Tag: New York Knicks

  • Gallinari: “Spero di essere con l’Italia ai prossimi Europei”

    Gallinari: “Spero di essere con l’Italia ai prossimi Europei”

    Danilo Gallinari torna a parlare della nazionale italiana di basket. Il giovane talento dei New York Knicks spera di poter far parte del gruppo che disputerà i prossimi europei in Lettonia, anche se ancora non dà nulla per scontato:

    • E’ un bellissimo obiettivo, spero con tutto il cuore di poter far parte di quel gruppo ma c’e’ ancora una stagione intera da giocare e vedremo solo alla fine. E’ un gruppo super, giovane e composto da persone straordinarie, ci sono le possibilita’ per fare molto bene e non vedo l’ora di poter lavorare con la squadra!“.

    Nonostante le difficolta’ in fase di qualificazione, (che ha visto gli “Azzurri” piazzarsi dietro Montenegro ed Israele, dovendo disputare inizialmente gli spareggi, poi superflui visto l’allargamento dell’Europeo da 16 a 24 squadre), ora l’ Italia punta in alto guardando alla competizione:

    • Effettivamente ci sono le possibilita’ di costruire qualcosa di importante, ma per arrivare a certi livelli serve lavorare molto assieme, e con l’Europeo spero che si possa aprire un bel ciclo“.

    Ha concluso Gallinari. Anche perchè un’Italia al completo nei suoi 3 elementi di spicco, ovvero Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari, fa davvero paura a tutti.

  • NBA: Pronta la rivoluzione Denver! Fuori Anthony, Smith e Martin

    NBA: Pronta la rivoluzione Denver! Fuori Anthony, Smith e Martin

    Clamorosa indiscrezione nella NBA!
    Secondo alcune fonti i Denver Nuggets sarebbero pronti a rivoluzionare la squadra visto che la loro stella, Carmelo Anthony, pare orientato a non firmare il prolungamento di contratto triennale da 65 milioni di dollari, cosa che lo renderebbe la prossima Estate un appetitoso agente libero sul mercato per qualsiasi altra squadra NBA.

    Le trattative tra il numero 15 dei Nuggets ed il proprietario della franchigia, Stan Kroenke, si sono risolte in un nulla di fatto e le dichiarazioni del numero 1 della dirigenza del Colorado ha lasciato trasparire pessimismo nelle recenti interviste rilasciate.
    Piuttosto che perderlo a parametro zero il prossimo anno, i massimi dirigenti dei Nuggets starebbero pensando di scambiarlo e le pretendenti non mancano di certo: in prima fila ci sarebbero i soliti New York Knicks, ma la concorrenza pare spietata, perchè dopo l’interessamento dei giorni scorsi degli Houston Rockets, si sono fatti avanti, ora, anche New Jersey Nets e Los Angeles Clippers, mete molto gradite a Melo dato che le città possono offrire molte possibilità di carriera anche alla moglie (Anthony si è da poco sposato a New York e la moglie è rimasta impressionata dalla città, ma anche Los Angeles sarebbe un ottimo ripiego).
    Forte del fatto di essere una città Californiana e di essere una delle mete preferite dai turisti per via della vicinanza con San Francisco anche i Golden State Warriors si sono buttati nella mischia (i Warriors sono di Oakland).

    La situazione è in forte evoluzione, anche perchè sul mercato sono stati inseriti anche altri 2 giocatori molto importanti per la squadra, ovvero J.R. Smith (che con Anthony recentemente ha avuto degli screzi, precisamente negli ultimi playoff) e l’ala grande Kenyon Martin. Sicuramente il più appetibile tra i 2 è sicuramente Smith, vista la sua giovane età (24 anni) ed il livello di talento che è spaventoso. Tra i contro però non c’è la tenuta mentale che porta J.R. a prestazioni fuori dal normale in alcune serate per farne seguire altre veramente pessime da far imprecare anche il più fedele dei tifosi. Martin invece è sul finire della carriera ma i suoi 10 punti e 10 rimbalzi a serata sono assicurati.

    Resta da capire se i 3 verranno ceduti in un pacchetto unico oppure se ognuno avrà una sua propria destinazione. Quel che è certo è che (soprattutto per Anthony) i Nuggets vogliono giocatori giovani e talentuosi e poi delle scelte ai prossimi Draft. La ricostruzione in Colorado infatti passerebbe necessariamente da questa soluzione, squadra giovane e talentuosa, un pò come hanno fatto gli Oklahoma City Thunder, che quando erano ancora i Seattle Sonics hanno iniziato a vendere i loro campioni (Ray Allen a Boston, Rashard Lewis ad Orlando) per ricostruire sul talento indiscusso di Kevin Durant, appena uscito da Texas University. E i risultati stanno iniziando a vedersi e ad arrivare!

