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  • Juve sogno Triplete finito, a Berlino trionfa il Barça

    Juve sogno Triplete finito, a Berlino trionfa il Barça

    L’analisi è piuttosto semplice, hanno vinto i più forti.

    Non è bastata una Juve con tanto cuore e tanto orgoglio a fermare quella che si può definire la squadra più forte del mondo.

    Il Barcellona ha giocato la solita grande partita offensiva, ha trovato subito il vantaggio ma dopo il pari di Morata ad inizio ripresa è sembrata una squadra in difficoltà, poi però dopo un contatto in area non fischiato a Pogba è partita una ripartenza che ha permesso a Suarez di trovare il gol del 1-2.

    C’è da fare comunque i complimenti a Massimiliano Allegri che ha mandato in campo una squadra orgogliosa che ha cercato di tenere in bilico la sfida e lo ha fatto sino al 96° quando poi Neymar l’ha chiusa.

    Fa festa il Barcellona che completa il suo secondo storico Triplete, la Juventus ci riproverà l’anno prossimo.

    La gioia del Barcellona | Foto Twitter
    La gioia del Barcellona | Foto Twitter

    Veniamo al racconto di questa finale.

    Tutto confermato nelle due formazioni, Allegri schiera regolarmente Barzagli al fianco di Bonucci al centro della difesa, centrocampo titolare e coppia d’attacco formata da Tevez e Morata.

    Come detto formazione titolare anche per Luis Enrique che recupera Iniesta e lo schiera a centrocampo con Rakitic e Busquets. Davanti il trio delle meraviglie MSN: Messi-Suarez-Neymar.

    La Juventus prova a partire forte e mette pressione al Barcellona, i blaugrana però non si scompongono e al 4° con una bella azione Iniesta appoggia il pallone a Rakitic che da due passi segna. La Juve sul primo momento incassa il colpo poi pian piano, grazie ad un volenteroso Morata, cerca di creare pericoli, Vidal, servito dall’ex Real, calcia alto. Replica Neymar che però calcia oltre la traversa. Al 13° brutta palla persa in uscita dalla Juventus e Buffon compie un miracolo sul tiro a botta sicura di Dani Alves. Il Barcellona comanda il gioco la Juve prova qualche ripartenza ma senza creare grossi pericoli. I Bianconeri provano a crescere riaumentando la pressione ma a parte qualche svarione nell’inizio della manovra, il Barça non rischia. Nel finale di tempo doppia occasione per Suarez, primo tiro fuori, secondo respinto da Buffon in corner. Il primo tempo si chiude con il Barcellona avanti per 1-0.

    Si riparte e dopo un corner della Juventus, il Barcellona riparte veloce, Suarez calcia a botta sicura ma Buffon dice no. Il Barça continua a giocare alla grande e sfiora in un paio di occasioni il gol. Al 55° il pareggio bianconero, ter Stegen è super su Tevez ma arriva Morata che da due passi pareggia. Il gol sembra spaventare i blaugrana e dare fiducia alla Juve. Al 67° Pogba chiede un calcio di rigore, Cakir non concede e sulla ripartenza Messi lascia partire un tiro che Buffon non trattiene, arriva Suarez e riporta avanti i suoi. Al 71° Neymar troverebbe anche il gol del 3-1 ma devia il pallone con la mano, gol annullato. Allegri prova le carte Llorente e Pereyra per cercare il pareggio. Non bastano nemmeno i minuti di recupero, anzi al 97° Neymar in contropiede segna il terzo gol. Vince il Barcellona spegnendo i sogni della Juventus.

     

    JUVENTUS – BARCELLONA 1-3 (4° Rakitic (B), 55° Morata (J), 68° Suarez (B), 97° Neymar (B))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra (89° Coman); Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal (79° Pereyra); Tevez, Morata (85° Llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Dani Alves, Mascherano, Pique; Jordi Alba; Rakitic (91° Mathieu), Busquets, Iniesta (78° Xavi); Messi, Suarez (94° Pedro), Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Cakir

    Ammoniti: Vidal (J), Pogba (J), Suarez (B)

  • Orgoglio Bayern ma a Berlino va il Barcellona

    Orgoglio Bayern ma a Berlino va il Barcellona

    L’impresa di ribaltare il risultato dell’andata era una vera e propria impresa per il Bayern Monaco. I tedeschi ci hanno creduto sino al 14° quando, in vantaggio grazie al gol di Benatia, sono stati raggiunti dal pareggio del Barcellona confezionato da Messi-Suarez-Neymar con la finalizzazione proprio del brasiliano.

