatto bene allo spagnolo che mette in atto la sua solita gara consistente pur avendo una Honda leggermente inferiore rispetto alle HRC Repsol. Sempre in costante crescita.

    Rossi 7,5: l’obiettivo era arrivare alle spalle delle Honda e delle Yamaha. Detto fatto Valentino è stato buon profeta, arrivando settimo e praticamente primo tra i piloti della sua scuderia. Qualche segno di miglioramente, almeno da parte sua lo si è visto, ora deve continuare a spingere per arrivare almeno a livello dei primi, che hanno almeno ancora 8 decimi di vantaggio al giro.

    Honda 7: pur avendo evidenti problemi tecnici è ancora li davanti, quando con Stoner, quando con Pedrosa a lttare per la vittoria. Ma non è più la moto perfetta dell’anno scorso e questo è almeno un punto a sfavore.

    Yamaha 9: la moto è ben equilibrata e soprattutto quella che tratta meglio e consuma meno le gomme che in GP infuocati come quello di ieri fa davvero la differenza. Ne sono la dimostrazione le prestazioni delle moto satelliti che viaggiano al passo delle Honda ufficiali. Sicuramente la migliore del lotto.

    Spies 6,5: veniva da un inizio di stagione disastroso e in un GP dove è stato finalmente competitivo ha provato ha cercato di essere il più aggressivo possibile tentando il sorpasso a Pedrosa, con scarsi risultati visto che la sua gara in pratica è finita là per una caduta. Ha fatto bene comunque a provarci ma per la riconferma deve fare di più.

    Iannone 10: è il protagonista assoluto del week-end spagnolo, e ha dimostrato che pur avendo una moto inferiore, quando è in giornata non ce n’è per nessuno. Per compiere un ulteriore salto di qualità dovrebbe correrle tutte cosi ma intanto è l’unico portabandiera italiano che in questo momento può aspirare veramente al titolo. E noi glielo auguriamo.

  • MotoGP, Lorenzo trionfa a Barcellona. Stoner giù dal podio, Rossi 7°

    MotoGP, Lorenzo trionfa a Barcellona. Stoner giù dal podio, Rossi 7°

    Jorge Lorenzo si aggiudica il Gran Premio di Catalunya sul circuito amico di Barcellona, teatro del quinto appuntamento stagionale del Mondiale MotoGP. Il pilota maiorchino ha avuto la meglio dopo una lunga battaglia durata quasi tutta la gara sul connazionale Daniel Pedrosa, che dopo essersi sfogato all’inizio non ha retto il passo inarrivabile della Yamaha M1 che nel finale di gara ne aveva sicuramente di più rispetto alla Honda.

    Allo spagnolo infatti non è bastata una grande partenza che gli ha permesso nel giro di pochi metri di andare subito in testa alla corsa. La strategia del pilota della Honda, che come il suo compagno aveva montato una gomma dura al posteriore, non ha pagato come ci si aspettava, complice il brusco calo delle temperatura che nella mattinata aveva portato anche l’arrivo della pioggia con conseguente diminuzione della temperatura dell’asfalto di una decina di gradi, che a questi livelli porta ad una differenza come dal giorno alla notte, per cui Lorenzo, sempre pulito ed elegante alla sua guida, ha lasciato sfogare inizialmetnte il connazionale per poi piazzare la zampata vincente nel finale, a 5 giri dal termine, sfruttando un largo di Pedrosa a “La Caixa” e allungando grazie alla maggior freschezza delle gomme arrivando in solitaria al traguardo.

    Con la vittoria odierna Lorenzo conquista la terza vittoria stagionale, seconda consecutiva, scavalcando nel numero di vittorie il rivale più accreditato per la lotta al titolo Mondiale Casey Stoner fermo a quota due successi portando a quota 115 i punti nella classifica iridata allungando il vantaggio sull’australiano che ora è di 20 punti. Alle spalle di Lorenzo e Pedrosa, che hanno completato una doppietta tutta spagnola per la gioia del pubblico di casa, troviamo il primo degli italiani Andrea Dovizioso, bravo a rimanere freddo nel finale e a neutralizzare gli attacchi di Stoner che nelle ultime curve aveva cominciato a insidiare la sua terza posizione. Il forlivese dopo aver passato oltre metà gara in compagnia dei primi due ha poi perso terreno permettendo il recupero dell’australiano spinto da dietro anche da un arrembante Cal Crutchlow, aggressivo in ogni punto del circuito. Il pilota della Yamaha Monster riesce comunque facilmente a resistere e a portare a casa un importante ma soprattutto meritato terzo posto sul gradino più basso del podio.

    Jorge Lorenzo © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Per Stoner invece è la seconda gara consecutiva opaca dopo quella di Le Mans, in cui è arrivato l’annuncio del suo ritiro alle corse a fine stagione. L’australiano non è riuscito a sfruttare la pole position ottenuta nelle qualifiche di ieri, e nonostante non faccia trasparire nulla del suo stato d’animo è chiaro che non abbia più quella tranquillità e quella serenità che ad inizio stagione, ma soprattutto negli anni scorsi, gli permettevano di dominare indiscutibilmete. Ne è chiaro segnale l’esclusione dal podio che non avveniva da un anno abbondante, e cioè dal Gran Premio di Jerez del 3 aprile 2011 in cui venne speronato sotto la pioggia da Valentino Rossi alla prima curva dopo pochi giri. Anche per lui, come per Pedrosa, la scelta della gomma dura al posteriore non è stata la migliore soluzione per la gara e alla fine deve accontentarsi della quarta posizione nella morsa delle Yamaha Tech 3 di Dovizioso e Crutchlow, scioltosi nel finale.

    Sesta posizione per un ottimo Alvaro Bautista, che porta la Honda del team Gresini vicino alle prestazioni dei primi. Solita gara consistente quella dello spagnolo che con una moto leggermente inferiore rispetto alle HRC di Stoner e Pedrosa riesce a tenere dietro Valentino Rossi, primo tra i piloti Ducati e settimo al tragurado. Il massimo che si poteva fare in condizioni d’asciutto era arrivare alle spalle delle Honda e delle Yamaha, anche se la pioggia arrivata in mattinata, aveva dato speranza al pilota di Tavullia di poter ripetere la bella gara della settimana scorsa a Le Mans ma così non è stato. Si notano comunque segni di leggera ripresa che fanno ben sperare per il futuro.

    Alle spalle del Dottore la Honda LCR del campione del mondo della Moto2 Stefan Bradl, che precede di ben sette secondi un deludente Nicky Hayden, sempre più in difficoltà negli ultimi tempi. Lo statunitense precede di pochi secondi il connazionale della Yamaha Ben Spies, finalmente in condizione e competitivo come mai in questa stagione ma anche sfortunato ad inizio gara quando, nel tentativo di superare Pedrosa in prima posizione, arriva lungo e si stende toccando l’erbetta esterna del circuito. Il texano riesce comunque a risalire in sella e a compiere una bella rimonta che lo porta fino alla decima posizione a chiudere la top-ten.

    Chiudono invece il gruppetto dei prototipi le due Ducati di Hector Barbera e Karel Abraham, poi solo CRT con Aleix Espargaro ad aprire il gruppetto in 13esima posizione subito seguito da Michele Pirro in 14esima. 17esima posizione invece per Mattia Pasini mentre Danilo Petrucci chiude in 19esima e penultima posizione davanti al solo Ivan Silva. Ritirato l’acciaccato Colin Edwards, non nelle migliori condizioni dopo che rientrava  dall’infortunio alla clavicola del Gran Premio del Portogallo all’Estoril.