Torna in campo il Brasile e questa volta sbagliare la partita potrebbe costare, caro, carissimo. La parità assoluta delle 4 suqadre del girone B aumenta l’incertezza aumentando le attese del match diu questa sera tra i verdeoro e il Paraguay che alla vigilia della Coppa America era designata come la partita per il primato piuttosto che per la spicciola qualificazione.
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Brasile-Paraguay, Menezes silura Robinho. Le probabili formazioni
Nonostante il passo falso contro il Venezuela in casa Brasile regna l’entusiasmo e l’ottimismo segno che il pari è stato metabolizzato e nell’organico a disposizione di Menezes si è capito che bisogna puntare più al concreto. Rispetto all’undici della partita d’esordio dovrebbe solo un cambio con Robinho in panchina per “punizione” e scelta tecnica. Il rossonero è accusato in patria di esser troppo precipitoso in zona gol sbagliando, come succede in rossonero, gol facilissimi. C’è da dire però che Menezes potrebbe preferirgli Elano per dar maggior copertura e qualità al centrocampo che con Lucas e Ramires eccelle in fase di interdizione mentre lascia desiderare in quella di impostazione. Il Paraguay in virtù della buona tradizione contro il Brasile arriva al match fiducioso, Martino dovrebbe sostituire con Vera l’infortunato Barreto mentre c’è qualche dubbio sul modulo da adottare in difesa se con una difesa a tre o a quattro. La stretagia è comunque chiara: asfissiare il gioco carioca e affidarsi alle ripartenze. Si gioca alle 21 diretta Sky Sport. PROBABILI FORMAZIONI Brasile (4-3-1-2): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, Lucio, Andrè Santos; Ramires, Lucas, Elano; Ganso; Pato, Neymar. Ct. Menezes. Paraguay (4-4-2): Villar; Piris, Da Silva, Veron, Torres; Vera, Riveros, Ortigoza, Estigarribia; Barrios, Santa Cruz. Ct. Martino.© Getty Images -
Neymar al Real, ma quando?
Neymar giocherà nel Real Madrid. L’annuncio lo da il procuratore del giocatore Wagner Ribeiro che rivela pubblicamente l’accordo raggiunto con le merengues ma lo stesso non ha dato certezza sulla data del trasferimento della stella brasiliana che ha appena compiuto 19 anni a Madrid: “Per la questione economica c’è già l’accordo con la società madridista, non è stata chiusa la trattativa solo perché devo sentire Neymar” le parole dell’agente.
Infatti Neymar avrebbe sì scelto il Real come sua prossima destinazione preferendolo al Barcellona, che negli ultimi giorni aveva provato ad inserirsi nella trattativa, ma ha anche espresso il desiderio di poter giocare il Mondiale per Club con il Santos quest’inverno quando si troverà davanti proprio i campioni d’Europa in carica blaugrana: “Neymar ora è concentrato sulla Coppa America dove vuole battere Messi e l’Argentina, l’altro sogno sarebbe quello di giocare a dicembre il mondiale per club col Santos. Dopodiché niente ostacolerà il suo trasferimento a Madrid“. Nè Aguero e nè Tevez quindi. Il Real Madrid ha avuto sempre come obiettivo numero uno l’erede di Pelè per il quale Florentino Perez ha sguinsagliato in Brasile e Argentina tutti i suoi uomini mercato migliori con il desiderio di vederlo vestire la camiseta blanca. Le merengues quindi pagheranno la clausola rescissoria del forte attaccante della Selecao di 45 milioni di euro – il prestito di tale cifra che Perez ha chiesto e ottenuto la settimana scorsa da un istituto bancario serviva per Neymar e non per pagare la clausola di Aguero – e offriranno al brasiliano la bellezza di 7.5 milioni di euro all’anno per le prossime 6 stagioni. L’unico nodo da sciogliere è se il Real riuscirà a portarlo in Europa già in questa quest’estate oppure prevarrà la volontà del giocatore di arrivare a gennaio.© ANTONIO SCORZA/AFP/Getty Images -
Neymar insultato da Farias. Video
La Coppa America 2011 è appena iniziata, ma il clima in campo e fuori è già rovente e teso, alimentato ancor di più dai risultati del campo e dalle rivalità fra Nazionali dall’animo latino e, per questo, facilemente infiammabile. Al termine del primo tempo del match fra Brasile e Venezuela, poi terminato con un deludente 0 a 0, soprattutto per la Nazionale Verdeoro gli animi si sono surriscaldati per uno screzio fra il tecnico Venezuelano, Farias, ed il giovane campione brasiliano del Santos, Neymar.