    L'esultanza di Neymar | Foto Twitter
    L’esultanza di Neymar | Foto Twitter

    Suarez-Neymar si sono poi ripetuti al 29° timbrando in sostanza il biglietto per la finale.

    I tedeschi però a questo punto hanno tirato fuori tutto l’orgoglio andando a ribaltare il risultato e uscendo quantomeno vincenti dall’Allianz Arena.

    Il Barcellona va a Berlino e attende di conoscere domani se in finale sarà Clasico o sfida con la Juventus.

    Veniamo al racconto della gara.

    I due allenatori non cambiano niente rispetto alla gara del Camp Nou, in campo vanno gli stessi 22 protagonisti dell’andata.

    Il Bayern prova a partire forte ma il Barcellona non si spaventa ed anzi è Rakitic con un perfetto inserimento a costringere Neuer ad una bella parata. I tedeschi ci provano e al 7° da calcio d’angolo, Benatia svetta da solo e batte ter Stegen rendendo la gara ancora più viva. Il gol carica il Bayern che avrebbe un’altra potenziale occasione con Lewandowski ma il Barcellona chiude e al 14° trova il pareggio, palla in profondità di Messi per Suarez che la gira per Neymar che da due passi supera Neuer. I bavaresi, pur consapevoli dell’impresa impossibile si lanciano comunque in avanti e al 19° Müller di testa impegna ter Stegen. Il Barcellona prova ad addormentare il gioco, il Bayern avrebbe due ghiotte chance per riportarsi in vantaggio ma LewandowskiMüller falliscono. Non fallisce invece Neymar che riceve ancora una volta da Suarez e batte nuovamente Neuer al 29°. Nel finale di tempo diventa protagonista ter Stegen, prima con un balzo che mette in corner un colpo di testa di Schweinsteiger e poi con un miracolo su una violenta conclusione da vicinissimo di Lewandowski. Il primo tempo vede chiudere i catalani avanti per 2-1.

    Si riparte con Pedro che prende il posto di Suarez e con il Bayern che d’orgoglio tenta quantomeno di vincere ma gli uomini di Luis Enrique controllano agevolmente. Il gol del pareggio arriva al 59° con Lewandowski che, appena dentro l’area, controlla e lascia partire il tiro vincente. Il Bayern però a questo punto vuole vincerla e al 74° Müller trova il tiro piazzato che porta in vantaggio i suoi. I bavaresi s’illudono per qualche minuto di poter compiere l’impresa ma in sostanza non c’è il tempo, ne la forza. Il Bayern Monaco vince ma è una vittoria amarissima, a Berlino va il Barcellona.

     

    BAYERN MONACO – BARCELLONA 3-2 (7° Benatia (Bay), 14°, 29° Neymar (Bar), 59° Lewandowski (Bay), 74° Müller)

    Bayern Monaco (4-4-2): Neuer; Rafinha, Boateng, Benatia, Bernat; Xabi Alonso, Lahm (67° Rode), Thiago Alcantara, Schweinsteiger (87° Javi Martinez); Lewandowski, Müller (87° Gotze).

    Allenatore: Guardiola.

    Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Dani Alves, Piqué, Mascherano, J.Alba; Busquets, Iniesta (74° Xavi), Rakitić (71° Mathieu); Suárez (46° Pedro), Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Clattenburg.

    Ammoniti: Rafinha (Bay), Thiago Alcantara (Bay), Rakitic (Bar), Lewandowski (Bay), Xabi Alonso (Bay), Rode (Bay), Pedro (Bar)

  • Messi incanta il Camp Nou, Bayern battuto 3-0

    Messi incanta il Camp Nou, Bayern battuto 3-0

    Un alieno, un fenomeno, una divinità del calcio, non esistono praticamente più aggettivi per definire Leo Messi. Il numero 10 del Barcellona questa sera nella finale di Champions League ha messo in mostra tutto il suo talento andando prima a sbloccare la gara con un tiro potente e piazzato e poi a sigillarla con un gioiello di rara bellezza, sia per la finta che stende Boateng, sia per il dolce dolce tocco sotto che supera Neuer. Nel recupero c’è gloria anche per Neymar che piazza il 3-0.

    Una vittoria che fa sorridere Luis Enrique e che rende amaro il primo ritorno da rivale di Pep Guardiola al Camp Nou. L’allenatore dei bavaresi ha però poco da rimproverare ai suoi. Il Bayern se l’è giocata discretamente, anche per merito di Neuer, sino al 77° quando Messi ha deciso di trascinare i suoi verso la finale di Berlino.

