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  • Adriano: “Chiedo scusa a tutti”

    Adriano: “Chiedo scusa a tutti”

    La parabola discendente dell’Imperatore Adriano, sembra non finire mai. La storia inizia dalle dichiarazioni shock di quando militava ancora nelle file nerazzurre, che spiegassero come il giocatore spesso venisse coperto dalla società perché si presentava ubriaco agli allenamenti e finiva invece nella lista degli infortunati per non sollevare il classico polverone mediatico.

    Poi i continui viaggi a Rio, tra alcool donne e festini che lo attiravano come le api al miele. La condizione fisica che scendeva e il suo peso che faceva l’opposto. Un talento sprecato ricordando le sue gesta in Italia e in Champions, portando a casa per due anni di fila solo il “Bidone d’oro” (che premia ogni anno il peggior calciatore che abbia giocato nel campionato italiano). La rottura con il club nerazzurro è inevitabile e il ritorno in Brasile è l’ultima soluzione. Arriva al Flamengo dove vive una stagione da assoluto protagonista, segnando 19 reti e diventando capocannoniere del campionato brasiliano. In estate la voglia di rivincita, lo porta a tornare in Italia e a firmare un contratto triennale con la Roma, volendo dimostrare come l’Imperatore sia tornato. Complici molti infortuni durante la stagione Adriano non riesce mai a entrare in forma e a trovare la continuità che gli permettano di allenarsi nel migliore dei modi. L’ultimo infortunio alla spalla, che si procura nel derby lo tiene fuori per un mese, periodo nel quale il brasiliano decide di tornare in Brasile per curarsi in maniera personalizzata. La storia si ripete e al giocatore giallorosso al ritorno da una festa nei quartieri della movida notturna di Rio, viene ritirata la patente perché si rifiuta di sottoporsi al controllo dell’alcool test. Altro caso da spiegare a Trigoria. Inoltre i continui rinvii e ritardi nel rientrare in Italia dal Brasile ogni volta sembrano mancanze di rispetto nei confronti della squadra giallorossa, e della dirigenza che ha creduto in lui. L’ultimo caso in ordine di tempo è stata la mancata presentazione ad una visita medica a Trigoria senza nemmeno avvertire. La cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso.

    Sono arrivate subito le scuse del giocatore stesso che adesso si sente in colpa e cerca di dare spiegazioni all’ennesima “Adrianata” che lo rende protagonista più fuori che dentro il campo: “L’appuntamento era per sabato, loro lo hanno spostato per domenica – ha dichiarato ai microfoni di Sky il giocatore brasiliano- io pensavo di dover fare un controllo con lastre e tutto quanto, ma lo hanno spostato a Trigoria e lì non ci sono apparecchiature per fare questo. Mi sono sentito male, ho sbagliato a non presentarmi domenica. Per questo oggi tutti parlano di questa polemica”

    Poi le spiegazioni per motivare la scelta di non presentarsi, che sinceramente non serviranno a placare gli animi dei tifosi e dei sostenitori giallorossi, scegliendo di scusarsi per l’ennesima volta: “Domenica non sono andato perché mi sono arrabbiato, so di fare male a me stesso, ma chiedo scusa a tutti, tifosi e società. Adriano continua il discorso parlando della sua stagione travagliata, aggiungendo altre scuse per l’ultima gaffe : “Alla Roma mi sono fatto male tre volte, non sono riuscito a giocare tanto, ho avuto poche opportunità, ma quando ho giocato ho fatto bene, i tre infortuni però mi hanno impedito di dare un grande contributo. E’ stato fin qui un anno non bello per me e questo peggiora le cose.

    Alla fine finisce che si fa uno sbaglio come quello di domenica e per il quale chiedo scusa, ho certamente sbagliato, ma è già passato, oggi ho fatto tutto quello che dovevo e sono tranquillo. Spero di tornare prima possibile per aiutare la squadra”.