  • NBA: Carmelo Anthony verso gli Houston Rockets

    NBA: Carmelo Anthony verso gli Houston Rockets

    Colpo di scena per quanto riguarda la situazione di Carmelo Anthony: la talentuosa ala dei Denver Nuggets, che in molti davano per partente verso i New York Knicks, avrebbe cambiato idea e punterebbe fortemente la squadra texana degli Houston Rockets!

    Ad “NBA On Yahoo” Anthony ha infatti dichiarato che l’idea di poter giocare negli Houston Rockets lo esalta e non poco, addirittura ha aggiunto che gradirebbe la compagine del Texas più dei New York Knicks.
    Nel week-end si potrebbe avere finalmente la decisione dell’ex Syracuse University, infatti a Baltimora il proprietario dei Nuggets, Stanley Kroenke, avrà un faccia a faccia proprio con Melo: sul piatto il rinnovo per altri 3 anni a 65 milioni di dollari. Arriverà il nuovo matrimonio con la franchigia del Colorado oppure Carmelo, dopo aver rinnegato il mercato 2010, deciderà di seguire le orme di LeBron James cambiando aria?
    Staremo a vedere le eventuali evoluzioni della vicenda Anthony-Nuggets, che da un punto di vista previsionale è molto complicata: Anthony ha dichiarato che è molto legato alla città ed ai tifosi ma ha perso la fiducia nella dirigenza. Mossa a sorpresa per trattenere il numero 15 potrebbe essere la cessione del suo compagno-rivale nei Nuggets, ovvero J.R. Smith, che in passato ha avuto parole non proprio dolci per il leader della franchigia del Colorado. Anche se visto il caratterino di Smith non ci sono squadre disposte a prenderlo.
    Intanto da Houston il silenzio è totale, e nessuno si sbilancia sulla vicenda.

  • NBA, calendario: Si parte col botto, Celtics-Heat alla prima

    E’ stato reso noto il calendario ufficiale della prossima stagione NBA. E le sorprese non sono mancate, visto che il 26 ottobre, data di apertura della nuova stagione agonistica, si avranno subito 2 match veramente interessanti (ed uno in particolar modo): si parte con Los Angeles Lakers-Houston Rockets nella Western Conference, mentre nella Eastern si avrà una partita da palati fini, ovvero Boston Celtics-Miami Heat, con LeBron James che ritornerà subito sul luogo del delitto visto che i Celtics nel campionato appena concluso sono riusciti ad eliminare i Cleveland Cavaliers, ex squadra di James, in 6 partite con l’ultima gara proprio al Garden di Boston.

    Ma le sorprese non finiscono qui perchè già il giorno dopo si avrà il primo derby italiano tra i Toronto Raptors di Andrea Bargnani e Marco Belinelli ed i New York Knicks di Danilo Gallinari! Insomma una partenza veramente col batto per il massimo campionato di basket al Mondo.
    Il 29 ottobre ci sarà invece il primo derby della Florida tra Miami Heat e Orlando Magic, potenzialmente le possibili finaliste della Eastern Conference, mentre lo stesso giorno i campioni in carica dei Lakers andranno in Arizona a giocare la riedizione dell’ultima Finale di Western Conference contro i Phoenix Suns, rinnovatissimi ma sempre pericolosi.

    Interessante anche il giorno di Natale con le sfide incrociate Boston Celtics-Orlando Magic e Los Angeles Lakers-Miami Heat (che sarà soprattutto un duello tra Kobe Bryant e LeBron James). Ma ci sono anche altre sfide di contorno molto interessanti in questo giorno come New York Knicks-Chicago Bulls ed Oklahoma City Thunder (possibile antagonista dei Lakers ad Ovest) contro i Denver Nuggets.
    Il 17 gennaio invece ci sarà l’atteso scontro proprio tra i giovani e talentuosi Thunder di Oklahoma City contro i campioni dei Lakers, vero banco di prova per testare le ambizioni degli ex Seattle Sonics.