    Il tocco vincente di Leo Messi | Foto Twitter
    Il tocco vincente di Leo Messi | Foto Twitter

    Il Barcellona pare avere un piede in finale, al ritorno di certo ci sarà la reazione dei tedeschi ma con un Messi così, Luis Enrique può sorridere.

     

    Veniamo al racconto della gara.

    Luis Enrique deve rinunciare a Mathieu e schiera i suoi con un 4-3-3 con Iniesta, Rakitic e Busquets a centrocampo e il trio di fenomeni davanti: Neymar, Suarez e Messi. 

    Guardiola, che deve rinunciare a Robben, Ribery ed Alaba, risponde con una difesa che sulla carta sembra a 4 ma che in realtà sul campo può anche posizionarsi a 3. In avanti Lewandowski e Müller, panchina per Götze.

    La partenza è vivace ed equilibrata, poi il trio del Barça si scatena e Suarez costringe ad un miracolo Neuer al 12°. Passano pochi minuti ed è Neymar ad avere la palla buona ma la difesa del Bayern salva in corner. Guardiola capisce che la difesa a 3 può essere disastrosa e allora passa a 4 dietro. Cambiato schema i tedeschi hanno subito una super occasione, Müller si libera e mette in mezzo per un solissimo Lewandowski che però non arriva bene sul pallone e tocca fuori. I blaugrana riprendono in mano la sfida e ripartono a tutta velocità creando grattacapi alla difesa bavarese. Al 38° Neuer torna ad esser super neutralizzando una conclusione ravvicinata di Dani Alves. Non ci sono molte altre emozioni, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte e il Bayern ha subito una potenziale chance, da un rimpallo la palla finisce a Lewandowski, Dani Alves è costretto alla trattenuta da giallo per fermarlo, ma causa una punizione dal limite che Xabi Alonso non sfrutta. E’ un altro Bayern, più aggressivo, più propositivo che soffre meno il Barcellona e prova anche a pungere. Il Barça però ha il trio di fenomeni e quando decidono di accendersi creano grossi pericoli, prima Messi va al tiro, blocca Neuer, poi Neymar s’inventa uno slalom fermato sul più bello. La gara si mantiene viva, equilibrata e su ritmi alti. Al 77° il Barcellona passa, brutta palla persa in uscita dal Bayern, recupera Dani Alves, palla per Messi che lascia partire un tiro che fulmina Neuer. Questo però è solo l’antipasto, passano solo 3 minuti e la pulce s’inventa un gioiello, dribbling secco che mette a sedere Boateng in area e pallonetto dolcissimo su Neuer che cercava di chiudergli lo specchio. I tedeschi non cercano di limitare il 2-0, cercano il gol del possibile 1-2 ma incassano il contropiede finalizzato da Neymar che davanti a Neuer non sbaglia. Finisce 3-0, il Bayern crolla mentre il Barcellona sente sempre più vicina la finale di Berlino. 

     

    BARCELLONA – BAYERN MONACO 3-0 (77°,80° Messi, 93° Neymar)

    Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Daniel Alves, Piqué, Mascherano (88° Bartra), Jordi Alba; Rakitić (82° Xavi), Busquets, Iniesta (87° Rafinha); Suárez, Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Bayern Monaco (4-4-2): Neuer; Rafinha, Boateng, Benatia, Lahm; Alonso, Thiago, Schweinsteiger, Bernat; Müller (78° Götze), Lewandowski.

    Allenatore: Guardiola.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Xabi Alonso (Bay), Dani Alves (Bar), Benatia (Bay), Bernat (Bay), Piqué (Bar), Neymar (Bar)

  • Rimonta Real sul Barça, El Clasico è Blanco

    Rimonta Real sul Barça, El Clasico è Blanco

    El Clasico va al Real Madrid, le Merengues di Carlo Ancelotti, grazie ad un secondo tempo praticamente perfetto riescono a compiere il  sorpasso sul Barcellona di Luis Enrique che era stato illuso dal vantaggio nei primi minuti siglato da Neymar.

    La sfida tra Real e Barcellona promette sempre spettacolo ed anche quest’anno il match disputatosi al Bernabeu non ha tradito attese ed aspettative e ad uscirne vincitore è stato il tecnico italiano, che dopo lo stentato inizio ha saputo costruire un Real compatto, solido e vincente.

    Per quanto riguarda le formazioni Ancelotti è costretto a rinunciare a Bale e schiera il suo Madrid con un 4-4-2 dove James Rodriguez ed Isco ricoprono i ruoli di esterni con Cristiano Ronaldo e Benzema in attacco.

