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  • Addio Nicky Hayden, il motorsport piange la sua scomparsa

    Addio Nicky Hayden, il motorsport piange la sua scomparsa

    La notizia che nessuno avrebbe mai voluto leggere è arrivata nel pomeriggio di oggi: Nicky Hayden non ce l’ha fatta.

    Ancora una volta un incidente in bici, come accaduto pochi giorni fa al campione di ciclismo Michele Scarponi 

    Il pilota americano, ricoverato da mercoledì scorso all’ospedale Bufalini di Cesena in gravissime condizioni dopo un incidente stradale mentre si allenava in bici, ha perso la sua lotta e si è dovuto arrendere alla morte.

    A comunicare il decesso di Hayden è stata proprio la Ausl Romagna nel tardo pomeriggio.

    Si era capito subito che la situazione era disperata, ogni bollettino confermava la gravità dei traumi riportati nell’impatto e la speranza andava a scemare giorno dopo giorno.

    Nicky Hayden ci lascia così a soli 35 anni.

    Kentucky Kid, questo il suo soprannome, era nato il 30 luglio 1981 ad Owensboro (nel Kentucky appunto) e si era da subito messo in luce nelle corse della Superbike americana.

    Nel 2003 il Team Honda Hrc decise di dare una moto a Nicky Hayden nel mondiale di MotoGp, come compagno di squadra di Valentino Rossi e, alla sua stagione di debutto, lo statunitense chiuse con un buon 5° posto mondiale. Nel 2004 con l’addio di Valentino dalla Honda, Nicky sembrava poter recitare ruolo da protagonista ma la stagione non fu delle migliori, solo 8° nel mondiale.

    Nel 2005 arrivò la prima vittoria, nell’amata Laguna Seca e nel 2006 Nicky riuscì nel capolavoro di conquistare il titolo mondiale allo sprint finale nell’ultima gara a Valencia, proprio ai danni di Rossi.

    Le stagioni successive, con il passaggio anche in Ducati, non furono certo piene di soddisfazioni per Hayden, anzi arrivarono un totale di soli 7 piazzamenti sul podio in 9 stagioni mondiali.

    Dal 2016 tornò alla Superbike dove in sella alla Honda chiuse il mondiale con un buon 5° posto.

    In questa stagione le cose non erano certo partite nel verso giusto, con un settimo posto come migliore risultato nel mondiale Superbike 2017, il tempo per recuperare poteva esserci ma purtroppo il destino ha deciso diversamente.

    Il mondo del Motorsport in questi giorni si era fatto vicino a Nicky Hayden con tanti messaggi d’affetto e d’incoraggiamento arrivati in particolar modo dai suoi ex colleghi impegnati nel Gp di Francia a Le Mans. 

    Toccanti erano state le parole di Valentino Rossi che dal suo profilo Facebook aveva ricordato i bei momenti passati prima da compagno di squadra e poi da rivale del pilota col numero 69.

    Gli appassionati di motori purtroppo oggi piangono ancora una volta, come successo in passato per Luis Salom, Jules Bianchi, Marco Simoncelli, Shoya Tomizawa e Daijiro Kato tanto per ricordare alcuni piloti che ci hanno lasciato prima di Kentucky Kid Nicky Hayden.

  • Marquez in pole al Sachsenring, Rossi 3°. Out Pedrosa e Lorenzo

    Marquez in pole al Sachsenring, Rossi 3°. Out Pedrosa e Lorenzo

    Marc Marquez ha ottenuto la pole position del Gran Premio di Germania sul tracciato del Sachsenring, ottava tappa del Motomondiale 2013. Il pilota spagnolo si è imposto nella Q2 grazie al miglior tempo di 1:21.311, tempo molto vicino al record della pista di Casey Stoner nella stagione 2008 in 1.:21.067, conquistando la terza pole stagionale e prendendosi il vantaggio di poter partire davanti a tutti nella gara di domani, in cui molto probabilmente sarà l’unico portabandiera del team Honda Hrc, visto il quasi certo forfait di Daniel Pedrosa.

    Marc Marquez
    Marc Marquez © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Il numero 26 della Honda ha infatti rimediato una piccola frattura alla clavicola a causa di una brutta caduta nelle libere della mattina e precauzionalmente sarà tenuto a riposo per riprendersi al meglio. Il condizionale è d’obbligo visto quanto accaduto due settimane fa con Jorge Lorenzo ad Assen, che dopo l’operazione per il medesimo problema ha deciso ugualmente di correre portando a casa una buona quinta posizione. Questa volta però il maiorchino non farà parte della battaglia poichè la caduta nelle libere del sabato gl ha procurato lo spostamento della placca in titanio posta come supporto alla clavicola stessa. Operato durante la qualifica sarà costretto a saltare questo e forse anche l’appuntamento a Laguna Seca in programma settimana prossima.

    Tornando alla classifica dei tempi alle spalle di Marquez troviamo Cal Crutchlow staccato di soli 123 millesimi e Valentino Rossi che è ritornato in prima fila dopo 3 anni, dal GP di Le Mans del 2010. Il pesarese, decisamente a suo agio sulla pista tedesca, da sempre una delle sue preferite, ha scherzato a fine qualifiche con il compagno di team, reo a suo dire di avergli preso la scia nel suo ultimo tentativo e rubato la seconda posizione. Il Dottore sarà comunque uno dei protagonisti nella gara di domani visto anche l’ottimo passo gara messo in mostra nelle libere.