    Il 17 dicembre invece ci sarà la sfida tra Knicks ed Heat al Madison Square Garden, ovvero ciò che poteva essere ed invece non è stato (visto che James non ha firmato con New York ma alla fine ha scelto Miami), mentre il ritorno del “Prescelto” a Cleveland è in programma il 2 di dicembre: e questo sarà un appuntamento da non perdere assolutamente! Per completezza le altre sfide tra Cleveland Cavs e Miami Heat saranno il 15 dicembre e 31 gennaio a Miami, e poi l’ultima sfida sarà il 29 marzo a Cleveland.

    Riepilogo match clou:

    26 ottobre: Los Angeles Lakers-Houston Rockets; Boston Celtics-Miami Heat
    27 ottobre: Toronto Raptors-New York Knicks
    29 ottobre: Miami Heat-Orlando Magic; Phoenix Suns-Los Angeles Lakers
    2 dicembre: Cleveland Cavaliers-Miami Heat
    15 dicembre: Miami Heat-Cleveland Cavaliers
    17 dicembre: New York Knicks-Miami Heat
    25 dicembre: Los Angeles Lakers-Miami Heat; Boston Celtics-Orlando Magic; New York Knicks-Chicago Bulls; Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets
    17 gennaio: Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder
    31 gennaio: Miami Heat-Cleveland Cavaliers
    29 marzo: Cleveland Cavaliers-Miami Heat

  • NBA: Chris Paul, futuro avvolto nel mistero

    Pare aver assunto i contorni di una telenovela la situazione di Chris Paul, talento cristallino dei New Orleans Hornets, sulla quale si sta muovendo mezza NBA per cercare di strapparlo alla franchigia di appartenenza.

    Riepiloghiamo brevemente la situazione: nella scorsa settimana il talentuoso playmaker dei “Calabroni” aveva espressamente dichiarato di voler essere ceduto visto che il vento che tirava (e tira tutt’ora) a New Orleans non pare dei migliori per cercare di competere con le squadre migliori e più forti della Lega per vincere il titolo NBA.
    Le mosse di mercato della dirigenza della franchigia della Louisiana non lasciano infatti spazi a dubbi e Paul questo lo ha ben capito. Subito dopo le sue dichiarazioni si sono mosse in primis Orlando Magic e New York Knicks, pronte a tutto pur di riuscire nell’operazione commerciale.
    Le trattative non hanno avuto però buon esito, per motivi diversi: New York, a livello di giocatori di talento non poteva offrire granchè agli Hornets, mentre Orlando non sembrava disposta ad accollarsi sia l’ingaggio di Paul che quello del centro Emeka Okafor (con contratto lungo e pesante, cosa che invece avrebbero fatto i Knicks) perchè il salary cap è già al limite del reale. Tutto naufragava quindi nel nulla.

    Tra domenica e lunedì c’è stato un vertice di mercato della dirigenza degli Hornets con il giocatore, dal quale è emerso (parole del General Manager di New Orleans) che Paul non vuole andare via e restare in Louisiana per vincere, e la sua dichiarazione (di voler partire per una squadra da titolo) ci sarebbe stata solo ed esclusivamente per spronare la squadra.
    Difficile da credere, anche se le dichiarazioni di facciata (anche di Chris Paul stesso!) sembrano aver fugato ogni dubbio sulla permanenza del numero 3.
    Pare infatti impossibile non notare che i New Orleans Hornets sono quasi in smobilitazione, alla ricerca sul mercato di giocatori giovani e con contratti bassi (da prendere cedendo, invece, i “Big” della squadra con contratti invece molto pesanti a livello salariale) per cercare di costruire un nuovo gruppo, un nuovo spogliatoio che nell’arco di 3, 4 o 5 anni porti la franchigia ai livelli massimi e con costi contenuti (sulla scia tracciata qualche anno fa dai Portland Trail Blazers o meglio ancora dagli Oklahoma City Thunder!).
    La cosa è lapalissiana, difficile nascondersi dietro un dito e dichiarare che New Orleans potrà competere per i traguardi più prestigiosi visto l’attuale roster: oltre a Paul e ad un David West che sembra sempre più in fase calante, il resto della squadra è tutto in evoluzione e non offre garanzie di vittoria.
    Infatti molte voci in NBA dicono che le squadre che seguono Paul non hanno perso le speranze neanche dopo queste ultime dichiarazioni, anzi la lista delle pretendenti si sarebbe allungata: oltre agli Orlando Magic ed ai soliti New York Knicks, si sono messe in fila Dallas Mavericks, New Jersey Nets, Charlotte Bobcats, Memphis Grizzlies, Portland Trail Blazers, con il ritorno di fiamma dei Los Angeles Lakers e a sorpresa (visto che nel ruolo sono coperti da Tony Parker) anche i San Antonio Spurs!
    Lasciando stare le squadre che, come gli Hornets, sono in ricostruzione, pare difficile non essere affascinati dall’idea di andare a giocare in squadre che possono competere per il titolo quali Lakers in primis, poi Magic, Mavericks, Spurs e Blazers (quest’ultimi con Paul farebbero il salto di qualità definitivo!).
    Per ora ci si attiene alle parole di giocatore e dirigenza, ma nei prossimi giorni non si escludono sorprese: il problema per le squadre che vogliono prendere il fortissimo playmaker sarà accollarsi il pesante ingaggio non solo di Emeka Okafor (che verrà inserito sicuramente in tutte le proposte di trade), ma anche quello di un altro giocatore che nelle ultime ore si sarebbe aggiunto alla lista dei partenti secondo i progetti del nuovo G.M. degli Hornets, ovverro Dell Demps. Il giocatore che Demps vorrebbe fare fuori sarebbe James Posey, che assieme a Paul ed Okafor libererebbe ben 33 milioni di dollari in questa stagione e 36 nella prossima. Una boccata di ossigeno per le disastrate casse di New Orleans, che resterebbe con tanti giovani dal basso contratto per ricostruire il futuro. Il problema sta nel fatto che le franchigie più forti hanno già il cap abbastanza intasato, figurarsi aggiungervi 36 milioni di dollari, quelle che hanno spazio salariale libero non hanno i giocatori talentuosi che richiederebbero gli Hornets. Ecco perchè la situazione appare molto difficile da districare. Ma nella NBA, se si vuole fare qualcosa, prima o poi una soluzione la si trova sempre ed alla fine ogni tassello va al suo posto.