    Luis Enrique risponde con il 4-3-3 che vede il debutto di Suarez, dopo la squalifica per il morso a Chiellini, nel tridente offensivo, insieme a Messi e Neymar. Mascherano si posiziona al centro della difesa accanto a Pique con Mathieu che si sposta sulla fascia.

    Neanche il tempo di studiarsi che il Barça passa in vantaggio: 4° minuto, lancio di Suarez per Neymar che controlla, e poi entrato in area batte Casillas con un tiro sul palo lungo. La reazione del Real è veemente ed i Blancos impegnano la retroguardia dei blaugrana che tengono ed anzi avrebbero anche la palla per raddoppiare ma Casillas sfodera una gran parata su Messi. Al 35° però il Real trova il gol del pareggio: cross basso di Marcelo, Pique va in scivolata e tocca col braccio, è rigore che Ronaldo trasforma. Si va al riposo sul 1-1.

    La Gioia dei calciatori del Real Madrid
    La Gioia dei calciatori del Real Madrid

    Nella ripresa, parte forte il Real Madrid che dopo 6 minuti trova il vantaggio con Pepe che svetta di testa ed impatta un corner calciato da Kroos. Al 61° pasticcio del Barcellona ed i Blancos ne approfittano subito con una ripartenza micidiale che vede Isco toccare per Cr7 che serve James Rodriguez, il colombiano è geniale nel tocco che permette a Benzema di battere Bravo per il 3-1. Il Barcellona accusa il colpo e sostanzialmente non riesce più a reagire ed i padroni di casa gestiscono sino al fischio finale che fa esplodere di gioia il Bernabeu.

     

     

    REAL MADRID – BARCELLONA 3-1 (4° Neymar (B), 35° rig. Ronaldo (R), 51° Pepe (R), 61° Benzema (R))

    Real Madrid (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; James Rodriguez, Modric (89° Arbeloa), Kroos, Isco (83° Illarramendi); Benzema (86° Khedira), Cristiano Ronaldo

    Allenatore: Ancelotti.

    Barcellona (4-3-3): Bravo; Mathieu, Mascherano, Pique, Dani Alves; Xavi (60° Rakitic), Busquet, Iniesta (72° Sergi Roberto); Suarez (69° Pedro), Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Messi (B), Neymar (B), Pique (B), Iniesta (B), Carvajal (R), Ronaldo (R).

     

  • Liga: l’Atletico espugna il Bernabeu, bene il Barça

    Liga: l’Atletico espugna il Bernabeu, bene il Barça

    Il sabato di Liga aveva come piatto forte il derby di Madrid ed incredibile ma vero, l’Atletico di Simeone dopo aver sottratto la Supercoppa alle Merengues si è ripetuta anche in campionato, andando ad conquistare i tre punti al Santiago Bernabeu. Nelle altre gare bene il Barcellona contro l’Athletic Bilbao, pareggio tra Malaga e Levante così come tra Celta Vigo e Real Sociedad.

    Dopo l’anticipo di ieri che ha visto Almeria e Cordoba impattare sul 1-1, oggi è toccato al Barcellona aprire il turno ed i catalani non hanno deluso le aspettative hanno controllato il possesso palla, hanno trovato più conclusioni rispetto ad i baschi e nel finale Messi ha creato e Neymar ha concretizzato i due gol che hanno steso l’Athletic Bilbao.

    Pareggio a reti bianche tra Malaga e Levante che serve a quest’ultimi a cancellare lo zero dalla casella dei punti in classifica.

    La gioia di Arda Turan
    La gioia di Arda Turan

    Veniamo al match clou di giornata il Derby di Madrid, una gara che in questi ultimi mesi è diventata una consuetudine. Partono forte i Colchoneros che al 10° trovano il gol del vantaggio con Tiago che, su azione di corner, con un colpo di testa sorprende la difesa del Real e supera Casillas. La reazione dei Blancos è veemente e dopo un paio di conclusioni insidiose, Cristiano Ronaldo al minuto 25 si procura un calcio di rigore che trasforma spiazzando Moya. A questo punto è un continuo attacco degli uomini di Ancelotti che però non riescono a trovare la rete del vantaggio. Nella ripresa riparte meglio ancora il Real Madrid. Per avere tracce dell’Atletico bisogna attendete il 72° quando Arda Turan tenta un tiro a giro che finisce sul fondo. Passano tre minuti ed ancora il turco dei Colchoneros sfiora il gol con un colpo di testa alto, ma è solo questione di attendere un minuto perchè al 76° Juanfran piazza in area un cross, Arda Turan sfrutta il velo di un compagno ed impatta al volo battendo Casillas per il gol che si rivelerà quello decisivo.