Il tecnico, infatti, avrebbe coperto di insulti il giovane brasiliano, colpevole di aver continuato un’azione pericolosa in zona gol, intorno al minuto 44 del primo tempo, con un giocatore venezuelano, Fedor, a terra. Farias, poi, a fine partita si è giustificato degli insulti rivolti a Neymar motivandoli come uno scatto di rabbia dovuto alla percezione dell’ ingiustizia nei confronti della sua squadra, se il Brasile avesse segnato in quella circostanza, con un giocatore avversario in terra. Agli insulti, si è poi aggiunto anche il tecnico brasiliano Menezes, ed è nata una discussione all’interno del tunnel che conduce agli spogliatoi, con qualche spintone del cittì Brasiliano all’indirizzo del tecnico Venezuelano, ma Neymar ha dichiarato di “non aver capito nulla” di ciò che gli veniva rivolto. Il nervosismo, poi, si è ripercosso sul campo, con qualche fallo di troppo e nervosismo latente, anche a causa dell’atteggiamento ultra difensivo del Venezuela, che irretisce tutte le velleità offensive della Selecao. [jwplayer config=”30s” mediaid=”85969″]Neymar | © PABLO PORCIUNCULA/AFP/Getty Images -
Stecca il Brasile, pari senza reti contro il Venezuela
Dopo il flop dell’Argentina e le fatiche della Colombia c’era tantissima attesa nel vedere all’opera la corazzata Brasile, i verdeoro però sono stati costretti al pari da una ordinata e coriacea Venezuela. Menezes schiera i quattro delle meraviglie con RObinho e Ganso chiamati ad ispirare Pato e Neymar, in difesa c’è Lucio mentre Maicon parte dalla panchina.
La partenza del Brasile è veementa, pressing e grandi verticalizzazioni lasciano presagire alla goleada e l’atteggiamento poco rinunciatario del Venezuela non fa che confermare le attese. Dopo appena tre minuti è Pato ad avere una ghiotta occasione su assist di Neymar, poi è il turno dello stesso attaccante del Santos. Alla mezzora una bellissima azione finalizzata da Dani Alves per Pato si conclude sulla traversa. L’occasione più ghiotta è sui piedi di Robinho, il rossonero, servito da Neymar sbaglia un gol clamoroso confermano la sua scarsa vena sotto porta. Con il passare dei minuti però il Venezuela inizia a credere alle possibilità di centrare l’impresa con la difesa capace di chiudere ogni varco e raddoppiare su Pato e Neymar asfissiando le bocche di fuoco. Anche nella ripresa qualche buona e sporadica occasione per i verdeoro ma al 90′ è il Venezuela a festeggiare. C’era curiosità nel vedere all’opera i gioielli del Santos inseguiti da mezza Europa, insufficiente la prova di Ganso apparsa lento e macchinoso al pari di quella di Ramires e Robinho. Nel vedere il Brasile si ha la sensazione che Menezes non è ancora riuscito a trovare il playmaker basso in grado di orchestrare l’azione.Neymar e Cichero | © Antonio Scorza/Getty Images -
Brasile-Venezuela probabili formazioni
Dopo le due partite che hanno viste impegnate le squadre del girone A, tra cui la deludente Argentina padrona di casa. Stasera alle 21.00, ora
italiana, toccherà ai fenomeni del Brasile, che saranno impegnati nel match non proibitivo contro il Venezuela del talentino Orozco. La formazione che il tecnico Mano Menezes dovrebbe essere quella tipo, il classico 4-3-3, con l’interista Julio Cesar in porta, difesa a quattro che prevede Dani Alves sulla destra, con Maicon relegato in panchina, la coppia centrale contrariamente a quanto pronosticato in precedenza, sarà composta da Thiago Silva e Lucio, che pare aver vinto il ballottaggio con David Luiz, a sinistra agirà André Santos. Il terzetto di centrocampo vedrà all’opera il talento purissimo di Lucas del Sao Paolo, affiancato da Ramires ed Elano, fresco vincitore della