    Quarto un ottimo Stefan Bradl, protagonista come ad Assen nella prima parte di qualifiche, passate stabilmente nelle posizioni di vertice. Una brutta caduta a fine turno ha rallentato il passo del tedesco padrone di casa che comunque potrà dire la sua nella gara di domani. Un vero e proprio capolavoro è stato invece quello di Aleix Espargaro, quinto al termine delle qualifiche. Il pilota spagnolo non è più una sorpresa visto che è da inizio anno che è costantemente il più veloce tra le Crt, e anche su una pista in cui storicamente non è la moto più potente a fare la differenza, ha dimostrato di poter dare fastidio a molte MotoGP, e il suo distacco a solo mezzo secondo ne è la dimostrazione.

    Una di queste è proprio la Ducati, sesta con Nicky Hayden che è risultato il migliore tra i piloti di Borgo Panigale sin dalle libere del venerdì. Naviga lontano invece Andrea Dovizioso che non è riuscito a fare meglio della nona posizione staccato di un secondo e due decimi. Tra le due Rosse troviamo la Yamaha di Bradley Smith e la Honda di Alvaro Bautista rispettivamente settimo e ottavo. Bene anche Claudio Corti e Danilo Petrucci che grazie ad un ottima Q1 sono riusciti a classificarsi con i piloti migliori chiudendo la classifica provvisoria in decima e 11esima posizione.

  • Pedrosa vince sotto la pioggia a Le Mans. Marquez rimonta, Rossi cade

    Pedrosa vince sotto la pioggia a Le Mans. Marquez rimonta, Rossi cade

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio di Francia, quarto appuntamento della stagione 2013 della MotoGP. Sul circuito di Le Mans lo spagnolo ha centrato il secondo successo stagionale bissando la vittoria di due settimane fa sul tracciato di casa a Jerez balzando in cima alla classifica del mondiale con 83 punti. Il pilota della Honda dopo un avvìo di campionato in sordina ha ottenuto il suo secondo successo consecutivo, primo tra i piloti di testa ad aver raggiunto questo traguardo che pur mancando tante gare al termine lo proietta decisamente tra i maggiori candidati alla vittoria finale, che sarebbe la prima della carriera.

    Daniel Pedrosa
    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari/Getty Images

    Sotto la pioggia battente “Camomillo” ha fatto decisamente la differenza interpretando al meglio le condizioni del tracciato che poco prima della partenza è stato reso bagnato da un breve temporale. Pioggia che tra l’altro ha regalato una gara davvero emozionante e ricca di sorpassi e colpi di scena, come quello che ha portato la Ducati di Andrea Dovizioso a giocarsi la vittoria per gran parte della corsa, con una GP12 che come al solito si è dimostrata efficacissima con condizioni di pista estreme, meno in condizioni miste poichè quando la pista ha cominciato ad asciugarsi la Rossa di Borgo Panigale ha cominciato ad accusare problemi di trazione e usura gomme che hanno portato il forlivese a chiudere la gara ai piedi del podio alle spalle di Cal Crutchlow e Marc Marquez. Sarebbe potuta andare meglio al Dovi, soprattutto se avesse continuato a piovere ma di certo il risultato di oggi gli darà una grande iniezione di fiducia per il prosieguo della stagione.

    Applausi anche per gli altri due piloti saliti sul podio, Crutchlow e Marquez. Il britannico merita una menzione particolare per aver corso una gara da infortunato, poichè la caduta nelle ultime libere del sabato gli ha procurato la frattura del piatto tibiale, ma a giudicare dai risultati sia in qualifica con pista asciutta che in gara con il bagnato nessuno ne avrebbe mai sospettato. Il risultato è stato reso ancora più importante dal fatto di aver tenuto alto il nome della Yamaha nel giorno in cui le due moto del team ufficiale hanno fatto decisamente flop, con Lorenzo settimo e Rossi 12esimo. Mentre lo spagnolo nonostante una partenza ad handicap che lo ha relegato a centro gruppo è riuscito ad esibirsi in una grande rimonta che lo ha portato dalla nona alla terza posizione finale. Il giovane rookie della Honda non aveva mai provato una  MotoGP su pista bagnata, ma ci ha messo davvero poco a trovare il ritmo giusto per andare più forte di tutti e alla fine i giudizi per la sua gara non possono che essere positivi, considerando anche il fatto che da inizio anno è stato l’unico pilota che è andato a podio in tutti i GP, non male per un ragazzo al primo anno nella top-class.