    Sembra solo un miraggio il futuro in giallorosso per il brasiliano. Montali  pochi giorni fa aveva apostrofato Adriano come “indifendibile” e in linea con quest’atteggiamento, i vertici societari  si stanno muovendo per ottenere la rescissione del contratto, fin troppo oneroso per le finanze giallorosse. Nonostante tutto il giocatore sembra cadere dalle nuvole: “Il mio futuro? Sento parlare di rescissione, c’è polemica, non saprei. Io sono qui, disposto a tutto, ho sbagliato a non andare domenica a Trigoria per la visita, ma non mi pare il caso di fare tutto questo. Io sono comunque qui, sono disposto a tutto. Il controllo l’ho fatto oggi con il dottore Castagna. Mi ha visto, sto bene, sto migliorando, bisogna avere più pazienza, così posso tornare” .

    Incorreggibile più che indifendibile a questo punto!

    (Fonte: Eurosport)

  • Milito è stiramento: stop di 40 giorni

    Milito è stiramento: stop di 40 giorni

    Non c’è davvero pace per l’attaccante nerazzurro. Questo 2011 è iniziato nel peggiore dei modi, dopo l’esclusione dalla lista dei possibili vincitori del pallone d’oro, e una prima parte di stagione che non l’ha mai visto protagonista come lo scorso anno, continuano le continue ricadute sul vecchio infortunio muscolare.  Diego Milito nel big match di ieri sera tra Inter e Roma ha giocato solo uno spezzone di partita  lamentando negli spogliatoi un leggero fastidio alla coscia. Come già espresso da Leonardo nelle interviste post partita si pensava a un affaticamento muscolare.

    Oggi pomeriggio invece, gli esiti degli accertamenti svolti da Franco Combi direttore dell’area medica nerazzurra, hanno evidenziato uno stiramento di secondo grado al bicipite femorale della coscia, che imporrà all’argentino uno stop di circa 40 giorni .

    Lo staff medico avrà un bel da fare in questi giorni, poiché si tenterà di aver a disposizione l’attaccante almeno per il ritorno degli ottavi di Champions contro il Bayern Monaco. Pazzini sarà il degno sostituto di Milito solo in campionato poichè l’ex doriano non è arruolabile in lista Champions avendo  giocato i preliminari con la Sampdoria, rendendo complicata la situazione a Leonardo. Ci sarà da reinventare la formazione collocando Eto’o nel suo ruolo naturale, nella posizione che lui ama di più costruendo un centrocampo che supporti in maniera armonica il camerunense.

    “Diegoha aggiunto Leonardo al sito ufficiale dell’Interora deve stare tranquillo e non pensare più a quello che è successo. Non deve dimostrare niente a nessuno e sa di essere un calciatore importante per l’Inter. Deve rilassarsi e recuperare al meglio”.

    Una cosa che non mancherà di certo al numero 22 nerazzurro è la considerazione e la stima del tecnico, l’affetto dei compagni, e soprattutto quello dei tifosi che non dimenticheranno mai le gesta del Principe nella splendida notte di Madrid, e faranno sentire ogni domenica il loro sostegno al loro idolo calcistico cantando tutti insieme il coro “Diego Milito facci un Gol!”

  • Chivu squalificato 4 turni per pugno a Rossi

    Chivu squalificato 4 turni per pugno a Rossi

    La stangata come era prevedibile è arrivata! Il difensore romeno dell’Inter Cristian Chivu paga la giusta sanzione per il pugno scagliato in pieno viso al centrale del Bari Marco Rossi. Il giudice sportivo attraverso il ricorso della prova televisiva, dopo aver visionato le immagini e valutato l’episodio come comportamento violento, ha applicato la sanzione prevista per il caso specifico. Come si può leggere nella nota, sono più chiare le motivazioni tecniche che hanno portato a scegliere questo provvedimento:

    Il Giudice Sportivo ha sanzionato Chivu, per quattro giornate una volta “acquisite ed esaminate le relative immagini televisive di piena garanzia tecnica e documentale” sulla sfida di ieri sera tra Bari e Inter. Le immagini prese in considerazione  mostrano “il gesto del calciatore interista, del tutto avulso dall’azione di giuoco, palesemente intenzionale e potenzialmente lesivo per l’energia impressa e la delicata zona del corpo colpita”. Una condotta resasi necessaria poiché “l’arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, come dichiarato su richiesta di questo Ufficio, era concentrata in altra direzione”.