coppa Libertadores con il suo Santos, così come uno dei tre tenori dell’attacco Carioca, Neymar, patrimonio della squadra che fu di Pelè e desiderio non troppo segreto di quasi tutta la nobiltà calcistica europea. Il talentino molto atteso sarà affiancato da un duo che in Italia conosciamo molto bene, ovvero sia Pato e Robinho, che dopo essere stati protagonisti con il Milan, vogliono continuare la loro annata magica con la conquista di un trofeo internazionale. Il Papero rossonero specialmente è chiamato a dare risposte positive dopo gli elogi che il suo Ct gli ha riservato, paragonandolo alla vigilia di questa manifestazione addirittura al Fenomeno Ronaldo. Brasile (4-3-3): Julio Cesar; Daniel Alves, Thiago Silva, Lucio, André Santos; Lucas Leiva, Ramires, Elano; Pato, Robinho, Neymar. In casa vinotinta, il tecnico Farias dal canto suo cercherà di arginare la corazzata verdeoro affidandosi all’estro del suo giocatore più rappresentativo, Yohandry Orozco, già acquistato dal Wolfsburg, il giovane attaccante sarà chiamato ad un compito di certo non facile. Modulo più coperto quello venezuelano, che prevede, a protezione del portiere Reny Vega, una linea difensiva con quattro uomini in linea che verosimilmente dovrebbero essere i terzini Rosales e Alexander Gonzalez, a tamponare al centro ( o quantomeno a provarci) gli attacchi brasiliani sarà la coppia centrale formata da Gabriel Cichero E Grenddy Perozo. In mediana, invece, Lucena e Arango sugli esterni dovranno spingere e accompagnare molto la manovra del già citato Orozco e del puntero Maldonado, mentre al centro a copertura dei “quattro” d’attacco giostreranno Tomas Rincon e Luis Manuel Seijas, un nome quest’ultimo da ricordare, perchè potrebbe essere tra i protagonisti non attesi di questa edizione della Coppa America. Venezuela (4-4-1-1): Reny Vega; Roberto Rosales, Gabriel Cichero, Grenddy Perozo, Alexander González; Franklin Lucena, Tomás Rincón, Luis Manuel Seijas, Juan Arango; Yohandry Orozco; Giancarlo Maldonado. Speciale Coppa America 2011Pato | © JUAN MABROMATA/AFP/Getty Images -
Neymar non si tocca, il governo brasiliano a sostegno del Santos
Può un paese investire su un giocatore? Stando alle indiscrezioni provenienti dal Brasile, il governo del paese insieme ad un altro imprecisato numero di aziende avrebbe proposto una forma di accordo al Santos per finanziare l’ingaggio di Neymar riuscendo dunque a resistere al richiamo dell’Europa.
Sull’ultimo talento nato dalla florida scuola brasiliana si è presto scatenata un asta con il Real Madrid che sembrava vicino a vincerla grazie ad un offerta astronomica, superiore ai 40 milioni di euro. Il Santos, però, fresco di Libertadores vorrebbe tenere i suoi giovani talenti (Neymar, Ganso e Danilo) per presentarsi al meglio all’appuntamento di dicembre con il Mondiale per Club in una finale che si preannuncia entusiasmante contro il Barcellona di Messi e Guardiola. La nuova idea del governo brasiliano è quella di finanziare l’ingaggio di Neymar (500 mila euro al mese) e usarlo come uomo immagine nella promozione di un non ancora precisato spot pro Brasile. E’ una soluzione fattibile?© Antonio Scorza/Getty Images -
Neymar incedibile, Real Madrid gelato
E appena cominciata la lunga telenovela riguardante il trasferimento di Neymar con il presentimento che la vicenda ci accompagnerà per tutta l’estate. L’astro nascente del calcio brasiliano sul quale si sono mosse tutte le big d’Europa ma che solo in 5, come ha fatto sapere il presidente del Santos, hanno dato la disponibilità a pagare la clausola rescissoria fissata a 45 milioni di euro non verrà ceduto in questa finestra di mercato.