    Molto bravo è stato anche Nicky Hayden che ha portato la seconda Desmosedici a ridosso delle prime posizione, quinto proprio alle spalle del suo compagno di squadra e davanti alla Honda di Alvaro Bautista, mentre ritornando ai due piloti ufficiali di casa Yamaha la gara francese è stata nettamente da dimenticare. Jorge Lorenzo era stato il più veloce nel warm-up e anche la partenza aveva fatto sperare in una gara tra i protagonisti. Invece lo spagnolo ha perso lentamente di consistenza trovandosi in netta difficoltà tecnica con una M1 che oggi ne aveva decisamente meno della Honda. Decisamente più bruciante invece la gara di Valentino Rossi che a pochi giri dal termine si stava giocando il podio con Dovizioso salvo poi incappare in una brutta scivolata che gli ha fatto perdere la possibilità di agguantare il secondo podio stagionale dopo quello ottenuto in Qatar nella gara inaugurale. A differenza del maiorchino il Dottore deve mangiarsi le mani per aver gettato al vento da solo la possibilità di un buon risultato, oggi alla sua portata. Da segnalare anche la buona gara di Michele Pirro, ottavo, e quella di Andrea Iannone che ha chiuso proprio davanti a Rossi ma alle spalle di Bradley Smith e Stefan Bradl.

  • Lorenzo domina a Losail. rimonta show di Rossi, è 2°

    Lorenzo domina a Losail. rimonta show di Rossi, è 2°

    Tutto facile per Jorge Lorenzo. Il campione del mondo in carica dopo la pole ottenuta nelle qualifiche di ieri ha praticamente dominato la gara inaugurale della stagione sul circuito di Losail, primo appuntamento della stagione valevole per il Gran Premio del Qatar, mantenendo la testa della corsa sin dalla partenza per poi tenere un ritmo inarrivabile per gli avversari che gli ha permesso di arrivare in tutta tranquillità a tagliare il traguardo e festeggiare sotto la bandiera a scacchi assieme al suo team. Grande prova di forza quella del maiorchino che ha dimostrato alla concorrenza di essere ancora lui l’uomo da battere con una moto pressochè perfetta che per tutto il week-end ha viaggiato sui binari.

    Jorge Lorenzo
    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Alle spalle dello spagnolo, che ha fatto gara a sè, è stato vero spettacolo per la lotta al podio e per la seconda posizione che ha visto protagonisti uno straordinario Valentino Rossi e l’esordiente Marc Marquez. Il primo ha dimostrato una volta di più, se ancora ce ne fosse stato bisogno, tutto il suo talento che nonostante i due anni bui passati in Ducati non è stato minimamente scalfito, e di avere ancora la capacità di lottare per le posizioni di vertice. Strepitosa la sua rimonta dopo un errore alla fine del primo giro di gara che lo aveva relegato in ottava posizione nel tentativo di superare la sua ex Ducati in mano ora ad Andrea Dovizioso. Il pesarese è riuscito a recuperare al gruppetto tre secondi e mezzo nell’arco di otto giri scavalcando senza troppi patemi prima Cal Crutchlow e poi Pedrosa andando a giocarsi la seconda posizione con il campione del mondo della Moto 2 che ha pagato la poca esperienza alla prima gara nella classe regina nei confronti del nove volte campione del mondo.

    Risultato tanto sensazionale quanto insperato per la Yamaha che porta a casa la prima doppietta stagionale grazie alla conferma di Lorenzo e alla ritrovata competitività del campione di Tavullia su cui nessuno avrebbe scommesso alla sua gara di ritorno nel team giapponese. E invece il Dottore dopo delle prove libere esaltanti e delle qualifiche meno brillanti ha saputo risollevarsi girando da metà gara in poi ad un ritmo più elevato rispetto a quello del compagno di squadra che ha potuto girare per tutta la gara senza pressioni. Grande merito anche per il rookie di giornata Marquez che ha conquistato il suo primo podio alla sua prima gara in MotoGP regolando il compagno di squadra Dani Pedrosa che ha chiuso in quarta posizione a quasi tre secondi dal numero 93 della Honda. Lo spagnolo vice-campione del mondo dopo Stoner avrà a che fare con un altro osso duro nel proprio team, Marquez di sicuro ha tutte le qualità del campione e a lungo andare potrebbe rivelarsi una presenza ingombrante all’interno del box.

    Alle spalle dei primi quattro troviamo la Yamaha clienti di Crutchlow che ha provato a resistere al sorpasso di Rossi finendo lungo alla prima curva senza però compromettere la sua posizione chiudendo davanti alla Honda di Alvaro Bautista e alle 4 Ducati presenti nel Mondiale. La prima è quella di Andrea Dovizioso che ha battuto sul traguardo per soli sei decimi il compagno dimsquadra Nicky Hayden. Bene Andrea Iannone che ha vinto il duello in famiglia con l’altra Ducati clienti di Ben Spies che ha chiuso la top-ten. Poi solo Crt guidate dallo spagnolo Aleix Espargaro in 11esima posizione.

  • Pedrosa vince l’ultimo atto a Valencia. Lorenzo out e Rossi 10°

    Pedrosa vince l’ultimo atto a Valencia. Lorenzo out e Rossi 10°

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio della Comunità Valenciana, teatro del 18esimo appuntamento del mondiale che oggi ha chiuso il campionato della MotoGP. Sul circuito di Valencia il pilota della Honda ha centrato il suo settimo successo della stagione e ha così chiuso nel migliore dei modi la sua annata più positiva nella classe regina con la pole position e la vittoria nel GP di casa, nonostante la sconfitta nel Mondiale due settimane fa sul circuito di Phillip Island.