    Lo stesso giocatore ieri sera nell’immediato post partita si era presentato davanti  le telecamere per chiedere scusa,  scoppiando in lacrime capendo la gravità dell’atto compiuto. Le scusa rivolte in primis a Marco Rossi, alla società, ai tifosi e alla figlia a cui non faranno onore guardare quelle immagini del padre.

    “Chiedo scusa a tutti”sono le prime parole del sincero pentimento di Chivu – “Difficile spiegare cosa è successo, perché ho perso un attimo di lucidità. Sono qui per chiedere scusa a Marco Rossi perché ho un briciolo di dignità e voglio chiedergli scusa. Non è da me, mi spiace, mi sento un uomo di merda. Non l’ho mai fatto e chiedo scusa a tutti quelli che guardano il calcio e seguono la squadra. Soprattutto chiedo scusa alle mie due bambine, che potrebbero vedere quello che è successo”.

    “Capisco le scuse di Cristian,- questa la risposta del difensore del Bari Marco Rossi- durante la gara si possono capire questi blackout. Poteva essere un episodio a favore nostro con l’eventuale espulsione. Abbiamo fatto comunque una buona partita. Ora accetto le scuse e pensiamo ad altro. Ci penserà chi di dovere”.

    Scuse e pentimenti a parte, ora il terzino sinistro nerazzurro salterà una serie di partite dall’alto tasso di difficoltà: Roma, Juventus, Fiorentina e Cagliari, tornando a disposizione di Leonardo solo per la sfida contro la Sampdoria dell’ex Pazzini. Dire che l’ha combinata grossa sarebbe quantomeno riduttivo!

  • Il Chelsea non ha freni: Hamsik e Sanchez per Giugno!

    Il Chelsea non ha freni: Hamsik e Sanchez per Giugno!

    Sembra che Roman Abramovich sia tornato il re del mercato in assoluto, come faceva solo qualche anno fa, ricordando l’oneroso acquisto flop di Shevchenko dal Milan. Non bastassero i 75 milioni di euro spesi in un solo giorno (con l’acquisto di Torres dal Liverpool e David Luiz dal Benfica) secondo l’autorevole giornale britannico “The Indipendent” il proprietario dei Blues ha in mente altri colpi ad effetto già per giugno, volendo ringiovanire la squadra e riuscire a vincere una Champions solamente sfiorata negli ultimi anni.

    Questa manovra risulterebbe un tentativo ultimo di aggirare il fair play finanziario che entrerà in vigore effettivamente solo nel prossimo anno e cercare di abbassare un’età media della squadra che ormai è troppo alta. Sulla lista dei desideri del magnate russo spiccano i nomi di Marek Hamsik gioiello del Napoli di De Laurentis che più volte ha dichiarato incedibile, e Alexis Sanchez stella dell’Udinese del patron Pozzo che ha infiammato il mercato invernale, con un cartellino dal valore non inferiore ai 30 milioni di euro.

    Arrivassero offerte irrinunciabili la serie A perderebbe due giocatori di valore assoluto, alzando ancora una volta il divario che separa la Premier League dal nostro campionato. Non bastassero questi nomi, in questa “lista della spesa” figura anche Romelu Lukaku giovanissimo talento 17enne dell’Anderlecht su cui ci sono gli occhi di mezza Europa, in primis Inter, Juventus e Real Madrid.  Il reparto offensivo in quest’ottica sembra più che sistemato, considerando anche i giocatori già presenti come Drogba, che non è proprio l’ultimo arrivato! Per la difesa invece spunta il nome  di Gregory Van der Wiel dell’Ajax con una valutazione che si aggira sui 20 milioni di euro già richiesto anche dal Barcellona di Guardiola. A chi considerava Carlo Ancelotti un tecnico sfortunato, essendo stato l’unico allenatore a cui Abramovich non avesse comprato nessuna stella, dovrà ricredersi!