    L’Atletico espugna il campo dei “cugini” e si lancia a -2 dal Barça di Luis Enrique a punteggio pieno mentre per il Real arriva il secondo KO in campionato che apre una mini crisi.

    La giornata odierna è stata chiusa dalla sfida tra Celta Vigo e Real Sociedad che ha visto i padroni di casa portarsi avanti sul 2-0 ma subire rimonta della squadra basca, che si concretizza con il 2-2 al 92° per l’autogol di Jonny.

     

    RISULTATI 3° GIORNATA

    Almeria – Cordoba 1-1 (12° Mendez (A), 19° Cartabia (C))

    Barcellona – Athletic Bilbao 2-0 (79°, 84° Neymar)

    Malaga – Levante 0-0

    Real Madrid – Atletico Madrid 1-2 (10° Tiago (A), 25° rig. Ronaldo (R), 76° Turan (A))

    Celta Vigo – Real Sociedad 2-2 (28° Orellana (C), 48° Larrivey (C), 70° Agirretxe (R), 92° aut. Jonny (C))

     

    Da disputare Domenica 14/9

    Granada – Villarreal

    Rayo Vallecano – Elche

    Siviglia – Getafe

    Valencia – Espanyol

    Da disputare Lunedì 15/9

    Eibar – Deportivo La Coruna

     

    CLASSIFICA 

    Barcellona 9, Atletico Madrid 7, Celta Vigo 5, Real Sociedad, Valencia*, Siviglia*, Granada* e Malaga 4, Villarreal*, Athletic Bilbao, Eibar*, Real Madrid e Getafe* 3, Rayo Vallecano*, Almeria e Cordoba 2, Deportivo La Coruna*, Espanyol*, Elche* e Levante 1.

    * una partita in meno

     

     

     

  • Mondiali 2014: Brasile avanti con fatica

    Mondiali 2014: Brasile avanti con fatica

    Nel primo ottavo di finale dei Mondiali 2014  il Brasile sconfigge ai rigori 4-3 il Cile dopo che il match alla fine dei tempi supplementari si era concluso sull‘1-1. Il Cile esce a testa altissima e piange per una traversa di Pinilla a 1 minuto dalla fine, verdeoro ai quarti di finale.

    Il Cile gioca una grande gara, ma sbatte sui legni: prima una traversa di Pinilla che a 60 secondi dai rigori fa prendere un infarto a mezza nazione, poi il palo interno dell’ultimo rigore di Jara che  regala al Brasile i quarti di finale. Il Brasile avanza cosi alla partita successiva e lo fa al termine di un match molto tirato. Gli uomini di Louis Felipe Scolari giocano a sprazzi di difficile comprensione: a tratti spinti dalla velocità di un Neymar devastante, a tratti lenti, prevedibili e senza un piano tattico ben definito. Ma essere convincenti nel calcio non è tutto. A volte può bastare un grande portiere, una buona solidità generale, un fuoriclasse e una discreta dose di fortuna, O, se preferite, una benedizione dall’alto.

    Al 7′ occasione per Marcelo che con il sinistro conclude dal limite dell’area. Al 18′ vantaggio del Brasile: corner, spizzicata sul primo palo e David Luiz sul secondo palo la mette in rete. Partita molto fisica con tantissimi contrasti, nessuna delle due squadre si risparmia. Al 32′ pareggio del Cile, errore di Hulk. Da una rimessa laterale il Brasile si addormenta sbagliando l’appoggio; il Cile ne approfitta e sorprende una difesa che fin a quel momento era stata perfetta, diagonale di Sanchez e 1-1. Al 34′ palla gol per Neymar con stacco perfetto di testa, palla a lato di poco. Al 39′ Neymar salta ancora Silva, Medel si supera in chiusura e sul rimpallo Fred va vicino al gol. Al 42′ Dani Alves conclude da fuori area ma Bravo devia in angolo. Al 46′ palla gol per il Cile: Aranguiz si trova solo davanti a Julio Cesar ma in chiusura David  Luiz chiude con un intervento disperato.