    L’ultimo appuntamento della stagione ha regalato grandi emozioni come poche volte in questa stagione, già da inizio gara, dichiarata bagnata dai commissari. Tutti i piloti hanno cosi optato per le gomme rain, tranne Jorge Lorenzo che ha deciso di montare sin dalla partenza la gomma da asciutto. Scelta poi copiata appena dopo il giro di ricognizione da Daniel Pedrosa, Nicky Hayden e Cal Crutchlow, che sono rientrati ai box per cambiare gomme quindi sono stati costretti a partire dalla pit-lane.

    All’inizio però la gomma slick non è sembrata essere efficace sul circuito reso umido dalla pioggia caduta in mattinata e il neo campione del mondo è stato infatti risucchiato a centro gruppo mentre ha sorpreso la partenza di Aleix Espargaro, ritrovatosi incredibilmente primo e con un secondo di vantaggio sugli avversari dopo appena un giro di gara. Anche la Ducati, che con condizioni di asfalto incerto si è sempre comportata bene, si è ritrovata all’inizio con due piloti nelle prime due posizioni, Hector Barbera secondo e Valentino Rossi terzo.

    Ma la prestazione della gomma da bagnato su un tracciato che ha cominciato via via ad asciugarsi è cominciata a scadere permettendo a Lorenzo di recuperare tutto il vantaggio perso a inizio gara e di ritrovarsi primo dopo soli quattro giri, mentre tutti gli altri che avevano montato gomma rain sono rientrati per il cambio moto. Gli unici ad aver tratto vantaggio da questa situazione sono stati Lorenzo, ritrovatosi primo con largo margine, Pedrosa che si è gettato all’inseguimento del connazionale e il duo formato da Crutchlow e Nakasuga mentre Hayden con pari pneumatici ha faticato a trovare il ritmo dei primi. In realtà in Ducati anche dopo il cambio gomme si è faticato a trovare un trend accettabile ed entrambi i piloti hanno continuato a girare su tempi come su pista bagnata e di fatto la gara del team di Borgo Panigale è finita lì, con Hayden caduto dopo pochi giri e Rossi che è stato doppiato dai primi piloti.

    Quindi il leit motiv della gara è stato il solito duello tra Lorenzo e Pedrosa, con il pilota della Honda capace di rimontare dall’ultima posizione fino a portarsi negli scarichi del maiorchino, ma le condizioni del circuito sono rimaste comunque molto difficili. Proprio per questo motivo i due padroni di casa sono stati portati all’errore, uno senza conseguenze da parte di Pedrosa che è arrivato lungo ad una curva perdendo un pò di contatto con il leader della classifica, l’altro invece fatale per Lorenzo, che nel tentativo di doppiare la Crt di Ellison è finito sull’umido ed è stato protagonista di una spettacolare quanto pericolosissima caduta che al giro numero 13 lo ha messo fuori gioco. Caduta che per fortuna non ha avuto conseguenze fisiche mentre la Yamaha giaceva li al suo fianco completamente distrutta. Stessa sorte del maiorchino anche per Stefan Bradl, caduto mentre era in lotta per la terza posizione con le Yamaha di Crutchlow e Nakasuga, mentre per Pedrosa si è trattato di gestire al meglio la gara fino alla fine pur con qualche brivido di troppo dovute alle condizioni insidiose del tracciato.

    E mentre la gara si era avviata cosi verso un epilogo che ormai sembrava consolidato ecco nel finale la sorpresa, con Crutchlow che ancora una volta ha buttato al vento una bella gara con una caduta nei giri finali che gli ha tolto la gioia del podio, sarebbe stato il secondo di questa stagione.  Così alle spalle di un imprendibile Pedrosa ha chiuso un grandissimo Nakasuga al suo primo podio in carriera davanti a Casey Stoner che ha dato il suo addio alle corse chiudendo al terzo posto superando negli ultimi giri Alvaro Bautista, quarto ai piedi del podio. Lo spagnolo del team Gresini, nonostante la beffa per aver perso il terzo posto, si è comunque preso la soddisfazione di aver chiuso il mondiale in quinta posizione, alle spalle dei magnifici quattro ma davanti a Valentino Rossi dal quale in questa ultima gara doveva difendere un vantaggio che ammontava a otto punti.

    Per il pesarese invece non c’è stata proprio gara se non per i primi quattro giri che avevano fatto sperare al team bolognese per un qualcosa di positivo, speranza che è andata via via spegnendosi con il passare dei giri. Un brutto epilogo che però dovrà essere dimenticato in fretta perchè già da mertedi inizierà una nuova avventura, il tanto desiderato

    Daniel Pedrosa © JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images

    , con i test che segneranno l’antipasto di quella che sarà la nuova stagione del Motomondiale. Stagione che si presenterà senza Casey Stoner, che ha salutato il mondo delle corse con il terzo posto.

    Tornando alla classifica dei tempi è da segnalare la gara di Michele Pirro, quinto davanti ad Andrea Dovizioso, che da martedi sarà in sella alla Ducati, e a Karel Abraham in settima posizione. Davanti a Rossi anche le altre due Crt di Danilo Petrucci e James Ellison, mentre Aleix Esparagaro che era partito a razzo nei primi giri della gara ha chiuso appena fuori dalla top-ten, in 11esima posizione ma ha vinto il suo piccolo Mondiale chiudendo come primo dei piloti Crt.