  • Milito ha ancora voglia di vincere! Un’altra Champions è possibile!

    Milito ha ancora voglia di vincere! Un’altra Champions è possibile!

    Il principe Diego Milito, protagonista assoluto del 2010 con i nerazzurri, ha rilasciato una lunga intervista al sito della Fifa (trad. fcinter1908.it). Sul finale di stagione un po’ tribolato, che si è concluso comunque con la vittoria del Mondiale per Club, ha usato parole che lasciano trasparire ancora una grande emozione e tanta fame agonistica per la stagione in corso: “il Mondiale era uno degli obiettivi principali della stagione e siamo contenti di averlo vinto in scioltezza. E’ un torneo molto importante di per sé ma aggiunge anche lustro a quanto abbiamo fatto nel 2010. (…)Per questo siamo fieri di portare lo stemma dei campioni del Mondo sulla maglia e cercheremo di rivincere la Champions quest’anno”.

    Ovviamente l’intervista non poteva non tener conto dell’evidente calo fisico subito quest’anno, dove la media realizzativa dell’argentino è notevolmente scesa. Gli infortuni nella prima parte della stagione purtroppo l’hanno tormentato, condizionando inevitabilmente gran parte delle sue presenze in campo. La necessità di farlo giocare nel torneo di Abu Dabi ha allungato notevolmente i tempi della guarigione, questo emerge anche dalle sue parole: “Non ero in perfette condizioni ma sono contento di aver recuperato per il Mondiale. Il gol contro il Seongnam mi ha ripagato dei sacrifici fatti per esserci. Poi sono stato fuori ancora ma ora sono pronto per la seconda parte di stagione, quando le partite diventano sempre di più e sempre più importanti”.

    Tra i ricordi più belli citati dall’argentino spiccano i gol segnati a Siena nell’ultimo di Campionato (gol che ha regalato lo scudetto ai nerazzurri), il gol nella finale di Coppa Italia e ultimo e più importante, l’indimenticabile doppietta nella finale di Madrid. Chiusura dell’intervista con i più sinceri ringraziamenti al Genoa, primo club ad aver creduto nelle sue potenzialità e ai tifosi rossoblù ancora innamorati del Principe.

    I ringraziamenti finali vanno ai grandi giocatori da cui Diego Milito ha imparato di più e a cui si ispira ancora oggi: “Il mio idolo era Francescoli ma ho imparato molto guardando Batistuta e Crespo, due grandi attaccanti che hanno segnato tanto in Italia. Anzi Crespo sta continuando a farlo. E’ un professionista fantastico.”

  • Julio Cesar smentisce le voci di addio dall’Inter

    Julio Cesar smentisce le voci di addio dall’Inter

    Le voci di mercato che vorrebbero il portiere nerazzurro e della Selecao in Premier League per sostituire Van Der Sar (che quest’anno darà l’addio al calcio) vengono smentite dallo stesso in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

    “La storia che mi vorrebbe in Inghilterra l’estate prossima quando arriverà Viviano? Ma ci sono davvero queste squadre? E dove sono? Io del Manchester non ho mai sentito nessuno e per quanto ne so neppure l’Inter.Mi vedo all’Inter fino al 2014, quando scadrà il mio contratto. Non vedo perché dovrei cambiare”.

    In prospettiva di un eventuale arrivo in nerazzurro di Emiliano Viviano, giovane portiere del Bologna da tempo nelle mire dell’Inter, l’estremo difensore nerazzurro risponde con fermezza: “Per me non cambierebbe niente”.