    Al 49′ conclusione al limite di Fernandihno pallone non molto lontano dalla porta. Al 55′ annullata la rete a Hulk. Webb vede un fallo di mano non facile.  Al 64′ straordinario Julio Cesar il quale si supera e devia in corner un colpo sicuro di Aranguiz. Al 81′ Neymar colpisce di testa ma Bravo blocca in due tempi. Al 84′ grande occasione Brasile: ottima azione personale di Hulk, bordata di destro, Bravo respinge.

    Non succede un granchè in questo primo tempo supplementare.

    Cile sta cercando i rigori, Brasile non riesce a sfondare. Al 120′ traversa di Pinilla.

    Rigori Brasile: David Luis gol; Willian fuori; Marcelo gol; Hulk parato; Neymar gol

    Rigori Cile: Pinilla parato; Sanchez parato; Aranguiz gol; Diaz gol; Jara palo

    Julio Cesar

    BRASILE-CILE 4-3 d.c.r. (1-1) (18° David Luiz (B), 32° Sanchez (C))

    BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Fernandinho (72′ Ramires), Luiz Gustavo; Oscar (106′ Willian), Neymar, Hulk; Fred (64′ Jo)

    CILE (5-3-2): Bravo; Isla, Medel, Jara, Silva, Mena; Diaz, Vidal (87′ Pinilla), Aranguiz; Sanchez, Vargas (57′ Gutierrez).

    AMMONITI: 17′ Mena; 40′ SIlva; Pinilla; 58′ Luis Gustavo; Hulk; Dani Alves

  • Neymar ed un errore arbitrale salvano un Brasile poco brillante

    Neymar ed un errore arbitrale salvano un Brasile poco brillante

    Dalla partita d’esordio del Mondiale 2014 molti si sarebbero aspettati un Brasile brillante, spettacolare con una Croazia che avrebbe dovuto fare la figura di semplice Sparring Partner, così non è stato assolutamente. Il risultato di 3-1 finale è decisamente bugiardo, la Croazia se l’è giocata ampiamente, ha trovato il vantaggio dopo pochi minuti grazie all’autogol di Marcelo, e non si è fatta spaventare ne dal pareggio di Neymar nè dal rigore sostanzialmente inesistente concesso a Fred e trasformato dallo stesso Neymar a 20 dalla fine. Il 3-1 nei minuti di recupero di Oscar ha solo confermato il successo dei verdeoro punendo una bella Croazia, nonostante un pessimo Pletikosa, che avrà occasioni di rifarsi nelle prossime due gare.

    Scolari conferma la formazione pronosticata negli scorsi giorni con Julio Cesar tra i pali, Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz e Marcelo in difesa, Luiz Gustavo e Paulinho in mediana, Fred di punta con Oscar, Neymar ed Hulk alle sue spalle.

    Anche la Croazia schiera il 4-2-3-1 con Pletikosa in porta, Srna, Corluka, Lovren e Vrsaljko in difesa, Rakitic e Modric in mediana, Perisic, Kovacic ed Olic trequartisti con Jelavic a sostituire lo squalificato Mandzukic in attacco.

    Neymar
    Neymar

    Pronti via con possesso palla lento dei brasiliani, i croati invece ripartono bene e spaventano al 7° i tifosi verdeoro con un colpo di testa di Olic fuori di poco. E’ comunque l’antipasto del gol che arriva al 10°, cross rasoterra di Olic, Jelavic la sfiora causando l’autogol di Marcelo. Il Brasile sembra scosso e oltre a qualche corner la prima vera occasione arriva al 20° con un tiro di Paulinho respinto da Pletikosa. Passano due minuti e Neymar s’inventa la giocata, il pallone viene messo fuori dalla difesa e Oscar lascia partire un tiro respinto dal portiere croato. Al 29° arriva il pareggio, grande colpo di testa di Jelavic parato da Julio Cesar, sul ribaltamento di fronte Neymar riceve dopo una serie di rimpalli a centrocampo e con un tiro non potente ma angolato batte Pletikosa. Nell’ultimo quarto d’ora non accade altro e si va al riposo sul 1-1.

    Nella ripresa si riparte senza cambi e con ritmi bassi, tant’è che la prima occasione è un calcio di punizione alto di Dani Alves al 66°. Al 70° la svolta della partita: Fred in area accentua nettamente un leggerissimo contatto con Lovren e cade a terra ingannando l’arbitro Nishimura che concede il rigore. Dal dischetto, dopo mille proteste croate, si presenta Neymar che non calcia benissimo ma Pletikosa riesce solo a toccare senza poter respingere, Brasile in vantaggio. La Croazia non molla, troverebbe anche il 2-2 ma a gioco fermo per fallo sul portiere brasiliano, e nel finale dopo una buona occasione per Perisic e Brozovic, entrato per Kovacic, subisce il 3-1 di Oscar abile a colpire di punta dal limite al minuto 91°, chiudendo definitivamente la gara.