  • Pole e record per Pedrosa nel Gp di Valencia. Rossi 11°

    Pole e record per Pedrosa nel Gp di Valencia. Rossi 11°

    Ultima qualifica dell’anno nel segno di Daniel Pedrosa. Lo spagnolo ha infatti conquistato la pole position del Gran Premio della Comunità Valenciana, che domani calerà il sipario alla stagione 2012 del motomondiale, firmando il giro migliore in 1:30.844, tempo che oltre ad essere il migliore di sessione diventa anche il nuovo record della pista frantumando di circa due decimi quello precedente che apparteneva a Valentino Rossi e che resisteva dal 2006.

    Nonostante la sconfitta per aver perso il campionato proprio la gara scorsa a Phillip Island il pilota della Honda non si è perso d’animo e ha dato un chiaro segnale di forza proprio nella sua Valencia conquistando la sua quinta pole position stagionale, pole che mancava dal GP di Misano Adriatico, girando sotto il muro dell’1:31 e rifilando distacchi pesanti a tutti gli avversari. Primo dei quali è proprio Jorge Lorenzo, diventato campione per la seconda volta nella classe regina in Australia, che non è riuscito a tenere il passo del connazionale nonostante fino0 a pochi minuti dalla fine sembrava avere tute le carte in regola per portare a casa la prima posizione.

    La Yamahadel campione del mondo ha sofferto, almeno in qualifica, l’ultimo intermedio dove invece l’accelerazione della Honda ha fatto la differenza.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Particolare che però non è bastato a Casey Stoner che nonostante la sua solita guida aggressiva non è riuscito a regalare alla Honda la doppietta provvisoria. L’australiano, dominatore assoluto a Phillip Island, non ha nessuna intenzione di regalare la passerella al compagno di squadra, ci tiene a far bene nell’ultima gara della sua carriera ed è per questo uno dei maggiori candidati per la vittoria nonostante la caviglia sia ancora in disordine.

    In seconda fila troviamo le due Yamaha Tech 3 di Cal Crutchlow, in quarta posizione, e Andrea Dovizioso, sesto, divisi dall’ex campione del mondo della Moto 2 Stefan Bradl con la Honda del team Lcr. Il britannico è sembrato più a suo agio con il circuito spagnolo mentre il forlivese ha già la testa ai prossimi test in programma martedi in sella alla sua nuova moto, la Ducati.

    Alle spalle di Dovizioso troviamo la prima delle Ducati, quella di Nicky Hayden staccato di sette decimi dall’italiano e di un secondo e sei decimi dalla vetta. Lo statunitense è stato bravo a tenere dietro la Honda di Alvaro Bautista, che partirà in ottava posizione davanti al duo spagnolo formato da Hector Barbera e Aleix Espargaro.

    Il pilota della Art ha chiuso la classifica dei migliori deieci e si è preso la soddisfazione di tenersi alle spalle la Ducati di Valentino Rossi, in netta difficoltà sul tracciato spagnolo. Il pesarese, all’epilogo della sua deludente avventura in Ducati, partirà dalla quarta fila avendo ottenuto l’11esimo crono ma forse la sua testa è già proiettatata ai test di martedi nei quali risalirà in sella alla “sua” M1 per prepararsi al meglio alla sua stagione in Yamaha.

    Randy De Puniet ha chiuso 14esimo davanti alla Ducati di Karel

    Abraham mentre Nakasuga, sostituto dell’infortunato Ben Spies, partirà 16esimo alle spalle di Michele Pirro, migliore degli italiani con le Crt, e davanti a Danilo Petrucci, 17esimo. Claudio Corti proveniente dalla classe Moto 2 ha chiuso lla classifica in 22esima e ultima posizione.

  • Lorenzo Campione del Mondo, a Phillip Island vince Stoner

    Lorenzo Campione del Mondo, a Phillip Island vince Stoner

    Jorge Lorenzo fa festa: sul circuito australiano di Phillip Island lo spagnolo della Yamaha diventa Campione del Mondo con una gara d’anticipo piazzandosi al secondo posto dietro all’idolo di casa Casey Stoner, vincitore del Gran Premio di casa, dove vince puntualmente da 6 anni a questa parte nella classe regina, dominatore fin dall’inizio della gara dopo la caduta del leader Daniel Pedrosa, che ha permesso così a Lorenzo di gestire la propria gara al meglio portando in fondo al traguardo quella moto che lo ha conscarato per la seconda volta Campione del Mondo nella classe MotoGp.

    Gara subito in discesa per il maiorchino il quale beffa alla partenza Stoner per poi essere reinfilato da entrambe le Honda ufficiali con il connazionale Pedrosa a precedere l’australiano. Ma appena completato il primo giro ecco il colpo di scena: Pedrosa, forse con troppa foga, sbaglia la staccata e finisce a terra mostrando una fragilità evidente quando si trova sotto pressione e dicendo addio ad un possibile sogno iridato, semmai sia mai esistita la concreta possibilità di spuntarla su Lorenzo, sempre costante e al top della forma, il quale non ha corso particolari rischi negli ultimi gran premi, quasi sempre vinti dal rivale numero 26. Inizia così la gara solitaria di Casey Stoner, desideroso di affascinare per l’ultima volta il pubblico di casa con una guida al limite dell’umano, da stroppicciarsi gli occhi ad ogni suo passaggio, che sia in curva o in rettilineo. Tira come un forsennato il numero 1 australiano, quasi a voler rammentare allo spagnolo neo campione che con un Casey al top non sarebbe stata la stessa storia: a metà gara Stoner ha già lasciato un vuoto fra sè e Lorenzo, il quale decide saggamente di non rischiare perchè in fondo il suo rivale in classifica è fuori dai giochi, consapevole quindi di avere il titolo nelle mani e di non lasciarselo scappare per nessuna ragione al mondo.