Lo rende noto lo stesso numero uno del club paulista Luis Alvaro de Oliveira Ribeiro due giorni dopo aver detto l’esatto contrario “Vorrei trattenere Neymar ma c’è una clausola nel suo contratto che 5 club europei, di cui non posso fare i nomi, si sono già offerti di pagare. Ora sta al giocatore scegliere la destinazione” affidandosi ad un comunicato apparso sul sito della società: “Neymar non è trattabile, per ragioni tecniche, di mercato e di attaccamento. Il Santos rifiuterà tutte le offerte per Neymar e cercherà di tenerlo per molti anni ancora“. Una doccia gelata questa per il Real Madrid che aveva trovato già l’accordo ottenendo il placet del forte attaccante 18enne a trsferirsi nella capitale spagnola e diventare la nuova stella delle merengues. Chisà come la prenderà Neymar che aveva già espresso il suo desiderio di giocare a Madrid. Probabile a questo punto che i due club trovino un compromesso e Mourinho, pur di mettere le mani sull’erede di Pelè, acconsenta di lasciarlo al Santos fino al Mondiale per Club per poi acquistarlo a tutti gli effetti durante il mercato di gennaio. Questo non è solo che il primo capitolo di una lunga storia.© JUAN MABROMATA/AFP/Getty Images -
Brasile sale la febbre dei ’90. I convocati
Se l’Argentina, padrona di casa ed eterna rivale è costretta a vincere per sfruttare al meglio il fattore casalingo, il Brasile per sua indole e natura è costretto a vincere sempre e comunque, e non c’è competizione internazionale che non si rispetti che non lo vede partire come favorito per il titolo finale, d’altronde è la storia a parlare, 5 mondiali vinti, 8 Coppa America (4 delle ultime 5 edizioni) e 3 Confederation Cup.
Insomma si dice Brasile ma si legge Calcio, con la C maiuscola. La rosa che si presenta ai blocchi di partenza di questa manifestazione è ricca di talenti purissimi, come sempre del resto, ma che ha in Pato, Neymar, Lucas e Ganso i suoi interpreti più eccellenti, la cosiddetta geraçao noventa. Se del Papero rossonero sappiamo quasi tutto e abbiamo ammirato le sue gesta vedendolo giocare nel nostro campionato, insieme ad altri fenomeni che fanno parte della lista di Mano Menezes, vedi Thiago Silva, Robinho, Maicon, Lucio e Julio Cesar, degli altri 3 abbiamo imparato a conoscere vita e miracoli, calcistici s’intende, nella stagione appena trascorsa. Neymar e Ganso gioiellini del Santos, fresco vincitore della Libertadores e desiderio non tanto nascosto di quasi tutte le grandi d’Europa, il primo predestinato e quanto di più vicino a Ronaldo è stato espresso dalla fucina carioca, il secondo condizionato da un infortunio muscolare patito ad inizio maggio dovrebbe comunque essere tra i protagonisti dei verdeoro. Per quanto riguarda Lucas, invece, il Sao Paulo squadra di appartenenza lo ho blindato con una clausola rescissoria vertiginosa ma c’è da star certi che presto vedremo il centrocampista calcare qualche stadio di prestigio del vecchio continente. Alle spalle di questa generazione di possibili fenomeni, giostrerà qualche “anziano” veterano come Robinho, rinato all’ombra della Madunina, Thiago Silva e David Luiz probabilmente la coppia di centrali più forti in circolazione e Dani Alves che ha ormai scalzato Maicon, mica uno qualsiasi, dalle gerarchie dei titolari. Paradossalmente il meno esperto in campo internazionale è proprio il mister Mano Menezes che dovrà dimostrare al popolo verdeoro che sa vincere e che la sua squadra sarà pronta per il vero appuntamento atteso dalla torçida carioca, ovvero il Mondiale casalingo del 2014. Il modulo che adotterà il selezionatore sarà sicuramente il 4-2-3-1, con il pacchetto difensivo formato da Julio Cesar tra i pali, Dani Alves e Andrè Santos a spingere sulle fasce e come detto il milanista Silva e il blues Luiz a fare da muro centrale, con Lucio pronto a subentrare. Lo scudo centrale dovrebbe essere formato da Lucas e da un altro blue Ramires, con il terzetto delle meraviglie Neymar, Ganso e Robinho ad agire alle spalle del papero Pato. Che dire, gli ingredienti ci sono tutti. E allora Samba….© IAN KINGTON/AFP/Getty Images I CONVOCATI
N Portieri Club 1 JULIO CESAR INTER 12 VICTOR GREMIO 23 JEFFERSON BOTAFOGO N Difensori Club 2 DANI ALVES BARCELLONA 3 LUCIO INTER 4 THIAGO SILVA MILAN 6 Andrè SANTOS FENERBAHCE 13 MAICON INTER 14 LUISAO BENFICA 15 DAVID LUIZ CHELSEA 16 ADRIANO BARCELLONA N Centrocampisti Club 5 LUCAS L. LIVERPOOL 8 RAMIRES CHELSEA 10 GANSO SANTOS 17 SANDRO TOTTNEHAM 18 ELIAS ATLETICO MADRID 19 ELANO SANTOS 20 JADSON SHAKHTAR DONETSK 21 LUCAS R. SAN PAOLO N Attaccanti Club 7 ROBINHO MILAN 9 Alexandre PATO MILAN 11 NEYMAR SANTOS 22 FRED FLUMINENSE C.T. Mano MENEZES .