  • NBA: Anche David Lee abbandona il team U.S.A.

    Anche David Lee, fresco acquisto dei Golden State Warriors, dovrà rinunciare ai campionati del mondo in Turchia che si svolgeranno a settembre.
    L’ala grande dei Warriors si è infatti slogato il dito medio della mano destra in una sessione di allenamento, non avrà bisogno di un intervento chirurgico, ma necessita di un recupero che coprirà circa 6 settimane.

    Altra grande amarezza quindi, dopo quella per l’allontanamento forzato di Amar’è Stoudemire avvenuta proprio ieri per via di problemi insorti con la polizza assicurativa del nuovo centro dei New York Knicks.
    Dispiaciuto il giocatore per la grande occasione persa, dispiaciuto lo staff tecnico che deve rinunciare ancora una volta ad un giocatore di valore sotto i tabelloni. Ed il buco in quel settore ora inizia a farsi preoccupante, viste le defezioni di Robin Lopez, Amar’è Stoudemire e David Lee. Praticamente sono rimasti i soli Brook Lopez (fratello di Robin) e Kevin Love.

    Ancora non è stato comunicato un eventuale sostituto, questa comunque la lista dei giocatori che stanno lavorando nel training camp del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans(Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee(Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)

    nota: David Lee, Amar’è Stoudemire e Robin Lopez fuori per infortunio. Javalee McGee sostituisce Stoudemire.

  • NBA: Paul vuole andare via dagli Hornets

    Chris Paul non vuole più giocare per i New Orleans Hornets. E’ quanto ha dichiarato il giocatore in un’intervista in cui ha fatto capire che la situazione della sua squadra che non gli permetterà nei prossimi anni di battersi per il titolo NBA, lo ha portato a questa decisione.
    Paul vorrebbe essere scambiato per andare a giocare o ai New York Knicks, o agli Orlando Magic, oppure ai Los Angeles Lakers, seguendo l’esempio di James e Bosh che si sono uniti a Wade ai Miami Heat per fare piazza pulita dei prossimi campionati.
    Il numero 3 dei “Calabroni” ha il contratto in scadenza nel 2013-2014 ma teoricamente andrà in scadenza l’anno prima visto che nel 2012-2013 potrà decidere se continuare a percepire il suo normale contratto oppure se svincolarsi con un anno di anticipo (un pò come James e Bosh quest’anno). La situazione è delicata e ora la palla passa alla sua squadra, gli Hornets, che dovranno valutare bene la situazione e decidere il da farsi. Ma sono poche le speranze di rivedere Chris Paul con la maglia azzurra di New Orleans.