    Jorge Lorenzo
    Jorge Lorenzo campione del mondo MotoGP © WILLIAM WEST/AFP/Getty Images

    Dietro di lui si intravede uno splendido Cal Crutchlow, autore di una stagione eccezzionale con la sua Yamaha Tech 3, mentre lo spettacolo si riversa su chi la spunta per la quarta posizione, per la quale lottano caparbiamente Bradl, Dovizioso e Bautista. Alla fine la spunterà Andrea Dovizioso, ma la scena è condivisa a metà tra il vincitore odierno Stoner e il vincitore del Mondiale Lorenzo, entrambi festanti nel parco chiuso, ognuno con sensazioni diverse, ma con stati d’animo accomunati da una gioia paricolare. Casey Stoner ci teneva a vincere davanti al proprio pubblico, per congedarsi al meglio dal suo pubblico dopo la notizia del ritiro alla fine della stagione motociclistica annunciato dallo stesso australiano all’inizio del campionato, che non ha lasciato indifferenti addetti ai lavori e fans. Nelle retrovie (ma è stato frequentemente il leit motiv di stagione) ritroviamo le Ducati di Rossi e Hayden, rispettivamente 7° e 8° dopo una gara opaca e anonima. Dietro di loro si sono piazzate la ART di Espargaro e De Puniet, mentre gli italiani Petrucci e Pirro si sono classificati in 13° e 14° posizione.

    Appuntamento con l’ultima gara della stagione in programma a Valencia l’11 Novembre, dove sicuramente ci saranno i festeggiamenti del pubblico di casa per l’idolo spagnolo neo Campione del Mondo.

    CLASSIFICA PILOTI – Lorenzo 350, Pedrosa 307, Stoner 238, Dovizioso 208, Bautista 165, Rossi 157, Crutchlow 151, Bradl 135, Hayden 122, Spies 88, Barbera 83, Espargaro 69, De Puniet 58, Abraham 50, Pirro 32, Ellison 28, Hernandez 28, Edwards 25, Petrucci 19, Rea 17, Pasini 13, Silva 12, Elias 10, Nakasuga 7, Rapp 2, Salom 1

    CLASSIFICA COSTRUTTORI – Honda 387, Yamaha 366, Ducati 183, Art Aprilia 93, Ftr 32, Ftr Kawasaki 29, Suter Bmw 25, Ioda Aprilia 19, Aprilia 2,

  • Stoner pole a Phillip Island davanti a Lorenzo e Pedrosa. Rossi 8°

    Stoner pole a Phillip Island davanti a Lorenzo e Pedrosa. Rossi 8°

    Casey Stoner ha conquistato la pole position del Gran Premio d’Australia sul circuito di Phillip Island, teatro del 17esimo e penultimo appuntamento del Mondiale. L’australiano ha fatto un altro mestiere rispetto alla concorrenza e dopo aver dominato tutti i turni di prove libere ha conquistato la sua sesta pole della carriera sul tracciato di casa, nonchè quinta della stagione e 39esima in carriera e ha tutta l’intenzione di portarsi a casa la vittoria, che sarebbe la sesta consecutiva, in quella che per lui sarà l’ultima apparizione sul “suo” circuito.

    Per il campione del mondo in carica anche un brivido ad inizio turno causato da una caduta alla curva 4 che ha fatto temere il peggio per la sua caviglia ancora malconcia, ma nonostante ciò il canguro australiano è riuscito a risalire in sella e spadroneggiare anche con la moto di riserva. Il giro che gli è valso la pole è stato di 1:29.623, e anche se gli altri si sono riavvicinati rispetto ai distacchi abissali delle prove libere, è stato l’unico pilota a girare costantemente sotto il muro del minuto e 30″.

    Casey Stoner © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Al secondo posto Jorge Lorenzo che pur avvicinandosi molto al pilota della Honda non è riuscito a scendere sotto il mezzo secondo di distacco, ma è riuscito nel suo intento di piazzarsi momentaneamente davanti al diretto rivale nella lotta al titolo iridato Daniel Pedrosa. Il maiorchino quì a Phillip Island ha la prima chance di laurearsi campione del mondo, ipotesi non impossibile visto che lo spagnolo della Honda si è dimostrato meno efficace rispetto alle ultime uscite con diversi problemi di set-up sella sua Rc213V. A complicare poi i piani di Pedrosa si è messa anche la pioggia, arrivata sul finire del turno, che non ha permesso allo spagnolo di migliorare il suo tempo che è rimasto inchiodato sul 1:30.575 a circa nove decimi di ritardo dal compagno di squadra, e questa volta per tenere accese le sue speranze iridate non gli basterà arrivare davanti a Lorenzo che si presenta al penultimo appuntamento della stagione con 23 punti di vantaggio sul connazionale su 50 disponibili fino al termine del campionato. Vedremo se Pedrosa, che non si potrà permettere una gara in difesa, avrà la forza di ribaltare i favori del pronostico ma l’impresa si preannuncia molto difficile a meno di clamorosi colpi di scena, che potranno accadere soprattutto se in gara dovesse venire a cadere la pioggia, che potrebbe cambiare le carte in tavola.