Probabile Formazione (4-2-3-1) 1 JULIO CESAR 2 DANI ALVES 4 THIAGO SILVA 15 DAVID LUIZ 6 SANTOS 8 RAMIRES 7 LUCAS 11 NEYMAR 10 GANSO 7 ROBINHO 9 PATO SPECIALE COPPA AMERICA 2011: NEWS, CALENDARIO, PROGRAMMA, CURIOSITA’
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Copa America, inizia lo spettacolo
Mancano solo pochi giorni al via della 43ma edizione della Copa America, il più antico torneo continentale per squadre nazionali. Dodici le squadre ai blocchi di partenza, le 10 fisse che fanno parte della CONMEBOL, la UEFA sudamericana, e le due invitate che quest’anno sono: la Costa Rica, in sostituzione del Giappone fresco vincitore della Coppa d’Asia, ma che ha dovuto rinunciare per la sventura che l’ha colpito l’11 marzo 2011, e il Messico. La competizione continentale seguirà il solito regolamento adottato dal 1993, 3 gironi da 4 squadre che vedranno qualificate alla fase ad eliminazione diretta le prime due, più le migliori terze.
Quest’anno toccherà all’Argentina ospitare la Copa e i padroni di casa, vogliono più che mai vincere un trofeo che manca dalla loro bacheca dal lontano 1993, le ultime due edizioni hanno visto la Selecciòn arrivare in finale e perdere in entrambe le occasioni con gli odiati rivali brasiliani, che si sono imposti per ben 4 volte nelle ultime 5 disputate. Come detto la Coppa America è la più antica manifestazione per rappresentative nazionali, le sue radici sono agli albori del secolo scorso e una controversia fa risalire la prima edizione al 1910, anche se la Conmebol non la reputa quella ufficiale e fissa la data d’inizio del torneo al 1916. Quando in concomitanza del centenario della loro indipendenza, gli argentini invitarono i 4 paesi confinanti, Brasile, Cile e Uruguay, per giocare un torneo internazionale, dando così i natali al Campeonato Sudamericano de Selecciones. La prima edizione se l’aggiudicò l’Uruguay che fino a metà del secolo rappresentava l’esponente di maggior spicco del calcio sudamericano, a confermarlo oltre alle 8 vittorie in Copa, anche i due mondiali vinti nel 1930 e nel 1950. Le prime 10 edizioni del Campeonato, hanno visto sfidarsi tra loro solo 5 squadre, oltre alle 4 già citate della prima edizione, si aggiunse nel 1921 il Paraguay che sostituì in quell’occasione il rinunciatario Cile, successivamente il numero delle partecipanti venne ampliato a 5. Nel 1927 fu la prima volta che si giocò fuori dai confini del quadrilatero delle squadre fondatrici del torneo, fu, infatti, il Perù ad ospitare la manifestazione che in quell’anno vide il trionfo dell’Argentina, che sollevò la coppa per la terza volta nella sua storia. Dopo una sospensione di 6 anni, la Copa tornò nel ’35 sempre in Perù, un’edizione storica perchè sancisce la prima sostituzione della sua storia, altre novità si hanno anche nell’edizione successiva con la prima espulsione, la prima partita in notturna e il maggior numero di partecipanti al torneo (6). Se per anni le vittorie furono divise tra Argentina, Uruguay e Brasile, il 1939 sancì la vittoria del Perù di Lolo Fernandenz, idolo locale, anche se c’è da dire che i padroni di casa furono favoriti anche dal forfait delle due potenze Argentina e Brasile. I partecipanti arrivarono ad essere 7, nell’edizione del 1942 in Uruguay, che confermando i pronostici che lo vedevano sempre vincitore in casa, si aggiudicò la sua ottava coppa. Nel 1947 il Campeonato