    Nell’ipotesi che sia la società nerazzurra a volere una cessione, Julio ne parla con molta serenità, evidenziando lo splendido rapporto  con il presidente interista:Ne parliamo io e il presidente Moratti, come sempre: vado da lui, ascolto cosa ha da dirmi, gli dico quello che penso. E qualunque cosa ci diremo, ci capiremo senz’altro”.

    Il periodo più nero della carriera del brasiliano sembra essere finito, dopo un’assenza di quasi 3 mesi dai campi di calcio per via del solito infortunio e delle ricadute è ormai solo un ricordo. La medicina migliore secondo il portiere nerazzurro è proprio tornare a giocare, rendersi utile e indispensabile per un gruppo che ha sentito molto la sua mancanza.

    “Star fuori cosi tanto tempo è una noia mortale -ha dichiarato il portiere alla Gazzetta- iniziavo addirittura a parlare con in miei muscoli,soprattutto con quel bicipite femorale maledetto,adesso sono rientrato ed ho una voglia matta di far bene”

    Proprio domenica nella sfida contro il Palermo i tifosi hanno capito la vera differenza tra un buon portiere come Castellazzi e un fenomeno, uno dei tre portieri più forti al mondo, come Julio Cesar che da solo ha tenuto in vita una partita neutralizzando prima il rigore di Pastore che avrebbe chiuso la partita, e nel finale compiendo un altro miracolo sul tiro rimpallato su Maicon. Nell’attesa che lo score passivo della difesa interista nelle ultime gare possa diminuire, il portiere prima di tranquillizzare i suoi compagni di reparto, mette le cose in chiaro tranquillizzando i tifosi nerazzurri sul suo futuro!

  • Ryan Giggs: il giocatore più amato di sempre dai tifosi del Manchester United

    Ryan Giggs: il giocatore più amato di sempre dai tifosi del Manchester United

    Non è certo una cosa facile riuscire a mettersi alle spalle in una classifica stilata dai tifosi, gente del calibro di George Best e Bobby Charlton. Ryan Giggs c’è riuscito! È entrato nel cuore dei tifosi del Manchester United più di qualsiasi altro giocatore. Questo è il risultato di una classifica delle leggende dei Red Devils, ottenuta dalla somma dei voti dei lettori del magazine ufficiale “Inside United” e del sito del club.

    Giggs trionfatore assoluto ha messo dietro di sé Eric Cantona e sua maestà George Best . Fuori dalla zona podio Bobby Charlton, insieme a Cristiano Ronaldo e all’evergreen Paul Scholes. Solo un decimo posto per Wayne Rooney, che forse sta ancora pagando gli strascichi estivi sulle indecisioni riguardanti i dubbi sulla permanenza a Manchester.

    Ryan fa il suo debutto Premier League contro l’Everton a 17 anni il 2 marzo 1991 nel magico stadio dell’Old Trafford. Oggi numeri alla mano (600 partite giocate e 109 gol fatti) con un palmares che può vantare  11 Premier League, due Champions League, una Coppa Intercontinentale e un Mondiale per Club volendo citare solo i trofei più importanti, si può dire tranquillamente che abbia scritto diverse pagine della storia del calcio. Una leggenda vivente, un giocatore esemplare per i più giovani, un modello da seguire e soprattutto in un’epoca caratterizzata dall’amore per il Dio denaro più che dal cuore e dai sentimenti verso i colori di una maglia, una bandiera come Giggs merita più di chiunque altro questo riconoscimento. Soprattutto considerando che viene direttamente da chi il calcio lo vive in maniera più passionale: i tifosi! Lui come ha reagito alla notizia della vincita del premio? “Ovviamente ciascuno può avere opinioni differenti, ma non mi sarei mai aspettato un simile risultato soprattutto perché ci sono tanti grandi campioni in classifica. Chi avrei votato io? Al primo posto Scholes, quindi Keane e Schmeichel” Un grande campione, soprattutto di sincerità e umiltà!