    Rashad McCants invece sarebbe stato contattato dai Cleveland Cavaliers per il ruolo di ala piccola, ruolo per il quale sono anche in trattativa per Matt Barnes, visto che in quella posizione c’è un enorme buco lasciato vuoto da LeBron James. McCants, che è stato vicino alla madre ammalata di cancro, alla fine potrebbe decidere di firmare con la franchigia dell’Ohio.

    I Portland Trail Blazers hanno fatto sapere a Rudy Fernandez che è quasi improbabile che venga ceduto in Europa. Se vorrà andare via da Portland dovrà scegliersi un’altra squadra NBA in modo che i Blazers possano ricevere una contropartita tecnica di valore.

  • NBA: Stoudemire, no ai Mondiali in Turchia

    Amar’è Stoudemire dovrà, a malincuore, rinunciare ai Mondiali in Turchia che si svolgeranno a settembre.
    Il neo giocatore dei New York Knicks (preso tra i free agent dai Phoenix Suns) proprio per il tipo di contratto stipulato con la franchigia della “Grande Mela” non potrà avere l’opportunità di scendere in campo con i suoi compagni e cercare di vincere qualcosa di importante.
    Premettendo che Stoudemire era tra i 21 preconvocati dal selezionatore Mike Krzyzewski, per il training camp della nazionale degli Stati Uniti che si sta svolgendo in questi giorni, il contratto, appena firmato, da 100 milioni di dollari, di “The Stat” non prevede la copertura per infortuni ad occhi e ginocchia, che in passato hanno fortemente tormentato il lungo ex Suns nella sua carriera agonistica in Arizona.
    Ecco che quindi una telefonata del G.M. dei Knicks, Donnie Walsh, ha chiuso la questione, riportando la notizia allo staff tecnico della Nazionale, che a malincuore ha visto Stoudemire abbandonare gli allenamenti. Rammarico da ambo le parti, sia da parte del giocatore che voleva cogliere questa possibilità presentatasi all’improvviso, sia per il team U.S.A., che resta con un grandissimo buco sotto canestro.

    E piove sul bagnato visto che proprio nel ruolo di centro anche Robin Lopez ha dovuto dare forfait per problemi alla schiena. Inoltre nell’ultimo allenamento David Lee ha subito un piccolo infortunio, ancora da valutare. La situazione sotto i tabelloni quindi non è delle più rosee, e per tappare le crepe che si sono aperte negli ultimi giorni è stato chiamato il centro dei Washington Wizards, JaValee McGee. Sicuramente la sua fama non è all’altezza dei giocatori appena citati, ma il ragazzo è in evoluzione tecnica e fisica e sicuramente nel ruolo è uno dei migliori prospetti della Lega. Un pò acerbo (22 anni per lui) ma con grandi margini di miglioramento, si spera che possa portare utilità alla Nazionale.

    GUARDA I 21 PRE-CONVOCATI PER IL TEAM U.S.A.

  • NBA: Kaman nel mirino dei Dallas Mavericks

    E’ Chris Kaman l’obiettivo primario dei Dallas Mavericks per rinforzarsi sotto canestro. Il centro bianco, di nazionalità tedesca, dei Los Angeles Clippers, è reduce da una stagione stupefacente con la squadra californiana, tanto che ha ottenuto anche la convocazione per l’All Star Game disputatosi proprio a Dallas.
    A far decollare la trattativa potrebbe essere il suo amico Dirk Nowitzki, super stella tedesca dei texani, che lo ha consigliato, saggiamente, alla dirigenza dei Mavs.
    Tuttavia per ora i Clippers stanno respingendo ogni abbozzo di trade, visto che reputano il centro un tassello chiave in vista non solo del prossimo campionato, ma bensì anche per il futuro.

    Richard Jefferson è sempre più vicino al rinnovo con i San Antonio Spurs e già nelle prossime ore potremmo avere la notizia della sua firma. Jefferson dovrà però rinunciare a tanti milioni di dollari rispetto al suo vecchio contratto se vorrà continuare a giocare con i neroargento.

    Il procuratore di Linas Kleiza ha fatto sapere che ancora non ci sono novità per quanto riguarda il passaggio del suo assistito dai Denver Nuggets (squadra che detiene i suoi diritti anche se Kleiza nell’ultimo anno ha giocato in Europa, precisamente con l’Olympiacos Pireo) ai Toronto Raptors. Il tempo però stringe e quindi tra non molto ci sarà un comunicato che chiarirà la situazione del giocatore.