viene allargato ad 8 squadre e debutta in Ecuador, senza però il Brasile, questa edizione vede ancora il terzo trionfo di fila dell’Argentina, in cui comincia a brillare la stella dell’allora 22enne Alfredo Di Stefano. Il 1953 è l’anno del Paraguay che si aggiudica la Copa per la prima volta nella sua storia, anche grazie alle prestazione di un nome che diventerà noto in Italia quello di Heriberto Herrera (Hh2) futuro allenatore della Juve. Il ’57 è l’anno della 25ma edizione, quella che si disputa per la quinta volta in Perù e che vede il trionfo del calcio-tango del trio degli angeli dalla faccia sporca Maschio-Sivori-Angelillo. L’edizione successiva è ancora albiceleste, neanche i campeao di Svezia ’58, guidati da ‘O Rei Pelè, riescono a fermare gli argentini che conquistano in casa la 12ma Copa della loro storia. Nelle 4 edizioni che vanno dal 1967 al 1983 non vi sarà una sede fissa e cambierà anche la formula del torneo, non più un girone all’italiana, sostituito da una fase preliminare con partite di andata e ritorno. L’edizione del 1975 vede per la prima volta la partecipazione di tutte e dieci le nazioni della Conmebol e vedrà il trionfo del Perù. Nel 1979, invece, sono tanti i nomi importanti presenti alla manifestazione, il Brasile schiera tra le sue fila Zico, Socrates e Falcao, mentre l’Argentina, fresca campione del Mondo in Messico, comincia a fare la conoscenza di un giocatore destinato a diventare leggenda, Diego Armando Maradona. Nel 1987 si ritorna alla sede fissa e s’introduce la presenza obbligatoria dei dieci membri della Conmebol, a trionfare sarà ancora l’Uruguay, 13° titolo continentale, che supererà in finale il sorprendente Cile di quell’anno. La federazione brasiliana ottiene di poter organizzare l’edizione del 1989, in occasione del suo 75° anniversario e le aspettative dei tifosi verdeoro non vengono deluse, i carioca tornano al successo dopo 40 anni di digiuno. Il torneo del 1991 è quello che vede brillare la stella di Gabriel Omar Batistuta capocannoniere con 6 reti e trascinatore dell’imbattuta squadra argentina campione per la 13ma volta. La 36ma edizione, quella di Ecuador ’93, vede allargarsi il numero a 12 squadre, vengono, infatti, invitate due nazioni membri della Concacaf (Confederazione Centro e Nord Americana): Stati Uniti e Messico, numero più ampio vuol dire nuovo formato, con una prima fase a tre gruppi e successiva eliminazione diretta ai quarti, a trionfare saranno ancora i colori biancoazzurro dell’Argentina, che arriveranno a quota 14 successi, raggiunti nell’edizione successiva dall’Uruguay che conferma la legge secondo cui, quando la Celeste gioca in casa è destinata alla vittoria. Le ultime 5 edizioni come detto sono un affare tutto verdeoro fatta eccezione per il 2001, quando a trionfare è la Colombia padrona di casa che con sei vittorie su sei e senza subire gol si laurea campeon. Quella di quest’anno è sicuramente tra le edizioni più attese, soprattutto per la qualità tecnica che si vedrà in campo, oltre ai vari Messi, Aguero, Tevez, Neymar, Pato e Sanchez, gli osservatori sono pronti a scovare qualche nome nuovo da lanciare nel calcio che conta, perchè come si sa, da sempre il Sud America è fucina di talenti smisurati. Perciò si prega gli spettatori di mettersi comodi e di godersi lo spettacolo. CALENDARIO, PROGRAMMA, RISULTATI, CLASSIFICHE© ANDERLEI ALMEIDA/AFP/Getty Images