    Ad aprire la seconda fila troviamo la Yamaha clienti del team Tech e di Cal Crutchlow che però accusa oltre un secondo da Stoner e sarà affiancato da Stefan Bradl sulla Honda Lcr, vicinissomo al britannico e staccato di soli 35 millesimi, e dal compagno di squadra Andrea Dovizioso con la seconda Yamaha Monster, che non ha particolarmente brillato in queste qualifiche australiane.

    Settimo tempo invece per la Honda Gresini di Alvaro Bautista che aprirà la terza fila davanti alla prima delle Ducati, quella di Valentino Rossi che ha confermato gli standard delle prove libere e ha chiuso con due secondi pieni di distacco dalla vetta. Queste premesse sono tutt’altro che buone per il pesarese che dovrà sperare ancora una volta nell’arrivo della pioggia per poter disputare una gara all’altezza delle posizioni davanti visto che il potenziale della GP12 sull’asciutto è quasi pari a quelo della Crt. Stesso discorso per il compagno di team Nicky Hayden, in decima posizione a chiudere la top-ten che a conferma di ciò ha chiuso addirttura alle spalle di un condfermatissimo e ottimo Randy De Puniet, bravissimo a piazzarsi tra le due moto di Borgo Panigale con la sua Art Crt.

    Alle spalle dello statunitense la Ducati Cardion di Karel Abraham davanti ad Aleix Espargaro e Hector Barbera. Poi solo Crt con il primo degli italiani che è stato Michele Pirro in 14esima posizione davanti a Danilo Petrucci 15esimo. 18esima e penultima posizione per Roberto Rolfo.

  • Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Casey Stoner ha conquistato le prime libere del Gran Premio d’Australia, 19esimo e penultimo appuntamento del Mondiale MotoGP. Sul circuito di casa di Phillip Island l’australiano ha dettato subito legge firmando il miglior tempo in entrambe le sessioni di prove staccando il miglior crono nel secondo turno grazie all’incredibile tempo di 1:29.999.

    Il campione del mondo in carica ha dimostrato un feeling particolare con il “suo” circuito e mostrato un passo inavvicinabile per gli avversari che si sono limitati ad osservare le prestazioni del canguro australiano e a competere soltanto per la seconda posizione virtuale. Troppo forte infatti il ritmo del pilota della Honda che è stato non a caso l’unico pilota a scendere sotto il muro del minuto e trenta, anche se per un solo millesimo di secondo. Tutti gli altri hanno realizzato tempi sopra il minuto e trentuno, tranne Daniel Pedrosa che con la moto gemella di Stoner è riuscito a trovare il guizzo per piazzare un tempo sul 30 alto: il tempo dello spagnolo infatti è di 1:30.884 ma è di quasi nove decimi più alto di quello del compagno di squadra che sembra al momento inavvicinabile.

    Casey Stoner © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Terzo posto per Jorge Lorenzo che bracca da vicino, uno solo è infatti il decimo di distacco, il suo rivale nella rincorsa al titolo. Il maiorchino, che comunque sembra reggere il passo di Pedrosa, in vista della gara potrebbe avere un aiuto inaspettato, quello di Stoner, che pare abbia tutte le intenzioni di chiudere in bellezza la sua carriera sul circuito di casa togliendo così punti preziosi al compagno coinvolto nella lotta al titolo e consegnando in anticipo la corona iridata a Lorenzo, che a due gare dalla fine si trova con 23 punti di vantaggio sul connazionale.

    Alle spalle di Lorenzo troviamo le altre due Yamaha, quelle clienti, di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow che, a parte Stoner, hanno retto alla grande il ritmo dei primi e in gara potrebbero sicuramente scombussolare le posizioni davanti. Dietro i due “uomini in nero” troviamo due Honda, quella del team Gresini di Alvaro Bautista e quella Lcr di Stefan Bradl staccati rispettivamente di 1″ e 6 e 1″ e 7 decimi dalla vetta ma abbastanza in linea con i tempi dei primi.

    Valentino Rossi naviga in terza fila e non è andato oltre l’ottava posizione. Il pesarese è il primo dei piloti Ducati ma è anche il primo degli inseguitori con due secondi di distacco da Stoner. Alle sue spalle la seconda GP12 di Nicky Hayden che ha invertito con il comapgno le posizioni del primo turno e ha chiuso la terza fila virtuale in nona posizione.

    Buona prova di Randy De Puniet che con la Crt è stato bravo ad inserirsi tra le due Ducati ufficiali di Hector Barbera e Karel Abraham. Il primo degli italiani con le Crt è Michele Pirro in 14esima posizione alle spalle di Colin Edwards ma davanti ad Aleix Espargaro. 16esimo Danilo Petrucci mentre Roberto Rolfo ha chiuso i9n 19esima e ulrima posizione ed è statoprotagonista anche di una brutta caduta durante il turno di prove fortunatamente senza conseguenze fisiche.