    Dunque il Brasile porta a casa i tre punti grazie ad un ottimo Oscar, alla doppietta di Neymar e ad un errore arbitrale. La Croazia se smaltirà la rabbia di questa sconfitta ha dimostrato di potersela giocare e di poter puntar al passaggio del turno.

    BRASILE – CROAZIA 3-1 (1-1) (10° aut. Marcelo (B), 29°, 70° rig. Neymar (B), 91° Oscar (B))

    BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Luiz Gustavo, Paulinho (63° Hernanes); Hulk (68° Bernard), Oscar, Neymar (87° Ramires); Fred.

    Allenatore: Scolari

    CROAZIA (4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Corluka, Lovren, Vrsaljko; Rakitic, Modric; Perisic, Kovacic (60° Brozovic), Olic; Jelavic (78° Rebic).

    Allenatore: Kovac.

    Arbitro: Nishimura.

    Ammoniti: Neymar (B), Corluka (C), Lovren (C), Luiz Gustavo (B).

     

  • Ribaltone Liga, ora comanda l’Atletico Madrid

    Ribaltone Liga, ora comanda l’Atletico Madrid

    Domenica pomeriggio tutti gli appassionati di calcio erano più che certi che il Real Madrid di Carlo Ancelotti avesse in pugno la Liga, le merengues approfittando anche di un Barcellona non certo irresistibile e di un Atletico Madrid non certo costante, avevano tentato una fuga ritrovandosi a +3 sui colchoneros e +4 sui catalani.

    Ieri sera intorno alle 23.50, dopo il turno infrasettimanale, la situazione è totalmente cambiata, il Real infatti dopo la sconfitta rimediata domenica sera ne El Clasico al Bernabeu, è caduto nuovamente sul campo di un Siviglia nettamente in forma, il Real non perdeva due gare in fila nella Liga dal 2009, mentre Barcellona, agevolmente contro il Celta Vigo, e l’Atletico con qualche sofferenza in più contro il Granada, hanno conquistato i tre punti che gli hanno permesso di surclassare e spedire al terzo posto i blancos.

    Questa 30ma giornata, disputata in turno infrasettimanale, si era aperta martedì con il pareggio a reti bianche tra Elche ed Athletic Bilbao e con la vittoria per 2-1 in trasferta dell’Espanyol a Malaga.

    Il mercoledì di campionato si è aperto con il successo del Rayo Vallecano per 1-0 sull‘Osasuna, poi è stato il momento delle tre regine.

    Il Barcellona alle 20 sfidava al Camp Nou il Celta Vigo, pratica sbrigata agevolmente grazie ai gol di Neymar e Messi nel primo tempo. Nella ripresa lo stesso Neymar realizzava la doppietta per il definitivo 3-0.

    Alle 22 scendevano in campo in contemporanea le due di Madrid, i colchoneros in casa contro il Granada, il Real in trasferta contro il Siviglia.

    Diego Costa
    Diego Costa

    Le emozioni arrivavano subito da Siviglia, al 14° una punizione, deviata, di Cristiano Ronaldo si insaccava per il vantaggio degli uomini di Ancelotti, vantaggio che però durava poco, al 19° infatti Bacca riusciva a superare Diego Lopez per il pareggio dei padroni di casa, intanto al Calderon si era sempre sullo 0-0. La svolta nei due match e nella classifica si verificava intorno alla metà della ripresa. Al 63° infatti Diego Costa riusciva a portare in vantaggio l’Atletico Madrid, la notizia avrebbe dovuto svegliare e caricare il Real ed invece al 72° era il Siviglia a trovare il vantaggio con la doppietta di Bacca. Negli ultimi 20 minuti i risultati non cambiavano ed al triplice fischio finale Simeone ed i suoi ragazzi potevano esultare per la vetta conquistata in Liga mentre Cr7, visibilmente scuro in volto, e compagni avevano di che essere arrabbiati per esser scivolati al 3° posto a -3 dai cugini e -2 dal Barcellona.