    I Boston Celtics sono interessati al forte difensore Ime Udoka. Nei giorni scorsi i biancoverdi avevano provato ad intavolare trattative per Matt Barnes, Larry Hughes, Antoine Wright e Rasual Butler, ma per un motivo o per un altro non sono andate a buon fine. Ora si spera in Udoka per tappare il buco lasciato da Tony Allen andato ai Memphis Grizzlies. Per quanto riguarda il ruolo di centro, dopo aver firmato Jermaine O’Neal, i Celtics potrebbero prendere un altro giocatore, visto che Kendrick Perkins dovrà restare a lungo ai box a causa dell’operazione ai legamenti del ginocchio. La dirigenza del Massachusetts sta dialogando con Kwame Brown, prima scelta assoluta dei Washington Wizards nell’anno 2001 (ora ha 28 anni) che però non ha rispettato le altissime attese, finendo presto nel dimenticatoio dopo il suo passaggio ai Los Angeles Lakers che non ha prodotto risultati.

    Tracy Mcgrady ha ricevuto un’offerta ufficiale da parte dei Los Angeles Clippers, ma voci ben informate dicono che stia aspettando una chiamata da parte dei Chicago Bulls. McGrady è fortemente interessato a giocare nell’Illinois nella squadra che fu di Michael Jordan, e vorrebbe chiudere lì la sua carriera agonistica.

    Miami vorrebbe ingaggiare un altro tiratore di esperienza: i nomi sono 2 sul taccuino di Pat Riley, quello di Michael Finley e quello di Jerry Stackhouse.

    Infine Rudy Fernandez ha chiesto alla sua franchigia, i Portland Trail Blazers, di essere ceduto in Europa (le sirene sono quelle del Real Madrid di Ettore Messina). Portland è indecisa sul da farsi visto che al Draft, quest’anno, è riuscita a prendere Luke Babbitt, gran tiratore, un pò la controfigura di Fernandez. Allo spagnolo erano (e sono) interessati fortemente i New York Knicks di Mike D’Antoni, ma la dichiarazione del giocatore di voler tornare in Europa, a questo punto, fa calare il sipario sulla possibile trattativa.

  • NBA: Ecco i nomi per il team U.S.A. in vista del Mondiale

    Sono stati resi noti i nomi dei 21 atleti che parteciperanno al training camp della nazionale degli Stati Uniti d’America, dai quali poi usciranno i 12 giocatori che rappresenteranno il Paese nei Mondiali di Turchia a settembre.

    Da premettere che il “Dream Team” degli anni passati non ci sarà viste le defezioni dei vari Kobe Bryant, Dwyane Wade, LeBron James, Chris Bosh, Dwight Howard, Carlos Boozer, Carmelo Anthony, Chris Paul, Deron Williams che per motivi personali hanno deciso di declinare l’invito di coach Mike Krzyzewski e che quindi non saranno disponibili per i Mondiali.
    Si tratterà di una selezione nuova, fatta di ottimi giocatori (che potranno fare bene durante la manifestazione), ma non parliamo di superstar quali quelle appena elencate.
    Tutto ruoterà attorno al talento senza fine di Kevin Durant, unico atleta che può essere paragonato ai precedenti. Il numero 35 degli Oklahoma City Thunder sta bruciando tutte le tappe e i suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti: a soli 21 anni è stato il più giovane vincitore della classifica marcatori, il suo status di campione è ormai dichiarato da tutti gli addetti ai lavori della NBA ed il prossimo anno sarà chiamato a portare la sua squadra verso traguardi importanti.
    Al suo fianco ci sono ottimi giocatori come Rajon Rondo (che finalmente non ha rifiutato la chiamata della Nazionale), Derrick Rose, talento dei Chicago Bulls, Tyreke Evans (in rampa di lancio dopo aver vinto il titolo di matricola dell’anno lo scorso anno con i Kings e primo atleta del dopo Michael Jordan a chiudere con oltre 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita al primo anno da rookie, dopo ovviamente “Sua Maestà”), atleti dal fisico esplosivo come Rudy Gay e Gerald Wallace e poi i compagni di Durant ad OKC ovvero Russell Westbrook e Jeff Green. Forse manca qualcosa sotto canestro, nel ruolo di centro, dove il solo Stoudemire non potrà giocare tutti i 48 minuti delle partite (anche se il suo fisico ed il suo talento potrebbero anche permetterglielo), ma si potrà ovviare con il giusto spirito di sacrificio.
    Insomma, gruppo sul quale si deve lavorare ma che può dare soddisfazioni viso che è molto bene amalgamato. Con la certezza di Kevin Durant…

    I 21 convocati del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans (Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee (Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)