    Sarà assente invece la Yamaha di Ben Spies che ha rimediato un infortunio alla spalla nella caduta del Gran Premio della Malesia lo scorso week-end e che per precauzione non prenderà parte alla gara.

  • Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepang, terzultimo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda, anche oggi in uno stato di forma strepitoso, è andato a vincere la sua terza gara consecutiva, sesta della stagione, riaprendo di fatto i giochi per il mondiale portando a 23 i punti, su 50 disponibili a due gare dalla fine, che lo dividono dal leader della classifica Jorge Lorenzo, secondo e mai cosi in difficoltà come oggi.

    Lo spagnolo è stato il miglior interprete delle difficili condizioni del tracciato malese, sul quale è venuta a cadere la pioggia poco prima della partenza portando i commissari a dichiarare la gara bagnata. Tutti quindi sono partiti con gomme da bagnato ma il leight-motive della gara non è cambiato rispetto alle ultime uscite, con Lorenzo e Pedrosa davanti a fare gara solitaria e tutti gli altri dietro racchiusi in un gruppetto molto compatto capitanato da Casey Stoner.

    Il maiorchino ha cercato di replicare la gara di Motegi abbozzando un tentativo di allungo nei primi giri della gara cercando di sfruttare la migliore efficacia della gomma da bagnato morbida rispetto a quella dura dell’avversario, ma Pedrosa ha tenuto il passo e dopo aver studiato l’avversario per un paio di giri ha portato l’attacco decisivo esattamente a metà gara, a 10 giri dalla fine, superando il connazionale all’ultima curva prima del traguardo sferrando una grande staccata, violenta come se fosse stato sull’asciutto. Nel giro di poche curve lo spagnolo ha cominciato ad allungare e a prendere un margine importante sul rivale che si è ritrovato in difficoltà con la gomma quasi arrivata alla frutta e l’asfalto che intanto andava sempre di più bagnandosi per il progressivo aumentare della pioggia.

    E a 7 giri dal termine infatti è proprio Lorenzo, tra l’altro unico pilota a farlo, a richiamare l’attenzione dei commissari di gara giapponesi per sospendere la gara alzando il braccio destro in segno che la pista stava diventando impraticabile. Reclamo che è stato accolto al 13esimo passaggio, lasciando qualche disappunto nel team della Honda Hrc visto che Stoner stava guadagnando sempre più terreno nei confronti del pilota della Yamaha con la possibilità di superarlo e dare una mano al compagno di squadra che avrebbe guadagnato 4 punti in più su Lorenzo in chiave iridata.

    Daniel Pedrosa © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images

    Si è atteso poi qualche minuto un miglioramento delle condizioni metereologiche per far riprendere la gara, miglioramento che non c’è stato perchè la pioggia e il vento sono aumentati inducendo i commissari a dichiarare chiusa la gara che comunque ha assegnato tutti i punti ai piloti essendo stati svolti i giri necessari. La classifica finale dunque ha proclamato ancora una volta Pedrosa vincitore, Lorenzo in seconda posizione che salva una gara che si stava mettendo male e protegge la testa della classifica, e Stoner terzo, che ritrova il podio a distanza di qualche mese, mancava infatti dal Gran Premio degli Stati Uniti a Laguna Seca.

    Appena fuori dal podio le Ducati, con Nicky Hayden quarto e Valentino Rossi in quinta posizione. Gara accorta e ragionata per lo statunitense che ha saputo sfruttare gli errori degli avversari per chiudere alle spalle dei migliori tre, mentre per il pesarese è stata una gara tutta d’attacco sin dalla partenza che però lo ha portato a commettere un brutto errore al nono giro mentre si trovava alle spalle di Andrea Dovizioso in quinta posizione, che lo ha relegato nono alle spalle del gruppetto composto da Cal Crutchlow, Ben Spies, Stefan Bradl e Alvaro Bautista. Il Dottore è poi riuscito a recuperare anche grazie alle cadute che in successione hanno colpito prima Spies, che ha riportato conseguenze fisiche ad una clavicola, e poi Dovizioso, Bradl e Crutchlow, tutti traditi dall’asfalto bagnato, ma c’è da dire che oggi la Ducati aveva davvero un buon passo, almeno al pari con quello di Stoner e Dovizioso. Alle spalle di Rossi troviamo il trio spagnolo composto da Bautista a 17 secondi dalla vetta mentre molto più staccati troviamo Hector Barbera e Aleix Espargaro con la prima delle Crt. Nelle ultime due posizioni gli italiani Danilo Petrucci e Michele Pirro

    Giornata nera per la Yamaha che di 4 moto in pista ha visto terminare la gara soltanto quella di Lorenzo che comunque qualche minuto prima dell’interruzione della gara è riuscito a tenere miracolosamente in piedi la sua M1 che stava lentamente scivolando a terra sull’asfalto bagnato, rischiando di perdere il vantaggio su Pedrosa e di compromettere il cammino nel Mondiale.

    Mondiale che riprenderà domenica prossima, ancora alle prime luci dell’alba quì in Italia, perchè si correrà in Australia sul circuito di Phillipe Island, teatro del penultimo appuntamento della stagione. La sfida sarà ancora tra i due pretendenti al titolo Lorenzo e Pedrosa ma occhio a Stoner che sul circuito di casa potrebbe essere la variabile impazzita che farà da arbitro al campionato.