     

    RISULTATI 30MA GIORNATA

    Malaga – Espanyol 1-2 (33° Garcia (E), 34° Perez (M), 76° Pizzi (E))

    Elche – Athletic Bilbao 0-0

    Rayo Vallecano – Osasuna 1-0 (90° rig. Larrivey)

    Barcellona – Celta Vigo 3-0 (6°, 67° Neymar, 30° Messi)

    Atletico Madrid – Granada 1-0 (63° Diego Costa)

    Siviglia – Real Madrid 2-1 (14° Cristiano Ronaldo (R), 19° 72° Bacca (S))

    Da disputare il 27/3

    Getafe – Villareal

    Real Sociedad – Valladolid

    Almeria – Valencia

    Levante – Betis Siviglia

     

    CLASSIFICA DOPO LA 30MA GIORNATA

    Atletico Madrid* 73, Barcellona* 72, Real Madrid 71*, Athletic Bilbao* 56, Siviglia* 50, Real Sociedad 46, Villareal 45, Espanyol* 40, Valencia 39, Levante 37, Granada* 34, Rayo Vallecano* e Celta Vigo* 33, Malaga* 32, Elche* 31, Almeria e Osasuna* 29, Getafe 28, Valladolid 27, Betis Siviglia 19

    *= una partita in più

     

  • Rooney verso il Bayern Monaco, Neymar vicino al Barcellona

    Rooney verso il Bayern Monaco, Neymar vicino al Barcellona

    Wayne Rooney attaccante del Manchester United potrebbe lasciare i Red Devils. La notizia ha in poco tempo fatto il giro del mondo e tutto deriverebbe da un’indiscrezione proveniente dall’Inghilterra. (altro…)

  • Balottelli oscura Neymar, Italia-Brasile che spettacolo

    Balottelli oscura Neymar, Italia-Brasile che spettacolo

    Anche questa volta, come da pronostico, la nuova edizione del confronto classico ed eterno Italia-Brasile non ha deluso le attese. Anzi il copione del match in questa occasione si è rivelato ancora più affascinante, quasi a voler invertire le parti dei contendenti.
    Con gli azzurri a bailare il futebol carioca ed i brasiliani, invece, a capitalizzare il loro gioco in una perfetta imitazione europeizzata. Tuttavia, il confronto di Ginevra ha comunque un suo protagonista quasi assoluto, in quanto tra le marce ad alta velocità innescate da Neymar e le frustate di Oscar, il vero colpo magico lo mette a segno Super Mario Balotelli, che al 57′ mortifica l’ex compagno di squadra Julio Cesar con una palombella degna dei migliori giocolieri auriverdi.

    Ad ogni modo, avrà molto da lavorare in vista della Coppa del Mondo il Brasile e tanto dovrà fare ancora anche l’Italia. Anche se il CT Prandelli la sua formula di garanzia pare averla trovata. L’allenatore di Orzinuovi è attento alle indicazioni fornitegli dal campionato e quindi in grado di ergere a ruolo di protagonista anche Alessio Cerci, che gioca ed anche bene nel Torino poco più su della zona-salvezza, e Mattia De Sciglio, alla sua prima stagione da titolare nel Milan, squadra in cui gioca a destra, ma che in Nazionale esordisce ottimamente sulla corsia mancina. Prandelli in sostanza riesce a fare gruppo e a gratificare chi arriva in Nazionale con ambizione e soprattutto dare merito ai nuovi giovani che il calcio nostrano promuove.Del resto, l’unica nota negativa per il Commissario Tecnico azzurro della sua gestione è stata la finale della Coppa Europa contro la Spagna, gestita in maniera incauta, sbagliando totalmente uomini e tempi. Anche Balotelli in azzurro d’altra parte è una sua creazione, nonostante certe bizze e la discontinuità in certi casi dell’attaccante milanista.

    Gli azzurri esultano dopo il gol di Balotelli
    Gli azzurri esultano dopo il gol di Balotelli

    Il Brasile di Felipao Scolari, invece, ha impressionato a metà, ma non ha convinto complessivamente nella sua prova. Il talento dei suoi interpreti c’è, ma l’impressione generale è che la Selecao abbia bisogno ancora di innesti rispetto alla squadra vista a Ginevra. Ma anche questo Scolari lo sa. Il CT brasliano sta dando spazio a tanti per poter sviscerare nel 2014 la squadra migliore per vincere la Coppa del Mondo in casa, cosa mai riuscita ai verdeoro pur laureatisi 5 volte campioni mondiali. Scolari dovrà assoltutamente recuperare Thiago Silva e Paulinho ed augurandosi di riassestare la forma migliore anche di Kakà. Il campionato brasiliano, comunque, tra vecchi e nuovi re può fornire ulteriori indicazioni anche in vista della prossima Confederations Cup, dove a Bahia Italia e Brasile, non a caso, torneranno a sfidarsi.